Aquileia (Ud). Nei nuovi depositi del museo Archeologico nazionale il suggestivo allestimento della mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano” con gli straordinari ritrovamenti effettuati nel santuario termale di San Casciano dei Bagni, quinta tappa (con qualche anteprima della campagna 2024) verso il realizzando museo Archeologico nazionale di San Casciano. Gli interventi di La Rocca, Osanna, Carletti, Montanari, Tabolli

4 dicembre 2025: taglio delnastro della mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano” al Museo archeologico nazionale di Aquileia: da sinistra, Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Marta Novello, direttore Man-Aquileia; Massimo Osanna, dg Musei; Jacopo Tabolli, curatore e direttore scien. scavo; Marianna Bressan, direttore musei archeologici Venezia e laguna; Agnese Carletti, sindaco San Casciano dei Bagni (foto mic)
La mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano” arriva al Museo archeologico nazionale di Aquileia dopo le edizioni allestite nelle prestigiose sedi del Palazzo del Quirinale, del Museo archeologico nazionale di Napoli, del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria e della James-Simon-Galerie di Berlino. Dal 4 dicembre 2025 all’8 marzo 2026, al pubblico del museo Archeologico nazionale di Aquileia vengono presentati gli straordinari ritrovamenti effettuati nel santuario termale di San Casciano dei Bagni: il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto in Italia. L’esposizione, a cura di Massimo Osanna e Jacopo Tabolli, permette di ammirare un nucleo di più di trecento reperti, frutto delle campagne di scavo condotte tra 2022 e 2024 nel sito archeologico del Bagno Grande dall’università per Stranieri di Siena, in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Siena Grosseto e Arezzo e il Comune di San Casciano dei Bagni. La mostra è stata promossa dal ministero della Cultura e realizzata dalla direzione generale Musei del MiC con il museo storico e parco del Castello di Miramare-direzione regionale Musei nazionali Friuli Venezia Giulia / museo Archeologico nazionale di Aquileia. Alla Fondazione Aquileia si deve la proiezione in videomapping che illuminerà la facciata del museo per tutto il periodo natalizio. Hanno inoltre contributo alla realizzazione della mostra il Comune di Aquileia, la Fondazione Friuli e Promoturismo FVG.

Allestimento della mostra “Gli dei ritornano. I brionzi di San Casciano” nei depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia (foto massmedia di Stefano Bergomas)
Il suggestivo allestimento all’interno dei nuovi depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia arricchisce il percorso espositivo con le novità delle ultime campagne di scavo, esposte per la prima volta in Italia. Gli straordinari reperti raccontano secoli di devozione e di preghiere in un luogo caratterizzato dalla presenza di acque calde, che ha significativamente mantenuto nel nome la memoria della vocazione termale di questo territorio: donne e uomini, adulti e bambini, di culture e lingue diverse, hanno frequentato e condiviso lo stesso santuario, la cui sacralità era strettamente legata alla presenza di acque termali dalle spiccate qualità terapeutiche. Proprio il tema del contatto, dello scambio e delle contaminazioni tra culture è la chiave di lettura della edizione aquileiese della mostra, che si inserisce nel quadro delle iniziative programmate nell’ambito delle celebrazioni di GO!2025 – Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025, arricchendo il palinsesto degli eventi grazie all’alto profilo scientifico del progetto curatoriale e allo straordinario valore documentario dei reperti.

Il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale, Luigi La Rocca, a Berlino (foto agnese sbaffi / mic)

Il Palazzo dell’Arcipretura a San Casciano dei Bagni (Si) futura sede del museo dei bronzi di San Casciano (foto mic)

Campagna 2024: panoramica dell’area di scavo del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (foto SABAP-SI Comune di San Casciano dei Bagni Unistrasi)
Il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale del Mic, Luigi La Rocca, sottolinea come “il rinvenimento dello straordinario contesto di Bagno Grande è il risultato di un lungo e altalenante percorso che affonda le sue radici nel Rinascimento, quando alcuni importanti rinvenimenti archeologici sono menzionati in occasione dei primi studi sulle proprietà terapeutiche e salutari delle abbondanti acque minerali che scaturiscono dal sottosuolo di San Casciano dei Bagni. Il rinnovato interesse per il sito si deve però alla attività di tutela e conoscenza condotta tra il 2016 e il 2017 dalla Soprintendenza che, sulla base di attente ricognizioni nell’area di Bagno Grande e della mappatura delle evidenze, allora quasi completamente nascoste dalla vegetazione, sollecitò più estese indagini affidandone poi la conduzione all’università per Stranieri di Siena. Così, dal 2019 un team coordinato dal prof. Jacopo Tabolli sta portando alla luce un contesto straordinario in cui ogni oggetto rinvenuto, di bronzo, di terracotta o di marmo, documenta la complessità delle pratiche rituali e votive legate alla guarigione e alla salute che si svolgevano nel santuario dedicato alla fonte calda, il “Flere Havens”, personificazione della sorgente termale, oggetto di venerazione e devozione accanto ad altre divinità, Esculapio, Igea, Apollo, Iside e Fortuna. Le scoperte del santuario del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni hanno già trovato spazio in mostre prestigiose in Italia e all’estero; quella di Aquileia rappresenta un’ulteriore tappa di un percorso di diffusione della conoscenza di questa straordinaria avventura, con l’obiettivo di condividere con il pubblico l’eccezionalità dei reperti e del contesto archeologico, in attesa del completamento del museo Archeologico nazionale di San Casciano, che avrà sede nel Palazzo dell’Arcipretura acquistato dal ministero della Cultura, e del parco archeologico Termale nell’area dello scavo”.
“L’arrivo ad Aquileia dei bronzi di San Casciano”, commenta il direttore generale Musei Massimo Osanna, “segna una nuova tappa in un percorso di ricerca e di valorizzazione che ha portato questa straordinaria scoperta a dialogare con alcuni dei più importanti musei e istituzioni italiane e internazionali: dal Quirinale ai musei nazionali di Napoli e Reggio Calabria, fino all’ultima tappa alla James-Simon-Galerie di Berlino. La nuova mostra permette ora di presentare al pubblico le acquisizioni più recenti delle campagne di scavo, mettendo in relazione il santuario del Bagno Grande con un territorio – quello di Aquileia – che condivide una lunga storia di incontri, scambi e connessioni culturali. Ciò che emerge da questo percorso non è soltanto l’eccezionalità del deposito votivo: è la capacità del patrimonio di generare conoscenza, di aprire prospettive, di costruire un racconto condiviso e partecipato. Ed è in questa direzione che si articola l’azione del Sistema Museale Nazionale, che fa della collaborazione tra i luoghi della cultura, in un’ottica di rete, uno strumento essenziale di valorizzazione. Mentre proseguono le attività per realizzare il nuovo museo a San Casciano dei Bagni per dare ai bronzi la loro casa, continuiamo così a promuovere e a condividere una scoperta che parla a tutti, rafforzando il ruolo dei musei come luoghi vivi: laboratori di ricerca e di partecipazione, capaci di interpretare le complessità del nostro passato e di renderle accessibili ai pubblici di oggi”.

Mostra “Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano”: da sinistra, Agnse Carletti, Massino Osanna e Jacopo Tabolli alla presentazione ad Aquileia (foto mic)
“I nostri Bronzi cominciano il loro ritorno verso San Casciano dei Bagni”, afferma il sindaco di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti, “facendo tappa ad Aquileia e accompagnarli in un luogo così importante per l’archeologia italiana e di tutto il mondo è un grande onore. Come sempre la mia presenza sta a rappresentare quella di una comunità intera, la comunità di San Casciano dei Bagni che ha fortemente voluto lo scavo del Santuario Ritrovato investendo il suo futuro in un progetto che mette al centro il suo passato. Mi piace ricordare come questo viaggio abbia trovato la sua prima tappa in mostra al Palazzo del Quirinale, fortemente voluta dal Presidente Mattarella, negli stessi giorni in cui il ministero della Cultura acquistava il palazzo destinato ad ospitare il museo di San Casciano. Siamo dunque felici ed onorati di essere oggi in questo luogo iconico che arricchisce il nostro progetto con un’occasione di valorizzazione straordinaria, ma sempre più impazienti di vedere i Bronzi tornare a casa”.

Allestimento della mostra “Gli dei ritornano. I brionzi di San Casciano” nei depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia (foto massmedia di Stefano Bergomas)
Il rettore dell’università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari, dichiara: “Il Bagno Grande con le sue acque calde ed accoglienti, dove si osservano tracce materiali di coesistenza tra Etruschi e Romani, è ormai entrato nell’immaginario internazionale e nazionale e anche nella quotidianità della comunità accademica dell’università per Stranieri di Siena, come un luogo caro, e familiare. Questa mostra ad Aquileia è prima di tutto il frutto di un lungo percorso di ricerca, vissuto da archeologhe e archeologi in ricerca assieme alla stessa comunità civica di San Casciano dei Bagni. La mediazione culturale tanto cara alla nostra piccola università non è, in questo caso, tra culture diverse di oggi, ma tra le comunità che ieri vivevano in quella terra e la comunità viva ai nostri giorni, che muove verso una profonda presa di coscienza della sua storia, e dunque di se stessa”.

Ad Aquileia esposta la straordinaria statua di infante con palla, che reca per la prima volta inciso nel bronzo il nome della città (e forse del dio) di Chiusi, scoperta a San Casciano nel 2024 (foto massmedia di Stefano Bergomas)
“Quest’ultima edizione della mostra”, sottolinea il direttore del CADMO dell’università per Stranieri di Siena Jacopo Tabolli, coordinatore scientifico dello scavo e co-curatore della mostra, “aggiunge un tassello fondamentale alla conoscenza del santuario del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni e soprattutto al suo carattere eccezionale di spazio millenario di multiculturalismo e plurilinguismo. Per la prima volta, ad Aquileia, si presentano in Italia i reperti delle ultime campagne, recuperati nel 2024 nella stratificazione più profonda della vasca: tre nuovi nuclei di offerte votive, deposti insieme a numerose uova direttamente nel fango, tra cui un raro torso maschile in bronzo con dedica votiva in latino alla Fonte Calda, una figura femminile di offerente e la straordinaria statua di infante con palla, che reca per la prima volta inciso nel bronzo il nome della città (e forse del dio) di Chiusi. Quasi sul fondo del deposito votivo sono emersi anche cinque serpenti in bronzo, che potrebbero alludere allo spirito della sorgente o rimandare a rituali che presso gli Etruschi e i Romani erano connessi alla pratica della divinazione”.

Ad Aquilreia esposto il raro torso maschile in bronzo con dedica votiva in latino alla Fonte Calda, scoperto a San Casciano nella campagna 2024 (foto massmedia di Stefano Bergomas)
Il progetto di allestimento è di Chiara Bonanni e Guglielmo Malizia, Decima Casa – studio di architettura, che ha reinterpretato gli spazi dei depositi museali recentemente rinnovati per inserirvi una mostra archeologica di respiro internazionale. I reperti della collezione aquileiese accolgono gli straordinari ritrovamenti di San Casciano dei Bagni entro un contesto di grande suggestione e potere evocativo, ideato per mettere il pubblico a stretto contatto con l’attività di ricerca che sta alla base di ogni esposizione museale. Il progetto della mostra inserisce il deposito votivo del Bagno Grande all’interno di un ampio contesto storico e territoriale: lungo il percorso il visitatore scopre una moltitudine di luoghi sacri che aiutano a comprendere la complessità di un vasto territorio collocato tra Toscana, Umbria e Lazio, spaziando dell’età del Bronzo Recente (fine del XIV secolo a.C.) al periodo tardoantico (IV sec. d.C.). Decine di statue e statuette raffiguranti le divinità venerate nel luogo sacro o i fedeli dedicanti, centinaia di monete in bronzo e gli ex-voto anatomici scoperti all’interno della vasca sacra, databili soprattutto tra il II e il I secolo a.C., narrano storie di devozione e di riti svolti per chiedere alle divinità la salute o per ringraziare di una guarigione. Di particolare interesse sono le lunghe iscrizioni in etrusco e latino presenti sulle statue, che restituiscono nuovi dati sul rapporto tra Etruschi e Romani, sui culti presso le sorgenti termali e sulle divinità qui venerate, in un periodo storico di grandi trasformazioni che vide la definitiva romanizzazione delle potenti città etrusche.
Verona. Al museo di Storia naturale l’incontro “Francesco Zorzi & Franco Mezzena. Un viaggio tra Verona e Aosta nel segno della ricerca e della memoria” per riflettere sul valore della memoria scientifica e sulla capacità di comunicare l’archeologia con passione e umanità, con presentazione di un libro su Zorzi e un film su Mezzena
Venerdì 5 dicembre 2025, alle 16.30, nella Sala “Sandro Ruffo” del museo di Storia Naturale di Verona, è in programma il quinto appuntamento con le “Conferenze dei Musei Civici 2025-2026” dal titolo “Francesco Zorzi & Franco Mezzena. Un viaggio tra Verona e Aosta nel segno della ricerca e della memoria”. Un doppio appuntamento per riflettere sul valore della memoria scientifica e sulla capacità di comunicare l’archeologia con passione e umanità, che prevede la presentazione del libro “Francesco Zorzi (1900-1964). L’uomo e lo studioso” a cura di Massimo Saracino e, a seguire, la proiezione del docu-film “Franco Mezzena. L’archeologia raccontata con il sorriso” di N. Castangia e A. Fenu, vincitore del Premio Firenze Archeofilm 2024. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. Porgono i saluti istituzionali Jacopo Buffolo, assessore alle Politiche giovanili e alla Memoria storica del Comune di Verona, e Stefano Vallani, presidente del consiglio comunale. Moderano Nicoletta Martinelli e Massimo Saracino della sezione di Preistoria del Museo di Storia Naturale.
Presentazione del libro “Francesco Zorzi (1900-1964). L’uomo e lo studioso” a cura di Massimo Saracino. Il volume, a 60 anni dalla scomparsa di Zorzi, ripercorre la sua attività scientifica, il contributo istituzionale e il profilo umano, restituendo un ritratto ricco e articolato. Interviene Massimo Tarantini, funzionario e responsabile dell’area Educazione e ricerca alla soprintendenza ABAP di Firenze: è allo stesso tempo archeologo e storico dell’archeologia. Come archeologo si è occupato soprattutto di archeologia mineraria, coordinando sul Gargano le ricerche sul più antico distretto minerario preistorico d’Europa. Come storico dell’archeologia si occupa soprattutto delle ricerche preistoriche in Italia tra Ottocento e Novecento. È membro della commissione History of archaeology dell’Unione internazionale delle scienze preistoriche e protostoriche. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo La nascita della paletnologia in Italia (2012), la cura di vari volumi – tra i quali Archivi dell’archeologia italiana (2020) e New advances in the history of archaeology (2021) – e il recente capitolo sulla stratigrafia nella storia dell’archeologia pubblicato nel prestigioso Oxford Handbook of the History of archaeology.
A seguire la proiezione del docu-film “Franco Mezzena. L’archeologia raccontata con il sorriso” di N. Castangia e A. Fenu, vincitore del Premio Firenze Archeofilm 2024 attribuito dal pubblico. Il docu-film rende omaggio alla figura dell’archeologo veronese Franco Mezzena (1940-2024) e a una delle sue scoperte archeologiche più celebri e sorprendenti: il sito megalitico di Saint-Martin-de-Corléans, ad Aosta. Interviene Alessandra Armirotti, soprintendenza per i Beni e le Attività culturali della Valle d’Aosta, con un ricordo inviato e letto in sala. Quindi Nicola Castangia e Andrea Fenu, videomessaggio; Marcello Mezzena, figlio di Franco; Franco Nicolis, già Ufficio Beni Archeologici Provincia Autonoma di Trento, archeologo con consolidata esperienza istituzionale nella tutela, studio e valorizzazione del patrimonio culturale trentino. È stato Direttore dell’Ufficio Beni Archeologici della soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia autonoma di Trento. Tra le sue attività, è stato curatore della collana AdA – Archeologia delle Alpi, che documenta le ricerche archeologiche più recenti sul territorio provinciale, in collaborazione con studiosi locali e internazionali. Ha diretto numerose pubblicazioni di studi su temi diversificati, quali archeologia alpina, archeologia della Grande Guerra, indagini su siti preistorici e protostorici, oltre a interventi su memoria, ambiente montano, tutela dei reperti da contesti particolari (es. ghiacciai). È riconosciuto per la capacità di coniugare rigore scientifico e impegno divulgativo, rendendo accessibili i risultati delle ricerche anche al grande pubblico.
Trento. Per “Natale a Tridentum” nel week end la visita guidata “Un viaggio nel tempo alla scoperta della Tridentum romana”, lo spettacolo “A tu per tu con gli animali” alla villa di Orfeo, e #domenicalmuseo

Lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas in via Cesare Battisti a Trento (foto soprintendenza BC – Tn)
Per la rassegna “Natale a Tridentum” fine settimana ricco di iniziative nei siti della Trento romana. Il primo appuntamento in calendario è venerdì 5 dicembre 2025, alle 15, con la visita guidata “Un viaggio nel tempo alla scoperta della Tridentum romana”. Un percorso affascinate e suggestivo alla scoperta della città romana dallo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas alla Villa romana di Orfeo. Ritrovo al S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas. Partecipazione gratuita previa prenotazione (tel. 0461 230171) entro le ore 12 del giorno dell’iniziativa, minimo 5 massimo 25 persone. La visita non comprende l’ingresso ai siti archeologici.

Alla villa di Orfeo di Trento lo spettacolo “A tu per tu con gli animali”, di e con Nicola Sordo (foto soprintendenza BC tn)
Sabato 6 dicembre 2025, alle 15.30, alla villa romana di Orfeo è in programma l’ultimo appuntamento della rassegna “Teatro a Tridentum” con lo spettacolo per famiglie “A tu per tu con gli animali”, di e con Nicola Sordo. Il professor Felipe Corazon, famoso studioso degli animali di tutto il mondo e dei loro comportamenti, guiderà adulti e bambini alla scoperta di creature del passato attraverso teorie originali e sorprendenti esperimenti dal vivo… e forse qualcuna abita ancora tra gli spazi della Villa. Al termine dello spettacolo è prevista una visita partecipata al sito archeologico. Spettacolo teatrale per bambini a partire dai 4 anni di età. Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.
Domenica 7 dicembre 2025 ritorna #domenicalmuseo, ingresso gratuito alla Villa romana di Orfeo e allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas. Orario di apertura dei siti ore 9-13/14-17.30.
Roma. In Curia Iulia, in presenza e on line, presentazione del libro “Archeologi. I maestri del passato” di Andrea Augenti (Carocci editore)
Venerdì 5 dicembre 2025, in Curia Iulia, per iniziativa del parco archeologico del Colosseo, alle 16.30, presentazione del libro “Archeologi. I maestri del passato” di Andrea Augenti (Carocci editore). Dopo i saluti istituzionali di Alfonsina Russo, capo dipartimento per la Valorizzazione del Patrimonio culturale, e Simone Quilici, direttore del parco archeologico del Colosseo, intervengono, alla presenza dell’autore, Andrea Paribeni, università di Urbino; Riccardo Santangeli Valenzani, università Roma Tre; Enrico Zanini, università di Siena. ingresso libero da largo della Salara Vecchia con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti al link https://augenti5dicembre.eventbrite.it. Diretta streaming sulla pagina Facebook del parco archeologico del Colosseo.
Archeologi. I maestri del passato. La storia dell’archeologia dalle origini ai nostri giorni, raccontata attraverso le vite di alcuni tra i più importanti studiosi: uomini e donne che hanno dato forma e sostanza alla disciplina, nel corso del tempo e in modi diversi. Da Johann Winckelmann, che getta le basi dell’archeologia come storia dell’arte, a Mortimer Wheeler, a cui si deve uno dei primi manuali di scavo; da Gertrude Bell, instancabile studiosa dell’Oriente, a Thomas Lawrence, militare e spia, ma anche archeologo con la passione del Medioevo e dei castelli dei crociati. E poi Rodolfo Lanciani, autore di una straordinaria mappa di Roma antica, Mary Leakey e le sue grandi scoperte sui nostri antenati, e molti altri ancora… Un viaggio nell’evoluzione del pensiero archeologico, nelle vicende, nelle menti e nelle emozioni dei personaggi che grazie al loro lavoro hanno scritto pagine fondamentali della storia. La scrittura chiara e scorrevole, assieme alle immagini degli scavi, degli oggetti e dei taccuini di appunti, permette al lettore di tuffarsi nel passato, per scoprire la meraviglia di un mestiere davvero affascinante.
Licodia Eubea (Ct). Con la quarta giornata il XV Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico rientra nella sua sede storica: nove film, “Archeologia e ragazzi” (film, laboratori didattici, e visite guidate per le scuole), incontro con l’archeologo Santino Alessandro Cugno e la sera il cine-concerto “Mirabilia. Oltre l’ordinario”
Venerdì 5 dicembre 2025, quarta giornata del XV Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico, la kermesse cinematografica e non solo rientra nella sua sede storica, Licodia Eubea, dopo le prime tre giornate che hanno visto il debutto a Catania. Ed è una giornata piena, con nove film in cartellone, la mattinata dedicata alle scuole con “Ragazzi e archeologia” (film, laboratori didattici, e passeggiate alla scoperta di Licodia Eubea), il primo Incontro con l’Antico (protagonista l’archeologo Santino Alessandro Cugno), e gran finale la sera con il cine-concerto “Mirabilia. Oltre l’ordinario”.
Mattinata dunque intensa, che si apre alle 8.30, al Polo culturale della Badia, con la proiezione di quattro cortometraggi, in prima regionale (di cui uno fuori concorso): “La reine d’Egypte / The queen of Egypt” di Erwan Le Gal (Francia 2024, 6’). Nell’Egitto dell’8000 a.C., quando l’umanità apprese per la prima volta l’arte dell’apicoltura, la regina Nefertari vive le sue ultime ore accanto al faraone Ramses II, il grande amore della sua vita. In un intreccio di memoria, mito e natura, The Queen of Egypt evoca il crepuscolo di una civiltà e il volo delle api come simbolo d’eternità, in un racconto poetico che unisce amore, bellezza e nascita delle prime forme di armonia tra l’uomo e la natura. Segue “Il segreto della Dea / The secret of the Goddess” di Lorenzo Antonioni (Italia 2019, 26’). Al tempo degli Etruschi fervono i preparativi per la festa della dea della fertilità. Vulca, che lavora da un ceramista, è un bambino che si interroga sul mistero del divino ed intraprende un percorso interiore immergendosi nella natura. Quindi “Il fiume e Nina / The river and Nina” di Lorenzo Daniele (Italia 2025, 5’). Attraverso la tecnica dello stop motion, i bambini della Scuola dell’Infanzia del IV Istituto Comprensivo “D. Costa”, raccontano le vicende storiche di un territorio della Sicilia orientale, quello di Augusta, dai primi insediamenti umani in epoca preistorica, all’estrazione del sale in epoca moderna con la creazione delle saline, passando per le due Guerre Mondiali e la successiva industrializzazione che ha portato ricchezza, ma anche inquinamento. Il messaggio finale, tuttavia, è di grande speranza. Chiude questo gruppo di corti, “Once Beneath a Time” di Amelia Dickson (USA 2024, 4’). Un viaggio nelle profondità di un mondo preistorico immaginario e un omaggio a ciò che la Terra cela nelle sue profondità.
Alle 11.40, gli ultimi die film della mattinata: in prima regionale, “L’uomo di Val Rosna / The man of Val Rosna” di Stefano Zampini (Italia 2024, 19’). Un viaggio nelle ultime giornate dell’Uomo di Val Rosna, cacciatore paleolitico vissuto 14.000 anni fa. Il cortometraggio ne racconta la vita quotidiana, tra caccia, rituali di gruppo come la lavorazione del pesce e la pittura con l’ocra, e momenti unici: il più antico intervento dentistico conosciuto, la trapanazione di una carie su un dente del giudizio.In un crepuscolo di luce e silenzio, il suo viaggio termina con una sepoltura onorata da una pietra dipinta, simbolo di rispetto e memoria ancestrale. Chiude, in prima nazionale, il film “Diario di scavo. Archeologi a Siponto / Excavation Diary. Archaeologists in Siponto” (Italia 2025, 55’) di Lorenzo Scaraggi, il regista pugliese vincitore del premio del pubblico la scorsa edizione. A Siponto, una giornata di scavo diventa il racconto del mestiere dell’archeologo. Diario di scavo osserva i gesti, il tempo e la cura di chi riporta alla luce la storia, rivelando il valore dell’archeologia pubblica come dialogo tra terra, ricerca e comunità.
Mentre al Polo culturale della Badia si proiettano i film, alle 9 e alle 11, con ritrovo in piazza Garibaldi, parte la visita guidata “Esplorando Licodia Eubea”: gli studenti degli istituti di istruzione di secondo grado verranno accompagnati in un affascinante percorso di consapevolizzazione al patrimonio culturale di Licodia Eubea, visitandone i monumenti e scoprendo le storie di chi li ha abitati. Invece dalle 10, all’auditorium della chiesa di Santa Lucia, il laboratorio “Mani nel passato: creare come gli Etruschi” Pensati per gli studenti degli istituti di istruzione di primo grado, i laboratori costituiscono un’occasione per tradurre in azione i contenuti proposti durante le proiezioni cinematografiche dei matinée scolastici. Il laboratorio “Mani nel passato: creare come gli Etruschi” sarà un vero e proprio viaggio nel tempo. I giovani partecipanti scopriranno come gli antichi Etruschi modellavano statuette votive in argilla e metallo tramite tecniche antiche e tradizionali, percorrendo così un affascinante percorso alla scoperta della loro religiosità.
Le proiezioni riprendono nel pomeriggio, alle 17, al Polo Culturale della Badia: si inizia con il film “La Muculufa” (Italia 2024, 22’) del regista argentino Francesco Montefusco (presente in sala). Muculufa è un suggestivo rilievo montuoso al confine tra Agrigento e Caltanissetta, attraversato dal fiume Salso, il più lungo di Sicilia, e noto per le sue miniere di zolfo. Oltre 4000 anni fa fu un importante centro per le popolazioni della Valle del Salso durante l’Età del Bronzo Antico. Questo santuario “pancastellucciano”, già oggetto di scavi pionieristici negli anni ’80, torna oggi alla luce grazie a un innovativo progetto di “archeologia del cielo”. Segue il film, in prima nazionale, “Tiempo en Maya” (Messico 2025, 29’) di Alberto Josè Doctorovich. Questo documentario, realizzato con la tecnica del timelapse, esplora le conoscenze astronomiche estremamente precise della civiltà Maya, come il loro calendario e le strutture allineate con il Sole, la Luna e Venere. Attraverso l’esplorazione dei principali siti archeologici, il film rivela il profondo legame dei Maya con i cicli celesti. Quindi, il film, in prima nazionale, “La Festa / The Mistery Play” (Spagna 2025, 60’) di Manuel Gutierrez Aragón. Nel Medioevo, il teatro rinacque grazie alla messa in scena, all’interno delle chiese, dei cosiddetti “drammi sacri”, che fiorirono in tutta Europa a partire dal XII secolo. Con il Concilio di Trento, la Chiesa li proibì e queste rappresentazioni scomparvero del tutto. Tutte, tranne una: i Misteri d’Elx, dove gli abitanti trasformano il dolore della morte nella gioia della celebrazione.
Incontro con l’antico. Alle 19, incontro con Santino Alessandro Cugno, archeologo del parco archeologico dell’Appia Antica e responsabile del parco archeologico delle Tombe di Via Latina, ideatore del graphic novel “Demetriade. La Gens Anicia e la via Latina” (edito da Nubes, realizzato degli sceneggiatori Sergio Vacca e Sonia Morganti con i disegni e i colori di Davide Pierotti), un fumetto che racconta le vicissitudini di una nobildonna romana della prima metà del V secolo d.C., convertita al Cristianesimo, e quindi la storia dell’origine della basilica di Santo Stefano protomartire al III miglio della via Latina. In tempi bui, la luce stende il suo chiarore verso orizzonti impensabili e rende capaci di azioni che superano la fragile vita umana. Questa è la storia di Demetriade, fanciulla della nobile famiglia degli Anici, che – guidata dal suo profondo amore per Cristo – attraversò un’epoca tempestosa e complessa, si confrontò con Sant’Agostino e San Girolamo e commissionò la costruzione della basilica di Santo Stefano nella sua proprietà sulla Via Latina. I resti dell’edificio furono ritrovati nel 1857 e sono ancora oggi oggetto di scavi e studi. Perché l’Amore, come la luce, raggiunge orizzonti impensabili anche nel tempo.
Santino Alessandro Cugno, specialista in Archeologia Tardoantica e Medievale, ha partecipato ad attività sul campo e ha in attivo una vasta bibliografia che spazia dalla topografia all’archeologia rupestre, dalla storia dell’archeologia alla museologia. Socio della SAMI, ha ricevuto la menzione di merito al Premio Umberto Zanotti Bianco di Italia Nostra.
Alle 19.30, pausa con “Calici d’autore”, ovvero un aperitivo rinforzato con i prodotti del territorio in compagnia degli ospiti del festival (registi, produttori, archeologi, antropologi e delegazioni artistiche dei film), che si trasforma in un momento conviviale e di confronto informale con il pubblico. Ingresso è a pagamento, e il ticket si può prenotare su https://www.rassegnalicodia.it/shop/.
Alle 21, “Mirabilia. Oltre l’ordinario”, proiezione di corti d’autore animati cui seguirà un cine-concerto: la proiezione di due film muti musicati dal vivo dai musicisti Mario Indaco, Giovanna Albani, Giuseppe Severini e Marilena Lanzafame che eseguiranno brani composti da Giovanna Albani e Daniele Maugeri.
Civitavecchia. In Comune presentazione del progetto “Centumcellae – Litoralis. Conoscenza, formazione e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico della costiera civitavecchiese” che punta a connettere in un unico circuito di conoscenza, formazione e turismo culturale i luoghi simbolo della storia antica del territorio. Fulcro del sistema il museo Archeologico nazionale al quale viene restituita dall’Etru una rara sors plumbea
Giovedì 4 dicembre 2025, alle 15, l’Aula Pucci del Comune di Civitavecchia diventa la porta d’ingresso a una nuova narrazione del litorale: il mare, i santuari etruschi, le ville romane e i paesaggi storici della costiera civitavecchiese vengono riuniti in un unico racconto grazie al progetto “Centumcellae – Litoralis. Conoscenza, formazione e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico della costiera civitavecchiese”. In questa occasione farà ritorno in città anche un reperto raro e prezioso: la sors plumbea del santuario etrusco di Punta della Vipera. Promosso in partenariato da Comune di Civitavecchia, direzione regionale Musei nazionali Lazio – museo Archeologico nazionale di Civitavecchia, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, DiSCo Lazio, Sapienza università di Roma, università della Tuscia, Consorzio Polo Universitario di Civitavecchia e Associazione Archeologica Centumcellae 1911, il progetto Centumcellae – Litoralis nasce per connettere in un unico circuito di conoscenza, formazione e turismo culturale i luoghi simbolo della storia antica del territorio. L’iniziativa è stata finanziata nell’ambito del Bando DiSCo Lazio 2025 e dal Comune di Civitavecchia, con l’obiettivo di costruire una nuova offerta culturale e turistica fondata sulla conoscenza del contesto storico e ambientale della costiera: un’azione integrata che unisce ricerca scientifica, didattica universitaria, iniziative divulgative e itinerari di visita. L’appuntamento del 4 dicembre 2025, a Ingresso libero, senza prenotazione, rappresenta così il primo passo di un progetto più ampio, che mira a fare della costa civitavecchiese un laboratorio di buone pratiche per la tutela, la ricerca, la formazione e la valorizzazione condivisa del patrimonio culturale, in stretto dialogo tra istituzioni, università, enti locali e comunità.
Nella prima fase del progetto, il sistema mette in rete alcuni dei siti più significativi – e in parte ancora poco noti al grande pubblico – del litorale civitavecchiese: l’insediamento di Aquae Tauri, le Terme Taurine e la cosiddetta Villa Pulcherrima; la necropoli etrusca de La Scaglia; l’insediamento costiero de La Frasca, la villa costiera di Torre Valdaliga e il complesso costiero de La Mattonara; il santuario etrusco di Punta della Vipera e la Rocca di Civitavecchia. Fulcro del sistema è il museo Archeologico nazionale di Civitavecchia, vero e proprio “faro culturale” della città, che conserva il patrimonio materiale dei siti coinvolti e che, entro il 2026, sarà protagonista di un percorso di rinnovamento del proprio allestimento per restituire in maniera ancora più efficace le molteplici valenze storico-archeologiche espresse dal territorio.
La giornata del 4 dicembre 2025 si apre con i saluti istituzionali del sindaco di Civitavecchia, dei rappresentanti di DiSCo Lazio, della Direzione regionale Musei nazionali Lazio, della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, dei vertici dei Dipartimenti e degli Atenei coinvolti e del Consorzio Polo Universitario di Civitavecchia. Segue la presentazione del progetto “Centumcellae – Litoralis”, del nuovo logo e delle attività previste, a cura del Comune, del Museo archeologico nazionale di Civitavecchia e dei docenti universitari partner dell’iniziativa. Un momento centrale dell’incontro sarà dedicato al santuario etrusco di Punta della Vipera, complesso sacro costiero dedicato alla dea Minerva con funzioni oracolari, in connessione con l’insediamento della Castellina del Marangone. Qui, alla metà degli anni Sessanta del Novecento, fu rinvenuta una rara sors plumbea (pedina oracolare), oggetto oggi di un significativo gesto di restituzione: grazie alla disponibilità del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, la sors tornerà infatti al museo Archeologico nazionale di Civitavecchia, rientrando nel suo contesto territoriale e museale originario. Nel corso del pomeriggio verranno presentate le vecchie e nuove ricerche sul santuario di Punta della Vipera, condotte in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, e il nuovo riallestimento della sala museale dedicata al complesso sacro, che offrirà al pubblico un percorso aggiornato e immersivo sulla storia del santuario e sui materiali rinvenuti.
Roma. A Palazzo Massimo per il ciclo “Il Museo tra le righe. Studi e ricerche tra gli archivi e le raccolte del Museo Nazionale Romano” incontro con Agnese Pergola (reperti cristiani nel MnR) e Sara Colantonio e Carlotta Caruso (nuove scoperte alle Terme di Diocleziano)
Mercoledì 3 dicembre 2025, alle 17, a Palazzo Massimo, nuova conferenza del ciclo “Il Museo tra le righe. Studi e ricerche tra gli archivi e le raccolte del Museo Nazionale Romano” a cura di Giulia Cirenei e Antonella Ferraro, che presenta al pubblico gli studi e le ricerche condotte dal personale scientifico del Museo. Introduce Federica Rinaldi, direttrice del museo nazionale Romano; intervengono Agnese Pergola su “Per un censimento dei reperti cristiani del museo nazionale Romano: dai documenti d’archivio alla raccolta archeologica”; Sara Colantonio e Carlotta Caruso su “Nuove scoperte dal cantiere della “forica” delle Terme di Diocleziano”. Modera Antonella Ferraro. Ingresso libero nel limite dei posti disponibili. Prenotazione obbligatoria: www.ilmuseotralerighe.eventbrite.it.
San Pietro in Casale (Bo). In Municipio l’incontro “Il sito di Maccaretolo: nuova campagna di prospezioni geofisiche” con i risultati della nuova campagna di prospezioni geofisiche condotte nel sito di Maccaretolo
Mercoledì 3 dicembre 2025, alle 17.45, nella sala del consiglio comunale, Palazzo del Municipio, in via Giacomo Matteotti 154 a San Pietro in Casale (Bo) la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna presenta “Il sito di Maccaretolo: nuova campagna di prospezioni geofisiche” con i risultati della nuova campagna di prospezioni geofisiche condotte nel sito di Maccaretolo a San Pietro in Casale. Intervengono Alessandro Poluzzi, sindaco di San Pietro in Casale; Riccardo Marchetti, assessore alla Cultura di San Pietro in Casale; Alice Vecchi, sindaco di Bentivoglio e delegata alla Cultura, Pari opportunità e Promozione del territorio per l’Unione Reno Galliera; Sara Campagnari, coordinatrice settore Archeologia della soprintendenza ABAP Città metropolitana di Bologna; Valentina di Stefano, funzionaria archeologa della soprintendenza ABAP di Bologna; Laura Cerri, archeologa esperta in prospezioni geofisiche. Evento gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Sirmione (Bs). Alle Grotte di Catullo c’è “SenzAzioni”, percorso guidato in sensorialità aumentata, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità
In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, Il sito archeologico delle Grotte di Catullo a Sirmione (Bs), che si impegna nel superare le barriere che precludono alle persone con disabilità sensoriale o cognitiva la fruizione del patrimonio culturale partecipando ai progetti DescriVedendo e Musei Polisensoriali, per mercoledì 3 dicembre 2025 propone, alle 15, “SenzAzioni”, un percorso guidato in sensorialità aumentata studiato dal personale del sito per far vivere le Grotte di Catullo con tutti i sensi. Il servizio è gratuito previo acquisto di titolo d’ingresso alle Grotte di Catullo, il numero massimo di partecipanti per ciascun gruppo è di 25 persone. Per prenotarsi chiamare al 𝘯𝘶𝘮𝘦𝘳𝘰 030 916157 oppure tramite email all’indirizzo 𝘥𝘳𝘮-𝘭𝘰𝘮.𝘨𝘳𝘰𝘵𝘵𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘶𝘭𝘭𝘰@𝘤𝘶𝘭𝘵𝘶𝘳𝘢.𝘨𝘰𝘷.𝘪𝘵
Verona. Al museo Archeologico nazionale per la Giornata internazionale dedicata a tutte le persone con disabilità, c’è “Un giorno all’anno tutto l’anno”: passeggiata nel tempo, attraverso suoni e musiche, allegria e gioco
“Un giorno all’anno tutto l’anno”: In occasione della Giornata internazionale dedicata a tutte le persone con disabilità, il museo Archeologico nazionale di Verona mercoledì 3 dicembre 2025 è felice di aprire le porte e accompagnare tutti gli interessati in una passeggiata nel tempo, attraverso suoni e musiche, allegria e gioco. L’incontro è aperto a tutti, con l’obiettivo di far vivere il museo in modo inedito tramite un’esperienza sensoriale diretta, semplice e divertente. Primo ingresso: ore 10.30-12; secondo ingresso: ore 16-17-30. Bisogna arrivare almeno 10 minuti prima per poter organizzare in modo ottimale i gruppi e poter godere al meglio dell’esperienza. COSTO: 3 euro per l’attività guidata (biglietto d’ingresso gratuito per persone con disabilità e gli accompagnatori). Per le associazioni e i gruppi, solo su prenotazione, è previsto un cortile interno dove poter parcheggiare eventuali pulmini e automobili.























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