Egitto, passione antica. Da Torino a Pompei a Napoli: tre sedi per un grande progetto espositivo “Egitto Pompei” grazie alla collaborazione inedita tra enti diversi, l’Egizio, Pompei, il Mann. E tre inaugurazioni: a Torino lo spazio mostre temporanee; a Pompei la Grande Palestra; a Napoli la collezione egizia

Il Nilo a Pompei: affresco dalla Casa del Bracciale d’Oro, esposto nella mostra al museo Egizio di Torino
Tre sedi diverse (Torino, Pompei, Napoli) e tre enti diversi (Museo Egizio, soprintendenza speciale di Pompei, museo Archeologico nazionale-Mann) per un unico grande progetto espositivo (Egitto Pompei) con un unico comun denominatore: l’Antico Egitto. È questo il tema di una prestigiosa mostra, articolata in tre luoghi e quattro tempi, che racconta influssi e innesti spirituali, sociali, politici e artistici originati da culti ed elementi di stile nati o transitati per la terra del Nilo, che si inserisce in una più ampia riflessione di approfondimento sulle relazioni di Pompei con le grandi civiltà affacciate sul Mediterraneo. E con due novità strutturali favorite dal progetto: al museo Egizio di Torino l’inaugurazione al primo piano del nuovo spazio di 600 mq dedicato alle mostre temporanee, e al museo Archeologico nazionale di Napoli la riapertura della collezione egizia, chiusa da anni.
Il progetto-mostra “Egitto Pompei” parte il 5 marzo dal museo Egizio di Torino, con “Il Nilo a Pompei. Visioni d’Egitto nel mondo romano”: 330 reperti, dai delicati affreschi di Pompei a tre intere tombe ricostruite con i loro corredi, che racconteranno l’amore, la moda e in qualche caso le manie del mondo classico affascinato dalla cultura del vicino Egitto. Mentre a Pompei, dal 16 aprile, gli ambienti appena riaperti della Palestra Grande si popoleranno di statue egizie e nuovi percorsi condurranno il visitatore alla scoperta del tempio di Iside e delle tante domus, come quella di Loreio Tiburtino, dove il lusso si esprimeva proprio con decorazioni “egittizzanti”. Il terzo capitolo della mostra, quello legato a Napoli, comincerà il 28 giugno nel museo Archeologico nazionale della città partenopea: con “Egitto Napoli. Culti orientali in Campania” sarà inaugurata una nuova sezione del percorso di visita delle collezioni permanenti. L’obiettivo è quello di focalizzare l’attenzione su tutti i culti che, nati in Oriente o arrivati in Occidente attraverso l’Egitto, hanno trovato in Campania terreno fertile di ricezione e diffusione. Il progetto partenopeo si concluderà l’8 ottobre con la riapertura della collezione egizia del museo di Napoli. “Siamo di fronte a un grande progetto”, interviene Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali e del Turismo. “Più volte ho espresso qualche valutazione critica su un eccessivo numero di mostre che si fanno in Italia: più volte mi è capitato di vedere negli anni passati mostre originate da ragioni commerciali e non supportate invece da un disegno scientifico. Qui siamo di fronte alla prova che tre istituzioni diverse tra di loro, ma collegate dalla proprietà pubblica delle collezioni, possono davvero costruire un grande progetto d’interesse internazionale che avrà una grande capacità attrattiva per tutti e tre i luoghi”. Un progetto che, secondo il ministro, “sta dentro un grande disegno scientifico e in una linea sulla quale vogliamo lavorare sapendo che i punti di partenza sono differenziati. La mostra è la prova di come si può fare sistema in modo intelligente e produttivo facendo un lavoro di importanza scientifica e costruendo potenzialità di attrazione turistica”. E il direttore dell’Egizio, Christian Greco: “Solo il primo passo di un grande percorso per raccontare negli anni quale è stata la relazione dell’Italia con l’Egitto”. E anche “inizio di una collaborazione tra enti culturali diversi che ci piacerebbe proseguire”, auspica la presidente della Fondazione Egizio Evelina Christillin.

Egitto-Pompei: skyphos di ossidiana da Stabiae con scene di culto egiziano in mostra al museo Archeologico di Napoli
Il museo Egizio si presenta rinnovato a questo appuntamento: “Dal 1° aprile ad oggi, da quando il museo è stato riaperto”, sottolinea Christillin, “abbiamo raggiunto 880mila visitatori e puntiamo a raggiungere un milione di visitatori entro il 1° aprile di quest’anno”. E Greco: “La mostra si inserisce in un contesto di ricerca e l’apertura del primo aprile non è stato un punto di arrivo ma di partenza”. Sul progetto Egitto Pompei il museo Egizio ha investito complessivamente 800mila euro: 136mila dalla Società Serenissima, circa 700mila da propri fondi. Infine il soprintendente di Pompei, Massimo Osanna: “Per la mostra inaugureremo un’altra parte della Palestra Grande. Riusciremo ad aprire l’altro braccio, dopo quello già aperto l’anno scorso, che sarà destinato a esposizioni temporanee. La mostra fa capire come, nel Mediterraneo, i contatti di culture e migrazioni siano stati al centro della nostra cultura”.
5 risposte a “Egitto, passione antica. Da Torino a Pompei a Napoli: tre sedi per un grande progetto espositivo “Egitto Pompei” grazie alla collaborazione inedita tra enti diversi, l’Egizio, Pompei, il Mann. E tre inaugurazioni: a Torino lo spazio mostre temporanee; a Pompei la Grande Palestra; a Napoli la collezione egizia”
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- marzo 9, 2016 -
- aprile 18, 2016 -
- ottobre 2, 2016 -
- aprile 4, 2017 -
Ho avuto la fortuna di visitare l’Egitto e di essere stata a Pompei. Che dire? Entrambi meravigliosi! E grazie al Museo e a questi progetti tutti possono usufruirne!
Buona giornata e buon lavoro!