Licodia Eubea (Ct). Con i video-diari di Terra Hyblea produzioni video e le riflessioni di Alessandra Cilio ecco il bilancio del XV festival della Comunicazione e del Cinema archeologico, cresciuto in qualità di film e approfondimenti, in quantità di eventi collaterali, in partecipazione del pubblico, in sedi e premi
Due settimane fa, domenica 7 dicembre 2025, quando si sono spente le luci al Polo culturale della Badia di Licodia Eubea (Ct), al termine della cerimonia di premiazione, si è chiusa ufficialmente la XV edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea: sei giorni intensi, tra Catania e Licodia Eubea, partecipati, dove ai film si sono accompagnati incontri, confronti con registi e produttori cinematografici, ma anche momenti conviviali e di approfondimento del patrimonio culturale che è anche tradizione e prodotti del territorio. Per questo, per introdurre la riflessione di Alessandra Cilio, archeologa, co-direttrice artistica del festival col regista Lorenzo Daniele, che traccia un primo bilancio della kermesse, abbiamo proposto senza soluzione di continuità i video-diari (uno per i ter giorni di Catania, tre per ogni giornata di Licodia Eubea) realizzati da Francesco Bocchieri con la direzione tecnica di Mauro Italia e la fotografia di Roberto Greco, le tre colonne portanti dello staff tecnico del festival.

XV festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea: la sala proiezioni al Polo culturale della Badia (foto graziano tavan)
“Il bilancio di questa XV edizione è assolutamente positivo”, esordisce Alessandra Cilio: “positivo anche per il riscontro del pubblico che è stato numeroso, presente, attivo. Tutti i momenti di incontro con autori, registi, tutti i talk hanno visto sempre un pubblico attento ma soprattutto partecipe nel porre domande, nell’interrogare gli ospiti e se stessi. E questo è stata la ciliegina sulla torta perché ci ha fatto capire che fare cultura, ma Cultura con la C maiuscola, è possibile. Ma non è scontato perché purtroppo oggi viviamo dietro lo schermo della parvenza di quello che i social, i media ci comunicano. Bisogna recuperare l’autenticità. Questo è un festival autentico. Questo è un festival che vuole continuare a crescere ancora nei prossimi anni”.

Sul palco: lo staff che garantisce la complessa organizzazione del festival di Licodia Eubea (foto graziano tavan)
“Il festival dopo 15 anni è cresciuto”, continua Cilio. “Non soltanto nei numeri delle persone coinvolte – parlo dello staff tecnico legato alla comunicazione e alla logistica dell’evento, che lavora insieme alla direzione artistica -, ma è cresciuto anche in termini di qualità e di consapevolezza di sé. È un evento di cinema, di buon cinema, che utilizza questo strumento per rendere la società consapevole del valore del patrimonio culturale. Patrimonio culturale che attraverso i film, i talk, messi in campo durante questa edizione, si dimostra estremamente vario e multiforme”.

Il prof. Massimo Frasca consegna il prenio Antonino Di Vita 2025 al prof. Maurizio Bettini: L’Oracolo, un’opera dell’artista Santo Paolo Guccione (foto graziano tavan)
“Il festival ha la parola archeologia che campeggia, ma in realtà l’archeologia è presente anche nella nostra quotidianità, nel nostro tempo. E l’archeologia – sottolinea Cilio – non è necessariamente lo scavo, il coccio, o il monumento, può essere anche una tradizione che vive questo tempo all’interno di una comunità come ha ben raccontato il film che ha vinto il premio del pubblico di questa edizione, La Festa, di Manuel Gutierrez Aragón. E quindi il patrimonio culturale è anche riflessione sul nostro tempo, su quello che è stato e su quello che sarà. Noi siamo gli eredi del passato ma, come ha detto Maurizio Bettini che è stato il nostro meritatissimo splendido premio Antonino Di Vita 2025, noi siamo anche i maiores, gli antenati dei minores, dei nostri discendenti. E ci dobbiamo sempre interrogare su quello che noi lasceremo in eredità. Se siamo dei buoni antenati oppure no”.

XV festival della comunicazione e del cinema archeologico: Alessandra Cilio al Centro universitario teatrale di Catania (foto graziano tavan)
“L’evento ha funzionato. La tappa catanese ha dato la possibilità a un pubblico più ampio di comprendere il senso di questa avventura che all’interno di Licodia Eubea diventa un fiore all’occhiello, un’eccellenza, un fuoco d’artificio. Ma che dentro la dimensione catanese si esprime in perfetta continuità con il fervore culturale e il dinamismo di questa città. Bello il leit motiv di questa edizione, l’ombra, perché è stata declinata in tutte le forme: dalle attività trasversali ai concerti ai film, per arrivare anche alle opere fuori concorso. Straordinaria la potenza del cinema – conclude Cilio – per opere come “Sotto le nuvole”, “La bocca dell’anima”, che, attraverso i linguaggi visionari di registi e produttori cinematografici che fortemente promuovono questo genere di opere, guarda alle profondità di terre soltanto apparentemente lontane e di mondi che in realtà sono molto vicini tra di loro”.
Agrigento-Licata-Lampedusa. La terza giornata di incontri e proiezioni a Lampedusa chiude la prima edizione di ALL festival “Paesaggi, visioni e popoli in cammino”. Ecco il programma
Con la terza giornata di incontri e proiezioni (e annuncio del film vincitore del premio del pubblico) giovedì 19 dicembre 2024 Lampedusa, isola simbolo di accoglienza e resilienza, crocevia di culture, storie e sfide, chiude l’edizione 2024 di ALL festival “Paesaggi, visioni e popoli in cammino”, organizzato da RAM film festival di Rovereto e promosso dal parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento e dalla soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento per Agrigento capitale italiana della Cultura 2025. L’ALL festival nasce come un viaggio attraverso cinema documentario, patrimonio culturale e dialogo, abbracciando i temi delle migrazioni, dei paesaggi e delle visioni che definiscono i popoli in cammino, di ieri e di oggi.

Andrea Artusi a ALL festival con Supermigranti (foto fmcr)
LAMPEDUSA, aula magna dell’istituto d’istruzione superiore “E. Majorana”. Al mattino, ATTIVITÀ PER LE SCUOLE: “Supermigranti”, con Andrea Artusi, come il fumetto racconta e reinterpreta il fenomeno delle migrazioni. Da Superman ad Actarus, protagonista di Atlas UFO Robot, il fumetto e il cinema d’animazione è disseminato di migranti, esuli e apolidi il cui ruolo è spesso salvifico. In un excursus ricco di sorprese, l’incontro con Andrea Artusi dimostra come la tematica della migrazione sia un topos ricorrente nella narrazione della nona arte che provoca nei lettori reazioni spesso opposte alla narrativa di questo fenomeno proposta in ambito sociale e nei mass media.

Frame del film “Antica Trasversale Sicula – Il cammino della dea madre” di Francesco Bocchieri
Alle 17.30, apre il film “Terra dei padri” di Francesco Di Gioia (Italia, 2021, 12’). Anni ’10 del ventesimo secolo. Un viaggio via mare e via terra è scandito da versi in rima alternata. Queste sono le poesie di Fadil Hasin Ash-Shalmani che aggiungono un tassello a un fatto storico poco documentato: la deportazione di numerosi civili nei primi anni di occupazione italiana in Libia. Interamente realizzato con materiale d’archivio, il cortometraggio segue le esperienze e i ricordi del poeta sovvertendo la funzione propagandistica originale delle immagini. Segue il film “Antica Trasversale Sicula – Il cammino della dea madre” di Francesco Bocchieri (Italia, 2021, 79’). Un viaggio attraverso la Sicilia, seguendo il percorso dell’Antica Trasversale Sicula, uno dei percorsi storici più antichi della Sicilia e del Vecchio Continente, principale via di contatto tra i popoli greci, siculi, sicani e pu nici che, fra pace e conflitti, migliaia di anni fa hanno abitato l’isola. Oggi si snoda tra 8 province, 57 comuni e comunità, 6 parchi archeologici, 47 siti storico-archeologici, 1 Parco, 7 riserve naturali, musei, centri stori ci e insediamenti rurali tradizionali. Chiude il film “Joss Lotuses to Grandma / Fior di loto di carta per la nonna” di Stefie Gan (Stati Uniti, 2022, 6’). Una ragazza ritorna in Malesia dopo la morte di sua nonna: il corto animato esplora il loro legame, il biculturalismo degli immigrati e i riti culturali che si conservano e che possono aiutare a guarire dal dolore della separazione e della perdita.

Frame del cortometraggio animato “Thalassa” di Gianfrancesco Iacono
Alle 20.30, il cortometraggio “Thalassa” In anteprima assoluta: il regista e animatore siciliano Gianfrancesco Iacono presenta il suo nuovo corto animato “Thalassa”, con le musiche originali del compositore Alessandro Arrigo, realizzato ad hoc per ALL festival e prodotto dalla soprintendenza ai Beni Archeologici di Agrigento e dal parco archeologico e paesaggistico Valle dei Templi di Agrigento. Odisseo, viaggiatore incantato ed eterno, naufraga su di una terra ignota. Ad accoglierlo è Nausicaa, candida adolescente ispirata da Atena. Così, l’immortale poema di Omero e la forza universale del mito, incarnata nell’immagine del mare siculo e lampedusano, divengono cassa di risonanza delle sfide di oggi: i movimenti dei popoli, le pene e le speranze del singolo individuo immerso nel flusso inarrestabile della Storia.
Chiude la serata e l’edizione di ALL festival “Popoli, culture, migrazioni. Un viaggio fra passato e presente”, performance di Pino Ninfa, fotografo di fama internazionale, noto per i ritratti di musica jazz e i progetti legati al reportage e al sociale, con Marco Colonna, clarinettista, sassofonista e compositore, al sax e Umberto Petrin, pianista jazz e di musica contemporanea, al pianoforte. Sarà un viaggio fra passato e presente, tra suoni e visioni, che ci porterà a incontrare varie realtà in diverse parti del mondo. Una performance che aiuterà a preservare storie e identità nell’insensatezza di un tempo come il nostro, che consuma e distrugge ricordi e territori.
Agrigento-Licata-Lampedusa. Ad Agrigento e Licata terza e ultima giornata di ALL festival “Paesaggi, visioni e popoli in cammino”. A Lampedusa secondo talk e proiezioni. Ecco il programma nelle tre sedi
Ad Agrigento e Licata terza e ultima giornata (con annuncio del film vincitore del premio del pubblico), mentre a Lampedusa c’è la seconda giornata di ALL festival “Paesaggi, visioni e popoli in cammino”, organizzato da RAM film festival di Rovereto e promosso dal parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento e dalla soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento per Agrigento capitale italiana della Cultura 2025. L’ALL festival nasce come un viaggio attra verso cinema documentario, patrimonio culturale e dialogo, abbracciando i temi delle migrazioni, dei paesaggi e delle visioni che definiscono i popoli in cammino, di ieri e di oggi.

Andrea Artusi a ALL festival con Supermigranti (foto fmcr)
AGRIGENTO, museo Archeologico regionale “Pietro Griffo”. Al mattino, ATTIVITÀ PER LE SCUOLE: “Supermigranti”, con Andrea Artusi, come il fumetto racconta e reinterpreta il fenomeno delle migrazioni. Da Superman ad Actarus, protagonista di Atlas UFO Robot, il fumetto e il cinema d’animazione è disseminato di migranti, esuli e apolidi il cui ruolo è spesso salvifico. In un excursus ricco di sorprese, l’incontro con Andrea Artusi dimostra come la tematica della migrazione sia un topos ricorrente nella narrazione della nona arte che provoca nei lettori reazioni spesso opposte alla narrativa di questo fenomeno proposta in ambito sociale e nei mass media.

Frame del film “La grande sete” di Piero Badaloni
Alle 17.30, apre il film “Wodaabe. Herdsmen at Sunset Wodaabe / pastori al tramonto” di Yuri Palma (Germania-Italia, 2023, 35’). Un viaggio alla scoperta dell’ultima popolazione transumante al mondo, i Wodaabe del Chad, e delle loro tradizioni. Le parole dei membri della tribù ci accompagnano nella vita quotidiana dei Wodaabe: gli spostamenti giornalieri, le difficoltà di integrazione con il mondo globalizzato che si sta insediando nella nazione, la ricerca quotidiana del bene più importante, l’acqua. Uno stile di vita a lungo dimenticato dalla società occidentale. Segue il film “La grande sete” di Piero Badaloni (Italia, 2022, 45’). Negli ultimi cento anni il consumo di ac qua è aumentato vertiginosamente, ma per gran parte della popolazione dei paesi più poveri l’accesso all’acqua potabile resta un miraggio: il rischio che nascano guerre fra Stati è grande. Il film, in collaborazione con l’organizzazione di volontariato “Ho avuto sete”, analizza questo problema globale evidenziando il consumo, il ruolo dell’Italia e degli altri stati, il problema del degrado e dell’inquinamento idrico e il divario crescente tra Nord e Sud del mondo. Chiude il film “The returned / I ritornati” di Pieter De Vos (Belgio, 2021, 36’). Nel 1993, migliaia di rifugiati guatemal techi tornarono dal Messico. Erano fuggiti dal conflitto armato e dal genocidio contro la popolazione indigena Maya. Oggi, “I Ritornati” stanno difendendo le loro terre agricole e il loro territorio nella giungla di Alta Verapaz contro la costruzione di una diga idroelettrica. Fanno leva sulle loro esperienze passate per mobilitare le nuove generazioni. Il film è in collaborazione con la comunità Copal AA La Esperanza.

Frame del cortometraggio animato “Thalassa” di Gianfrancesco Iacono
Alle 20.30, il cortometraggio “Thalassa” In anteprima assoluta: il regista e animatore siciliano Gianfrancesco Iacono presenta il suo nuovo corto animato “Thalassa”, con le musiche originali del compositore Alessandro Arrigo, realizzato ad hoc per ALL festival e prodotto dalla soprintendenza ai Beni Archeologici di Agrigento e dal parco archeologico e paesaggistico Valle dei Templi di Agrigento. Odisseo, viaggiatore incantato ed eterno, naufraga su di una terra ignota. Ad accoglierlo è Nausicaa, candida adolescente ispirata da Atena. Così, l’immortale poema di Omero e la forza universale del mito, incarnata nell’immagine del mare siculo e lampedusano, divengono cassa di risonanza delle sfide di oggi: i movimenti dei popoli, le pene e le speranze del singolo individuo immerso nel flusso inarrestabile della Storia.
Segue “Di acqua & di terra”, conferenza-spettacolo di Stefano Allievi. Tra nomadismo e mobilità umane contemporanee, tra Neanderthal e Unione Europea, tra l’epopea dell’emigrazione italiana e la nuova immigrazione, tra Ellis Island e l’Africa, tra squilibri demografici e climate change, tra merci e persone, tra cultura e biologia, tra suggestioni letterarie e immagini d’ambiente, tra vie d’acqua e percorsi terrestri: un affascinante viaggio nel mondo delle migrazioni e del movimento di popolazioni, capace di collegarne le cause con gli effetti, i paesi d’origine con quelli di destinazione, il passato con il presente – con equilibrio e delicatezza, al di là delle contrapposizioni ideologiche contingenti. Stefano Allievi è professore ordinario di Socio logia all’Università di Padova, specializzato nello studio dei fenomeni migratori, in sociologia delle religioni e in studi sul mutamento culturale e politico.

Stefano Allievi ad ALL festival con “Sguardi sulle migrazioni” (foto fmcr)
LICATA, al teatro Re Grillo. Al mattino, ATTIVITÀ PER LE SCUOLE: “Sguardi sulle migrazioni” con Stefano Allievi, professore di sociologia all’università di Padova, scrittore e divulgatore, è specializzato nello studio dei fenomeni migratori, in sociologia delle religioni e in studi sul mutamento culturale e politico. Incontrerà le ragazze e i ragazzi delle scuole per parlare delle migrazioni di ieri e di oggi, esplorando le cause e gli effetti delle popolazioni in movimento al di là delle contrapposizioni ideologiche con tingenti. A seguire, proiezione del film “A nord di Lampedusa” di Alessandro Rocca e Da vide Demichelis.
Alle 17.30, al teatro Re Grillo, sezione di proiezioni uguale a quella in contemporanea ad Agrigento (vedi): i film “Wodaabe, pastori al tramonto”, “La grande sete”; e “I ritornati”.

Frame del film “Approdi” di Lorenzo Scaraggi
Alle 20.30, al teatro Re Grillo, apre il film “Un seme in città” di Francesco Bocchieri (Italia, 2024, 55’). Il racconto dell’esperienza di urbanistica partecipata dall’associazione “Insieme in città” intrapresa per arginare lo spopola mento del centro storico di Ragusa superiore. Un percorso di consapevolezza, che passa dall’analisi di diversi aspetti tecnici, sociali e artistici, per arrivare alla creazione di una mappa di comunità. Un’esperienza civica confluita ora nell’istituzione dell’Ecomuseo Carat. Segue il film “Future Tense / Tempo futuro. Conversazioni al Museo di Manchester” di Ero Sevan (Regno Unito, 2023, 22’). Il film racconta di come la violenza colonialista sia alla base di molte collezioni museali. Il dibattito sulla restituzione degli oggetti saccheggiati e decontestualizzati viene inquadrato attraverso l’esperienza del conservatore Njabulo Chipangura e di Erinma Bell, pacifista e rappresentante per la comunità nigeriana nella contea metropolitana della Grande Manchester. Quindi il film “Approdi” di Lorenzo Scaraggi (Italia, 2024, 45’). Approdi è un viaggio geopoetico tra tempi e luoghi. Ispirato da “Breviario Mediterraneo” di Predrag Matvejević, lo scrittore Nicolò Carnimeo intraprende un viaggio lungo le coste pugliesi con la sua barca a vela insieme a scrittori, giornalisti e intellettuali, narrando di popoli, navigatori e migranti, da Platone a oggi, raccontando gli approdi che non ci sono più e descrivendo la vita di musicisti nomadi, il rapporto col mare e l’importanza del porto e dei fari per i naviganti. Chiude la serata il film “Gown / Abito” di Hyunji Park (Regno Unito, 2023, 8’). Kirushthiga, membro della comunità Tamil, fuggita alla guerra civile in Sri Lanka, de scrive con passione il significato degli abi ti tradizionali tamil, intesi come un potente mezzo per mantenere il suo legame cultura le e la sua identità anche vivendo a Londra.
LAMPEDUSA, aula magna dell’istituto d’istruzione superiore “E. Majorana”. Alle 17.30, il talk “Identità in movimento”: incontro con l’antropologo e scrittore Marco Aime, che ha insegnato Antropologia culturale all’università di Genova. In un’epoca caratterizzata dal risorgere di identitarismi forti, che richiamano pericolosamente sinistri echi del passato, che tendono a legare “sangue e suolo”, è importante riflettere sul concetto di identità come costruzione e non come dato ascritto. Uno sguardo sulla storia dell’umanità serve a comprendere come ogni cultura sia in realtà multiculturale, perché frutto di scambi millenari e come il movimento sia la chiave principale di tutte le vicende umane, oggi come ieri. Partecipazione gratuita con prenotazione online sul sito http://www.ramfilmfestival.it Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Afri ca occidentale da cui sono nati diversi libri. Sul piano teorico ha affrontato tematiche inerenti alle costruzioni identitarie e al razzismo contemporaneo.
Alle 20.30, sezione di proiezioni uguale a quella in contemporanea ad Agrigento (vedi): i film “Wodaabe, pastori al tramonto”, “La grande sete”; e “I ritornati”.
Belgrado. Alla XXIII Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, Paese ospite la Grecia, l’Italia è presente con quattro film portati dall’IIC di Belgrado grazie alla collaborazione del RAM film festival
Dal 22 al 27 maggio 2022, il museo nazionale di Belgrado ospita nell’atrio la XXII Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Belgrado, organizzata dal museo nazionale di Belgrado in collaborazione con principali istituzioni culturali serbe e internazionali attive nella capitale serba. La Rassegna offre agli esperti del settore e al vasto pubblico di appassionati la possibilità di conoscere le produzioni più recenti nel settore dell’archeologia e delle discipline affini. L’ospite d’onore della rassegna di quest’anno è la Repubblica di Grecia – la Fondazione ellenica per la cultura, i cui film “Il ritorno dei perduti” e “Dodici decenni di scoperte” aprono la rassegna di quest’anno. Il coro della Fondazione ellenica per la cultura “Helenofonia”, diretto da Nefeli Papoutsaki, si esibirà alla cerimonia di apertura della fiera. Il programma di quest’anno comprende 22 film provenienti da 6 Paesi: Grecia (2), Italia (4), Spagna (3), Russia (2), Iran (2) e Serbia (9). L’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado, uno dei principali promotori della Rassegna fin dalla prima edizione, presenta quattro documentari italiani, messi a disposizione dell’IIC Belgrado dai loro autori grazie alla preziosa collaborazione del RAM film festival della Fondazione Museo Civico di Rovereto: “L’oro di Venezia” (Italia, 2022), regia di Nicola Pittarello; “La frequentazione dell’orso” (Italia, 2022), regia di Federico Betta; “Il sapore della terra” (Italia, 2022), regia di Giulio Filippo Giunti; “Antica trasversale sicula. Il cammino della dea madre” (Italia, 2021), regia di Francesco Bocchieri.
Il primo film italiano in concorso a Belgrado è “L’oro di Venezia” (Italia 2022, 52’) di Nicola Pittarello, lunedì 22 maggio 2023. Il film-documentario, prodotto da SD Cinematografica, racconta il rapporto tra la Repubblica di Venezia e i suoi possedimenti. È soprattutto la necessità di rifornirsi di legname a spingere la Serenissima, nel Cinquecento e nel Seicento, ad espandersi nell’entroterra. Ed è la grande sfida con l’Impero Ottomano per la supremazia sul Mediterraneo ad alimentare questa necessità. Nei boschi veneti, friulani e istriani, Venezia poteva infatti trovare il legno migliore, la materia prima essenziale per costruire le navi da guerra di cui aveva bisogno in vista di uno scontro decisivo con i Turchi, che avverrà nel 1571 nella famosissima Battaglia di Lepanto. Per preservare i suoi preziosi boschi, Venezia mette in atto una serie di pratiche di buona gestione del territorio, dando anche il via ad un profondo cambiamento di mentalità. La salvaguardia del territorio diventa una vera parola d’ordine, con un approccio che sembra avvicinarsi alla nostra attuale sensibilità ambientalista. “L’oro di Venezia” è la storia di quest’avventura e di come quelle pratiche e quella mentalità siano arrivate fino ad oggi.
Il secondo film italiano in concorso, mercoledì 24 maggio 2023, è “La frequentazione dell’orso” (Italia 2022, 60’) di Federico Betta, un viaggio nella storia del rapporto tra esseri umani e orsi in Trentino, la regione più settentrionale d’Italia. Personaggi diversi creano un puzzle di visioni che attraversa la preistoria, la storia, la lotta per la salvezza, il grande progetto di ripopolamento e il presente. Il documentario ci lascia con molte domande, senza ignorare la realtà: la convivenza di orsi e umani crea conflitti che non possono essere eliminati e richiede un forte impegno da parte di tutti. Uno sforzo condiviso per garantire la permanenza dei grandi carnivori sul nostro territorio a lungo termine.
Il terzo film italiano in concorso, venerdì 26 maggio 2023, è “Il sapore della terra” (Italia 2021, 60’) di Giulio Filippo Giunti. Nel 1577 Giacomo Boncompagni, nuovo Signore del Marchesato di Vignola, invia un proprio emissario alla scoperta del feudo che ha ricevuto in dono dal papa Gregorio XIII. Il Visitatore attraversa il territorio in lungo e in largo e nella relazione che scrive al termine del suo lungo viaggio parla di queste terre come di un luogo abitato da gente ingegnosa vasto e variegato, che si estende dalla pianura ai crinali degli Appennini, un luogo punteggiato di castelli che ha il suo fulcro nel fiorente mercato della Città di Vignola, la capitale. Oggi queste terre sono ancora abitate da uomini ingegnosi, che fanno tesoro di tradizioni secolari per realizzare prodotti gastronomici unici e speciali e guardano fiduciosi al futuro del proprio territorio. Un mosaico di voci, luoghi e foto d’epoca per comporre un racconto che restituisce il ritmo lento del lavoro della terra nel corso delle stagioni e il fascino discreto e profondo dell’unione tra un paesaggio e una cultura secolare custodita all’ombra dei castelli.
Quarto e ultimo film italiano in concorso, sabato 27 maggio 2023, è “Antica trasversale sicula. Il cammino della dea madre” (Italia 2021, 80’) di Francesco Bocchieri. Un viaggio attraverso la Sicilia, seguendo il percorso dell’Antica Trasversale Sicula, uno dei cammini più antichi d’Italia. Da Mozia a Camarina, 650 km di strade riscoperte da un gruppo di appassionati ispirati dalle ricerche dell’archeologo Biagio Pace, immerse nella natura, nel paesaggio e nella Storia. Un viaggio di luoghi, persone, incontri e di forti emozioni, un atto di amore per la propria terra.
Gambolò (Pv). A “Ciak: si scava!”, il Festival internazionale del Cinema di Archeologia, il premio del pubblico al film ““Antica trasversale sicula” e quello della giuria al film “Il dono dei ghiacciai”
Due giorni intensi e partecipati quelli di “Ciak: si scava!”, il Festival internazionale del Cinema di Archeologia organizzato dal museo Archeologico di Lomellino e il Comune di Gambolò (Pv), in collaborazione con la Fondazione museo civico di Rovereto, il RAM film festival e la rivista Archeo, in programma sabato 5 e domenica 6 novembre 2022, nella splendida cornice del Castello Beccaria-Litta (vedi Gambolò (Pv). Al via “Ciak: si scava!”, Festival internazionale del Cinema di Archeologia: due giorni con i migliori film del RAM film festival. Tra i temi toccati ecologia, cambiamenti climatici, rapporto uomo-acqua, distruzione del patrimonio culturale in Afghanistan e Siria | archeologiavocidalpassato). E alla fine l’apprezzamento del pubblico è andato al film “Antica trasversale sicula. Il cammino della dea madre” di Francesco Bocchieri (Italia, 2021; 79’) cui è andato il premio “Città di Gambolò”. Il film è un viaggio attraverso la Sicilia, seguendo l’Antica Trasversale Sicula, uno dei percorsi più antichi d’Italia. Un gruppo di appassionati, ispirato dalle ricerche dell’archeologo Biagio Pace, ha percorso 650 km di strade, da Mozia a Kamarina, immerso tra natura, paesaggio e storia. Un viaggio di luoghi, persone, incontri ed emozioni forti, un atto d’amore per la propria terra.
Il Premio della giuria “Museo Archeologico lomellino” è andato invece al film “Il dono dei ghiacciai. Come le ere glaciali hanno formato l’Europa / Gift of the Glaciers. How the Ice Ages Shaped Europe” di Heiko De Groot (Germania, 52’; 2021). Uno spesso strato di ghiaccio spinse un’enorme massa detritica dalla Scandinavia verso l’Europa centrale, dando origine alla Danimarca e alla Germania settentrionale. L’acqua di disgelo divise la Francia dall’Inghilterra. Il documentario del regista Heiko De Groot, mostra come l’Europa sia stata letteralmente un “dono dei ghiacciai”.
XI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Ct): serata finale con bilancio del festival e consegna dei premi: al film “Antica trasversale Sicula. Il cammino della Dea Madre” di Francesco Bocchieri il premio Archeoclub d’Italia; al film “The trace of time” di Dionysia Kopana il premio ArcheoVisiva; all’archeologo Lorenzo Nigro il premio Antonino Di Vita
L’antica chiesa di San Domenico e Santa Chiara ha il pubblico delle grandi occasioni: domenica 17 ottobre 2021 è l’ultima giornata dell’XI Rassegna del documentario e della comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Ct). È la giornata della consegna dei premi: quello Archeoclub d’Italia, attribuito dal pubblico; ArcheoVisiva, assegnato dalla giuria internazionale di qualità; Antonino Di Vita, definito dal comitato scientifico.
In questo video dell’XI Rassegna del documentario e della comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Ct) la cronaca di una serata indimenticabile.

L’attrice Margherita Peluso con Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio (foto graziano tavan)
È stata anche l’occasione per i due direttori artistici, Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, per ringraziare Margherita Peluso per la performance in piazzetta Stefania Noce e al castello Santapau, dove sono stati coinvolti i molti presenti, compresi gli alunni delle scuole licodiane (vedi Licodia Eubea. Coinvolgente performance live di Margherita Peluso, Pamela Vindigni e Giulia Trecosta al castello Santapau collegata alla mostra fotografica “Madre Terra, Natura-Naturans. Tra materia, immagine e corpo”, evento collaterale dell’XI Rassegna del documentario e della comunicazione archeologica | archeologiavocidalpassato).

Premio Archeoclub d’Italia assegnato al film più votato dal pubblico presente in sala e in collegamento streaming e consegnato da Giacomo Caruso, presidente della sezione di Licodia Eubea dell’Archeoclub d’Italia: i primi tre film se la sono giocata sul filo dei centesimi di punto. Terzo è arrivato “Songs of the Water Spirits” di Nicolò Bongiorno; secondo “Thalassa, il racconto” di Antonio Longo. Ha vinto il film “Antica trasversale Sicula. Il cammino della Dea Madre” di Francesco Bocchieri (Italia 2021, 80’). Un viaggio attraverso la Sicilia, seguendo il percorso dell’Antica Trasversale Sicula, uno dei cammini più antichi d’Italia. Da Mozia a Camarina, 650 km di strade riscoperte da un gruppo di appassionati ispirati dalle ricerche dell’archeologo Biagio Pace, immerse nella natura, nel paesaggio e nella Storia. Un viaggio di luoghi, persone, incontri e di forti emozioni, un atto di amore per la propria terra. Francesco Bocchieri nasce a Ragusa nel 1986. Amante dalla natura, del suo territorio e degli argomenti archeologici, nel 2018 realizza, con la moglie Luana Dicunta, il documentario “Ragusa Terra Iblea”. Da allora si appassiona sempre più ai temi archeologici e decide di affrontare una sfida ancora più ardua, la realizzazione del documentario “Antica Trasversale Sicula – il cammino della dea madre”, sull’omonimo cammino archeologico di 650 km che attraversa l’intera isola.

Premio ArcheoVisiva al film migliore selezionato dalla giuria internazionale di qualità, composta da Lada Laura (Croatia), educatore museale senior al museo Archeologico nazionale di Spalato e direttrice del Festival internazionale del Cinema Archeologico di Spalato; Diego Schiavo (Italia), sound designer, autore, sceneggiatore, regista per il cinema e il teatro; Memi Spiratou (Grecia), artista musicale, regista, scrittrice e direttrice artistica del Festival internazionale di Cinema Archeologico AGON di Atene; Graziano Tavan (Italia), giornalista professionista e blogger (cura l’archeoblog archeologiavocidalpassato.com) esperto nella comunicazione del patrimonio culturale attraverso i media. Ha vinto il film “The trace of time” di Dionysia Kopana (Grecia 2020, 97’), un film sul tempo, la memoria, la nostalgia. Un film sulla bellezza dell’archeologia e dello scavo attraverso il ritratto postumo di Yannis Sakellarakis. Un viaggio alla ricerca di un uomo non più presente, attraverso le tracce lasciate nei posti dove è stato e le persone che ha incontrato. Uno scavo cinematografico che mette in luce un’immagine attraverso frammenti, proprio come fa l’archeologia.

Ecco la motivazione della giuria di qualità: “La regista, seguendo le orme e ricostruendo la figura del grande archeologo greco Iannis Sakellarakis, con una fotografia efficace arricchita da immagini di archivio, affronta i grandi temi dell’archeologia; il senso e il fine della ricerca archeologica, il rapporto con le comunità locali, con il paesaggio, con la storia; l’approccio del ricercatore a uno scavo, le sue emozioni, i suoi dubbi, le relazioni con i colleghi e gli operai e la gente; il fine ultimo di tutto questo, che è la ricerca dell’uomo, la sua presenza, il suo messaggio che si trasmettono attraverso ogni singolo oggetto, ogni singolo gesto. Un film bello, scorrevole, chiaro e molto ben confezionato, pensato e girato”.
La regista, in questa intervista informale per archeologiavocidalpassato.com, racconta il suo film, il suo rapporto con l’archeologia, e il premio appena ricevuto. Dionysia Kopana ha studiato psicologia e cinema ad Atene e storia dell’arte a Firenze. Ha frequentato numerosi seminari e corsi sul cinema e sul documentario. Ha lavorato in produzioni televisive, pubblicitarie, cinematografiche e come fotografa e opinionista in riviste. Ha scritto sceneggiature per documentari e cortometraggi. Ha anche lavorato come direttore della fotografia in cortometraggi e documentari e come regista in teatro.
Maria Antonietta Di Vita, in questa intervista per archeologiavocidalpassato.com, traccia un bilancio dell’XI Rassegna del documentario e della comunicazione archeologica di Licodia Eubea e presenta il premio Antonino Di Vita, assegnato a chi spende la propria professione nella promozione della conoscenza del patrimonio storico artistico e archeologico, premio per il 2021 assegnato all’archeologo Lorenzo Nigro, che insegna Archeologia del Vicino Oriente antico e Archeologia fenicio-punica alla Sapienza Università di Roma e dal 2002 dirige la missione archeologica della Sapienza a Mozia in Sicilia Occidentale. A Lorenzo Nigro è stato premiato con una scultura di Santo Paolo Guccione, scultore raffinato e apprezzato tanto in Italia e che all’estero. Guccione ha sempre manifestato un sincero interesse nei confronti del festival di Licodia Eubea, per il quale ha sempre messo a disposizione la sua arte. Consapevole della malattia che lo ha colpito e che ne ha causato la scomparsa nel 2019, l’artista ha dedicato al festival la sua ultima opera, “L’Oracolo”, scultura che dal 2020 viene riprodotta in serie e consegnata come “Premio Antonino Di Vita”.

Ecco la motivazione del comitato scientifico: “Archeologo sul campo e accademico, direttore di prestigiose missioni archeologiche nel Mediterraneo, in Giordania e Palestina, vanta un impegno trentennale nello studio del mondo fenicio-punico e del Vicino Oriente, veicolato attraverso una imponente produzione scritta di carattere scientifico e divulgativo. Per la sua capacità di comunicare efficacemente e diffusamente il patrimonio culturale e l’entusiasmo della scoperta attraverso una pluralità di media e linguaggi, da quello più immediato e spontaneo dei social media, a quello più pensato e personale della letteratura. Per la sua capacità di leggere l’Antico alla luce del nostro tempo, dando vita ad un complesso gioco di specchi con l’intento di offrire spunti di riflessione sempre stimolanti, su quegli interrogativi, quelle tensioni, quei sentimenti che da sempre caratterizzano l’animo umano”.
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