Ercolano. Prorogata a maggio 2026 la mostra “Dall’uovo alle mele” allestita a Villa Campolieto dal parco archeologico: conosciamola meglio con la presentazione che il direttore Francesco Sirano ha fatto per “archeologiavocidalpassato.com”
La mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano”, programmata fino al 12 dicembre 2025, viene prorogata fino al 4 maggio 2026. Il parco archeologico di Ercolano e la Fondazione Ente Ville Vesuviane hanno infatti annunciato la proroga della mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano”, allestita negli spazi monumentali di Villa Campolieto, splendida dimora settecentesca del Miglio d’Oro. Una scelta dettata dal grande gradimento espresso dal pubblico, che ha dimostrato un forte coinvolgimento per il tema dell’esposizione e per l’esperienza immersiva proposta. La proroga rappresenta così un vero e proprio regalo di Natale per il pubblico, che potrà continuare a vivere questo viaggio nella storia del cibo per molti mesi ancora.

Inaugurazione della mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano”: da sinistra, Gennaro Miranda, presidente della Fondazione Ente Ville Vesuviane; Elena Scarlato, consiglire Ville Vesuviane; Francesco Sirano, direttore parco archeologico di Ercolano; Ciro Bonaiuto, sindaco di Ercolano (foto paerco)
Aperta il 28 marzo 2025, la mostra conduce i visitatori in un percorso immersivo dedicato alla cultura alimentare nell’antica Ercolano, mettendo in dialogo reperti unici, suggestioni visive e la raffinata architettura vanvitelliana del luogo che la ospita. Il cibo, inteso come elemento identitario e sociale, diventa il filo conduttore di un viaggio che unisce presente e passato, grazie anche alla presenza di immagini della moderna Ercolano che dialogano con la quotidianità del mondo romano (vedi Ercolano. Aperta a Villa Campolieto, una delle più affascinanti ville di età borbonica del Miglio d’Oro, la mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano”: viaggio alla scoperta dell’arte culinaria romana grazie ai dati forniti dagli studi sugli oltre 300 scheletri di fuggiaschi ritrovati sull’antica spiaggia e ai resti carbonizzati di cibo | archeologiavocidalpassato). L’allestimento, concepito nel rispetto degli ambienti decorati del piano nobile della villa, utilizza la formula della “stanza nella stanza” per valorizzare sia la collezione archeologica sia gli spazi storici. Il percorso permette di apprezzare reperti organici di straordinaria conservazione – pane, cereali, legumi, frutta, uova, frutti di mare – restituiti in forma carbonizzata dall’eruzione del 79 d.C., insieme a utensili, vasellame e oggetti di uso quotidiano. Un patrimonio che documenta con precisione le abitudini alimentari degli antichi Ercolanesi, dalla produzione allo smaltimento del cibo.

Il direttore Francesco Sirano alla mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano” a Villa Campolieto di Ercolano (foto paerco)
Ecco un approfondimento che Francesco Sirano, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, già direttore del parco archeologico di Ercolano, ha fatto per archeologiavocidalpassato.com sulla mostra “Dall’uovo alle mele” allestita a Villa Campolieto, ultima iniziativa realizzata da Sirano alla guida del parco archeologico di Ercolano, a chiusura di un progetto avviato nel 2018 con il ciclo “Ercolano 1738-2018. Talento Passato e Presente”, attraverso tre esposizioni: la prima, nel 2018, “SplendOri. Il lusso negli ornamenti a Ercolano” all’Antiquarium; la seconda, nel 2022, “Materia. Il legno che non bruciò ad Ercolano” alla Reggia di Portici; infine la terza, nel 2025, “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano” a Villa Campolieto.
“La mostra “Dall’uovo alle mele” in svolgimento a Villa Campolieto – ricorda Sirano – fa parte di una trilogia di mostre, che così viene completata, che ha come sottotitolo “Ercolano, talento passato e presente”. Questa trilogia metteva in evidenza aspetti che rendevano Ercolano unica nel mondo in attesa, in preparazione come studio, sperimentazione anche di modalità espositive, del museo di sito. Quindi sono delle mostre sia utili in sé sia utili a noi per pensare a come poi realizzare questo museo di sito. La prima era sugli Ori organizzata nell’Antiquarium del parco archeologico dove si trova ancora oggi. La seconda era sui mobili di legno, perché il legno è una delle caratteristiche che rende Ercolano unica in tutto il mondo antico, potendo vantare più di 40 mobili di legno, gran parte dei quali oggi sono diventati parte dell’esposizione permanente all’interno dell’Antiquarium, in condizioni di sicurezza e salvaguardia conservativa con vetrine climatizzate. E la terza è quella oggi in svolgimento.

Mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano” a Villa Campolieto di Ercolano: uova (foto paerco)
“La mostra Dall’uovo alle mele – spiega Sirano – è dedicata alla civiltà del cibo dell’antica Roma che noi conosciamo attraverso Ercolano in maniera straordinaria perché ancora una volta le condizioni di seppellimento dell’antica Ercolano la rendono unica anche da questo punto di vista. Noi infatti abbiamo non solo una grande quantità di cibi e di alimenti, ma abbiamo anche una grandissima quantità di cibi e alimenti. E quindi attraverso questa mostra e attraverso i materiali dell’antica Ercolano si può avere un’idea dei gusti, dei commerci, delle tendenze anche di stile delle diete: della dieta degli antichi ercolanesi ma poi anche dei romani. E attraverso poi un palinsesto costituito da un lato da cibi-alimenti dall’altro dalle analisi che noi conosciamo e dai dati che vengono dall’analisi del campione antropologico dei fuggiaschi, vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. i quali sono stati studiati sotto tante prospettive tra cui anche quella del regime della dieta, o delle conseguenze che un certo regime ha sulla salute o sul venire di malattie che le persone possono avere.

Villa Campolieto, una delle più affascinanti ville di età borbonica del Miglio d’Oro a Ercolano (foto ente ville vesuviane)
“Questa mostra a me è molto cara – assicura Sirano – non solo perché si svolge nella splendida villa Campolieto, ma perché ha cercato di mettere insieme e valorizzare sia il contenitore che il contenuto. Noi non abbiamo affittato villa Campolieto, perché non aveva senso. Noi siamo andati a Villa Campolieto per poter aiutare a far conoscere Villa Campolieto. Questa mostra ha avuto più di 30mila visitatori: per Villa Campolieto una cifra impensabile. Perché non era ancora conosciuta. Ringrazio molto l’ente Ville Vesuviane che ha capito l’importanza della mostra e ha fatto un investimento coprendo i costi della vigilanza. Ma questo ha voluto dire l’Ente aprire davvero una pagina nuova nella gestione perché si aprono sempre di più. L’istituto è nato per la conservazione delle ville vesuviane, e ora sta sempre più aprendosi alla valorizzazione e quindi anche all’utenza, ai visitatori, a renderlo un posto sempre più vivo. E io sono contento che il parco archeologico di Ercolano abbia cominciato un pezzo di strada insieme all’ente Ville Vesuviane.

Allestimento della mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano” a Villa Campolieto di Ercolano (foto paerco)
“E poi lì, come il mio solito – sorride Sirano -, sperimentiamo qualche cosa di un po’ innovativo dal punto di vista della didattica, e di come dare indicazioni. E sempre di più ci stacchiamo dalle tradizionali didascalie. Ci sono molti QR code attraverso i quali si possono raggiungere informazioni più approfondite. Ma tutta la mostra è giocata sul confronto tra il contemporaneo e l’antico. Chiaramente si tratta di un’impostazione un po’ anacronistica perché non può essere diacronica: ci sono due poli cronologici e ci manca tutto quello che c’è di mezzo. E che cosa c’è di mezzo! Un’epoca in cui la cucina, il cibo è sempre stato importante. Ci sono state rivoluzioni, c’è stata l’introduzione del pomodoro che sappiamo cosa abbia rappresentato per la zona vesuviana. Però siccome la ricerca che abbiano portato avanti ad Ercolano in questi anni era quella di cercare un filo rosso, le “briciole di Pollicino” che permettessero di rispondere alla fatidica domanda a ogni visitatore: ma io qui perché ci sto? Perché guardare questa vetrina mi sta dando informazioni? perché mi interessa? Perché sto a scuola, devo imparare. Oppure perché invece in qualche maniera mi tocca per mille motivi? E questa è la risposta che preferirei – conclude Sirano -. Perché con l’allestimento di questa mostra abbiamo cercato di sollecitare, creare le giuste condizioni, che poi il passo principale lo fanno i visitatori”.
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CHI SIAMO
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)



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