Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia per il ciclo “Itinerari etruschi” visita guidata di Chiara Cecot su “La donna etrusca”

roma_villa-giulia_itinerari-etruschi_visite-guidate_la-donna-etrusca_foto-etru“La donna etrusca” è il tema nel primo appuntamento del ciclo di visite guidate ITINERARI ETRUSCHI con gli archeologi dell’Etru. Venerdì 26 aprile 2024, alle 17, al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, Chiara Cecot accompagnerà i partecipanti alla scoperta del ruolo della donna nel mondo etrusco. Attraverso gli oggetti e le raffigurazioni contenute nei corredi funerari scopriamo quali dovevano essere le loro prerogative e le loro qualità. Senza dimenticare uno sguardo ai volti delle divinità che si incontreranno nel percorso guidato. La visita è compresa nel biglietto d’ingresso. Per info e prenotazioni: mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it. È possibile prenotarsi direttamente all’accoglienza del Museo il giorno della visita, salvo disponibilità.

I papiri di Ercolano svelano i misteri sulla vita e sulla morte di Platone: grazie al progetto “GreekSchools”, coordinato dal professor Graziano Ranocchia dell’università di Pisa, rivelato il luogo di sepoltura di Platone da un frammento della “Storia dell’Accademia” di Filodemo di Gadara. Innovative tecnologie hanno permesso di leggere i papiri carbonizzati conservati nella biblioteca nazionale di Napoli. L’obiettivo è la pubblicazione di un’edizione aggiornata della “Rassegna dei filosofi” di Filodemo

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Scansione di frammenti di papiro carbonizzato proveniente da Ercolano e conservato alla biblioteca nazionale di Napoli (foto unipi)

Del filosofo Platone finora si sapeva che era nato ad Atene tra la fine del V e l’inizio del IV secolo a.C., che nella sua vita fu anche fatto prigioniero e venduto come schiavo, che fondò ad Atene l’Accademia dove fu sepolto alla sua morte. Il tutto fissato su date “incerte” o “contradditorie” dovuta alla frammentarietà delle fonti. Ma ora abbiamo qualche informazione/certezza in più, con oltre 1000 nuove parole, corrispondenti al 30% del testo, emerse – come si legge su UnipiNews del 23 aprile 2024 – dal papiro ercolanese carbonizzato, contenente la Storia dell’Accademia di Filodemo di Gadara (110-dopo il 40 a.C.). Il 23 aprile 2024 alla Biblioteca nazionale ‘Vittorio Emanuele III di Napoli è stato presentato lo stato dell’avanzamento del progetto “GreekSchools”, che si avvale di innovative tecnologie di studio, grazie al cui “sguardo” tecnologico ha reso possibile questa scoperta. Il progetto che ha ricevuto un finanziamento ERC (Consiglio Europeo della Ricerca) pari a 2.498.356 euro, iniziato nel 2021 e della durata di 5 anni e otto mesi, è coordinato da Graziano Ranocchia dell’università di Pisa in collaborazione con l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) e l’Istituto di Linguistica Computazionale “Antonio Zampolli” (ILC) del Consiglio nazionale delle Ricerche, e la Biblioteca nazionale di Napoli presso la quale questo papiro, bruciato a seguito dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d. C, è conservato insieme a molti altri. Il progetto, oltre all’indagine sullo stato di conservazione di tali manufatti, ha l’obiettivo di pubblicare un’edizione aggiornata – grazie all’applicazione di tecniche di imaging e di metodi filologici – della Rassegna dei filosofi di Filodemo, la più antica storia della filosofia greca in nostro possesso. Di essa fa parte appunto la Storia dell’Accademia, che racchiude molte informazioni esclusive su Platone e sullo sviluppo dell’Accademia sotto i suoi successori.

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Frammenti di papiro da Ercolano conservati alla biblioteca nazionale di Napoli (foto unipi)

“Rispetto alle edizioni precedenti, ora c’è un testo quasi radicalmente cambiato, che implica una serie di fatti nuovi e concreti su vari filosofi accademici”, spiega Graziano Ranocchia. “Attraverso la nuova edizione e la sua contestualizzazione, gli studiosi sono arrivati a deduzioni inaspettate di portata interdisciplinare per la filosofia antica, la biografia e la letteratura greche e la storia del libro”. “Alcune integrazioni precedenti sono state sostituite, alcuni passaggi precedentemente frammentari sono stati integrati o riletti. L’aumento del testo corrisponde all’incirca alla scoperta di dieci nuovi frammenti di papiro di media grandezza. Le nuove letture attingono spesso a fatti nuovi e concreti sull’Accademia di Platone, sulla letteratura ellenistica, su Filodemo di Gadara e la storia antica in generale”, aggiunge Kilian Fleischer, l’editore di questo prezioso papiro nell’ambito del progetto GreekSchools.

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Mille nuove parole lette grazie alle nuove tecnologie sui papiri carbonizzati da Ercolano e conservatio alla biblioteca nazionale di Napoli (foto unipi)

Tra le più importanti novità, si legge che Platone fu sepolto nel giardino a lui riservato (un’area privata destinata alla scuola platonica) dell’Accademia ad Atene, vicino al cosiddetto Museion o sacello sacro alle Muse. Finora era solo noto che egli era sepolto genericamente nell’Accademia. Sempre a proposito di Platone emerge che egli fu venduto come schiavo sull’isola di Egina già forse nel 404 a.C., quando gli Spartani conquistarono l’isola o, in alternativa nel 399 a.C., subito dopo la morte di Socrate. Fino ad ora si era creduto che Platone fosse stato venduto come schiavo nel 387 a.C. durante il suo soggiorno in Sicilia alla corte di Dionisio I di Siracusa. In un altro passaggio, in un dialogo tra personaggi, Platone si esprime in modo sprezzante sulle capacità musicali e ritmiche di una musicista barbara originaria della Tracia.

pisa_università_progetto-greekschools_ranocchia_papiri-di-ercolano_home-page_foto-unipi“Il progetto GreekSchools ha anche lo scopo di sviluppare metodi di indagine dei manoscritti applicando le più avanzate tecniche di diagnostica per immagini oggi a disposizione (imaging ottico nell’infrarosso e nell’ultravioletto, imaging molecolare ed elementale, imaging termico, tomografie, microscopia ottica digitale, ecc.)”, precisa Costanza Miliani del CNR-ISPC. “Personale di questo Istituto, del CNR-SCITEC e di altri centri di ricerca europei, facendo uso di strumentazioni mobili della piattaforma Molab afferente all’infrastruttura di ricerca europea sull’Heritage Science E-RIHS, applica tecniche non invasive a papiri opistografi e stratificati al fine di leggere il testo inaccessibile sul verso o nascosto all’interno di strati multipli”.

Comacchio (Fe). Due eventi legati al tema del vino nell’Antichità: al museo Delta Antico l’incontro “Il vino al tempo di dei ed eroi”, alla Stazione Foce la rievocazione narrativa “Il vino degli etruschi”

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Questa primavera il museo Delta Antico di Comacchio (Fe) organizza due eventi legati al tema del vino nell’Antichità, in collaborazione con la dottoressa in Filologia Classica e sommelier AIS Maria Vittoria Sparano. Il primo evento, dal titolo “Il vino al tempo di dei ed eroi”, prevede il racconto in chiave storico-mitologica dell’uso del vino presso gli antichi Greci, Etruschi e Romani, seguito da una degustazione di vini del territorio ferrarese. L’incontro si terrà venerdì 26 aprile 2024, alle 18, al museo Delta Antico, via Agatopisto 2, Comacchio. L’evento è su prenotazione e prevede un massimo di 30 persone. Info e prenotazioni: museo Delta Antico +39 0533 311316. Tariffa unica: 15 euro.

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Il secondo evento, dal titolo “Il vino degli Etruschi” è una rievocazione narrativa di un antico simposio etrusco, ricostruito sulla base delle fonti antiche, archeologiche e letterarie, cui seguirà una degustazione di vini del territorio ferrarese: ai partecipanti sarà data l’occasione di bere vino alla maniera degli antichi, in una kylix, realizzata ad hoc dall’artigiano Pithos Ancient Reproductions, che sarà lasciata in omaggio ad ogni singolo partecipante. L’appuntamento è per sabato 27 aprile 2024 alla Stazione Foce, Comacchio, nella sezione Open Air del Museo Delta Antico. L’evento è su prenotazione e suddiviso in tre turni (alle 11, alle 17 e alle 19) e prevede un massimo di 20 persone per turno. Tariffa unica: 35 euro. Info e prenotazioni:
0533/311316

Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia al via “Itinerari etruschi”, nuovo ciclo di visite guidate tra aprile e maggio per approfondire aspetti diversi della storia e della cultura etrusca

roma_villa-giulia_itinerari-etruschi_visite-guidate_programma-aprile-maggio-2024_locandinaAl museo nazionale Etrusco di Villa Giulia al via un nuovo ciclo di visite guidate comprese nel costo del biglietto d’ingresso e a cura del personale del Museo. Tra il 26 aprile e il 4 maggio 2024 vengono proposti “Itinerari etruschi”: 6 appuntamenti tematici per approfondire aspetti diversi della storia e della cultura etrusca. Per partecipare occorre prenotarsi all’indirizzo mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it indicando il giorno e il numero di partecipanti. Sarà possibile prenotarsi direttamente all’accoglienza del Museo, salvo disponibilità. Ecco il programma: venerdì 26 aprile 2024, alle 17, “La donna etrusca” a cura di Chiara Cecot; sabato 27 aprile 2024, alle 11.30, “Veio versus Roma: dieci anni di resistenza” a cura di Stefania de Majo; martedì 30 aprile 2024, alle 17, “Artigiani, mercanti, principi: la seduzione della ceramica nel mondo antico” a cura di Valeria de Scarpis; giovedì 2 maggio 2024, alle 17, “Lo sport nel mondo antico” a cura di Luca Mazzocco; venerdì 3 maggio 2024, alle 11.30, “Miti e leggende del mondo antico a Villa Giulia” a cura di Simone Lucciola; sabato 4 maggio 2024, alle 11.30, “Gli Etruschi e la divinazione” a cura di Alessandra Leonardi.

La Spezia. Al Castello San Giorgio al via la XVII edizione del Paleofestival, il Festival dell’Archeologia sperimentale divulgativa sul Mondo antico: per due giorni dimostrazioni interattive e laboratori su usi e costumi della Preistoria e delle antiche civiltà

la-spezia_paleofestival-2024_programma_locandinaAl via la XVII edizione del Paleofestival, il Festival dell’Archeologia sperimentale divulgativa sul Mondo antico, che si tiene al Castello San Giorgio della Spezia nelle giornate del 27 e del 28 aprile 2024. In queste due giornate il giardino, le terrazze e tutti gli spazi del Castello si trasformano in un grande parco archeologico urbano dove saranno creati dei punti interattivi condotti da archeologi sperimentalisti, archeotecnici, personale didattico dei musei e di parchi archeologici e sperimentatori per divulgare, con dimostrazioni interattive e laboratori, gli usi e i costumi della Preistoria e delle antiche civiltà. Anche quest’anno saranno inseriti laboratori per adulti che potranno finalmente divertirsi da soli o con i loro bambini. È consigliato per tutti i partecipanti scegliere e prenotarsi per le attività programmate per la giornata. Il biglietto di ingresso ha il costo di 5 euro un giorno; 8 euro due giorni. Biglietto famiglia genitori e figli 15 euro un giorno e 20 euro due giorni; ulteriore accompagnatore 2.50 euro al giorno. L’evento si svolgerà anche in caso di maltempo. La prevendita è attiva al museo del Castello. Info: tel. 0187/751142 e 0187/727219, e-mail: sangiorgio.segreteria@comune.sp.it.

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Laboratori di archeologia sperimentale e didattica a Paleofestival di La Spezia (foto paleofestival)

Attraverso attività esperienziali, momenti ludici, laboratori manuali e spettacoli da vivere in prima persona, il Paleofestival divulga le sperimentazioni archeologiche insegnando a bambini ed adulti a manipolare la materia per produrre gli strumenti e utensili della Preistoria così che, conoscendo le radici del nostro passato, possano migliorare il loro futuro in una nuova consapevolezza del rapporto con l’ambiente e con la società. Nell’antichità, infatti, il riuso e il riciclo dei materiali era fondamentale per il risparmio economico, e la trasmissione pratica dei saperi era il metodo principale di insegnamento, poiché si garantivano insieme la sopravvivenza e il progresso di tutta la comunità. “Nei suoi diciassette anni di vita, il Paleofestival è diventato un appuntamento irrinunciabile nel calendario culturale spezzino, e non solo, grazie al costante rinnovamento delle attività proposte che hanno coinvolto un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, riscuotendo un grande successo e gradimento da parte dei partecipanti”, dichiara il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini. “Questa edizione vedrà anche diverse novità che sicuramente sapranno coinvolgere e interessare”.

la-spezia_paleofestival-2024_programma_mosaico_locandinaIl programma di quest’anno è particolarmente ricco di proposte, ben 35 diverse attività, e saranno presenti, oltre ai fidati protagonisti delle scorse edizioni, nuovi sperimentatori e nuove collaborazioni con parchi archeologici provenienti da tutta Italia e anche dalla Corsica. Al termine della giornata del 27 aprile 2024 sarà presentato uno spettacolo fondato sul racconto e la musica che narrerà le tappe fondamentali del lungo cammino umano, con il sottofondo delle musiche di Antonio Vivaldi, che ci porterà alla conoscenza delle scoperte che hanno cambiato la nostra storia. La novità più significativa di quest’anno è la riproposta del convegno scientifico dal respiro internazionale del Paleofestival “Quinto incontro studi di archeologia sperimentale. Problematiche e soluzioni tra ricerca e divulgazione” che si svolgerà domenica 28 aprile 2024 dalle 11 alle 13 a ingresso gratuito e senza prenotazione. I lavori del convegno, dopo i saluti istituzionali del sindaco Peracchini, saranno introdotti da Donatella Alessi, conservatrice del museo del Castello San Giorgio e moderati dall’archeologo Edoardo Ratti. Le tematiche trattate saranno il racconto di sperimentazioni archeologiche nuove e ricerche specialistiche e la presentazione di parchi archeologici, dei loro scavi archeologici e delle loro attività educative. Nel corso del convegno interverranno: Marta Coccoluto, responsabile del parco archeologico di Baratti e Populonia “Populonia, città sul mare. Ricerca archeologica, progetti di valorizzazione e management culturale”; Vincent Lascour dell’associazione Chalcophore, “La strada dell’ossidiana. La circumnavigazione della Corsica in piroga monossile”; Stefano Ricci, antropologo dell’università di Siena, “Noi, i Neandertaliani e i Denisoviani: storie di convivenza preistoriche”; Fabio Fazzini, archeologo, “Ambra, storia e lavorazione nel Piceno dell’Età del Ferro”.

PROGRAMMA SABATO 27 APRILE 2024. Alle 15, 17, Marco Greco (La Spezia), “Diventa paleopittore: pittura su pietra con ocre e colori naturali”; 15, Alfio Tomaselli (Pistoia), “Archeologia sperimentale – Il fuoco nella Preistoria”; 17, Alfio Tomaselli (Pistoia), “Archeologia sperimentale – dimostrazione di scheggiatura della selce”; 16, 17.30, Anna Rozzi e Greta Bonati (La Spezia), “Bambini, Romani, concittadini… Siamo qui per seppellire Cesare. Ricostruiamo il letto funerario di Cesare”; 15, 17, Alessandro Filippi e Valerio Simini (La Spezia), “Quando i Romani battevano i piedi. Fabbrichiamo uno scabellum: il sandalo sonoro usato dai musicisti romani per scandire il tempo durante le loro esibizioni”; 16, 17.30, Edoardo Ratti, Archeolink (Massa Carrara) e Raffaella Badiale (La Spezia), “Il cinghiale, fiero avversario dalla selvaggia forza divina, diventa di terracotta. Laboratorio di scultura celtica in argilla”; 16, 16.30, 17.30 (anche per adulti), Giorgio e Roberto Giannotti (La Spezia), “Alla scoperta della caverna. Esperienza immersiva nella Preistoria”; 16, 16.30, 17.30, Susanna Gasparini, Silvia Pini, parco archeologico del villaggio neolitico di Travo (Piacenza), “Laboratorio di modellismo preistorico: riproduzione di architetture neolitiche e megalitiche in scala”; 16.30, Mauro Viegi e Claudio Pratelli, Brigata del Tasso (Pisa), “L’arco: le origini, le tecniche di costruzione e i materiali. Prove pratiche di tiro”; 16.30, Ginevra Gottardi, Laboratorio Interattivo Manuale (Trento), “Impariamo la tecnica dello sbalzo su lamina di metallo: la maschera di Agamennone”; 15.30, Serenella Zucconi e Silvia Ioli Parchi Val di Cornia (Livorno), “Nella bottega dell’orefice etrusco: lavorazione a sbalzo della lamina metallica”; 17, Serenella Zucconi e Silvia Ioli, Parchi Val di Cornia (Livorno), “Il mio nome in etrusco: scriviamo in etrusco su papiro”; 16, 17.30, Antonio Motta, divulgatore scientifico (Massa Carrara), “Suoni e strumenti musicali nella Preistoria”; 15.30, 17, Luca Bedini, Miluca Archeologia Sperimentale (Modena), “Dimostrazione di lavorazione di vasi al tornio greco-romano”; 16, Vincent Lascour, associazione Chalcophore (Corsica), “Artigiani dell’età del Bronzo: fusione del metalli”; 17, Vincent Lascour, associazione Chalcophore (Corsica) , “Artigiani dell’età del Bronzo: Dimostrazione di scheggiatura dell’ossidiana e della steatite”; 16, 17.30, Sara Piva (La Spezia), “L’occhio di Ra. Realizziamo gli amuleti degli antichi Egizi”; 16, 17.30, Jacopo Crezzini, università di Siena, “Una giornata bestiale: la caccia e la macellazione degli animali nel Paleolitico”; 15.30 (anche per adulti), Fabio Fazzini, Paola Benedetti (Macerata), “Il guerriero e la principessa picena. Dimostrazione di lavorazione dell’osso e dell’ambra per realizzare una fibula polimaterica”; 15.30, associazione culturale Amici di Luni (La Spezia), “Lunensia: scene di vita nell’antica Luni: le tabernae canistraria, musivaria e textrina. Laboratorio di realizzazione di cesti, di mosaici e di tessitura”; 15.30, laboratorio di intreccio; 16.30, laboratorio di mosaico; 17.30, laboratorio di tessitura: 15, Legio XII Fulminata (Cesena, Arezzo), “Il mondo della gladiatura nell’antica Roma: dimostrazioni di combattimento, esposizione di riproduzione di reperti archeologici”; 17.20, 18, Legio XII Fulminata (Cesena, Arezzo), “Il mondo della gladiatura nell’antica Roma: laboratori di addestramento giovani legionari”; 15, 17, Sara Lenzoni e Gianfranco Berghich (la Spezia), “Romani in rosso…e al verde. Laboratorio per sperimentare la tintura dei tessuti con la robbia, la reseda, il mallo di noce e la cocciniglia”; 15, 17, Samuela Raffaelli e Marta Ragnoli (La Spezia), “Archeologo per un giorno. Sperimenta il mestiere dello scavo archeologico”; 15.30, 16.30, Renato Fasolo, Archeoland e Amelie Nottebohn (Verona), “Vestiamo le statue stele delle Alpi. Laboratorio di intreccio di fibre naturali”; 16, 17.30, Riccardo Chessa, parco archeologico gli Albori Grosseto, “Laboratorio di ceramica per realizzare e decorare un bicchiere dell’età del Rame in stile campaniforme”; 18.30, spettacolo conclusivo: “Le quattro stagioni della storia dell’uomo” di Stefano Ricci, antropologo dell’Università di Siena, con Benedetta Mignani – violino solista, Aurora Duchi – secondo violino, Gennaro Scacchioli – viola, Andrea Sernesi – violoncello. Le tappe fondamentali del lungo cammino umano, con il sottofondo della grande musica di Antonio Vivaldi, che ci porta alla conoscenza delle scoperte che hanno cambiato nel bene e nel male la nostra storia.

PROGRAMMA DOMENICA 28 APRILE 2024. Alle 11 quinto incontro studio di archeologia sperimentale “Problematiche e soluzioni tra ricerca e divulgazione”. Ingresso libero. Marta Coccoluto, responsabile del parco archeologico di Baratti e Populonia, “Populonia, città etrusca sul mare. Ricerca archeologica, progetti di valorizzazione e management culturale”; Vincent Lascour, “La strada dell’ossidiana. La circumnavigazione della Corsica in piroga monossile”; Stefano Ricci, “Noi, i Neandertaliani e i Denisoviani: Storie di convivenze preistoriche”; Fabio Fazzini, “Ambra: storia e lavorazione nel Piceno dell’età del Ferro”. 15.30, ArcheoBaratto di materie prime e manufatti; 16, Vincent Lascour, associazione Chalcophore (Corsica), “Artigiani dell’età del Bronzo: dimostrazione della scheggiatura dell’ossidiana e della lavorazione della steatite”; 18, Vincent Lascour, associazione Chalcophore (Corsica), “Artigiani dell’età del Bronzo: fusione del metalli”; 16, 18, Anna Rozzi e Greta Bonati (La Spezia), “Bambini, Romani, concittadini…Siamo qui per seppellire Cesare. Ricostruiamo il letto funerario di Cesare”; 15.30, Serenella Zucconi e Silvia Ioli, Parchi Val di Cornia (Livorno), “Nella bottega dell’orefice etrusco: lavorazione a sbalzo della lamina metallica”; 16, 16.30, 17.30, 18, Giorgio e Roberto Giannotti (La Spezia), “Alla scoperta della caverna. Esperienza immersiva nella Preistoria”; 16.30, Mauro Viegi e Claudio Pratelli, Brigata del Tasso (Pisa), “L’arco: le origini, le tecniche di costruzione e i materiali. Prove pratiche di tiro”; 15.30, Ginevra Gottardi, Laboratorio Interattivo Manuale (Trento), “Impariamo la tecnica dello sbalzo su lamina di metallo: il pugnale età del Bronzo”; 16.30, 17.30, Antonio Motta, divulgatore scientifico (Massa Carrara), “I suoni e strumenti musicali nella Preistoria”; 15.30, Renato Fasolo, Archeoland e Amelie Nottebohn (Verona), “Vestiamo le statue stele delle Alpi. Laboratorio di intreccio di fibre naturali”; 16, 17.30, Sara Lenzoni e Gianfranco Berghich (la Spezia), “Romani in rosso…e al verde. Laboratorio per sperimentare la tintura dei tessuti con la robbia, la reseda, il mallo di noce e la cocciniglia”; 16, 18, Alessandro Filippi e Valerio Simini (La Spezia), “Quando i Romani battevano i piedi. Fabbrichiamo uno scabellum: il sandalo sonoro usato dai musicisti romani per scandire il tempo durante le loro esibizioni”; 16, 17, Donatella Alessi, museo Archeologico del Castello e Simone Grando, (La Spezia), “Fiat lux: Laboratorio di modellazione a stampo delle lucerne romane”; 16, 18, Samuela Raffaelli e Marta Ragnoli (La Spezia), “Archeologo per un giorno. Sperimenta il mestiere dello scavo archeologico”; 15.30, 17, Luca Bedini, Miluca Archeologia Sperimentale (Modena), “Dimostrazione di lavorazione di vasi al tornio greco-romano”; 16.30, 18, Sara Piva (La Spezia), “L’occhio di Ra. Realizziamo gli amuleti degli antichi Egizi”; 16.30, Maila Bernardini (La Spezia), “Segni sulla pelle: comunicare con il corpo. Tatuaggi celtici con l’hennè”; 16. associazione culturale Amici di Luni (La Spezia), “Lunensia: scene di vita nell’antica Luni: le tabernae canistraria, musivaria e textrina. Laboratorio di realizzazione di cesti, di mosaici e di tessitura”; 16, laboratorio di intreccio; 17, laboratorio di mosaico; 18, laboratorio di tessitura; 15, 17, Marco Greco (La Spezia), “Diventa paleopittore: pittura su pietra con ocre e colori naturali”; 15.30, Riccardo Chessa, parco archeologico gli Albori (Grosseto), “Laboratorio di preparazione di vaghi di collana in osso, martellatura di piccole asce di rame”; 16.30, Riccardo Chessa, parco archeologico gli Albori (Grosseto), “Laboratorio di realizzazione di cuspidi di freccia in selce e brassard in pietra”; 16, Legio XII Fulminata (Cesena, Arezzo), “Passatempi nell’antica Roma: i giochi da tavolo”; 15.30, Legio XII Fulminata (Cesena, Arezzo), “Il mondo della gladiatura nell’antica Roma: dimostrazioni di combattimento, esposizione di riproduzione di reperti archeologici”.

Lecce. Per il 25 Aprile il parco archeologico di Rudiae propone un doppio turno di visite guidate

lecce_rudiae_parco_visite-guidate_25-aprile_locandinaIn occasione della festività del 25 aprile 2024, il parco archeologico di Rudiae, in via A. Mazzotta a Lecce, propone un doppio turno di visite guidate, alle 11 e alle 17. Costi: Intero (dai 18 ai 65 anni) 8 euro; ridotto (dai 10 ai 18 anni/over 65 anni) 6 euro. Per sconti e agevolazioni: www.parcoarcheologicorudiae.it/visite-guidate/. Come prenotare:349 1186667 – 349 5907685, info@parcoarcheologicorudiae.it. Per la visita della durata di circa un’ora e mezza circa, si consiglia abbigliamento comodo, cappellino/ombrello parasole e acqua. Il parco archeologico di Rudiae è fruibile grazie a un accordo di promozione e valorizzazione stipulato tra la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, il Comune di Lecce e la società Archeologia Ricerca e Valorizzazione srl – ARVa, spin off di Unisalento. Rudiae, inserita nel suggestivo paesaggio della Valle della Cupa, rappresenta uno dei siti archeologici più importanti dell’intera penisola salentina ed è nota soprattutto per aver dato i natali a Quinto Ennio (239-169 a.C.), il padre della letteratura latina. Nell’area archeologica sono state riportate alla luce aree di necropoli, tombe ipogee scavate nella roccia, porzioni delle fortificazioni messapiche, oltre a tratti di strade basolate, luoghi di culto ed edifici pubblici di età romana. Al centro dell’insediamento si conserva nella sua interezza l’anfiteatro, visitabile e fruibile, fatto realizzare da Otacilia Secundilla durante il regno dell’imperatore Traiano (98-117 d.C.).

Ercolano. Rinnovati e trasformati gli spazi di accoglienza per il pubblico. Aumento esponenziale dei visitatori nei primi tre mesi dell’anno. Sirano: “Risultato oltre le aspettative, che ripaga gli sforzi profusi”

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Panorama del sito archeologico di Ercolano, l’antica Herculaneum (foto paerco)

ercolano_parco_25-aprile-2024_ingresso-gratuito_locandinaIl parco archeologico di Ercolano è pronto a ricevere i visitatori per i ponti di aprile e maggio (25 aprile e 5 maggio, ingresso gratuito) con la nuova fase di accoglienza del pubblico con ambienti di ricezione open e più vicini ai turisti che hanno fatto registrare un boom di presenze nel primo trimestre dell’anno. A Ercolano, infatti, è stata avviata la fase della trasformazione degli spazi di accoglienza dei visitatori con una rete di customer services in evoluzione. La grande hall che accoglie i turisti si basa su un approccio open e concepisce i servizi come proiettati verso il pubblico senza alcuna barriera divisoria. Rinnovati gli spazi guardaroba per gli effetti personali, dove i visitatori possono riporre zaini e borse che oltre ad essere di intralcio durante la visita, con l’ingombro potrebbero danneggiare le antiche pitture parietali. A disposizione del pubblico il servizio Informazioni multilingue (081 0106490) attivo dal lunedì al sabato dalle 9 alle 17. I visitatori si sentiranno inoltre accolti sin dal loro arrivo grazie ai totem digitali che riportano informazioni utili per orientare sull’acquisto dei biglietti, le iniziative in corso al Parco e ogni novità che ci sarà in corso. Intanto si registra che il numero dei visitatori cresce in maniera esponenziale con un aumento, nei primi tre mesi dell’anno, da gennaio a marzo, pari a +36% rispetto al 2023, +108% rispetto al 2022, +45% rispetto al 2019, anno di pre-pandemia. “Un risultato di numeri e gradibilità da parte del pubblico”, dichiara il direttore Francesco Sirano, “che supera ogni aspettativa, ma ripaga degli sforzi profusi”.

Roma. A Castel Sant’Angelo aperta “Interno Pompeiano”, la prima grande mostra dedicata al progetto fotografico di Luigi Spina che, durante il lockdown, ha indagato gli interni di oltre centoventi domus a Pompei

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Il fotografo Luigi Spina e il direttore generale Musei Massimo Osanna all’inaugurazione della mostra “Interno Pompeiano” a Castel Sant’Angelo (foto dms-roma)

Castel Sant’Angelo a Roma ospita la prima grande mostra dedicata al progetto fotografico di Luigi Spina, “Interno Pompeiano”. La campagna, che ha permesso al fotografo di indagare gli interni di oltre centoventi domus a Pompei, nasce durante la chiusura al pubblico del parco archeologico di Pompei, allora diretto dal prof. Massimo Osanna, per la pandemia. Il corpus di oltre 1450 scatti ha dato vita in primis al progetto editoriale “Interno Pompeiano” di 5 Continents Editions, un libro di quasi 300 fotografie a colori in grande formato, con saggi, oltre che dello stesso Spina, di Massimo Osanna, Gabriel Zuchtriegel, Carlo Rescigno e Giuseppe Scarpati. Nasce da qui la mostra “Interno Pompeiano” (dal 23 aprile al 16 giugno 2024), realizzata dalla direzione Musei statali di Roma – guidata dal direttore generale Massimo Osanna – in collaborazione con la direzione generale Musei e il parco archeologico di Pompei.

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Interno Pompeiano: Casa dei Ceii a Pompei (foto luigi spina)

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L’allestimento della mostra “Interno Pompeiano” a Castel Sant’Angelo (foto luigi spina)

Attraverso 60 fotografie a colori di grande formato, stampate su carta fine art, la mostra racconta la condizione unica che ha consentito a Spina di “abitare” Pompei e “vivere” nelle sue case, potendo così seguire il modellarsi della luce naturale nell’arco delle giornate, e cogliere le sfumature nei molteplici ambienti dei suoi scatti. Come evidenzia il direttore generale Musei prof. Massimo Osanna, “Pompei è stata raccontata, rappresentata, narrata milioni di volte, eppure continua sempre ad offrire nuove angolazioni e punti di vista: questa mostra, in particolare, è un esempio di come, attraverso l’uso della fotografia, sia possibile ritrarre le domus pompeiane in un modo inedito, creando un’atmosfera di magia e rara suggestione. Si tratta di un’esposizione di grande impatto, che andrà, nei prossimi mesi, a implementare e arricchire l’offerta culturale di un altro sito straordinario, quale Castel Sant’Angelo. Come direzione generale Musei – conclude Osanna – ci siamo già attivati, inoltre, affinché il Castello diventi tappa inaugurale di un percorso più ampio, che porterà la magia di Pompei, letta attraverso l’obiettivo di Spina, anche in altri luoghi della cultura del nostro Paese”.

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Luigi Spina nella Casa dei Ceii a Pompei durante la campagna fotografica (foto monica romano)

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L’allestimento della mostra “Interno Pompeiano” a Castel Sant’Angelo (foto luigi spina)

Con una fotocamera Hasselblad H6D-100c con le ottiche, senza l’ausilio di alcuna luce artificiale, immerso in una Pompei deserta e silenziosa, Spina cattura vedute che portano dall’interno alla natura e viceversa: la ricerca del fotografo si sofferma su colonne intonacate, scorci inconsueti e prospettive che includono il paesaggio circostante. Osservando da vicino i mosaici, percorrendo peristili, riscoprendo ogni particolare delle pitture parietali, Spina ha poi selezionato sessanta interni: fotografie dove le domus riemergono in una visione inedita, in un equilibrio ambientale che restituisce da una parte la dimensione della presenza umana, dall’altra la vastità dell’Impero romano, rievocando allo stesso tempo l’antica tragedia di Pompei. Nei suoi scatti le case riprendono vita – come la Casa di Marco Lucrezio su Via Stabiana, quella del Poeta Tragico col celeberrimo mosaico “cave canem”, e la Casa di Orione dal poliedrico mosaico da cui prende il nome e ne narra il mito – nelle loro incomparabili tonalità di rosso sinopsis, giallo tenue, verde delicato e azzurro polveroso; i pavimenti a mosaico, con motivi decorativi e pietre preziose, risaltano accanto ai dipinti murali dai paesaggi paradisiaci e scene di vita quotidiana; gli interni fanno mostra del loro splendore, in un crogiolo dove architettura e pittura diventano simbolo del culto dell’abitare dimore perfette. La mostra ha come obiettivo quello di presentare al pubblico una nuova estetica visiva della città romana e dei suoi monumenti, seguendo la via della luce e del trascorrere del tempo.

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Interno Pompeiano: la Casa della Caccia antica a Pompei (foto luigi spina)

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Il fotografo Luigi Spina autografa il suo libro “Canova. Quattro tempi” (foto 5 continents editions)

Luigi Spina (Santa Maria Capua Vetere, 1966) ha svolto numerose indagini fotografiche che hanno un filo conduttore: la ricerca della bellezza. Questo leitmotiv sottolinea la pluralità della sua azione creativa, che lo ha portato a esplorare vari ambiti, tra cui gli anfiteatri, il senso civico del sacro, i legami tra arte e fede, le antiche identità culturali, il confronto con la scultura classica, con la decennale e silenziosa immersione sensitiva tra i marmi della collezione Farnese del museo Archeologico nazionale di Napoli e poi la straordinaria ricerca a colori sul Foro Romano, l’ossessiva ricerca sul mare, le cassette dell’archeologo sognatore (Giorgio Buchner), la tormentata e tattile ricerca sui gessi canoviani fino alle molteplici indagini sul paesaggio. Ha realizzato oltre 22 libri fotografici di ricerca personale e prestigiose campagne fotografiche per enti e musei. Tra i più significativi riconoscimenti alla sua attività, la rivista “Matador” (La Fábrica, Madrid) gli ha dedicato la cover e il servizio centrale del numero T, mentre nel 2020 “Artribune” l’ha insignito del titolo di miglior fotografo dell’anno. Nel 2022 è stato tra i finalisti del 73° Premio Michetti per l’Arte Contemporanea e vincitore del Premio Digital Michetti. Nel 2023 ha ricevuto il Premio Amedeo Maiuri. Alcune sue opere sono conservate ed esposte, in permanenza, al museo nazionale Romano di Palazzo Altemps, Roma; Musei Capitolini, Roma; Aeroporto di Capodichino, Napoli; museo Archeologico nazionale di Napoli; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria; Fondazione Michetti, Francavilla al Mare; Accademia Tadini, Lovere.

Baia (Na). Al Castello aragonese, sede del museo Archeologico nazionale dei Campi Flegrei, presentazione del libro “Toccare Terra – Approdi e Conoscenze”, atti del primo convegno di archeologie flegree

baia_castello_libro-toccare-terra-approdi-e-conoscenze_presentazione_locandinaAppuntamento il 24 aprile 2024, alle 10.30, nella sala conferenze del Castello di Baia, sede del museo Archeologico dei Campi Flegrei, per la presentazione del libro “Toccare Terra – Approdi e Conoscenze”. Atti del primo convegno di archeologie flegree. Tappa conclusiva del lungo e stimolante percorso del progetto “Terra” promosso all’interno del POC della Regione Campania. Intervengono il prof. Massimo Osanna (direttore generale Musei) e al prof. Luca Cerchiai (università di Salerno).

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Copertina del libro “Toccare Terra. Approdi e Conoscenza”

“Toccare Terra. Approdi e Conoscenze” è la pubblicazione degli atti di un convegno svoltosi al museo Archeologico dei Campi Flegrei nel dicembre 2021, tappa conclusiva di un progetto che ha condotto il parco archeologico dei Campi Flegrei a interrogarsi sul concetto di terra. Il convegno nasce dall’esigenza di creare un’opportunità, all’interno della cornice di una istituzione giovane, per rappresentare la complessità della ricerca archeologica condotta negli ultimi decenni nel territorio flegreo. L’incontro di studi ha avuto come primo obiettivo quello di restituire la vivacità del dibattito e la varietà degli attori e per consolidare il ruolo del Parco come vettore di trasmissione tra i protagonisti nella produzione degli studi e le comunità di potenziali interessati. L’approdo (dell’archeologia sul campo) diventa conoscenza, si confronta e si specchia negli approdi che hanno segnato le principali tappe della presenza umana nella terra flegrea, definendo contatti, a volte generando conflitti, plasmando nuovi paesaggi e modi di interpretare il reale.

25 aprile 2024: musei e parchi archeologici statali aperti gratuitamente. Lo saranno anche il 2 giugno e il 4 novembre. Sangiuliano: “Rinnoviamo l’iniziativa anche quest’anno”

ministero_25-aprile_ingresso-gratuito_2024_locandinaIl 25 aprile 2024, in occasione della Festa della Liberazione, i musei e i parchi archeologici statali saranno aperti gratuitamente, così come proposto dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Alla #domenicalmuseo (12 giornate l’anno), quindi, anche nel 2024 si aggiungono 3 date a ingresso libero nei luoghi della cultura: 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre. “Rinnoviamo l’iniziativa anche quest’anno: il 25 aprile sarà la prima di tre nuove giornate gratuite da me fortemente volute per associare a ricorrenze altamente simboliche per la Nazione la visita nei luoghi della cultura”, dichiara il ministro Sangiuliano. Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso su prenotazione dove previsto.