Dai calchi di Pompei alle mummie egizie: al museo Egizio di Torino, dopo Napoli-Pompei, secondo atto della conferenza internazionale “Human remains: ethics, conservation, display”. Antropologi, medici, universitari, ricercatori, funzionari, direttori di musei affrontano il problema della conservazione e della visualizzazione dei resti umani

La locandina della sessione al museo Egizio di Torino della conferenza internazionale “Human remains: ethics, conservation, display”
“Human remains: ethics, conservation, display”, atto secondo. Al museo Egizio di Torino. Dai calchi di Pompei alle mummie egizie. Quanto è lecito esporre un corpo umano al pubblico? Il corpo ha ancora dei diritti? O tali diritti vengono considerati di minore importanza rispetto al valore scientifico che racchiude? Un corpo umano può essere proprietà di un ente o esso ne è solo il custode? Quali diritti hanno le comunità di eredità (cioè quelle che con quei corpi hanno ancora un legame)? A queste e a molte altre domande rispondono, ciascuno dal suo punto di vista, antropologi, medici, universitari, ricercatori, funzionari, direttori di musei, chiamati a confrontarsi nella conferenza Internazionale che, dopo la tappa di maggio al parco archeologico di Pompei e all’università Federico II di Napoli, approda al museo Egizio di Torino lunedì 30 e martedì 1° ottobre 2019, col coordinamento scientifico di Massimo Osanna (università Federico II), Christian Greco (museo Egizio), Valeria Amoretti (parco archeologico di Pompei) e Paolo Del Vesco (museo Egizio) (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2019/05/21/dai-calchi-di-pompei-alle-mummie-egizie-tra-pompei-e-napoli-la-conferenza-internazionale-human-remains-ethics-conservation-display-antropologi-medici-universitari-ricercatori/). Tutelare, conservare, esporre i resti umani consegnatici in maniera straordinaria dalla storia, assicurando il più alto rispetto etico di questo patrimonio unico, è il delicato compito di alcune istituzioni come il parco archeologico di Pompei e il museo Egizio di Torino, partner del progetto, accomunato dalle stesse problematiche, in particolare riguardo alle mummie. Come il precedente evento, la conferenza di Torino intende affrontare il problema della conservazione e della visualizzazione dei resti umani (http://www.humanremains.org), ma con particolare attenzione alle mummie, data la natura della collezione del museo Egizio.
Nella piena consapevolezza del fatto che non esiste una risposta unica alla questione dell’accettabilità o meno dell’esposizione umana e che una varietà di strategie espositive sono state adottate da diverse istituzioni sulla scena internazionale, questi giorni di studio vogliono dare voce alla vasta gamma di approcci a una questione così delicata. L’apertura a discipline al di fuori dell’Egittologia rimane un prerequisito indispensabile per il dibattito sull’esibizione umana. Da qui il desiderio di coinvolgere antropologi fisici e culturali, biologi, restauratori, sociologi, curatori e operatori di musei, medici legali e paleopatologi. La conferenza sarà divisa in tre sezioni: I vivi e i morti; Preservare il corpo, preservare la mummia; Musei e mostre: casi studio. Questioni etiche e punti di discussione. Alla fine della conferenza, le questioni più urgenti e i principali punti di riflessione emersi negli ultimi due giorni saranno discussi e discussi tra tutti i partecipanti.
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