archivio | Grecia e Mediterraneo RSS per la sezione

Agrigento è la Capitale italiana della Cultura 2025 con il progetto “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”. A proclamarla il ministro Sangiuliano

agrigento_capitale-della-cultura-2025_1_locandinaAgrigento è la Capitale italiana della Cultura 2025 con il progetto “Il sé l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali” – Un progetto culturale tra Agrigento, Lampedusa e i Comuni del territorio, che esplora l’armonia e i conflitti tra i 4 elementi di Empedocle, già maestro del sofista leontino Gorgia. 44 progetti di cui 17 internazionali per indagare le relazioni tra gli esseri umani in una prospettiva di pace con la natura. A proclamarla è stato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso della cerimonia che si è svolta il 31 marzo 2023 a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero, alla presenza della giuria presieduta da Davide Maria Desario e composta da Salvatore Adduce, Paolo Asti, Luca Brunese, Maria Luisa Catoni, Luisa Piacentini, Isabella Valente, e dei rappresentanti delle dieci città finaliste: Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia). In collegamento anche i sindaci delle città di Bergamo e Brescia, Capitali della cultura in carica, di Pesaro, città a cui passeranno il titolo il prossimo anno e di Gorizia, Capitale europea della cultura 2025 insieme a Nova Gorica. La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità. 

Queste le motivazioni della scelta della giuria, maturata al termine della procedura di selezione condotta in piena autonomia dai componenti: “Agrigento assume come centro del proprio dossier di candidatura la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, coinvolgendo l’isola di Lampedusa e i comuni della provincia e ponendo come fulcro il tema dell’accoglienza e della mobilità. Il progetto risponde in modo organico all’obiettivo di presentare a un pubblico vasto un programma di grande interesse a livello territoriale, ma anche nazionale e internazionale. Il ricco patrimonio culturale del territorio è il volano con cui si valorizza la variegata offerta culturale proposta in un’ottica di innovazione, promozione e, di conseguenza, di un successivo sviluppo socio-economico, che trova ispirazione nei concept tecnologici più moderni. Il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni potrà promuovere la cultura come caposaldo della crescita individuale e comunitaria. La Giuria, pertanto, raccomanda la città di Agrigento per il titolo di Capitale italiana della cultura per l’anno 2025”.

agrigento_capitale-della-cultura-2025_proclamazione_ministro_foto-mic

Il ministro Gennaro Sangiuliano proclama Agrigento capitale della cultura 2025 (foto mic)

“Essere la capitale italiana per un anno”, dichiara il ministro Sangiuliano, “consente di accendere i riflettori sulle realtà territoriali. Una grande ricchezza dell’Italia, dovuta alla sua storia, è la pluralità dei luoghi che la caratterizza, ognuno portatore di ricchezza. L’Italia è una superpotenza culturale. Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre città e dei nostri territori. L’Italia ha due grandi pilastri su cui puntare: da una parte l’impresa, dall’altra la cultura all’interno dei territori. Ognuno è uno scrigno di tesori”. E il presidente della giuria, Desario: “Le 10 città con i loro progetti hanno dimostrato capacità organizzativa, visione, ma non hanno voluto nascondere le loro fragilità, anzi le hanno messe al centro dei progetti facendole diventare punti di forza. Abbiamo visto e sentito professionalità, passione, convinzione: la qualità complessiva dei progetti si è innalzata sensibilmente, segno che l’iniziativa sta crescendo sempre di più. I progetti delle altre nove città non meritano di andare dispersi, anzi vanno sostenuti. Tutte insieme queste splendide città fanno la nostra nazione: vanno supportate, aiutate, ma soprattutto ascoltate”.

Ricco week end di eventi al Parco archeologico dei Campi Flegrei con il progetto “Immaginazione”: quattro laboratori per bambini e famiglie

campi-flegrei_parco_immaginazione_eventi_locandinaRicco programma, questo week end, dei laboratori per bambini e famiglie di “Immaginazione”, l’iniziativa che raccoglie i servizi educativi del parco archeologico dei Campi Flegrei. Quattro gli eventi tra cui scegliere.

“La venuta dei saraceni”, al parco archeologico di Cuma: sabato 1° aprile 2023, alle 10.30 e 15.30. Una giornata riscoprendo le bellezze dell’antica città di Cuma, alla scoperta della prima colonia della Magna Grecia e del popolo saraceno che occupò la città dal 915 d.C. all’inizio del 1200, accompagnati dai rievocatori in costume e dagli archeologi dell’associazione. A cura di Gruppo archeologico Kyme (info e prenotazioni: gakyme@libero.it – 334 332 9500).

“In-fedeli Ritratti” al Castello di Baia: domenica 2 aprile 2023, alle 10. Cosa significa osservare e conoscere davvero l’altro? Il suo modo d’essere può condizionare il modo in cui lo vedo e lo rappresento? I partecipanti si ritraggono in coppia a vicenda su un kit personale fornito dagli esperti, ponendosi a turno domande conoscitive per orientarsi nella conoscenza dell’altro e realizzarne un ritratto caricaturale, in cui i tratti estetici vengono storpiati, ridimensionati, immaginati, enfatizzati in base alle risposte che si ottengono. A cura di Aporema onlus (info e prenotazioni: info@aporema.it – 351 512 5681).

“Imparare a narrare i monumenti” all’anfiteatro Flavio di Pozzuoli: domenica 2 aprile 2023, alle 10 e alle 15. Il laboratorio si svolge nella cornice dell’anfiteatro Flavio, dove i piccoli visitatori saranno accompagnati da una guida turistica che darà loro tracce per la lettura del monumento portandoli alla scoperta di alcuni luoghi chiave per l’interpretazione dell’anfiteatro al fine di ricostruirne la millenaria storia. A cura di Impresa sociale My Way (info e prenotazioni: didattica.myway@gmail.com – 379 140 9008).

“Archeosensorial: colori e profumi” al parco archeologico delle Terme di Baia: domenica 2 aprile 2023, alle 10.30 e alle 15. Laboratorio alla scoperta delle specie naturalistiche proprie della macchia mediterranea, i miti ad esse connesse, i colori e i profumi del mondo antico. L’attività prevede un percorso con giochi sensoriali, la realizzazione di un erbario e dei colori attraverso la tecnica del pestaggio di bacche, spezie e vegetali. Inoltre, i partecipanti saranno guidati dagli educatori ambientali alla realizzazione di acqua profumata ed oli, così come avveniva nel mondo antico. Per i non vedenti, di ogni età, è possibile attivare il percorso sensoriale alla scoperta della macchia mediterranea presente nel sito archeologico e di alcune delle evidenze archeologiche presenti. A cura di Legambiente Città Flegrea (info e prenotazioni: legambientecittaflegrea@gmail.com – 331 163 6020).

Atene. Al museo dell’Acropoli la cerimonia di consegna dei tre frammenti del Partenone conservati ai Musei Vaticani voluta da Papa Francesco. L’arcivescovo ortodosso di Atene ringrazia Papa Francesco per la donazione “tangibile prova dei frutti prodotti dai rapporti fraterni che esistono tra noi cristiani” e invita altri a seguire l’esempio del Pontefice

atene_museo-dell-acropoli_cerimonia-restituzione-frammenti-partenone-dal-vaticano_posizionamento_2_foto-Paris Tavitian_Acropolis Museum

Museo dell’Acropoli di Atene: il posizionamento di uno dei frammenti del Partenone restituiti dal Vaticano (foto Paris Tavitian / Acropolis Museum)

L’annuncio Papa Francesco l’aveva fatto a Natale 2022:  “Il Santo Padre Francesco”, si sottolineava nell’annuncio ufficiale del Vaticano, “quale segno concreto del sincero desiderio di proseguire nel cammino ecumenico di testimonianza della Verità, ha deciso di dare a Sua Beatitudine Ieronymos II, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, tre frammenti del Partenone, che da secoli sono custoditi con grande cura nelle collezioni del Pontefice e nei Musei Vaticani, e che sono stati ammirati da milioni di visitatori da tutto il mondo” (vedi Vaticano. Papa Francesco restituisce alla Grecia tre frammenti del Partenone esposti dall’Ottocento nelle Collezioni dei Musei Vaticani: “Segno concreto del sincero desiderio di proseguire nel cammino ecumenico di testimonianza della Verità” | archeologiavocidalpassato). Il 24 marzo 2023 dopo oltre due secoli i tre frammenti del Partenone custoditi dai Musei Vaticani sono tornati ad Atene con una cerimonia di riunificazione definitiva con le altre sculture del tempio esposte al Museo dell’Acropoli della capitale greca.

vaticano_musei-vaticani_testa-barbuta_da-metope-sud_centauromachia_foto-vaticano

Testa di adolescente, frammento dal fregio che avvolgeva la cella del tempio del Partenone, conservata ai Musei Vaticani e restituita da Papa Francesco alla Grecia (foto musei vaticani)

I tre frammenti provengono ciascuno da una diversa parte del tempio, fatto costruire da Pericle tra il 447 e il 432 a.C. e sono stati scolpiti dal grande scultore Fidia, che fu anche il sovrintendente del cantiere. Il primo raffigura una testa di cavallo ed è parte del frontone parte del frontone raffigurante la disputa tra Atena e Poseidone per il dominio dell’Attica. Il secondo è una testa di fanciullo portatore di focacce, che ricorda la festa per la fondazione di Atene e si trovava nella cella più interna del Partenone. Il terzo frammento è invece la testa di uomo barbuto e faceva probabilmente parte di una delle metope che raffiguravano una centauromachia nel frontone sud.

atene_museo-dell-acropoli_cerimonia-restituzione-frammenti-partenone-dal-vaticano_arcivescovo-hieronymus-II_foto-Paris Tavitian_Acropolis Museum

Sua Beatitudine Ieronymos II, arcivescovo della chiesa ortodossa di Atene, alla cerimonia al museo dell’Acropoli di Atene (foto Paris Tavitian / Acropolis Museum)

vaticano_musei-vaticani_testa-fanciullo_da-fregio-testa-di-cavallo_da-fregio-cella-del-partenone_foto-vaticano

Testa virile barbuta, frammento dalle metope sud del Partenone, dove era raffigurata la Centauromachia, conservata ai Musei Vaticani e restituita da Papa Francesco alla Grecia (foto musei vaticani)

Grande emozione e gioia è stata espressa da Sua Beatitudine Ieronymos II, arcivescovo della chiesa ortodossa di Atene, che si è commosso “per la realizzazione dell’iniziativa del nostro caro fratello” Papa Francesco, che con il suo gesto ecumenico e di pace, ha fatto ritrovare ai frammenti “il loro spazio naturale” nella Sala del Partenone del Museo dell’Acropoli. La restituzione, ha affermato, “è una tangibile prova dei frutti prodotti dai rapporti fraterni che esistono tra noi cristiani, guidati dalla verità, dall’amore, dal reciproco rispetto e comprensione”, e dimostra “che sono possibili delle soluzioni a qualsiasi problema e disaccordo esistenti, purché ci sia buona volontà e sincero desiderio di collaborare”. Attraverso questo atto, inoltre, “si ripristina la verità e vengono curate quelle ferite e traumi che risalgono al passato”, che si ricongiungono “in questo unico monumento del patrimonio culturale mondiale come sue inscindibili parti “. L’augurio di Ieronymos II è che questa iniziativa “trovi altri imitatori”, perché Papa Francesco ha mostrato che questo “è possibile e tangibile”.

atene_museo-dell-acropoli_cerimonia-restituzione-frammenti-partenone-dal-vaticano_autorità_foto-Paris Tavitian_Acropolis Museum

La cerimonia di consegna dei frammenti del Partenone del Vaticano al museo dell’Acropoli (foto Paris Tavitian / Acropolis Museum)

vaticano_musei-vaticani_testa-di-cavallo_da-frontone-ovest-del-partenone_foto-vaticano

Testa di cavallo, frammento dal frontone occidentale del Partenone, conservata ai Musei Vaticani e restituita da Papa Francesco alla Grecia (foto musei vaticani)

Presente anche una delegazione vaticana, composta da monsignor Brian Farrell, segretario del Dicastero per la Promozione dell’unità dei cristiani, e dal sottosegretario Andrea Palmieri, dal nunzio apostolico in Grecia monsignor Jan Romeo Pawloksi e dalla direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta. La presenza del Dicastero che si occupa delle relazioni fraterne tra le Chiese, ha sottolineato monsignor Farrell, fa sì che la restituzione “si manifesta come un gesto ecclesiale, culturale e sociale di amicizia e solidarietà con il popolo greco” e ha quindi “un significato particolare nell’affermare sempre più fortemente l’amicizia e la vicinanza spirituale tra le nostre Chiese”.

atene_museo-acropoli_Stampolidis_Mitsotakis_Samonà_Greco_Mendoni_reperto-Fagan_foto-museo-acropoli-atene

Le autorità intervenute alla consegna ufficiale del “Reperto Fagan”: da sinistra, il direttore del museo dell’Acropoli di Atene, Nikolaos Stampolidis; il primo ministro della Repubblica Greca Kyriakos Mitsotakis; l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà; la direttrice del museo Archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo, Caterina Greco; la ministra della Cultura Lina Mendoni (foto museo acropoli atene)

Alla cerimonia anche l’ex assessore regionale ai Bei culturali della Regione Siciliana Alberto Samonà: “Sono felice e onorato per aver preso parte, ieri pomeriggio, su invito personale del Ministro della Cultura e dello Sport della Repubblica di Grecia, Lina Mendoni – con cui si è instaurato nel tempo un solido legame di amicizia – alla cerimonia ufficiale che si è tenuta al Museo dell’Acropoli di Atene, per presentare i tre frammenti del Partenone, restituiti alla Grecia dal Vaticano per volontà di Papa Francesco. L’emozione per aver preso parte alla cerimonia nella Capitale Ellenica è accresciuta dal fatto che la Sicilia, riportando, lo scorso anno, ad Atene il cosiddetto “Frammento Fagan”, ha fatto da apripista a livello mondiale sul tema del rientro in Grecia dei marmi del Partenone, permettendo, così, di attivare questo circolo virtuoso che sta dando i suoi frutti”. Su invito del governo ellenico, ha partecipato alla cerimonia anche Caterina Greco, direttrice del museo Archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo, che aveva seguito tutta la procedura relativa al Frammento Fagan e nel gennaio del 2022 ha siglato con il Museo dell’Acropoli uno storico accordo di collaborazione, grazie al quale poco tempo dopo è arrivata a Palermo un’importante statua della Dea Atena (vedi Atene. Cerimonia di consegna ufficiale del “reperto Fagan”, frammento del Partenone, dal museo Antonino Salinas di Palermo al museo dell’Acropoli: in attesa di essere inserito nel Blocco Vi del fregio orientale, è esposto provvisoriamente in una vetrina. Il primo ministro greco: “È la prima scultura del Partenone che rientra in Grecia” | archeologiavocidalpassato).

atene_museo-dell-acropoli_cerimonia-restituzione-frammenti-partenone-dal-vaticano_posizionamento_foto-Paris Tavitian_Acropolis Museum

Museo dell’Acropoli di Atene: il posizionamento di uno dei frammenti del Partenone restituiti dal Vaticano (foto Paris Tavitian / Acropolis Museum)

La decisione di restituire i tre frammenti maturò in Papa Francesco durante la sua visita in Grecia nel dicembre 2021. “Le persone di buona volontà”, ha ribadito monsignor Farrell “possono vedere in questo evento l’espressione di una speranza condivisa che le nostre diverse culture, e l’arte stessa, saranno sempre uno strumento privilegiato di dialogo e di incontro tra i popoli”.   “In questo scambio”, ribadisce, “ci arricchiamo a vicenda, nella meravigliosa diversità delle nostre storie, delle nostre conquiste e dell’aspirazione universale alla pace e alla fraternità”. Ora, che “siamo testimoni della mancanza di pace nel mondo, soprattutto per quanto riguarda il nostro continente, l’Europa”, l’’incontro tra culture diverse può essere il mezzo che permette alla famiglia umana di fiorire nel rispetto delle nostre differenze e sensibilità”.

Taranto. Al museo Archeologico nazionale per “MArTA in MUSICA – Le matinée domenicali”: in programma il concerto evento di Eugenio Bennato “Qualcuno sulla terra”: un viaggio di pace in dialogo con la testa di Augusto capite velato per l’Unesco “monumento testimone di una cultura di pace”

taranto_marta-in-musica_qualcuno-sulla-terra_locandinaSesto appuntamento dell’anno con la rassegna “MArTA in Musica”, le matinée domenicali tra musica e archeologia nate dalla collaborazione tra Orchestra della Magna Grecia e museo Archeologico nazionale di Taranto, dedicato al jazz e all’oro. Domenica 26 marzo 2023, alle 11.45, la sala incontri del MArTA ospita il concerto “Qualcuno sulla terra” di Eugenio Bennato inserito nel cartellone del “Mysterium Festival”. L’appuntamento è inserito anche nel programma del Mysterium Festival, la rassegna di fede, arte, storia, tradizione e cultura che si svolge durante il periodo della Settimana Santa a Taranto, Matera e Bari. La curatela dell’intera stagione è del maestro Maurizio Lomartire dell’Orchestra Magna Grecia, del maestro Pierfranco Semeraro del L.A. Chorus e della già direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti. Il biglietto per assistere a “Qualcuno sulla terra” di domenica 26 marzo 2023 alle 11.45 nell’ambito di “MArTA in MUSICA. Le matinée domenicali”  potrà essere acquistato nella sede dell’Orchestra della Magna Grecia (a Taranto, in via Ciro Giovinazzi n° 28) e su TicketSms: https://www.ticketsms.it/it/event/NMiRgsD4. Ingresso consentito dalle 11.15, inizio ore 11.45. Il costo del biglietto è di 8 euro. All’ingresso del MArTA il giorno del concerto sarà consegnato ad ogni possessore del biglietto del concerto un coupon della validità di una settimana (dalla domenica del concerto evento al sabato successivo) che darà diritto ad un ingresso gratuito al museo Archeologico nazionale di Taranto. Il coupon ha validità dalla domenica del singolo evento concerto fino al sabato successivo e deve essere utilizzato tassativamente entro lo stesso periodo per la prenotazione e per l’ingresso gratuito al museo Archeologico nazionale di Taranto inserendo il codice coupon sulla piattaforma e-ticketing del museo Archeologico nazionale di Taranto: https://www.shopmuseomarta.it.

taranto_archeologico_augusto-capite-velato_foto-marta

La testa di Augusto capite velato (prima metà del I sec. d.C.)

Un viaggio di pace, all’interno dell’anima più profonda della musica, del Mediterraneo e della sua anima spirituale. Si preannuncia così il concerto evento di Eugenio Bennato, domenica 26 marzo2023, nell’ambito del “MArTA in MUSICA”, con il coro de “Le voci del Sud”. “Qualcuno sulla terra”, questo il titolo dello spettacolo è la “visione del sacro” di Bennato, raffinato musicista e ricercatore nonché prezioso ambasciatore della cultura italiana nel mondo. Eugenio Bennato, con il suo ensemble de “Le Voci del Sud”, proporrà infatti questo nuovo affascinante progetto, trascinante e ricco di profondità ed emozione, incentrato sulla ricerca delle origini della musica e dei ritmi mediterranei. Insieme a lui, un altro ambasciatore d’eccezione: il marmo che ritrae la testa di Augusto capite velato, il reperto della prima metà del I sec. d.C., esposto nella sala XIV del MArTA, che nel 1993 è stato riconosciuto dall’UNESCO (The World Federetion of Unesco associated) come “Monumento testimone di una cultura di pace”. L’imperatore Augusto era considerato dai Romani il fondatore della politica e della cultura di pace. Con lui Roma uscì dalla guerra civile e si avviò ad un periodo florido di consolidamento delle proprie conquiste e del proprio potere. Anche per i contemporanei Augusto è una figura di riferimento, come pacificatore del grande Impero, proprio perché incentivò l’integrazione dei popoli attraverso una politica di rispetto e tolleranza. Infatti, ai popoli sottomessi veniva permesso il culto della propria religione, il perseguimento dei propri riti e tradizioni e perfino la scelta dei propri capi.

Reggio Calabria. Per gli “Incontri al MArRC” il museo Archeologico nazionale ospita la conferenza di Daniele Castrizio (università di Messina) su “Il deposito di monete spagnole di Agrigento” in collaborazione con l’associazione culturale Calabria-Spagna

reggio-calabria_archeologico_Evento Calabria Spagna_locandina“Il deposito di monete spagnole di Agrigento” è il tema proposto dal nuovo appuntamento culturale del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, in collaborazione con enti e associazioni che operano nel territorio, promuovendo e valorizzando la storia delle radici del territorio. Venerdì 24 marzo 2023, alle 17, nella sala conferenze del MArRC, l’evento promosso dall’associazione culturale Calabria-Spagna, presieduta da Rosa Fontana. Ospite dell’incontro sarà il prof. Daniele Castrizio, ordinario di Numismatica all’università di Messina e componente del Comitato scientifico del Museo. Dopo i saluti del direttore del museo, Carmelo Malacrino, introdurranno la serata la presidente Fontana e il prof. Domenico Labate, sociologo della Comunicazione. Si passerà poi alla conferenza del prof. Castrizio su “Il deposito di monete spagnole di Agrigento”. Ad accompagnare la narrazione, durante la conferenza verranno proiettati filmati ed immagini concernenti il ritrovamento del deposito di monete spagnole. “Prosegue la fattiva collaborazione con il MArRC”, dichiara la presidente Fontana, “grazie alla straordinaria sensibilità culturale del direttore Malacrino, che continua a mantenere il Museo della nostra città nella dimensione di massimo attrattore culturale dell’area dello Stretto. Per la nostra Associazione, tesa a rinnovare i legami di Reggio e della Calabria con il proprio passato ispanico, riveste un grande interesse questa conferenza del prof. Castrizio, che si ricollega idealmente a un suo precedente lavoro culminato nella pubblicazione della Sylloge Nummorum Graecorum relativa al medagliere del museo di Agrigento. E ancora Agrigento – conclude Fontana – è “protagonista” di un ritrovamento di monete spagnole che dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, quale ricchezza e quale unitarietà culturale, sociale e storica ha sempre rappresentato per il mondo antico e moderno questo Mare Nostrum dell’antica Roma”. E il direttore Malacrino: “Sono particolarmente felice per la collaborazione con l’associazione Calabria-Spagna, presieduta dalla dott.ssa Fontana, che ringrazio. Una sinergia ormai pluriennale, che in questa occasione permetterà di approfondire, attraverso la numismatica, la presenza spagnola nella vicina Sicilia e i contatti con la Spagna”. L’ingresso al MArRC avviene sempre senza prenotazione ed è sempre consigliato l’uso della mascherina chirurgica.

Locri. “Persefone il ritorno – incanto di primavera”: al museo Archeologico nazionale rivive il mito legato all’equinozio di Primavera

locri-epizefiri_archeologico_persefone-il-ritorno_incanto-di-primavera_locandinaPersefone “ritorna” al parco archeologico nazionale di Locri. Nel giorno dell’equinozio di primavera, il 20 marzo, la tradizione mitologica greca sancisce l’ascesa nel mondo dei vivi di Persefone, sposa del Re degli Inferi Ade, tra le divinità più significative della vita religiosa locrese. Il ritorno della dea, figlia di Demetra, coincide con l’inizio della bella stagione e rappresenta un momento di rinascita e prosperità. La cultura locrese ha uno stretto legame con questa divinità e il suo santuario sul colle Mannella, già dall’antichità, ha un’importanza centrale in tutto il mondo magnogreco, testimoniata dai pinakes, tra i reperti più evocativi rinvenuti a Locri Epizefiri. Non è un caso quindi che proprio al museo Archeologico nazionale di Locri, venerdì 24 marzo 2023, dalle 17.45, vada in scena la performance/reading “Persefone il ritorno – incanto di primavera” di e con Katia Colica, musiche di Antonio Aprile, promossa dall’associazione culturale Adexo nell’ambito del “Balenando in burrasca festival” sostenuto dalla Regione Calabria, la città metropolitana di RC e il Comune di Reggio Calabria. “Per noi è importante celebrare ogni anno il ritorno della Dea sulla terra”, commenta la direttrice del parco, Elena Trunfio, “per mantenere viva una tradizione culturale e mitologica millenaria e per dare l’opportunità ai visitatori di connettersi con il mondo della spiritualità degli antichi locresi”. Persefone è una creatura senza età, in bilico tra la fanciulla che è stata – e che dovrà essere ciclicamente in eterno – e il suo ruolo di regina del Regno dei morti. Sull’orlo dell’Ade, appena prima di uscire, si rivolge allo sposo che stenta a lasciarla andare. Così lo spettacolo ripercorre le sue memorie senza mai dimenticare di essere attesa dalla madre Demetra e dal mondo intero per permettere l’inizio di una nuova primavera: una vita a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, in bilico tra la rinascita e la privazione, l’abbondanza e la carestia. La scena è arricchita da un contributo video Luca Granata, i costumi di Domenica Stelitano, i video di Gianluca Del Gaiso e le foto di Marco Costantino. Ingresso libero, posti limitati (non è necessaria la prenotazione).

locri-epizefiri_archeologico_bentornata-persefone_pinakes-dal-santuario-di-persefone_locandinaL’iniziativa apre la stagione primaverile che sarà ricca di appuntamenti mirati, con particolare attenzione al pubblico scolare. “Dall’inizio del 2023”, interviene Trunfio, “stiamo offrendo un programma serrato di laboratori per ragazzi e visite guidate dedicate alle scuole che stanno avendo un buon riscontro e sulle quali continueremo a puntare nei prossimi mesi, ritenendo il coinvolgimento dei ragazzi centrale nella strategia di promozione del Parco e nella creazione del senso di appartenenza e di affezione nei confronti dei luoghi della cultura”.

Firenze. Al Palazzo dei Congressi al via tourismA 2023: tre giornate per la nona edizione con decine di incontri, centinaia di relatori, stand, laboratori didattici, lezioni di geroglifico, mostre, cinema, premi internazionali, installazioni multimediali, musei digitali, archeodegustazioni, performance teatrali

È tutto pronto per “tourismA 2023”, al Palazzo dei Congressi di Firenze dal 24 al 26 marzo 2023, organizzata da Archeologia Viva. Taglio del nastro venerdì 24 marzo 2023, alle 10.30, nell’atrio, alla presenza del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Nel cuore della capitale mondiale dell’arte, la nona edizione si annuncia ancor più densa di contenuti con tre intere giornate dedicate a nuove proposte di viaggio, personaggi ed esperti in discipline storico-archeologiche-ambientali, decine di incontri, centinaia di relatori, stand, laboratori didattici, lezioni di geroglifico, mostre, cinema, premi internazionali, installazioni multimediali, musei digitali, archeodegustazioni di pietanze etrusco-romane, performance teatrali. Tra i “big” ricordiamo la storica e scrittrice Eva Cantarella, il filologo Luciano Canfora, il geologo Mario Tozzi, il medivista Franco Cardini, il paleoantropologo Giorgio Manzi, l’archeologo Giuliano Volpe, il regista Eugenio Farioli Vecchioli, l’attore e conduttore tv Fabio Troiano, il genetista Guido Barbujani, l’immunologa Antonella Viola… Ingresso libero e gratuito.

Spulciamo un po’ il ricco programma. VENERDÌ 24 MARZO 2023. In auditorium, 9-13: “SAVE ART 2023 BRUTTO È BELLO”, l’estetica del “brutto” nella storia dell’arte e nel costume; 14.30-18: XIX INCONTRO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA VIVA, prima parte. In sala Verde, 11-13: “TOSCANA TERRA ETRUSCA”, il prodotto Turistico omogeneo e la promozione; 14.30-17.30: “SULLE VIE DEI BRONZI”, sculture in bronzo e bronzo dorato dai musei delle Marche. In sala Onice, 9.30-13.15: “ITER 2023”, Archeologia Patrimonio e Ricerca italiana all’estero – L’Archeologia italiana per l’UNESCO; 14-18: “RISCHI E RISORSE”, la risposta delle comunità preistoriche alle sfide ambientali. In sala Limonaia, 16.30-18: “FARE TURISMO CULTURALE OGGI”, l’esperienza turistica nel patrimonio culturale: innovazione digitale al servizio di destinazioni e operatori. In sala 4, 12-13.30: “CORTONA E L’EGITTO”, il nuovo allestimento al MAEC; 14-15: “TECNOLOGIE DEL LEGNO”, assemblaggio, curvatura, calafataggio: il legno fra protostoria e storia come elemento portante delle civilizzazioni; 15.15-17.45: “ARCHEONUTRIZIONE”, com’eravamo… Come mangiavamo… In sala 9, 9-13: “ARCHEOLOGIA IN ASIA OCCIDENTALE”, i progetti dell’Università di Firenze – Dipartimento SAGAS; 14-18: “LA VIA LATTEA”, maternità e infanzia dall’Antichità alla Collezione Bellucci. Grotta Lattaia (Cetona – Si) e il Culto del latte.

PROGRAMMA SABATO 25 MARZO 2023. In auditorium, 9.15-14.45: XIX INCONTRO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA VIVA, seconda parte; 12-13: SAMI – Società Archeologi Medievisti Italiani, PREMIO “RICCARDO FRANCOVICH”; 15-18: “NEL NOME DI IPPOCRATE”, il viaggio della medicina tra archeologia, storia e scienza: alla ricerca di un linguaggio comune tra cultura scientifica e cultura umanistica. In sala Verde, 9.15-11.30: “PIETRE PARLANTI NELLA PREISTORIA”, la statuaria dell’età del Rame all’origine delle civiltà europee; 12-13.30: “LA SARDEGNA NEL MONDO”, promozione tramite il racconto archeologico; 14-18: “CORSICA ETRUSCA”, progetto di ingegneria culturale con obiettivi economici, scientifici ed educativi. In sala Onice, 11.15-13.30: “ROMAGNA EMPIRE”, il piacere del viaggio sulle tracce della storia; 14.30-18: “ARCHEOLOGIA IN TOSCANA”, professione, ricerca e tutela. In sala Limonaia, 9.30-13: “VIAGGI DI CULTURA E ARCHEOLOGIA”, rassegna di itinerari turistico-culturali; 14.30-16: “TURISMO CULTURALE SOSTENIBILE”, il turismo culturale come driver di sviluppo sostenibile per comunità e destinazioni; 16.30-18: “INVITO AD AQUILEIA”. In sala 4, 11.30-13: “I GRECI DI SICILIA. LE CITTÀ”, dibattito aperto sulla colonizzazione dell’Isola; 14.30-16: “PICENI JOINED THE CHAT”, nuove prospettive, nuovi format, nuovi linguaggi, nuovi modi di raccontare l’archeologia e la storia; 16.15-18.30: “CONSORZIO TURISTICO DEI LAGHI”, cultura, ambiente e sviluppo territoriale nel cuore della Sardegna, a cura di Consorzio Turistico dei Laghi – Cagliari. In sala 9, 9-13 / 14-18: ArcheoArteCineTeatro, valorizzazione e promozione dei Beni Culturali e di Culto.

PROGRAMMA DOMENICA 26 MARZO 2023. In auditorium, 8.20-17.30: XIX INCONTRO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA VIVA, terza parte. In sala Verde, 9.30-10.45: “SIMPOSIO ETRUSCO – ELLENICO”, Toscana Promozione Turistica presenta il primo “Simposio Etrusco-Ellenico” nel sito di Aristotele; 11-13: “ARCHEOLOGICAL & CULTURAL TOURISM AWARD”; in sala Onice, 9.45-13: “MEMORIE DI PIETRA”, iI parchi archeologici si raccontano. In sala 4, 9-13: “VETULONIA 2023”, meraviglie del MANN in mostra al MuVet e nuove scoperte dalle Terre degli Etruschi. In sala 9, 9-10.45: “TREXENTA EXPERIENCE”, progetto di turismo esperienziale in Sardegna; 11-13.30: “SISTEMA MUSEALE ARCIPELAGO TOSCANO”, progetti e buone pratiche di valorizzazione per i siti museali e aree archeologiche delle isole toscane.

Firenze. Alla Galleria dell’Accademia prorogata la mostra fotografica “I Bronzi di Riace. Un percorso per immagini”, con sedici immagini di Luigi Spina dedicate ai due “eroi venuti dal mare”

firenze_galleria-dell-accademia_i-bronzi-di-riace-un-percorso-per-immagini_locandina

Prorogata al 2 aprile 2023 la mostra fotografica “I Bronzi di Riace. Un percorso per immagini” alla Galleria dell’Accademia di Firenze

I Bronzi di Riace, anche solo per immagine, tornano a far innamorare Firenze. Visto infatti il grande successo di pubblico, è stata prorogata fino al 2 aprile 2023 la mostra fotografica “I Bronzi di Riace. Un percorso per immagini”, allestita alla Galleria dell’Accademia. “È una straordinaria opportunità”, dichiara il direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, Carmelo Malacrino, “per far conoscere queste statue meravigliose alle migliaia di visitatori che, da ogni parte del mondo, giungono ogni giorno a Firenze attratti dalla maestosità dei David di Michelangelo. Le splendide foto di Luigi Spina e il suggestivo allestimento evocano un affascinante dialogo fra capolavori. Ringrazio la direttrice Cecilie Hollberg e tutto il suo staff per questa collaborazione, che certamente si consoliderà nei prossimi anni con nuove iniziative”. Non dimentichiamo che è proprio in riva all’Arno che le due statue furono restaurate. I due “eroi venuti dal mare” furono infatti trasportati a Firenze nel gennaio del 1975 e furono affidati alle cure dei restauratori Renzo Giachetti ed Edilberto Formigli e nell’autunno del 1980 al termine dei lavori furono esposti a Firenze accompagnati dall’illustrazione delle varie fasi di restauro. E quella fu, in Italia, la prima grande mostra archeologica che divenne un fatto di costume con una straordinaria risposta dal grande pubblico.

reggio-calabria_archeologico_bronzi-di-riace_guerriero-B_dettaglio_foto-luigi-spina

Bronzi di Riace: guerriero B, dettaglio (foto luigi spina)

reggio-calabria_archeologico_bronzi-di-riace_guerriero-A_dettaglio_foto-luigi-spina

Bronzi di Riace: guerriero A, dettaglio (foto luigi spina)

La mostra fotografica “I Bronzi di Riace. Un percorso per immagini” era stata inaugurata alla Galleria dell’Accademia di Firenze il 20 dicembre 2022. L’esposizione illustra, grazie a sedici spettacolari immagini di Luigi Spina in grande formato (90×134 cm), la potenza e il vigore tuttora emanati dai due guerrieri: è anche l’occasione per comparare le meraviglie in bronzo del mondo greco con la superba creazione di Michelangelo, il David, che “celebra” i suoi 140 anni nella Tribuna del museo fiorentino. Accompagna la mostra il libro fotografico “Bronzi di Riace”, quarto volume della collana “Tesori Nascosti” di 5 Continents Editions, nel quale i testi di Carmelo Malacrino e Riccardo Di Cesare dialogano con la ricerca fotografica di Luigi Spina. Le fotografie di Luigi Spina sono suddivise in due sequenze: otto immagini sono dedicate alla statua A, al cosiddetto Giovane, e altre otto sono dedicate alla statua B, il Vecchio. “L’epidermide bronzea, diversa per ciascun soggetto”, spiega Spina, “prende forma, densità e lucentezza, e il chiaroscurale dei corpi si tinge dello spettro multiforme del bronzo che, al variare della luce, mostra superfici corporee che dialogano con l’occhio”.

Roma. Per “Dialoghi in Curia” incontro, in presenza e on line, con i docenti dell’università di Siena Alessandro Fo e Filomena Giannotti su “Fra poesia e pandemia: presenze di Enea oggi” nell’ambito della mostra “Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma” al Tempio di Romolo nel Foro Romano

roma_dialoghi-in-curia_conferenza-Enea-Atena-e-l-umile-Italia_d-andria_locandina“Enea, Atena e l’umile Italia. Novità dagli scavi dell’Athenaion di Castro in Messapia” con Francesco D’Andria è il nuovo appuntamento della rassegna “Dialoghi in Curia” del parco archeologico del Colosseo, inserito nel ciclo di conferenze attorno alla mostra “Il viaggio di Enea da Troia a Roma” allestita al Tempio di Romolo nel Foro Romano, cui appunto è legato un interessante programma di conferenze e visite guidate mirate all’approfondimento di temi specifici o dei luoghi del parco archeologico del Colosseo legati al mito di Enea. Giovedì 16 marzo 2023, alle 16.30, la Curia Iulia ospita dunque la conferenza “Enea, Atena e l’umile Italia. Novità dagli scavi dell’Athenaion di Castro in Messapia” in cui Francesco D’Andria, accademico dei lincei e professore emerito di Archeologia classica dell’università del Salento, presenterà gli scavi dell’Athenaion di Castro in Messapia e i rinvenimenti di numerosi frammenti della statua colossale della dea Minerva effettuati tra il 2015 e il 2022. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. L’evento potrà essere seguito in presenza con prenotazione su eventbrite.it. Ingresso da largo della Salara Vecchia, 5. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dalla Curia Iulia sulla pagina Facebook del Parco archeologico del Colosseo: https://www.facebook.com/parcocolosseo.

taranto_archeologico_mostra-athenaion_francesco-d-andria_foto-marta

Il prof. Francesco D’Andria (foto marta)

Francesco D’Andria. Professore emerito nell’università del Salento (già ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana), si laurea in Lettere classiche e consegue il diploma di Specializzazione all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dopo un breve periodo come Ispettore archeologo alla soprintendenza del Molise, nel 1974 passa all’università di Lecce come assistente ordinario, e, a partire dal 1986, come ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana. Nell’università ha ricoperto vari incarichi, in particolare come direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia); dal 2010 al 2013 è stato responsabile area Scienze umane nella Scuola superiore ISUFI, quindi professore emerito. Ha insegnato all’università Cattolica di Milano, l’università della Basilicata (Matera) e l’università di Lugano (Svizzera). Dal 2001 al 2010 ha diretto l’IBAM (Istituto per i Beni archeologici e monumentali) del Consiglio Nazionale delle Ricerche con sede a Lecce. Dal 1993 al 1997 è stato membro eletto del Consiglio Nazionale Beni Culturali e Ambientali. Dal 2000 al 2015 ha diretto la Missione Archeologica Italiana a Hierapolis di Frigia (Turchia). Nel Salento ha realizzato i parchi archeologici di Cavallino, di Acquarica, di Vaste, di Castro, curando l’allestimento dei Musei di Oria, Lecce, Vaste e Castro. Nel 2005 il Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, lo ha insignito del titolo di “Cavaliere dell’Ordine della Solidarietà Sociale”. È membro del Deutsches Archaeologisches Institut (Istituto Archeologico Germanico) di Berlino, della British School at Rome, dell’Istituto Archeologico Austriaco-Vienna, del TEBE (Institutum turcicum Scientiae Antiquitatis) Istanbul, dell’Accademia Pugliese delle Scienze e della Pontificia Accademia di Archeologia; è anche professore honoris causa della Pamukkale Üniversitesi, Denizli (Turchia).

Agrigento. Al Palacongressi conferenza “I Bronzi dal mare di Riace” di Carmelo Malacrino, direttore del MARrC, terzo incontro del corso di formazione “La Valle dei Templi e altre storie”

agrigento_palacongressi_conferenza-i-bronzi-di-riace_malacrino_locandinaI bronzi restituiti dal mare di fronte alle coste calabresi, divenuti nell’immaginario corrente simbolo della bellezza e dell’armonia classica ed oggetto di ammirazione del grande pubblico da oltre cinquant’anni, sono protagonisti al Palacongressi di Agrigento il terzo incontro del corso di formazione “La Valle dei Templi e altre storie”, dedicato alle grandi scoperte dell’archeologia. Appuntamento il 15 marzo 2023, alle 15.30, con la conferenza “I Bronzi dal mare di Riace” di Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria che racconterà l’emozionante storia dei Bronzi di Riace, dal recupero alla loro esposizione. Il numero considerevole di docenti iscritti al corso promosso dal parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, ben 185, conferma l’attualità e l’interesse del percorso formativo. “Ogni scoperta archeologica”, commenta l’archeologa del parco, Valentina Caminneci, “segna una tappa del progresso della civiltà, rappresenta la conquista di ciò che era perduto, alimenta la crescita morale dell’umanità. Il numero considerevole di docenti iscritti al corso promosso dal Parco, ben 185, conferma l’attualità e l’interesse del percorso formativo”. E aggiunge Malacrino: “Parlare dei Bronzi di Riace è sempre una grande emozione. Non sono per la loro storia, ma anche per l’opportunità di illustrare come e quanto sia cambiato il Museo in questi ultimi anni. Un Museo che sempre più dialoga in modo inclusivo con la comunità del territorio e una comunità che sente il Museo come un luogo aperto e dinamico, energico intorno ai suoi capolavori identitari, i Bronzi di Riace. Ringrazio il direttore e tutto lo staff del Parco Valle dei Templi di Agrigento per questo invito, con l’auspicio che possa essere l’inizio di una feconda collaborazione, al pari di quella già consolidata con altre istituzioni museali siciliane, come quelle di Siracusa, Taormina e Messina”.