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Rovereto (Tn). I Bronzi di San Casciano protagonisti alla 35.ma edizione del RAM film festival: il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Brigida Gullo e Eugenio Farioli Vecchioli ha vinto il premio assegnato dal pubblico e quello della giuria tecnica. Ecco tutti gli altri 4 premi e le 7 menzioni

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La regista Brigida Gullo con il premio Cinema archeologico del RAM film festival 2024 assegnato dalla giuria tecnica per il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” (foto graziano tavan)

Il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Brigida Gullo e Eugenio Farioli Vecchioli fa il pieno di consensi alla 35.ma edizione del RAM film festival conquistando il premio della sezione Cinema Archeologico assegnato dalla giuria tecnica e il premio RAM film festival assegnato dal pubblico. La cerimonia di premiazione domenica 6 ottobre 2024 al teatro Zandonai a conclusione di una cinque giorni intensi con la proiezione di 59 film in concorso, più 5 nella sezione Fulldome, provenienti da 29 Paesi di tutto il mondo, 28 le premiere (10 tra prime assolute e internazionali, 4 prime europee, 14 prime italiane), 2 i film fuori concorso nelle serate speciali.

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Il teatro Zandonai di Rovereto gremito per la serata speciale Egitto con il direttore del museo Egizio Christian Greco (foto graziano tavan)

Ma il RAM film festival 2024 è stato molto altro: incontri, aperitivi con i protagonisti, spettacoli, cinemascuola, visite guidate in città, masterclass. Tutte attività molto partecipate e quasi tutte sold-out. Per la prima volta quest’anno il festival si è arricchito di una sezione Fulldome, la prima (e unica) in un festival italiano dedicato al world heritage. Nel Planetario del museo di Scienze e Archeologia di Rovereto il pubblico ha scoperto i siti antichi immergendosi in un’esperienza a 360°. Le proiezioni scelte sono state tutte prime italiane. Un’altra novità della 35esima edizione è stata RAM-X, uno spazio sperimentale con installazioni di realtà virtuale curato dal videomaker Filippo Maria Pontiggia, esperto di VR, tecnologie immersive e linguaggi innovativi. L’intervento nasce dalla collaborazione con il festival aostano FRONTDOC dedicato al cinema di frontiera.

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La direttrice Alessandra Cattoi con Maurizio Battisti archeologo della Fondazione museo civico di Rovereto al RAM film festival 2024 (foto graziano tavan)

“Il festival, ogni anno, è una scommessa”, commenta la direttrice del RAM film festival Alessandra Cattoi, “ma vedere tante persone in un pomeriggio infrasettimanale al cinema è un segnale incoraggiante per il futuro del settore. Il RAM offre l’opportunità di scoprire produzioni originali, dando al pubblico la possibilità di accedere a contenuti che difficilmente troverebbero altrove e a vivere quindi esperienze uniche. Inoltre, manifestazioni di medie dimensioni come la nostra favoriscono lo sviluppo delle relazioni e parallelamente l’incontro e confronto tra i professionisti di questo ambito”.

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La direttrice Alessandra Cattoi, la direttrice artistica Claudia Beretta e il presidente Giovanni Laezza introducono la cerimonia delle premiazioni (foto graziano tavan)

rovereto_ram-film-festival-2024_manifestoIl titolo del focus scelto per questa edizione è “Sguardi sulle migrazioni” che, analizzando i flussi del passato, propone approfondimenti sulle influenze, le problematiche e le opportunità legate alle migrazioni del presente. Quattro le sezioni principali in cui e articolato il festival: “Cinema archeologico”, giuria presieduta dall’archeologa Barbara Maurina; “L’Italia si racconta”, presieduta dalla scrittrice e giornalista Isabella Bossi Fedrigotti; “Sguardi dal mondo”, presidente l’antropologo Duccio Canestrini; “Cultura animata”, presieduta da Andrea Artusi, fumettista e autore. Il festival, che è il più longevo in Italia, è organizzato dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto e diretto per il settimo anno da Alessandra Cattoi. E allora vediamo meglio i 5 premi, e le 7 menzioni speciali assegnate.

PREMIO RAM FILM FESTIVAL 2024. Iniziamo subito con il film premiato dal pubblico: come detto, si tratta del film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” regia di Brigida Gullo, Eugenio Farioli Vecchioli (Italia, 2023, 57’). Il film, in collaborazione con il ministero della Cul­tura, illustra i momenti più emozionanti del ritrova­mento, della pulitura e del restauro di alcune delle 34 statue in bronzo trovate, insieme a migliaia di reperti, al santuario del Bagno Grande a San Ca­sciano dei Bagni, che tra il III secolo a.C. e il V d.C. fu sito di pellegrinaggio dove il contrasto tra etruschi e romani cedeva il passo alla convivenza pacifica.

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Il presidente Giovanni Laezza consegna aalla regista Brigida Gullo il premio Cinema archeologico RAM film festival 2024 per il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” (foto graziano tavan)

rovereto_RAM-film-festival-2024_vincitori_premio-cinema-archeologico_film-come-un-fulmine-nell-acqua_foto-graziano-tavanPREMIO CINEMA ARCHEOLOGICO. Assegnato dalla giuria al film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” regia di Brigida Gullo, Eugenio Farioli Vecchioli (Italia, 2023, 57’). Motivazione: un film ben strutturato e di buon ritmo, che ripercorre vividamente la vicenda di un ritrovamento archeologico eccezionale, quello dei bronzi di San Casciano ai Bagni in Toscana, e lo contestualizza mettendolo in relazione con il tessuto storico, geografico e sociale del territorio. La narrazione procede chiara e fluida, comunicando al pubblico con genuina empatia lo stupito entusiasmo di chi, con le mani nel fango, riporta alla luce tesori di inestimabile valore, in grado di raccontare la storia, lunga otto secoli, di un antico santuario, della fede e della spiritualità di chi lo frequentava e di un territorio plasmato dal profondo legame fra il sacro, le acque e la natura.

“È un premio di cui sono orgogliosa”, commenta a caldo la regista Brigida Gullo ad archeologiavocidalpassato.com con il premio Cinema archeologico del RAM film festival 2024, “e che condivido insieme al regista Eugenio Farioli Vecchioli con cui abbiamo portato avanti questo lavoro. È stato un lavoro frutto di una sinergia secondo me anche molto fortunata, al di là dell’incredibile scoperta, perché abbiamo lavorato insieme agli archeologi, insieme a Jacopo Tabolli che è il direttore scientifico dello scavo, insieme alla comunità di San Casciano, alla sindaca Agnese Carletti, ed insieme a Emanuele Mariotti che è il direttore dello scavo. Diciamo che si percepiva veramente un forte entusiasmo per quello che stava succedendo alla vasca e anche la volontà di raccontare i ritrovamenti non in sé e per sé riguardo al valore di ogni singolo bronzo, ma guardando appunto al contesto e a quello che soprattutto i reperti hanno ancora da dirci. È una storia che continuerà, che non finisce qui, perché ci sono ancora in corso gli scavi – sono finiti qualche giorno fa – e quindi diciamo che aspettiamo un nuovo racconto”.

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Frame del film “La rosada e l’ardilut. Nel Friuli del giovane Pasolini” di Roberta Cortella

PREMIO L’ITALIA SI RACCONTA. Il Premio della sezione “L’Italia si racconta” è stato assegnato al film “La rosada e l’ardilut. Nel Friuli del giovane Pasolini” di Roberta Cortella (Italia, 2022, 42’). Nel periodo più cruento della seconda guerra mondiale, Pier Paolo Pasolini sfolla da Bologna a Casarsa, nella campagna friulana. Qui scopre una lingua pura per la poesia, il friulano e apre una scuola per i figli dei contadini, diffondendo cultura e speranza. Il film narra la storia di un giovane che seppe risvegliare in sé e negli altri un senso profon­do di identità e appartenenza.

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Antonio Barone, direttore artistico e promotore di rassegne di film d’autore, proclama il film“La rosada e l’ardilut. Nel Friuli del giovane Pasolini” di Roberta Cortella vincitore del premio “L’Italia si racconta” RAM film festival 2024 (foto graziano tavan)

Motivazione: il film è ambientato negli anni Quaranta, il giovane Pasolini vive a Casarsa della Delizia (dove oggi è sepolto). È il paese di sua madre, terra di frontiera: lì scoprirà il paesaggio friulano, la “nuova” lingua e le tradizioni dell’universo contadino. Il film restituisce pienamente questa carica emotiva e offre nuovi spunti per rileggere quel periodo alternando curate sequenze dei luoghi a scene di finzione al fine di ricomporre quegli anni così dolorosi a causa della guerra: le partite di pallone, le pagine tra i banchi di scuola scritte in friulano; la creazione di un’originale estetica che contribuirà a influenzare la sua successiva opera.

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Frame del film “Sala 5, il cartone di Raffaello” di Stefano Santamato

Menzione speciale al film “Sala 5. Il cartone di Raffaello” di Stefano Santamato (Italia, 2023, 15’). Un appassionante viaggio al confine tra passato e presente, tra arte e architettura, un racconto per scoprire il riallestimento di una delle sale più im­portanti della Pinacoteca Ambrosiana, l’imponente Sala 5, la quale ospita uno dei grandi capolavori dell’arte: il “Cartone di Raffaello”, disegno prepa­ratorio de “La scuola di Atene” di Raffaello Sanzio. Motivazione: le immagini accompagnano all’interno della Sala 5 della Pinacoteca Ambrosiana che ospita una delle opere più preziose della collezione, il disegno preparatorio dell’affresco “La scuola di Atene” della Stanza della Segnatura in Vaticano. Il film segue il lungo e importante lavoro di riallestimento della sala, portando alla scoperta delle riflessioni di curatori e progettisti e agli affascinanti interventi di imprese e maestranze. Un emozionante e intelligente racconto di amore e cura del patrimonio artistico, un viaggio emozionante tra arte e architettura.

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Frame del film “Xingu – Tokyo: An Ancestral Connection / Xingu – Tokyo: una connessione ancestrale” di Sylvio Rocha

PREMIO SGUARDI DEL MONDO. Il Premio della sezione “Sguardi dal mondo” è stato assegnato al film “Xingu – Tokyo: An Ancestral Connection / Xingu – Tokyo: una connessione ancestrale” di Sylvio Rocha (Brasile, 2023, 45’). Gli antichi popoli brasiliani preservano una tradi­zione artistica che combina funzionalità e bellezza: panche intagliate direttamente dai tronchi d’albero, decorate e ornate, con dimensioni religiose e sim­boliche. Il film rivela anche una sorprendente so­miglianza tra questa tradizione millenaria dei po­poli indigeni dello Xingu in Amazzonia e quella di un’altra cultura antica, quella giapponese.

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Silvia Lelli, antropologa culturale e documentarista, docente all’università di Firenze, proclama il film “Xingu – Tokyo: An Ancestral Connection / Xingu – Tokyo: una connessione ancestrale” vincitore del premio Sguardi dal mondo RAM film festival 2024 (foto graziano tavan)

Motivazione: il film mostra una sorprendente sintonia, artistica e spirituale, tra due popoli geograficamente lontani: i nativi del Giappone e i nativi dell’Amazzonia. Che questa affinità sia frutto di una migrazione preistorica dall’Asia all’America è ipotetico ma possibile, viste le comuni tradizioni animiste e sciamaniche, portatrici anche di un’altra profonda fratellanza, quella con il mondo degli animali. E le sculture in legno che li rappresentano dimostrano l’inesistenza di un confine tra arte indigena e arte contemporanea, vanificando classificazioni riduttive e ogni eventuale senso di una presunta superiorità occidentale. Una produzione affascinante.

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Frame del film “Surcos / Solchi” di César Càrdenas Gordon

Menzione speciale al film “Surcos / Solchi” di César Càrdenas Gordon (Ecuador, 2023, 15’). Le Nonne della Ruta Escondida in Ecuador portano alla luce il loro passato con conoscenze e ricordi magici attraverso i quali fanno rivivere tradizioni che si erano perdute nel tempo, dalle ricette ance­strali agli antichi rimedi per le malattie del corpo e dello spirito. Il film ricorda la saggezza degli an­ziani e l’importanza di preservare le nostre radici. Motivazione: un forte messaggio femminile arriva dalla scelta inconsueta del focus sulle rughe di donne anziane, le Nonne della Strada nascosta, discendenti della cultura Inca. I loro volti antichi racchiudono e diffondono sapienza, resistenza, conoscenza della natura e della fitoterapia. Tra canti e conversazioni con le piante le nonne e le madri curano giovani corpi e insegnano a vivere alle nuove generazioni, trasmettendo una pacata determinazione. Un cortometraggio inaspettato, delicato ma potente che fa bene al cuore. Il ritmo e le animazioni grafiche, semplici e originalissime, ne fanno un gioiello indimenticabile.

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Frame del film “Paskay / Districare” di Andrea Estéfany Caballero

PREMIO CULTURA ANIMATA. Il premio della sezione Cultura animata è stato assegnato al film “Paskay / Districare” di Andrea Estéfany Caballero (Bolivia/Colombia, 14’). Secondo una credenza delle comunità degli alto­piani andini non bisogna piangere troppo per la morte di una persona cara, perché la si potrebbe far soffrire impedendole di riposare in pace. Come farà allora Candelaria a superare senza piangere la morte improvvisa di Josè, il suo amato?

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Cristiano Carloni, autore di video, installazioni, scenografie elettroniche, film d’animazione e fotografie, proclama il film “Paskay / Districare” di Andrea Estéfany Caballero vincitore del premio Cultura animata RAM film festival (foto graziano tavan)

Motivazione: Andrea Caballero descrive con una raffinata tecnica di stop motion un racconto tradizionale della comunità indigena boliviana Jalq’a. Il tessuto con cui sono realizzati i pupazzi e i fondali utilizzati per l’animazione tesse la trama personale, profonda e commovente, della storia della protagonista. Questa chiave espressiva è ulteriormente arricchita da un uso elegante dell’animazione le cui immagini, ispirate all’iconografia tradizionale della cultura Paracas, si sovrappongono al pattern fisico del corto.

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Frame del film “Meziměsti | Citta di mezzo” di Ilya Kreines

Menzione speciale al film “Meziměsti | Citta di mezzo” di Ilya Kreines (Repubblica Ceca/Israele, 2023, 9’). Un vagabondaggio poetico attraverso la città mit­teleuropea e la sua memoria, attraverso periodi e luoghi diversi, mescolando realtà e finzione. Il film, realizzato con timbri ricavati da gomme da cancel­lare, è costituito da frammenti, storie, immagini e impressioni. In un flusso che plasma la città inesi­stente, si evidenziano le tracce dei mondi comunista ed ebraico che essa conteneva. Motivazione: Ilya Kreines mette in scena una raffinata riflessione per immagini sul tema della città e dei suoi spazi attraverso una tecnica di animazione molto particolare. Una serie di illustrazioni realizzate con lo stile delle Fail Stamp si muove su una colonna sonora fatta di suggestioni sonore a rappresentare il vorticoso evolversi degli spazi urbani. Una visione dal forte carattere poetico che sembra chiedersi quale sia il fine ultimo di tanta frenetica attività umana.

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Frame del film “Future tense: Conversations at Manchester Museum / Tempo futuro: conversazioni al Manchester Museum” di Ero Sevan

PREMIO NUOVI SGUARDI. Il premio “Nuovi sguardi”, destinato ai film realizzati da registi neo-diplomati dalle scuole di cinematografia di tutto il mondo è stato assegnato al film “Future tense: Conversations at Manchester Museum / Tempo futuro: conversazioni al Manchester Museum” di Ero Sevan (Regno Unito, 2023, 22’). Con il Museo di Manchester come caso di studio, il film racconta di come la violenza colonialista sia alla base di molte collezioni museali inglesi. L’attua­le dibattito sulla restituzione degli oggetti saccheg­giati viene inquadrato attraverso l’esperienza del conservatore Njabulo Chipangura e di Erinma Bell, attivista pacifista e rappresentante per la contea me­tropolitana della Grande Manchester.

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Virginia Trinco, archeologa ed educatrice museale, proclama il film “Future tense: Conversations at Manchester Museum / Tempo futuro: conversazioni al Manchester Museum” di Ero Sevan vincitore del premio Nuovi sguardi RAM film festival 2024 (foto graziano tavan)

Motivazione: il documentario cattura l’interesse sia per l’importanza ed attualità della tematica, sia per il linguaggio cinematografico: poetico, ben curato, incisivo e coraggioso, capace di considerare lo spettatore come soggetto attivo. Il film, con una posizione autoriale chiara, attraverso gli oggetti e l’amore per essi ci parla di storia, identità, colonialismo, futuro e prassi, chiamando in causa il ruolo stesso di museo, realtà da rendere un “Living space”, in cui poter partecipare per imparare del proprio mondo. Future Tense si colloca perfettamente all’interno del contesto del RAM, un’occasione di scambio e di riflessione, un momento di incontro e dibattito attraverso il cinema e la memoria.

Menzione speciale al film “Phool Dei” di Kartik Mahajan (India, 2023 -2024, 8’). Phool Dei, il festival dei fiori e del raccolto che celebra la cultura dell’Himalaya nello stato di Ut­tarakhand in India, è visto con gli occhi di una ragazzina in un viaggio magico, prima che il suo villaggio diventi un villaggio fantasma. Affrontan­do temi come cambiamento, migrazioni, magia e forze della natura, il corto è un tributo alle tra­dizioni e un commovente commento alle sfide da affrontare.

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Frame del film “Phool Dei” di Kartik Mahajan

Motivazione: con la sua audace fusione tra animazione e musical, l’opera cattura l’essenza vibrante della tradizione Phool Dei, il festival dei fiori e del raccolto dell’Uttarakhand, India. Attraverso una narrazione musicale e visivamente incantevole, il film guida nel viaggio di una giovane protagonista che vive la magia del suo villaggio in un momento di trasformazione. Con la sua atmosfera onirica e il ritmo cadenzato dalle melodie, il corto diventa un inno non solo alla tradizione, ma anche al potere del racconto visivo-musicale per affrontare tematiche profonde come il cambiamento e la resistenza culturale.

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Chiara Simoncelli proclama il film “The earth above. A Deep Time View of Australia’s Epic History / La Terra al di sopra. Una visione profonda della storia epica dell’Australia” di the RUWE Collective vincitore della menzione speciale Fulldome RAM film festival 2024 (foto graziano tavan)

FULLDOME. Menzione speciale Fulldome al film “The earth above. A Deep Time View of Australia’s Epic History / La Terra al di sopra. Una visione profonda della storia epica dell’Australia” di the RUWE Collective. Motivazione: il film rende protagonisti gli aborigeni e la loro visione olistica del processo trasformativo in atto da millenni in Australia. Questo è il suo contributo più prezioso: la proposta di un modello alternativo, che permette di cambiare prospettiva e mettersi nei panni dell’Altro, inteso come un Tutto che rimanda a un ecosistema di interazioni tra scienza, natura, società e persone. Da un punto di vista tecnico è molto ben riuscito e sfrutta la tecnologia fulldome ma senza calcare troppo la mano: lascia come ricordo principale l’importanza del racconto e solo successivamente il ruolo della tecnologia. Un uso sapiente delle nuove tecnologie, infatti, fa sì che la tecnologia stessa “scompaia” agli occhi dell’osservatore, per lasciare il focus sul messaggio

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La menzione speciale CinemA.Mo.Re. RAM film festival 2024 è andata al film “Surcos / Solchi” di César Càrdenas Gordon

CINEMAMORE. Menzione speciale Cinemamore al film “Surcos / Solchi” di César Càrdenas Gordon (Ecuador, 2023, 15’). Motivazione: è un film denso di contenuti e dalla narrazione poetica, che trasmette un racconto tutto femminile, sia universale che locale, del ruolo delle nonne della Ruta Escondida in Ecuador. Notevole sotto il profilo filmico, il cortometraggio utilizza un linguaggio innovativo, combinando riprese sul campo e animazione in stop motion dove le memorie, il mito, le usanze e le eredità culturali si fondono nelle voci delle anziane donne, la cui sapienza viene elogiata e tramandata di generazione in generazione.

Menzione al film “Xingu – Tokyo: An Ancestral Connection / Xingu – Tokyo: una connessione ancestrale” di Sylvio Rocha (Brasile, 2023, 45’). Motivazione: il film racconta la prossimità fra due culture, quella giapponese e quella brasiliana, attraverso la differenza tra arte e artigianato, il ruolo di ambiente e cultura antropica, nella continuità e discontinuità di passato e presente, che i legami e le distanze tra civiltà sono in grado di illustrare.

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Frame del film “La Grotte Cosquer, un chef d’oeuvre en sursis / La grotta Cosquer, un capolavoro in pericolo” di Marie Thiry

ARCHEOBLOGGER. Menzione speciale Archeoblogger al film “La Grotte Cosquer. Un chef d’oeuvre en sursis / La grotta Cosquer. Un capolavoro in pericolo” di Marie Thiry (Francia, 2022, 52’). Il film ricostruisce la storia della Grotta Cosquer, uno dei capolavori di pittura rupestre d’Europa. Oltre 35 metri sotto il livello del mare, è oggi minacciata dall’innalzamento delle acque accelerato dal riscal­damento climatico. Per conservarla e renderla ac­cessibile, la Regione francese Provenza-Alpi-Costa Azzurra ha avviato una ricostruzione a grandezza naturale di questo gioiello nascosto.

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Claudia Beretta proclama il film “La Grotte Cosquer, un chef d’oeuvre en sursis / La grotta Cosquer, un capolavoro in pericolo” di Marie Thiry vincitori della menzione speciale Archeoblogger RAM film festival 2024

Motivazione: un documentario che porta lo spettatore nel cuore di una grotta semi sommersa attraverso immagini di forte impatto cinematografico e poi attraverso l’uso delle più moderne tecnologie e la pratica artistica racconta una storia che è insieme di ricerca e di promozione di un sito dall’equilibrio delicatissimo. Un film che incanta e riesce a far sentire vicini uomini e donne vissuti migliaia di anni fa, che hanno affidato alla roccia di questa grotta il segno del loro passaggio, frutto di una volontà di esprimersi in cui, ancora oggi, ci riconosciamo.

 

Rovereto (Tn). Claudia Beretta, direttore artistico del RAM film festival 2024, invita gli appassionati e ad archeologiavocidalpassato.com illustra gli eventi e le attività da non perdere. Ecco i film in cartellone nella seconda giornata

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Il RAM film festival al teatro Rosmini di Rovereto (foto fmcr)

Siamo alla seconda giornata del RAM Film festival 2024. E per chi ancora non conosce bene l’offerta culturale di Rovereto nei giorni del festival, ecco l’intervento che Claudia Beretta, direttore artistico del RAM film festival, fa per archeologiavocidalpassato.com illustrando quanto di meglio offre il programma predisposto dalla fondazione Museo Civico di Rovereto.

“Come sempre il RAM film festival raccoglie gli appassionati di archeologia, e non solo, a Rovereto”, ricorad Claudia Beretta. “Quindi con un programma bellissimo vi invito a vedere i film di archeologia, ma anche di animazione, sul patrimonio culturale, sguardi sul mondo – sguardi dal mondo in realtà – e l’Italia si racconta. Quindi quattro le sezioni tradizionali, ma c’è molto altro. Ci sono gli aperitivi al giardino. Quest’anno si scopre il giardino del museo civico di Scienze e Archeologia, ma non solo. Ci sarà anche una serata di cinema all’aperto. Tutte le serate e gli aperitivi sono dedicati al focus di quest’anno Sguardi sulle migrazioni, quindi gli spostamenti dei popoli ieri e oggi. Una delle serate che mi sento di consigliarvi è quella del venerdì sera con Stefano Allievi che parlerà appunto di migrazioni nel tempo e nello spazio, con una riflessione molto ampia, un vero spettacolo con anche un apparato visivo molto bello di Fabrica. Quindi sarà veramente godibile. Non vi sto nemmeno a raccontare la serata di sabato sera con Christian Greco del museo Egizio.

rovereto_RAM-film-festival-2024_un-due-tre-stella_locandina“Abbiamo una chicca anche nella serata della domenica – assicura Beretta – dove presenteremo una specie di community project in collaborazione con Oriente Occidente e la fondazione museo Storico del Trentino, un film bellissimo “Un due tre stella” in cui si parlerà del lavoro di un artista, che è l’artista residente di Oriente Occidente che ha fatto un lavoro sulla memoria del gioco, quindi su come anche il nostro corpo ha una memoria che mantiene delle testimonianze e la testimonianza in questo caso è quella dei giochi da bambino con tutta una serie di riscontri, di relazioni che vedrete saranno molto interessanti.

rovereto_RAM-film-festival-2024_neander-pop_locandina“Un altro appuntamento che vi ricordo e che è interessante, anche questo nel week end – continua Beretta – è “NeanderPop” di Duccio Canestrini che è un antropologo, un’altra conferenza-spettacolo come quella di Allievi, in cui si parla un po’ del nostro progenitore che per un bel po’ di tempo è stato un po’ reietto, e ora invece è diventato un po’ protagonista della scena grazie anche alle analisi del DNA. Infatti uno dei filoni che vi segnalo – cercatelo nei meandri delle nostre pagine – è proprio questo rapporto tra il Sapiens e il Neanderthal e una delle questioni che sorgono è se ha inventato l’arte. Lo scoprirete nei film, o comunque sceglierete una delle vie che vengono proposte nei vari film che abbiamo in programma.

rovereto_RAM-film-festival-2024_anticipazioni_RAM-X_foto-fmcr“L’altro appuntamento interessante che mi piace ricordare, oltre al Fulldome che vi ha già descritto la nostra direttrice Alessandra Cattoi (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2024/10/02/rovereto-tn-al-via-il-programma-il-ram-film-festival-2024-il-ricco-programma-presentato-per-archeologiavocidalpassato-com-dalla-direttrice-alessandra-cattoi-ecco-i-film-in-cartellone-nella-prima/), è quello che noi facciamo sempre al museo di Scienze e Archeologia che è curato da noi in collaborazione con il festival FrontDoc che è il festival del cinema di frontiera di Aosta: insieme a un giovane che è Filippo Pontiggia abbiamo creato lo spazio che si chiama RAM X dedicato alla sperimentazione. Quindi nuovi linguaggi nel cinema e anche per la valorizzazione dei beni culturali. Quindi ci sarà uno spazio che racconta con la realtà virtuale tutto quello che si può fare nel cinema, in un cinema immersivo. E in un’altra sala invece raccontiamo e valorizziamo, insieme a un’azienda che si chiama ETT di Genova, con la realtà virtuale, le palafitte dell’Unesco, con un programma girato alle palafitte di Fiavè.

rovereto_RAM-film-festival-2024_tra-le-mura-antiche_locandina“C’è veramente tanto. E anche in giro per la città si possono fare – per esempio – visite guidate al cimitero di Rovereto. E viene spontanea la domanda: ma come? Invece si va col geologo e si scoprono – per esempio – i materiali che venivano usati nell’arte per certi monumenti anche molto preziosi che si trovano lì. Poi scopriamo uno spazio molto interessante che è il giardino dietro la canonica di San Marco, che è uno spazio con una fortificazione e una storia moto particolare, e non è quasi mai aperto al pubblico. E poi scopriremo anche uno dei palazzi storici della città che è il Palazzo Del Bene che è in centro a Rovereto, sede della fondazione Caritro che è uno dei nostri sostenitori. Tutto questo naturalmente a ingresso gratuito, sia le proiezioni sia le attività. E quindi – conclude Beretta – vi aspettiamo per una full immersion nell’archeologia e nei beni culturali che non sono solo il patrimonio materiale ma anche quello immateriale fatto di tradizioni usi e costumi che si possono scoprire a Rovereto”.

E allora vediamo il programma del 3 ottobre 2024, seconda giornata del RAM film festival 2024. Pronti per affrontare un viaggio a bordo di una barca a vela? Nel film “Approdi”, in programma giovedì 3 ottobre, lo scrittore e giornalista Nicolò Carnimeo, a bordo di Camomilla, accompagnerà il pubblico in un’avventura straordinaria lungo le coste pugliesi, dove ogni tappa è un racconto: storie di antichi popoli, ma anche di musica e bellezza… insomma, una dichiarazione d’amore al mare della Puglia. Ecco i film: “Odyssea: L’histoire de notre évolution” (Francia-Belgio/2023-24/28’); “Il cavaliere bianco” (Italia/2023/9’); “No Estàn Solos” (Paraguay/2022/3’); “Lugnano in Teverina: la vita lungo il fiume Tevere 2000 anni fa” (Italia-Stati Uniti/2024/26’); “Xingu – Tokyo: An Ancestral Connection” (Brasile/2023/45’); “Surcos” (Ecuador/2023/15’); “The new city” (Tunisia/2023/5’); “Artémis le temple perdu” (Svizzera/2023/53’); “A jewel on the ground” (Iran/2023/39’); “On the Last Day of Navarathri” (India/2023-24/7’); “Italia viaggio nella bellezza. Diario di uno scavo in Sicilia” (Italia/2023/55’); “Gown” (Regno Unito/2023/8’); “Clarus” (Italia/2023/20’); “Beyond East and West” (Austria-Montenegro/2023/11’); “Approdi” (Italia/2024/45’); “Ingeniería Romana – Puertos” (Spagna/2023/55’); “Néandertal, premier artiste de l’humanité?” (Francia/2023/52’)

 

Rovereto (Tn). Il concerto “Note sulle migrazioni”, al teatro Rosmini, apre ufficialmente il 35.mo RAM film festival 2024 “Sguardi sulle migrazioni”: 64 documentari da 29 Paesi con 28 premiere, 3 film fuori concorso, 4 aperitivi, 4 eventi speciali

rovereto_ram-film-festival-2024_manifestoIl concerto “Note sulle migrazioni”, martedì 1° ottobre 2024, al teatro Rosmini di Rovereto, apre ufficialmente il 35.mo RAM film festival 2024 “sguardi sulle migrazioni” dedicato ai tesori, ai popoli, alle culture di tutto il mondo, in programma dal 2 al 6 ottobre 2024: film, talk con aperitivi, esperienze, visite guidate, spettacoli: 64 documentari da 29 Paesi con 28 premiere, 3 film fuori concorso, 4 aperitivi, 4 eventi speciali. Quest’anno i riflettori sono accesi in particolare sulle piccole e grandi migrazioni, tra passato e presente, dettate dalle economie, dalle guerre, dai cambiamenti climatici e ambientali, inquadrando popoli in movimento che hanno cambiato, influenzato o miscelato culture, tradizioni, architetture, espressioni artistiche.

rovereto_RAM-film-festival-2024_evento-speciale-inaugurale_locandinaIl concerto di anteprima “Note sulle Migrazioni” è a cura della associazione Euritmus, con il Trio Broz (Barbara Broz, violino; Giada Broz, viola; Klaus Broz, violoncello). Sulle musiche del messicano Manuel Maria Ponce e di Heitor Villa-Lobos, importante compositore di musica classica del Novecento brasiliano, la serata è dedicata alle migrazioni in ambito musicale, tra spostamenti per motivi socio-politici a viaggi di formazione personali, che hanno prodotto patrimoni musicali di portata internazionale. La migrazione è un periodo di passaggio per un popolo e culturalmente l’occasione di dare vita a qualcosa di nuovo, anche in musica. Vi sono state vere e proprie migrazioni di musicisti nelle diverse epoche, nel continente europeo, poi anche fra vari continenti, per motivi economici e in fuga da condizioni socio-politiche difficili. A fianco di queste grandi commistioni culturali vi sono stati poi anche viaggi di formazione personale, piccole storie individuali che hanno saputo fruttare patrimoni musicali di portata internazionale. Il programma musicale della serata del festival è dedicato ad entrambi questi fenomeni culturali, proponendo per trio d’archi due opere uniche: il trio para arcos di Manuel Maria Ponce, principale compositore messicano e il Trio di Heitor Villa-Lobos, più importante compositore di musica classica del Novecento brasiliano.

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Il Trio Broz (Barbara Broz, violino; Giada Broz, viola; Klaus Broz, violoncello) (foto fmcr)

Il Trio Broz, composto dai fratelli Barbara (violino), Giada (violino e viola), Klaus (violoncello), è nato nel 1993 ed in brevissimo tempo si è fatto notare come una delle più interessanti giovani formazioni cameristiche europee, vincendo premi e suonando in rassegne di grande rilevanza internazionale. Il Trio si è negli anni esibito in più di 700 concerti in Europa, USA, America Centrale, Asia e Africa, ospite in diretta anche di svariate trasmissioni radiofoniche (fra le altre RAI Radio 3, BBC Radio 3, Radio Oe1, Radio FM). Acclamato da riviste specializzate italiane e straniere per le incisioni dei suoi 4 CD (due dei quali per International Music e Sony Classical) il Trio ha ampliato il suo lavoro di approfondimento e diffusione della musica classica divenendo fondatore di tre realtà musicale di grande qualità artistica: la Associazione Euritmus, per la promozione musicale, la Accademia del Violino – Italian Violin Academy a Verona, per la diffusione della educazione e cultura musicale e l’Orchestra Sinfonica delle Alpi, per l’esecuzione dei grandi repertori sinfonici e operistici. Oltre a ciò negli ultimi anni i membri del trio sono impegnati anche nel ruolo di docenza presso vari Conservatori italiani. Con orgoglio i tre fratelli si impegnano giornalmente a portare alto il nome dei grandi artisti del Novecento con cui hanno avuto l’onore di potersi formare: Quartetto Italiano, Trio Italiano, Trio di Milano, Quartetto Amadeus, Quartetto Smetana, Quartetto Alban Berg.

Rovereto (Tn). Nuove anticipazioni della 35ma edizione del RAM film festival edizione del RAM film festival: al Planetario il programma Off Fulldome, per un nuovo modo di vivere la cultura e il cinema. E poi lo spazio RAM-X, con installazioni multimediali di realtà virtuale e anteprima del nuovo progetto VR per le Palafitte UNESCO

rovereto_RAM-film-festival-2024_anticipazioni_fulldome_foto-fmcrIl RAM 2024 si apre a nuove tecnologie, linguaggi e sperimentazioni, alla ricerca delle più variegate dimensioni del cinema. Per il pubblico che sarà a Rovereto (Tn) dal 2 al 6 ottobre 2024 per la 35ma edizione del RAM film festival Rovereto Archeologia Memorie, che quest’anno analizza le piccole e grandi migrazioni del passato e proposti approfondimenti sulle influenze, le problematiche e le opportunità legate alle migrazioni del presente, offrendo diversi punti di vista – gli “Sguardi sulle Migrazioni”, appunto, sarà disponibile un nuovo programma Off Fulldome del festival, parallelo al main program, dove si andrà alla scoperta dei siti antichi attraverso il cinema immersivo al Planetario del museo di Scienze e Archeologia. È questa una delle anticipazioni più curiose dell’edizione 2024. Grazie alla partnership che il festival ha stretto con APA Vd’A e il festival Frontdoc, ci sarà infatti anche uno spazio sperimentale con installazioni multimediali di realtà virtuale in cui troveranno la loro ideale collocazione la sperimentazione espressiva e l’utilizzo delle nuove tecnologie.

A consentire questa nuova esperienza è lo strumento digitale da poco installato nello spazio del Planetario del museo di Scienze e Archeologia di Rovereto, che da quest’anno viene trasformato nei giorni del festival in sala cinematografica declinata non solo sulle tematiche astronomiche, ma sui temi culturali. Le proiezioni avverranno tutti i pomeriggi, dalle 16 alle 18. Sono state selezionate nuove produzioni di varie parti del mondo, oltre ad alcuni film di repertorio sui cieli antichi, per far conoscere al pubblico un nuovo modo di vivere la cultura e il cinema. Abbazie, castelli e tombe del Galles nello straordinario “From the shadows of the stones” di Matt Wright e Janire Najera (2024), il movimento artistico del “Suprematism” nel film tedesco di Sergej Prokofiev 2024), una visione profonda della storia epica australiana in “The Earth Above: A Deep Time View of Australia’s Epic History” (2024) a cura del Ruwe collective, un collettivo di registi australiani indigeni e non, o ancora “The secrets from a forest” di Jim Brandenburg e Neil Luca per il Bell Museum, dove l’esibizione dei musicisti della Minnesota Orchestra è trasportata nella straordinaria foresta da cui proviene il legno degli strumenti, la foresta di Paneveggio. Viene poi dal Canada un film sulla vita e le opere di René Derouin, prodotto da Figure 55, dal titolo “Lands of the Americas” (2021) di Patrick Bossé. Un’esperienza immersiva che collega le creazioni dell’artista alle aree chiave delle sue migrazioni: dal Québec al Messico, al Giappone agli Stati Uniti, attraversando il Grande Nord canadese.

rovereto_RAM-film-festival-2024_anticipazioni_RAM-X_foto-fmcrSpazio RAM-X. Accanto allo spazio del programma Off di Cinema Fulldome, il RAM inaugurerà quest’anno al museo civico di Scienze e Archeologia uno spazio sperimentale con installazioni multimediali di realtà virtuale in cui troveranno la loro ideale collocazione la sperimentazione espressiva e l’utilizzo delle nuove tecnologie. Lo spazio, denominato RAM-X, sarà a cura di Filippo Maria Pontiggia, esperto di Virtual Reality, tecnologie immersive e linguaggi innovativi. L’intervento è nell’ambito della partnership che il RAM ha stretto con APA VdA, che raccoglie tecnici, produttori e filmmaker valdostani. APA organizza dal 2008 FRONTDOC, un festival cinematografico internazionale dedicato al CInema di Frontiera. La collaborazione con il FRONTDOC è legata non solo al focus sulle grandi migrazioni (naturalmente connaturato al tema del festival valdostano), ma anche sui nuovi linguaggi del cinema, su cui il RAM pone per questa edizione un’attenzione speciale. Uno spazio speciale in questo ambito sarà riservato a un nuovo progetto VR in anteprima, realizzato per le Palafitte UNESCO, “Reflections VR: A Stilts life story”, un progetto innovativo realizzato da ETT di Genova, finalizzato a raccontare, attraverso uno storytelling immersivo in VR, la vita delle comunità preistoriche che popolavano vari siti palafitticoli dell’Italia settentrionale, tra cui Fiavè.

 

Rovereto (Tn). Prime anticipazioni sulla 35ma edizione del RAM film festival 2024 dedicato a “Gli Sguardi sulle Migrazioni” con 60 film in concorso. Ecco il manifesto

rovereto_ram-film-festival-2024_manifestoPrime anticipazioni sul RAM film festival 2024, dal 2 al 6 ottobre 2024 a Rovereto. Il festival, per la sua trentacinquesima edizione, torna a raccontare l’archeologia e il patrimonio attraverso il cinema, approfondendo, anche per il 2024, tematiche che legano i beni culturali alle emergenze più attuali, come quella migratoria. Infatti, saranno analizzate le piccole e grandi migrazioni del passato e proposti approfondimenti sulle influenze, le problematiche e le opportunità legate alle migrazioni del presente, offrendo diversi punti di vista – gli “Sguardi sulle Migrazioni”, appunto. Già “sintetizzate” nel manifesto. Giocando sul proprio logo, l’immagine coordinata del RAM film festival 2024 ruota attorno a un grande occhio, quello del “cinema”, che analizza con attenzione e sensibilità gli uomini e le donne in perenne movimento, le piccole e grandi migrazioni del passato e del presente. Questo occhio rappresenta anche lo sguardo del festival, che offrirà una profonda riflessione sui movimenti di popoli attraverso i secoli. Attraverso un ricco programma di proiezioni e incontri, il festival invita a esplorare con i suoi “Sguardi sulle migrazioni” le dinamiche migratorie con l’intensità evocativa dei documentari, e la forza immediata e diretta degli incontri gettando un ponte tra ieri e oggi. Le storie di confronto culturale saranno narrate attraverso gli occhi dei registi, offrendo “Sguardi sulle Migrazioni” che mettono in luce problematiche, influenze e opportunità sia per il pubblico che per ricercatori e gestori del bene comune.

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Mediamente ogni anno entrano in concorso 50-60 film provenienti da molti Paesi del mondo e suddivisi in quattro sezioni principali, Cinema Archeologico, l’Italia si racconta, Sguardi dal mondo e Cultura Animata, con giurie diverse per ogni sezione. Il pubblico è composto da appassionati di cinema, registi, produttori, scuole di cinema e appassionati di archeologia e cultura, oltre a studenti e studentesse della scuola primaria e secondaria. Di questo e molto altro si parlerà a Rovereto con incontri dedicati, momenti di approfondimento, visite sul territorio, ma soprattutto attraverso i film: circa 60 quelli in concorso, tutti recentissimi, e molti in prima assoluta o nazionale. Una sessantina i film e i documentari scelti per il programma principale, provenienti da 45 diverse nazioni, da grandi produzioni o da piccole case indipendenti, suddivisi nelle diverse sezioni: Cinema archeologico, Sguardi dal Mondo, L’Italia si racconta, Cultura animata. Sarà il pubblico in sala a votare per il premio RAM film festival.