Carenza di organico al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Malacrino: “Stop alle attività programmate al MArRC”. Anche il direttore tra il personale di vigilanza per #domenicalmuseo del 3 aprile


Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)
Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, già in drammatica carenza di organico, perde un’altra unità di personale. Il funzionario archeologo responsabile dell’Ufficio prestiti e mostre, nonché dei Servizi didattici e dei rapporti con le scuole, lascia il MArRC per prendere servizio alla Direzione Regionale Musei. E il direttore Carmelo Malacrino è costretto a sospendere le attività programmate del museo. È un momento particolarmente difficile per il MArRC, gravato da carenze di organico anche nel settore della fruizione, accoglienza e vigilanza nelle sale espositive. E questo in un momento che dovrebbe essere di festa, per il superamento dell’emergenza Covid-19 e la ripresa delle domeniche con ingresso gratuito, la cui prima giornata sarà quella del prossimo 3 aprile 2022. E da venerdì, 1° aprile 2022, ai sensi dell’ultimo decreto ministeriale, la certificazione verde Covid-19 non sarà più necessaria per entrare in Museo, ma basterà indossare la mascherina chirurgica. “Auguro al nostro funzionario i migliori successi per il proseguo di una brillante carriera”, dichiara Malacrino, “e lo ringrazio per l’impegno profuso in questi anni al museo di Reggio. Non posso, tuttavia, non segnalare un’ulteriore contrazione dell’organico museale, che mette a rischio tutte le attività che avevamo programmato per la primavera e l’estate. Anche e soprattutto in vista delle celebrazioni per il Cinquantesimo anniversario dei Bronzi di Riace. Restano ora scoperte funzioni nevralgiche, quali quelle relative alle mostre e alle procedure di prestito di opere, sia in entrata che in uscita, ma anche la didattica e i progetti con scuole e università. Con sofferenza mi trovo obbligato a sospendere le manifestazioni già programmate per il mese di aprile, auspicando la rapida assegnazione di nuovo personale. Ridurre le attività culturali è una sconfitta non solo per il Museo, ma per l’intera comunità del territorio. Mi scuso con i tanti partner e le associazioni con cui avevamo costruito una ricca programmazione, ringraziandoli per la continua collaborazione che in questi anni ha trasformato il MArRC in un luogo della cultura inclusivo e dinamico”. E aggiunge: “Stiamo già ricevendo molte richieste da parte delle scuole e più in generale da un pubblico che vuole riappropriarsi della propria quotidianità, anche culturale, dopo la pandemia. In queste condizioni, la gestione di una visita in sicurezza all’interno del museo diventa estremamente complessa. Per questa ragione domenica 3 aprile 2022, in concomitanza con la ripresa dell’iniziativa #domenicalmuseo, ci sarò anch’io tra le sale per supportare in prima persona il personale di vigilanza”.
Torino. Per “Incontri con gli autori” al museo Egizio presentazione del libro “Chiese chiuse” di Tomaso Montanari, in presenza e on line

Migliaia di chiese sono oggi inaccessibili, saccheggiate, pericolanti. Altre sono trasformate in attrazioni turistiche a pagamento. Oggi non sappiamo cosa farcene, di tutto questo “ben di Dio”, e bene pubblico: mancano visione, prospettiva, ispirazione. Ma è anche lì che si potrebbe costruire un futuro diverso. Umano. Il tema viene affrontato al museo Egizio di Torino nel ciclo “Incontri con gli autori”, lunedì 7 febbraio 2022, alle 18: in sala conferenze presentazione del volume “Chiese Chiuse” (Einaudi) di Tomaso Montanari che dialogherà con Enzo Bianchi. L’incontro sarà introdotto da Evelina Christillin; modera Christian Greco. Per l’occasione sarà possibile acquistare il volume in sala conferenze del museo Egizio. L’ingresso alla sala conferenze è libero fino ad esaurimento posti. È gradita la prenotazione scrivendo una e-mail a comunicazione@museoegizio.it. Il posto in sala verrà riservato fino alle 18. Per l’accesso è necessario esibire il Green Pass rafforzato e indossare mascherina FFP2. La conferenza verrà anche trasmessa live streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Museo.

Tomaso Montanari
“Le antiche chiese italiane ci chiedono di cambiare i nostri pensieri”, spiega Montanari. “Con il loro silenzio secolare, offrono una pausa al nostro caos. Con la loro gratuità, contestano la nostra fede nel mercato. Con la loro apertura a tutti, contraddicono la nostra paura delle diversità. Con la loro dimensione collettiva, mettono in crisi il nostro egoismo. Con il loro essere luoghi essenzialmente pubblici sventano la privatizzazione di ogni momento della nostra vita individuale e sociale. Con la loro viva compresenza dei tempi, smascherano la dittatura del presente. Con la loro povertà, con il loro abbandono, testimoniano contro la religione del successo. Possiamo decidere che anche questi luoghi speciali che arrivano dal passato devono chinare il capo di fronte all’omologazione del pensiero unico del nostro tempo. O invece possiamo decidere di farli vivere: per aiutarci a vivere in un altro modo”.
Torino. Il museo Egizio fa il bilancio di un anno difficile: dal numero dei visitatori ai progetti espositivi, dagli incontri alle attività social

Sono stati 398336 i visitatori del museo Egizio di Torino nel 2021, a fronte di 274 giorni di apertura. Nel 2020 si erano registrati 241139 visitatori, in 185 giorni di apertura. In ottemperanza alle disposizioni governative per contrastare l’epidemia di Covid-19, il Museo nel 2021 è rimasto chiuso al pubblico 96 giorni, a fronte di 181 giorni nel 2020. I mesi in cui l’Egizio ha registrato più visitatori sono stati agosto, con 53433 visitatori, ottobre con 58271 visitatori, malgrado la capienza nei musei sia tornata al 100 per cento a metà mese, e novembre con 60473 persone. L’entrata in vigore del Green pass dal 6 agosto non ha quindi inciso negativamente sugli ingressi al museo. Per quanto riguarda le festività natalizie, tra il 26 e il 31 dicembre hanno visitato l’Egizio 16315 persone.

L’Egizio ha affrontato l’incertezza, legata all’evoluzione della pandemia, puntando su progetti espositivi e sul rinnovamento dell’esposizione permanente. Lo scorso aprile ha preso il via un ciclo di mostre temporanee, dal titolo “Il laboratorio dello studioso”, un viaggio a puntate dietro le quinte del museo, alla scoperta dell’attività scientifica condotta dai curatori ed egittologi del Dipartimento Collezione e Ricerca dell’Egizio.

Sala “Alla ricerca della vita” nel museo Egizio di Torino: una delle sei mummie scelte e studiate per presentare le varie fasi della vita nell’Antico Egitto (foto museo egizio)
A giugno, grazie al contributo della Consulta per i beni artistici e culturali, il Museo si è arricchito di una nuova sala, chiamata “Alla ricerca della vita”: attraverso lo studio di sei mummie di età diverse, dall’infanzia alla terza età, si dipana il racconto della vita nell’antico Egitto. Focus della nuova sala è anche il tema dell’esposizione dei resti umani e delle implicazioni etiche che ne derivano, sulla scorta di un confronto con la comunità scientifica internazionale e con il pubblico del museo. Da ottobre sono tornate in presenza le conferenze di approfondimento sulla collezione e gli scavi archeologici, con protagonisti accademici internazionali e curatori dell’ente. Il Museo ha lanciato due cicli di incontri, che proseguiranno nel 2022 in presenza e on line, con l’intento di mantenere vivo il dialogo con la comunità scientifica internazionale e divulgare le ricerche e gli studi, condotti in ambito accademico e dai curatori del museo Egizio, non solo sui reperti conservati a Torino, ma anche su scavi archeologici e archivi.

È proseguito nel 2021 inoltre l’impegno del Museo sul digitale. In crescita i follower su tutti i social network: su Facebook sono 244197 (erano 236028 nel 2020), su Instagram 90200 (nel 2020 76306) su Linkedin 15mila (nel 2020 10446) su Twitter 32.336 (30889 nel 2020) e infine sono 16200 gli iscritti al canale YouTube del Museo (erano 13293 l’anno scorso). In primavera è stato lanciato il Virtual Tour che permette di visitare da remoto le sale che costituiscono il cuore della collezione torinese, quelle dedicate al villaggio di Deir el-Medina e alla tomba di Kha. Si tratta di un tour virtuale che propone una serie di modelli 3D dei reperti, che possono quindi essere visualizzati da molto vicino, con un livello di dettaglio inedito e ben 18 video di approfondimento sulla collezione. E infine a dicembre ha debuttato on line una parte dell’Archivio storico fotografico del Museo. Egittologi o semplici appassionati in pochi click possono ora visionare e utilizzare gratuitamente materiale inedito del Museo. Si tratta di lastre fotografiche di inizio Novecento, catalogate e digitalizzate, che documentano il momento esatto in cui i reperti archeologici conservati a Torino sono stati ritrovati in Egitto. Gli scatti in bianco e nero sono stati realizzati nel corso delle Missioni archeologiche italiane, in 14 località in Egitto dal 1903 al 1937, missioni che portarono a Torino oltre 30mila reperti. Tre anni di lavoro hanno consentito di digitalizzare e sistematizzare un primo nucleo di 1500 fotografie, su un patrimonio di 45mila documenti.
Fiscaglia (Fe). “La Massa di Fiscaglia: la storia, il territorio, nuove prospettive di ricerca”: giornata di studi in occasione degli 800 anni dalla concessione degli Statuti Comunali. Ingresso a teatro con Green Pass

“La Massa di Fiscaglia: la storia il territorio nuove prospettive di ricerca”: giornata di studi in occasione degli 800 anni dalla concessione degli Statuti Comunali. Appuntamento venerdì 26 novembre 2021 al teatro Vittoria in via Castello 16, località Massa Fiscaglia, Comune di Fiscaglia (Fe). L’ingresso sarà soggetto al controllo del Green Pass. La registrazione della giornata di studi sarà visibile sulla pagina Facebook dell’associazione Culturale “L. Franzon”. Info: associazione Culturale “L. Franzon” (ass.culturale.lorenzofranzon@gmail.com), tel. 3711380343. Sarà un’occasione per riscoprire le origini della comunità di Fiscaglia dall’antichità alle soglie dell’epoca moderna. È una data importante che merita di essere ricordata e celebrata, soprattutto quale occasione per riscoprire una storia antica e poco conosciuta, quella delle origini di una comunità definita dalle fonti antiche come “massa” e “arimannia”, di un territorio direttamente dipendente dal Papa, ma conteso tra Ravenna, Pomposa e Ferrara, che oggi coincide a grandi linee con il Comune di Fiscaglia, a sua volta frutto della fusione di Massa Fiscaglia, Migliaro e Migliarino. Programma. Allo 9.30, saluti istituzionali. Seguono gli interventi di Rolando Dondarini (Motivazioni e significati degli Statuti); Patrizia Luciani (Le fonti documentali dell’antica Massa di Fiscaglia e della Diocesi di Cervia in Massafiscaglia); Alberto Andreoli (Toponomastica e topografia storica fiscagliese e massese). Pausa: 12 – 13.30. Nel pomeriggio, interventi di Claudio Balista (L’aspetto geomorfologico del territorio di Fiscaglia); Chiara Guarnieri (Inquadramento archeologico del territorio); Giovanna Bucci (Nuovi studi per la ricostruzione della storia della chiesa di San Pietro a Massafiscaglia); Cornelius Mayr (Le prospezioni magnetometriche: metodologia); Marco Bruni (Nuove ricerche nel territorio di Fiscaglia: S. Lorenzo e tracce del popolamento in età romana); Flavia Amato (Il territorio di Fiscaglia tra Medioevo e Rinascimento: i casi di S. Vitale, Corba e Torre Thieni). Conclusioni.
Verona. La Sabap organizza “Archaiologika Erga 2021”, il primo convegno dedicato alla presentazione degli oltre 20 progetti di ricerca e scavo condotti nel Veneto occidentale nell’anno 2021: in presenza e in streaming

Riprendendo una classica tradizione delle Scuole archeologiche di Atene, e con l’auspicio che sia il primo appuntamento di una serie con cadenza annuale, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Verona Rovigo e Vicenza ha programmato “Archaiologika Erga 2021”, un convegno dedicato alla presentazione degli oltre 20 progetti di ricerca e scavo condotti nel Veneto occidentale nell’anno 2021: appuntamento venerdì 26 novembre 2021, dalle 9.30 alle 17.30, nella sala multimediale di Corte Dogana 4 a Verona. Con l’occasione sarà presentato da Andrea Cardarelli il volume di Luciano Salzani sulla necropoli dell’età del Bronzo di Scalvinetto di Legnago. Ingresso in presenza consentito solo con Green Pass. Si potrà assistere all’evento anche in live streaming sulla Evento Facebook della SABAP-VR all’indirizzo: https://www.facebook.com/events/312881620348219.

Programma del mattino. Alle 9.30-9.45, Vincenzo Tiné (SABAP Verona) “Introduzione ai lavori”; 9.45-10, Roberto Zorzin (Museo di storia naturale di Verona) “Monte Postale (VI), Bolca (VR), Roncà – Valle della Chiesa (VR)”; 10-10.15, Elena Ghezzo (Università di Ferrara) “Ponte di Veja (VR)”; 10.15-10.30, Marco Paresani (Università di Ferrara) “Grotta di Fumane (VR) e Grotta Ghiacciaia (VR)”; 10.30.10.45, Marco Paresani (Università di Ferrara) “Grotta Cuoleto de Nadale di Zovencedo (VI)”; 10.45-11, Michele Cupitò (Università di Padova) “Fondo Paviani (VR)”; 11-11.15, Matteo Romandini (Università di Bologna e Ferrara) “Longare – Riparo del Broion (VI)”; 11.15-11.30, Umberto Tecchiati (Università di Milano) e Cristiano Putzolu (Università di Milano) “Negrar di Valpolicella – Colombare (VR)”; 11.30-11.45, pausa. Alle 11.45-12, Paolo Bellintani (Sopr. BB.CC. Trento), Andrea Cardarelli (Università di Roma “La Sapienza”), Wieke de Neef (Università di Ghent) e Vincenzo Tiné (SABAP Verona) “Frattesina (RO)”; 12-12.15, Claudia Cenci (SABAP Verona), Paola Salzani (SABAP Verona), Paolo Michelini (PETRA) “Vicenza – Parco della Pace”; 12.15-12.30, Luigi Magnini (Università di Sassari), Cinzia Bettineschi (Università di Augsburg) e Armando De Guio) (Università di Padova) “Bostel di Rotzo (VI)”; 12.30-12.45, Mara Migliavacca (Università di Verona) “Recoaro Terme (VI)”; 12.45-13, presentazione del volume di Luciano Salzani “La necropoli dell’età del bronzo di Scalvinetto di Legnago” a cura di Andrea Cardarelli; 13-14.15, pausa.

Programma del pomeriggio. Alle 14.15-14.30, Giovanna Gambacurta (Università di Venezia) e Silvia Paltineri (Università di Padova) “San Basilio di Ariano Polesine (RO)”; 14.30-14.45, Gianni de Zuccato (SABAP Verona), Irene Dori (SABAP Verona), Patrizia Basso (Università di Verona), Alberto Manicardi (SAP) “Negrar di Valpolicella – Villa dei Mosaici (VR)”; 14.45-15, Paola Salzani (SABAP Verona), Ilaria de Aloe (SABAP Verona) e Alberto Manicardi (SAP) “Romano d’Ezzellino (VI)”; 15-15.15, Claudia Cenci (SABAP Verona) e Paolo Michelini (PETRA) “Monticello di Fara – Sarego (VI)”; 15.15-15.30, Luciano Pugliese (SABAP Verona) e Giovanna Falezza (SABAP Verona) “Rocca di Garda (VR)”; 15.30-15.45, Massimo Capulli (Università di Udine) “Lago di Garda – Progetto BENACUS”; 15.45-16, pausa. Alle 16-16.15, Giovanna Falezza (SABAP Verona), Irene Dori (SABAP Verona) e Martina Benati (Archeologa) “San Zeno di Montagna (VR)”; 16.15-16.30, Brunella Bruno (SABAP Verona) e Simon Thompson (Società Simon Thompson) “Verona – Borgo Venezia”; 16.30-16.45, Brunella Bruno (SABAP Verona) e Mattia Berton (Coop. Archeologia Firenze) “Verona – Cinema Astra”; 16.45-17, Brunella Bruno (SABAP Verona), Irene Dori (SABAP Verona) e Ilenia Gennuso (LARES) “Verona – Anfiteatro Arena”; 17-17.15, discussione.
Bologna. In soprintendenza presentazione del libro di Luigi Malnati “La passione e la polvere. Storia dell’archeologia italiana da Pompei ai giorni nostri” (La nave di Teseo). Green pass obbligatorio


Luigi Malnati, già soprintendente archeologo (foto Mibact)
L’archeologia è fango, polvere, cemento, baracche prefabbricate in lamiera, bagni mobili, panini consumati in fretta. E l’emozione della scoperta. Lo descrive molto bene l’archeologo, già soprintendente, Luigi Malnati nel suo libro “La passione e la polvere. Storia dell’archeologia italiana da Pompei ai giorni nostri” (La nave di Teseo) che l’arch. Maria Luisa Laddago presenterà mercoledì 17 novembre 2021, alle 11, a Palazzo Dall’Armi Marescalchi, sede della soprintendenza, in via IV Novembre 5 a Bologna. Ne discuteranno con l’autore Marco Cammelli (professore emerito di Diritto amministrativo – Università di Bologna) e Giuseppe Sassatelli (professore emerito di Etruscologia e Archeologia Italica – Università di Bologna). Ingresso libero con obbligo di Green Pass. Prenotazione consigliata: lara.sabbionesi@beniculturali.it. Per acquistare il volume rivolgersi a Libreria Pavoniana in via Collegio di Spagna 5 a Bologna (tel. 051.234112).

La copertina del libro “La passione e la polvere” di Luigi Malnati (edizioni La Nave di Teseo)
La passione e la polvere. Avventurosa e carica di mistero: da sempre, è così che immaginiamo l’archeologia. Spesso legata a paesi lontani, esotici e favolosi, o a scoperte di tesori e reperti straordinari come le tombe etrusche, gli affreschi di Pompei, le sculture classiche. Non è più così da molto tempo, da quando nell’Ottocento l’archeologia ha iniziato a distinguersi dalla storia dell’arte antica ed è diventata una scienza intimamente connessa alla storia dell’uomo, contribuendo, insieme alle fonti scritte, a scoprire e raccontare la vita nelle diverse civiltà. Da allora si sono moltiplicati gli scavi, condotti con metodi rigorosi, specie nelle città che conservano sotto l’aspetto attuale le tracce delle epoche e delle culture precedenti. In Italia la professione di archeologo è nata formalmente negli anni ottanta del Novecento e richiama giovani spinti da una grande passione, che lavorano duramente, a fianco delle soprintendenze, il più delle volte lontani dalla ribalta. Perché non esistono solo Pompei e il Colosseo: il patrimonio archeologico è diffuso e la battaglia per salvaguardarlo non è ancora perduta. Arricchito da un inserto di immagini che ripercorrono momenti e figure decisive e illustrano le tecniche dell’archeologia, La passione e la polvere racconta un mondo tanto affascinante quanto ancora poco conosciuto, nelle parole di un testimone diretto.
Bologna. Presentazione del libro “La Tana della Mussina di Borzano. Dallo scavo pioneristico dell’Ottocento agli studi scientifici del Ventunesimo secolo”, nuova tappa fondamentale per gli studi di preistoria in Emilia-Romagna

Pubblicato a quasi 150 anni dalla scoperta del sito, avvenuta nel 1871, il libro “La Tana della Mussina di Borzano. Dallo scavo pioneristico dell’Ottocento agli studi scientifici del Ventunesimo secolo” a cura di Iames Tirabassi, William Formella, Mauro Cremaschi, nuova tappa fondamentale per gli studi di preistoria in Emilia-Romagna, sarà presentato venerdì 12 novembre 2021, alle 16, a Palazzo dall’Armi Marescalchi (sede della Soprintendenza), in via IV Novembre 5 a Bologna. Ingresso con obbligo di Green Pass. Prenotazione consigliata: lara.sabbionesi@beniculturali.it. Interverranno: Maria Luisa Laddago, funzionario architetto Sabap Bo-Mo-Re-Fe; Annalisa Capurso, funzionario archeologo Sabap Bo-Mo-Re-Fe; Massimo Ercolani, presidente Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia Romagna; Monica Miari, funzionario archeologo responsabile area patrimonio archeologico Sabap Bo-Mo-Re-Fe; Iames Tirabassi, curatore del volume; Mauro Cremaschi, curatore del volume. In occasione della presentazione saranno distribuite gratuitamente alcune copie di volumi curati dalla Soprintendenza e non più in commercio.

Copertina del libro “La Tana della Mussina di Borzano”
“La Tana della Mussina di Borzano“. Il libro si compone di due parti, complementari l’una all’altra: nella prima i curatori presentano, con approccio multidisciplinare, i risultati delle recenti ricerche scientifiche relative alla frequentazione antropica della grotta situata in provincia di Reggio Emilia e al paleo-ambiente ipogeo. La seconda parte propone una completa raccolta dei manoscritti del fondo Chierici riguardanti gli scavi condotti alla Tana della Mussina e le pubblicazioni edite tra il 1871 e il 1873. Il volume traccia la storia di questo ben noto sito, spaziando tra temi ambientali, archeologici e paleontologici dando così continuità a un progetto di studi sulla frequentazione antropica delle grotte emiliano-romagnole frutto di una lunga e consolidata collaborazione tra la Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna e le Soprintendenze ABAP della Regione.
Roma. La presentazione del libro di Luigi Malnati “La passione e la polvere” apre il ciclo di conferenze “The Clash. Libri e discussioni sul Patrimonio Culturale” dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte (INASA) in presenza con Green Pass e on line su Zoom

È stato intitolato “The Clash. Libri e discussioni sul Patrimonio Culturale”, è il nuovo ciclo di conferenze proposto dall’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte (INASA) a Roma, fondato da Corrado Ricci insieme a Benedetto Croce, che opera dal 1918 per il progresso degli studi nel campo dell’archeologia e della storia dell’arte e per la promozione della tutela del patrimonio storico e artistico. Il primo incontro è in programma martedì 9 novembre 2021, alle 16.30, in presenza (con Green Pass e mascherina obbligatoria) nella sede di piazza San Marco 49 (II piano, Sala Conferenze) a Roma, oppure on line sulla piattaforma Zoom (https://us02web.zoom.us/j/87886004049?pwd=eWRXNDEzdll5MnFhd2tBQXRDVWdmQT09 ID riunione: 878 8600 4049, Passcode: 294424). Protagonista è l’archeologo Luigi Malnati che presenta il suo libro “La passione e la polvere. Storia dell’archeologia italiana da Pompei ai giorni nostri” (La Nave di Teseo). Intervengono l’archeologa Stefania Quilici Gigli, già dirigente di ricerca del Cnr; l’archeologo Pietro Giovanni Guzzo accademico dei Lincei; il giornalista Fabio Isman, esperto in beni culturali; la scrittrice Angela Vecchione, finalista al premio Strega. Moderano l’archeologo Alessio De Cristofaro della soprintendenza speciale di Roma e l’archeologo Massimo Pomponi di Inasa.

La copertina del libro “La passione e la polvere” di Luigi Malnati (edizioni La Nave di Teseo)
La passione e la polvere. L’archeologia è fango, polvere, cemento, baracche prefabbricate in lamiera, bagni mobili, panini consumati in fretta. E l’emozione della scoperta. In una parola: l’archeologia. Declinata attraverso il suo sviluppo e la sua evoluzione in 250 anni di scavi in Italia, e l’esperienza personale di 40 anni di attività in prima linea dell’archeologo Luigi Malnati, autore di “La passione e la polvere. Storia dell’archeologia italiana da Pompei ai nostri giorni”, edito da La Nave di Teseo, con l’introduzione di Vittorio Sgarbi (vedi Storia dell’archeologia italiana da Pompei ai nostri giorni” di Luigi Malnati, per 40 anni in prima linea come archeologo e soprintendente: è il racconto di un mondo tanto affascinante quanto ancora poco conosciuto, con le parole di un testimone diretto | archeologiavocidalpassato).
Commenti recenti