Aquileia (Ud). Al museo Archeologico nazionale l’incontro presentazione del libro “Anche le statue parlano di Edoardo de Angelis, la cronaca di un’avventura iniziata per caso, che prosegue con crescente successo nelle sale di molti straordinari musei, ultimo appuntamento delle “Suggestioni archeologiche” 2025, dedicate quest’anno alla divulgazione archeologica: “Pagine di archeologia. Comunicare il passato tra narrativa, scoperte d’archivio e di cantiere”. Brindisi finale coi vini di Ca’ Tullio
Se la mima Bassilla, Diomede delle Grandi Terme o Agrippina, lassù, al secondo piano del museo, non riuscissero più a trattenersi dalla voglia di dirci qualcosa, stanchi di starsene ingessati, immobili nel percorso espositivo, lusingati dagli occhi meravigliati di bambini e non più bambini o risentiti dagli sguardi assenti di chi passa oltre senza dar loro attenzione? Se fuori dal museo Archeologico nazionale di Aquileia, in un qualsiasi altro dei fantastici musei italiani accadesse lo stesso? Se la Stele di Meru del museo Egizio di Torino iniziasse a parlare? O se a parlare tra loro fossero gli sposi del sarcofago del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma? Quali storie ci racconterebbero? Le “Suggestioni archeologiche” 2025 del Mn Aquileia sono giunte al loro ultimo appuntamento. Le “Pagine di Archeologia” chiudono con una presentazione davvero speciale: il libro “Anche le statue parlano” di Edoardo De Angelis. L’appuntamento è al museo Archeologico nazionale di Aquileia mercoledì 30 luglio 2025, alle 17.15. Dialoga con l’autore Edoardo De Angelis, la presidente della A.C. CulturArti Roswitha Del Fabbro e l’attore Alessandro Maione, l’archeologa Annalisa De Franzoni, con la partecipazione dell’assessore regionale alla Cultura e allo Sport Mario Anzil. Al termine dell’appuntamento si brinda con i vini di Ca’ Tullio di Aquileia. È raccomandata la prenotazione a museoaquileiaeventi@cultura.gov.it / 0431 91016.
Fresco di stampa, “Anche le Statue Parlano” di Edoardo De Angelis è l’ultima novità a scaffale della così variegata biblioteca archeologica che MAN Aquileia e associazione nazionale per Aquileia hanno pensato per la vostra estate. Il libro è la cronaca di un’avventura iniziata per caso, che prosegue con crescente successo nelle sale di molti straordinari musei, tra impalcature di Fantasia, pagine di Storia, elementi di Cultura, slanci d’Amore, frammenti di Bellezza, respiri d’Arte e una piccola quota di sorriso. Dopo tre anni di successo nei principali musei e siti di interesse storico-archeologico italiani, quei tipi pazzeschi dell’associazione culturale A.C.CulturArti sono passati alla carta stampata e hanno messo nero su bianco il loro viaggio per l’Italia, tra statue, reperti e oggetti pronti a parlare a orecchie attente e impazienti cuori in ascolto.
“Anche le statue parlano” nasce da un’idea piuttosto semplice: i musei non vanno solo visti, ma vanno anche ascoltati. Ogni oggetto conservato in un museo, dal più semplice al più complesso, dal più anonimo al più conosciuto, dal più comune al più prezioso, ha una storia da raccontare. Le opere esposte in un museo ci colpiscono inizialmente per il loro aspetto estetico, ma in realtà sono lì per raccontarci una storia: la loro storia che è anche la “nostra” storia. Questi oggetti collegano tempi differenti, disegnando la traiettoria della bellezza. “Anche le statue parlano” nasce con l’intento di collegare passato e presente, archeologia e storia contemporanea. Si tratta di un vero e proprio viaggio all’indietro nel tempo. Il progetto si è sviluppato intorno all’idea di dare voce a queste opere con una serie di visite teatralizzate, realizzate grazie ai testi originali scritti da Edoardo De Angelis, uno dei nomi più significativi della canzone d’autore italiana. Regìa e “messa in scena” sono state affidate a due giovani attori, Caterina Bernardi e Alessandro Maione, che hanno prestato le loro voci, i loro corpi e il loro sentimento alle opere prescelte. Nel corso delle visite guidate teatralizzate gli artisti – grazie alle suggestioni della musica e dei testi scritti per l’occasione – creano un dialogo tra i dati scientifici e le memorie dei personaggi storici e mitologici: ci raccontano storie di divinità e di semidèi, sovrani e regine, miti e leggende, e storie di uomini comuni vissuti nei millenni che ci hanno preceduto.
“Anche le statue parlano” è un appello alla necessità di tutelare, conservare, promuovere e valorizzare il ricco patrimonio culturale regionale, nazionale e internazionale. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli. “Anche le statue parlano” è prodotto e organizzato dall’associazione culturale CulturArti (A.C.CulturArti), in partenariato con la direzione regionale Musei del Friuli Venezia Giulia, la soprintendenza Archeologia Belle arti E Paesaggio – Friuli Venezia Giulia, e gli organi direttivi di tutti i distretti museali fin qui visitati: museo nazionale Etrusco di Villa Giulia – Roma; museo Archeologico nazionale di Aquileia (Ud); civico museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” – Trieste; museo Archeologico nazionale Cividale (Ud); museo Archeologico – Civici Musei Udine; museo Egizio di Monaco di Baviera; museo della Grande Guerra – Gorizia; Lapidario Tergestino – Castello di S. Giusto – Trieste; museo Paleocristiano – Aquileia (Ud); museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” – Palermo; museo Archeologico del Friuli Occidentale – Castello di Torre – Pordenone; Castello di Gorizia; Casa Cavazzini – Civici Musei – Udine; museo Etnografico del Friuli – Civici Musei – Udine; Miramare museo Storico e il parco del Castello – Trieste; Antiquarium di Lucrezia Romana – parco archeologico dell’Appia Antica – Roma; museo Egizio, Torino; Castello Aragonese di Baia – parco archeologico Campi Flegrei (Na).
Il libro “Anche le statue parlano” – edito da Readaction – contiene all’interno i QR Code che permettono ai lettori di “entrare” nelle sale dei Musei e guardare le opere rappresentate dai testi. Nella prefazione, il vicepresidente e assessore alla cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil scrive: “Avrete anche voi sentito qualcuno sussurrare frasi del tipo: “quante ne hanno viste queste pareti, ah, se potessero parlare…”. Immaginate, allora, quante storie hanno visto le statue antiche, e che bello sarebbe se potessero raccontarcele. A tal proposito se qualcuno volesse oltrepassare il confine tra immaginazione e realtà, e farsi narrare storie dalle statue, basterebbe che leggesse con attenzione questo bel libro. Esso raccoglie i cento testi più rappresentativi del lavoro fin qui svolto dall’ A.C.CulturArti. Si tratta di viaggio affascinante, iniziato quattro anni fa, consistente in una serie di visite teatralizzate nei principali distretti museali regionali e nazionali. È un progetto che merita il plauso ufficiale della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia. La cultura non può essere solo un insieme di nozioni acquisite asetticamente, la cultura di ciascuno piuttosto è costituita da personali e soggettive rielaborazioni di esperienze vissute. E queste esperienze possono essere divertenti, suggestive e affascinanti come in questo fortunato caso, perfettamente in linea con la visione futura della cultura per la nostra Regione”.
Taranto. Al museo Archeologico nazionale la mostra (temporary art) “Sul filo di Penelope. Gli strumenti della tessitura” con reperti dal territorio tarantino conservati nei depositi: pesi da telaio, aghi, rocchetti, fusi e i kalathoi
Al museo Archeologico nazionale di Taranto c’è tempo fino al 20 settembre 2025 per visitare la mostra (temporary art) “Sul filo di Penelope. Gli strumenti della tessitura”. L’esposizione nasce come naturale prosecuzione della mostra appena conclusa dedicata alla figura di Penelope, e ne raccoglie l’eredità concentrandosi sul tema della tessitura nel mondo greco-romano. In mostra, una selezione di reperti solitamente conservati nei depositi del Museo e provenienti dal territorio tarantino: pesi da telaio, aghi, rocchetti, fusi e i kalathoi, tipici canestri in cui era riposto il materiale per la tessitura. Filatura e tessitura, attività domestiche tradizionalmente femminili, sono spesso associate nel mito e nell’epica a figure potenti e sapienti: Penelope, certo, ma anche Calipso, Circe, Aracne o le Moire. La produzione tessile rappresentava anche un settore rilevante dell’economia antica. A Taranto, già dal V secolo a.C., si documenta la produzione di abiti pregiati. La conocchia, rappresentata su alcune monete locali quale attributo dell’ecista o del giovane sul delfino, ne è chiara testimonianza.
Aquileia (Ud). Al via la XVI edizione dell’Aquileia Film Festival organizzata dalla Fondazione Aquileia con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm: sei serate con cinema, archeologia, esperti. Ecco il ricco programma. Tutti i film sottotitolati per le persone sorde e audiodescritti per ciechi e ipovedenti
Con la proiezione del film “Sulle Tracce del Patrimonio. Le Ragioni dell’Archeologia” di Eugenio Farioli Vecchioli martedì 29 luglio 2025, alle 21, in piazza Capitolo ad Aquileia (Ud), apre la XVI edizione dell’Aquileia Film Festival: cinema, archeologia, esperti si alterneranno per sei serate (29-30-31 luglio e 1-4-5 agosto 2025). Il tema scelto per quest’anno è “Strati di memoria”, un fil rouge che attraversa il Festival esplorando il patrimonio culturale e archeologico attraverso lo sguardo di autori, studiosi e testimoni che ne restituiscono la ricchezza e la fragilità. La rassegna internazionale di cinema archeologico è organizzata dalla Fondazione Aquileia con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm; in collaborazione con ministero della Cultura, Comune di Aquileia, Regione Friuli Venezia Giulia, Basilica di Aquileia; con il sostegno di PromoTurismoFVG e Cassa Rurale FVG. L’ingresso è gratuito su prenotazione obbligatoria al link Eventi di Fondazione Aquileia – 6 attività e biglietti futuri | Eventbrite. Come di consueto, il pubblico sarà chiamato a votare il vincitore del Premio Aquileia, un mosaico realizzato dalla Scuola Mosaicisti del Friuli che verrà consegnato la sera di venerdì 1° agosto 2025: i film in concorso sono scelti tra il meglio della produzione cinematografica internazionale.
“Ogni civiltà lascia dietro di sé tracce, impronte sedimentate nel tempo, capaci di raccontare ciò che siamo stati e, in parte, ciò che siamo. In ogni film riaffiora un patrimonio che appartiene a tutti noi, e che abbiamo il dovere di proteggere, condividere e tramandare”, sottolinea il presidente della Fondazione Aquileia Roberto Corciulo. “È fondamentale che questa memoria, custodita nei luoghi e nei reperti del passato, sia restituita in forme comprensibili, inclusive e partecipate. Rendere la cultura accessibile a tutti significa aprire spazi di conoscenza condivisa, in cui ogni persona può riconoscersi e trovare strumenti per comprendere il presente attraverso il passato. Per questo motivo – annuncia Corciulo – l’Aquileia Film Festival da quest’anno sarà interamente accessibile grazie alla collaborazione con Sub-T”. Spiega Federico Spoletti, ceo di Sub-Ti Access “tutti i film in programma saranno sottotitolati per le persone sorde e ipoacusiche e audiodescritti per le persone cieche e ipovedenti, mentre le conversazioni con gli ospiti avranno la trascrizione in tempo per renderle fruibili anche dalle persone con disabilità uditive. L’Aquileia Film Festival si conferma quest’anno un esempio autentico di inclusione. Sono davvero felice che l’edizione 2025 sia accessibile anche alle persone con disabilità sensoriale – continua Spoletti – È uno dei primi festival cinematografici al mondo a rendere l’intero programma accessibile a tutti. La Fondazione Aquileia dà così un segnale concreto e importante di apertura e partecipazione culturale”. Aggiunge Piero Pruneti direttore di Archeologia Viva: “L’Aquileia Film Festival, dopo ben sedici anni ininterrotti di programmazione, si conferma un fiore all’occhiello del Friuli Venezia Giulia e come uno degli eventi culturali più importanti e partecipati d’Italia. Credo che tutto questo si debba alla capacità degli organizzatori di attualizzare le trascorse vicende dell’umanità facendone uno strumento di dibattito per la comprensione della realtà storica che stiamo vivendo. Anche quest’anno lo dimostrano i film in calendario e gli ospiti di assoluto rilievo che interverranno ogni sera”. “Come ogni anno, la rassegna rappresenta inoltre”, aggiunge il direttore della Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi, “un’utilissima occasione di confronto, anche dietro le quinte, con gli ospiti, rappresentanti di prestigiosi enti e istituzioni italiane e non, con i quali di discute sulle prospettive di valorizzazione e i sistemi di gestione dei siti archeologici”.

Frame del film “Sulle Tracce del Patrimonio. Le Ragioni dell’Archeologia” di Eugenio Farioli Vecchioli
PROGRAMMA DI MARTEDÌ 29 LUGLIO 2025. Serata di apertura. Alle 21, apre il film “Sulle Tracce del Patrimonio. Le Ragioni dell’Archeologia” di Eugenio Farioli Vecchioli (Italia 2021, 60’). Archeologia, industria, agricoltura, lottizzazione edilizia. A partire dagli anni ’60 del secolo scorso le ragioni del patrimonio archeologico sono spesso entrate in conflitto con quelle dello sviluppo industriale, agricolo e urbanistico del nostro Paese. Dalle aree archeologiche della Basilicata allo scavo dell’antica città di Sibari. Dai templi di Paestum alla straordinaria scoperta del santuario-emporio di Gravisca. Il film ripercorre le storie esemplari dei conflitti, delle scoperte, e della salvaguardia del nostro patrimonio archeologico.
Segue la conversazione con Francesca Cenerini, professoressa ordinaria di Storia romana all’università di Bologna. A cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Chiude la serata il film “Luigi de Gregori. Salvare la creatura / Luigi De Gregori. Save the creature” di Tommaso Sestito, Lorenzo Chechi (Italia 2024, 18’). Roma, 1936. La Seconda Guerra Mondiale è all’orizzonte. Il governo italiano decide di attuare un piano di protezione antiaerea per salvaguardare il patrimonio artistico e culturale nazionale. La difesa dei materiali librari più preziosi della Capitale è affidata a Luigi De Gregori, bibliotecario di fama internazionale e punto di riferimento per i direttori di biblioteche di tutta Italia. Inizia così la ricerca di nascondigli sicuri.

Frame del film “Il mondo perduto dei Giardini Pensili / Lost world of the Hanging Gardens” di Duncan Bulling
PROGRAMMA DI MERCOLEDÌ 30 LUGLIO 2025. Alle 21, apre il film “Il mondo perduto dei Giardini Pensili / Lost world of the Hanging Gardens” di Duncan Bulling (Regno Unito 2024, 54’). Per tre anni lo Stato islamico ha terrorizzato Mosul, l’antica capitale degli Assiri, Ninive, e distrutto inestimabili reperti. Ora gli archeologi stanno portando alla luce nuove testimonianze, risolvendo alcuni enigmi di questa civiltà: come è stato forgiato il primo impero dell’umanità? Quali progressi hanno permesso loro di costruire una città di oltre 100.000 abitanti? Ninive potrebbe essere la sede di una delle sette meraviglie del mondo ovvero i Giardini Pensili di Babilonia?
Segue la conversazione con Luca Peyronel, professore ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico all’università di Milano “La Statale”. È direttore della Missione Archeologica Italiana nella Piana di Erbil (Kurdistan iracheno) e del Progetto Archeologico Italiano a Kültepe, Turchia. A cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Chiude il film “Libano segreto: i tesori di Byblos / Secret Lebanon: the treasures of Byblos” di Philippe Aractingi (Francia 2024, 52’). Sulla costa del Libano si trova una delle città più antiche del mondo: Byblos. Durante l’antichità, fu un importante centro di scambi commerciali e culturali con Egitto e Mesopotamia. Si credeva che le ricerche archeologiche, andate avanti per oltre un secolo, avessero rivelato tutti i suoi segreti… Ora, recenti scoperte svelano inediti e sorprendenti aspetti dell’antica Byblos.

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: vasca sacra, recupero del serpente agatodemone in bronzo (foto ludovico salerno / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)
PROGRAMMA di GIOVEDÌ 31 LUGLIO 2025. Alle 21, apre il film “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli, Brigida Gullo (Italia 2024, 56’). Il documentario racconta l’ultima campagna di scavo presso il sito archeologico del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni (Si), terminata a ottobre 2024, che ha rivelato scoperte eccezionali. L’aspirazione più alta per uno studioso quella di produrre conoscenza: ovvero interrogare i reperti e restituire al pubblico la loro storia.
Segue la conversazione con Jacopo Tabolli, docente di Civiltà dell’Italia Preromana ed Etruscologia all’università per Stranieri di Siena e direttore scientifico dello scavo di San Casciano dei Bagni. A cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Chiude il film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo (Italia 2025, 52’). Un affascinante viaggio che svela i segreti e le sfide dietro il restauro di uno dei più straordinari tesori dell’arte antica: il leggendario mosaico di Alessandro e Dario raffigurante il volto di Alessandro Magno custodito al MANN. Il capolavoro, il mosaico più importante mai ritrovato a Pompei, costituisce una delle fonti più anomale, ma anche attendibili, per immaginare le vere sembianze del grande condottiero macedone. L’intervento di restauro, che combina tecnologie diagnostiche all’avanguardia e metodologie innovative, ha lo scopo di preservare un’opera importantissima, essenziale per la comprensione della cultura ellenistica. Parallelamente, il documentario dedica spazio significativo alla ricerca del volto “umano” di Alessandro mediante l’intelligenza artificiale.
PROGRAMMA DI VENERDÌ 1° AGOSTO 2025. Alle 21, apre il film fuori concorso “Regina Viarum. Via Appia nella storia” di Agostino Pozzi (Italia 2023, 47’). Uno speciale realizzato da Rai Cultura, in collaborazione con il Ministero della Cultura, racconta la storia della più antica via pubblica del nostro Paese, inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2024. Segue la conversazione con Corrado Augias, giornalista, scrittore e conduttore televisivo. A cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Chiude la serata e il festival l’attribuzione del “Premio Aquileia” 2025 al film più votato dal pubblico.

Eros Cisilino e William Cisilino, presidente e direttore dell’ARLeF; Claudio Zorzenon, di Arte Video; Marco Fabbro, regista (foto fondazione aquileia)
FUORI FESTIVAL. LUNEDÌ 4 AGOSTO. Alle 21, il film “Marcho. L’ultima bandiera” di Marco Fabbro (Italia 2024, 60’). Il film documentario ricostruisce le vicende del nobile Marcho, signore di Moruzzo, l’ultimo alfiere del Patriarcato di Aquileia che si oppone alla Repubblica di Venezia. La storia si snoda tra il 1335 quando il patriarca Bertrando consegna il vessillo del Patriarcato a Federico, nonno di Marcho e il 1421 quando il doge di Venezia fa assediare il castello di Moruzzo, e in poco tempo sconfigge gli assediati e fa arrestare Marcho. Prima di essere catturato Marcho riesce a far fuggire il figlio Pileo che porta con sé il vessillo del Patriarcato. Di lui non si saprà più nulla e il vessillo non sarà mai ritrovato. Segue la conversazione con Eros Cisilino e William Cisilino, presidente e direttore dell’ARLeF – Agenzia regionale per la lingua friulana; Claudio Zorzenon, di Arte Video srl; Marco Fabbro, regista. A cura di Alessandra Salvatori, direttrice di Telefriuli.
FUORI FESTIVAL. MARTEDÌ 5 AGOSTO 2025. Alle 21, “Omaggio ad Altan”, in occasione dei 50 anni della Pimpa. Conversazione con Francesco Tullio Altan, fumettista, vignettista e autore satirico, e Paolo Rumiz, giornalista, scrittore, viaggiatore. A cura di Elena Commessatti, giornalista e scrittrice. Segue il film “Mi chiamo Altan e faccio vignette” di Stefano Consiglio (Italia 2019, 75’). Un film sul grande disegnatore Francesco Tullio Altan. Un racconto sulla sua vita e sulla sua carriera attraverso i suoi personaggi, fra tutti Pimpa e Cipputi, e con l’aiuto dei suoi amici e colleghi, come per esempio Paolo Rumiz, Michele Serra, Vauro, Sergio Staino e Zerocalcare. Partendo da Aquileia, dove vive e lavora, si giunge nella «sua» Torino, dove c’è la fabbrica per antonomasia: la Fiat di Cipputi. Un documentario con Altan e sul Paese che ha raccontato e che sta continuando a raccontare da oltre quarant’anni, con tutte le sue aspirazioni, le sue evoluzioni e involuzioni.
Creta (Grecia). A Gortina la campagna di scavo 2025 dell’università di Siena diretta dal prof. Zanini ha portato alla luce un tratto della strada principale della città romana e tardo-antica e indagate alcune sepolture di epoca proto-bizantina

Il team di scavo diretto del prof. Enrico Zanini impegnato nella campagna 2025 dell’università di Siena a Gortina, sull’isola di Creta (foto unisi)
La campagna di scavo 2025 dell’università di Siena a Gortina, sull’isola di Creta (Grecia), si è concentrata sul quartiere bizantino. Le ricerche archeologiche dell’università di Siena, in collaborazione con l’Eforia alle Antichità di Heraklion, sotto la direzione di Enrico Zanini, si sono svolte dal 16 giugno all’11 luglio 2025.

Veduta zenitale dell’area di scavo dell’università di Siena nel quartiere bizantino di Gortina sull’isola di Creta (foto unisi)
La campagna ha portato a termine lo scavo di un tratto della strada principale della città, contribuendo in modo significativo alla conoscenza dell’assetto urbanistico di Gortina in età romana, tardo-antica e bizantina. Questo intervento si inserisce inoltre nel progetto di valorizzazione e di creazione di un percorso di visita del sito.

Le sepolture di epoca proto-bizantina indagate dalla missione del prof. Zanini a Gortina sull’isola di Creta (foto unisi)
Nel settore del tempio di Apollo Pizio, sono state indagate alcune sepolture di epoca proto-bizantina, che offrono nuovi elementi per la comprensione della società e dell’organizzazione degli spazi nel Quartiere bizantino.
Ispica (Rg). Portato alla luce l’antico relitto greco al largo di Santa Maria del Focallo a sei metri di profondità, databile tra il VI e il V secolo a.C., al termine della sesta campagna di archeologia subacquea condotta dal dipartimento di Studi umanistici e del Patrimonio culturale dell’università di Udine e dalla soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Ecco i risultati

Kaukana Project: scavo subacqueo del relitto greco di Ispica nella campagna 2025 dell’università di Udine e soprintendenza del Mare (foto M Capulli, D. Innocenti, L. Maghet / uniud)
Portato alla luce l’antico relitto greco di Ispica al largo di Santa Maria del Focallo (Rg). Un altro importante tassello della storia del Mediterraneo riaffiora dai fondali della Sicilia. Al largo di Santa Maria del Focallo, nel territorio di Ispica nel Ragusano, è stato quasi del tutto portato alla luce un relitto greco che si trova a sei metri di profondità, databile tra il VI e il V secolo a.C. Il risultato arriva al termine della sesta campagna di archeologia subacquea condotta dal dipartimento di Studi umanistici e del Patrimonio culturale dell’università di Udine e dalla soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Le ricerche rientrano nel più ampio progetto di collaborazione scientifica denominato Kaukana Project, voluto nel 2017 dal compianto Sebastiano Tusa e da Massimo Capulli, per la ricostruzione diacronica del paesaggio sommerso e costiero della provincia di Ragusa.

Kaukana Project: il team dell’università di Udine e soprintendenza del Mare (foto M Capulli, D. Innocenti, L. Maghet / uniud)
Si tratta infatti di un programma organico di ricerca e studio delle testimonianze storico-archeologiche conservate lungo il litorale tra le antiche città di Ispica, Kaukana e Kamarina, regolato da una Convenzione di Collaborazione Scientifica tra il DIUM e la Soprintendenza del Mare. Le attività a mare, oltre a Massimo Capulli e Fabrizio Sgroi, hanno visti impegnati Dario Innocenti e Lucrezia Maghet per l’università di Udine, Salvo Emma per la soprintendenza del Mare, Lisa Briggs e Peter Campbell per la Sunk Costs Productions. Le ricerche si sono avvalse inoltre della collaborazione della Capitaneria di Porto di Pozzallo e del supporto logistico della “3PSUB” di Paolo Ciacera che ha fornito i mezzi nautici.
Dopo una prima breve indagine nel settembre 2024, le nuove operazioni sono state realizzate nell’arco di cinque settimane tra maggio e giugno 2025, consentendo di mettere in luce ampia parte del relitto, oggetto sia di documentazione diretta, che di riprese fotogrammetriche finalizzate a ottenere un modello tridimensionale. Le indagini del 2025 sono state sponsorizzate dalla Sunk Costs Productions, che insieme alla Sikelia Productions di Martin Scorsese sta lavorando al progetto cinematografico “Shipwreck of Sicily”. Alle attività scientifiche sono state quindi alternate fasi di riprese video, che serviranno alla realizzazione di questo docufilm co-prodotto dal celebre regista americano.

Kaukana Project: scavo subacqueo del relitto greco di Ispica nella campagna 2025 dell’università di Udine e soprintendenza del Mare (foto M Capulli, D. Innocenti, L. Maghet / uniud)
La campagna di scavo del 2025, diretta da Massimo Capulli in stretto coordinamento con Fabrizio Sgroi della Soprintendenza del Mare, ha permesso la quasi completa messa in luce dei resti della nave, che si trova a circa 6 metri di profondità coperta da uno strato frammisto di sabbia, ciottoli e massi. Grazie all’utilizzo della sorbona ad acqua si è infatti potuto liberare buona parte dell’ossatura della nave, tra cui il paramezzale e una delle due ruote, nonché di individuare l’albero dell’imbarcazione con il suo piede.

Kaukana Project: pezzo di cima scoperto nello scavo subacqueo del relitto greco di Ispica nella campagna 2025 dell’università di Udine e soprintendenza del Mare (foto M Capulli, D. Innocenti, L. Maghet / uniud)
Inoltre, durante lo scavo è emerso un pezzo di cima in ottimo stato di conservazione, frammenti di ceramiche a figure nere e un piccolo unguentario con inciso in lettere greche “NAU” (nave). Dal punto di vista della costruzione navale, il relitto fa parte della tipologia “su guscio portante”, ossia quelle navi in cui le tavole del fasciame venivano rese solidali tra loro grazie a una serie di incastri detti a mortasa e tenone: ciò consentiva di ottenere una struttura (guscio) autoportante, mentre solo successivamente venivano messe in opera le ordinate, ovvero le costole della nave, con funzione solo di rinforzo.

Kaukana Project: uso della sorbona nello scavo subacqueo del relitto greco di Ispica nella campagna 2025 dell’università di Udine e soprintendenza del Mare (foto M Capulli, D. Innocenti, L. Maghet / uniud)
La nuova campagna ha permesso, grazie all’utilizzo di una sorbona ad acqua, di avanzare di circa due metri allargando la trincea di scavo fino al totale esaurimento del deposito. Sono stati inoltre documentati i resti, attraverso rilievi diretti e riprese fotogrammetriche, che hanno permesso di generare un modello tridimensionale. Sono state condotte una serie di verifiche nello stesso areale, su altri potenziali siti, utili non solo alla comprensione e tutela di questo tratto di mare, ma anche per programmare le future ricerche. Questi siti erano stati indicati alla Soprintendenza del Mare da un pescatore subacqueo locale, Antonino Giunta, che già in precedenza aveva segnalato importanti relitti.
Agrigento. Il sorgere del sole alla Valle dei Templi torna a risplendere di parole, emozioni e memorie eterne con “Il risveglio degli Dei”: cinque gli appuntamenti di questo viaggio teatrale, poetico e civile di Marco Savatteri
“Il risveglio degli Dei” dà appuntamento all’alba, al tempio delal Concordia, nella Valle dei Templi di Agrigento. A partire dal 27 luglio 2025 il sorgere del sole alla Valle dei Templi di Agrigento tornerà infatti a risplendere di parole, emozioni e memorie eterne con il ritorno delle “Albe”, il suggestivo ciclo di narrazioni mitologiche prodotto da Parco Valle dei Templi e Savatteri Produzioni Teatro e Musica con una formula ormai divenuta celebre. Cinque gli appuntamenti di questo viaggio teatrale, poetico e civile, capace di toccare corde profonde e interrogare la nostra epoca attraverso la voce immortale della classicità: il 27 luglio (ore 4.30) e il 3, 24, 29 e 31 agosto 2025 (ore 5). In tutti i casi l’accesso sarà dalla biglietteria di Giunone. Ticket disponibili presso il Box office di Agrigento, via Imera 27, telefono 0922 20500 o su www.agrigento-biglietti.com.
Lungo la via Sacra, tra il Tempio della Concordia e quello di Giunone, il pubblico sarà guidato in un cammino tra i miti del passato. Gli attori in costume, tra recitazione, danza e canto, tra la luce nascente e le vestigia dell’antichità, daranno voce alle storie di dei ed eroi, rievocando un tempo sospeso dove le leggende si intrecciano con la realtà contemporanea con tematiche eterne come amore, odio, guerra. I miti millenari risuoneranno con forza rinnovata: lo spettacolo, infatti, non è sempre uguale a se stesso, ma risente a ogni nuovo appuntamento di modifiche e integrazioni. Il cast, quest’anno, conterà anche alcuni attori americani che sono stati selezionati dallo stesso Savatteri nel contesto di un progetto con la Montclair State University curato dalla professoressa Teresa Fiore.
Il concerto di Serena Brancale nell’area archeologica di Velia apre la rassegna estiva “Musica & Parole”: sei appuntamenti serali (con navetta gratuita) tra Paestum e Velia. E il 10 agosto c’è la Notte Bianca tra i templi
Sarà Serena Brancale a inaugurare “Musica & Parole” il 26 luglio 2025, alle 21, nell’area archeologica di Velia, con il suo “Anema e Core” Tour 2025: un live che mescola jazz, soul e suggestioni mediterranee, firmato da una delle voci più versatili della scena italiana. Giunta alla quarta edizione, “Musica & Parole”, la rassegna musicale dei Parchi archeologici di Paestum e Velia che unisce suoni, parole e paesaggi straordinari, va in scena dal 26 luglio al 17 agosto 2025: sei appuntamenti animeranno le sere d’estate tra due siti Patrimonio UNESCO, con una programmazione che spazia tra jazz, cantautorato, soul e contaminazioni contemporanee.
“Anche quest’anno, la rassegna Musica & Parole si conferma un appuntamento centrale nella programmazione culturale dei Parchi archeologici di Paestum e Velia”, dichiara Tiziana D’Angelo, direttore dei Parchi. “Attraverso un dialogo tra musica, parola e paesaggio, l’iniziativa arricchisce l’esperienza di visita e propone nuove modalità di fruizione del patrimonio in contesti di eccezionale valore. La rassegna si inserisce nell’ambito del Piano di Valorizzazione promosso dal Ministero della Cultura, con l’obiettivo di ampliare l’accesso alla cultura, favorire la partecipazione e rafforzare il legame tra i luoghi della memoria e le comunità contemporanee”.
Il programma. Il 5 agosto 2025 si resta a Velia, dove saliranno sul palco Sergio Cammariere e la violoncellista Giovanna Famulari. Un duo affiatato per un concerto dal tono intimo, che intreccia jazz, canzone d’autore e arrangiamenti originali. Il 7 agosto 2025 il testimone passa a Paestum, per la serata “Note dei tempi”. Sul palco si alterneranno grandi nomi della musica italiana come Rita Forte, Amedeo Minghi, Fausto Leali, Mario Rosini e la Quisisona Orchestra: un evento corale che intreccia racconto, memoria e melodia. L’11 agosto 2025, ancora a Paestum, protagonista sarà Simone Cristicchi con “Dalle tenebre alla luce” Summer Tour 2025, un viaggio musicale che unisce poesia, spiritualità e riflessione in un format originale e coinvolgente. Il 13 agosto 2025 si torna a Velia, dove i riflettori si accenderanno su Stefano Di Battista e Nicki Nicolai. Il loro “Mille Bolle Blu” è un omaggio jazz alla grande canzone italiana, tra virtuosismo e leggerezza. Gran finale il 17 agosto 2025 a Paestum con Lusaint e il suo “Self Sabotage” Tour 2025: elettronica, soul e scrittura d’autore si incontrano in un live potente e dal linguaggio musicale contemporaneo.
A completare il calendario estivo dei Parchi, il 10 agosto 2025 tornerà a Paestum l’attesissima Notte Bianca, con apertura straordinaria dell’intera area archeologica dalle 20 alle 2. Un’esperienza immersiva tra luci, visite guidate, momenti performativi e degustazioni di prodotti del territorio, pensata per vivere la magia del sito in una veste notturna e spettacolare.
Servizio navetta gratuito. In occasione di tutte le sei serate della rassegna “Musica & Parole” 2025, sarà disponibile un servizio navetta gratuito, con partenza alle 19 e rientro alle 23.30, secondo le seguenti modalità: per i concerti a Paestum (7, 11 e 17 agosto), partenza alle 19 dal parcheggio dell’area archeologica di Velia, rientro da Paestum (parcheggio del Bar Anna) alle 23.30: per i concerti a Velia (26 luglio, 5 e 13 agosto), partenza alle 19 dal parcheggio del Bar Anna, rientro da Velia alle 23.30.
Paestum-Velia (Sa). In scena “Le Troiane” di Euripide per la rassegna “Paestum e Velia al Chiaro di Luna”
La tragedia greca torna a vivere tra le rovine senza tempo di Paestum e Velia. Nell’ambito della rassegna “Paestum e Velia al Chiaro di Luna”, promossa dai parchi archeologici di Paestum e Velia, va in scena “Le Troiane” di Euripide, con la regia di Andrea Carraro: un potente evento teatrale che unisce parola antica e paesaggi archeologici in un’esperienza emozionante sotto le stelle. Due le occasioni per assistere allo spettacolo: il 25 luglio 2025 nell’area archeologica di Paestum, alle 21; il 22 agosto 2025 nell’area archeologica di Velia, alle 21. Biglietto serale del costo di 15 euro, acquistabile su Vivaticket o direttamente presso le biglietterie dei Parchi.
Selinunte. Al parco archeologico “Un secolo di canzoni: da Puccini ai Marta Sui Tubi”, viaggio sonoro lungo cent’anni nel cartellone di Selinunte Estate
Un nuovo appuntamento di Selinunte Estate 25, il cartellone culturale che porta la musica tra i templi e accende la notte del Parco con il linguaggio universale delle emozioni. Giovedì 24 luglio 2025, alle 21, al parco archeologico di Selinunte “Un secolo di canzoni: da Puccini ai Marta Sui Tubi”, viaggio sonoro lungo cent’anni: dai vertici lirici di Giacomo Puccini al rock d’autore dei Marta sui Tubi, passando per la grande canzone italiana. Un concerto inedito, tra contaminazioni, memoria e sperimentazione, per voce, pianoforte e percussioni. Sul palco Giovanni Gulino, fondatore e voce storica dei Marta sui Tubi; Fabrizio Mocata, pianista internazionale, candidato italiano ai Latin Grammy 2024; Mato Francesco Sciacca, percussionista d’eccellenza, tra sonorità etniche e mediterranee. In scaletta: Modugno, Dalla, Battisti, Battiato, Area, fino ai Marta sui Tubi con arrangiamenti originali e una cifra interpretativa ricca di sensibilità e visione artistica. Prenotazioni su coopculture.it o al botteghino del Parco.
Licata-Realmonte-Agrigento-Palermo. Ecco tutti i film premiati (dal pubblico o con menzione) nella XXI edizione del Festival del Cinema Archeologico del parco archeologico della Valle dei Templi, realizzato in collaborazione di RAM film festival – Fondazione Museo Civico di Rovereto
A qualche giorno dalla chiusura della XXI edizione del Festival del Cinema Archeologico del parco archeologico della Valle dei Templi, realizzato in collaborazione tra il parco archeologico della Valle dei Templi, il museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo e il RAM film festival – Fondazione Museo Civico di Rovereto, è proprio il parco archeologico della Valle dei Templi a fare il punto di una settimana ricchissima di incontri, eventi, opportunità di confronto e approfondimento sul valore della ricerca, della divulgazione e della tutela del patrimonio storico e archeologico affidato all’umanità come eredità da parte delle precedenti generazioni. Un viaggio tra Licata, Realmonte, Agrigento e Palermo che ha coinvolto un pubblico numeroso e variegato.
Della tappa al museo Archeologico regionale “Pietro Griffo” di Agrigento (15-17 luglio 2025) archeologiavicidalpassato.com ha già dato resoconto dei film premiati: “Artémis le temple perdu / ll tempio perduto di Artemide”, regia di Sébastien Reichenbach (premio del pubblico) e “Iznik, les mystères de la basilique engloutie / Iznik, i misteri della basilica sommersa”, regia di Pascal Guérin (premio della giuria) (vedi Modifica articolo “Agrigento. “Il tempio perduto di Artemide” in Grecia e “I misteri della basilica sommersa di Iznic” in Turchia conquistano pubblico e giuria del Festival del Cinema archeologico del parco archeologico della Valle dei Templi realizzato in collaborazione con il RAM film festival” ‹ archeologiavocidalpassato — WordPress).

Frame del film “La Grotte Cosquer, un chef d’oeuvre en sursis / La grotta Cosquer, un capolavoro in pericolo” di Marie Thiry
Nella tappa di apertura a Licata (10-11 luglio 2025) il premio del pubblico e anche la menzione della Città di Licata sono andati al film “La Grotte Cosquer, un chef d’œuvre en sursis / La grotta Cosquer, un capolavoro in pericolo”, regia di Marie Thiry, (Francia 2022, 52’). Il film ricostruisce la storia della Grotta Cosquer, uno dei capolavori di pittura rupestre d’Europa. Oltre 35 metri sotto il livello del mare, è oggi minacciata dall’innalzamento delle acque accelerato dal riscaldamento climatico. Per conservarla e renderla accessibile, la Regione francese Provenza-Alpi-Costa Azzurra ha avviato una ricostruzione a grandezza naturale di questo gioiello nascosto.
Menzione speciale della Città di Licata al film “Ingeniería Romana – Puertos / Ingegneria romana – i porti”, regia di José Antonio Muñiz (Spagna 2023, 55’). Isaac Moreno, ingegnere, geografo e storico, accompagna il pubblico in un appassionante viaggio alla scoperta dei porti romani, capolavori d’ingegneria antica in gran parte distrutti a causa degli elementi naturali o dell’uomo. Studi recenti ne rivelano le straordinarie progettazioni e funzionalità.
Nella tappa di Realmonte (12-13 luglio 2025) il premio del pubblico e anche la menzione della Città di Realmonte sono andati al film “Anima Insulae”, regia di Lorenzo Daniele (Italia 2024, 51’). Una storia senza fine né inizio. Una storia ambientata in Sicilia, che scorre lungo un fiume, là dove la pietra ha il colore dell’Etna, l’acqua emette responsi e le grotte sono ventri divini. Dove si è pregato e cercato protezione. Dove si è lottato per la libertà. Dove si vive e si scava. Dove si può percepire l’essenza di quest’Isola, la sua Anima. È la storia di Palikè, la terra dei Siculi.
Nella tappa finale di Palermo (19-20 luglio 2025) il premio del pubblico è andato al film “Ingeniería Romana – Puertos | Ingegneria romana – i porti“, regia e produzione di José Antonio Muñiz (Spagna 2023, 55’). Isaac Moreno, ingegnere, geografo e storico, accompagna il pubblico in un appassionante viaggio alla scoperta dei porti romani, capolavori d’ingegneria antica in gran parte distrutti a causa degli elementi naturali o dell’uomo. Studi recenti ne rivelano le straordinarie progettazioni e funzionalità.
Infine menzione della Città di Palermo al film “La Grotte Cosquer, un chef d’œuvre en sursis | La grotta Cosquer, un capolavoro in pericolo”, regia di Marie Thiry, (Francia 2022, 52’). Il film ricostruisce la storia della Grotta Cosquer, uno dei capolavori di pittura rupestre d’Europa. Oltre 35 metri sotto il livello del mare, è oggi minacciata dall’innalzamento delle acque accelerato dal riscaldamento climatico. Per conservarla e renderla accessibile, la Regione francese Provenza-Alpi-Costa Azzurra ha avviato una ricostruzione a grandezza naturale di questo gioiello nascosto.
























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