Firenze. A TourismA 2024 Valeria Li Vigni, presidente della fondazione “Sebastiano Tusa”, ha consegnato a Mario Tozzi il premio “Thalassa – fondazione Sebastiano Tusa” per aver coniugato al meglio la ricerca scientifica finalizzata alla salvaguardia del Patrimonio Culturale e Ambientale

Vittorio Sgarbi commemora la figura di Sebastiano Tusa davanti alla platea di TourismA 2020 (foto Graziano Tavan)

L’archeologo Sebastiano Tusa, tragicamente scomparso in un incidente aereo nel marzo 2018
L’emozione era palpabile, sabato 24 febbraio 2024, in auditorium al centro congressi di Firenze, sul palco e tra il pubblico, mentre sul grande schermo scorrevano le immagini di Sebastiano Tusa e la voce narrante ne ripercorreva la sua vita intensa di archeologo e amministratore pubblico dei beni culturali della sua Sicilia. Alle 15, nell’intenso di tourismA 2024 era in programma “L’UOMO E IL MARE”, con l’assegnazione della prima edizione del premio “Thalassa – Fondazione Sebastiano Tusa” per la ricerca scientifica nel Mediterraneo con l’intervento di Valeria Li Vigni, presidente Fondazione Sebastiano Tusa, istituita per portare avanti la mission del marito. Il breve filmato ricorda le scoperte dei rostri, poche miglia a Nord-Ovest del Capo Grosso di Levanzo, che lo convinsero che quello specchio di mare doveva essere proprio il teatro dello storico scontro navale delle Egadi tra la flotta cartaginese e quella romana che nel 241 a.C. segnò la fine alla prima guerra punica (vedi Recuperato nel mare di Levanzo il dodicesimo rostro che conferma l’ubicazione della battaglia delle Egadi del 241 a.C. tra romani e cartaginesi, che pose fine alla prima guerra punica a favore dei romani | archeologiavocidalpassato); e poi si sofferma sulla creazione della soprintendenza del Mare che ha fatto della Sicilia all’avanguardia nella protezione, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio subacqueo. E si chiude con il ricordo doloroso della sua tragica morte, avvenuta il 10 marzo 2019, nel disastro aereo del Boing 737 dell’Ethiopian Air Lines per Nairobi (Kenia), con tutti gli altri 156 passeggeri, tra cui 7 italiani, precipitato a Bishoftu (Etiopia) sei minuti dopo il decollo dall’aeroporto della capitale Addis Abeba (vedi Archeologia in lutto. Nel disastro aereo del Boing 737 precipitato in Etiopia è morto l’archeologo Sebastiano Tusa: siciliano doc, docente di paletnologia e archeologia marina, ha creato la soprintendenza del Mare. A Malindi con l’Unesco doveva promuovere ricerche subacquee nell’oceano Indiano | archeologiavocidalpassato).

TourismA 2024: consegna del premio “Thalassa – fondazione Sebastiano Tusa”: da sinistra, Piero Pruneti, Valeria Li Vigni e Mario Tozzi (foto graziano tavan)
Sul palco, accanto a Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva e di TourismA, Valeria Li Vigni, la vedova di Sebastiano Tusa, e presidente della Fondazione Sebastiano Tusa, che con voce rotta dalla commozione ha spiegato l’istituzione del premio “Thalassa – Fondazione Sebastiano Tusa” per ricordare la figura del grande archeologo nelle scelte di quanti amano il mare e la sua salvaguardia come patrimonio culturale e ambientale. La prima edizione del premio Thalassa – fondazione Sebastiano Tusa (un “rostro”, a ricordare la scoperta più famosa fatta da Tusa) è stata assegnata а Mario Tozzi “per aver coniugato al meglio – si legge nella motivazione – la ricerca scientifica finalizzata alla salvaguardia del Patrimonio Culturale e Ambientale e la conoscenza con una sapiente e avvincente narrazione chiara e capillare stimolando la sensibilità delle giovani generazioni. Per aver contribuito a evidenziare la necessità di un intervento globale per la salvaguardia del pianeta con particolare riguardo al fragile equilibrio del Mediterraneo. Per aver contribuito in maniera fondamentale alla divulgazione del Nostro Patrimonio Culturale e Ambientale come autore e conduttore di numerosi programmi televisivi, radiofonici e in numerose pubblicazioni di carattere scientifico e divulgativo”.
Firenze. Al Palazzo dei Congressi al via la X edizione di tourismA – Salone Archeologia e Turismo Culturale: decine di incontri, centinaia di relatori, stand, laboratori didattici, lezioni di geroglifico, mostre, cinema, premi internazionali, installazioni multimediali, virtual tour, archeodegustazioni di pietanze etrusco-romane. Pruneti: “Il programma di questa decima edizione è particolarmente ricco ed elaborato”
Tutto pronto per la X edizione di tourismA – Salone Archeologia e Turismo Culturale organizzato al Palazzo dei Congressi di Firenze dal 23 al 25 febbraio 2024 da Archeologia Viva (Giunti Editore). Decine di incontri, centinaia di relatori, stand, laboratori didattici, lezioni di geroglifico, mostre, cinema, premi internazionali, installazioni multimediali, virtual tour, archeodegustazioni di pietanze etrusco-romane. E il gran finale con Alberto Angela, padrino della kermesse fin dalla prima edizione. Tutto a ingresso libero e gratuito.

Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, a TourismA (foto AV)
“Sono trascorsi dieci anni da quando tourismA si è affacciato al panorama fieristico europeo con il prestigio della rivista da cui proviene, la forza comunicazionale dei suoi collaboratori, la capacità di coinvolgere, l’idea di un turismo culturale rispettoso e formativo”, scrive Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, nella presentazione. “Siamo passati indenni attraverso il dramma del Covid senza mollare un anno, tornando ora ai livelli iniziali di partecipazione. Molto faticoso, ma ce l’abbiamo fatta. In tanti anni di paziente lavoro siamo riusciti a portare all’attenzione degli appassionati, esperti, operatori del settore un grande evento nato spontaneo, senza protezioni, libero e quindi rispondente solo alle scelte di chi lo organizza e di chi vi partecipa. La nostra forza sono l’indipendenza e il sostegno convinto di quanti ci seguono”.

Alberto Angela in un auditorium gremito protagonista in una edizione di TourismA (foto AV)
Sarà una festa in grande quella per il decennale di tourismA. Tre giornate a ingresso libero e gratuito per parlare di archeologia, ambiente e turismo culturale con particolare attenzione a un modo di viaggiare consapevole e sostenibile. La kermesse, punto di riferimento per tutti gli appassionati del mondo antico e operatori del settore, offre anche quest’anno un programma ricchissimo con decine di incontri e centinaia di relatori di primo piano richiamando a Firenze appassionati, viaggiatori e addetti ai lavori. “Il programma di questa decima edizione è particolarmente ricco ed elaborato”, continua Pruneti, “con la nutrita presenza di istituzioni e personalità di primo piano sotto il profilo scientifico e mediatico, ma anche per l’adesione di tante piccole realtà “minori”, preziose nel rappresentare il grande mosaico di storia, tradizioni e popolazioni del Mediterraneo: un immenso patrimonio di diversità che abbiamo il dovere di scoprire e difendere partendo dalla conoscenza. Sempre più “tourismA” si distingue come spazio pubblico senza censure, per avere assunto i connotati di un’affollata ed emozionante agorà”.

Il giornalista Aldo Cazzullo tra gli ospiti di TourismA 2024 (foto AV)
Grandi nomi. Oltre 200 i relatori nei convegni previsti negli spazi del Palacongressi. Tra i big in programma quest’anno il giornalista Aldo Cazzullo, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, il filologo Luciano Canfora, il geologo Mario Tozzi, il medievista Franco Cardini, il cantautore Francesco Guccini, il paleoantropologo Giorgio Manzi, l’archeologo classico Andrea Carandini, lo storico Aldo Schiavone… e l’attesissimo Alberto Angela (presenza in sala fino a esaurimento posti; non è possibile prenotare; diretta su pagina facebook di tourismA). Il giornalista Massimo Polidoro interverrà per presentare il libro/intervista Piero Angela. La meraviglia del tutto, appena uscito per Mondadori.

Paolo Giulierini, già direttore del Mann, e Simona Rafanelli, direttore del Muvet, a TourismA 2023 (foto graziano tavan)
Venerdì 23 febbraio 2024. In auditorium, c’è la prima giornata del XX INCONTRO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA VIVA, con la presentazione – tra l’altro – di tre libri: “I custodi della memoria: nel mondo degli scribi” di Louis Godart, “Com’eravamo… L’Italia prima dei Romani” di Paolo Giulierini, e “Maledette! Quando il mito è contro le donne” di Francesca Ghedini. E, dopo la pausa pranzo, la consegna del premio “R. Francovich” COMUNICARE IL MEDIOEVO al museo Archeologico delle Grandi Opere di Pagazzano (Bg) per la valorizzazione del patrimonio medievale, e a Francesco Guccini per aver cantato il mondo medievale accompagnandoci dall’antica Bisanzio fino ai mistici orizzonti di Marco Polo e Cristoforo Colombo. In sala Onice, al mattino, l’edizione 2024 di ITER Archeologia Patrimonio e Ricerca italiana all’estero – L’Archeologia italiana per lo studio, la protezione e la trasmissione del patrimonio culturale dell’umanità a cura di Luca Peyronel dell’università di Milano con focus su alcune missioni archeologiche italiane all’estero. In sala 100, nel pomeriggio, 10 ANNI DI TOURISMA 70 DI IIPP “La Preistoria nella società che cambia”: Workshop a cura di IIPP – Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria col coordinamento Monica Miari, Silvia Florindi.

Vittorio Sgarbi a TourismA 2020 ricorda Sebastiano Tusa (foto Graziano Tavan)
Sabato 24 febbraio 2024. In auditorium la seconda giornata del XX INCONTRO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA VIVA è al pomeriggio: in programma, tra l’altro, L’UOMO E IL MARE: assegnazione del premio “Fondazione Sebastiano Tusa – Thalassa” per la ricerca scientifica nel Mediterraneo con l’intervento di Valeria Li Vigni presidente Fondazione Sebastiano Tusa; MONT’E PRAMA (1974-2024) – CABRAS / SARDEGNA: focus nel cinquantesimo della scoperta che ha riscritto la storia della Sardegna. In sala Verde STATI GENERALI DELL’ARCHEOLOGIA ITALIANA: archeologia oggi tra nodi aperti e sfide future. Prima parte. A cura di ANA – Associazione Nazionale Archeologi, FCdA – Federazione Consulte universitarie di Archeologia, Archeoimprese, API – Archeologi del Pubblico Impiego, Assotecnici. In sala 100, tutto il giorno, SPAZIO LIBRI a cura di Massimo Cultraro dirigente di ricerca Cnr-Ispc con presentazione della produzione più recente di pubblicazioni a soggetto archeologico. In sala Limonaia, al mattino, VIAGGI DI CULTURA E ARCHEOLOGIA: rassegna di itinerari turistico-culturali a cura di Mark PR di Nadia Pasqual – Comunicazione per il turismo. In sala 9, tutto il giorno, CULTURA COLTURA CULTO: patrimonio italiano e turismo culturale a cura di Agostino De Angelis attore e regista.

Tiziana D’Angelo, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, nel Tempio di Nettuno a Paestum (foto pa-paeve)
Domenica 25 febbraio 2024. In Auditorium, tutto il giorno, giornata conclusiva del XX INCONTRO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA VIVA con molti interventi aperti da Tiziana D’Angelo, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, e chiusi da Alberto Angela intervistato da Piero Pruneti. In sala Onice, al mattino, CORSICA ETRUSCA: progetto scientifico – Itinerario culturale – Nuovo museo interpretativo del territorio a cura di Jean Castela (università di Corsica, presidente INEACEM – Istituto di Studi applicati sulle Civiltà e gli Spazi del Mediterraneo), e Simona Rafanelli (direttore museo civico Archeologico “I. Falchi” di Vetulonia). In sala Onice, al pomeriggio, ARCHEOLOGIA… CHE PASSIONE! Mille uno modi per “raccogliere l’Antico” a cura di Simona Rafanelli MuVet – museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia. In sala 100, al mattino, SPAZIO LIBRI a cura di Massimo Cultraro dirigente di ricerca Cnr-Ispc. In sala 100, al mattino, Esplorazione, scavo e studio di antiche aree sotterranee artificiali, a cura di Ente del Terzo Settore A.S.S.O. – Archeologia Subacquea Speleologia e Organizzazione. In sala Limonia, al mattino, STATI GENERALI DELL’ARCHEOLOGIA ITALIANA: archeologia oggi tra nodi aperti e sfide future. Seconda parte. A cura di ANA – Associazione Nazionale Archeologi, FCdA – Federazione Consulte universitarie di Archeologia, Archeoimprese, API – Archeologi del Pubblico Impiego, Assotecnici. In sala 9, al mattino, LA ROTTA DEI FENICI: Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa tra innovazione e valorizzazione, a cura di The Phoenicians’ Route – Cultural Route of the Council of Europe.
Napoli. “Mann, che Storia. I tesori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli”: lunedì presentazione in auditorium del libro di Paolo Giulierini su percorsi, progetti e visioni dell’Archeologico con contributi di firme autorevoli, e messaggio del ministro Franceschini. Il libro giovedì in allegato con “La Repubblica Napoli”

La copertina del libro “Mann, che Storia. I tesori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli” di Paolo Giulierini con un’immagine di Mimmo Jodice dei corridori della Villa dei Papiri
Il Museo come custode di uno straordinario patrimonio archeologico, che si riflette non soltanto nelle celebri sezioni museali (dalla statuaria Farnese alla sezione Egizia, dai mosaici agli affreschi, dalla Collezione Magna Grecia alla Preistoria), ma anche nei nuovi allestimenti che saranno presto restituiti alla fruizione del pubblico (Campania romana, Sezione tecnologica, Antichità orientali, sezione del Mediterraneo); i progetti del Museo, con focus sulle strategie di promozione digitale dopo l’emergenza Covid; il quartiere della cultura, in cui l’Archeologico è centro simbolico di una rete virtuosa per promuovere il territorio. Simbolo dell’incessante lavoro di rilancio del Mann è, forse, uno dei tanti protagonisti dei capolavori del Museo: si racconta che Alessandro Magno, sino agli ultimi istanti della propria vita, abbia inseguito il miraggio della tigre blu che, alle soglie del terzo millennio, è un invito sempre valido a non tradire sogni e attese. Sono questi i tre sentieri tematici in cui si muove Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, nel libro “Mann, che Storia. I tesori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli”, che fa parte della collana “Novanta-Venti”, nata in occasione dei trent’anni della redazione de “La Repubblica Napoli”: il libro, che verrà distribuito gratuitamente in edicola giovedì 31 marzo 2022 come supplemento al giornale, sarà presentato lunedì 28 marzo 2022, alle 17, all’auditorium del museo Archeologico nazionale di Napoli.

Un’immagine di Riccardo Siano (La Repubblica) dal libro “Mann, che Storia. I tesori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli” di Paolo Giulierini
Ѐ il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ad inaugurare, con il proprio messaggio, il viaggio culturale del libro: l’attenzione è rivolta non soltanto ai risultati dell’autonomia degli istituti culturali nel sistema museale nazionale, ma anche alla ricchezza delle collezioni del Mann. Il direttore de “La Repubblica”, Maurizio Molinari, dedica la prefazione alle caratteristiche ontologiche della collana “Novanta-Venti”, pubblicata da Guida editore: l’intelligenza divulgativa, tra archeologia e giornalismo, è il filo conduttore della narrazione sul Mann. Nella sua introduzione, ancora, il responsabile della redazione partenopea de “La Repubblica”, Ottavio Ragone, descrive il dialogo empatico che nasce tra i visitatori e i capolavori del Museo. Il libro “Mann, che storia” è corredato da un ricco apparato di immagini, scattate da Riccardo Siano (“La Repubblica”) o fornite dall’Archivio Fotografico del MANN; il volume è realizzato anche con il contributo di: università di Napoli Federico II, Metropolitana di Napoli SpA, Protom, Studio Trisorio, D’Orta, Sophia Loren Restaurant- Firenze e Milano.

Il direttore Paolo Giulierini con un piccolo visitatore alla riapertura del Mann (foto giorgio albano)
Paolo Giulierini descrive il Museo che cambia, tra i la valorizzazione delle collezioni più celebri, i progetti di riallestimento delle sezioni e le iniziative di promozione del territorio. “Mann, che storia” contiene numerose finestre di approfondimento: Antonella Carlo (responsabile ufficio Comunicazione del Museo) descrive il metodo per valorizzare il patrimonio culturale, unendo tagli divulgativi diversi in un racconto armonico che non perde unità; Antonio Ferrara (giornalista de “La Repubblica”) seleziona alcuni capolavori dell’Archeologico, per un’analisi che parte dal valore emozionale dello sguardo e giunge alla storia delle opere e delle collezioni; Paolo De Luca (giornalista de La Repubblica) si sofferma sugli itinerari sperimentali del Mann, dal progetto sulla cromia delle statue antiche al videogame “Father and son”, dal lavoro di scavo nei depositi al riallestimento degli spazi aperti al pubblico, come la caffetteria.

I depositi del museo Archeologico nazionale di Napoli fotografati da Riccardo Siano (La Repubblica) per il libro “Mann, che Storia. I tesori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli” di Paolo Giulierini
Il Museo come patrimonio di tutti: il libro si chiude con le pagine di voci autorevoli che raccontano il “loro” Mann. Mimmo Jodice, che dona anche l’immagine di copertina del volume con un suggestivo ritratto fotografico di un corridore proveniente dalla Villa dei Papiri, esprime le emozioni per un luogo del cuore, motivo di appartenenza alla città e al suo patrimonio. Non può mancare il racconto di Alberto Angela, divulgatore d’eccellenza dei tesori dell’Archeologico e delle scoperte svelate dai depositi; storia e attualità si combinano nel ritratto dei Tirannicidi di Luciano Canfora, mentre Camila Raznovich e Mario Tozzi, che hanno raccontato il Museo nelle loro seguitissime trasmissioni, parlano rispettivamente di un istituto dai mille volti e di uno scrigno in cui scoprire la vita intima dei nostri antenati. Il Museo è guardato con la curiosità degli antropologi da Elisabetta Moro e Marino Niola, mentre Sara Bilotti, Lorenzo Marone, Maurizio Braucci, Alessandro Rak e Giuseppe Miale di Mauro privilegiano un taglio letterario per vivere, con le parole, le sale del Mann; Benedetta Craveri e Ippolita di Majo, ancora, dedicano un’attenzione privilegiata ad alcune opere-simbolo dell’Istituto; Marisa Laurito rappresenta l’Archeologico come spazio di riconoscimento dello spirito partenopeo e Matteo Lorito, infine, traccia un cammino di valorizzazione che parte dalle sinergie interistituzionali.
Firenze. La musica perduta degli Etruschi apre ufficialmente la settima edizione di “tourismA”, il Salone dell’Archeologia e del Turismo culturale. Ancora in presenza. 250 relatori condurranno gli appassionati in un fantastico viaggio nel tempo e nello spazio. E si farà il punto sulle eclatanti scoperte archeologiche degli ultimi anni, con uno sguardo attento al patrimonio di casa nostra
Saranno le note della perduta musica degli Etruschi eseguite dal noto sassofonista Stefano “Cocco” Cantini (qui nel video di Maremma Toscana del 2014 alla presentazione del libro “Patriarchi di Maremma”) e introdotte dall’etruscologa Simona Rafanelli ad aprire ufficialmente nell’auditorium del Palazzo dei Congressi di Firenze la settima edizione di “tourismA”, ancora in presenza, il Salone dell’Archeologia e del Turismo culturale dal 17 al 19 dicembre 2021 al Palazzo dei Congressi di Firenze. L’evento, il più importante e partecipato del settore a livello europeo – organizzato come sempre da Archeologia Viva (Giunti Editore) – farà il punto sulle eclatanti scoperte archeologiche degli ultimi anni e con uno sguardo attento al patrimonio di casa nostra. “Il Covid non ha fermato la voglia di cultura”, spiegano gli organizzatori, “con il desiderio di tornare a viaggiare, come e più di prima, nei luoghi che hanno fatto la storia in Italia e nel mondo”.
TourismA ’21 vuol dire immersione totale nella storia e nelle testimonianze del passato con decine di convegni e centinaia di relatori; incontri ravvicinati con i protagonisti della ricerca e della divulgazione; laboratori di archeologia sperimentale per piccoli e grandi; spazi espositivi e proposte per leggere visitare viaggiare; Buy Cultural Tourism 4° Workshop del Turismo Culturale; rassegna Viaggi di cultura e archeologia.

Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, con Alberto Angela sul palco di TourismA (foto archeologia viva)
Dopo quasi due anni di collegamenti da remoto, “tourismA” si svolgerà completamente in presenza nel rispetto rigoroso delle normative anti Covid, ma puntando sulla normalità e sul piacere di tornare a incontrarsi e parlarsi “dal vivo”. In programma duecentocinquanta relatori che – nella consolidata tradizione di “tourismA” ci condurranno in un fantastico viaggio nel tempo e nello spazio. Tra i big di questa edizione: il direttore generale Musei ed ex soprintendente di Pompei Massimo Osanna, il direttore della Pinacoteca di Brera James Bradburne, l’archeologo e presidente del Fai Andrea Carandini, l’esperto in civiltà micenea Louis Godart, il geologo e noto conduttore tv Mario Tozzi, l’altro autore e volto televisivo Cristoforo Gorno, il medievista Franco Cardini, il paleoantropologo Giorgio Manzi e l’acclamatissimo Alberto Angela che chiuderà come di consueto – ma questa volta necessariamente in video per evitare assembramenti – la kermesse fiorentina.

Nei tre giorni di lavori ci sarà spazio per i reportage delle missioni archeologiche italiane all’estero con un focus sul ritorno in Libia dei nostri archeologi a dieci anni dalla guerra (e dalla morte di Gheddafi) e una panoramica sull’Afghanistan dove il ritorno dei talebani ha fatto nuovamente alzare il livello di guardia per i beni culturali di quel Paese. La convivenza “forzata” tra Neanderthal ed elefanti (ricostruita grazie a recenti ritrovamenti in un’area termale della Maremma toscana) sarà invece al centro di una mostra virtuale ambientata 170mila anni fa; sempre al Neanderthal e al suo “destino annunciato” sarà rivolo l’intervento del noto paleoantropologo Giorgio Manzi. Al geologo del CNR e popolare conduttore tv Mario Tozzi toccherà invece spiegare come mai e nonostante tutto “Il clima cambia ma i Sapiens no…”. Al tema della genetica è strettamene collegato anche l’atteso intervento dell’antropologo David Caramelli che lavorando sul DNA ha “scovato” la vera origine degli Etruschi dopo anni di arroventati dibattiti tra gli esperti. Grande spazio alla promozione turistica della Regione Toscana attraverso un convegno ad hoc (venerdì mattina) che farà il punto sulla valorizzazione di parchi e musei, arte e ambiente, borghi e siti Unesco, nuovi itinerari con particolare attenzione al patrimonio etrusco, best practice turistica e nuove scoperte archeologiche.

I relitti dei barconi di Lampedusa così come ciò che buttiamo nella spazzatura tutti i giorni sono testimonianze inconfutabili del nostro vissuto e della nostra epoca, nonché materiale prezioso per l’archeologia contemporanea. Per questo “tourismA” presenta in anteprima assoluta il risultato delle campagne di ricognizione tra i rottami dei naufragi nel canale di Sicilia (un progetto dell’università di Pisa) e gli studi sugli oggetti “parlanti” come gli effetti personali rinvenuti nel campo profughi di Altamura (Puglia). Prigionieri, operai e migranti raccontano un’altra storia, la “storia dei muti”, quella altrimenti destinata al dimenticatoio nell’overdose quotidiana delle informazioni e nella disattenzione di comodo.

Significative le presenze straniere (dalla Polonia alla Slovacchia, Croazia, Malta, Giordania…) e soprattutto con le principali realtà di casa nostra che propongono itinerari pensati per un pubblico che vuol tornare a viaggiare, questa volta con una maggiore coscienza ambientale e un’attenzione sempre più concentrata sulle realtà monumentali inedite del Bel Paese. Grande attesa dunque per il 4° workshop del turismo culturale, un unicum a livello europeo per far incontrare gli operatori del settore su domanda e offerta di viaggi, esperienze e nuovi itinerari.
Firenze. Conto alla rovescia per la settima edizione di TourismA 2021, il salone dell’Archeologia e del Turismo culturale. Ecco qualche appuntamento spulciato dal ricco programma di tre giorni di eventi e incontri

Ormai ci siamo. È iniziato il conto alla rovescia. Mancano una decina di giorni alla settima edizione di TourismA 2021, il salone dell’Archeologia e del Turismo culturale in scena al Palazzo dei Congressi di Firenze dal 17 al 19 dicembre 2021, per un’immersione totale nella storia e nelle testimonianze del passato: decine di incontri e centinaia di relatori, dalle grandi scoperte alle proposte di musei e parchi, dall’arte all’ambiente ai borghi e siti Unesco, ai nuovi itinerari, alle tecnologie d’avanguardia. Ingresso gratuito. Verifica green pass e registrazione obbligatoria all’ingresso (vedi modalità di accesso). Prenotazioni solo per le scuole. Novità e grandi ritorni tra i “big”: Franco Cardini, Andrea Carandini, Louis Godart, Giuliano Volpe, Cristoforo Gorno, Giorgio Manzi, Massimo Osanna, Mario Tozzi, Paolo Giulierini, Alberto Angela… E per i più piccoli i laboratori di archeologia sperimentale (prenotazione diretta). Importante appuntamento per il turismo culturale: spazi espositivi e proposte di valorizzazione / promozione sono al centro di “tourismA 2021” con Stand e Box poster di operatori e agenzie turistiche, parchi, poli museali, editoria e università; Buy Cultural Tourism. A “tourismA 2021” il 4° Workshop del Turismo Culturale riservato a buyers e sellers; viaggi di cultura e archeologia. Programmi di viaggio con interventi dei vari curatori scientifici nella Rassegna di itinerari turistico-culturali. Vediamo qualche proposta di TourismA 2021, spulciando nel ricco programma.

17 dicembre 2021, alle 9.15, Auditorium: LA MUSICA PERDUTA DEGLI ETRUSCHI. Grande ritorno a “tourismA 2021” del sassofonista Stefano “Cocco” Cantini e dell’etruscologa Simona Rafanelli. I due esperti apriranno il XVII Incontro Nazionale di Archeologia Viva nel grande auditorium del Palacongressi di Firenze.

17 dicembre 2021, alle 11.45, sala Onice: RITORNO IN LIBIA. La settima edizione di “tourismA” si apre con il convegno ITER sulla ricerca italiana all’estero nel ricordo del suo ideatore Ettore Janulardo. Fra i relatori è Oscar Mei (Università di Urbino) direttore della Missione a Cirene e Tripoli con un intervento su “Archeologia in Libia (dopo dieci anni di guerra)”.

17 dicembre 2021, alle 12.00, Auditorium: NEANDERTHAL VS ELEFANTI. A “tourismA” l’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria presenta la mostra virtuale “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. Neanderthal ed elefanti nella Maremma toscana, la sfida del clima” con una spettacolare “visita guidata” sul grande schermo dell’auditorium del Palacongressi di Firenze.

17 dicembre 2021, alle 14.15, sala Onice: OSTIA ANTICA Il Parco archeologico: patrimonio culturale, società e territorio: dal ruolo del parco alle opportunità per il territorio di Fiumicino, dal nuovo museo delle Navi al marchio europeo del Patrimonio.

17 dicembre 2021, alle 15.00, Auditorium: LA PUGLIA E IL MARE. Un nuovo centro di ricerche per conoscere e valorizzare i paesaggi costieri e subacquei: ne parlano a “tourismA” Rita Auriemma, Luigi De Luca, Danilo Leone, Maria Turchiano e Giuliano Volpe, nell’ambito del XVII Incontro Nazionale di Archeologia Viva.

17 dicembre 2021, alle 15.40, sala Limonaia: TURISMO NELLA PREISTORIA. A tourismA 2021, convegno dell’IIPP sulle potenzialità turistiche delle aree preistoriche. Spettacolari i casi di studio in programma, fra cui il sito di Passo Redebus in Trentino con forni per la produzione del rame presentati da Franco Marzatico e Luisa Moser.

18 dicembre 2021, alle 9.40, Auditorium: BERE E FUMARE AI CONFINI DELL’IMPERO. A “tourismA 2021” convegno SCAVARE IL PRESENTE a cura di Giuliano Volpe. Interviene fra gli altri Sauro Gelichi: “Tabacco e caffè in una città del Montenegro in età moderna”.

18 dicembre 2021, alle 10.00, Auditorium: SCAVARE IL PRESENTE. In Puglia il Campo 65 di Altamura: prima campo di prigionia, poi campo di addestramento di partigiani titini, infine campo profughi. Ne parlerà Giuliano De Felice (Università di Bari) a “tourismA” nell’ambito del convegno “Scavare il presente” curato da Giuliano Volpe e dallo stesso De Felice.

18 dicembre 2021, alle 10.00, sala Onice: LA SLOVACCHIA A TOURISMA. Clima, Patrimonio Unesco, i confini dell’Impero romano sul Danubio centrale e una storia nascosta: la veduta di Bratislava in Palazzo Vecchio.

18 dicembre 2021, alle 10.20, sala Verde: CONSERVARE IL PATRIMONIO. Marco Ciatti, soprintendente Opificio delle Pietre Dure, e James Bradburne, direttore Pinacoteca di Brera, sono in programma a “tourismA 2021” nel convegno “Conservare e valorizzare il patrimonio culturale” a cura 4CH.

18 dicembre 2021, alle 12.00, Auditorium: RAVENNA E GORNO PREMIATI A TOURISMA. Il Premio “R. Francovich” 2021, per la comunicazione museale e la divulgazione del Medioevo, attribuito dalla SAMI – Società Archeologi Medievisti Italiani, è andato al Museo Classis Ravenna, realizzato dalla Fondazione RavennaAntica, e all’autore e conduttore televisivo Cristoforo Gorno. Il prestigioso riconoscimento verrà consegnato dal presidente SAMI prof. Paul Arthur nell’ambito del prossimo “tourismA”.

18 dicembre 2021, alle 16.20, Auditorium: TRAIANO PRINCIPE IDEALE. Ne parlerà a “tourismA” il professor Livio Zerbini presentando il suo ultimo libro nell’ambito del XVII Incontro Nazionale di Archeologia Viva.

19 dicembre 2021, alle 9.30, sala Onice: CORSICA INDIGENA. Domenica 19 dicembre l’Università e la Collettività di Corsica organizzano a “tourismA” (Palacongressi di Firenze) un convegno su “Mobilità e contatti nel Tirreno durante il I millennio a.C.”.

19 dicembre 2021, alle 11.30, Auditorium: L’ULTIMO NEANDERTHAL. Ne parlerà Giorgio Manzi, paleoantropologo alla Sapienza Università di Roma, nell’ambito del XVII Incontro Nazionale di Archeologia Viva.

19 dicembre 2021, alle 14.30, sala Onice: TARAS E VATL, Città di mare e antichi porti del Mediterraneo. Simona Rafanelli, direttore museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, ed Eva Degl’Innocenti, direttore museo Archeologico nazionale di Taranto, parlano del progetto culturale Taras e Vatl, delle due mostre rispettivamente a Vetulonia e Taranto, e del convegno al MArTa.

19 dicembre 2021, alle 17.00, Auditorium: ALBERTO ANGELA. Come da tradizione, il divulgatore scientifico e scrittore, Intervistato da Piero Pruneti direttore di Archeologia Viva, chiuderà l’Incontro Nazionale di Archeologia Viva. Ma quest’anno, l’intervento non sarà in presenza ma da remoto a evitare rischi di contagio per probabili assembramenti.
Roma. Dopo quasi duemila anni, è tornata a scorrere l’acqua nella Fontana delle Pelte, nel cortile inferiore della Domus Augustana, sul Palatino, nel rispetto del monumento antico e dell’impegno green del PArCo. Quattro statue aniconiche in metallo ricordano le copie anticamente presenti dell’Amazzone ferita di Fidia. Ai loro piedi ora si sprigionano nuvole profumate con fragranze

Dopo quasi duemila anni, da mercoledì 8 settembre 2021 l’acqua è tornata scorrere nella Fontana delle Pelte ubicata nel cortile inferiore della Domus Augustana, il settore privato dell’immenso palazzo imperiale voluto dall’imperatore Domiziano sul Palatino. Il progetto “Instar aquae tempus – Il tempo scorre incessantemente come l’acqua”, nel segno dell’impegno green del parco archeologico del Colosseo, curato dall’architetto paesaggista Gabriella Strano e attuato nel pieno rispetto del valore e dell’importanza dell’acqua e della necessità di operare strategie di adattamento alle nuove realtà climatiche, è stato presentato dal cortile inferiore della Domus Augustana con il direttore del PArCo Alfonsina Russo e il geologo e divulgatore Mario Tozzi. Il cortile del palazzo, un tempo porticato, viene nuovamente arricchito del rumore e dello scorrere dell’acqua all’interno della monumentale fontana decorata dal motivo delle quattro pelte contrapposte (scudi ellittici troncati in alto), il cui nome richiama la forma degli scudi indossati dalle Amazzoni. Per l’occasione sono stati rivisti tutti gli elementi architettonici del complesso: “Qui si deve immaginare”, spiega Alfonsina Russo, “un grande peristilio a due piani, quindi la maestosità di questi ambienti, e dietro ci sono delle sale ottagone che riprendono quelle geometrie dei Flavi, nella Domus Aurea la reggia di Nerone”.


La grande Fontana delle Pelte nella Domus Augustana sul Palatino rifunzionalizzata con un progetto green (foto PArCo)
Dopo anni di chiusura, il cortile del palazzo, un tempo porticato, viene dunque nuovamente arricchito del rumore e dello scorrere dell’acqua all’interno della monumentale Fontana decorata dal motivo delle quattro pelte contrapposte, il cui nome richiama la forma degli scudi indossati dalle Amazzoni. L’intervento, che si configura come una vera installazione cui è stato associato il motto latino “Instar aquae tempus – Il tempo scorre incessantemente come l’acqua”, è stato curato dall’arch. paesaggista Gabriella Strano (“Il progetto – conferma – nasce proprio dalla necessità di far risentire proprio il rumore dell’acqua là dove l’acqua c’è sempre stata e creava non solo suggestione ma anche refrigerio) ed è stato attuato nel pieno rispetto del valore e dell’importanza dell’acqua e della necessità di operare strategie di adattamento alle nuove realtà climatiche.

Proseguendo nel progetto di rifunzionalizzazione di tutte le fontane antiche e moderne del Parco archeologico del Colosseo, avviato nel giugno del 2019 con il ripristino del Ninfeo degli Specchi e della Fontana dei papiri all’interno degli Horti Farnesiani, ora è toccato alla Fontana che in età romana allietava le passeggiate della corte imperiale tra lo Stadio Palatino e le stanze private affacciate sull’immensa valle del Circo Massimo. “L’impianto che abbiamo realizzato – spiega Strano – per rifunzionalizzare la fontana rispetta totalmente il manufatto antico, senza operare alcun tipo di alterazione nella struttura del monumento. La vasca in acciaio, totalmente removibile, è adagiata su tessuto non tessuto e malta magra di sacrificio, ed è stata brunita con acqua acida come quella piovana”. A seguito di un antico crollo di dissesto nella struttura centrale è stata riscontrata un’apertura che ha messo in luce un canale ipogeo (“dove si può cogliere la grande capacità idraulica dei romani nel creare l’impianto idraulico che permetteva il funzionamento della fontana), accanto al quale è stato possibile alloggiare tutto l’impianto idraulico per il funzionamento della nuova fontana, completamente a ricircolo dell’acqua.

“Gli elementi che ora si vedono”, continua Strano, “rappresentano solo la parte di superficie di questo progetto, suggeriti proprio dagli elementi antichi presenti, come le quattro state aniconiche agli angoli della fontana, che abbiamo proposto come elemento che quindi suggerisce la presenza archeologica antica”. Le statue aniconiche, in metallo, situate ai quattro angoli della fontana, si ispirano alla copia romana dell’originale statua in bronzo dell’Amazzone ferita realizzata in occasione di una gara indetta dal Santuario di Artemide di Efeso, intorno al 435 a.C. con la competizione, tra gli altri, di Policleto e Fidia e raffigurata proprio con la pelta (ovvero l’antico scudo) ai piedi. Da qui si sprigionano nuvole profumate con fragranze che si alterneranno secondo ritmi stagionali o legate ad arcaiche festività: in questo momento di rose. Ma avrà nel tempo, a seconda delle stagioni, profumi diversi: melograno, gelsomino, cannella, anticamente impiegate per usi religiosi o cosmetici.
Roma. Per il ciclo “Dialoghi in Curia” del parco archeologico del Colosseo, presentazione on line del libro di Andrea Augenti “Scavare nel Passato. La grande avventura dell’archeologia” con Andreas Steiner e Mario Tozzi

Per il quarto appuntamento del ciclo “Dialoghi in Curia”, ciclo promosso dal parco archeologico del Colosseo e dedicato alla presentazione di libri che spaziano dall’archeologia, alle figure femminili che hanno fatto la storia dell’Impero, alle nuove frontiere della comunicazione digitale dopo la pandemia, giovedì 28 aprile 2021 alla Curia Iulia è la volta di “Scavare nel Passato. La grande avventura dell’archeologia” di Andrea Augenti (Carocci editore). Il professore Andrea Augenti (università di Bologna) percorre un viaggio appassionante nello spazio e nel tempo alla scoperta dei più importanti protagonisti e degli scavi che hanno fatto la storia dell’archeologia. Attraverso le scoperte e i protagonisti dell’archeologia il volume approfondisce il metodo archeologico, vale a dire un modo di fare storia concentrato sugli aspetti materiali delle vicende umane. Ne parleranno con il direttore del PArCo Alfonsina Russo e l’Autore, il giornalista e direttore di Archeo, Andreas Maximilian Steiner, e il geologo e divulgatore scientifico, Mario Tozzi. L’incontro di giovedì 28 Aprile 2021 sarà in diretta on line alle 16.30 sulle pagine Facebook del parco archeologico del Colosseo. La registrazione resterà disponibile su questa pagina anche dopo la diretta. L’evento sarà disponibile anche su YouTube e come podcast su Spotify. Dopo il 1° Maggio il video sarà disponibile qui: https://parcocolosseo.it/evento/dialoghi-in-curia-quarto-appuntamento-con-scavare-nel-passato-di-andrea-augenti/; dopo il 1° Maggio l’audio sarà disponibile qui: https://open.spotify.com/show/3JU094BAQp4eITYs6iAsRC.


Il prof. Andrea Augenti
Che significato aveva il cerchio di pietre di Stonehenge? Come è stato ritrovato l’esercito di terracotta di Xi’an? Chi era l’uomo sepolto nel Tempio delle Iscrizioni a Palenque? Si può fare un’archeologia del mondo contemporaneo? L’archeologia ci mette in contatto con il nostro passato, raccontandoci luoghi, monumenti, rituali, episodi, persone. Ma non è tutto qui. Perché l’archeologia non è altro che un modo di fare storia, concentrato sugli aspetti materiali delle vicende umane, e può affrontare persino gli argomenti più delicati e scottanti del mondo attuale. Da Lucy a Ötzi, da Tutankhamon a Childerico e a Riccardo III, fino ai migranti che dal Messico si spingono verso gli Stati Uniti, il libro racconta in modo semplice e chiaro queste e altre storie, spaziando in tutti i continenti e attraversando tutte le epoche, dalla preistoria ad oggi, e ci fa conoscere alcuni tra i più importanti archeologi e i loro metodi di lavoro. Una ricca selezione di immagini dei luoghi, degli oggetti e dei protagonisti delle varie indagini aiuterà il lettore a immergersi in un viaggio appassionante nello spazio e nel tempo.
“Monitoraggio e manutenzione delle aree archeologiche. Cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico, degrado chimico-ambientale”: dalla Curia Iulia del Foro Romano presentazione on line del volume che raccoglie gli atti del convegno. Il “metodo Colosseo” diventa modello per altri siti archeologici

Con l’istituzione del Parco archeologico del Colosseo, nel 2018 è stato avviato un articolato progetto di monitoraggio e manutenzione, che nasce dalla volontà di costruire un sistema sostenibile di tutela al servizio della fruizione e della valorizzazione. Il monitoraggio difatti è uno strumento propedeutico ad una efficace attività di manutenzione programmata e quindi di conservazione preventiva. Con questa logica dunque si sta sviluppando il progetto che ha, tra i suoi scopi, quello di mettere a sistema quanto già avviato, sperimentando nuovi metodi di management mediante un approccio tecnologico innovativo, che possa costituire un modello anche per altri siti archeologici. Esperienze e risultati affrontati nel convegno internazionale di studi Roma tenutosi alla Curia Iulia il 20-21 marzo 2019. Ora gli atti sono stati raccolti nel volume “Monitoraggio e manutenzione delle aree archeologiche. Cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico, degrado chimico-ambientale”, a cura di Alfonsina Russo e Irma della Giovampaola, edito da L’Erma di Bretschneider, che raccoglie le testimonianze e le buone pratiche nazionali e internazionali sul monitoraggio e sulla manutenzione delle aree archeologiche.

Giovedì 26 novembre 2020, alle 17, il volume “Monitoraggio e manutenzione delle aree archeologiche. Cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico, degrado chimico-ambientale”, con gli atti del convegno, sarà presentato online dalla Curia Iulia nel Foro Romano sulla pagina Facebook del PArCo. Interverranno Massimo Osanna, direttore generale dei Musei; Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo; Renata Picone, professore ordinario di Restauro architettonico al dipartimento di Architettura dell’università “Federico II” di Napoli; e Mario Tozzi, geologo, divulgatore scientifico, saggista. Seguirà un dibattito sul tema del monitoraggio e della manutenzione nelle aree archeologiche.

“Il convegno internazionale di studi, insignito della medaglia del Presidente della Repubblica, si pone come una pietra miliare nel mondo della tutela del patrimonio culturale”, spiega Alfonsina Russo: “Per la prima volta infatti, ponendo come risorsa fondamentale la multidisciplinarietà, il parco archeologico del Colosseo ha riunito i rappresentanti di istituzioni attive nella sperimentazione di nuove metodologie di conservazione per un confronto sulle sfide del nuovo millennio: la riduzione della vulnerabilità e l’ aumento della resilienza attraverso l’utilizzo di tecnologie a basso impatto. In particolare gli atti illustrano i temi del monitoraggio e della manutenzione programmata nelle aree archeologiche, con il proposito di definire un protocollo che permetta di affrontare e risolvere le conseguenze derivanti dall’ evoluzione e dall’ incremento degli effetti prodotti dai cambiamenti climatici che interessano il nostro pianeta come conseguenza del riscaldamento globale. Attraverso il confronto tra ambiti di ricerca tradizionalmente distanti, i contributi del presente volume delineano quindi nuove metodologie di monitoraggio applicate al patrimonio culturale, senza trascurare l’ ordinaria ma complessa gestione delle aree archeologiche. L’impegno posto dal parco archeologico del Colosseo su questi temi sta dando i primi tangibili risultati: nelle more della pubblicazione di questi atti, infatti, il laboratorio e il sistema web-GIS per il monitoraggio del patrimonio culturale del Parco, curati da Irma Della Giovampaola, sono stati finalmente avviati e prossimi ad una prima effettiva sperimentazione sui monumenti del Foro Romano”.




Missioni di scavo italiane all’estero: il patrimonio culturale dell’Iraq, dell’Azerbaigian, Turchia, Marocco, Oman, raccontato dalla testimonianza diretta degli archeologi responsabili.

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