Archivio tag | museo nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma

Roma. Per “Natale all’Etru”, visita guidata gratuita con l’archeologa Romina Laurito al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia su “Gli Etruschi prima degli Etruschi”

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Testa di fanciullo cosiddetta “Malavolta” (430-420 a-C.), terracotta plasmata a mano proveniente dal santuario di Veio, in località Portonaccio, e conservata al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia (foto etru)

Nell’ambito del ciclo di visite guidate “Natale all’ETRU” mercoledì 28 dicembre 2022, alle 11, si parlerà del prima degli Etruschi. L’archeologa Romina Laurito con la visita guidata “Gli Etruschi prima degli Etruschi” condurrà i visitatori tra le vetrine del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia facendo il punto sullo stato dell’arte. Racconterà le origini di questa affascinante civiltà. E alla fine si vedrà se possiamo ancora parlare di “misteri”. La visita guidata è gratuita compresa nel costo del biglietto. Per info e prenotazioni: mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it. È possibile prenotarsi direttamente all’accoglienza del Museo il giorno della visita, salvo disponibilità.

Roma. A Santo Stefano al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia “L’esperienza del dono al tempo degli Etruschi”: visita guidata con Fernanda Abbadessa

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Statua votiva di bambina con colomba (II sec. a.C.) dal deposito votivo di Porta Nord di Vulci, conservata al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia (foto etru)

In occasione delle festività natalizie, durante le quali è abitudine scambiarsi pensieri e regali, lunedi 26 dicembre 2022, al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, speciale visita guidata dal titolo “L’esperienza del dono al tempo degli Etruschi”: alle 11, Fernanda Abbadessa offrirà una riflessione sul significato del dono nella società etrusca, esaminando le formule di dedica ed i momenti della vita quotidiana in cui avvenivano i rituali dell’offerta, sia rivolti alle divinità che ai familiari e ad altri membri di famiglie aristocratiche. La visita guidata è gratuita compresa nel costo del biglietto. Per info e prenotazioni: mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it. È possibile prenotarsi direttamente all’accoglienza del Museo il giorno della visita, salvo disponibilità.

Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia ultima apertura straordinaria serale per il 2022: “FELICE BARNABEI… Aspettando la Mostra”, anticipazioni attraverso racconti e cimeli inediti

roma_villa-giulia_felice-barnabei-aspettando-la-mostra_locandina“FELICE BARNABEI…Aspettando la Mostra. Apertura serale straordinaria del Museo”: ultima apertura serale straordinaria del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma per il 2022. Giovedì 15 dicembre 2022 apertura dalle 20 alle 23 con biglietto al costo eccezionale di 3 euro. “Aspettando la mostra” dedicata a Felice Barnabei, si anticipa, attraverso racconti e cimeli inediti, donati o messi a disposizione dai suoi eredi, la figura di un grande personaggio a cui si deve la nascita del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia e che, con il suo impegno e la sua passione, pose le basi per la moderna concezione di tutela del patrimonio culturale italiano. Programma: alle 20.30, “Felice Barnabei. Aspettando la mostra”, visita guidata a cura di Maria Paola Guidobaldi. Alle 22, “Felice Barnabei: memorie dagli archivi”, visita guidata a cura di Antonietta Simonelli. Biglietto a partire dalle 19.30, ultimo ingresso alle 22, chiusura sale espositive alle 22.30. Per informazioni: mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it

Roma. Alla Società Dante Alighieri presentazione del libro di Valentino Nizzo “Gli Etruschi in Campania. Storia di una (ri)scoperta dal XVI al XIX secolo” (Electa) nato dall’esperienza della mostra “Gli Etruschi e il MANN”: “Un’occasione importante per riscoprire e restituire al grande pubblico l’anima etrusca delle collezioni del Mann”

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La locandina della mostra “Gli Etruschi e il Mann” al Mann (12 giugno 2020 – 31 maggio 2021)

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Valentino Nizzo, direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia alla mostra “Gli Etruschi e il MANN” (foto Mann)

Mercoledì 7 dicembre 2022, alle 17.30, nella sala del Primaticcio di Palazzo Firenze, in piazza di Firenze 27 a Roma, sede centrale della Società Dante Alighieri, presentazione del libro “Gli Etruschi in Campania. Storia di una (ri)scoperta dal XVI al XIX secolo” (Electa editore, 2020) di Valentino Nizzo, al quale ha lavorato in parallelo con l’allestimento della mostra “Gli Etruschi e il MANN” al museo Archeologico nazionale di Napoli, fortemente voluta dal direttore Paolo Giulierini e nata da una virtuosa collaborazione con il parco archeologico di Pompei e il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia. Dopo i saluti introduttivi di Alessandro Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri, dialogheranno con Valentino Nizzo, lo scrittore e critico letterario Arnaldo Colasanti e il direttore del parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia Vincenzo Bellelli. Per la partecipazione si raccomanda la prenotazione all’email eventi@dante.global. “Quell’esperienza”, ricorda Nizzo, “è stata una occasione importante per riscoprire e restituire al grande pubblico l’anima etrusca delle collezioni del Mann, costituita sia da reperti acquisiti al di fuori della Campania sia da materiali di provenienza locale che, solo successivamente, hanno rivelato il loro cuore etrusco. La riscoperta degli Etruschi in Campania costituisce infatti un caso emblematico, fatto di conquiste, sconfitte, amnesie, negazioni o rimozioni e popolato, come una favola, di fantasmi e miraggi. Eppure le testimonianze letterarie offrivano in proposito un quadro univoco, anche se frammentario, stratificato e di non facile ricomposizione, vista la miscela di culture che caratterizzò la regione sin dalle sue origini, rendendone non facile la decifrazione”.

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Cista in bronzo da Palestrina conservata al museo Archeologico nazionale di Napoli (fine IV-inizio III sec. a.C.) (foto Mann)

 

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Copertina del libro “Gli Etruschi in Campania” di Valentino Nizzo (Electa)

 

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Una delle “scoperte” nei depositi del Mann: coppia di orecchini in oro, lamina, applicazioni a stampo, filigrana (produzione dell’Etruria meridionale) della seconda meta del VI sec. a.C. (foto Mann)

Libro “Gli Etruschi in Campania” di Valentino Nizzo.  “In questo saggio”, spiega l’autore, “ho cercato di offrire uno sguardo per molti versi inedito attraverso quasi quattro secoli, nel corso dei quali l’archeologia, affermatasi definitivamente come scienza storica, solo alla fine del XIX secolo è stata finalmente in grado di risolvere l’enigma, restituendo agli Etruschi della Campania quella consistenza che una parte della critica aveva loro negato o, sul fronte opposto, ridimensionando alcune distorsioni ideologiche che avevano portato addirittura ad attribuire una paternità etrusca ai vasi che oggi sappiamo essere attici, ai templi greci di Poseidonia/Paestum o al filosofo Pitagora. Sullo sfondo giganteggia la storia del museo Archeologico nazionale di Napoli, protagonista e, spesso, anche vittima di questo articolato processo di riconquista di un frammento importante del nostro passato. Alla fine dell’800, infatti, lo scetticismo con il quale si rinnegava la veridicità del dominio etrusco della Campania aveva portato archeologi esperti a dubitare dell’autenticità della seconda iscrizione etrusca per importanza e lunghezza, la tegola di Capua, ritenuta un falso e lasciata liberamente emigrare a Berlino. Da Giambattista Vico a Vincenzo Cuoco, da Leandro Alberti a Johann Joachim Winckelmann, da Alessio Simmaco Mazzocchi a Marcello Venuti, da Stanisław Kostka Potocki a Pietro Vivenzio, da Andrea De Jorio a Raffaele Garrucci, da William Hamilton a Stefano Borgia, da Francesco Bianchini a Michele Arditi, da Raffaele Gargiulo a Désiré Raoul Rochette, da Alessandro Castellani a François Lenormant, da Giulio Minervini a Giuseppe Fiorelli, da Michał Tyszkiewicz a Theodor Mommsen, da Giustiniano Nicolucci a Wolfgang Helbig, da Giulio de Petra a Innocenzo Dall’Osso, da Julius Beloch a Friedrich von Duhn, da Paolo Orsi a Ettore Pais, da Antonio Sogliano a Giovanni Patroni: molti sono i protagonisti – conclude – di questo racconto corale di circa 400 anni che ho tentato di comporre attraverso il filtro degli Etruschi e delle loro testimonianze materiali e immateriali”.

Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia presentazione, in presenza e on line, del libro “Essere Etruschi. Miti e misteri ieri e oggi” di Barbro Santillo Frizell

roma_villa-giulia_libro-essere-etrusco_presentazione_locandinaSe si vuol sapere cosa si prova “a essere Etruschi” l’occasione giusta è martedì 29 novembre 2022 al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma. Alle 18, in Sala della Fortuna, presentazione del libro “Essere Etruschi. Miti e misteri ieri e oggi” di Barbro Santillo Frizell. Ingresso gratuito in sala della Fortuna. Posti limitati. Prenotazioni all’indirizzo mail: eventi@isvroma.org. L’incontro potrà essere seguito in diretta sul nostro canale YouTube al seguente link: https://youtu.be/iYkXJTV_9Gg. Converseranno con l’autrice il direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, Valentino Nizzo, insieme a Hampus Olsson (docente di Archeologia classica e Storia antica all’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma) e Andrea Steiner (direttore della rivista Archeo). “Ma chi chiede dimostrazioni pratiche su razze scomparse? Quel che si vuole è il contatto. Gli Etruschi non sono una teoria o una tesi. Se qualcosa sono, sono un’esperienza”. Queste parole dello scrittore britannico D.H. Lawrence sintetizzano l’essenza del viaggio di formazione nei paesi mediterranei. Inglesi, russi, francesi e nord europei partivano alla ricerca della cultura classica, greca e romana, e ne trovavano una ancora più affascinante con origini sconosciute, tutta da esplorare. In questo saggio l’archeologa e scrittrice Barbro Santillo Frizell analizza il concetto di identità etrusca, le teorie sulla comparsa e la fine di questo popolo e il recente contributo della bioarcheologia molecolare all’etruscologia. Descrive in maniera coinvolgente le necropoli con le loro tombe sontuosamente decorate. Le numerose illustrazioni aiutano il lettore a comprendere come nell’immaginario collettivo si siano formati, nel tempo, un’eredità culturale e una ricca mitologia, attraverso l’iniziativa di personaggi appassionati e intraprendenti come re archeologi, antiquari, viaggiatori ricercatori, e la forza divulgativa di mostre e altre iniziative didattiche.

Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia “MATRES-Il volto divino nel femminile”, reading e performance musicali-corali in omaggio alla Grande Madre Mediterranea

roma_villa-giulia_matres-reading-musica_locandina“MATRES-Il volto divino nel femminile” è il titolo dell’incontro promosso dall’associazione Archeoclub di Aprilia in collaborazione con il Museo nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma. Appuntamento sabato 26 novembre 2022, alle 17, nella sala della Fortuna del museo Etrusco, per reading e performance musicali-corali in omaggio alla Grande Madre Mediterranea, archetipo di cui tutte le culture del Mediterraneo sono intrise e simbolo persistente e attuale delle nostre radici europee. Ingresso gratuito nella sala della Fortuna. Prenotazione obbligatoria all’indirizzo giovannipapi1@gmail.com (posti limitati). Il programma è composto di due quadri: il primo è un percorso di reading accompagnato da suggestioni e improvvisazioni musicali. Il secondo, brani tutti di autori moderni eseguiti rigorosamente a cappella. PRIMO QUADRO. Voci recitanti: Mirella Bordoni – Giovanni Papi. Improvvisazioni musicali con Ensemble IZIMBRA: Marco Conti violino, Giancarlo Federico flauto e clarinetto, Massimo Frezza live electronics, Massimo Rodini clarinetto basso e sax.  Da Omero, Iliade: Il lamento di Andromaca; Apuleio: L’apparizione della dèa; Shakespeare: Lady Macbeth; Byron, Manfred: Parlami Astarte; Anouhil: Medea; Savinio: Giocasta; Pavese: “Hai viso di pietra”; Pirandello: Ciaula scopre la luna; Pasolini: Supplica a mia madre; Merini: Spavento di Maria; Dante: Preghiera alla Vergine. SECONDO QUADRO. Ensemble SETTEMELE: direttore M° Sonia Sette. Coristi: Ilaria Ciancibello, Mara Di Giulio, Claudia Di Mauro, Rosa Facco, Maria Pia Iorio, Elisa Sette, Dario Preziosi, Laura Turetta.

Vicenza. Convegno “Dialoghi intorno alla donna, tra passato e presente” promosso dal Gruppo Archeologico C.R.T.: sabato al teatro Astra confronto tra esperti, domenica al museo Archeologico Naturalistico inaugurazione dell’esposizione permanente della Potnia theron

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Due giorni a Vicenza per il convegno “Dialoghi intorno alla donna, tra passato e presente” organizzato per il 26 e il 27 novembre 2022 dal Gruppo Archeologico C.R.T. di Vicenza. Sabato 26 convegno al teatro Astra in contra’ Barche 55 e domenica 27 presentazione e inaugurazione dell’esposizione permanente della Potnia theron al museo Naturalistico Archeologico in contra’ Santa Barbara 4. L’ingesso è gratuito, ma con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento dei posti, che sono limitati, soprattutto quelli di domenica mattina al museo Naturalistico Archeologico. Le prenotazioni possono essere fatte via email all’indirizzo: gruppoarcheologico.crt@gmail.com, oppure inviando un messaggio al numero 3515409028, indicando, in entrambi i casi, i nomi delle persone per le quali si prenota e il giorno di interesse (sabato, domenica, entrambi).

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Sabato 26 al Teatro Astra, inizio alle 9. Dopo i saluti, intervengono: Federica Fontana (università di Ferrara) e Annaluisa Pedrotti (università di Trento) su “Donne sciamane e contadine. La figura femminile nella preistoria”; Alessia Fassone (museo Egizio di Torino) su “Donne d’Egitto, belle e influenti”. Dopo la pausa caffè, Valentino Nizzo (museo nazionale Etrusco di Villa Giulia) su “Donne etrusche: fascino millenario tra mito, archeologia e storia”. Intermezzo dell’attrice Martina Pittarello (Ardea) con letture di brani tratti dalle fonti greche. Quindi Flavia Frisone (università del Salento) su “Sapere da donne, sapere di donne nel mondo greco”. Nel pomeriggio, alle 14.30, apre l’attore Edoardo Billato con letture di brani tratti dalle fonti latine. Quindi Francesca Ghedini (università di Padova) su “Una donna di potere: Giulia Domna”; Luisa Consolaro (psichiatra, psicoterapeuta) su “La mutata condizione femminile: riflessi psicologici e sociali”; Myriam Guglielmo (violinista della Società del Quartetto) esegue Romance Opera 23 di Mrs H.H.A. Beach “Il femminile della musica classica americana”. Quindi Vita Scifo (sindacato Polizia di Stato) su “La donna nel cambiamento del suo ruolo e la consapevolezza delle difficoltà”. Chiude Benedetta Colasanto (percussionista della Società del Quartetto) per “Ritmo è percussione, è vita, è donna” esegue “To the Gods of Rhythm” di N.J. Zivkavich (steel drum e metalli – body percussion e voce che recita la poesia “Sorridi donna” di Alda Merini).

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Domenica 27 novembre l’evento “Dialoghi intorno alla donna, tra passato e presente” si trasferisce al museo Naturalistico e Archeologico, per la presentazione e l’inaugurazione dell’esposizione permanente della Potnia theron al museo Naturalistico Archeologico. Alle 10, dopo il saluto delle autorità, intervengono Giulia Pelucchini (Sabap Vr-Vi-Ro) e Viviana Frisone (museo Archeologico Naturalistico Vicenza) su “La Potnia Theron, un reperto restituito alla comunità”; la coreografa Giovanna Donnagemma (Quadrivium Danza) con “Danza sacra / rituale per la dea”; Antonio Di Lorenzo (giornalista) su “Maria Teresa Fortuna: archeologa straordinaria (e sfortunata)”. Chiude la due giorni la visita alla nuova esposizione della Potnia Theron.

Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia l’incontro di studio “Gli Etruschi e i Bronzi di Riace. Archeologia, letteratura, arte”: nel cinquantesimo della scoperta dei Bronzi, una risposta all’ipotesi che ci sia un artista etrusco dietro i due capolavori

roma_villa-giulia_convegno-gli-etruschi-e-i-bronzi-di-riace_locandinaParagoni audaci o solide realtà? La chiave per scoprire l’identità dei Bronzi di Riace è nascosta in uno dei capolavori etruschi del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia come ha ipotizzato oltre 20 anni fa Paolo Moreno? Come si interpreta un capolavoro e cosa lo rende tale? Per conoscere le risposte a queste e molte altre domande si può seguire l’incontro di studi “Gli Etruschi e i Bronzi di Riace. Archeologia, letteratura, arte”, giovedì 24 novembre 2022, dalle 9 alle 13.30, al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, realizzato in collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria e l’università di Roma Tre e con la partecipazione del liceo “Ugo Foscolo” di Albano. L’incontro di studi celebra i cinquant’anni della scoperta dei Bronzi di Riace. Ingresso gratuito in sala della Fortuna. Posti limitati. Prenotazioni all’indirizzo mail mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it. L’incontro potrà essere seguito in diretta sul canale Yt Etruschannel al link: https://youtu.be/HhPSRcEgyzo.

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Una statua in bronzo riemersa dallo scavo del Bagno Grande del santuario etrusco-romano a San Casciano dei Bagni (Si) (foto mic)

“La recente scoperta di un nucleo di bronzi etrusco-romani rinvenuti intatti nel loro contesto santuariale a San Casciano dei Bagni”, spiegano i promotori, “ha generato nelle scorse settimane un confronto con un ritrovamento altrettanto eccezionale, quello dei Bronzi di Riace, da sempre al centro dell’attenzione internazionale sin dal 1972. L’audace parallelismo ha suscitato commenti, discussioni e critiche in merito all’efficacia qualitativa del paragone o alla sua pertinenza. In pochi sanno, tuttavia, che proprio all’arte e al genio degli Etruschi si deve una delle ipotesi interpretative più convincenti in merito all’identità dei due bronzi, grazie a uno dei loro più importanti capolavori”. Nell’incontro del 24 novembre 2022 si potrà vedere come gli strumenti conoscitivi dell’archeologia, della storia dell’arte antica, della letteratura greca, del restauro, delle indagini diagnostiche, possono farci seguire un paradigma indiziario che dalla Grecia all’Etruria arriva fino a noi, oggi.

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Frontone del Tempio A di Pyrgi conservato al museo nazionale di Villa Giulia a Roma (foto etru)

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Bronzi di Riace al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria: il volto del bronzo A (foto MArRC)

Nell’anno in cui si celebrano i cinquant’anni della scoperta dei Bronzi di Riace, il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, giovedì 24 novembre 2022, propone dunque un incontro di studio, animato anche da momenti performativi, che dimostra l’eccezionale importanza di questo popolo dell’Italia antica. La loro adozione di temi e schemi narrativi della cultura greca nell’arte visiva fu tale che proprio nel museo nazionale Etrusco di Villa Giulia l’ipotesi identificativa dei Bronzi di Riace come due degli eroi protagonisti della saga dei ‘Sette contro Tebe’, Tideo (bronzo A) e Anfiarao (bronzo B), proposta più di vent’anni fa da Paolo Moreno, ha trovato un punto fondamentale di riferimento. Questa ipotesi, che sembra reggere alla prova del tempo in quanto non sono emersi fino ad oggi elementi oggettivi di superamento, nasce da una precedente identificazione di Giovanni Colonna che riconobbe un episodio dei ‘Sette contro Tebe’ nell’altorilievo in terracotta policroma dal frontone del Tempio A di Pyrgi (470-460 a.C.) per la figura di Tideo, con i suoi denti ben visibili mentre morde il cranio di Melanippo. Poiché questo dettaglio connotativo della ferocia del personaggio caratterizza anche il Bronzo A di Riace, mentre non si ritrova mai in altre rappresentazioni antiche con questa stessa enfasi, dobbiamo accettare che la soluzione di un problema interpretativo per un’opera d’arte classica venga dalla decorazione plasmata da un Etrusco, che si era ispirato ai miti greci selezionando una versione del mito che la critica è concorde nel ricondurre all’inventiva del poeta siceliota Stesicoro di Imera, vissuto nel secolo precedente?

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Agosto 1972: il ritrovamento dei Bronzi di Riace da parte del sub Stefano Mariottini

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I tecnici, dopo i lunghi restauri, hanno riscontrato nei Bronzi microfratture che li rendono estremamente fragili

Dal 16 agosto 1972, quando le due sculture in bronzo furono recuperate dal mare antistante Riace, in Calabria, sono sorti molti interrogativi. Come e quando sono finiti in fondo al mare in quel tratto di costa, dove era diretta la nave il cui relitto non si è ancora trovato, dove sono finite le armi che li completavano, c’erano altre statue in quel trasporto ignoto? Mentre la datazione, la produzione greca e il fatto che rappresentino due personaggi armati di uno stesso gruppo, mette d’accordo la maggior parte degli studiosi, molte ipotesi sono sorte per tentare di dare un’identità più specifica ai due personaggi raffigurati. Se per Ranuccio Bianchi Bandinelli erano da considerare due opere “di altissimo artigianato”, considerando la diffusione di statue in bronzo negli spazi pubblici – civili e religiosi – del mondo classico, la storia degli studi sui Bronzi di Riace ha fatto scendere in campo i nomi degli artisti più prestigiosi dell’antichità, celebrati anche dai posteri: Mirone, Policleto, Fidia, solo per ricordarne alcuni. Per il soggetto le ipotesi hanno spaziato tra eroi del mito, personaggi storici, atleti, strateghi. Prima di essere caricati sulla nave, dai due Bronzi sono stati tolti tutti gli elementi aggettanti rispetto al volume dei corpi, per evitare che si danneggiassero. Per noi sarebbero stati elementi preziosi per la comprensione dei soggetti, ma questa rimozione, insieme al fatto che sotto i piedi erano visibili i tenoni che li ancoravano alla base (o alle basi) nella collocazione originale, testimonia la cura con la quale le due opere furono trattate. Non si trattava di bronzi strappati dalla loro collocazione e portati via solo per fame di metallo, di materia prima, ma opere a cui evidentemente si riconosceva un valore artistico e forse anche didascalico, per la tipologia dei personaggi rappresentati.

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Ipotesi di ricostruzione dell’area santuariale di Pyrgi con i templi A e B (foto sabap vt)

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Visitatori nella sala che ospita i Bronzi di Riace nel museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto federico neri)

PROGRAMMA DELLA GIORNATA. Modera Maria Paola Guidobaldi, conservatrice delle collezioni del museo. Incontro di studi con momenti performativi con gli studenti del liceo “Ugo Foscolo” di Albano, a cura della prof.ssa Marcella Petrucci. Alle 9, indirizzi di saluto; 9.30, Tebe dalle Sette Porte: il canto (primo momento performativo); 9.45, Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, su “I Bronzi di Riace: dalla scoperta alla musealizzazione”; 10.15, Valentino Nizzo, direttore dal museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, su “L’altorilievo del tempio A di Pyrgi”; 10.45, Tebe dalle Sette Porte: la hybris (secondo momento performativo); 11.15, Laura Michetti, Sapienza università di Roma, su “I sette a Tebe e Pyrgi: il porto e il grande santuario marittimo della città etrusca di Caere”; 11.45, Alexia Latini, università Roma Tre, su “Pyrgi, Argo, Riace: per un’ipotesi di lettura”; 12.15, Ettore Cingano, università di Venezia Ca’ Foscari, su “Edipo, i 7 a Tebe, gli Epigoni tra mito e iconografia”; 12.45, Adele Teresa Cozzoli, università Roma Tre, su “Il mito dei Sette a Tebe tra Argo e Atene. L’elogio dell’oplita e l’ideologia della città”; 13.15, Tebe dalle Sette Porte: il dramma (terzo e ultimo momento performativo).

Roma. Al museo nazionale Etrusco “Gli ori Castellani si raccontano. I risultati delle indagini scientifiche al museo di Villa Giulia”: tavola rotonda, in presenza e on line, sulle ricerche svolte sui gioielli realizzati dai Castellani, la cosiddetta “oreficeria archeologica italiana”

roma_villa-giulia_tavola-rotonda_gli-ori-castellani_locandinaPer gli “Incontri con la cultura” al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma martedì 15 novembre 2022, alle 17, nella tavola rotonda “Gli ori Castellani si raccontano. I risultati delle indagini scientifiche al museo di Villa Giulia” vengono presentati i risultati degli studi svolti al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia dalle ricercatrici Rosarosa Manca (università di Firenze) e Simona Scrivano (università di Siviglia) sui gioielli realizzati dai Castellani, i celebri orafi che nel XIX secolo inventarono la cosiddetta “oreficeria archeologica italiana”. Introduce i lavori Maria Paola Guidobaldi, conservatrice delle collezioni del museo. Posti limitati in Sala della Fortuna: è consigliata la prenotazione all’indirizzo castellani15novembre@gmail.com. È possibile assistere alla presentazione in diretta collegandosi al canale Yt Etruschannel al seguente link: https://youtu.be/6sbbMrZ3lQA. La presentazione si concluderà con una visita alle sale degli ori Castellani.

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Gli Ori Castellani, i gioielli realizzati dai celebri orafi che nel XIX secolo inventarono la cosiddetta “oreficeria archeologica italiana” (foto da rivista Scientific Reports)

La ricerca, condotta dall’università di Firenze in collaborazione con il Centro Nacional de Aceleradores e l’università di Siviglia, è stata recentemente pubblicata sulla rivista Scientific Reports (https://rdcu.be/cNoLb): “Caratterizzazione dei gioielli in oro del XIX secolo di Castellani mediante spettroscopia micro-XRF in situ”. Queste le conclusioni delle due ricercatrici. “L’utilizzo di un’apparecchiatura portatile micro-XRF ha consentito l’acquisizione del più ampio set di dati compositivi sui gioielli del XIX secolo fino ad oggi disponibili. Sono state personalizzate sia le leghe base che le tecniche di giunzione utilizzate dagli orafi Castellani. Salvo poche eccezioni, i gioielli Castellani di Villa Giulia erano realizzati con leghe di oro e argento ad alta caratura con rame come componente minore, mentre le giunzioni erano realizzate con saldature brasanti di oro e argento, con rame come componente minore e nessun altro metallo. L’utilizzo di un rivelatore con filtro allo zinco ha permesso di escludere senza ambiguità l’utilizzo di saldature contenenti cadmio nei gioielli analizzati. Lo studio delle intensità relative delle righe radiografiche L3, L2 e M dell’oro indica che su molti, ma non tutti, i gioielli Castellani si verifica un arricchimento superficiale in oro, compatibile con l’utilizzo di trattamenti coloranti. Pertanto, il nuovo metodo proposto in questo studio si è rivelato un potente strumento per ottenere informazioni sulla presenza di gradienti compositivi dalla superficie al sottosuolo di un gioiello utilizzando esclusivamente un’analisi superficiale non invasiva. Le analisi presentate in questo contributo hanno fornito nuovi spunti sugli aspetti tecnici dei processi di creazione e imitazione seguiti dagli orafi Castellani e saranno utili in futuri studi di autenticità. Ulteriori ricerche sui materiali utilizzati da altri orafi ottocenteschi, le cui produzioni sono ancora in gran parte inesplorate, nonché sugli standard ufficiali dell’epoca, saranno fondamentali per meglio contestualizzare le pratiche produttive di Castel-Lani. Le informazioni ottenute in questo studio costituiranno, si spera, una solida base per la progettazione di future ricerche sull’argomento”.

Roma. Tutto esaurito per l’appuntamento “Tyrrhenikà, conoscere gli etruschi. La pittura nel mondo etrusco” del 12 novembre 2022 al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia

roma_villa-giulia_tyrrehnika_locandinaTutto esaurito per l’appuntamento “Tyrrhenikà. Conoscere gli etruschi. La pittura nel mondo etrusco” del 12 novembre 2022 al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia: chi non ce l’ha fatta a prenotarsi in tempo potrà rifarsi al 18 dicembre 2022. Di cosa si tratta? “Tyrrenikà, conoscere gli Etruschi” è un’iniziativa promossa dalle associazioni Suodales e Il Lucumone onlus collegata al progetto “Tyrrhenikà. Etruscan Heritage Route” per far conoscere la civiltà degli Etruschi attraverso degli approfondimenti tematici che uniscano una visita guidata monotematica a degli allestimenti rievocativi inerenti l’argomento affrontato. Con ‘Tyrrhenikà, conoscere gli Etruschi’ si vuole dare la possibilità di osservare in maniera immersiva ed esperienziale una ricostruzione di vita del periodo storico narrato, quello che vide gli Etruschi crescere e prosperare all’interno del territorio italiano. Per fare questo si è scelto di utilizzare la rievocazione storica con la quale si intende riproporre fatti e situazioni del passato, personaggi ed eventi storici attraverso la ricostruzione di manufatti, ambientazioni e momenti di vita quotidiana. Il binomio visite guidate e allestimenti rievocativi si è dimostrato un ottimo strumento divulgativo per far conoscere gli usi e costumi delle antiche civiltà a un pubblico molto ampio e con una preparazione culturale eterogenea. Il progetto è articolato su 2 diversi appuntamenti organizzati il 12 novembre e il 18 dicembre 2022. I partecipanti saranno accompagnati da una nostra guida lungo le sale del museo, dove saranno illustrati i reperti e le testimonianze storiche relative alla tematica trattata. La visita guidata terminerà nei pressi di un allestimento didattico dove saranno approfonditi i temi e gli aspetti affrontati durante il percorso museale. Programma 12 novembre 2022: “La pittura nel mondo etrusco”, alle 16, visita guidata all’interno del museo; alle 16.45, visita dell’allestimento rievocativo e spiegazione delle ricostruzioni e dei manufatti.