Bologna. Al via “…Comunicare l’archeologia…” (primo semestre), il ciclo di incontri del Gruppo archeologico bolognese con focus sull’isola di Cipro, l’Antico Egitto “nascosto”, gli insediamenti rupestri, i ritrovamenti archeologici nel Bolognese e il riutilizzo dei materiali romani
Dal fascino dell’isola di Cipro a quello dell’Antico Egitto, dagli insediamenti rupestri ai ritrovamenti archeologici nel Bolognese al riutilizzo di architetture antiche: sono alcuni degli argomenti affrontati dal ciclo di incontri “…comunicare l’archeologia…” del primo semestre 2023 promossi dal Gruppo Archeologico Bolognese al martedì, alle 21, in presenza al Centro sociale ricreativo culturale “Giorgio Costa” in via Azzo Gardino 48 a Bologna. L’ingresso alle conferenze è libero e gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. Il Gruppo Archeologico Bolognese (Gabo), affiliato ai Gruppi archeologici d’Italia, con i quali sono promosse – soprattutto d’estate – campagne di ricerca, scavi e ricognizioni d’interesse nazionale, in collaborazione con le competenti Soprintendenze Archeologiche, collabora con il museo nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto, il museo della Preistoria “Luigi Donini” di San Lazzaro di Savena e il museo della Civiltà Villanoviana (Muv) di Castenaso.
Si inizia martedì 14 marzo 2023, alle 21, al Centro sociale ricreativo culturale “Giorgio Costa” con Silvia Romagnoli, archeologa e travel designer, che presenterà la conferenza “Kypros: crocevia di continenti. Racconto di viaggio con il Gruppo Archeologico Bolognese” raccontando l’itinerario di 9 giorni intrapreso alla scoperta di Cipro, organizzato da Insolita Itinera in collaborazione con il GABo. “Siamo appena tornati da un viaggio nella splendida isola di Cipro, una terra ricca di archeologia, tradizioni e tesori delle più antiche civiltà del mondo che l’hanno abitata nel corso dei secoli, in virtù della sua posizione strategica al crocevia di tre continenti”, ricorda Romagnoli. “L’isola è quindi, oggi, un grande museo a cielo aperto, dove si possono ammirare numerose testimonianze del suo movimentato passato, che ha fatto di Cipro un mosaico di differenti periodi e civiltà”. Per chi si è perso il viaggio e vuole scoprire la storia millenaria di questa affascinante isola del Mediterraneo, è la conferenza giusta.

“Insediamenti rupestri”: ne parla Giuseppe Rivalta
Si prosegue martedì 18 aprile 2023, alle 21, al Centro Sociale “G. Costa” con la conferenza “Gli insediamenti rupestri nel mondo” di Giuseppe Rivalta, antropologo, biospeleologo e viaggiatore, che presenterà questi luoghi descritti nell’omonimo libro scritto con Carla Ferraresi e in uscita il 20 marzo 2023.

La copertina del libro “Nella terra di Pakhet. Carnet de voyage nelle province centrali dell’Alto Egitto. Appunti di trent’anni di esplorazioni” di Maurizio Zulian e Graziano Tavan (Marsilio Arte)
Terzo appuntamento martedì 2 maggio 2023, alle 21, al centro sociale “G. Costa”: Maurizio Zulian, viaggiatore, scrittore ed esperto dell’Antico Egitto, e Graziano Tavan, giornalista specializzato in archeologia, presentano il loro libro “Nella terra di Pakhet. Carnet de voyage nelle province centrali dell’Alto Egitto. Appunti di trent’anni di esplorazioni”, edito da Marsilio Arte. “Nella terra di Pakhet”, spiegano gli autori, “non è una guida archeologica tout court né un libro fotografico sull’Egitto, ma è un viaggio, emozionale e scientifico al contempo, alla scoperta di un Egitto “nascosto”, lontano dai percorsi turistici, perché sostanzialmente chiuso ai visitatori – e spesso anche agli stessi studiosi -, in quello che gli egittologi chiamano Medio Egitto, ma che più correttamente è l’Egitto Centrale, dal governatorato di Beni Suef, appena a Sud del Cairo, a quello di Sohag, che finisce ad Abydos.

San Pietro in casale: scavi archeologici del mulino della Ca’ Gioiosa (foto sabap-bo)
Quarto appuntamento martedì 23 maggio 2023, alle 21, al Centro Sociale “G. Costa”, con la conferenza “Il ritrovamento del mulino della Ca’ Gioiosa: archeologia e storia della pianura bolognese tra l’età medievale e l’età moderna”. Introduzione a cura dell’archeologa Daniela Ferrari. Intervengono Valentina Di Stefano, archeologa Sabap-Bo; Daniele Mazzitelli, di Phoenix Archeologia; e Claudio Negrelli, direttore tecnico e presidente di Phoenix Archeologia. Il mulino detto della Ca’ Gioiosa, la cui storia inizia nel 1358, rimarrà per secoli uno dei più importanti della bassa pianura bolognese (almeno fino al XVIII secolo). A seguito dei lavori di scavo necessari alla costruzione, in questo sito, di capannoni industriali si è proceduto a dei sondaggi archeologici preventivi per controllare lo stato del vecchio Mulino ormai scomparso sotto stratificazioni centenarie. I lavori hanno portato alla luce i resti della Ca’ Gioiosa e di alcuni edifici limitrofi. Un ritrovamento di grande effetto, che ha permesso di rivedere e studiare questo vecchio Opificio e con esso anche le attrezzature in legno necessarie al movimento delle ruote e delle macine.

Un capitello romano riutilizzato a Bologna in epoca medievale (foto gabo)
Gli ultimi due appuntamenti, recuperano due incontri saltati nel precedente semestre. Martedì 6 giugno 2023, alle 21, al Centro Sociale “G. Costa”, la conferenza “Spolia bononensia. Il riutilizzo del materiale architettonico di età romana nel centro storico di Bologna” con Claudio Calastri, archeologo, classicista, dirigente di Ante Quem per servizi in campo archeologico e casa editrice dedicata all’archeologia.

“Interviste impossibili” a Howard Carter e al faraone Tutankhamon nel centenario della scoperta della tomba del faraone bambino (foto gabo)
Ultimo appuntamento, martedì 20 giugno 2023, alle 21, al Centro Sociale “G. Costa”. Per ricordare il centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon da parte di Howard Carter nel novembre del 1922, il Gruppo Archeologico Bolognese e la compagnia Ten Teatro Costarena presenteno: “Intervista impossibile a Tutankhamon” di Giorgio Manganelli, e “Intervista impossibile a Howard Carter” di Giuseppe Mantovani. Introduzione a cura dell’archeologa Barbara Faenza.
Bologna. Al via “…Comunicare l’archeologia…” (quarto trimestre), il ciclo di incontri del Gruppo archeologico bolognese con focus sulla Grecia macedone, l’uomo del Paleolitico, e il riutilizzo dei materiali romani
“…Comunicare l’archeologia…”: al via il ciclo di incontri per il quarto trimestre 2022 proposto dal Gruppo archeologico bolognese al martedì, alle 21, in presenza al Centro Sociale G. Costa in via Azzo Gardino 48 a Bologna. Tuttavia, a causa del permanere del rischio di contagio da sars-cov-2, gli incontri si faranno applicando il criterio di sicurezza fondamentale, e cioè l’uso della mascherina tipo FFP2 per tutta la durata dell’incontro. Il Gabo richiede di non presentarsi alle conferenze con una temperatura corporea superiore a 37.5 gradi e se risultati positivi al tampone anche se asintomatici. Tutto questo salvo imprevedibili maggiori restrizioni richieste da eventuale peggioramento della situazione pandemica.

Alessandro Magno: dettaglio del grande mosaico della battaglia di Isso, proveniente da Pompei e conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
Si inizia martedì 18 ottobre 2022, con la conferenza “Nella Grecia macedone sulle orme di Alessandro Magno. Racconto di viaggio con il Gruppo Archeologico Bolognese” (Prima parte) tenuta dall’archeologa e travel designer Silvia Romagnoli che racconta lo splendido viaggio attraverso una civiltà di grande fascino realizzato da Insolita Itinera e accompagnato dalla stessa Silvia Romagnoli, tenutosi a giugno 2022, in collaborazione con il Gruppo Archeologico Bolognese. La Grecia conobbe in epoca antica momenti di assoluta gloria, dalla fioritura delle arti nel periodo classico al regno di Macedonia, il cui più celebre sovrano, Alessandro Magno, conquistò giovanissimo i territori remoti e inesplorati dell’Asia centrale. Il territorio della Macedonia custodisce i più affascinanti siti archeologici dell’antico Impero macedone, tra cui città fortificate, artefatti d’oro, e tombe monumentali dei sovrani. E poi lo splendore delle chiese bizantine di Salonicco, i cui mosaici, patrimonio dell’umanità UNESCO, sono tra le più alte testimonianze dell’arte cristiana sotto l’Impero Romano d’Oriente. Sopravvivono castelli e fortificazioni sul mare che sono oggi parte integrante del paesaggio e dell’anima dei borghi della Grecia del Nord. La Grecia continentale è anche spiritualità e contemplazione, come mostra il complesso monastico della Meteora, eretto in un paesaggio impervio quanto mozzafiato con inenarrabili sforzi e ora autentico spettacolo di umana tenacia. Denso di sacralità è anche il territorio autonomo di Monte Athos, una montagna sporgente sul mare della Penisola Calcidica. La seconda parte si terrà il 25 ottobre 2022.

L’ingresso della grotta di Fumane, uno dei massimi siti preistorici in Europa (foto unife)
Martedì 15 novembre 2022, conferenza “Come eravamo. L’Italia nel Paleolitico” con il prof. Marco Peresani dell’università di Ferrara che parlerà della Grotta di Fumane a Verona, uno dei maggiori siti archeologici preistorici d’Europa con ricche testimonianze che rappresentano un eccezionale documento delle frequentazioni dell’Uomo di Neanderthal e dei primi Uomini Moderni.

Howard Carter e il faraone Tutankhamon “coinvolti” nelle interviste impossibili del Gabo
Martedì 29 novembre 2022, nel centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon da parte di Howard Carter il 29 novembre 1922 il Gruppo Archeologico Bolognese e la compagnia Ten Teatro Costarena presentano: “Intervista impossibile a Tutankhamon” di Giorgio Manganelli, e “Intervista impossibile a Howard Carter” di Giuseppe Mantovani. Introduzione a cura dell’archeologa Daniela Ferrari.

Un capitello romano riutilizzato a Bologna in epoca medievale (foto gabo)
Martedì 13 dicembre 2022, conferenza ” Spolia bononensia. Il riutilizzo del materiale architettonico di età romana nel centro storico di Bologna” con Claudio Calastri, archeologo, classicista, dirigente di Ante Quem per servizi in campo archeologico e casa editrice dedicata all’archeologia.
Al via “…comunicare l’archeologia…” il ciclo di incontri del Gruppo archeologico bolognese per il primo semestre: protagonisti gli etruschi sulla scia della grande mostra di Bologna “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” e con viaggi a tema

La locandina della mostra “Etruschi. Viaggio nella terra dei Rasna” al museo Archeologico di Bologna dal 7 dicembre 2019 al 24 maggio 2020
Gli Etruschi sono i grandi protagonisti di “…comunicare l’archeologia…” il ciclo di conferenze del primo semestre 2020 organizzato dal Gruppo archeologico bolognese tra febbraio e maggio 2020. E il motivo degli approfondimenti è facile: la grande mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” aperta fino al 24 maggio 2020 al museo civico Archeologico di Bologna. Ma negli incontri in calendario sempre il martedì alle 21 al Centro Sociale “G. Costa”, in via Azzo Gardino 48 a Bologna, ci sarà spazio anche per un’altra grande mostra, quella dedicata da Padova a Belzoni, il suo famoso concittadino-egittologo; e poi incursioni nel mondo del pensiero greco o della Beatrice dantesca. E ancora il punto sulla ricerca archeologica nel Bolognese. Il Gruppo archeologico bolognese, prossimo ai trent’anni di attività, aderente al Gruppi archeologici d’Italia, ancora una volta non si smentisce proponendo incontri di approfondimento su temi archeologici e culturali con un occhio attento all’attualità. Anche per questo ciclo di conferenze il Gabo si è avvalso della collaborazione con il museo nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto e il museo della Preistoria “Luigi Donini” di San Lazzaro di Savena.

La locandina della mostra “L’Egitto di Belzoni. Un gigante nella terra delle piramidi” a Padova fino al 28 giugno 2020
Il ciclo inizia martedì 18 febbraio 2020 con l’ archeologa Erika Vecchietti su “Belzoni, il gigante del Nilo”, cui segue la proiezione del filmato “Il grande Belzoni”. Il padovano Giovanni Battista Belzoni (1778-1823) è stato esploratore, attore, ingegnere esperto di idraulica: è difficile racchiudere in una definizione una personalità esuberante che in pochi conoscono ma che ha contribuito in modo significativo a “importare” nel Vecchio Continente le meraviglie della terra dei Faraoni. Come si diceva a Padova è in corso la mostra “L’Egitto di Belzoni. Un gigante nella terra delle piramidi”, fino al 28 giugno 2020 al Centro Culturale Altinate San Gaetano. Si continua martedì 3 marzo 2020 con Silvia Romagnoli, archeologa e travel designer, su “Principi etruschi nell’Etruria Mineraria. Populonia, Vetulonia e Massa Marittima”. L’incontro sarà l’occasione per introdurre il viaggio nell’Etruria Mineraria, promosso dall’agenzia Insolita Itinera – Viaggi nella storia e nel paesaggio, e in calendario per il 21 – 22 marzo 2020. E per ricordare la gita, sempre con Insolita Itinera, il 7 marzo 2020 a Murlo e Buonconvento. Gli altri due incontri di marzo aprono una parentesi. Martedì 17 marzo 2020, “Intervista impossibile a Beatrice” di Umberto Eco con Silvia Romagnoli (Beatrice) e Michele Gambetti (Umberto Eco). Introduzione di Erika Vecchietti. E martedì 24 marzo 2020, “Il pensiero scientifico greco e la scienza moderna” con Lucio Russo, fisico, filologo e storico della scienza.
Martedì 31 marzo 2020, riecco gli etruschi con Andrea Gaucci, archeologo e ricercatore all’università di Bologna su “Luoghi di culto nei territori di frontiera del modo etrusco”. Relatore: dott. Andrea Gaucci Introduzione al viaggio a San Geminiano del 18 aprile 2020 per la mostra “Hinthial. L’ombra di San Giminiano” che presenta per la prima volta al pubblico un’eccezionale scoperta avvenuta sulle alture della Torraccia di Chiusi nel territorio di San Gimignano, a pochi passi dal corso del torrente Fosci, lungo le propaggini collinari che scendono da San Gimignano verso la Valdelsa. La straordinarietà della scoperta archeologica è soprattutto il ritrovamento dell’Offerente; una meravigliosa statua, del tipo dei bronzetti allungati di età ellenistica, che richiama, visivamente, la celebre Ombra della Sera di Volterra. Dopo la pausa per Pasqua, si riprende martedì 21 aprile 2020 con Valentina Manzelli, ispettore archeologo della soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara (SABAP-BO) su “Archeologia a Bologna. Aggiornamento dai cantieri”. E martedì 28 aprile 2020, con l’archeologo Paolo Campagnoli su “Un’altra Emilia. Architettura e paesaggi prima e dopo il sisma”.
Con gli ultimi due incontri, quelli di maggio, si torna agli etruschi. Martedì 5 maggio 2020, ritroviamo Silvia Romagnoli con “Città e necropoli dell’Etruria meridionale”, cui seguirà la proiezione del filmato “La Tuscia racconta”. Durante la serata sarà introdotto il viaggio di Insolita Itinera nella Tuscia e nell’Etruria meridionale del 19 – 24 maggio 2020. Infine martedì 12 maggio 2020, chiude l’archeologo Maria Giovanna Caneschi su “Curtun, la Cortona degli Etruschi”, occasione per introdurre il viaggio con Insolita Itinera a Cortona del 13 giugno 2020. Cortona, tra l’VIII e il VII sec. a.C., è stata importante città etrusca, grazie alla sua posizione strategica, che permetteva un ampio controllo dei territori che facevano parte della lucumonia. E risalgono al IV sec. a.C. le imponenti mura che circondano la città per circa tre chilometri, le tombe nobiliari “a melone” sparse nei dintorni della città e il monumentale altare funerario adornato da sfingi, esempio unico in Italia.
Il Mediterraneo Antico e il passato di Bologna agli incontri autunnali del ciclo “…comunicare l’archeologia…” promosso dal Gruppo archeologico bolognese
Il Mediterraneo Antico e il passato di Bologna: cambiare nella tradizione. Potrebbe essere questo il filo conduttore del nuovo ciclo di conferenze “…comunicare l’archeologia…”, organizzato dal Gruppo Archeologico Bolognese (Gabo), affiliato ai Gruppi archeologici d’Italia, con i quali sono promosse – soprattutto d’estate – campagne di ricerca, scavi e ricognizioni d’interesse nazionale, quali è dedicata soprattutto la stagione estiva, in collaborazione con le competenti Soprintendenze Archeologiche. Il Gruppo Archeologico Bolognese collabora con il museo nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto, il museo della Preistoria “Luigi Donini” di San Lazzaro di Savena e il museo della Civiltà Villanoviana (Muv) di Castenaso. Tutti gli incontri si tengono il martedì alle 21 al Centro Sociale “G.Costa”, in via Azzo Gardino 48, a Bologna. Per il ciclo del quarto trimestre 2019 il Gabo ha scelto di dedicare quattro dei nuovi incontri allo stesso tema, “Il Mediterraneo Antico”, da sviscerare da diversi punti di vista: un ciclo all’interno del ciclo tradizionale.
Si inizia martedì 15 ottobre 2019, con la conferenza dell’archeologa e travel designer Silvia Romagnoli “Giochi e passatempi nel mondo antico”. Una settimana dopo, martedì 22 ottobre 2019, prima conferenza del ciclo “Il Mediterraneo Antico”. Maurizio Cattani, docente al dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’università di Bologna, illustra “Le prime navigazioni nel Mediterraneo”. Martedì 29 ottobre 2019, seconda conferenza del ciclo “Il Mediterraneo Antico”. Francesco Iacono, assegnista di ricerca al dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’università di Bologna, si sofferma su “Popoli, scambi e commerci nel Mediterraneo”. I primi due martedì di novembre completano i focus del ciclo “Mediterraneo Antico”: martedì 5 novembre 2019, Marco Bonino, docente di Architettura navale all’università di Bologna interviene su “Barche e navi di età romana”; e martedì 12 novembre 2019, completa l’approfondimento l’archeologo e esperto di Archeologia subacquea Xabier Muro Gonzales che tirerà le somme parlando di “Archeologia subacquea nel Mediterraneo: scoperte, ricerche, prospettive”.

Gli scavi archeologici al cimitero ebraico medievale di Bologna hanno rinvenuto 408 sepolture (foto Cooperativa Archeologia)
Con martedì 19 novembre 2019, si passa al secondo grande tema di “…comunicare l’archeologia…”, il passato di Bologna. Le funzionarie archeologhe della SABAP-BO Settore Archeologia, Renata Curina e Valentina Di Stefano, intervengono su “Il cimitero ebraico di Via Orfeo a Bologna”. E martedì 26 novembre 2019, Claudio Calastri, archeologo e coordinatore Settore archeologia di Ante Quem srl ciporta sulle “Tracce di una città. Nuove ipotesi sulla Bologna romana e tardoantica”. L’ultima settimana di novembre “…comunicare l’archeologia…” fa una pausa per lasciare spazio all’altro tradizionale appuntamento del Gabo: “Imagines: obiettivo sul passato”, la rassegna del documentario archeologico giunta alla diciassettesima edizione. La sede, come sempre, alla Mediateca del Comune di San Lazzaro di Savena (Bo). Appuntamento il 29, 30 novembre, 1° dicembre 2019. A dicembre, gli ultimi due incontri, sempre sul passato di Bologna e il suo territorio. Martedì 10 dicembre 2019, Valentina Manzelli, funzionaria archeologa della SABAP-BO Settore Archeologia, fa “Nuova luce su Forum Cornelii: considerazioni su Imola a fronte dei recenti scavi archeologici”. Infine martedì 17 dicembre 2019, Giuseppe Rivalta, antropologo, biospeleologo e viaggiatore, spiega “L’acquedotto romano di Bologna riscoperto”.
Arezzo, Iran, Templari, astrologi, etruschi, villanoviani, idoli: al via con un ricco programma il ciclo di incontri “…comunicare l’archeologia…” promosso dal gruppo archeologico bolognese
Scoprire Arezzo per apprezzare al meglio la successiva escursione, ripercorrere le impressioni di un viaggio in Iran, rapportarsi con le stelle come gli antichi astrologi, o giocare come i bimbi di duemila anni fa, e ancora incontrare un Gran Maestro dei Templari o guardare la pittura etrusca con gli occhi di uno scrittore, poeta, drammaturgo, saggista e pittore inglese, e poi seguire le fasi di un sito dai villanoviani al medioevo, e prepararsi a visitare la grande mostra “Idoli” a Venezia. È un programma ricco quello proposto dal Gruppo archeologico bolognese (Gabo) per il ciclo di conferenze “…comunicare l’archeologia…” del IV trimestre 2018. Il Gruppo di Bologna – ricordiamolo – aderisce ai Gruppi Archeologici d’Italia, in collaborazione con i quali sono promosse campagne di ricerca, scavi e ricognizioni d’interesse nazionale, alle quali è dedicata soprattutto la stagione estiva, in collaborazione con le competenti soprintendenze Archeologiche. Il Gruppo archeologico bolognese collabora con il museo nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto, il museo “Luigi Donini” di San Lazzaro di Savena e il museo della Civiltà Villanoviana (Muv) di Castenaso (Bo). Tutti gli incontri si terranno al martedì, alle 21, al centro sociale “G.Costa” in via Azzo Gardino 48 a Bologna.
Si inizia martedì 16 ottobre 2018 con la tradizionale presentazione dell’attività sociale ottobre-dicembre 2018, cui seguirà l’intervento dell’ archeologa Maria Giovanna Caneschi su “Arretium, la citta di Gaio Cilio Mecenate. Alla scoperta delle sue antiche vestigia”, propedeutico al viaggio ad Arezzo con il GABo sabato 27 ottobre. Si continua martedì 23 ottobre, col documentario di Claudio Busi, cultore di storia, documentarista e viaggiatore, “Impressioni di viaggio”. Martedì 30 ottobre, sarà la volta di Dario Pedrazzini, archeologo e divulgatore culturale, con “Il destino nelle stelle. L’astrologia nel mondo antico”.
Il mese di novembre apre martedì 6 novembre con Silvia Romagnoli, archeologa e travel designer, con un focus su “Giochi e passatempi nel mondo antico”. Martedì 13 novembre ci tufferemo nel mondo dei templari. Lo storico e archeologo Giampiero Bagni illustrerà “La scoperta della tomba del Maestro Generale dei Templari Arnau de Torroja a Verona. Unica al mondo. Indagini ed ipotesi”. Martedì 20 novembre, con Silvia Romagnoli si torna nel mondo antico con “La pittura etrusca nell’arte e negli scritti di D.H. Lawrence”. L’ultimo incontro del mese di novembre, martedì 27, sarà con Tiziano Trocchi, archeologo della soprintendenza, con “Dalla necropoli villanoviana al villaggio medievale: Funo di Argelato e la pianura bolognese tra VIII secolo a.C. e X secolo d.C.”.

La locandina della mostra “Idoli. Il potere dell’immagine” a Venezia dal 15 settembre 2018 al 20 gennaio 2019
Dopo il fine settimana dal 30 novembre al 2 dicembre che vedrà impegnato il Gabo con “Imagines: obiettivo sul passato” rassegna del documentario archeologico giunta alla sedicesima edizione che si tiene alla Mediateca di San Lazzaro di Savena (Bo), il ciclo di incontri riprende martedì 4 dicembre con l’archeologa Maria Longhena che presenterà la mostra “Idoli. Simboli del potere” promossa dalla fondazione Giancarlo Ligabue, per preparare la visita alla mostra veneziana in programma il 6 dicembre. Gli incontri si chiudono martedì 11 dicembre con la testimonianza diretta dai territori di guerra dell’archeologo Nicolò Marchetti, docente al dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’università di Bologna su “Il patrimonio archeologico del Vicino Oriente: una rassegna dei vari tipi di minacce e distruzioni nella culla della civiltà”.
Imagines, obiettivo sul passato: la XV rassegna del documentario archeologico promossa dal Gabo propone un viaggio dall’arte paleolitica all’architettura templare della Magna Grecia, dai grandi restauri ai misteri degli Etruschi fino alla magia di Petra, dall’esploratore Luigi Fantini all’archeologo Amedeo Maiuri, con un occhio alla Sicilia antica meno nota
Dall’arte paleolitica all’architettura templare della Magna Grecia, dai grandi restauri ai misteri degli Etruschi fino alla magia di Petra, dall’esploratore Luigi Fantini all’archeologo Amedeo Maiuri, con un occhio alla Sicilia antica meno nota: è ricco il programma offerto da “Imagines: obiettivo sul passato”, la rassegna del documentario archeologico, giunta alla 15ma edizione, promosso dal Gruppo Archeologico Bolognese e dal Museo della Preistoria “Luigi Donini”, in calendario il 10-11-12 novembre 2017 alla mediateca comunale di San Lazzaro di Savena (Bo) con ingresso libero. “Imagines è un’iniziativa del Gruppo Archeologico Bolognese, patrocinata da Comune di Bologna- Comune di San Lazzaro”, spiega Giuseppe Mantovani, curatore della rassegna. “Nata nel 2003, Imagines è una rassegna voluta per creare un’occasione in cui i soci del gruppo ed il pubblico bolognese appassionato di Archeologia e Storia potessero trovarsi per godere della proiezione di documentari e filmati introdotti da esperti del settore, autori, registi o archeologi. Decine, finora, sono state le proiezioni effettuate e gli ospiti intervenuti”. Come da tradizione, anche quest’anno, al termine di ogni giornata di Imagines, sarà estratto fra i presenti un abbonamento annuale alla rivista Archeologia Viva (Giunti Editore). In più, domenica 12 sarà estratta la partecipazione gratuita a un viaggio di un giorno organizzato dal Gruppo Archeologico Bolognese.
Il programma. Venerdì 10 novembre 2017, la rassegna apre alle 15.30, con i saluti di Gabriele Nenzioni, direttore del museo della Preistoria “L. Donini” di San Lazzaro (Bologna), e di Giuseppe Mantovani, vicedirettore del Gabo e curatore di Imagines. Il primo film in programma, introdotto da Gabriele Nenzioni, è “Cave of forgotten dreams” di Werner Herzog (90’). La grotta di Chauvet è una delle scoperte più sensazionali della fine del secolo scorso. Pitture parietali di 35mila anni fa di una modernità straordinaria e di una bellezza unica. Per salvaguardarla dal deterioramento provocato dai visitatori, fin dall’inizio ne è stato impedito l’accesso se non in casi eccezionali come per le riprese di questo documentario. Per rendere fruibile questo capolavoro dell’arte preistorica è stata fatta una replica esatta della grotta con le più moderne tecnologie. Dopo l’intervallo, il film “Il tempio dei giganti – L’Olympieion di Akragas” (Edizioni TSM – www.edizionitsm.it). Una ricca città della Magna Grecia. Un tiranno ambizioso. Una vittoria incredibile contro il nemico più temuto. Un tempio di proporzioni colossali. Questi sono gli ingredienti di un appassionante racconto capace di coniugare divulgazione scientifica e piacere delle narrazione. Grazie alle tecniche dell’animazione 2D e 3D il film restituisce vita all’antica Agrigento.
Seconda giornata, sabato 11 novembre 2017. Due i film in programma nella prima parte. Si inizia alle 15.30. Alessandro Fichera, archeologo dell’università di Siena, introduce il film “Restaurare il cielo” di Tommaso Santi (50’), che racconta di un restauro epocale, quello della Basilica della Natività di Betlemme. È la storia di un gruppo di restauratori italiani che dal 2003 lavora al recupero e alla salvaguardia di un monumento patrimonio dell’Umanità. Quindi Simona Rafanelli, direttore del museo archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, illustra il film “La musica perduta degli Etruschi” di Riccardo Bicicchi (30’). Il documentario sintetizza le tappe principali della ricerca, assolutamente nuova e originale, condotta in parallelo nella musica e nell’archeologia dal musicista Stefano Cantini e dall’archeologa Simona Rafanelli, che ha conseguito come principale risultato quello di ridare voce a strumenti a fiato legati alla cultura etrusca, recuperando le note e le tonalità autentiche prodotte da questi strumenti 2600 anni orsono. Dopo l’intervallo, l’archeologa Silvia Romagnoli presenta il film “Petra, la città perduta di pietra” di Gary Glassman (52’). Archeologi , architetti e ingegneri idraulici uniti nello studio di come i Nabatei poterono sviluppare una civiltà così evoluta e costruire una fiorente città ricca di monumenti e fontane in un territorio estremamente difficile e povero di risorse idriche .
Terza e ultima giornata, domenica 12 novembre 2017. Quattro i documentari in programma tra prima e seconda parte. Il primo, alle 15.30, “Luigi Fantini. Una vita per la ricerca” di Claudio Busi e Giuseppe Rivalta (30’) del Gruppo Speleologico Bolognese – Unione Speleologica Bolognese è illustrato dall’archeologa Laura Minarini del museo civico Archeologico di Bologna. Fantini è uno dei personaggi più importanti nel campo della speleologia e archeologia del territorio dell’Appennino Tosco-Emiliano. Instancabile esploratore di queste colline, a lui si devono alcune scoperte che hanno fatto luce sulla morfologia e sulla più antica frequentazione dell’area degli Appennini che definiva “un pezzo meraviglioso del Creato”. Segue il film “Il santuario sicano di Polizzello” di Gaspare Mannoia (30’). Una Sicilia inedita quella che Gaspare Mannoia descrive in questo filmato, una Sicilia sconosciuta ai turisti che di solito visitano le più conosciute meraviglie dell’isola al centro del Mediterraneo. Mannoia, con questo e con altri filmati, vuole divulgare la bellezza di siti meno noti ma non meno interessanti e suggestivi da un punto di vista archeologico, storico e paesaggistico. Dopo l’intervallo, il film “Himera, il tempio della Vittoria” di Davide Borra (11’). Il video racconta le vicende accadute nell’attuale area archeologica di Himera. Partendo dalla famosa battaglia di Himera, vinta contro I Cartaginesi nel 480 a.C., si giunge alle recenti campagne di scavo del 2008/11, in cui sono state portate alla luce le tombe dei “Diecimila cavalieri” che combatterono in quella battaglia, seppelliti insieme ai loro cavalli, fatto rarissimo nella storia dell’archeologia greca di Sicilia. Segue il film “Herculaneum. Diari del buio e della luce” di Marcellino de Baggis (50’) introdotto dall’archeologa classica Erika Vecchietti. Il documentario è il risultato di riprese effettuate nell’arco di un intero anno, impreziosite da materiale esclusivo proveniente dagli archivi fotografici della Soprintendenza, delle Teche RAI e dell’Istituto Luce. Interviste inedite e sconosciute ad Amedeo Maiuri, l’archeologo che ha portato alla luce la maggior parte della città antica, rendono questo filmato unico e originale.
“… Comunicare l’archeologia …”: il gruppo Archeologico bolognese nel ciclo del primo semestre 2017 spazia dall’Indonesia alla Terrasanta, dai relitti rinascimentali all’arte di Leonardo, dalle strade dell’impero romano ai monumenti della Nubia dei faraoni
Un po’ di Oriente, un po’ di Medioevo, un po’ di impero romano, un po’ di Preistoria, senza rinunciare a un’incursione nel Rinascimento. Ecco i temi affrontati da esperti relatori a “… Comunicare l’archeologia …” del primo semestre 2017 il tradizionale ciclo di conferenze promosso dal Gruppo Archeologico Bolognese il martedì sera nella ormai classica sede del Centro sociale ricreativo culturale “Giorgio Costa” di via Azzo Gardino 48 a Bologna, anche se nel programma non mancano eccezioni per quanto riguarda sia il giorno sia la location. Si inizia martedì 21 febbraio 2017 al centro “Costa” alle 21 con il viaggio alla scoperta dei “Miti sulla pietra: il poema Ramayana in Indonesia” proposto dall’archeologa Silvia Romagnoli, che recupera l’incontro saltato nel precedente ciclo del Gabo. Si salta l’ultimo di carnevale, e si riprende martedì 7 marzo, alle 21, al centro “Costa” con Xabier Gonzalez Muro, archeologo esperto in Archeologia Subacquea, che illustrerà “Il relitto subacqueo di Gnalic. Una testimonianza archeologica rinascimentale del commercio mercantile e navale nell’Adriatico”. Dall’archeologia subacquea all’archeologia cristiana, il successivo martedì 14 marzo, sempre alle 21 al centro “Costa”: Giulia Marsili, assegnista di ricerca al Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’università di Bologna, interverrà su “Da Gerusalemme a Bologna. Il complesso di Santo Stefano e il pellegrinaggio ai luoghi santi”. Terzo appuntamento del mese, martedì 21 marzo, alle 21 al centro “Costa” ci si sposta nella Nubia dell’epoca dei faraoni: “Kerma, Napata e Meroe: il regno di Kush. Viaggio alla scoperta dei siti archeologici nubiani” è il tema proposto da Maria Giovanna Caneschi, archeologa specializzata in Egittologia. L’ultimo appuntamento di marzo cambia giorno, ora e luogo; domenica 26 marzo, alle 16.30, al museo della Civiltà Villanoviana in via B.Tosarelli 191 a Castenaso (Bo) “Giuseppe Mantovani intervista Vel Kaikna” di Giuseppe Mantovani con Marco Mengoli, archeologo e docente di italiano e storia, nella parte di Vel Kaikna e Michele Gambetti nella parte dell’intervistatore. Introduzione a cura di Paola Poli, archeologa e curatrice del MUV di Castenaso.
Un solo incontro ad aprile, martedì 11, alle 21 al centro “Costa”: Tiziano Trocchi, funzionario archeologo alla soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bologna, settore, presenterà “Nuovi dati dagli scavi dell’Interporto di Bologna nel quadro del sistema insediativo e itinerario romano della Regio VIII”. Superate le festività di Pasqua, 25 Aprile e 1° Maggio, si arriva a giovedì 4 maggio: quindi giorno diverso, e diversa sede. In collaborazione con la Raccolta Lercaro, alle 18, proprio nella sede della Raccolta Lercaro, in via Riva di Reno 57 a Bologna, con Alessandro Fichera, archeologo e guida ambientale, supervisore archeologo del restauro della chiesa della Natività di Betlemme, scopriremo “Il restauro della Chiesa della Natività a Betlemme (Stato della Palestina)”. Martedì 9 maggio si torna al centro “Costa”, ma alle 16.30, quando l’archeologa Erika Vecchietti, specializzata in Archeologia Romana, ci farà viaggiare “Da Piacenza in Provenza: paesaggi lungo l’antica via Julia Augusta”. Ultimi due appuntamenti di maggio al centro “Costa” alle 21: martedì 16, “L’arte preistorica in Europa” con l’archeologo Davide Mengoli, specializzato in Preistoria e Protostoria, Storia e Archeologia del Mondo Antico; martedì 23 maggio, chiude Donatella Mastrosilvestri, archeologa e guida turistica, su “Leonardo, pittore alla corte di Milano”.
“… comunicare l’archeologia …”: il gruppo archeologico bolognese nel ciclo di incontri d’autunno illustra il territorio bolognese dai villanoviani agli etruschi, dal tardo impero al medioevo
Con il viaggio alla scoperta dei “Miti sulla pietra: il poema Ramayana in Indonesia” proposto dall’archeologa Silvia Romagnoli, martedì 18 ottobre 2016, è ufficialmente iniziato il tradizionale ciclo di conferenze del quarto trimestre 2016 “… comunicare l’archeologia …” promosso dal Gruppo Archeologico Bolognese che quest’anno ha concentrato su Bologna e il suo territorio regionale il focus degli incontri: dai villanoviani agli etruschi, dai templari all’archeologia cristiana e medievale, con un excursus sull’alimentazione in età imperiale. Quindi, ancora una volta, un programma ricco in grado di interessare gli appassionati più esigenti, programma reso possibile grazie alle collaborazioni scientifiche che il Gabo ha attivato con il museo della Preistoria “Luigi Donini” di San Lazzaro di Savena, l’università di Bologna, e il museo nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto. Costituito nel 1991, il Gruppo Archeologico Bolognese conta tra i suoi iscritti insegnanti di scuole superiori, studenti universitari, archeologi e appassionati di vario tipo, accomunati dal medesimo interesse per la storia della cultura e dell’arte antica. In questi anni di attività, i soci del gruppo si sono occupati di organizzare cicli di lezioni, incontri e visite guidate che avessero come fine quello di supportare la conoscenza e la tutela del patrimonio archeologico, storico e artistico, locale e non solo. Anche quest’anno il centro sociale “G.Costa” in via Azzo Gardino 48 a Bologna ospiterà, salvo rare eccezioni, gli incontri, sempre alle 21, a ingresso libero. Vediamo il programma.
Martedì 25 ottobre 2016, Valentina Manzelli, funzionario archeologo della soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Bologna, sezione Archeologia, propone “Alla ricerca della chiesa perduta. Sant’Agnese in piazza Kennedy a Ravenna”. Martedì 8 novembre 2016, ci sarà il primo incontro con gli archeologi del dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’università di Bologna. L’assegnista Stefano Santocchini Gerg parla di “Felsina Princeps Etruriae. Novità su Bologna villanoviana”. E il martedì successivo, 15 novembre 2016, nel secondo incontro con gli archeologi dell’ateneo felsineo, un altro assegnista, Andrea Gaucci, illustra “Kainua. La nuova fisionomia della città etrusca di Marzabotto tra recenti scoperte e innovazioni della ricerca archeologica”. Da non perdere martedì 22 novembre 2016 l’’intervento di Giampiero Bagni, storico alla Nottingham Trent University, su “I Templari a Bologna. Indagini e ricerche alla Magione Templare di Bologna”. Nel week end successivo (25-27 novembre) gli incontri si interrompono per lasciare spazio a “Imagines: obiettivo sul passato”, rassegna del documentario archeologico, di cui parleremo più avanti.

“Città cristiana, città di pietra”, percorso storico-fotografico alle origini della Chiesa di Bologna
Si riprende in dicembre con gli ultimi due incontri. Ma attenzione. Martedì 6 dicembre 2016 l’incontro è alle 18 e in un’altra sede: la Raccolta Lercaro di via Riva di Reno 57 a Bologna. Isabella Baldini, professore associato di Archeologia Cristiana e Medievale all’università di Bologna, farà scoprire un aspetto interessante e spesso poco conosciuto del capoluogo felsineo: “Città cristiana, città di pietra. Itinerario alle origini della chiesa di Bologna”. Al termine della conferenza sarà possibile la visita al percorso storico-fotografico “Città cristiana, città di pietra. Itinerario alle origini della chiesa di Bologna”. Ultimo incontro, martedì 13 dicembre 2016, prima della cena sociale del successivo martedì 20. Si torna al centro sociale “G.Costa” dove alle 21 Alessandro Degli Esposti, già professore di Letteratura latina e socio del Gabo, approfondirà “Il valore simbolico del cibo in età imperiale”.
Commenti recenti