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Paestum (Sa). In occasione della XXVII Bmta, al museo Archeologico nazionale apre la mostra fotografica “Collegare Baekje al mondo. Eredità di un antico regno, culla di cultura”, dedicata ai siti culturali della Corea del Sud patrimonio Unesco

In occasione della XXVII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (30 ottobre – 2 novembre 2025), il museo Archeologico nazionale di Paestum ospita, dal 25 ottobre al 2 novembre 2025, la mostra fotografica “Collegare Baekje al mondo. Eredità di un antico regno culla di cultura”, dedicata ai siti culturali della Corea del Sud iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO e situati nella regione storica del Baekje. L’esposizione, allestita nella sala Cella del museo, è promossa dall’associazione Sapere Mediterraneo in collaborazione con il Baekje World Heritage Center, ente responsabile della tutela e valorizzazione dei beni UNESCO nelle città di Gongju, Buyeo e Iksan. Il progetto e l’organizzazione della mostra sono coordinati dall’architetto Francesco Scianni. Attraverso 18 pannelli fotografici autoportanti in plexiglass, la mostra accompagnerà i visitatori in un viaggio visivo tra i luoghi simbolo del regno del Baekje, rivelando la bellezza architettonica e culturale di un’antica civiltà che, come quella greco-romana a Paestum e a Velia, ha segnato profondamente la storia di un territorio. La visita alla mostra è inclusa nel biglietto di ingresso ai Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia. Dal 30 ottobre al 2 novembre 2025, in occasione della BMTA, l’ingresso ai Parchi è gratuito per coloro che si registreranno allo stand della fiera.

Nel pomeriggio del 30 ottobre 2025 si terrà, in sala Cella, un momento di saluto con la partecipazione della delegazione ufficiale proveniente dalle città sud-coreane coinvolte nel progetto. L’iniziativa si inserisce nell’ambito di un protocollo d’intesa sottoscritto tra i Parchi archeologici di Paestum e Velia, l’Associazione Sapere Mediterraneo e il Baekje World Heritage Center, finalizzato a promuovere la cooperazione internazionale nei settori della valorizzazione, conservazione e fruizione del patrimonio culturale. L’accordo mira a sviluppare modelli innovativi di collaborazione e scambio tra istituzioni pubbliche e private, integrando risorse culturali, paesaggistiche ed economiche per il miglioramento della qualità e della modernità dell’offerta turistica. Con “Collegare Baekje al mondo”, il museo di Paestum conferma la sua vocazione di ponte culturale tra Oriente e Occidente, in un dialogo che unisce civiltà antiche e contemporaneità, memoria e futuro.

Paestum (Sa). L’11mo International Archaeological Discovery Award “Palmyra” vinto dalla scoperta di un misterioso palazzo che richiama il mito del labirinto sull’isola di Creta in Grecia. Sarà consegnato alla XXVII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che vede il rilancio della Siria. Ecco il programma

L’11ma edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Palmyra” promosso da Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e Archeo è stata vinta dalla scoperta di un misterioso palazzo che richiama il mito del labirinto sull’Isola di Creta in Grecia. Il Premio sarà consegnato a Lina Mendoni, ministro della Cultura e dello Sport della Grecia, venerdì 31 ottobre 2025, alle 18, in occasione della XXVII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, che si svolgerà a Paestum da giovedì 30 ottobre a domenica 2 novembre 2025. Insieme al ministro Mendoni, presente anche Olympia Vikatou direttore generale Antichità e Patrimonio culturale. La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e Archeo – lo ricordiamo – hanno inteso dare il giusto tributo alle scoperte archeologiche attraverso un Premio annuale, l’International Archaeological Discovery Award, che dalla prima edizione e fino al 2024 è stato intitolato a “Khaled al-Asaad”, direttore dell’area archeologica e del museo di Palmira dal 1963 al 2003, che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale. Dopo dieci anni, il Premio è ora intitolato a “Palmyra” nel ricordo sia dell’hashtag “#Unite4HeritageforPalmyra” – simbolo della campagna di comunicazione della BMTA nel 2016, al fine di riportare l’attenzione sul sito archeologico per la sua ricostruzione e accompagnare la rinascita del turismo culturale in Siria – che del Gemellaggio firmato con Paestum nel 2018 (che sarà ratificato quest’anno alla presenza dei ministri siriani della Cultura e del Turismo). L’International Archaeological Discovery Award “Palmyra” è l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato al mondo dell’archeologia e in particolare ai suoi protagonisti, gli archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio.

L’edificio di 4mila anni fa scoperto sulla collina di Papoura nell’isola di Creta (Grecia) (foto greek ministry of culture)

Grecia. Isola di Creta: edificio di Papoura di 4mila anni fa. Durante la costruzione di un nuovo aeroporto, sulla cima della collina di Papoura, a nord-ovest della città di Kastelli, è stato scoperto un monumento risalente a 4mila anni fa, che si ritiene risalga alla civiltà minoica. L’edificio con mura circolari e stanze intricate, del diametro di 48 mt e con superficie di 1.800 mq, che si sviluppa in otto anelli, era adibito forse a funzioni religiose. La struttura circolare, che ricorda una gigantesca ruota, ha fatto scattare l’accostamento al mito di Arianna. La civiltà minoica, del resto, risale all’età del Bronzo ed è sorta sull’isola di Creta circa dal 2700 a.C. al 1400 a.C. e l’edificio si inquadra in un periodo importante di Creta, che vede nel giro di pochi decenni la nascita sull’isola di imponenti palazzi come quello di Cnosso e Festo. La presenza di molte ossa di animali, rinvenute tra i reperti di ceramica, suggerisce un uso per feste rituali, che prevedevano cibo, vino e altre offerte. E se i palazzi minoici erano disposti su planimetrie quadrate o rettangolari, la struttura scoperta è circolare, forma che si trova più spesso nelle tombe minoiche. Potrebbe essere, dunque, un tumulo con le strutture di rinforzo, che seguono il modello del cerchio con elementi circolari e a raggiera, che potevano dar luogo a diverse stanze. Il culto degli antenati e i rituali, che prevedevano l’utilizzo di tumuli, sono diffusi nella Grecia nell’età del Bronzo. La scoperta greca è risultata vincitrice anche dello “Special Award”, il riconoscimento assegnato online per il maggior consenso sulla pagina Facebook della BMTA.

Il rilancio della Siria parte da Paestum: i due ministri della Cultura e del Turismo presenti alla XXVII BMTA. Dal 2015, a seguito della distruzione del sito archeologico di Palmira, la BMTA ha lanciato l’International Archaeological Discovery Award. La Siria è stata espositore per la prima volta nel 2002 e Paese Ospite nel 2003; a Damasco, nel 2005, il fondatore, Ugo Picarelli, consegnò il “Premio “Paestum” alla First Lady Asma al-Assad. Poi, nei periodi più difficili, dal 2011 al 2024, il dialogo fra Paestum e Palmira è stato sempre costante, grazie a Mohamad Saleh, ultimo direttore per il turismo del sito siriano, sempre presente nello spazio dedicato alla “sposa del deserto”, che la BMTA ha predisposto annualmente nel salone espositivo. Le due aree archeologiche hanno molto in comune, a partire dall’Unesco, che le ha certificate patrimonio dell’umanità, Paestum nel 1998 e Palmira nel 1980, che fu anch’essa parte dell’Impero Romano, fino alla conquista araba del 634 d.C. A seguito della distruzione di Palmira del 2015, iniziata nel 2013 a causa della guerra civile, la BMTA nella XIX edizione del 2016 oltre a inserire nell’immagine coordinata la foto dell’area archeologica con l’hashtag “#Unite4HeritageforPalmyra”, che accompagnava l’appello internazionale del direttore generale Unesco Irina Bokova, si fece promotore dell’accordo di amicizia e gemellaggio firmato il 16 novembre 2018 in occasione della XXI edizione dal sindaco di Paestum Francesco Palumbo e dal presidente della Camera di Commercio del Turismo Siriano Mouhamed al Khaddour.

Il nuovo governo della Siria riparte da Paestum con uno spazio di ben 24 mq e la conferenza, sabato 1° novembre 2025, alle 11.30, “Syria: Cradle of Civilization – Tourism and Culture Renaissance Slogan: Historical Memory… Future Prospects” con la partecipazione di Mazen Al Salhani ministro del Turismo, Mohammed Yassin Saleh ministro della Cultura,  Faraj Al Koskosh vice ministro del Turismo, Anas Haj Zeidan direttore generale Antichità e Musei, Mohamad Saleh esperto internazionale in Turismo e Cultura. Inoltre, la Siria sarà protagonista anche nella conferenza a cura del MAECI ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e dell’AICS Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, venerdì 31 ottobre 2025, alle 15.30, con la sede AICS di Beirut, che ha competenza anche sulla Siria: saranno presentati due interventi realizzati in collaborazione con Terre des Hommes Italia e COSV (Coordinamento delle Organizzazioni per il Servizio Volontario) sul Museo di Aleppo, con programmi di supporto psicosociale per minori, visite guidate e corsi di formazione per giovani e studenti, e sulla cittadella di Damasco, oggetto di precedenti interventi italiani e oggi al centro di un nuovo progetto di restauro e valorizzazione con fondi UE (DG-MENA, Direzione Generale della Commissione europea dedicata al Medio Oriente, Nord Africa e Golfo) e Farnesina (DGAP, Direzione Generale affari politici e di sicurezza).

Paestum. La Borsa mediterranea del Turismo archeologico annuncia le 5 scoperte archeologiche del 2024 candidate alla vittoria della 11ª edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”: sono in Cambogia (statue di arenaria); Creta (Grecia) (palazzo che richiama al labirinto); Israele (carico di un naufragio dell’età del Bronzo); Perù (tempio cerimoniale di 5000 anni fa); Turchia (strada colonnata romana)

In Cambogia, nel terreno sabbioso 100 pezzi di statue in arenaria; in Grecia, sull’Isola di Creta, un misterioso palazzo che richiama il mito del labirinto; in Israele, al largo di Haifa il carico di un naufragio nella tarda età del Bronzo; in Perù, un tempio cerimoniale di 5.000 anni sotto una duna di sabbia; in Turchia, una strada colonnata romana lunga 800 metri: sono le cinque scoperte archeologiche del 2024 finaliste della 11ª edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”: intitolato all’archeologo di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale, è l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato al mondo dell’archeologia e in particolare ai suoi protagonisti, gli archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio. Il Premio International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, promosso dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e da Archeo, sarà consegnato a Paestum venerdì 31 ottobre in occasione della XXVII BMTA, in programma a Paestum dal 30 ottobre al 2 novembre 2025. La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e Archeo hanno infatti inteso dare il giusto tributo alle scoperte archeologiche attraverso questo Premio annuale assegnato in collaborazione con le testate internazionali media partner della Borsa: Antike Welt (Germania), arCHaeo (Svizzera), Archäologie in Deutschland (Germania), Archéologia (Francia), Current Archaeology (Regno Unito), Dossiers d’Archéologie (Francia). Il direttore della BMTA Ugo Picarelli e il direttore di Archeo Andreas Steiner hanno condiviso questo cammino in comune, consapevoli che “le civiltà e le culture del passato e le loro relazioni con l’ambiente circostante assumono oggi sempre più un’importanza legata alla riscoperta delle identità, in una società globale che disperde sempre più i suoi valori”. Il Premio, dunque, si caratterizza per divulgare uno scambio di esperienze, rappresentato dalle scoperte internazionali, anche come buona prassi di dialogo interculturale e cooperazione tra i popoli. Inoltre, sarà attribuito uno “Special Award” alla scoperta, tra le cinque candidate, che avrà ricevuto il maggior consenso dal grande pubblico nel periodo 7 luglio – 7 ottobre 2025 sulla pagina Facebook della Borsa (www.facebook.com/borsamediterraneaturismoarcheologico). Ecco le cinque scoperte archeologiche finaliste, annunciate dalla segreteria del Premio.

Cambogia, nel terreno sabbioso 100 pezzi di statue in arenaria. Nel corso di recenti scavi di restauro condotti al Tempio Ta Prohm, una delle più iconiche strutture del complesso di Angkor, l’Autorità Nazionale APSARA ha scoperto più di 100 pezzi di statue di Buddha in arenaria, grazie agli esperti del Dipartimento di Conservazione Monumenti e Archeologia Preventiva. I frammenti recuperati includono una varietà di rappresentazioni, tra cui statue di Buddha protette da un Naga, statue di Avalokite śvara e altri frammenti di statue. L’archeologo Neth Simon, che ha guidato il team di scavo, ha spiegato che la scoperta è avvenuta durante la pulizia di un ammasso di terreno situato sul lato sud del muro in laterite del terzo recinto del tempio Ta Prohm, a una profondità di 10-15 cm e scavando più a fondo sono emersi sempre più frammenti di statua, oltre 100 pezzi, con altezze di circa mezzo metro e larghezze comprese tra 40 e 50 cm, per i quali si ipotizza che appartengano allo stile Bayon, XIII-XIV sec. circa, periodo noto per la sua raffinata arte scultorea e architettonica. Il Bayon fu eretto nei primi anni del XIII sec. come tempio di stato dal Re Jayavarman VII. Situato al centro di Angkor Thom, la sua peculiarità principale sono i numerosi volti sorridenti scolpiti sulle quattro facce delle torri a sezione quadrata che si ergono verso la maestosa torre centrale.

Grecia, sull’Isola di Creta, un misterioso palazzo che richiama il mito del labirinto. Durante la costruzione di un nuovo aeroporto, sulla cima della collina di Papoura, a nord-ovest della città di Kastelli, è stato scoperto un monumento risalente a 4000 anni fa, che si ritiene risalga alla civiltà minoica. L’edificio con mura circolari e stanze intricate, del diametro di 48 mt e con superficie di 1800 mq, che si sviluppa in otto anelli, era adibito forse a funzioni religiose. La struttura circolare, che ricorda una gigantesca ruota, ha fatto scattare l’accostamento al mito di Arianna. La civiltà minoica, del resto, risale all’età del Bronzo ed è sorta sull’isola di Creta circa dal 2700 a.C. al 1400 a.C. e l’edificio si inquadra in un periodo importante di Creta, che vede nel giro di pochi decenni la nascita sull’isola di imponenti palazzi come quello di Cnosso e Festo. La presenza di molte ossa di animali, rinvenute tra i reperti di ceramica, suggerisce un uso per feste rituali, che prevedevano cibo, vino e altre offerte. E se i palazzi minoici erano disposti su planimetrie quadrate o rettangolari, la struttura scoperta è circolare, forma che si trova più spesso nelle tombe minoiche. Potrebbe essere, dunque, un tumulo con le strutture di rinforzo, che seguono il modello del cerchio con elementi circolari e a raggiera, che potevano dar luogo a diverse stanze. Il culto degli antenati e i rituali, che prevedevano l’utilizzo di tumuli, sono diffusi nella Grecia nell’età del bronzo.

Israele, al largo di Haifa il carico di un naufragio dell’età del Bronzo. Risalente a circa 3400 anni fa, nella tarda età del Bronzo, a 90 km dalla costa e sul fondale a 1800 mt di profondità, ritrovato il relitto di una nave mercantile con centinaia di anfore intatte, l’unico così al largo e di un’epoca così antica. La grande pila di anfore è stata scoperta grazie ai rilievi condotti da Energean, compagnia di gas naturale, che opera nelle piattaforme al largo, durante l’esplorazione del fondale marino alla ricerca di nuove opportunità di scavo per l’apertura di altri pozzi. Jacob Sharvit, capo dell’unità marina dell’Autorità israeliana, che si occupa di reperti antichi, ipotizza che la nave fosse lunga 12-16 mt per trasportare prodotti di largo consumo, come olio, vino e frutta e che sia affondata all’improvviso per una tempesta o un attacco pirata, eventi comuni nella tarda età del Bronzo, definendo il ritrovamento “una scoperta che cambia la storia a livello mondiale”. La posizione del relitto, lontano da qualsiasi linea di costa visibile, rivela l’abilità dei marinai di navigare attraverso il Mediterraneo senza vedere la terraferma, sfidando le ipotesi accademiche precedenti, che suggerivano una navigazione esclusivamente costiera, in quanto i relitti antichi trovati finora nel Mediterraneo erano in acque poco profonde, uno al largo dell’isola disabitata di Dokos, in Grecia; altri due al largo delle coste turche, Uluburun e la barca di Capo Gelidonya che si è schiantata sugli scogli. Qui lo scenario completamente diverso ha richiesto un sommergibile robotizzato ad alta tecnologia per intervenire sul relitto.

Perù, un tempio cerimoniale di 5000 anni sotto una duna di sabbia. Nel distretto di Zaña (scritto anche Saña), nel Perù nord-occidentale, i ricercatori hanno scoperto ciò che restava delle mura di un tempio a più piani e, incastrati tra le mura, gli scheletri di tre adulti. Il sito del tempio fa parte del complesso archeologico Los Paredones de la Otra Banda-Las Ánimas. Per Luis Armando Muro Ynoñán, direttore del progetto archeologico dei paesaggi culturali di Úcupe – Valle di Zaña, trattasi di un complesso religioso in uno spazio archeologico definito da muri costruiti in fango, con una scalinata centrale, da cui si saliva a una specie di palco nella parte centrale, le cui pareti erano decorate con intricati fregi raffiguranti immagini del corpo umano con una testa di uccello, tratti felini e artigli di rettile; le parti superiori delle pareti, invece, erano rivestite di un intonaco fine con un disegno pittorico. È stato portato alla luce anche un altro monumento risalente a un periodo compreso tra il 600 e il 700 d.C., che sarebbe avvenuto durante il periodo Moche del Perù, popolazione che praticava sacrifici umani e noti per i grandi templi e le opere d’arte, tra cui calici di ceramica modellati in modo da sembrare teste umane.

Turchia, una strada colonnata romana lunga 800 metri. Durante scavi archeologici condotti nella Torre Hıdırlık, uno dei simboli storici più rilevanti di Antalya, rinomata località turistica nel sud della Turchia, è stata scoperta una strada colonnata di epoca romana, che si sviluppa su una lunghezza di 800 mt. Nel 133 a.C. la città fu annessa dai Romani ed è per questo che la romanità del luogo conserva importanti vestigia, tra le quali la porta di Adriano, un arco trionfale realizzato intorno al 130 d.C. in onore dell’imperatore. La Torre romana Hıdırlık rappresenta uno dei monumenti più antichi sopravvissuti nella città di Antalya. Situata all’incrocio tra Kaleiçi, il quartiere storico della città, e il Parco Karaalioğlu, si caratterizza per essere costruita con blocchi di pietra giallo-marrone, un dettaglio che conferisce un’aura di antichità e maestosità. La Direzione del Museo di Antalya e la Municipalità metropolitana mirano a trasformare la torre in un sito culturale e turistico di rilievo. Il direttore del progetto della Municipalità, Ezgi Öz, ha dichiarato che la strada, già scavata per circa 100 mt, sembra estendersi fino a Üçkapılar, rivelando così un collegamento diretto con il mare, con una lunghezza totale di 800 mt. Il completamento del progetto porterà alla realizzazione di una vasta terrazza panoramica, la più grande in Turchia, che consentirà al pubblico di ammirare le strutture storiche esposte attraverso coperture di vetro, oltre ad aree pedonali in legno per garantire un’esperienza completa e immersiva.

Nel 2015 il Premio è stato assegnato a Katerina Peristeri, responsabile degli scavi, per la scoperta della Tomba di Amphipolis (Grecia); nel 2016 all’INRAP Institut National de Recherches Archéologiques Préventives (Francia), nella persona del presidente Dominique Garcia, per la Tomba celtica di Lavau; nel 2017 a Peter Pfälzner, direttore della missione archeologica, per la città dell’Età del Bronzo presso il villaggio di Bassetki nel nord dell’Iraq; nel 2018 a Benjamin Clément, responsabile degli scavi, per la “piccola Pompei francese” di Vienne; nel 2019 a Jonathan Adams, responsabile del Black Sea Maritime Archaeology Project (MAP), per la scoperta nel Mar Nero del più antico relitto intatto del mondo; nel 2020 a Daniele Morandi Bonacossi, direttore della Missione Archeologica Italiana nel Kurdistan Iracheno e ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico dell’università di Udine, per la scoperta di dieci rilievi rupestri assiri raffiguranti gli dèi dell’Antica Mesopotamia; nel 2021 alla scoperta di “centinaia di sarcofagi nella necropoli di Saqqara in Egitto”; nel 2022 a Zahi Hawass, direttore della Missione Archeologica che ha scoperto “la città d’oro perduta”, fondata da Amenhotep III, riaffiorata dal deserto nei pressi di Luxor; nel 2023 ad Agnese Carletti sindaco di San Casciano dei Bagni in rappresentanza dell’amministrazione comunale titolare dell’area e a Jacopo Tabolli responsabile scientifico dello scavo per la scoperta delle 24 statue di bronzo di epoca etrusca e romana riaffiorate dal fango a San Casciano dei Bagni (provincia di Siena); nel 2024 al MOLA Museum of London Archaeology per la scoperta a Londra, nel quartiere di Southwark, dei resti di un mausoleo romano.

 

Agenda 2025. In febbraio l’XI edizione di tourismA a Firenze, e a fine ottobre la XXVII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in programma a Paestum (Sa)

Il 2025 è iniziato. E allora è tempo di fissare in agenda il primo e l’ultimo degli appuntamenti da non perdere per gli appassionati di archeologia, beni culturali e viaggi di conoscenza.

L’XI edizione di tourismA è in calendario al Palazzo dei Congressi di Firenze dal 21 al 23 febbraio 2025.

Si comincia con tourismA 2025, giunta all’XI edizione, in calendario al Palazzo dei Congressi di Firenze dal 21 al 23 febbraio 2025. La regione ospite è la Valle d’Aosta che quest’anno festeggia i 2050 anni della fondazione di Augusta Praetoria, un compleanno storico che a Firenze sarà celebrato con un convegno sui beni culturali della Valle, proiezioni, dimostrazioni folkloristiche, degustazioni di prodotti tipici. Non mancheranno gli incontri con i protagonisti: Alberto Angela, Guido Barbujani, Aldo Cazzullo, Paolo Giulierini, Cristoforo Gorno, Giorgio Ieranò, Massimo Osanna, Angelo Panebianco, Luca Peyronel, Aldo Schiavone, Vittorio Sgarbi, Mario Tozzi, Giusto Traina, Giuliano Volpe… e poi un’esclusiva: in prima assoluta sarà visitabile il Primo Annesso Laterale (in scala 1:1) della Tomba di Nefertari con la Grande Sposa Reale al cospetto delle divinità egizie nella celebre “Sala delle Sette Vacche Sacre, del Toro e dei Quattro Timoni Celesti” immersa nelle antiche fragranze della Valle del Nilo. A cura di Donatella Avanzo, Silvana Cincotti e Meo Fusciuni. E ovviamente: turismo e politiche culturali, protagonisti della comunicazione archeologica, scoperte che fanno la storia, autori e libri, mostre, laboratori didattici, archeofood, realtà virtuali, cinema… Una tre giorni tra stand, degustazioni, film, mostre, postazioni interattive, convegni (centinaia di esperti in discipline storico-archeologiche-ambientali), tavole rotonde, presentazioni…

La XXVII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico è in programma a Paestum (Sa) da giovedì 30 ottobre a domenica 2 novembre 2025

Chiude il 2025 la XXVII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in programma a Paestum (Sa) da giovedì 30 ottobre a domenica 2 novembre 2025 al Next ex Tabacchificio, al Parco e il museo Archeologico, alla Basilica. La Bmta è l’unico Salone espositivo al mondo nel suo genere e di ArcheoVirtual, l’innovativa mostra internazionale di tecnologie multimediali, interattive e virtuali, oltre che opportunità di business per gli operatori dell’offerta nel Workshop con i Buyer esteri selezionati dall’ENIT. Obiettivo dell’iniziativa è valorizzare parchi e musei Archeologici, promuovere destinazioni turistico archeologiche, favorire la commercializzazione, contribuire alla destagionalizzazione e incrementare le opportunità economiche e gli effetti occupazionali. La manifestazione ha quali enti promotori la Regione Campania, la Città di Capaccio Paestum e i parchi archeologici di Paestum e Velia, è patrocinata dal ministero della Cultura, dal ministero del Turismo, dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dall’Anci ed è riconosciuta quale best practice di dialogo interculturale dalle organizzazioni governative internazionali della cultura e del turismo dell’Onu, Unesco e UN Tourism.

 

Paestum (Sa). Al via la XXVI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico: quattro giorni con un ricco programma di incontri, confronti, approfondimenti; molti i premi assegnati; appuntamento di incontro tra domanda e offerta per tutte le destinazioni turistico-archeologiche a livello internazionale. Ecco qualche idea nel ricco programma

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Next, ex Tabacchificio Cafasso, sede della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum (foto bmta)

paestum_bmta-2024_locandinaCon la cerimonia del taglio del nastro al Next al via giovedì 31 ottobre 2024 la XXVI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, a Paestum fino a domenica 3 novembre 2024. La BMTA è promossa da Regione Campania, Città di Capaccio Paestum, parchi archeologici di Paestum e Velia in collaborazione con la Camera di Commercio di Salerno, la Provincia di Salerno, il parco nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. Ideata e organizzata dalla Leader srl. Il Next, ex Tabacchificio Cafasso, sito di archeologia industriale risalente agli anni Venti, quando vi lavoravano 300 tabacchine e in occasione dello sbarco a Paestum del 1943 sede del comando degli Alleati, “simbolo della Piana del Sele” come lo definì il critico d’arte e filosofo Gillo Dorfles. Ingresso gratuito alla BMTA, esteso anche al Parco archeologico e al Museo nazionale, oltre allo sconto del 30% sulle Frecce di Trenitalia per chi raggiunge Napoli o Salerno. Info su bmta.it

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L’area archeologica di Paestum, sito Unesco (foto parco archeologico Paestum)

Tutto inizia prima del 1998, quando il sito archeologico di Paestum viene candidato a Patrimonio dell’Umanità UNESCO, circostanza che fa scattare l’intuizione in Ugo Picarelli, fondatore e direttore della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, il quale pose le basi per un evento di grande respiro, che potesse accompagnare il processo di valorizzazione dell’area archeologica, la cui notorietà era surclassata di gran lunga dal brand della mozzarella di bufala. Così la BMTA partì con la sua prima edizione qualche settimana prima dell’annuncio dell’inserimento nella Lista Unesco, che fu dato a Kyoto in Giappone il 5 dicembre. E a 26 anni di distanza rimane l’unico appuntamento di incontro tra domanda e offerta per tutte le destinazioni turistico-archeologiche a livello internazionale. Obiettivo della BMTA è sempre stato, partendo dal sito dell’antica Poseidonia della Magna Grecia, quello di promuovere non solo le bellezze del Mezzogiorno d’Italia e del nostro “Bel Paese”, un “museo a cielo aperto”, favorendo e facendo crescere soprattutto l’offerta turistica del Sud in ambito culturale, ma anche le destinazioni di più continenti.

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Ugo Picarelli, fondatore e direttore della Borsa mediterranea del Turismo archeologico a Paestum (foto bmta)

I FONDI EUROPEI Il Parlamento Europeo con l’Ufficio Italia e la Commissione Europea con la Rappresentanza Italiana in collaborazione con Associazione Civita aprono il 31 ottobre con una conferenza sui fondi europei per il patrimonio e il turismo culturale, relatori Carlo Corazza, direttore Ufficio Italia del PE; Simonetta Giordani, segretario generale Associazione Civita; Barbara Casagrande, segretario generale ministero Turismo; Enrico Martino, direttore generale Unità di Missione per il PNRR ministero Turismo; Angelantonio Orlando, direttore generale Unità di Missione per il PNRR ministero Cultura; Vittorio Messina, presidente Assoturismo Confesercenti; Renzo Iorio, vice presidente vicario Federturismo Confindustria.

UNIONCAMERE PROTAGONISTA CON ISNART E MIRABILIA NETWORK Giovedì 31 ottobre si svolge l’incontro a cura di ISNART Istituto Nazionale Ricerche Turistiche “ECCELLENZA LOCALE, PRESTIGIO MONDIALE: I RICONOSCIMENTI UNESCO E LA CATENA DI VALORE TURISTICO PER I TERRITORI. L’effetto del riconoscimento sui flussi turistici e le nuove progettualità del Sistema camerale per la valorizzazione delle destinazioni UNESCO” con l’introduzione del presidente di Unioncamere Andrea Prete e il presidente di ISNART Istituto Nazionale Ricerche Turistiche Loretta Credaro; modera Vito Signati coordinatore nazionale Associazione Mirabilia Network; intervengono Paolo Bulleri di ISNART, Tommaso De Simone presidente Camera di Commercio di Caserta, Lucia Di Bisceglie presidente Camera di Commercio di Bari, Girolamo Pettrone commissario straordinario Camera di Commercio Irpinia Sannio, Michele Somma presidente Camera di Commercio della Basilicata, Angelo Tortorelli presidente associazione Mirabilia Network.

ARCHEOLOGIA PUBBLICA Negli anni il nuovo approccio dell’archeologia pubblica ha trovato nella BMTA terreno fertile per approfondire con la governance di Musei e Parchi il valore identitario che ogni sito rappresenta per le comunità locali, quale strumento di crescita per la cittadinanza attiva, tema che nel pomeriggio del 31 ottobre – in occasione della Conferenza “Imprese, professioni e volontariato nel patrimonio archeologico” – affronta il volontariato delle associazioni professionali e di promozione sociale, meritevoli dell’apertura di musei civici e siti: FAI Fondo per l’Ambiente Italiano, Touring Club, Legambiente, Gruppi Archeologici, Archeoclub, UNPLI Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, Associazione Nazionale Archeologi, Confederazione Italiana Archeologi. Inoltre, nel corso della Conferenza, viene presentata la ricerca “Il valore sociale ed economico del volontariato a sostegno del patrimonio culturale e archeologico” a cura di S.R.M. Studi e Ricerche per il Mezzogiorno Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo che evidenzia quanto siano rilevanti le attività svolte dalle associazioni di volontariato, e dal Terzo Settore in generale, nel contribuire al “valore” (circa 3,3 miliardi di euro) dei nostri numerosi beni culturali e archeologici (53 siti Unesco, 4.416 luoghi culturali). Gli oltre 730mila volontari, in gran parte giovani, a tempo pieno e qualificati ma tutti fortemente motivati, rendono possibile una fruizione ampia e completa delle nostre attrazioni che spesso soffrono di carenza di personale, cosa che ne limiterebbe le possibilità di piena fruizione. Un ulteriore fattore che qualifica l’apporto del Terzo Settore è la rete di relazioni molto alta e variegata che esso riesce a sviluppare con chi governa il territorio, con chi si occupa di formazione (scuole, Università, enti di ricerca) e con chi gestisce risorse umane e finanziarie (istituti di credito, fondazioni ex bancarie, ecc.). Quindi i volontari e tutti gli operatori del Terzo Settore diventano una fondamentale leva per sostenere, gestire, comunicare e “amplificare” a tutti noi il grande valore storico-culturale, sociale e relazionale che i beni archeologici rappresentano per la comunità.

TURISMO ESPERIENZIALE E SOSTENIBILE NELLE AREE INTERNE Il fondatore della BMTA, Ugo Picarelli, da sempre consegna ai territori e ai decisori pubblici visioni e buone pratiche, ultima quella di una intermodalità sostenibile nelle aree interne e nei parchi, anche per individuare soluzioni all’overtourism nei capoluoghi regionali delle città d’arte, collegando in rete le stazioni dei piccoli Comuni con treni regionali e storici, dalle quali con navette personalizzate raggiungere i siti culturali più vicini. Nelle biglietterie e uffici, da tempo dismessi, delle stesse stazioni insediare cooperative e imprese giovanili per offrire servizi turistici, noleggio di auto e bike elettriche, cammini lungo i sentieri del CAI, itinerari di turismo equestre, al fine di valorizzare borghi e beni culturali e riqualificare l’offerta turistica in una chiave esperienziale e sostenibile. Altra proposta, nata grazie allo straordinario patrimonio sommerso del Sud, in primis Baia – fiore all’occhiello del parco archeologico dei Campi Flegrei – e al grande lavoro per la fruizione di ben 26 itinerari di Sebastiano Tusa, artefice 20 anni fa della nascita in Sicilia della soprintendenza del Mare e poi assessore regionale ai Beni culturali (in sua memoria la BMTA assegna dal 2021 per l’archeologia subacquea un Premio alla carriera, al miglior progetto museale, alla comunicazione), è la certificazione del Consiglio d’Europa di un itinerario culturale europeo dei siti archeologici subacquei, sulla falsariga della Via Francigena, attraverso un partenariato mediterraneo tra le Regioni del sud e i Paesi del “mare nostrum”.

I PARTNER E LA COOPERAZIONE CULTURALE Partner ufficiali: oltre al riconfermato ACI Automobile Club d’Italia, che illustrerà agli studenti nella sezione “ArcheoLavoro” le regole per una guida sicura e una mobilità sostenibile, anche AICS Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, preposta all’attuazione della politica di cooperazione allo sviluppo definita dal ministero degli Affari Esteri, nel salone con un’area di 70 mq e venerdì 1° novembre con la Conferenza “Il patrimonio culturale nel Mediterraneo come fattore di sviluppo: le iniziative dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo” sui progetti a favore del patrimonio culturale in Tunisia, Marocco, Libano e Giordania, in quanto il valore e l’efficacia delle azioni in questi ambiti sono volano di crescita economica, benessere e sviluppo per i paesi destinatari, anche mediante la creazione di servizi turistici sostenibili e di qualità (tra i relatori il Direttore di AICS Marco Riccardo Rusconi, il direttore generale del Patrimonio culturale ministero della Cultura del Marocco Mustapha Jlok, il vice direttore generale delle Antichità del ministero della Cultura della Siria Human Saad, il direttore generale del museo di Baghdad in Iraq Luma Yas Jassim). Invece, la direzione generale della Diplomazia Pubblica e Culturale del ministero degli Esteri sempre il 1° novembre organizza la conferenza “Archeologia italiana: tradizione, innovazione e sviluppo locale” con i direttori delle missioni archeologiche italiane in Iraq, Libia e Siria, presenti Paolo Matthiae emerito della Sapienza Università di Roma, che 50 anni fa in Siria scoprì Ebla, Filippo La Rosa Vice dir. gen. della direzione generale Diplomazia Pubblica e Culturale, Stefano Ravagnan Inviato speciale del Ministero per la crisi siriana e prossimo ambasciatore a Damasco in vista della riapertura delle relazioni diplomatiche.

paestum_bmta-2024_premio-khaled-asaad_locandinaIL DIALOGO INTERCULTURALE E IL PREMIO INTITOLATO A Khaled al-Asaad Già dai tempi della distruzione dei Buddha di Bamiyan, poi dei siti e musei archeologici in Afghanistan e in Iraq, la Borsa ha avuto un occhio sempre attento ai Paesi vetrina di guerre o conflitti. Nel 2015, dopo che la BMTA per anni ha sempre eletto un Paese ospite ufficiale, la drammatica distruzione del sito archeologico di Palmira e l’attentato al Museo del Bardo a Tunisi trovarono protagonismo nell’immagine coordinata a ricordo di quanto accaduto, così come fu istituito annualmente un premio dedicato a Khaled al-Asaad, l’International Archaeological Discovery Award, l’archeologo che aveva pagato con la vita per mano dell’Isis e che premia la scoperta archeologica dell’anno a livello internazionale, quale riconoscimento per gli archeologi, protagonisti nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio dell’umanità. La 10ª edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” è stata vinta dalla scoperta del MOLA Museum of London Archaeology dei resti di un mausoleo romano a Londra nel quartiere di Southwark. Il Premio si inserisce a pieno titolo come buona pratica di dialogo interculturale e della cooperazione tra popoli, tematiche che la BMTA ha portato a Paestum quale luogo di incontro (legittimato dalla partecipazione dei vertici delle Nazioni Unite della Cultura di Parigi, UNESCO, e del Turismo di Madrid, UNWTO, ora UN Tourism) tra accademici, archeologi e operatori turistico culturali, che hanno lavorato a progetti e tavoli comuni, nel solco di una visione culturale, dove non esistono frontiere e ideologie, vedi anche il gemellaggio con Palmira nel 2018 e quest’anno l’incontro “Cultura, archeologia, turismo: identità mediterranee” organizzato dal “Cortile dei Gentili” (Fondazione guidata dal Card. Gianfranco Ravasi per promuovere il dialogo tra credenti e non credenti sulle grandi questioni etiche e culturali del nostro tempo) in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede e con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e con la partecipazione dei direttori del Colosseo Alfonsina Russo e di Pompei Gabriel Zuchtriegel.

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“Archeovirtual” è una delle sezioni della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (foto bmta)

LA BMTA ALL’INSEGNA DELL’INNOVAZIONE E DELLA INCLUSIONE ArcheoVirtual è la sezione multimediale della BMTA sulle applicazioni digitali e sui progetti di archeologia virtuale in collaborazione con il Digital Heritage Innovation Laboratory, Istituto delle Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche. ArcheoVirtual vuole essere una finestra sulla disciplina che si occupa di studiare, interpretare, comprendere e comunicare il patrimonio archeologico e il suo contesto attraverso un processo di acquisizione dei dati, ricostruzione, verifica continua e ogni anno, dal 2006, si articola nella mostra e anche nel workshop tematico, che affianca la rassegna dei progetti esposti. In considerazione della grande attenzione che il PNRR ha riservato con un investimento di 300 milioni di euro per il nostro patrimonio culturale nel segno dell’inclusività per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi italiani, ArcheoVirtual dal titolo “DiversaMente” mette al centro dell’attenzione i diversi tipi di pubblico e i loro universi esperienziali per una fruizione del patrimonio modellata sulle esigenze e aspettative di ciascuno attraverso l’uso sapiente delle tecnologie. La mostra al museo Archeologico nazionale si indirizza ai diversi orientamenti e tipi di funzionamenti della persona, all’inclusività e all’accessibilità in tutte le sue forme, nell’idea di disegnare i musei di domani secondo modelli che i visitatori sentano sempre più vicini. Il workshop “DiversaMente: la diversificazione dell’offerta per i pubblici della cultura”, che insieme alla mostra approfondisce il tema annuale, vede tra gli altri la partecipazione per la prima volta dell’UN Tourism con la partecipazione del Dipartimento Ethics, Culture, & Social Responsibility.

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Il Salone Next alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (foto bmta)

BMTA 2024: IL SALONE ESPOSITIVO DI 5.000 MQ AL COPERTO Lo spazio più ampio è del ministero della Cultura, protagonista con 36 incontri, ai quali partecipano 160 relatori, presso la sala convegni all’interno dei 350 mq, che annoverano anche 14 laboratori didattici; presenti, inoltre con un proprio stand i Parchi del Colosseo, Pompei, Appia Antica, Sibari e Crotone, Cerveteri e Tarquinia, Campi Flegrei, Paestum e Velia e il museo nazionale Romano, il museo Archeologico di Reggio Calabria, la soprintendenza nazionale del Patrimonio Subacqueo. Tra le presenze non statali il parco sommerso di Gaiola, il Mav di Ercolano, il museo di Fara in Sabina e per l’estero il museo de Arqueología de Catalunya.

Per la prima volta il Parlamento Europeo Ufficio per l’Italia, la Commissione Europea Rappresentanza Italiana e l’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, così come i partner ufficiali della BMTA 2024 ACI Automobile Club d’Italia e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), quest’ultima con un’area di 70 mq.

Tra i Paesi Esteri il Vaticano con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, Cina, Siria, Tunisia, Macedonia del Nord, Cipro, Guatemala, Serbia, Estonia, Spagna.

Numerose le regioni presenti: la Sicilia con il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi che promuoverà Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna con Visit Romagna, Lazio, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta, Roma Capitale con il Municipio X sede del parco archeologico di Ostia Antica, Città Metropolitana di Roma Capitale, Provincia di Trento, Fondazione Aquileia, parco nazionale dell’Aspromonte, parco geominerario della Sardegna e i Gal Valle del Belice, Sinis, Anglona, Vesuvio. Inoltre, le Diocesi Agrigento e di Salerno e numerose delegazioni regionali delle Pro Loco dell’UNPLI e la Pro Loco di Ragusa.

Carraro Lab, poi, arricchirà l’offerta di esperienze turistiche da parte di borghi, centri storici e siti archeologici, grazie alla stratificazione storica ricostruita digitalmente attraverso realtà aumentata, virtuale e intelligenza artificiale, permettendo di estendere il viaggio nella dimensione del tempo con ambienti e oggetti sintetici del passato che compaiono nel mondo reale e interagiscono con il turista, mentre Glossa srl impresa di cultura digitale esporrà i suoi asset di sviluppo software digitalizzazione e multimedialità nell’ambito delle tecnologie applicate ai beni culturali.

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Lo stand della Regione Campania alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (foto bmta)

La Regione Campania, con uno stand di 160 mq a cura dell’assessorato al Turismo e della direzione generale per le Politiche culturali e il Turismo, promuoverà il patrimonio archeologico dei grandi attrattori, ma soprattutto delle aree interne. Presenti, in primis il Comune di Napoli e la Città Metropolitana di Napoli, oltre a Glossa srl impresa di cultura digitale nell’ambito delle tecnologie applicate ai beni culturali campani. Grande attesa per Napoli Salerno Airports Gesac, che presenterà ai buyer europei ospiti l’offerta dell’Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi, di recente operativo.

110 Conferenze e 600 Relatori: tra le numerose conferenze la XVI Riunione Scientifica della SISTUR Società Italiana di Scienze del Turismo “Prospettive e tendenze del turismo, fra viaggi, identità culturali e ospitalità” con due tavole rotonde su turismo delle radici e su turismo culturale e 8 sessioni con 55 abstract.

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Archeoincontri alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (foto bmta)

LE SEZIONI DELLA BMTA Fiore all’occhiello i “Laboratori di Archeologia Sperimentale”, rappresentazione di edutainment attraverso la riproduzione delle tecniche usate dall’uomo per realizzare i manufatti di uso quotidiano, dalle armi agli utensili a cura di 30 rievocatori, quest’anno con la partecipazione straordinaria di Rome Word, il Parco a tema dell’Antica Roma per vivere la storia e una giornata da antico romano in un viaggio che porta 2000 anni indietro nel tempo; “ArcheoIncoming” con i tour operator specialisti delle destinazioni turistico-archeologiche, Carrani Tours, Destination Italia, Kel 12, Mondo Emozioni; “ArcheoLavoro”, orientamento post diploma e post laurea a cura delle Università, presenti Salerno, Basilicata, Suor Orsola Benincasa di Napoli; “Incontri con i Protagonisti” dove il grande pubblico entra in contatto con i grandi archeologi: Nikolaos Stampolidis, direttore Museo dell’Acropoli di Atene, mentre, Luigi Malnati e Paolo Giulierini, autori di recenti libri sull’Italia prima di Roma, interverranno con la conduzione di Anthony Muroni, presidente Fondazione Mont’e Prama, che quest’anno celebra i 50 anni del ritrovamento dei “Giganti di pietra”;

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Workshop con i buyer esteri e nazionali alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (foto bmta)

Workshop con i buyer esteri e nazionali, incontro b2b tra la domanda europea selezionata dall’Enit (20 buyer provenienti da Austria, Francia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Svizzera e 4 tour operator specialisti italiani) e l’offerta del turismo culturale, che avrà luogo sabato 2 novembre dalle 10 alle 18.

paestum_bmta_premio-archeologia-subacquea_sebastiano-tusa_locandinaI PREMI Il premio “Paestum Mario Napoli” a Acropolis Museum, Atene; e Fondazione Mont’e Prama, Sardegna. Il premio internazionale di Archeologia Subacquea “Sebastiano Tusa” alla migliore mostra dalla valenza scientifica internazionale “Le vie dell’acqua a Mediolanum” al civico museo Archeologico di Milano: la mostra ha documentato per la prima volta lo straordinario lavoro di ingegneria idraulica messo in opera a Mediolanum in epoca romana e in gran parte conservatosi nel sottosuolo urbano. Metodologicamente ha un suo valore didattico e disciplinare per ciò che si intende come archeologia subacquea, ovvero il rapporto tra l’uomo e l’acqua nel tempo, conservatosi sott’acqua o in ambiente umido. Il premio al progetto più innovativo a cura di Istituzioni, Musei e Parchi Archeologici a White Crane Ridge (Baiheliang) Underwater Museum, Cina: il primo museo sottomarino della Cina e “il primo museo sottomarino accessibile senza immersioni al mondo” riconosciuto dall’UNESCO. Il premio al miglior contributo giornalistico in termini di divulgazione a John Pedeferri giornalista Sky TG24, ideatore e curatore del podcast “Trafug’Arte”. Numerose le puntate dedicate all’archeologia subacquea, tra le quali memorabili quelle sui Bronzi di Riace e sull’Atleta di Lisippo rinvenuto nell’Adriatico davanti alla città di Fano. Le sue trasmissioni si distinguono per il coinvolgimento di personaggi del mondo scientifico quanto di persone che vivono nei luoghi vicino al rinvenimento di opere d’arte, poi, in parte o totalmente finite all’estero. Il premio riconoscimento alla carriera a Luis Filipe Monteiro Vieira de Castro: professore di archeologia subacquea alla prestigiosa Università di Coimbra, si è affermato come archeologo subacqueo navale attraverso una lunga carriera maturata in Portogallo, Stati Uniti, Italia. Ha saputo coniugare archeologia subacquea, archeologia navale e storia, antropologia: questa modalità interdisciplinare gli ha permesso di raggiungere risultati importanti per la storia del rapporto tra l’uomo e il mare, non solo nell’antichità. Il premio “Antonella Fiammenghi” conferito agli studenti universitari che hanno svolto la migliore tesi di laurea sul turismo archeologico.

Paestum. 10° International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” 2024 promosso da Bmta e Archeo: ecco le 5 scoperte archeologiche del 2023 candidate. Cina: a Shaanxi una città perduta dell’età del Bronzo; Iraq: a Lagash una “taberna” di 5mila anni fa; Italia: a Roma il Teatro di Nerone; Regno Unito: a Londra un mausoleo romano; Sudan: a Dongola, dipinti murali cristiani. Sono già passati 9 anni dal sacrificio di Khaled al-Assad

paestum_bmta-2024_IX-anniversario-uccisione-khaled-asaad_foto-bmta2015-2024: già nove anni, tanti ne sono passati da quel 18 agosto 2015 quando Khaled al-Asaad, direttore degli scavi archeologici di Palmira, “la sposa del deserto” in Siria, pagò con la vita la difesa del patrimonio culturale. “Khaled al-Asaad è stato per quarant’anni il direttore degli scavi archeologici di Palmira”, lo ricorda l’archeologo Paolo Matthiae, lo scopritore di Ebla. “Era l’archeologo della città, ha collaborato con missioni di ogni Paese: dalla Francia alla Germania, dalla Svizzera all’Olanda, dagli Stati Uniti alla Polonia e da ultimo anche con l’Italia, con la missione statale di Milano. Era uno studioso completo, ma soprattutto era una persona tipica delle famiglie delle città del deserto. Questo tipo di uomini, come i beduini di un tempo, sono caratterizzati da una amabilità, da una cortesia e da un’ospitalità straordinaria che per loro è del tutto naturale. Non eccessiva, ma misurata e discreta, Khaled al-Asaad era una persona di grandissima amabilità, misura e gentilezza d’animo. Anche archeologi che non si occupano di quel periodo, cioè di antichità romane, andavano di frequente a Palmira in visita e la disponibilità di Khaled era totale. Era una personalità fortemente radicata nella città, ma per il carattere internazionale del sito che gestiva era una sorta di cittadino del mondo. In varie occasioni il suo nome era stato proposto per il ruolo di direttore generale delle antichità a Damasco, ma credo che lui preferisse rimanere a Palmira, una città con la quale si identificava. Khaled – conclude Mathhiae – era talmente sicuro di fare soltanto il suo mestiere che non riteneva di avere motivo di fuggire. E per come lo ricordo non era persona che temesse per la propria vita. Pur essendo in pensione, aveva quasi 82 anni, ha preferito rimanere nella sua città proprio perché ha capito che le antichità correvano dei rischi. E probabilmente ha immaginato che la sua indiscussa autorevolezza morale potesse proteggere maggiormente quello che c’era e c’è tuttora a Palmira: le rovine di un sito archeologico assolutamente straordinari per tutto il Mediterraneo e per tutto il mondo”.

paestum_bmta-2024_premio-khaled-asaad_locandinaPer ricordare il sacrificio di Khaled al-Asaad, la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum e la rivista Archeo hanno istituito un Premio annuale a lui intitolato, l’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato al mondo dell’archeologia e in particolare ai suoi protagonisti, gli archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio, assegnato in collaborazione con le testate internazionali media partner della Borsa: Antike Welt (Germania), arCHaeo (Svizzera), Archäologie in Deutschland (Germania), Archéologia (Francia), Current Archaeology (Regno Unito), Dossiers d’Archéologie (Francia). paestum_bmta-2024_locandinaVenerdì 1° novembre 2024, in occasione della XXVI Bmta, in programma dal 31 ottobre al 3 novembre 2024 a Paestum, sarà consegnato il premio, giunto alla decima edizione, alla scoperta archeologica tra le 5 scoperte archeologiche del 2023 finaliste. Sono: Cina: nella provincia dello Shaanxi una città perduta dell’età del Bronzo; Iraq: a Lagash una “taberna” di 5mila anni fa dell’antica Mesopotamia; Italia: a Roma il Teatro di Nerone; Regno Unito: a Londra nel quartiere di Southwark i resti di un mausoleo romano; Sudan: nel sito di Dongola, dipinti murali cristiani senza precedenti per la pittura nubiana. Inoltre, sarà attribuito uno “Special Award” alla scoperta, tra le cinque candidate, che avrà ricevuto il maggior consenso dal grande pubblico nel periodo 1° luglio – 1° ottobre 2024 sulla pagina Facebook della Borsa (www.facebook.com/borsamediterraneaturismoarcheologico).

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9° International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad 2023: la consegna del premio ad Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni (foto bmta)

EDIZIONI PRECEDENTI. Nel 2015 il Premio è stato assegnato a Katerina Peristeri, responsabile degli scavi, per la scoperta della Tomba di Amphipolis (Grecia); nel 2016 all’INRAP Institut National de Recherches Archéologiques Préventives (Francia), nella persona del presidente Dominique Garcia, per la Tomba celtica di Lavau; nel 2017 a Peter Pfälzner, direttore della missione archeologica, per la città dell’Età del Bronzo presso il villaggio di Bassetki nel nord dell’Iraq; nel 2018 a Benjamin Clément, responsabile degli scavi, per la “piccola Pompei francese” di Vienne; nel 2019 a Jonathan Adams, responsabile del Black Sea Maritime Archaeology Project (MAP), per la scoperta nel Mar Nero del più antico relitto intatto del mondo; nel 2020 a Daniele Morandi Bonacossi, direttore della Missione Archeologica Italiana nel Kurdistan Iracheno e ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico dell’università di Udine, per la scoperta di dieci rilievi rupestri assiri raffiguranti gli dèi dell’Antica Mesopotamia; nel 2021 alla scoperta di “centinaia di sarcofagi nella necropoli di Saqqara in Egitto”; nel 2022 a Zahi Hawass, direttore della missione archeologica che ha scoperto “la città d’oro perduta”, fondata da Amenhotep III, riaffiorata dal deserto nei pressi di Luxor; nel 2023 ad Agnese Carletti sindaco di San Casciano dei Bagni in rappresentanza dell’Amministrazione comunale titolare dell’area e a Jacopo Tabolli responsabile scientifico dello scavo per la scoperta delle 24 statue di bronzo di epoca etrusca e romana riaffiorate dal fango a San Casciano dei Bagni (provincia di Siena).

paestum_bmta.2024_cina_Shaanxi_città-perduta-età-del-Bronzo_finalista-premio-khaled-asaad_locandinaCina: nella provincia dello Shaanxi una città perduta dell’età del Bronzo. Un’équipe di archeologi cinesi ha scoperto un’intera città dell’Età del Bronzo, uno dei più grandi siti della prima dinastia Shang mai scoperti e risalenti al 1600 a.C. fino al 1046 a.C. a Zhaigou, il più antico insediamento neolitico della regione, a circa 110 km a sud della città di Yulin nella provincia dello Shaanxi. Secondo gli archeologi la città è diffusa su 11 colline e copre più di 3 kmq, la più grande della regione, nonostante negli ultimi 1000 anni ben 13 antiche dinastie cinesi hanno avuto le loro capitali nello Shaanxi. Infatti, il sito contiene alcune delle tombe più ricche mai scoperte nella regione: ad oggi sono state identificate nove tombe aristocratiche con oltre 200 manufatti tra cui un pezzo di bronzo di un carro (il resto del quale ancora sepolto con i resti dei cavalli che un tempo lo trainavano), minuscoli orecchini in oro e giada, un uccello di giada finemente lavorato e una stella di bronzo fuso intarsiata con pezzi di turchese, un guscio di tartaruga lucidato, forse uno strumento di divinazione utilizzato per creare connessioni tra questo mondo e altri meno conosciuti. Gli archeologi pensano che la città dell’Età del Bronzo sia stata la capitale di uno stato separato assimilato dalla dinastia Shang, che aveva sede nella città di Yinxu. Si ipotizza che dopo la conquista regionale la nuova città abbia reso omaggio agli Shang e, sulla base delle scoperte finora, gli archeologi pensano che un intero insediamento con tombe, edifici centrali e botteghe artigiane attende di essere portato alla luce. Ceramiche finemente decorate e strumenti della prima agricoltura (vasi per bere in bronzo, ornamenti intarsiati con turchesi e pezzi di giada scolpita) sono stati precedentemente recuperati da questo sito, che offrono agli archeologi preziose informazioni sullo sviluppo sociale, culturale e tecnologico delle comunità preistoriche nella regione.

paestum_bmta.2024_iraq_lagash_taberna-5000-anni-fa_finalista-premio-khaled-asaad_locandinaIraq: a Lagash una “taberna” di 5mila anni fa dell’antica Mesopotamia. Una zona pranzo all’aperto con panchine, un forno, contenitori per la conservazione, antichi resti di cibo e persino un frigorifero di 5mila anni fa (denominato “zeer”, termine arabo che identifica la tecnica del vaso nel vaso per conservare bevande e alimenti) scoperti dagli archeologi dell’università di Pisa, coordinati da Sara Pizzimenti, associato di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente in collaborazione con l’equipe dell’università della Pennsylvania guidata dalla professoressa Holly Pittman negli scavi del “Lagash Archaeological Project”, che iniziati nel 2019 hanno riportato alla luce quella che potrebbe essere una taberna del 2.700 a.C. presso Tell al-Hiba (l’antica Lagash), a 24 km a est della città di Shatra, nel governatorato del Dhi Qar, nel sud dell’Iraq. Lagash con i suoi più di 400 ettari di estensione è una delle città-stato più antiche e più grandi della Mesopotamia meridionale e capitale dell’omonimo stato, occupata a partire dal quinto millennio a.C. e in gran parte abbandonata attorno al 2.300 a.C.; è stata uno dei più importanti snodi commerciali della regione, sede di un’intensa e variegata produzione artigianale e con immediato accesso a terreni agricoli. La scoperta dà nuova luce sullo studio dell’alimentazione e della cucina dell’antica Mesopotamia e sulla vita quotidiana di un quartiere popolare sumerico, probabilmente legato ad attività artigianali di produzione ceramica all’interno di quello che era un luogo pubblico per la produzione, distribuzione e consumo dei pasti, di conseguenza un tassello importante per ricostruire le conoscenze nel campo della produzione e distribuzione alimentare, economia alla base delle prime società complesse della storia dell’uomo.

paestum_bmta.2024_italia_roma_teatro-di-nerone_finalista-premio-khaled-asaad_locandinaItalia: a Roma il Teatro di Nerone. Nella corte di Palazzo Della Rovere, proprietà dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme (governatore l’Ambasciatore Ludovico Visconti di Modrone) e in affitto alla catena di alberghi Four Seasons, che qui sta realizzando il suo primo hotel a Roma, i lavori per la sua costruzione hanno riportato alla luce, dopo duemila anni sottoterra, una parte del teatro di Nerone, un lussuoso edificio di epoca imperiale situato a pochi metri dal Vaticano (vedi Roma. Sotto Palazzo della Rovere o dei Penitenzieri, a un passo da San Pietro, scoperto il Teatro di Nerone, noto dalle fonti antiche ma mai ritrovato, dove l’imperatore provava le sue esibizioni artistiche. Dopo gli studi sarà reinterrato | archeologiavocidalpassato). Dal 2020 sono in corso lavori di ristrutturazione sotto la direzione scientifica di Renato Sebastiani e proseguiti da Alessio De Cristofaro, archeologi della Soprintendenza Speciale di Roma, condotti sul campo dall’archeologa Marzia Di Mento. A cinque mt dall’attuale livello stradale sono stati rinvenuti la parte sinistra della cavea a emiciclo, la scenæ frons, con sontuose colonne lavorate di marmi pregiati, decorazioni a stucco con foglia d’oro e ambienti di servizio, forse depositi per costumi e scenografie, risalente al I secolo d.C., che anticamente sorgeva all’interno degli Horti di Agrippina maggiore, la grande tenuta della famiglia Giulio Claudia, dove Caligola aveva fatto costruire un grande circo per le corse dei cavalli e successivamente Nerone il teatro, la cui esistenza finora era stata citata solo da fonti letterarie antiche (Plinio, Svetonio, Tacito). Strutture architettoniche, elementi decorativi, sculture in marmo e un rarissimo capitello in alabastro, centinaia di oggetti del tempo, tra cui monete, utensili in osso lavorato, vetro e ceramica. Secoli di storia stratificati e tutti da analizzare da parte della Soprintendente Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, mentre i ritrovamenti architettonici saranno studiati e catalogati e, poi, ricoperti e interrati, considerando anche la presenza di una falda acquifera poco al di sotto, il solo modo per garantirne una corretta conservazione in futuro. Invece, gli elementi decorativi portati alla luce, comprese le colonne, saranno collocati all’interno dello storico palazzo a dare ancor maggiore valore al soggiorno di chi alloggerà nel lussuoso albergo, la cui apertura è prevista entro il Giubileo del 2025.

paestum_bmta.2024_regno-unito_londra_Southwark_mausoleo-romano_finalista-premio-khaled-asaad_locandinaRegno Unito: a Londra nel quartiere di Southwark i resti di un mausoleo romano. L’équipe del Museum of London Archaeology (MOLA), che ha condotto lo scavo per conto di Landsec e Transport for London (TfL) nello stesso sito di “The Liberty of Southwark” dove nel febbraio 2022 sono stati rinvenuti alcuni dei mosaici romani più grandi mai trovati a Londra, ha portato alla luce il mausoleo romano più intatto mai scoperto nel Regno Unito, dove sono visibili le pareti e alcuni pavimenti interni, tra cui un suggestivo mosaico circondato da una piattaforma rialzata su cui erano poste le sepolture. Il mausoleo sembra aver subito modifiche significative durante la sua vita: gli archeologi, infatti, hanno scoperto un secondo mosaico direttamente sotto il primo, indicando che il pavimento della struttura è stato rialzato nel corso degli anni. I due mosaici sono simili nel disegno, con un fiore centrale circondato da un motivo di cerchi concentrici incastonati all’interno di un pavimento formato da piccole tessere rosse. A sorprendere anche i reperti che stanno riaffiorando dagli interni: oltre cento monete, preziose tegole decorative, strumenti in metallo e frammenti di ceramica. Nell’area circostante sono state rinvenute più di 80 sepolture romane, tutte prive di resti umani. Nei sepolcri sono stati trovati oggetti come perline di vetro e braccialetti di rame, ceramiche e persino un pettine d’osso. Sebbene il mausoleo sia stato quasi completamente smantellato, probabilmente in epoca medievale, i segni indicano che si trattava di un edificio alto forse due piani, che sarebbe stato fatto costruire per accogliere esponenti di famiglie ricche sulla scena della Londra romana.

paestum_bmta.2024_sudan_dongola_dipinti-murali-cristiani_finalista-premio-khaled-asaad_locandinaSudan: nel sito di Dongola, dipinti murali cristiani senza precedenti per la pittura nubiana. Gli archeologi Lorenzo de Lellis e Maciej Wyżgoł del Polish Centre of Mediterranean Archaeology dell’università di Varsavia, diretto dal prof. Artur Obłuski, hanno scoperto nel sito di Dongola (Tungul in antico nubiano, capitale della Makuria, uno dei più importanti stati africani medievali) un enigmatico complesso di stanze fatte di mattoni essiccati al sole, i cui interni erano ricoperti da scene figurative ritenute uniche per l’arte cristiana. Durante l’esplorazione di case risalenti al periodo Funj (XVI-XIX sec.) sotto il pavimento un’apertura conduceva a una piccola camera, le cui pareti erano decorate con rappresentazioni uniche (la Madonna, Cristo, una scena raffigurante un re nubiano, ancora Cristo e l’arcangelo Michele), una scena che non ha paralleli noti nella pittura nubiana. I dipinti sono accompagnati da iscrizioni, una delle quali in antico nubiano che contiene diverse menzioni di un re di nome David e una supplica a Dio per la protezione della città (David fu uno degli ultimi sovrani della Makuria cristiana e il periodo del suo governo segnò l’inizio della fine del regno, in quanto attaccò l’Egitto, che si vendicò invadendo la Nubia e Dongola venne saccheggiata per la prima volta nella sua storia). L’enigma più grande è il complesso di stanze in cui sono stati trovati i dipinti. La stanza con la scena dipinta, che mostra il re David, assomiglia a una cripta, ma è a 7 metri sopra il livello del suolo medievale, adiacente a un edificio sacro identificato come la Grande Chiesa di Gesù, che era probabilmente la cattedrale di Dongola e la chiesa più importante del regno di Makuria. Fonti arabe raccontano che l’attacco del re David all’Egitto sia stato istigato dalla Grande Chiesa di Gesù: l’arcivescovo di Dongola, proprio come Papa Urbano II, esortò dunque il re David a lanciare una crociata? Ulteriori scavi potrebbero fornire risposte a queste e ad altre domande sull’enigmatica struttura.

Napoli. Aperta al museo Archeologico nazionale la mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” con gli straordinari ritrovamenti del 2022 e le novità del 2023 nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni. Gli interventi di Sangiuliano, Osanna, Tabolli e Carletti

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Il suggestivo allestimento della mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto graziano tavan)

Gli azzurri pastello che virano al verde acqua con riflessi di luce che si fanno strada dalla superficie della piscina creano un’atmosfera particolare attorno ai bronzi etruschi che sembrano fluttuare nelle acque calde verso il fondo della vasca sacra del santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, dove sono stati trovati, duemila anni dopo, coperti e protetti da uno strato di fango. È questo l’ambiente, raccolto e suggestivo, che dal 16 febbraio al 30 giugno 2024 accoglierà i visitatori del museo Archeologico nazionale di Napoli che saliranno al terzo piano per accedere alle nuove sale – appena restaurate e recuperate alla nuova fruizione espositiva (qui, fino a qualche mese fa, c’era la sala conferenze) – dove è allestita la mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano”, che presenta al pubblico gli straordinari ritrovamenti effettuati nell’estate 2022 e le novità venute alla luce nel 2023 nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni: un viaggio attraverso i secoli alla scoperta del paesaggio delle acque calde tra Etruschi e Romani nel territorio dell’antica città-stato etrusca di Chiusi.

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Locandina della mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” al museo Archeologico nazionale di Napoli dal 16 febbraio al 30 giugno 2024

La mostra, curata da Massimo Osanna e Jacopo Tabolli, è stata presentata per la prima volta al Palazzo del Quirinale tra giugno e dicembre del 2023, grazie all’iniziativa della Presidenza della Repubblica (vedi Il 2024 porta al museo Archeologico nazionale di Napoli la mostra “Gli dei ritornano – I Bronzi di San Casciano” dopo il successo al Quirinale. Bilancio dello scavo nel 2023 e presentazione del progetto CADMO (museo Archeologico, area archeologica e Hub Internazionale di ricerca) | archeologiavocidalpassato). Il nuovo allestimento al museo Archeologico nazionale di Napoli, arricchito da nuovi reperti provenienti dallo scavo della scorsa estate, è stato progettato da Guglielmo Malizia e Chiara Bonanni. Il catalogo è a cura di Treccani, con la sponsorizzazione tecnica di Intesa Sanpaolo. Hanno inoltre finanziato lo scavo e i restauri per la mostra Friends of Florence, Ergon, Robe Cope per Vaseppi, Banfi srl e il Castello di Fighine.

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Auditorium del Mann: presentazione della mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano”. Da sinistra, Jacopo Tabolli, Massimo Osanna, Gennaro Sangiuliano, Luigi La Rocca, Agnese Carletti (foto graziano tavan)

La mostra, presentata ufficialmente il 16 febbraio 2024 in auditorium del Mann alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il direttore generale Musei e direttore ad interim del Mann Massimo Osanna, il direttore generale SABAP Luigi La Rocca, il direttore dello scavo Jacopo Tabolli, e il sindaco di San Casciano dei Bagni Agnese Carletti, è promossa dal ministero della Cultura, ed è stata realizzata grazie alla collaborazione tra una pluralità di istituzioni preposte alla ricerca, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio. Organizzata dalla direzione generale Musei del MiC, l’esposizione presenta al pubblico i risultati degli scavi archeologici del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni. Gli scavi sono in concessione al Comune di San Casciano dei Bagni dalla direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del Mic, con la tutela della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le Province di Siena Grosseto e Arezzo. Il coordinamento scientifico è dell’università per Stranieri di Siena. I restauri sono avvenuti con il supporto dell’Istituto Centrale del Restauro.  

La scelta del Mann per la seconda tappa della mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” non è casuale, come spiega ad archeologiavocidalpassato.com il dg musei Massimo Osanna.

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Massimo Osanna, direttore generale Musei, e co-curatore della mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” (foto graziano tavan)

“Questa mostra nasce da un ambizioso progetto di ricerca – ricorda – e, come spesso dovrebbero essere le mostre cioè mostre che nascono dalla ricerca della conoscenza, questa esposizione nasce da uno scavo straordinario fatto da un’équipe internazionale coordinata da Jacopo Tabolli per l’università degli Stranieri di Siena insieme al ministero della Cultura, una mostra che raccoglie e racconta questa straordinaria avventura della scoperta dei bronzi di San Casciano. La prima tappa – continua – è stata quella romana ospitata, ed è veramente un orgoglio, nel Palazzo del Quirinale. Dopo Roma si è deciso di portarla a Napoli, perché Napoli è il grande museo archeologico italiano, e dove – tra l’altro – il contatto con l’Antico dal Settecento ha significato moltissimo per la città e per l’Europa”.

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Una statua in bronzo riemersa dallo scavo del Bagno Grande del santuario etrusco-romano a San Casciano dei Bagni (Si) (foto mic)

“E come i bronzi vesuviani, gli oggetti delle eruzioni, sono venuti fuori all’improvviso, dopo un evento catastrofico, così anche i bronzi di San Casciano vengono fuori per un evento, un evento meno catastrofico ovviamente dell’eruzione, ma altrettanto d’impatto per questi materiali: un fulmine (in età tiberiana, ndr) cade nel santuario e richiede delle azioni espiatorie. I grandi bronzi e anche molti ex voto vengono deposti sacralmente nella fonte sacra alla dea, la dea della Fonte, e questo li ha preservati per sempre, fino a quando gli archeologi non li hanno scoperti. Quindi – conclude – un riaffiorare dell’Antico attraverso gli oggetti che si soni salvati dal naufragio del passato che, come a Pompei, ci restituisce cose straordinarie”.

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Il ministro Gennaro Sangiuliano, al centro, accompagnato dal dg sabap Luigi La Rocca (a sinistra) e dal dg musei Massimo Osanna (a destra) alla mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” al Mann (foto mann / valentina cosentino)

“I Bronzi di San Casciano, esposti dal 16 febbraio 2024 al museo Archeologico nazionale di Napoli”, interviene il ministro Sangiuliano, “offrono alla nostra comunità un frammento di storia sepolta e anche l’emozione di questa scoperta, definita dagli esperti una delle più rilevanti degli ultimi tempi. Si tratta di uno scavo giovane, siamo certi che le ricerche condotte dal ministero della Cultura, con il coinvolgimento di tanti atenei, coordinati dall’università per Stranieri di Siena, ci regalerà nel prossimo futuro molte nuove scoperte. Abbiamo già proceduto all’acquisto di un palazzo cinquecentesco nel centro storico di San Casciano e ciò renderà possibile presto l’apertura di un museo che diventerà la nuova casa di questi reperti. La ferma volontà di mantenere il legame inscindibile delle scoperte con il territorio è parte costitutiva del progetto di valorizzazione dell’identità delle nostre comunità locali. I musei sono punti cardinali della nostra identità e memoria. La mostra al Mann, fra i più importanti musei archeologici al mondo – chiude Sangiuliano -, testimonia l’importanza per il ministero della Cultura di questo progetto e ribadisce come il patrimonio sia di tutti”.

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Jacopo Tabolli. Agnese Carletti e Massimo Osanna al Mann (foto graziano tavan)

Particolarmente orgogliosa che il progetto di San Casciano dei Bagni venga ospitato a Napoli, all’interno delle prestigiose sale del museo Archeologico nazionale, è il sindaco di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti, che guarda già avanti. “Questa scoperta per San Casciano rappresenta un punto di partenza innanzitutto per costruire il futuro di un piccolo comune di neanche 1500 abitanti”, spiega Agnese Carletti ad archeologiavocidalpassato.com. “E questo scavo è uno scavo che l’amministrazione ha voluto, ha finanziato, ha portato avanti. Pian piano ha portato tutti anche a credere in questa attività. E se oggi siamo qui è anche grazie alla squadra che pian piano siamo riusciti a costruire e insieme a questa squadra – quindi università per Stranieri di Siena – stiamo realizzando i prossimi step, cioè la realizzazione di un museo, un hub di ricerca universitaria internazionale e il parco archeologico”.

Vediamo allora come si è giunti alla scoperta archeologica premiata alla XXV Borsa mediterranea del turismo archeologico a Paestum come “scoperta internazionale dell’anno 2022” col 9° International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Assad” (Paestum. 9° International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” 2023 promosso da Bmta e Archeo: ecco le 5 scoperte archeologiche del 2022 candidate. Egitto: a Saqqara trovata piramide regina Neith, 300 sarcofagi e 100 mummie del Nuovo Regno; Guatemala: tracce del più antico calendario Maya; Iraq: nel bacino idrico di Mosul una città dell’Età del Bronzo; Italia: a San Casciano dei Bagni dal fango 24 statue di bronzo di epoca etrusca e romana; Turchia: a Midyat una grande città sotterranea di 2000 anni fa | archeologiavocidalpassato).

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Jacopo Tabolli osserva una statua femminile con dedica in etrusco allo scavo al Bagno Grande del santuario termale etrusco-romano di San Casciano (foto uni-stranieri siena)

“Lo scavo è iniziato nel 2019”, ricorda Jacopo Tabolli ad archeologiavocidalpassato.com, “scavo che ha portato nel 2021 e 2022 al rinvenimento di una grande vasca sacra all’interno di un tempio tetrastilo, che è stato costruito probabilmente nel III sec. a.C. e sopravvive fino agli inizi del V sec. d.C. Anno dopo anno stiamo scavando il deposito all’interno della vasca sacra che ha vari momenti di chiusura, cioè momenti in cui il materiale sacro all’interno del santuario viene raccolto e deposto all’interno del fango caldo. Il primo grande momento è in età tiberiana, alla fine, quindi all’inizio del I sec. d.C., momento in cui probabilmente dopo la caduta di un fulmine viene raccolto il materiale del santuario e posato all’interno della grande vasca. E poi su questa deposizione più antica per oltre 400 anni i romani continueranno a fare deposizioni sempre in bronzo, soprattutto sotto la forma di moneta (vedi San Casciano dei Bagni (Si). Dai fanghi della sorgente termale del Bagno Grande del santuario etrusco-romano emergono oltre 20 statue in bronzo, molti ex-voto, cinquemila monete in oro argento e bronzo di oltre duemila anni fa. L’archeologo Tabolli: si riscrive la storia della statuaria antica e della romanizzazione del territorio. È la scoperta più importante dai Bronzi di Riace del 1972 | archeologiavocidalpassato.

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Statua di donna orante (II sec. a.C.) scoperta a San Casciano dei Bagni (foto graziano tavan)

“I nuovi materiali esposti all’interno delle sale meravigliose del Mann – spiega Tabolli – raccontano della prosecuzione dei restauri e dello scavo. Da una parte la figura dell’orante femminile, rinvenuta nel 2022, ma parte di un complesso processo di restauro coordinato dalla soprintendenza di Siena e dall’istituto centrale del Restauro, e poi un donario bilingue, una rarissima iscrizione in etrusco e in latino che testimonia la coesistenza di comunità plurilingui all’interno del santuario, un messaggio di accoglienza del santuario. Per l’anno prossimo (2024, ndr) lo scavo ovviamente continuerà dalla fine di giugno per oltre 4 mesi, con studenti e studentesse da tutto il mondo. Il nostro obiettivo – conclude – è sempre quello: non solo di continuare lo scavo del deposito votivo ma di comprendere l’evoluzione topografica del santuario, un santuario-sorgente che si lega all’acqua calda”.

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I bronzi di San Casciano esposti nelle nuove sale del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann / valentina cosentino)

Dall’età del bronzo fino all’età imperiale, la grande tradizione di produzioni in bronzo di quest’area dell’Etruria è raccontata in un percorso ricco di suggestione: come l’acqua calda delle sorgenti termali si fa vortice e diviene travertino, così il visitatore scopre come le offerte in bronzo incontrino l’acqua calda, non solo a San Casciano dei Bagni, ma anche in una moltitudine di luoghi sacri del territorio. Oltre venti statue e statuette, migliaia di monete in bronzo ed ex-voto anatomici narrano una storia di devozione, di culti e riti in luoghi sacri dove l’acqua termale era usata anche a fini terapeutici. L’eccezionale stato di conservazione delle statue ha permesso di tramandare lunghe iscrizioni in etrusco e latino che restituiscono nuovi dati sul rapporto tra Etruschi e Romani, sui culti presso le sorgenti termali e sulle divinità qui venerate.

Archeologia 2024. Ecco le date da fissare in agenda per le grandi kermesse di incontri e confronti, e le rassegne del cinema archeologico in Italia

Siamo all’inizio di gennaio. Avete pronta l’agenda per fissare le date degli appuntamenti da non perdere? Le grandi kermesse di incontri e confronti aprono e chiudono l’anno. Le rassegne del cinema archeologico più importanti sono concentrate tra l’ultimo scorcio dell’inverno e l’avvio dell’autunno.

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L’ingresso al Palacongressi di Firenze per tourismA (foto archeologia viva)

Si inizia a febbraio con tourismA – Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale, momento di esposizione, divulgazione e confronto di tutte le iniziative legate alla comunicazione del mondo antico e alla valorizzazione delle sue testimonianze promosso da Archeologia Viva, diretta da Piero Pruneti (Giunti editore). Appuntamento al Palacongressi di Firenze dal 23 al 25 febbraio 2024): sarà la decima edizione che, a detta degli organizzatori si annuncia straordinaria. Inaugurazione generale: giovedì 22 febbraio 2024, nel nuovo tempio della cultura Giunti Odeon; inaugurazione riservata a operatori e ospiti: venerdì 23 febbraio 2024, in Palazzo Strozzi Sacrati sede della Regione Toscana.

Si chiude a novembre con la XXIV Borsa mediterranea del Turismo archeologico, promossa da Regione Campania, Città di Capaccio Paestum e Parco Archeologico di Paestum e Velia, col patrocinio del ministero della Cultura, del ministero del Turismo, e del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Appuntamento al Next – ex tabacchificio di Paestum (Sa) dal 31 ottobre al 3 novembre 2024: 160 espositori, 20 Paesi esteri. 150 conferenze e incontri con 600 relatori, workshop con bayer europei e nazionali, un viaggio nell’antichità con la mostra di archeologia virtuale e i laboratori di archeologia sperimentale, orientamento alla formazione e al lavoro.

firenze_archeofilm_2024_logo-locandinaA marzo arriva il Firenze Archeofilm, il Festival Internazionale del Cinema di Archeologia Arte Ambiente, giunto alla sesta edizione, organizzato da Archeologia Viva (Giunti Editore) nell’ambito delle manifestazioni promosse da “tourismA”. Appuntamento dal 6 al 10 marzo 2024 a Firenze, al Cinema La Compagnia (via Cavour 50r), con ingresso libero e gratuito. Anche in questa edizione saranno selezionati documentari prodotti a livello mondiale.

rovereto_rassegna-RAM-2024_logo-locandinaA ottobre, invece, è il momento del RAM film festival – Rovereto Archeologia Memorie, giunto alla 35.ma edizione, organizzato dalla Fondazione Museo Civico Rovereto, dedicato all’archeologia e al patrimonio culturale materiale e immateriale. Appuntamento a Rovereto, sede principale il teatro Zandonai, dal 2 al 6 ottobre 2024, con proiezioni, incontri, esposizioni, corsi di formazione, visite guidate alla scoperta del territorio e molto altro, in una contaminazione tra conoscenza, emozione e informazione. In programma i più recenti e spettacolari documentari, docu-fiction e corti animati sulla ricerca archeologica e sul patrimonio culturale materiale e immateriale – siti, monumenti, popoli, culture e tradizioni lontane – per sensibilizzare il pubblico rispetto alla bellezza e alle fragilità dei tesori del nostro passato e del nostro presente attraverso la prospettiva esperienziale del cinema.

licodia-eubea_festival-della-comunicazione-e-del-cinema-archeologico_logoNeanche il tempo di archiviare l’edizione roveretana che è già il momento del Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea (Ct) giunto alla XIV edizione, evento cinematografico dedicato alla divulgazione dell’Antico attraverso le arti visive, organizzato dall’associazione culturale Archeovisiva con la collaborazione logistica dell’Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto” e il sostegno di Regione Siciliana, Sicilia Film Commission, ministero della Cultura e Comune di Licodia Eubea. Appuntamento al teatro della Legalità e nella chiesa di San Benedetto e Santa Chiara di Licodia Eubea, piccolo borgo nel cuore degli Iblei, dal 7 al 13 ottobre 2024.

Paestum. La XXV Borsa mediterranea del Turismo archeologico si è chiusa con 8500 visitatori, 150 espositori, 151mila visualizzazioni. Il fondatore Picarelli: “Dopo 25 anni di BMTA il patrimonio culturale del territorio rappresenta un’opportunità per i nostri giovani”

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L’ingresso di Next, l’ex Tabacchificio Cafasso a Paestum, dal 2021 nuova prestigiosa location della Borsa mediterranea del Turismo archeologico (foto bmta)

8500 visitatori, 150 espositori nel più grande Salone Espositivo al mondo dedicato al patrimonio archeologico con istituzioni, enti, Paesi esteri, Regioni, organizzazioni di categoria, associazioni professionali e culturali, aziende e consorzi turistici, 15 territori regionali rappresentati (Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia con Fondazione Aquileia, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Siciliana, Toscana, Umbria con Secret Perugia, Valle d’Aosta, Roma Capitale con il Municipio X, Provincia di Trento, Visit Brescia), 18 Paesi esteri (per la prima volta il Vaticano con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, Cipro, Colombia, Corea del Sud, Cuba, Estonia, Grecia, Guatemala, Iran, Malta, Perù, Repubblica Slovacca, Serbia, Siria, Slovenia, Spagna, Sudafrica, Tunisia), il ministero della Cultura con 500 mq e il ministero degli Esteri con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Ben 151mila visualizzazioni sulla pagina Facebook solo nei giorni della BMTA 2023, più di 20mila visite ai profili e oltre 3mila interazioni sui social ufficiali. Questi sono solo alcuni numeri della XXV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, che si è svolta a Paestum da giovedì 2 a domenica 5 novembre. La BMTA, unico appuntamento al mondo del suo genere, ha trovato la sua migliore realizzazione dal 2021 nella location del Tabacchificio Cafasso, l’attuale Next (sito di archeologia industriale “simbolo della Piana del Sele”, così definito da Gillo Dorfles). Anche nel 2023 è stata occasione di incontro, approfondimento e divulgazione di temi inerenti fruizione, gestione, valorizzazione del patrimonio archeologico e la promozione del segmento archeologico del turismo culturale per il business professionale, gli operatori turistici e culturali del pubblico e del privato, i viaggiatori, il mondo scolastico e universitario, i media. Con un’attenzione fortissima alla congiuntura attuale, allo scenario internazionale, al confronto sui temi di discussione più stringenti quali le opportunità dei fondi europei per valorizzare il patrimonio culturale, migliorare l’attrattività delle destinazioni turistiche e rafforzare la competitività delle imprese, il ruolo dei Musei per il dialogo interculturale, l’archeologia e il patrimonio come strumento di cooperazione culturale internazionale.

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Ugo Picarelli, fondatore e direttore della Borsa mediterranea del Turismo archeologico a Paestum (foto bmta)

“È un contenitore internazionale di ben 16 sezioni con una ricaduta territoriale di grande importanza”, ha dichiarato il fondatore e direttore della BMTA Ugo Picarelli. “I buyer europei hanno potuto conoscere dal vivo il patrimonio diffuso regionale con visite e degustazioni (a Nocera Superiore, Eboli, Velia, Roccagloriosa). Allo stesso tempo la BMTA ha registrato quest’anno grande attenzione dal territorio, con la partecipazione nel Salone Espositivo dei Comuni di Napoli, Salerno, Isola di Procida, Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Serrara Fontana, Eboli, Nocera Superiore, Nocera Inferiore, Roccagloriosa, Positano. Ha inoltre offerto momenti di turismo esperienziale, come il viaggio in treno per 28 minuti tra Paestum e Velia sulle carrozze ferroviarie storiche degli anni ’60, e appuntamenti prestigiosi come la consegna del Premio “Paestum Mario Napoli” al Cardinale Gianfranco Ravasi che ha voluto tenere una Lectio Magistralis sullo scambio interculturale necessario a evitare le guerre; i 25 anni nella lista Unesco del Patrimonio mondiale dell’Umanità per il parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, sono stati, anche grazie alla BMTA, 25 anni di valorizzazione del patrimonio e di promozione del turismo culturale. Dopo 25 anni di BMTA il patrimonio culturale del territorio rappresenta un’opportunità per i nostri giovani”.

Paestum. Al via la XXV edizione della Borsa mediterranea del Turismo archeologico con un ricco programma: 150 tra conferenze e incontri, 20 laboratori e 600 relatori. E poi workshop con i buyer, archeoincoming, archeovirtual e salone espositivo

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L’ingresso di Next, l’ex Tabacchificio Cafasso a Paestum, dal 2021 nuova prestigiosa location della Borsa mediterranea del Turismo archeologico (foto bmta)

paestum_bmta-2023_logo-XXV-edizioneIl conto alla rovescia è iniziato. Mancano poche ore all’apertura della XXV Borsa mediterranea del turismo archeologico in programma a Paestum da giovedì 2 a domenica 5 novembre 2023 tra Next ex Tabacchificio, area archeologica e museo Archeologico nazionale, Basilica. La BMTA, unico appuntamento al mondo del suo genere, format di successo, che ha trovato la sua migliore realizzazione dal 2021 nella location del Tabacchificio Cafasso, l’attuale Nex, quest’anno celebra il venticinquesimo anniversario, condividendolo con il parco archeologico di Paestum e Velia e la Certosa di Padula, che proprio nel 1998 furono inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco nell’ambito del riconoscimento attribuito al parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, oggi anche Alburni. Numerose le prestigiose iniziative nell’ambito del programma, che prevede 150 tra conferenze e incontri, 20 laboratori e 600 relatori. Fondatore e direttore Ugo Picarelli. Ideata e organizzata dalla Leader srl, titolare del marchio. Vediamo un po’ il programma.

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Next, l’ex Tabacchificio Cafasso, a Paestum, ospita le conferenze della Borsa mediterranea del Turismo archeologico (foto bmta)

GIOVEDÌ 2 NOVEMBRE 2023. “Le opportunità dei fondi europei per valorizzare il patrimonio culturale, migliorare l’attrattività delle destinazioni turistiche, rafforzare la competitività delle imprese”, a cura dell’Ufficio Italia del Parlamento Europeo e dell’Associazione Civita: l’incontro farà il punto sulle misure economiche a favore del patrimonio culturale, dell’attrattività delle destinazioni turistiche e della competitività delle imprese.

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Veduta aerea del Santuario Meridionale a Paestum con il tempio di Nettuno e la Basilica (foto pa-paeve)

logo_unescoVENERDÌ 3 NOVEMBRE 2023. “I Comuni archeologici Unesco per un turismo culturale esperienziale e sostenibile”, conferenza nell’ambito della celebrazione del 25° anniversario del sito Unesco di Paestum in collaborazione con ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani e con la partecipazione dei Comuni e dei siti archeologici italiani che rientrano nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità (Area Archeologica di Agrigento, Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, I Longobardi in Italia. I luoghi del potere, I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera, Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia, Siracusa e le Necropoli Rupestri di Pantalica, Su Nuraxi di Barumini, Villa Adriana e Villa d’Este – Tivoli, Villa Romana del Casale – Piazza Armerina, Zona Archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia).

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La Unite4Heritage è una task force composta da unità pronte a intervenire su chiamata degli Stati

VENERDÌ 3 NOVEMBRE 2023. “#unite4heritage: archeologia e cooperazione culturale dal 2015 ad oggi”, conferenza in collaborazione con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale sul tema della cooperazione culturale, partendo dal 2015, anno in cui il direttore dell’Unesco Irina Bokova lanciò l’hashtag “#unite4heritage” a seguito della distruzione di Palmira, firmando poi nel 2016, con l’allora ministro degli Esteri Gentiloni, l’accordo che prevedeva per i Paesi facenti parte dell’Unesco l’utilizzo della Task Force “Unite4Heritage” (dal 2022 ridenominata Task Force Caschi Blu della Cultura), esperti civili del ministero della Cultura con specifica formazione e militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. In occasione della conferenza consegna del Premio “Paestum Mario Napoli” all’École française de Rome per l’anniversario dei 150 anni dalla fondazione, ritira il direttore Brigitte Marin, un impegno straordinario a favore della ricerca sulla storia, l’archeologia e il mondo contemporaneo. L’impegno del MAECI trova rispondenza a livello internazionale con l’obiettivo di porre l’Italia al centro delle politiche di cooperazione nei Paesi, che hanno necessità di tali interventi. La Cooperazione Italiana valorizza la cultura come strumento di sviluppo socio-economico, dunque, strumento di prosperità.

paestum_bmta_Award Khaled al-Asaad_scoperte-2022_locandinaVENERDÌ 3 NOVEMBRE 2023. International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”. La BMTA in collaborazione con Archeo, il primo mensile archeologico in Italia, dal 2015 premia le scoperte archeologiche votate dalle principali testate archeologiche internazionali media partner della Borsa: Antike Welt (Germania), arCHaeo (Svizzera), AiD Archäologie in Deutschland (Germania), Archéologia (Francia), Current Archaeology (Regno Unito), Dossiers d’Archéologie (Francia). Il Premio, alla 9ª edizione e intitolato all’archeologo di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale, è l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato alle scoperte archeologiche e ai suoi archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio. L’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” per la prima volta è conferito a una scoperta italiana, le 24 statue di bronzo di epoca etrusca e romana ritrovate a San Casciano dei Bagni.

paestum_bmta-2023_Premio Tusa 2023_archeologia-subacquea_locandinaVENERDÌ 3 – SABATO 4 NOVEMBRE 2023. Conferenza Mediterranea sul Turismo Archeologico Subacqueo e Premio Internazionale di Archeologia Subacquea “Sebastiano Tusa”, dal 2021 organizzati annualmente dalla BMTA nel suo ricordo, a seguito dell’assegnazione postuma in occasione della edizione 2019 del Premio “Paestum Mario Napoli”, per onorare la memoria del grande archeologo, dello studioso, dell’amico della Borsa, ma soprattutto dell’uomo del Sud, che ha vissuto la sua vita al servizio delle istituzioni per contribuire allo sviluppo locale e alla tutela del Mare Nostrum. Si svolgeranno: l’“UNESCO Meeting on the Access to Underwater Cultural Heritage” (venerdì 3 novembre) sulla valorizzazione delle destinazioni mediterranee; il Premio Internazionale di Archeologia Subacquea “Sebastiano Tusa” (sabato 4 novembre), con Valeria Patrizia Li Vigni Presidente Fondazione Sebastiano Tusa e Mario La Rocca Dirigente generale Dipartimento Regionale Beni Culturali e Identità Siciliana della Regione Siciliana. Premio “Paestum Mario Napoli”, istituito nel 2005 nel nome di “Paestum” e intitolato dal 2018, in occasione del 50° anniversario della scoperta della Tomba del Tuffatore, a Mario Napoli, archeologo e studioso della Magna Grecia, Soprintendente Archeologico di Sa, Av, Bn nel 1964, quando vennero alla luce a Velia la Porta Rosa (singolare complesso costruttivo del II-III sec. a.C.) e nel 1968 a 1,5 km a sud di Paestum nella necropoli di Tempa del Prete, la Tomba del Tuffatore (unica testimonianza in ambito greco di pittura non vascolare, datata al 480 a.C. circa) è assegnato a personalità e organismi, che contribuiscono al dialogo interculturale, alla valorizzazione del patrimonio culturale, alla promozione del turismo archeologico.

ministero-della-cultura_logoSABATO 4 NOVEMBRE 2023. “Parchi e Musei statali autonomi e Fondazioni: modelli di gestione del patrimonio archeologico a confronto”, conferenza in collaborazione con il ministero della Cultura, in occasione della quale si approfondirà il confronto, nella governance di parchi e musei archeologici, tra istituti statali autonomi e organismi rappresentati dalle Fondazioni, che vedono la partecipazione di Comuni e Regioni, a seguito di concessione ministeriale delle aree archeologiche.

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Tiziana D’Angelo, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia (foto pa-paeve)

SABATO 4 NOVEMBRE 2023. “I Musei per la valorizzazione del patrimonio culturale mediterraneo e il dialogo interculturale”, con i direttori dei musei Archeologici de Il Cairo (Ahmed Farouk Ghoneim), Marsiglia (Muriel Garsson), Napoli (Paolo Giulierini), Paestum (Tiziana D’Angelo), Tunisi (Fatma Naït Yghil); il Mare Nostrum assume un ruolo rilevante in termini di civiltà del passato, di ricchezza del patrimonio culturale, ma soprattutto di dialogo interculturale, anche in considerazione delle migrazioni attuali.

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Borsa mediterranea del Turismo archeologico: workshop con 30 buyer tra tour operator europei selezionati dall’ENIT (foro bmta)

WORKSHOP CON 30 BUYER tra tour operator europei selezionati dall’ENIT (provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Spagna, Svizzera) e nazionali di ArcheoIncoming presenti al Workshop di sabato 4 novembre 2023, che intende sviluppare la domanda turistica di prossimità europea e nazionale da parte dei tour operator specialisti, da sempre vocati all’outgoing, ma dalla pandemia in poi proiettati anche sul nostro Bel Paese.

ARCHEOINCOMING. La BMTA dal 2019 è impegnata a incrementare la domanda di prossimità europea e nazionale con la sezione ArcheoIncoming, alla quale partecipano i tour operator specialisti, da sempre vocati all’outgoing, presenti numerosi sia nel Salone Espositivo che in qualità di buyer al Workshop di sabato 4 novembre 2023, dove incontreranno gli operatori turistici dell’offerta. Per il 25° anniversario, la BMTA ha arricchito la sezione, consentendo agli espositori di presentare destinazioni e itinerari turistico-archeologici con i loro operatori dell’incoming (DMC, Consorzi turistici, tour operator) all’interno di una Sala dedicata.

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Archeovirtual è il fiore all’occhiello della Borsa mediterranea del Turismo archeologico (foto bmta)

ARCHEOVIRTUAL. In collaborazione con l’Istituto di Scienze del Patrimonio culturale del CNR (Digital Heritage Innovation Laboratory), ArcheoVirtual da 16 edizioni è il fiore all’occhiello della BMTA. La sezione – composta da Mostra e Workshop – illustra le produzioni più significative nel panorama internazionale delle tecnologie digitali al servizio del patrimonio, applicazioni e progetti di archeologia virtuale. L’edizione 2023 è dedicata alle “nuove intelligenze”.

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Borsa mediterranea del Turismo archeologico: il Salone espositivo, dedicato al patrimonio archeologico (foto bmta)

SALONE ESPOSITIVO. Il più grande Salone Espositivo al mondo dedicato al patrimonio archeologico con Istituzioni, Enti, Paesi Esteri, Regioni, Organizzazioni di Categoria, Associazioni Professionali e Culturali, Aziende e Consorzi Turistici con 150 espositori. Oltre alla rinnovata presenza del ministero della Cultura con 500 mq di spazio espositivo e di 16 territori regionali, ritorna dopo 15 anni il ministero degli Esteri con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. 22 i Paesi esteri presenti: per la prima volta ci sarà il Vaticano con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Inoltre, nell’area Workshop sarà presente una postazione di Frecciarossa (sabato 4 novembre 2023) con emissione di biglietti e nel Salone Espositivo un desk del Servizio Filatelico di Poste Italiane per il timbro dedicato al 25° anniversario della BMTA.