La seconda edizione di archeocineMANN vinta dal film “Gli ultimi segreti di Nazca” sugli enigmatici geoglifi di Nasca e la piramide di Cahuachi. Ora per cinque giorni i film della rassegna sono on demand

Quattro giorni di diretta in streaming sulla piattaforma www.streamcult.it e ora cinque giorni, dal 6 al 10 dicembre 2020, on demand con la possibilità di vedere o rivedere i film in programma nella seconda edizione di archeocineMANN, festival internazionale del cinema archeologico di Napoli, organizzato dal museo Archeologico nazionale di Napoli in rete con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm. Quest’anno, in mancanza di pubblico in presenza, il premio Mann è stato assegnato da una giuria tecnica, composta dal direttore del Mann, Paolo Giulierini; dal direttore di Archeologia Viva, Piero Pruneti; e dal direttore artistico di archeocineMANN, Dario Di Blasi.

È toccato proprio a Dario Di Blasi l’onore di proclamare il vincitore del premio Mann: “Gli ultimi segreti di Nazca / The last secrets of Nasca” di Jean Baptiste Erreca (Francia, 2018, 52’). Nel Sud del Perù, ai piedi della catena montuosa delle Ande, i Nazca costruirono città e disegnarono un’immensa rete di linee geometriche e geoglifi. Chi rappresentavano queste figure enigmatiche visibili solo dal cielo e qual era il loro significato? Un team di archeologi di tutto il mondo sta sfruttando le ultime tecnologie per scoprire uno dei più grandi segreti dell’umanità. Le loro ultime campagne di scavo hanno portato alla luce nuove mummie, tessuti favolosi, ceramiche e misteriosi teschi allungati… Questa la motivazione della giuria tecnica: “Dei geoglifi di Nasca e della piramide di Cahuachi molto si è parlato in questi anni. Molti film sono stati fatti, ma finalmente in quest’opera cinematografica, “Gli ultimi segreti di Nazca”, molte ipotesi sono state raffinate e sono diventate più plausibili e convincenti. La più che quarantennale ricerca di Giuseppe Orefici e la realizzazione del museo Antonini ricevono gratificazione da queste immagini. Un mondo così lontano nello spazio e nel tempo ci viene restituito con splendide immagini e particolareggiata ricerca. È con grande piacere che attribuiamo il premio Mann a quest’opera con la non troppo nascosta intenzione di premiare l’opera faticosa, difficile e puntigliosa di Giuseppe Orefici nel Progetto Nasca e del suo collaboratore Antonini prematuramente scomparso a cui è stato intitolato il museo di Nasca”.
Il museo Archeologico nazionale di Napoli lancia la seconda edizione di archeocineMANN in streaming gratuito dal 2 al 5 dicembre, e on demand dal 6 al 10. Film e interviste per capire tutto sul nostro passato più antico. Al termine il “Premio MANN” e il “Premio Scuole”

L’emergenza sanitaria non ferma la seconda edizione di archeocineMANN, il festival internazionale del cinema di Archeologia, Arte e Ambiente, organizzato da museo Archeologico nazionale di Napoli in collaborazione con Archeologia Viva/Firenze Archeofilm. L’appuntamento si rinnova online, per non perdere la preziosa occasione di far dialogare arti solo apparentemente diverse: da mercoledì 2 a domenica 5 dicembre 2020 archeocineMANN arriva in streaming (con accesso gratuito). Con un semplice click (necessario registrarsi sul portale www.streamcult.it) si potrà assistere, senza barriere spazio-temporali, al meglio della produzione cinematografica dedicata a momenti e civiltà del passato che hanno fatto la storia. La definizione del programma di archeocineMANN, così come l’organizzazione dell’infrastruttura informatica e delle riprese, sono a cura dei Servizi Educativi del Museo (Lucia Emilio, responsabile, con Elisa Napolitano ed Antonio Sacco) insieme ad Archeologia Viva, Firenze Archeofilm. Il supporto tecnico è di Fine Art Produzioni.

“Il Mann come un portale dell’archeologia internazionale”, commenta il direttore dell’Archeologico, Paolo Giulierini. “Da Olimpia a Canne, dall’Egitto delle Piramidi alla Arles dei Gladiatori, da Stonehenge al Perù, dai draghi del Medioevo alle ultime ore di Pompei: il museo Archeologico di Napoli vi invita a un viaggio nel tempo e nello spazio partendo dai nostri capolavori. Avevamo immaginato la seconda edizione di archeocineMANN come una festa nel nuovo auditorium. Abbiamo deciso di confermare le date annunciate e diffondere il grande cinema archeologico internazionale in streaming gratuito, perché crediamo nell’importante valenza culturale di questo appuntamento organizzato con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm. E lo facciamo anche con un particolare impegno per la didattica a distanza, offrendo materiali di altissima qualità che possono essere di supporto agli insegnanti e sicuramente affascineranno spettatori di ogni età. Tra il Mann e il cinema, come è noto, il rapporto è strettissimo: nelle nostre sale sono stati girati film celebri (da ‘Cadaveri eccellenti’ a ‘Napoli velata’), videoclip d’autore, documentari, ma non solo. Il Museo è anche produttore di audiovisivi per il web, a partire dal progetto Obvia e dall’incontro con il mondo dell’animazione napoletana, fino a opere per il grande schermo, dai corti ‘Antico Presente’ ad ‘Agalma’, che ci ha portato all’ultimo Festival di Venezia. La nostra proposta è, quindi, quella di scoprire sempre più il cinema archeologico, che affida la divulgazione scientifica alla forza dell’immagine e alla suggestione del racconto. Vi aspettiamo numerosi nella nostra sala virtuale”.
“Al Mann presentiamo le migliori opere cinematografiche prodotte di recente a livello mondiale e ancora mai proposte al grande pubblico”, dice Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. “Sono opere che documentano le ricerche più aggiornate sul rapporto fra l’uomo e il pianeta dalle origini della specie fino alle civiltà storiche. Si tratta di un rapporto molto controverso, soprattutto quando si parla di coabitazione e condivisone delle risorse, che dobbiamo tenere ben presente, perché può insegnarci tante cose utili in questa fase critica per tutta l’umanità, apparentemente disorientata riguardo a un futuro che si annuncia preoccupante. Ancora una volta non possiamo capire dove vogliamo andare se non sappiamo chi siamo e da dove veniamo”.


Frame del film “Mesopotamia in memoria” di Alberto Castellani
Tante le anteprime che accompagneranno il pubblico a spasso nel tempo, viaggiando alla volta dei luoghi più remoti del pianeta: si potrà entrare, così, nei cunicoli della Piramide di Cheope, dove una missione internazionale condurrà gli spettatori alla scoperta di una nuova misteriosa cavità; ancora, nel documentario ‘Apud Cannas’, in animazione su base 3D, saranno svelati gli aspetti inediti della celebre Battaglia di Canne. La storia millenaria della città di Olimpia starà tutta nel film girato laddove nacquero i più prestigiosi giochi dell’antichità, che ancora portano il nome di quel luogo famoso: le Olimpiadi, appunto. È invece di un italiano, Alberto Castellani, ‘Mesopotamia in memoriam. Appunti su un patrimonio violato. La stagione dei grandi imperi’: nel documentario, l’indagine archeologica si accompagnerà all’analisi dell’attuale stato dei siti iracheni, dopo i danni operati dall’Isis (e non solo).


Frame del film “Le ultime ore di Pompei” di Pierre Stine
Spazio, poi, al Medioevo, “rivisto e corretto” con grande ironia, nel film che vede nei panni di Matilde di Canossa l’ex “turista per caso” Syusy Blady (alias Maurizia Giusti). E ancora, lontano dalle fantasiose narrazioni hollywoodiane, ecco il (vero) mondo dei gladiatori, in un’anticipazione ideale della grande mostra che il Mann ospiterà nel marzo 2021. Non mancheranno novità sul sito megalitico più famoso di tutti i tempi, Stonehenge, identificato dal team dell’archeologo Mike Parker Pearson con un grande cimitero, così come un focus sulle ultime ore di Pompei, attraverso le scoperte recenti di un’equipe di studiosi francesi. Per gli appassionati di folclore e tradizioni millenarie, spazio di approfondimento su draghi e mostri nell’immaginario dei popoli del passato; da non perdere, infine, il film capolavoro dedicato alla grande capitale achemenide Persepoli.

Arricchiranno il programma le più apprezzate produzioni cinematografiche del Mann: sarà possibile vedere il documentario ‘Agalma’ della giovane regista Doriana Monaco, che racconta, con le voci di Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco, la vita “dietro le quinte” del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il film, selezionato per la 17esima edizione delle Giornate degli Autori di Venezia 77, è stato prodotto da Antonella Di Nocera (Parallelo 41 produzioni) e Lorenzo Cioffi (Ladoc) con il Mann. Ancora, in streaming, saranno presentati i cortometraggi de “La genesi del MANN. Un viaggio con il Cartastorie in quattro video” e il trailer del documentario “Thalassa. Il racconto”.

Non solo film, ma anche racconti ed esperienze vissute: gli spettatori virtuali avranno l’opportunità di conoscere da vicino i grandi nomi della ricerca e divulgazione archeologica con interviste a Patrizia Piacentini (egittologa, direttrice della Missione di scavo ad Assuan), Pierfrancesco Callieri (direttore degli scavi italiani a Persepoli), Giuliano Volpe (archeologo e scrittore), Syusy Blady (attrice e conduttrice televisiva).

Dopo la conclusione dello streaming e l’assegnazione del “Premio MANN” al film scelto dalla giuria di esperti della rassegna, archeocineMANN continuerà on demand dal 6 al 10 dicembre 2020: un’occasione importante, rivolta anche a professori e studenti per intrecciare contenuti e temi, tra archeologia, arte e cinema. Il Festival si proporrà, così, come una vera e propria “piattaforma” di approfondimento per le scuole superiori: il MANN metterà a disposizione gratuitamente i film, tra cui quattro anteprime nazionali, corti, interviste e contenuti extra. Anche quest’anno, in collaborazione con l’Associazione Moby Dick, sarà assegnato il “Premio Scuole” al miglior film, selezionato da una giuria composta da oltre 200 allievi degli istituti superiori napoletani.
11.ma edizione di Aquileia Film Festival: è on line la conversazione di Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, con Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Da Cortona a Napoli, l’esperienza di un giovane direttore che ha cambiato l’approccio al più grande museo archeologico d’Italia e la sua connessione con la città e il mondo

Tutto esaurito nelle piazze di Aquileia per l’edizione 11 dell’Aquileia Film Festival (foto fondazione Aquileia)

Paolo Giulierini, direttore del Mann, intervistato da Piero Pruneti all’Aquileia Film Festival (foto fondazione Aquileia)
È stata la conversazione del 29 luglio 2020, seconda giornata dell’11.ma edizione di Aquileia Film Festival, organizzato dalla Fondazione Aquileia con Archeologia Viva e Firenze ArcheoFilm, e il patrocino del Comune di Aquileia e il sostegno di Vini Jermann (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2020/07/27/al-via-l11-ma-edizione-di-aquileia-film-festival-2020-ma-attenzione-e-obbligatoria-la-prenotazione-gratuita-on-line-del-posto-ecco-tutto-il-programma-delle-cinque-serate/). Protagonista Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, intervistato da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. A poco più di un mese di distanza dall’evento, la Fondazione Aquileia mette a disposizione la registrazione dell’incontro così da dare la possibilità a quanti non erano presenti ad Aquileia o non lo hanno seguito in streaming di “partecipare” alla conversazione.
Paolo Giulierini racconta la sua esperienza a Napoli, direttore del più importante museo archeologico d’Italia e tra i più importanti al mondo, lui cortonese, etruscologo, partito dall’esperienza di direttore del museo dell’Accademia etrusca di Cortona, una realtà decisamente più piccola ma aperta al mondo e alle collaborazioni con le più grandi e prestigiose istituzioni mondiali, dall’Ermitage di San Pietroburgo al Louvre di Parigi al British museum di Londra. Proprio questa “apertura” e questa esperienza sono stati fondamentali nella nuova avventura napoletana portando in breve tempo il museo Archeologico nazionale di Napoli a essere protagonista attivo sulla scena culturale di Napoli, della Campania, dell’Italia e del mondo. L’incontro aquileiese è stata l’occasione per parlare degli etruschi in generale e degli etruschi del Sud in particolare, una presenza poco nota ma estremamente importante per capire i rapporti delle popolazioni italiche prima di Roma. E ovviamente non si poteva non parlare della grande mostra “Etruschi al Mann”, che si può visitare fino al maggio 2021) risultato di anni di ricerca nei depositi del museo dove sono stati trovati migliaia di reperti etruschi provenienti dalla Campania, frutto di scavi ottocenteschi e novecenteschi, e di acquisizioni del museo. Dalla tradizione all’innovazione nella comunicazione e nell’approccio al museo. Ecco dunque il video game prodotto dal Mann “Father and son”, scaricato già da 5 milioni di utenti nel mondo, che offre un modo diverso per conoscere un grande museo. E poi il cinema, con la produzione di un film, “Agalma”, in anteprima alla mostra del cinema Venezia 77, che non è un documentario storico, ma una finestra sulla vita quotidiana di un museo, con i dietro le quinte e il pubblico. Perché, come conclude Giulierini, un museo “deve tornare a regalare emozioni”.
11.ma edizione di Aquileia Film Festival: è on line la prima conversazione del presidente Antonio Zanardi Landi e della direttrice dell’Ara Pacis Orietta Rossini con Piero Pruneti. Excursus sulla Aquileia romana, patriarcale, fino all’austro-ungarica e alla Grande Guerra. Anticipazioni sulla nuova mostra

L’edizione 2020 di Aquileia Film Festival è stato articolato sulle due piazze antistanti la basilica: piazza Patriarcato e piazza Capitolo
È stata la conversazione di apertura dell’11.ma edizione di Aquileia Film Festival, organizzato dalla Fondazione Aquileia con Archeologia Viva e Firenze ArcheoFilm, e il patrocino del Comune di Aquileia e il sostegno di Vini Jermann (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2020/07/27/al-via-l11-ma-edizione-di-aquileia-film-festival-2020-ma-attenzione-e-obbligatoria-la-prenotazione-gratuita-on-line-del-posto-ecco-tutto-il-programma-delle-cinque-serate/). Protagonisti Antonio Zanardi Landi, presidente della Fondazione Aquileia, e Orietta Rossini, direttrice del museo dell’Ara Pacis, che conversano con Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. A un mese di distanza dall’evento, la Fondazione Aquileia mette a disposizione la registrazione dell’incontro così da dare la possibilità a quanti non erano presenti ad Aquileia o non lo hanno seguito in streaming di “partecipare” alla conversazione.
La fondazione di Aquileia, il rapporto con Roma, la sua posizione strategica, il controllo del Norico; e poi la peste Antonina, nota anche come peste di Galeno, dal medico Galeno che la descrisse, una pandemia di vaiolo, o morbillo, o meno probabilmente tifo, propagata entro i confini dell’impero romano dai soldati dell’esercito di ritorno dalle campagne militari contro i Parti. Aquileia è tornata importante sotto il patriarcato ed è tornata ad avere una posizione strategica nella Grande Guerra. Non è un caso che davanti alla basilica troneggi la copia della Lupa capitolina, forse fusa con i cannoni della Grande Guerra, donata dal Comune di Roma a ringraziamento e riconoscimento del ruolo avuto dalla comunità aquileiese nel primo conflitto mondiale. E non è un caso che proprio nella basilica patriarcale sia stata “scelta” la salma del Milite ignoto che, partita proprio da Aquileia, sarà trasportata a Roma con un treno che attraverserà l’Italia. L’anno prossimo sarà il centenario del doloroso viaggio del Milite ignoto che Aquileia celebrerà con una mostra storica realizzata dalla Fondazione Aquileia con la curatela proprio di Orietta Rossini che, dopo aver seguito “con entusiasmo e partecipazione” (parole del presidente Antonio Zanardi Landi) la mostra “Aquileia 2.200. Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente” nei prestigiosi spazi dell’Ara Pacis a Roma (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2019/11/09/al-museo-dellara-pacis-di-roma-la-mostra-aquileia-2-200-porta-di-roma-verso-i-balcani-e-loriente-celebra-lanniversario-della-fondazione-della-colonia-roma/) di cui è direttore, ora, nel ruolo di responsabile dell’Archivio storico Capitolino, seguirà questo importante anniversario.
A Firenze al via TourismA, il salone di Archeologia e Turismo culturale: in 3 giorni 350 relatori e oltre 30 convegni. Ecco alcuni appuntamenti da non perdere
Il conto alla rovescia sta per scadere. Venerdì 21 febbraio 2020, alle 9, all’auditorium del Centro congressi di Firenze, con l’intervento di Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi, al convegno Save Art dedicato al cinquecentenario di Raffaello, apre come da tradizione TourismA 2020, dal 21 al 23 febbraio 2020, l’evento espositivo e congressuale dell’anno a firma Archeologia Viva dedicato ai beni culturali: E come da tradizione sarò anche quest’anno Alberto Angela, domenica 23 febbraio pomeriggio, a concludere il grande evento fieristico. In tre giorni circa 350 relatori interverranno in oltre 30 convegni su temi che spaziano dalle grandi scoperte archeologiche alle proposte di valorizzazione di musei, monumenti e parchi, dall’arte all’ambiente, dalle città murate ai siti Unesco, ai nuovi itinerari, alle tecnologie d’avanguardia, al cinema. Tanti gli ospiti particolari di cui è confermata la partecipazione: Andrea Carandini, Louis Godart, Giuliano Volpe, Pupi Avati, Mario Tozzi, Edoardo Winspeare, Giorgio Ieranò, Eva Cantarella, Philippe Daverio, gen. Roberto Riccardi, Valerio Massimo Manfredi, Vittorio Sgarbi…

Il salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio di Firenze ospita l’anteprima di TourismA (foto Valerio Ricciardi)
Anteprima, che è un po’ inaugurazione un po’ presentazione, nel Salone de’ Cinquecento a Palazzo Vecchio di Firenze, Giovedì 20 febbraio 2020, alle 20. Interverranno: Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Firenze; Giuliano Volpe, del Consiglio Superiore per i Beni culturali e paesaggistici del MiBACT; Piero Pruneti, direttore Archeologia Viva e TourismA. Maria Angela Turchetti, etruscologo, della direzione regionale Musei della Toscana, parlerà di “Benvenuti in Toscana, terra degli Etruschi”. Ingresso libero (senza prenotazione). Palazzo Vecchio sarà aperto dalle 19.30 (entrata lato via dei Gondi). L’ambiente monumentale non è riscaldato. Durata dell’evento: un’ora circa.
Il programma. Venerdì 21 febbraio 2020. In Auditorium (9-13.15), “SAVE ART 2020” Che bellezza. Raffaello, l’armonia e i suoi contrari, a cura di Art e Dossier in collaborazione con Giunti T.V.P. Editori. Nel quinto centenario della morte di Raffaello Sanzio (1483-1520) ¬– il pittore più frequentemente associato ai concetti di grazia, armonia e bellezza – Save Art propone una riflessione su alcune questioni connesse al tema: il canone e l’accademia come modelli imprescindibili, il piacere di prescindere da quei modelli, il disinteresse per ogni possibile canone, e infine… brutto è bello? Introduce Piero Pruneti, direttore Archeologia Viva e “tourismA”, coordina Claudio Pescio direttore editoriale Art e Dossier.
Sempre venerdì 21 febbraio, ma in Sala Onice (9.30-12.45), “ITER” Archeologia Patrimonio e Ricerca italiana all’estero, a cura di Ettore Janulardo, della Scuola di Specializzazione in Beni archeologici dell’Università di Firenze. Alle 9.30, i saluti di Piero Pruneti e l’introduzione di Ettore Janulardo; 10, Livio Zerbini, missione archeologica dell’università di Ferrara in Georgia e Romania, “Dalla Colchide alla Dacia di Traiano”; 10.20, Lorenza Manfredi, missione archeologica del Cnr in Marocco-Algeria, “Fabulosissimum Atlantem: presente e futuro delle ricerche sulle miniere e gli itinerari antichi nel Maghreb”; 10.40, Daniele Morandi Bonacossi, missione archeologica dell’università di Udine nel Kurdistan iracheno, “La Mesopotamia del nord fra impero assiro e Alessandro Magno. Ricerche nel Kurdistan iracheno”; 11, pausa; 11.50, Oliva Menozzi, Eugenio Di Valerio, Maria Giorgia Di Antonio, Luca Cherstich, missione archeologica dell’università di Chieti a Cipro, in Egitto e Libia, “Archeologia a rischio, monitoraggio e sostenibilità”; 12.10, Giovanni Salmeri e Anna Lucia D’Agata, missione archeologica dell’università di Pisa e del Cnr in Turchia, “Archeologia di una città di frontiera tra Anatolia e Siria: Misis (antica Mopsouhestia) in Turchia sud-orientale”; 12.30, pausa; 14:15 (in Auditorium), Patrizia Piacentini Missione archeologica italo-egiziana dell’università di Milano in Egitto, “Ultime dall’Egitto. Le mummie di Assuan: l’anello mancante”. E poi venerdì, si apre un articolato capitolo sugli Etruschi. In Sala 4 (9-14): VIE ETRUSCHE IN TOSCANA, presentazione di percorsi culturali e turistici del costituendo Prodotto Turistico Omogeneo regionale “Toscana Terra Etrusca” – Convegno e Workshop, a cura di Toscana Terra Etrusca(34 Comuni toscani già all’interno del Distretto Etruria Meridionale – capofila Comune della Città di Chiusi), contributi e collaborazioni: Regione Toscana, Toscana Promozione Turistica, Comitato Scientifico TTE, Direzione regionale Musei della Toscana; in sala 9 (9.30-13): MARE ETRUSCO, La Corsica nel contesto del Tirreno antico, a cura di Jean Castela, direttore INEACEM – Corsica, e Simona Rafanelli, direttore museo civico Archeologico “I. Falchi” di Vetulonia; in Sala 9 (14-15.30): ARCHEOLOGIA GROSSETANA, Excursus fotografico dall’archivio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena Grosseto Arezzo.
Seconda giornata, sabato 22 febbraio 2020. All’Auditorium (8.30-12.20), ARCHEOLOGIA AL FUTURO, esperienze di Archeologia Pubblica in Italia, a cura di Giuliano Volpe dell’università di Foggia, responsabile del Progetto di rilevante interesse nazionale “Archeologia al futuro”. Alle 8.30, i saluti di Piero Pruneti (Archeologia Viva), e introduzione di Giuliano Volpe; 9, Guido Vannini, Michele Nucciotti (università di Firenze), “Archeologia pubblica e territorio. Tra Toscana e Giordania”; 9.20, Daniele Manacorda, Valeria Di Cola (università di Roma Tre), “Alla scoperta del primo miglio della via Appia”; 9.40, Alexandra Chavarria, Gian Pietro Brogiolo, Francesca Benetti, Clemente Santacroce (università di Padova), “Ritorno al futuro: per un’archeologia partecipata, democratica e sostenibile”; 10, Marco Milanese, Pier Giorgio Spanu, Fabio Pinna (università di Sassari e università di Cagliari), “L’isola dell’archeologia. Dalla Sardegna un impegno contro lo spopolamento e la crisi”; 10.20, Enrico Zanini, Franco Cambi, Marco Valenti (università di Siena), “Non petrolio ma energia rinnovabile. Come l’Archeologia Pubblica promuove lo sviluppo”; 10.40, pausa; 11.30, Mario Tozzi CNR, presidente Parco regionale dell’Appia antica, conduttore televisivo, “Raccontare la ricerca annoia? Come stimolare la partecipazione”; 11.50, Andrea Carandini, presidente nazionale FAI e Daniele Manacorda, università di Roma Tre, dialogano con Giuliano Volpe autore del libro “Archeologia pubblica. Metodi, tecniche, esperienze” (Carocci 2020). Segue, sempre in Auditorium (12.20-13.15), proclamazione del PREMIO “RICCARDO FRANCOVICH, a cura della Sami (Società archeologi medievisti italiani), presiede Paul Arthur presidente Sami e docente all’università del Salento: premiazione musei-siti vincitori 2020: Museo dell’Alto Medioevo di Ascoli Piceno e Complesso archeologico di Sant’Eulalia a Cagliari; premio speciale al regista Edoardo Winspeare per la divulgazione delle tradizioni medievali tramite il cinema (Pizzicata, Filia Solis) e per il suo attivismo a favore di cultura e paesaggio. Omaggio all’antica danza popolare della Terra d’Otranto.
Tra archeologia e turismo l’appuntamento in Sala Onice (10-17), VIAGGI DI CULTURA E ARCHEOLOGIA, rassegna di itinerari turistico-culturali, a cura di TRAVELMARK – Comunicazione per il turismo: alle 10.20, FRANCIA E SPAGNA, a cura di Kailas, Elisa Bianchi e Andrea De Pascale archeologi, “In viaggio con l’archeologo tra Francia e Spagna: dalle grotte preistoriche ai castelli”; 11.10, THAILANDIA, a cura di I Viaggi di Maurizio Levi, Dante Bartoli archeologo, “L’antico Regno del Siam”; 12, PAKISTAN E GIORDANIA, a cura di Azalai Travel Design, Chiara Marcotulli archeologa, “Dalla Via della Seta alla Via dell’Incenso: in Pakistan e Giordania con l’archeologa”; 12.50, pausa; 13.40, ROMAGNA, a cura di Visit Romagna, Chiara Astolfi direttore Visit Romagna, Sergio Fioravanti direttore Fondazione RavennAntica – Parco Archeologico di Classe, Giacomo Costantini assessore al Turismo Comune di Ravenna, Riccardo Pattuelli assessore al Turismo Comune di Comacchio; 14.30, CROAZIA, a cura di Parco Nazionale del Krka (Croazia), Joško Zaninović direttore Museo Archeologico di Puljane, Alessandro Campedelli ricercatore DiSCI – Università di Bologna, “L’anfiteatro romano di Burnum: dall’archeologia alla ricostruzione virtuale”; 15.20, TURCHIA, a cura di I Viaggi di Maurizio Levi, Dante Bartoli archeologo, “Turchia Orientale: in Anatolia tra siti classici e islamici, armeni e siriaci”; 16.10, ALGERIA, EGITTO, a cura di Agenzia Viaggi Rallo / I Viaggi di Archeologia Viva, Roberta Petrilli archeologa, “Algeria: dalle città romane alla pentapoli mozabita. Egitto: sulle orme di Belzoni”.
XVI incontro di Archeologia Viva (sempre in auditorium). Prima parte venerdì pomeriggio (14-18): si inizia alle 14.15, con Patrizia Piacentini (che chiude anche la sezione di Iter sulle missioni italiane all’estero); 14.45, Giorgio Ieranò, docente di Letteratura greca all’università di Trento, “Il mare d’amore. Eros, tempeste e naufragi nella Grecia antica”; 15.15, Ghjuvan-Guido Talamoni, presidente Assemblea della Corsica, “Un saluto dalla Corsica etrusca”; 15.30, pausa; 16.30, Dario Di Blasi, direttore artistico di FIRENZE ARCHEOLFILM, Giuditta Pruneti direttore editoriale, presentazione Festival internazionale del cinema di Archeologia Arte Ambiente 2020; 16.45, Jacopo Tabolli, funzionario archeologo Soprintendenza ABAP di Siena, “HINTHIAL. Un nuovo luogo sacro all’ombra di San Gimignano”; 17.15, Andro Krstulovic-Opara, sindaco di Spalato, “Spalato 1700 anni: dal palazzo di Diocleziano alla città”, introduce Miljenko Domijan presidente Consiglio Nazionale per i Beni culturali della Croazia.
XVI incontro di Archeologia Viva, sabato 22 febbraio 2020, seconda parte (14-18). Si inizia alle 14, Giorgio Murru, coordinatore scientifico Museo Zapata di Barumini e direttore Museo dei Menhir di Laconi, “Spiriti e Dei nella statuaria preistorica della Sardegna”, apertura e chiusura al suono delle launeddas del maestro Luigi Lai; 14.30, Vittorio Sgarbi presidente MART, “Il fenomeno “arte” nella vicenda umana. Dedicato a Sebastiano Tusa”; 15, Eva Cantarella scrittrice, “Gli inganni di Pandora: l’origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica”; 15.30, pausa; 16.10, Donato Coppola, museo Civiltà preclassiche Murgia meridionale – Ostuni (Br), “La grotta di Santa Maria di Agnano a Ostuni nella sua storia millenaria”; 16.30, Louis Godart accademico dei Lincei, “Viaggio nel Mediterraneo antico: da Minosse a Omero”; 17, Eugenio Giani storico e presidente Consiglio Regionale della Toscana, “Magnus Dux Etruriae: gli Etruschi e Cosimo I de’ Medici”; 17.30, Valerio Massimo Manfredi archeologo e scrittore, “Malta: viaggio nell’Isola dei Giganti”.

L’auditorium del Palacongressi di Firenze stracolmo per Tourisma, il salone di Archeologia e Turismo culturale (foto Graziano Tavan)
XVI incontro di Archeologia Viva, domenica 23 febbraio 2020, terza parte (8.45-18). Si inizia con tre film a cura di Rai Cultura (8.45-10.30): “La falsa bellezza: Rai Storia racconta la storia del falso”, proiezione estratto del ciclo di Rai Storia dedicato al falso in arte e in archeologia “La vera storia del falso”. Introduce Giuseppe Giannotti vicedirettore Rai Storia. Interviene: Marcello Barbanera docente di Archeologia alla Sapienza Università di Roma. “1909-2019: 110 anni di archeologia italiana in Grecia. Rai Storia racconta la Scuola Archeologica Italiana di Atene”, proiezione estratto dal documentario di Rai Storia “A scuola di archeologia. 110 anni di ricerca italiana in Grecia” di Eugenio Farioli Vecchioli, regia Agostino Pozzi e Stefano Stefanelli, consulenza scientifica Luca Peyronel. Introduce Eugenio Farioli Vecchioli, autore e capo progetto Rai Cultura. Interviene: Emanuele Papi, direttore Scuola Archeologica Italiana di Atene. “Gli italiani a Abu Simbel: da Belzoni a Gazzola. Rai Storia racconta l’Egittologia italiana”, proiezione estratto dal documentario di Rai Storia “Nella terra dei Faraoni. L’avventura dell’egittologia italiana” di Marta Saviane, consulenza scientifica Luca Peyronel. Introduce Luca Peyronel, docente di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino oriente Antico all’Università degli Studi di Milano. Infine: Rai Storia e i nuovi progetti 2020 sul patrimonio culturale archeologico- Alle 10.30, Lorenzo Nigro, direttore Missione Archeologica in Palestina & Giordania, “Gerico. La rivoluzione della preistoria”; 11, pausa; 11.45, Paolo Giulierini, direttore MANN, “Preistorici, Etruschi e Romani: il MANN si fa in tre…”; 12.15, Pupi Avati regista, “Su Dante e per Dante: il film che mancava…”, interviene Dario Nardella sindaco di Firenze; 13, pausa; 14.30, Roberto Pisoni direttore Sky Arte, “Sky porta l’arte al cinema”: “Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza”, “Raffaello”, “Pompei. Eros e mito”; 14.45, presentazione e proiezione di “Le tre vite di Aquileia” realizzato da Sky Arte – 3D Produzioni e Istituto Luce-Cinecittà, regia Giovanni Piscaglia. Introduce Antonio Zanardi Landi presidente Fondazione Aquileia; 16, pausa; 16.30, Alberto Angela, divulgatore scientifico e scrittore. Intervista “a tutto campo” a cura di Piero Pruneti.
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