archivio | Egitto RSS per la sezione

Torino. Per la Festa della Mamma ingresso gratuito al museo Egizio per tutte le mamme accompagnate dai propri figli. Promozione “regala la Membership You&ME alla tua mamma”

torino_egizio_festa-della-mamma-2024_locandinaIn occasione della Festa della Mamma, domenica 12 maggio 2024 ingresso gratuito al museo Egizio di Torino per tutte le mamme accompagnate dai propri figli. Acquista il biglietto online su https://ow.ly/7ZUJ50RAaMZ.

torino_egizio_statuetta-iside-che-allatta-horus_foto-museo-egizio

Statuetta in alabastro di Iside che allatta Horus (Isis lactans) di Epoca Tarda (722-332 a.C.) conservata al museo Egizio di Torino (foto museo egizio)

Ma non è tutto. Il museo Egizio di Torino lancia un’idea regalo proprio per la Festa della Mamma. “Con la Membership You&ME”, spiegano, “puoi regalare alla tua mamma un anno unico in compagnia del Museo Egizio. Le numerose attività, in presenza ed online, gli eventi dedicati e le newsletter mensili riservate ai member, la trasporteranno in un viaggio nel tempo, alla scoperta dell’antico Egitto! Avrà l’occasione di conoscere in modo approfondito il lavoro “dietro le quinte” degli studiosi, grazie a momenti di incontro con ricercatori e curatori, scoprendo le attività di studio e cura dei reperti che vengono svolte in museo. Grazie alla membership, tua mamma diventerà sostenitrice del passato, del presente e del futuro del Museo Egizio”. Per regalarla basta un click: Regala You&ME.

Torino. Al museo Egizio incontro con Tristram Hunt, direttore del Victoria & Albert Museum di Londra, settimo appuntamento del ciclo “What is a museum?”, in presenza e on line: dieci direttori dei più grandi musei del mondo si confrontano col direttore Christian Greco sul ruolo e le sfide del futuro dei musei

torino_egizio_what-s-museum_tristram-hunt_locandinaCome possono affrontare le sfide del futuro senza tradire la loro storia? Come possono affrontare la nuova fase che stanno attraversando ripensando il proprio passato e dando un senso alla loro esistenza oggi? Oggi i musei mirano a comprendere a fondo i meccanismi del cambiamento, generando relazioni e influenzando la società. Alla luce della nuova definizione di museo data da ICOM e delle sfide che attendono le istituzioni culturali, il museo Egizio di Torino presenta una serie di incontri dal titolo “What is a museum?” con protagonisti i direttori di alcuni dei più importanti musei internazionali in dialogo con Christian Greco. Ricerca, digitalizzazione, educazione, inclusione e cura del patrimonio sono i punti che verranno affrontati per ripensare il ruolo che i musei possono avere nella società contemporanea. Il protagonista del settimo incontro, il 10 maggio 2024, alle 18.30, sarà il direttore del Victoria & Albert Museum di Londra, Tristram Hunt in dialogo con Christian Greco, direttore del museo Egizio di Torino, per riflettere sul presente e sul futuro dei musei, con particolare riferimento a quelli archeologici. L’evento si tiene nella sala conferenze del Museo, ingresso libero con prenotazione tramite Eventbrite: Talk “What is a museum?” Tristram Hunt in dialogo con Christian Greco Tickets, Thu, May 9, 2024 at 6:30 PM | Eventbrite. Conferenza in lingua inglese con traduzione simultanea in italiano in sala, disponibile anche in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Museo Egizio. L’incontro è parte del programma di appuntamenti realizzati dal museo Egizio di Torino in occasione del Salone Off.

Torino. Al museo Egizio l’antropologa Giulia Grechi dialoga con Christian Greco e Maria Elena Colombo sul suo libro “Decolonizzare il museo. Mostrazioni, pratiche artistiche, sguardi incarnati” (Mimesis Edizioni). Incontro in presenza e on line

torino_egizio_conferenza-decolonizzare-il-museo_giulia-grechi_locandinaMartedì 7 maggio 2024, alle 18.30, nella sala conferenza del museo Egizio di Torino l’autrice Giulia Grechi dialogherà con Christian Greco e Maria Elena Colombo sul suo libro “Decolonizzare il museo. Mostrazioni pratiche artistiche sguardi incarnati”, di Mimesis Edizioni. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria al link https://www.eventbrite.it/…/giulia-grechi-decolonizzare… L’incontro sarà trasmesso anche in streaming sulla pagina Facebook e sul nostro canale YouTube del museo. Durante la serata sarà possibile acquistare il volume oggetto dell’incontro. L’incontro è realizzato in collaborazione con Mimesis Edizioni ed è parte del nostro programma di appuntamenti realizzati in occasione del Salone Off.

Version 1.0.0

Copertina del libro “Decolonizzare il museo. Mostrazioni, pratiche artistiche, sguardi incarnati” (Mimesis Edizioni)

Il museo è lo specchio colossale in cui l’Europa si è costruita e rappresentata, anche attraverso il riflesso dell’immagine di altre culture: culture esposte mentre se ne costruiva, parallelamente, l’invisibilizzazione. Museo, nazionalismo e colonialismo parlano la stessa lingua. Oggi il colonialismo cambia forme e modalità di espressione, ma la sua potenza non si è ancora esaurita. Sopravvive anche nei musei contemporanei, in particolare nei musei etnografici, e in tanti altri ambiti del vivere sociale, perché oltre la messa a fuoco museale che questo libro propone, la questione riguarda tutto quello che c’è intorno, a perdita d’occhio. Una colonialità eclatante e millimetrica, pubblica e domestica, che abbiamo interiorizzato nel nostro ordinario, e che abbiamo la necessità di comprendere e trasgredire in tutti i luoghi in cui si esprime. Il museo può diventare un luogo cruciale: a partire da un’analisi riflessiva e critica delle sue radici coloniali, può trasformarsi in un vero e proprio laboratorio di pratiche di decolonizzazione. Il libro propone alcune tracce possibili di questo processo, attraverso la rimediazione delle arti contemporanee.

giulia-grechi_antropologa

L’antropologa Giulia Grechi

Giulia Grechi è antropologa. Si interessa di studi culturali e post/de coloniali e di museologia, con un focus sulla corporeità e sulle eredità culturali. La conversazione verterà sul tema del museo come specchio colossale attraverso il quale l’Europa si è rappresentata, anche attraverso l’immagine di cultura altre.

Torino. Al museo Egizio “Aromi dell’Antico Egitto”, seminario pubblico degli Ambasciatori Pasticceri Eccellenza Italiana (Apei): un’esperienza unica che unisce la raffinatezza della pasticceria italiana con il fascino millenario dell’Antico Egitto

torino_egizio_seminario-apei-aromi-d-egitto_locandinaGli “Aromi dell’Antico Egitto” animeranno (meglio, profumeranno!) la d omenica del museo Egizio di Torino. Appuntamento domenica 5 maggio 2024, durante l’orario di apertura, con il seminario pubblico degli Ambasciatori Pasticceri Eccellenza Italiana (Apei) nella maestosa sala conferenze del museo Egizio di Torino.

torino_egizio_seminario-apei-aromi-d-egitto_monete_locandina

Le monete create da Apei (foto apei)

Sarà un’esperienza unica che unirà la raffinatezza della pasticceria italiana con il fascino millenario dell’Antico Egitto, accompagnando i visitatori in un viaggio indimenticabile attraverso i sensi. Per partecipare è necessario acquistare i biglietti sul sito ufficiale del museo Egizio (www.museoegizio.it). Una volta entrati nel museo, ogni visitatore riceverà il programma della giornata e una moneta.

torino_egizio_seminario-apei-aromi-d-egitto_shopper-elisir-del-faraone_locandina

Lo shopper Apei con l’Elisir del Faraone (foto apei)

Fin da subito sarà così possibile intraprendere questo suggestivo percorso attraverso i gusti, i profumi e i simboli dell’antichità. Con le monete ricevute si potrà ritirare una speciale shopper all’ingresso della sala conferenze, contenente deliziosi tesori ispirati all’Antico Egitto, e così assaporare le golose “Tavolette di Bes“, realizzate dai maestri Apei, ma anche scoprire i segreti dell’esclusivo “Elisir del Faraone”.

L’evento proseguirà all’interno della sala conferenze, dove i partecipanti saranno deliziati dagli ambasciatori Apei con alcuni prodotti di alta pasticceria a tema Antico Egitto, ispirati a profumi e aromi tipici. Le degustazioni, accompagnate dalla presentazione dei prodotti, avranno luogo ogni 30 minuti dalle 10 alle 16 e saranno un’occasione unica per esplorare nuove sfumature di gusto, ma anche per scoprire direttamente dagli Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana la passione e il lavoro che mettono in campo ogni giorno per raggiungere l’eccellenza. All’evento, sarà presente anche il maestro Iginio Massari. La partecipazione al seminario Aromi dell’Antico Egitto è compresa nel biglietto d’ingresso del Museo Egizio. Appena entrati al museo, ci si deve all’ingresso della sala conferenze dove ci si potrà registrare per la degustazione.

Adria (Ro). Al museo Archeologico nazionale nella #domenicalmuseo per il ciclo di incontri del gruppo archeologico adriese conferenza “Reperti egizi ad Adria” a cura di Claudia Gambino del gruppo EgittoVeneto che ha catalogato e studiato tutti i reperti egizi o egittizzanti conservati in Veneto

adria_archeologico_conferenza-reperti-egizi-ad-adria_claudia-gambino_locandinaDomenica 5 maggio 2024, al museo Archeologico nazionale di Adria, diretto da Alberta Facchi, in occasione della prima domenica del mese #domenicalmuseo a ingresso gratuito, alle 16.30, appuntamento con la conferenza “Reperti egizi ad Adria” a cura di Claudia Gambino (Egitto Veneto), nell’ambito del XXXIV ciclo di incontri organizzati dal Gruppo Archeologico Adriese “Francesco Antonio Bocchi” in collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Adria. Ingresso gratuito su prenotazione allo 042621612, drm-ven.museoadria@cultura.gov.itvenezia_palazzo-ducale_mostra-venezia-e-l-egitto_locandinapadova_palazzo-liviano_mostra-fotografica-l-egitto-in-veneto_locandina. Claudia Gambino, laureata a Venezia in Egittologia, fa parte del gruppo EgittoVeneto, un progetto di collaborazione tra università di Padova e università Ca’ Foscari di Venezia che ha permesso di riscoprire l’Egitto nei musei del Veneto: più di duemila reperti afferenti al mondo egizio (patrimonio archeologico egiziano o egittizzante) sono infatti conservati in musei pubblici e privati. Dal 2008, essi sono stati oggetto di catalogazione e studio da parte dell’équipe, coordinata dai prof. Paola Zanovello (università di Padova) e Emanuele M. Ciampini (università Ca’ Foscari di Venezia) e finanziata dalla Fondazione CaRiPaRo e dalla Regione del Veneto, nella cui banca dati sono attualmente inseriti. Il progetto ha partecipato alla mostra “Venezia e l’Egitto” a Palazzo Ducale a Venezia (1° ottobre 2011 – 22 gennaio 2012) e curato la mostra fotografica “L’Egitto (in) Veneto” (21 ottobre – 18 novembre 2011), ospitato al museo di Scienze archeologiche e d’Arte in Palazzo Liviano, al Caffé Pedrocchi, al Salone dei Beni Culturali a Venezia e al museo Eno Bellis di Oderzo. Ha inoltre realizzato riallestimenti ed eventi nel territorio veneto e viaggi studio presso le principali collezioni italiane.

adria_archeologico_statuetta-dio-bes_foto-beni-culturali

Stauetta del dio egizio Bes, in terracotta a matrice, da una tomba del III-II sec. a.C., conservata al museo Archeologico nazionale di Adria (foto mic)

claudia-gambino_egittologa

L’egittologa Claudia Gambino (EgittoVeneto)

Tra i molti reperti egizi conservati in Veneto, anche il museo Archeologico nazionale di Adria rivelò un piccolo ma interessante nucleo di reperti, che verranno presentati al pubblico nell’incontro del 5 maggio 2024. Una parte di essi venne acquistata dalla famiglia Bocchi per curiosità collezionistica sul mercato antiquario nell’800. Altri, invece, provengono da rinvenimenti nel territorio o addirittura da scavo ad Adria. Questi sono databili, ovviamente, tra il VI e il II secolo a.C. e sono il portato dei traffici commerciali ad ampio raggio della città.  Dall’Egitto infatti provenivano, per arricchire le sepolture etrusche, portaprofumi in alabastro e in pasta vitrea, scarabei in pasta vitrea, altri contenitori di sostanze esotiche, come il kohl, ma anche oggetti che richiamava culti egiziani, come la originalissima statuetta del dio Bes in terra cruda da una tomba di III/II secolo a.C.

Torino. Il 107.mo Giro d’Italia omaggia l’Egizio nell’anno del bicentenario (1824-2024) e il museo dona al vincitore della prima tappa, Venaria Reale-Torino, una riproduzione 3D della collana d’oro di Kha, l’architetto dei faraoni

torino_egizio_Tomba di Kha_foto-museo-egizio

La galleria con la Tomba di Kha al museo Egizio di Torino (foto museo egizio)

torino_egizio_giro-d-italia_collana-di-kha_foto-rcs

La riproduzione 3D della collana d’oro di Kha per il vincitore della prima tappa del Giro d’Italia 2024, Venaria Reale – Torino (foto rcs)

giro-d-italia_logoIl 107.mo Giro d’Italia rende omaggio al museo Egizio di Torino, e il museo Egizio di Torino rende omaggio al Giro d’Italia. E non potrebbe essere altrimenti. Sabato 4 maggio 2024, la prima tappa della “corsa rosa” da Venaria Reale a Torino, oltre a commemorare il 75.mo anniversario della tragedia del Grande Torino, con un passaggio al colle di Superga, partecipa anche alle celebrazioni per il bicentenario del museo Egizio (1824 – 2024), il più antico museo egizio al mondo. Così al vincitore della prima tappa sarà assegnato uno speciale premio: una riproduzione in 3D della celebre collana di Kha, l’architetto di grandi faraoni della XVIII dinastia di cui a Torino è conservata la mummia e tutto il corredo della sua tomba scoperta da Ernesto Schiaparelli nel 1906. “Un’idea brillantissima del nostro direttore Christian Greco”, ha spiegato Evelina Christillin, presidente del museo Egizio, “di omaggiare la prima maglia rosa con la riproduzione della collana di Kha”.

torino_egizio_La-radiografia-alla-parte-superiore-del-corpo-di-Kha-che-mette-in-evidenza-il-collare-al-valore-in-dischi-doro-e-i-grandi-orecchini_foto-museo-egizio

La radiografia alla parte superiore del corpo di Kha che mette in evidenza il collare al valore in dischi doro e i grandi orecchini (foto museo egizio)

La collana è ancora avvolta tra le bende della mummia ed è stata “recuperata” grazie alle nuove tecnologie non invasive, come ben illustrato nella mostra “Archeologia invisibile”. Si tratta di un Il collare shebyu, il cosiddetto “oro del valore” era un’onorificenza con il quale il faraone ricompensava i funzionari più capaci.

Venezia. Il regista Alberto Castellani, nell’incontro “Con gli occhi di una telecamera: la mia prospettiva per comprendere il mondo”, sarà il “libro vivente” da sfogliare e ascoltare protagonista de “La Biblioteca Vivente…” alle Procuratie Vecchie in piazza San Marco

venezia_alberto-castellani_in-vicino-oriente_foto-media-venice

Il regista veneziano Alberto Castellani con la sua inseparabile telecamera in azione nel Vicino Oriente (foto mediavenice)

venezia_barchetta-blu_la-biblioteca-vivente_locandinaPer una volta non saranno le immagini raccolte con la sua telecamera a raccontare il mondo che ci circonda, con la storia, la società, le testimonianze di popoli e culture diverse. Ma Alberto Castellani, regista veneziano di lungo corso di documentari tra dall’Egitto alla Terra Santa, dalla Turchia al Vicino Oriente, dalla Giordania all’Arabia Saudita, sarà lui stesso il “libro vivente” da sfogliare e ascoltare protagonista de “LA BIBLIOTECA VIVENTE …” una giornata speciale per tutte le età. Appuntamento sabato 4 maggio 2024, dalle 10 alle 19, a LA CASA DI THE HUMAN SAFETY NET alle Procuratie Vecchie in piazza San Marco 105 a Venezia ideata e organizzata dal Centro BarchettaBlu. Alberto Castellani sarà appunto “il libro vivente” con la parola chiave “altrove” nell’incontro “CON GLI OCCHI DI UNA TELECAMERA: la mia prospettiva per comprendere il mondo”. Iniziative gratuita su prenotazione a info@barchettablu.it o 0412413551. L’evento è inserito in “Distributori di parole. XX edizione di Libro che gira libro che leggi. Festival della lettura 2024” a Venezia a cura di BarchettaBlu. Come in una qualsiasi biblioteca ci sono i libri da prendere in prestito, il catalogo dei titoli disponibili, i bibliotecari e una sala lettura con sedie e tavoli per la consultazione e naturalmente lettori e lettrici. I libri però sono speciali, perché sono PERSONE che vengono “lette” da altre persone attraverso il racconto della propria storia, originale e preziosa che narra di inclusione, resilienza e del potenziale che c’è in ciascuno di noi.

Torino. Al museo Egizio l’egittologo Andreas Dorn (Uppsala University) in “The stories of the oldest geological map of mankind: the Turin gold mine papyrus”. Conferenza in presenza e on line in collaborazione con Acme

torino_egizio_conferenza-the-stories-of-the-oldest-geological-map-of-mankind-the-turin-gold-mine-papyrus_andreas-dorn_locandinaIl Papiro delle Miniere di Torino è considerato la mappa geologica più antica dell’umanità. Da un punto di vista di marketing, il nome “Papiro delle Miniere”, attribuito alla mappa più di cento anni fa, fu la scelta migliore, ma ignora completamente l’azione principale documentata: il trasporto della pietra di Bekhen, uno scisto grigio scuro/grovacca usato per la produzione di statue, avvenuto nella metà della XX dinastia (Nuovo Regno, intorno al 1150 a.C.). Giovedì 2 maggio 2024, alle 18, nella sala conferenze del museo Egizio, ne parla Andreas Dorn (Uppsala University, Svezia) nella conferenza “The stories of the oldest geological map of mankind: the Turin gold mine papyrus”, nuovo appuntamento con le conferenze organizzate con l’associazione ACME, Amici e Collaboratori del Museo Egizio. Introduce Cédric Gobeil, curatore del museo Egizio di Torino. L’ingresso è libero con prenotazione su Eventbrite: https://www.eventbrite.it/…/the-stories-of-the-oldest…. La conferenza sarà trasmessa anche in streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio. Il programma di incontri è realizzato in collaborazione con il dipartimento di Studi storici dell’università di Torino. La mappa sul recto del Papiro delle Miniere mostra una sezione del Wadi Hammamat, una valle desertica che collega la Valle del Nilo con il Mar Rosso. Le didascalie, ben scritte e facili da leggere, sono state riprodotte e descritte in centinaia di pubblicazioni accademiche e divulgative di cartografia, geologia ed egittologia. L’opposto è accaduto con il verso del Papiro, che contiene più di dieci testi diversi, tra cui una lettera al re, diversi inni e preghiere, la consegna di grano, note amministrative sulla raccolta di scalpelli di rame da parte dell’amministrazione centrale e diversi disegni non correlati, tra cui uno di un coccodrillo. Questi testi, le origini del papiro, le cave di Bekhen e le miniere d’oro sono presentati nel loro contesto geografico e storico più ampio, con l’obiettivo di comprendere il papiro come una eccezionale testimonianza della dinamica cultura scrittoria Ramesside.

Dorn-Andreas_uppsala-university

L’egittologo Andreas Dorn (Uppsala University)

Andreas Dorn è professore all’università di Uppsala dal 2018. Ha lavorato a Gottinga, Liegi, Bonn e Friburgo. Ha completato i suoi studi a Basilea con la laurea magistrale su scatole e scrigni utilizzati nelle feste processionali alla fine dell’Antico Regno e una tesi sulle capanne degli operai nella Valle dei Re nel Nuovo Regno. Le sue ricerche includono in particolare la storia culturale e sociale dell’antico Egitto con focus su religione, testi letterari e amministrativi, architettura e arte. Le sue ricerche sono strettamente legate a progetti archeologici come lo scavo della tomba dello scriba Amunnacht a Deir el-Medina (Nuovo Regno); la documentazione di centinaia di graffiti nell’Antica Tebe Occidentale (dalla preistoria fino alla tarda antichità); la pubblicazione di etichette di giare dalla “Città Dorata” del tempo di Amenhotep III e lavori ad Elkab.

Torino. Al museo Egizio apre al pubblico un nuovo allestimento permanente “Giardini egizi: l’orto e il giardino funerario”

torino_egizio_giardini-egizi-l-orto-e-il-giardino-funerario_locandinaIl verde torna a essere protagonista al museo Egizio di Torino: è visitabile dal 1° maggio 2024, sul Roof Garden, un nuovo allestimento permanente dal titolo “Giardini egizi: l’orto e il giardino funerario”. Scavi, studi archeobotanici ed evidenze pittoriche hanno permesso la ricostruzione di un’area dedicata alle colture tipiche di un orto egizio e di un giardino funerario, simbolo dell‘interazione tra vita, morte e rinascita nell’antico Egitto. Colori e profumi del mondo antico aspettano i visitatori.

Torino. Al museo Egizio apertura fino alle 20 dal 28 aprile al 4 maggio

torino_egizio_aperture-prolungate_locandinaDal 28 aprile al 4 maggio 2024 il museo Egizio di Torino rimane aperto fino alle 20. Un’occasione speciale per visitare la nuova mostra “Verso la nuova Galleria dei Re” (vedi Torino. Al museo Egizio, nell’anno del bicentenario, avviato il riallestimento della Galleria dei Re: fino a ottobre le statue di dei e faraoni sono spostate nell’atrio e sotto le arcate del museo Egizio e dell’Accademia delle Scienze. L’esposizione “Verso la nuova Galleria dei Re” ricorda il loro arrivo, 200 anni fa, con la collezione Drovetti | archeologiavocidalpassato) e, da mercoledì 1° maggio 2024, anche i nuovi Giardini Egizi sul Roof Garden dove saranno visitabili orto e giardino funerario.