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Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia per la Festa della Mamma speciale visita guidata “La maternità al tempo degli Etruschi” con Chiara Cecot

roma_villa-giulia_visita-guidata-la-maternità-al-tempo-degli-etruschi_locandinaStatuette in terracotta raffiguranti donne con bambini sono presenti in tutto il Mediterraneo antico. Vengono comunemente chiamate kourotrophoi. Si tratta di offerte votive destinate spesso a perpetuare la memoria di un rito o di un voto e a proteggere i neonati e (probabilmente) le loro madri. La maternità nel mondo antico è densa di racconti e l’infanzia era un periodo molto delicato. Domenica 12 maggio 2024, in occasione della Festa della Mamma, al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, speciale visita guidata “La maternità al tempo degli Etruschi”. Appuntamento alle 17 con Chiara Cecot che ai partecipanti parlerà della donna etrusca e della sua condizione di maternità per riscoprire un aspetto significativo della società antica e celebrare la Festa della Mamma. Visita guidata gratuita, compresa nel biglietto d’ingresso. Info e prenotazioni all’indirizzo mail: mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it. È possibile prenotarsi direttamente all’accoglienza salvo disponibilità.

Appia Antica. Per “Incontri di archeologia” alle Tombe di Via Latina con visita guidata alla Tomba dei Valeri, presentazione del libro “Archeologia del Nuovo Testamento. Introduzione” (Carocci editore) di Giancarlo Rinaldi (università “L’Orientale” di Napoli)

appia-antica_parco_incontri-archeologia-alle-tombe-di-via-latina_11-maggio_locandinaNuovo appuntamento con gli “Incontri di archeologia” alle Tombe della Via Latina, in via dell’Arco di Travertino a Roma, promossi dal parco archeologico dell’Appia Antica. Sono occasioni uniche per incontrare professionisti del settore e scoprire le loro ultime ricerche e pubblicazioni nella suggestiva cornice della sala superiore della Tomba dei Valeri. Sabato 11 maggio 2024, alle 10, Ingresso in via dell’Arco di Travertino 151, presentazione del libro “Archeologia del Nuovo Testamento. Introduzione” (Carocci editore) di Giancarlo Rinaldi, già docente di Storia del Cristianesimo all’università “L’Orientale” di Napoli. Dopo i saluti del direttore del parco archeologico dell’Appia antica Simone Quilici, e del responsabile del sito Santino Alessandro Cugno, interviene l’autore Giancarlo Rinaldi. Segue la visita guidata alla Tomba dei Valeri.

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Copertina del libro “Archeologia del Nuovo Testamento. Introduzione” di Giancarlo Rinaldi

Archeologia del Nuovo Testamento. Introduzione. Il libro propone di studiare la stesura dei ventisette libri del Nuovo Testamento e gli eventi che vi sono narrati avvalendosi anche delle informazioni fornite dai realia (scavi, iscrizioni, papiri, monete). Nello stesso tempo, invita a considerare questi scritti come una fonte utile per approfondire la conoscenza dell’impero romano nel i secolo d.C. L’archeologia non ha il compito di provare la “verità” della Bibbia; tuttavia l’analisi del contesto storico agevola una corretta lettura delle sue pagine, lontane da noi nel tempo ma importanti per comprendere una ancor viva vicenda culturale dipanatasi sulle coste del Mediterraneo tra Oriente e Occidente.

Ercolano. Nella Sede degli Augustali partito il cantiere spettacolo nella cd. Stanza del Custode: progetto complessivo (finanziato con l’Art Bonus) per lo studio, la conservazione, il restauro e la valorizzazione dell’intero contesto con l’obiettivo di approfondirne la conoscenza e di riallestire la stanza in modo tale da renderla fruibile da parte dei visitatori

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Stanza del custode nella sede egli Augustali a Ercolano: avviato il progetto di restauro (foto paerco)

Fu uno dei primi scheletri scoperti da Amedeo Maiuri nella cosiddetta Stanza del Custode della Sede degli Augustali a Ercolano. È lì che il parco archeologico di Ercolano ha fatto partire in questi giorni il cantiere spettacolo che contempla documentazione, scavo, manutenzione e restauro. Da qualche anno il team del Parco aveva ripreso, sempre in affiancamento con i professionisti dell’Herculaneum Conservation Project, gli studi e le ricerche su questo straordinario ritrovamento.

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I resti del corpo carbonizzato del custode degli Augustali a Ercolano con la posizione dei resti analizzati dal team di Petrone (foto Petrone / Plos One)

In tale contesto una prima ricognizione sui resti scheletrici condotta da un’équipe capitanata da Pier Paolo Petrone dell’università “Federico II” di Napoli identificò in corrispondenza della testa del custode resti cristallizzati che secondo gli studiosi del team federiciano si identificano come tessuto cerebrale (vedi Nuova straordinaria scoperta scientifica ad Ercolano del team di Petrone: individuati i neuroni nel cervello vetrificato dello scheletro carbonizzato del custode del Collegio degli Augustali trovato da Maiuri. La ricerca multidisciplinare utile anche per la valutazione del rischio vulcanico | archeologiavocidalpassato). Il Parco ha ora lanciato un progetto complessivo per lo studio, la conservazione, il restauro e la valorizzazione dell’intero contesto della stanza del Custode, con l’obiettivo di approfondirne la conoscenza e di riallestire la stanza in modo tale da renderla fruibile da parte dei visitatori.

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Sede degli Augustali a Ercolano: la cameretta del custode (foto graziano tavan)

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Il letto carbonizzato con il corpo del Custode scoperto da Maiuri ad Ercolano nel 1961 (foto Petrone)

Indagata già in epoca borbonica nella primavera del 1740, la Sede degli Augustali fu completamente liberata dal deposito piroclastico nella lunga stagione di scavo a cielo aperto intrapresa da Amedeo Maiuri a partire dal 1927.  Nel 1961 un uomo di circa 20 anni, probabilmente il custode dell’edificio, fu trovato disteso su un letto di legno, sepolto dal fango vulcanico. Lo scavo del letto rimase volontariamente incompiuto per consentire al pubblico una prospettiva di visita immersiva, in aderenza all’idea di Maiuri di Città Museo con la possibilità di tramandare ai posteri ulteriori scoperte, con la lungimirante visione del progresso in ambito archeologico. All’epoca erano davvero pochissimi i ritrovamenti di scheletri di vittime dell’eruzione (solo negli anni 80 del secolo scorso vennero in luce i 340 scheletri sull’antica spiaggia) e la scoperta fu messa in evidenza musealizzando il letto con il suo tragico carico di informazioni sugli ultimi istanti della città in una teca in corrispondenza dell’esatto luogo di rinvenimento. Nei decenni successivi le condizioni di esposizione, così come quelle di conservazione, si degradarono al punto da dovere chiudere al pubblico questo ambiente posto in uno degli edifici più visitati del sito.

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La sede degli Augustali a Ercolano (foto paerco)

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Il prof. Pier Paolo Petrone e il direttore Francesco Sirano nella stanza del custode delal sede degli Augustali a Ercolano (foto paerco)

“Questo progetto mi sta particolarmente a cuore”, dichiara il direttore Francesco Sirano, “per molti motivi: l’eccezionalità del ritrovamento e le prospettive scientifiche dischiuse dai resti cristallizzati presenti in corrispondenza della testa della vittima, il contesto archeologico dove avvenne il ritrovamento, che è uno dei più importanti edifici pubblici di Ercolano antica, la straordinaria convergenza di una progettualità internazionale, pubblica e privata. Vorrei ricordare qui Peter Smith, sfortunatamente da poco scomparso. Mi piace pensare che Peter, che era venuto più volte ad Ercolano e con il quale avevamo discusso e condiviso tanti punti dell’iniziativa, si fosse avvicinato al sito archeologico ispirandosi al grande e visionario esempio di David Packard che con il Packard Humanities Institute da 22 anni ha messo in campo ad Ercolano un’attività di rafforzamento, programmazione e potenziamento delle capacità di gestione su breve e lungo termine riconosciuta come best practice a livello mondiale. Ma questa occasione conferma anche la validità delle iniziative ministeriali, come l’Art Bonus, rivolte alle erogazioni liberali da parte di tutti i cittadini che possono diventare, secondo le disponibilità di ciascuno, mecenati dell’arte e della cultura”.

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Una fase dei restauri della stanza del custode nella sede degli Augustali a Ercolano (foto paerco)

Il team del Parco ha messo a punto, in collaborazione con gli archeologi dell’Herculaneum Conservation Project, un intervento multidisciplinare al quale hanno aderito anche le università di Bordeaux e Limonges con la partecipazione di Henry Duday, direttore emerito della Ricerca al CNRS. Lo scavo si baserà su standard di documentazione altissimi e tali da supportare l’ambizione di potere riprodurre con stampa 3D i resti scheletrici ricollocandoli, al termine della campagna di restauro e messa in sicurezza delle strutture e degli apparati decorativi, nella posizione originaria per la visione da parte del pubblico.

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Interventi di restauro nella sede degli Augustali a Ercolano (foto paerco)

Ercolano conferma la sua vocazione ad essere un vero e proprio laboratorio a cielo aperto e tutti i visitatori del Parco potranno assistere alle attività di cantiere e vedere il lavoro degli archeologi e restauratori in diretta su uno schermo visibile dall’esterno della stanza del Custode. Il progetto presentato sul portale Art bonus del MiC è stato sostenuto da una cospicua donazione di un membro della Friends of Herculaneum Society di Cambridge e cofinanziato dal ministero della Cultura.

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Rilievi tecnici nella sede degli Augustali a Ercolano (foto paerco)

Il progetto prevede anche la manutenzione straordinaria degli elementi strutturali e degli apparati decorativi della stanza. Per facilitare le operazioni è previsto l’allestimento di un laboratorio da campo all’interno della Sede degli Augustali in modo da permettere all’equipe interdisciplinare di poter lavorare in sinergia e ai visitatori di essere coinvolti nel processo di recupero senza escludere l’esperienza immersiva nel caratteristico ambiente finemente affrescato.

Napoli. All’Acquedotto Augusteo del Serino presentazione del libro “Napoli Greca. Alla scoperta della Città Antica” di Teresa Tauro (edizioni Intra Moenia) promossa dall’Archeoclub Napoli e associazione VerginiSanità

napoli_archeoclub_libro-napoli-greca_presentazione_locandina“Guardatela da vicino, questa città”, scrive Maurizio de Giovanni. “Salite su una delle sue colline e osservate il mare, la montagna e la culla brulicante della sua gente. Capirete immediatamente che questo è un viaggio ancora in corso, compiuto senza muoversi dallo stesso luogo. Un viaggio di venticinque secoli, ancora lontano dal raggiungere la sua meta. Teresa Tauro – continua – vi racconta questo lungo percorso. E lo racconta con cura scientifica e passione: spiegando con chiarezza che Napoli è assolutamente necessaria. E lo è sempre stata”. Venerdì 10 maggio 2024, alle 17.30, all’Acquedotto Augusteo del Serino, in via Arena Sanità 5 a Napoli, per iniziativa dell’Archeoclub d’Italia – sede di Napoli e dell’associazione VerginiSanità presentazione del libro “Napoli Greca. Alla scoperta della Città Antica” di Teresa Tauro (edizioni Intra Moenia). Modera il presidente Archeoclub d’Italia sede di Napoli “Parthenope” Antonio Arcudi. Ospite dell’incontro Teresa Tauro, autrice del libro e architetto che collabora da anni con la Soprintendenza e l’Arcidiocesi di Napoli e si occupa di restauro monumentale, restauro e rilievo archeologico e allestimenti museali, oltre che di storia di Neapolis e della sua origine. Per il Comune, nell’Ambito del Grande Progetto Centro Storico di Napoli – Valorizzazione del Sito UNESCO, ha redatto il progetto definitivo del “Nuovo Percorso di visita degli Scavi sottostanti il Duomo di Napoli”. Attualmente sta progettando, sempre per l’Arcidiocesi, il “Grande Museo Diocesano” e il restauro del Quadriportico, straordinario ambiente paleocristiano del V secolo d.C. All’incontro anche Sergio Siano, fotoreporter del quotidiano “Il Mattino”, che ha realizzato numerose mostre e pubblicazioni fotografiche tra cui “Il mare che bagna Napoli” (Rogiosi, 2013). Per le edizioni Intra Moenia ha collaborato alla realizzazione della “Storia fotografica di Napoli”; sue anche le magnifiche foto presenti nel libro della Tauro. Per coloro che sono interessati sarà possibile acquistare una copia del libro, durante l’evento.

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Copertina del libro “Napoli Greca. Alla scoperta della Città Antica” di Teresa Tauro (edizioni Intra Moenia)

Napoli greca. Una nuova e più aderente narrazione sulle origini di Neapolis. L’acropoli, l’agorà, le mura, le porte, le strade: l’iniziale nucleo urbano della colonia greca ci viene restituito come una città ideale per il mondo conosciuto dell’epoca. Filosofia, astronomia, geometria, aritmetica, tutto l’antico sapere concorse – unitariamente e armonicamente – a realizzare un modello di Città-Nuova, innovativo e razionale. Il libro è anche una guida alla scoperta della Napoli Greca. Basterà seguire la passeggiata descritta e raccontata anche da una voce narrante attraverso i QR-Code inseriti nella seconda parte del testo, per scoprire un “monumento di pietra” unico al mondo per condizioni di conservazione e di integrità. Allegata al volume la planimetria del Centro Antico di Napoli – Sito UNESCO con indicazione della matrice geometrica di fondazione in scala 1:4000.

Ariano nel Polesine (Ro). Al centro turistico culturale Jacopo Turchetto (università di Padova) nella prima conferenza sulle scoperte della campagna di scavo 2024 a San Basilio

ariano-nel-polesine_san-basilio_conferenza-10-maggio_turchetto_locandinaAd Ariano nel Polesine è tempo di anticipare qualche informazione sulle novità della campagna di scavo a San Basilio, iniziata da una decina di giorni. Venerdì 10 maggio 2024, parte ufficialmente il nuovo ciclo di conferenze legate agli scavi di San Basilio. Alle 18.30, al centro turistico culturale di San Basilio, Jacopo Turchetto dell’università di Padova terrà la prima conferenza sulle nuove scoperte a San Basilio. Alle 20, al termine della conferenza, sarà offerto un’apericena per tutti i partecipanti.

Taranto. Per San Cataldo il museo Archeologico nazionale propone due visite guidate sui “Reperti cristiani nelle collezioni del MArTA”

taranto_archeologico_san-cataldo-2024_reperti-cristiani_approfondimentI_locandina10 maggio 2024: nel giorno in cui Taranto celebra solennemente il suo patrono San Cataldo, anche il museo Archeologico nazionale partecipa ai festeggiamenti proponendo, alle 17.30 e alle 18.30, “Reperti cristiani nelle collezioni del MArTA”, un approfondimento della durata di circa 30’ sui reperti esposti nella sala XXV del MArTA. taranto_archeologico_san-cataldo-2024_reperti-cristiani_locandinaSarà un viaggio alla scoperta dell’anima multietnica della città dal IV al XII secolo d.C. attraverso le testimonianze epigrafiche e la cultura materiale. Un approfondimento guidato nella sala XXV del MArTA che rivela dettagli meno noti delle ricche collezioni del Museo: dalle lucerne ed anfore recanti simboli cristiani, alle iscrizioni funerarie con menorah in lingua ebraica, fino alla stele in arabo proveniente da Santa Maria del Galeso. Tra questi spiccano reperti significativi come la croce funeraria in argento ritrovata nella Cattedrale di San Cataldo, un elemento tipico del rituale funerario dei longobardi dell’Italia meridionale, databile tra la fine del VII e l’inizio dell’VIII secolo d.C., l’epoca in cui si pone l’episcopato del vescovo Cataldo. Le due visite guidate di approfondimento sono attività comprese nel biglietto di ingresso al MArTA al costo di 10 euro (salvo le gratuità o le riduzioni previste dalla legge e dalle convenzioni). Nella stessa giornata sarà possibile prenotare anche attività di visite guidate a pagamento a cura della società Aditus, concessionaria per i servizi aggiunti del MArTA. Per l’acquisto dei ticket d’ingresso o l’acquisto di ulteriori visite guidate si può consultare il sito www.museotaranto.cultura.gov.it e accedere all’area “Biglietteria”. “La città di Taranto si appresta a vivere il solenne appuntamento con i festeggiamenti dedicati a San Cataldo, patrono della città”, interviene la direttrice Stella Falzone, “e il Museo archeologico nazionale di Taranto conferma questo legame con il territorio, accompagnando i visitatori attraverso un itinerario fortemente rappresentativo della cultura di questa terra. Un aspetto del Museo forse meno noto, eppure particolarmente affascinante, ricco ed evocativo”.

Bologna. Al dipartimento di Storia e Culture dell’università la conferenza internazionale “L’archeologia dell’opulenza. Prospettive comparative sul surplus, la ricchezza e l’organizzazione sociale nell’Egeo, nel Mediterraneo centrale e nel Vicino Oriente nell’età del Bronzo e della prima età del Ferro”: due giorni di confronto per innescare un dibattito nell’archeologia delle società pre-moderne (dal Neolitico fino al primo periodo arcaico)

bologna_università_conferenza-internazionale-l-archeologia-dell-opulenza_locandinaPiù di mezzo secolo fa, in un’opera fondamentale “L’economia dell’età della pietra. Scarsità e abbondanza nelle società primitive” (1972), l’antropologo americano Marshall David Sahlins avanzò la sua definizione di “società benestante originale” introducendo il concetto di “ricchezza” e sfidando le opinioni consolidate sull’associazione ricorrente tra complessità, progresso e prosperità. Da allora, il rapporto tra disponibilità di risorse e organizzazione sociale è stato riconosciuto come un tema fondamentale per lo studio delle società pre-moderne, un dibattito che ora è riemerso e si è rafforzato all’indomani della pubblicazione di David Graeber e David Wengrow “L’alba di tutto. Una nuova storia dell’umanità” (2021). Tale dibattito deve ancora avere un impatto sostanziale nello studio dell’organizzazione politica nelle prime politiche, in particolare in Asia occidentale, nell’Egeo e nell’area circum-mediterranea, una regione che ha sperimentato le trasformazioni sociali più antiche, più rapide e più sorprendenti in tutto il mondo. Mercoledì 8 e giovedì 9 maggio 2024, nell’aula Prodi del dipartimento di Storia e Culture dell’università di Bologna in piazza San Giovanni in Monte 2, la conferenza internazionale “L’ARCHEOLOGIA DELL’OPULENZA. Prospettive comparative sul surplus, la ricchezza e l’organizzazione sociale nell’Egeo, nel Mediterraneo centrale e nel Vicino Oriente nell’età del Bronzo e della prima età del Ferro” a cura di Santo Privitera, Francesco Iacono, Palmiro Notizia si propone di innescare l’avvio di un dibattito di questo tipo nell’archeologia delle società pre-moderne (dal Neolitico fino al primo periodo arcaico).

Questo complesso enigma verrà esplorato in tutte le sue possibili sfaccettature, esaminando vari argomenti. Le radici del benessere: era l’agricoltura? L’eccedenza era disponibile per le comunità con scarse coltivazioni o situate vicino alle coste e/o alle zone umide? La zootecnia è stata la variabile chiave? Quali strategie stavano impiegando gruppi di pastori e agricoltori per superare la scarsità di risorse e, a loro volta, creare ricchezza? La relazione tra ricchezza individuale e comunità: quanto uniformemente è stata distribuita la ricchezza tra le popolazioni? Questo era collegato a uno squilibrio negli accordi sociali? Come si traduce questo squilibrio (o la sua mancanza) nella documentazione archeologica del mondo dei vivi o dei morti? In che modo l’opulenza è stata resa evidente e comunicata (ad esempio attraverso la disposizione di edifici e spazi monumentali, l’ampliamento di abitazioni private o l’arredamento di tombe?). La gestione dell’opulenza: l’opulenza è stata un moltiplicatore della complessità sociale? In che modo i gruppi gestivano il benessere? Attraverso le pratiche di banchetto e/o la distruzione della ricchezza? Quanto è stato esteso l’uso di strumenti amministrativi finalizzati alla contabilità (economie sacrificali o archivistiche)? In una prospettiva più ampia, qual è stato il ruolo svolto dall’accumulo e dallo stoccaggio di beni di prima necessità, da un lato, e dalla produzione di manufatti di alto rango e preziosi, dall’altro? La relazione tra ricchezza e tecnologia: quali sono stati i mezzi attraverso i quali la ricchezza è stata raggiunta e rigenerata nel tempo? (ad esempio, sfruttamento delle zone umide, pratiche agricole, zootecnia, estrazione di metalli, stoccaggio di materie prime, tecniche tessili speciali, relazioni commerciali) Quali sono le sue tracce nella documentazione archeologica (ad esempio, monumentalità architettonica, servizi da pranzo in metalli preziosi, scheuomorfi fittili, iconografia)?

PROGRAMMA MERCOLEDÌ 8 MAGGIO 2024. SESSIONE MATTUTINA. Alle 9, accoglienza e registrazione; 10, saluti e introduzione al workshop; 10.15, lezione di apertura Paul Halstead (università di Sheffield) “Eccedenza, scarsità e ricchezza: questioni di definizione, riconoscimento archeologico e mutamento sociale”; 11, pausa caffè; 11.30, lezione principale di Marcella Frangipane (Sapienza Università di Roma, Accademia dei Lincei) “La produzione di eccedenza è di per sé un’indicazione di “ricchezza” e prosperità generale nelle società pre-statali e nei primi stati del Vicino Oriente?”; 12.15, Massimo Cultraro (CNR – ISPC) “Indagine sui modelli delle comunità benestanti e fluenti dell’Età del Bronzo nell’Egeo settentrionale: Poliochni su Lemno e le radici della complessità proto-urbana”; 12.35, Simona Todaro (università di Catania) “Tazze semplici per luoghi centrali? La distribuzione dei pasti e la gestione delle opere collettive a Creta al termine dell’EBA: nuove prospettive dall’EM III Festo”; 12.55, Massimo Perna (università di Sassari) “Sulle orme di Enrica Fiandra. Le cretule: un sistema contabile elementare tra l’Egeo e il Vicino Oriente antico”; 13.15, Q&A e discussione; 13.45, pranzo.

PROGRAMMA MERCOLEDÌ 8 MAGGIO 2024. SESSIONE POMERIDIANA.  Alle 14.45, Gabriele Giacosa (università di Bologna) “Preparati per tempi migliori: strategie di stoccaggio pubblico nella Karkemish della prima età del Ferro”; 15.05, Luca Girella (università UniNettuno di Roma) “Vivere con e senza i kouloures (fosse circolari sotterranee): il significato di una presenza e di un’assenza nella Creta Protopalaziale e Neopalaziale”; 15.25, Barbara Montecchi (università di Firenze) “La gestione dell’affluenza al tardo minoico IB Agia Triada”; 15.45, Q&A e discussione; 16, pausa caffè; 16.30, Maria Emanuela Alberti (università di Firenze) “Creare valore aggiunto: la gestione della produzione tessile nella Creta minoica (MM IB – LM IB)”; 16.50, Dario Puglisi (università di Catania) “I raccoglitori di crochi dello Xestè 3 ad Akrotiri: iniziazioni femminili e gestione della ricchezza nella tarda età del Bronzo I Egeo”; 17.10, Davide G. Aquini (università di Catania) “L’argento e l’oro si alternano. Indagare la dicotomia dell’opulenza nella gioielleria minoica”; 17.30, Emilia Oddo (università di Tulane) “Ricchezza dentro e fuori: ambiente costruito e organizzazione regionale di Cnosso Neopalaziale”; 17.50, Q&A e discussione.

PROGRAMMA GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2024. SESSIONE MATTUTINA. Alle 9.20, Sergio Cesaratto (università di Siena) “Il concetto di surplus nell’economia contemporanea e la sua applicazione alle civiltà antiche”; 9.40, Anastasia M.A. Vergaki (Irish Institute of Hellenic Studies) “La disuguaglianza sociale nella Creta della tarda età del Bronzo: origini, evoluzione e ruolo della moltitudine”; 10, Luca Bombardieri, Marialucia Amadio (università di Siena) “L’uomo non vivrà di solo pane. Esplorare i contesti socio-economici della Erimi della media età del Bronzo agli albori dell’urbanizzazione a Cipro”; 10.20, Francesca Porta, Jan Driessen, Joachim Bretschneider (università di Bologna, Université Catholique de Louvain, università di Gand) “Svelare Pyla-Kokkinokremos: esplorare le strutture socio-economiche di un insediamento tardo cipriota”; 10.40, Q&A e discussione; 11, pausa caffè; 11.30, Anna Simandiraki-Grimshaw (MOLA Londra) “Ecosistemi corporei di ricchezza nella Creta (minoica) dell’età del Bronzo”; 11.50, Elisabetta Borgna, Assunta Mercogliano (università di Udine) “Ricchezza, risorse e crescita sociale in una comunità rurale di lungo periodo dell’Acaia orientale: il Trapezio di Aigion, dall’MBA all’LBA finale”; 12.10, Francesco Iacono,  Maurizio Cattani (università di Bologna) “Società affluenti dell’età del Bronzo: disaccoppiamento tra ricchezza e gerarchia nel Mediterraneo centrale 2000-1000 a.C. ca”; 12.30, Agostino Sotgia, Luca Alessandri, Peter Attema (università di Groeningen, Sapienza Università di Roma) “Echi di prosperità: svelare antiche città attraverso il benessere. Il ruolo del surplus nello sviluppo del fenomeno urbano nel Centro Italia”; 12.50, Q&A e discussione; 13.15, pranzo.

PROGRAMMA GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2024. SESSIONE POMERIDIANA. Alle 14.15, Sveva Savelli (Saint Mary’s University) “Valutare la ricchezza tra le comunità indigene lungo la costa ionica della Basilicata (Italia): un’analisi diacronica dalla tarda età del Bronzo al VII secolo a.C.”; 14.35, Owain Morris (università di Londra) “Andare in bagno a Pontecagnano: surplus agricolo, formazione dello Stato e ricchezza in un contesto di frontiera”; 14.55, Cristiano Iaia (università di Torino) “Società dello spreco. Sacrificio delle ricchezze nell’Italia dell’inizio del primo millennio a.C.”; 15.15, Christos Giamakis (York Museums Trust) “Espressioni di ricchezza nei cimiteri macedoni del periodo arcaico: i casi di Archontiko, Sindos e Aegae”; 15.35, Q&A e discussione; 16, osservazioni finali.

Bologna. Conferenza dell’archeologa Erika Vecchietti su “Algeria: la grandezza di Roma in Africa. Racconto di viaggio” proposta dal Gruppo Archeologico Bolognese con Insolita Itinera per il ciclo di incontri di primavera in presenza al “Giorgio Costa” e on line

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gruppo-archeologico-bolognese_gabo_insolita-itinera_logoPer gli incontri di primavera 2024 – in presenza e on line – del gruppo archeologico bolognese, martedì 7 maggio 2024, alle 20.30, al Centro Sociale G. Costa in via Azzo Gardino 48 a Bologna, la conferenza “Algeria: la grandezza di Roma in Africa. Racconto di viaggio” con Erika Vecchietti, archeologa classicista, che ha accompagnato personalmente il viaggio archeologico di Insolita Itinera in Algeria dal 13 al 21 aprile 2024. L’ingresso è libero, gratuito e aperto a tutti, fino a esaurimento dei posti disponibili. Sarà possibile seguire la conferenza anche online collegandosi da casa: basta iscriversi cliccando sul link della conferenza.

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L’arco di Traiano nel sito archeologico di Timgad in Algeria (foto insolita itinera)

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Panorama di Ghardaia, capitale della pentapoli mozabita, nel deserto del Sahara (foto insolita itinera)

L’Algeria del Nord è una regione di estremo interesse che offre al viaggiatore la possibilità di visitare alcuni dei siti archeologici tra i più belli del Nord Africa per monumentalità e stato di conservazione dei resti: Djamila, posta in uno splendido scenario tra le montagne, con edifici molto ben conservati; più a sud Tazoult, l’antica Lambaesis romana e quindi la famosa Timgad, forse la più bella città dell’Algeria romana, fondata dall’imperatore Traiano nel II secolo d.C. e dominata dall’imponente arco a lui dedicato; Cherchel, sito punico-romano, con lo splendido museo; Tipasa, sulla costa, con i resti che lambiscono le acque del Mediterraneo; Constantina, la “città dai cento ponti”. Trascorreremo anche due notti a Ghardaia, la capitale della pentapoli mozabita, nel cuore del paese dominato da sconfinati paesaggi desertici. Il viaggio si conclude con la visita di Algeri, la bella “città bianca” sul Mediterraneo, con la famosa qasba, un labirinto di vicoli e case pittoresche. Un viaggio attraverso civiltà di grande fascino, realizzato da Insolita Itinera in collaborazione con il Gruppo Archeologico Bolognese.

Velia. Sull’Acropoli prorogata la mostra “Elea: la rinascita”, la prima realizzata dal parco con l’autonomia: prende spunto dalla scoperta – nel 2022 – del tempio arcaico di Atena coevo alla fondazione della colonia nel VI sec. a.C.

velia_area-archeologica_mostra-elea-la-rinascita_prorogata_locandinaLa mostra “Elea: la rinascita”, allestita nell’area archeologica di Velia, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024. Un’occasione per scoprire la storia millenaria di Elea, testimoniata dagli straordinari ritrovamenti recenti sull’Acropoli ed esposti in mostra. “Elea: la rinascita” è la prima mostra realizzata al parco archeologico di Paestum e Velia da quando è stato dotato di autonomia speciale nel 2020 (vedi Velia. Sull’Acropoli alla presenza del ministro Sangiuliano si inaugura la mostra “Elea: la rinascita”, la prima realizzata dal parco con l’autonomia: prende spunto dalla scoperta – nel 2022 – del tempio arcaico di Atena coevo alla fondazione della colonia nel VI sec. a.C. | archeologiavocidalpassato). La mostra trae ispirazione dagli straordinari risultati degli scavi recentemente condotti sull’Acropoli, che hanno restituito tracce di un santuario risalente agli anni della fondazione della colonia magnogreca di Elea, verso la metà del VI sec. a.C. Tra i rinvenimenti più significativi compaiono armi greche e italiche che per la prima volta danno concreta evidenza al racconto erodoteo della fuga dei Focei dalla Ionia sotto la spinta dell’invasione persiana.

Tra i reperti è esposto un prometopidion, una parte dell’armatura utilizzata per la bardatura dei cavalli nei combattimenti. Veniva posizionato sul muso del cavallo per proteggerlo. Risale al 550 – 480 a.C. ed è stato rinvenuto durante il recente scavo condotto sull’Acropoli di Velia (vedi Velia. Sull’acropoli scoperti i resti del più antico tempio arcaico dedicato ad Atena con ceramiche dipinte, armi e armature: reliquie della battaglia navale di Alalia del 541-535 a.C. tra i greci di Focea contro Cartaginesi ed Etruschi. Osanna: “Nuova luce sulla storia della colonia greca dei Focei” | archeologiavocidalpassato). Questo oggetto era stato offerto alla dea Athena, insieme ad altri oggetti in bronzo, rinvenuti durante gli scavi archeologici sull’acropoli, tuttora in corso.

#domenicaalmuseo. L’area archeologica di Pompei è il sito più visitato nella domenica a ingresso gratuito di maggio, seguita dal Colosseo. Il ministro Sangiuliano: “Anche questa prima domenica di maggio conferma che i visitatori apprezzano sempre di più l’opportunità di godere gratuitamente della bellezza e della ricchezza dei nostri tesori artistici e archeologici”

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Visitatori in coda per entrare al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Nella prima domenica di maggio 2024 con l’ingresso gratuito nei musei e nei parchi archeologici statali a fare il botto è stato Pompei (31241 visitatori) che ha quasi doppiato il Colosseo (18254), al secondo posto dei siti più visitati in assoluto in Italia, seguito dal Pantheon (13593) che però nella classifica generale stavolta è quarto preceduto dalla Reggia di Caserta (14953). “Anche questa prima domenica di maggio, dopo l’apertura del 25 aprile”, commenta il ministro Gennaro Sangiuliano, “conferma che i visitatori apprezzano sempre di più l’opportunità di godere gratuitamente della bellezza e della ricchezza dei nostri tesori artistici e archeologici. Il successo di questa iniziativa dimostra ancora una volta che la cultura è una risorsa fondamentale per l’Italia e i numeri di inizio maggio confermano l’importanza di promuovere e valorizzare i luoghi distintivi della nostra geografia identitaria. I musei e tutti i nostri luoghi di cultura ci ricordano da dove veniamo e chi siamo e sono una straordinaria occasione di rappresentazione e di sviluppo della Nazione”.

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Turisti al parco archeologico di Ercolano (foto paerco)

Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici: area archeologica di Pompei 31.241; Colosseo anfiteatro Flavio 18.254; Pantheon 13.593; Foro Romano e Palatino 12.466; Terme di Caracalla 9.593; museo Archeologico nazionale di Napoli 5.812; museo e area archeologica di Paestum 5.451; Villa Adriana 5.116; parco archeologico di Ercolano 4.690; MArRC – museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.787; museo nazionale romano – Palazzo Massimo 1.495; museo nazionale romano – Terme di Diocleziano 1.440; museo nazionale romano – Palazzo Altemps 1309; Appia antica  – Mausoleo di Cecilia Metella e Chiesa di San Nicola 1.209; museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia 1.203; parco archeologico di Cuma 1.097; scavi archeologici di Stabiae – Villa Arianna e Villa San Marco 1.065; museo Archeologico nazionale di Taranto – MarTA 1.056; Villa di Poppea-Oplontis 836; Appia antica – Villa dei Quintili e Santa Maria Nova 815; parco archeologico delle Terme di Baia 800; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 647; anfiteatro Flavio di Pozzuoli 646; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 580; area archeologica di Velia 403; antiquarium di Boscoreale 396; Appia antica – Villa di Capo di Bove 342.