Aquileia (Ud). Al via la XVI edizione dell’Aquileia Film Festival organizzata dalla Fondazione Aquileia con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm: sei serate con cinema, archeologia, esperti. Ecco il ricco programma. Tutti i film sottotitolati per le persone sorde e audiodescritti per ciechi e ipovedenti
Con la proiezione del film “Sulle Tracce del Patrimonio. Le Ragioni dell’Archeologia” di Eugenio Farioli Vecchioli martedì 29 luglio 2025, alle 21, in piazza Capitolo ad Aquileia (Ud), apre la XVI edizione dell’Aquileia Film Festival: cinema, archeologia, esperti si alterneranno per sei serate (29-30-31 luglio e 1-4-5 agosto 2025). Il tema scelto per quest’anno è “Strati di memoria”, un fil rouge che attraversa il Festival esplorando il patrimonio culturale e archeologico attraverso lo sguardo di autori, studiosi e testimoni che ne restituiscono la ricchezza e la fragilità. La rassegna internazionale di cinema archeologico è organizzata dalla Fondazione Aquileia con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm; in collaborazione con ministero della Cultura, Comune di Aquileia, Regione Friuli Venezia Giulia, Basilica di Aquileia; con il sostegno di PromoTurismoFVG e Cassa Rurale FVG. L’ingresso è gratuito su prenotazione obbligatoria al link Eventi di Fondazione Aquileia – 6 attività e biglietti futuri | Eventbrite. Come di consueto, il pubblico sarà chiamato a votare il vincitore del Premio Aquileia, un mosaico realizzato dalla Scuola Mosaicisti del Friuli che verrà consegnato la sera di venerdì 1° agosto 2025: i film in concorso sono scelti tra il meglio della produzione cinematografica internazionale.
“Ogni civiltà lascia dietro di sé tracce, impronte sedimentate nel tempo, capaci di raccontare ciò che siamo stati e, in parte, ciò che siamo. In ogni film riaffiora un patrimonio che appartiene a tutti noi, e che abbiamo il dovere di proteggere, condividere e tramandare”, sottolinea il presidente della Fondazione Aquileia Roberto Corciulo. “È fondamentale che questa memoria, custodita nei luoghi e nei reperti del passato, sia restituita in forme comprensibili, inclusive e partecipate. Rendere la cultura accessibile a tutti significa aprire spazi di conoscenza condivisa, in cui ogni persona può riconoscersi e trovare strumenti per comprendere il presente attraverso il passato. Per questo motivo – annuncia Corciulo – l’Aquileia Film Festival da quest’anno sarà interamente accessibile grazie alla collaborazione con Sub-T”. Spiega Federico Spoletti, ceo di Sub-Ti Access “tutti i film in programma saranno sottotitolati per le persone sorde e ipoacusiche e audiodescritti per le persone cieche e ipovedenti, mentre le conversazioni con gli ospiti avranno la trascrizione in tempo per renderle fruibili anche dalle persone con disabilità uditive. L’Aquileia Film Festival si conferma quest’anno un esempio autentico di inclusione. Sono davvero felice che l’edizione 2025 sia accessibile anche alle persone con disabilità sensoriale – continua Spoletti – È uno dei primi festival cinematografici al mondo a rendere l’intero programma accessibile a tutti. La Fondazione Aquileia dà così un segnale concreto e importante di apertura e partecipazione culturale”. Aggiunge Piero Pruneti direttore di Archeologia Viva: “L’Aquileia Film Festival, dopo ben sedici anni ininterrotti di programmazione, si conferma un fiore all’occhiello del Friuli Venezia Giulia e come uno degli eventi culturali più importanti e partecipati d’Italia. Credo che tutto questo si debba alla capacità degli organizzatori di attualizzare le trascorse vicende dell’umanità facendone uno strumento di dibattito per la comprensione della realtà storica che stiamo vivendo. Anche quest’anno lo dimostrano i film in calendario e gli ospiti di assoluto rilievo che interverranno ogni sera”. “Come ogni anno, la rassegna rappresenta inoltre”, aggiunge il direttore della Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi, “un’utilissima occasione di confronto, anche dietro le quinte, con gli ospiti, rappresentanti di prestigiosi enti e istituzioni italiane e non, con i quali di discute sulle prospettive di valorizzazione e i sistemi di gestione dei siti archeologici”.

Frame del film “Sulle Tracce del Patrimonio. Le Ragioni dell’Archeologia” di Eugenio Farioli Vecchioli
PROGRAMMA DI MARTEDÌ 29 LUGLIO 2025. Serata di apertura. Alle 21, apre il film “Sulle Tracce del Patrimonio. Le Ragioni dell’Archeologia” di Eugenio Farioli Vecchioli (Italia 2021, 60’). Archeologia, industria, agricoltura, lottizzazione edilizia. A partire dagli anni ’60 del secolo scorso le ragioni del patrimonio archeologico sono spesso entrate in conflitto con quelle dello sviluppo industriale, agricolo e urbanistico del nostro Paese. Dalle aree archeologiche della Basilicata allo scavo dell’antica città di Sibari. Dai templi di Paestum alla straordinaria scoperta del santuario-emporio di Gravisca. Il film ripercorre le storie esemplari dei conflitti, delle scoperte, e della salvaguardia del nostro patrimonio archeologico.
Segue la conversazione con Francesca Cenerini, professoressa ordinaria di Storia romana all’università di Bologna. A cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Chiude la serata il film “Luigi de Gregori. Salvare la creatura / Luigi De Gregori. Save the creature” di Tommaso Sestito, Lorenzo Chechi (Italia 2024, 18’). Roma, 1936. La Seconda Guerra Mondiale è all’orizzonte. Il governo italiano decide di attuare un piano di protezione antiaerea per salvaguardare il patrimonio artistico e culturale nazionale. La difesa dei materiali librari più preziosi della Capitale è affidata a Luigi De Gregori, bibliotecario di fama internazionale e punto di riferimento per i direttori di biblioteche di tutta Italia. Inizia così la ricerca di nascondigli sicuri.

Frame del film “Il mondo perduto dei Giardini Pensili / Lost world of the Hanging Gardens” di Duncan Bulling
PROGRAMMA DI MERCOLEDÌ 30 LUGLIO 2025. Alle 21, apre il film “Il mondo perduto dei Giardini Pensili / Lost world of the Hanging Gardens” di Duncan Bulling (Regno Unito 2024, 54’). Per tre anni lo Stato islamico ha terrorizzato Mosul, l’antica capitale degli Assiri, Ninive, e distrutto inestimabili reperti. Ora gli archeologi stanno portando alla luce nuove testimonianze, risolvendo alcuni enigmi di questa civiltà: come è stato forgiato il primo impero dell’umanità? Quali progressi hanno permesso loro di costruire una città di oltre 100.000 abitanti? Ninive potrebbe essere la sede di una delle sette meraviglie del mondo ovvero i Giardini Pensili di Babilonia?
Segue la conversazione con Luca Peyronel, professore ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico all’università di Milano “La Statale”. È direttore della Missione Archeologica Italiana nella Piana di Erbil (Kurdistan iracheno) e del Progetto Archeologico Italiano a Kültepe, Turchia. A cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Chiude il film “Libano segreto: i tesori di Byblos / Secret Lebanon: the treasures of Byblos” di Philippe Aractingi (Francia 2024, 52’). Sulla costa del Libano si trova una delle città più antiche del mondo: Byblos. Durante l’antichità, fu un importante centro di scambi commerciali e culturali con Egitto e Mesopotamia. Si credeva che le ricerche archeologiche, andate avanti per oltre un secolo, avessero rivelato tutti i suoi segreti… Ora, recenti scoperte svelano inediti e sorprendenti aspetti dell’antica Byblos.

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: vasca sacra, recupero del serpente agatodemone in bronzo (foto ludovico salerno / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)
PROGRAMMA di GIOVEDÌ 31 LUGLIO 2025. Alle 21, apre il film “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli, Brigida Gullo (Italia 2024, 56’). Il documentario racconta l’ultima campagna di scavo presso il sito archeologico del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni (Si), terminata a ottobre 2024, che ha rivelato scoperte eccezionali. L’aspirazione più alta per uno studioso quella di produrre conoscenza: ovvero interrogare i reperti e restituire al pubblico la loro storia.
Segue la conversazione con Jacopo Tabolli, docente di Civiltà dell’Italia Preromana ed Etruscologia all’università per Stranieri di Siena e direttore scientifico dello scavo di San Casciano dei Bagni. A cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Chiude il film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo (Italia 2025, 52’). Un affascinante viaggio che svela i segreti e le sfide dietro il restauro di uno dei più straordinari tesori dell’arte antica: il leggendario mosaico di Alessandro e Dario raffigurante il volto di Alessandro Magno custodito al MANN. Il capolavoro, il mosaico più importante mai ritrovato a Pompei, costituisce una delle fonti più anomale, ma anche attendibili, per immaginare le vere sembianze del grande condottiero macedone. L’intervento di restauro, che combina tecnologie diagnostiche all’avanguardia e metodologie innovative, ha lo scopo di preservare un’opera importantissima, essenziale per la comprensione della cultura ellenistica. Parallelamente, il documentario dedica spazio significativo alla ricerca del volto “umano” di Alessandro mediante l’intelligenza artificiale.
PROGRAMMA DI VENERDÌ 1° AGOSTO 2025. Alle 21, apre il film fuori concorso “Regina Viarum. Via Appia nella storia” di Agostino Pozzi (Italia 2023, 47’). Uno speciale realizzato da Rai Cultura, in collaborazione con il Ministero della Cultura, racconta la storia della più antica via pubblica del nostro Paese, inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2024. Segue la conversazione con Corrado Augias, giornalista, scrittore e conduttore televisivo. A cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Chiude la serata e il festival l’attribuzione del “Premio Aquileia” 2025 al film più votato dal pubblico.

Eros Cisilino e William Cisilino, presidente e direttore dell’ARLeF; Claudio Zorzenon, di Arte Video; Marco Fabbro, regista (foto fondazione aquileia)
FUORI FESTIVAL. LUNEDÌ 4 AGOSTO. Alle 21, il film “Marcho. L’ultima bandiera” di Marco Fabbro (Italia 2024, 60’). Il film documentario ricostruisce le vicende del nobile Marcho, signore di Moruzzo, l’ultimo alfiere del Patriarcato di Aquileia che si oppone alla Repubblica di Venezia. La storia si snoda tra il 1335 quando il patriarca Bertrando consegna il vessillo del Patriarcato a Federico, nonno di Marcho e il 1421 quando il doge di Venezia fa assediare il castello di Moruzzo, e in poco tempo sconfigge gli assediati e fa arrestare Marcho. Prima di essere catturato Marcho riesce a far fuggire il figlio Pileo che porta con sé il vessillo del Patriarcato. Di lui non si saprà più nulla e il vessillo non sarà mai ritrovato. Segue la conversazione con Eros Cisilino e William Cisilino, presidente e direttore dell’ARLeF – Agenzia regionale per la lingua friulana; Claudio Zorzenon, di Arte Video srl; Marco Fabbro, regista. A cura di Alessandra Salvatori, direttrice di Telefriuli.
FUORI FESTIVAL. MARTEDÌ 5 AGOSTO 2025. Alle 21, “Omaggio ad Altan”, in occasione dei 50 anni della Pimpa. Conversazione con Francesco Tullio Altan, fumettista, vignettista e autore satirico, e Paolo Rumiz, giornalista, scrittore, viaggiatore. A cura di Elena Commessatti, giornalista e scrittrice. Segue il film “Mi chiamo Altan e faccio vignette” di Stefano Consiglio (Italia 2019, 75’). Un film sul grande disegnatore Francesco Tullio Altan. Un racconto sulla sua vita e sulla sua carriera attraverso i suoi personaggi, fra tutti Pimpa e Cipputi, e con l’aiuto dei suoi amici e colleghi, come per esempio Paolo Rumiz, Michele Serra, Vauro, Sergio Staino e Zerocalcare. Partendo da Aquileia, dove vive e lavora, si giunge nella «sua» Torino, dove c’è la fabbrica per antonomasia: la Fiat di Cipputi. Un documentario con Altan e sul Paese che ha raccontato e che sta continuando a raccontare da oltre quarant’anni, con tutte le sue aspirazioni, le sue evoluzioni e involuzioni.
Grosseto. Il pubblico del IV Maremma Archeofilm ha assegnato il premio Maremma Archeofilm 2025 al film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo

Un momento delle premiazioni nella serata finale del Maremma Archeofilm 2025 (foto alessia piccinetti / AV)
Il film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo ha conquistato i favori del pubblico grossetano. Domenica 20 luglio 2025, in occasione della serata finale della IV edizione del Maremma Archeofilm, festival internazionale del cinema archeologico, nel Giardino dell’Archeologia (piazza San Francesco) a Grosseto, spostata di un giorno rispetto al programma ufficiale causa maltempo, è stato infatti attribuito il “Premio Maremma Archeofilm” 2025” per il film più votato dal pubblico. Il Maremma Archeofilm Festival è organizzato da Comune di Grosseto, Regione Toscana, associazione M.arte @Museo Archeologico e d’Arte della Maremma, Archeologia Viva, Firenze Archeofilm, con il contributo di Fondazione CR Firenze, Visit Tuscany, Toscana Promozione Turistica, In collaborazione con Fondazione Grosseto Cultura.

La proiezione del film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo al Maremma Archeofilm (foto alessia piccinetti /AV)

Dettaglio del volto di Alessandro del grande mosaico di Alessandro conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
Film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo (Italia 2025, 52’). Un affascinante viaggio che svela i segreti e le sfide dietro il restauro di uno dei più straordinari tesori dell’arte antica: il leggendario mosaico di Alessandro e Dario raffigurante il volto di Alessandro Magno custodito al MANN. Il capolavoro, il mosaico più importante mai ritrovato a Pompei, costituisce una delle fonti più anomale, ma anche attendibili, per immaginare le vere sembianze del grande condottiero macedone. L’intervento di restauro, che combina tecnologie diagnostiche all’avanguardia e metodologie innovative, ha lo scopo di preservare un’opera importantissima, essenziale per la comprensione della cultura ellenistica. Parallelamente, il documentario dedica spazio significativo alla ricerca del volto “umano” di Alessandro mediante l’intelligenza artificiale.
Cabras (Or). Il film “I fratelli Champollion. Nel segreto dei geroglifici” di Jacques Plaisant si è aggiudicato il premio del pubblico della IV edizione del Sardegna Archeofilm Festival, quattro serate con proiezioni, incontri con registi e studiosi, nell’area archeologica di Mont’e Prama. Il premio Archeociak all’Ic di Uta (Ca). Applausi per il film fuori concorso “Carlo Tronchetti – La mia Sardegna Archeologica” di Nicola Castangia

Giulia Pruneti e Tore Cubeddu proclamano il film “I fratelli Champollion” di Jacques Plaisant vincitore del premio Sardegna Archeofilm Festival 2025 (foto mont’e prama)
Il pubblico della IV edizione del Sardegna Archeofilm Festival, che si è tenuto nell’area archeologica di Mont’e Prama, a Cabras (Or), ha premiato il film “I fratelli Champollion. Nel segreto dei geroglifici” di Jacques Plaisant (Francia, 52’) cui è andato il premio Sardegna archeofilm 2025 a conclusione di una rassegna che ha riunito per quattro giorni – dal 2 al 5 luglio 2025 – archeologi, registi, divulgatori e appassionati da tutta Italia, consolidandosi come uno degli appuntamenti di riferimento per il cinema documentario dedicato all’archeologia, alla storia antica e alla memoria dei popoli. Oltre venti i titoli selezionati, provenienti da diversi Paesi, capaci di raccontare scoperte, ricerche, avventure intellettuali e siti straordinari, con una particolare attenzione ai temi dell’identità e del patrimonio culturale mediterraneo. A consegnare il premio il direttore artistico Tore Cubeddu e Giulia Pruneti di Archeologia Viva che hanno animato le serate del festival. Al secondo posto nella speciale classifica del pubblico si è classificato “Némos andando per mare” di Marco Antonio Pani (Italia, 110’), al terzo “Maasai Eunoto” di Kire Godal (Kenya, 34’).

Frame del film “Le secret des hieroglyphes. Les freres Champollion / I segreti dei geroglifici. I fratelli Champollion” di Jacques Plaisant
La pellicola francese “I fratelli Champollion. Nel segreto dei geroglifici” di Jacques Plaisant (Francia, 52’) rievoca una delle più grandi conquiste intellettuali dell’umanità: la decifrazione dei geroglifici da parte di Jean-François Champollion, avvenuta nel 1822 grazie alla stele di Rosetta. Ma il racconto si arricchisce di una nuova prospettiva, rivelando il ruolo determinante del fratello maggiore Jacques-Joseph, figura chiave e fino a oggi rimasta in ombra. Attraverso archivi familiari e studi recenti, il documentario riscrive una pagina di storia della linguistica e della ricerca archeologica.

Giulia Pruneti e Paolo Carboni consegnano il premio Archeociak 2025 all’istituto comprensivo di Uta (Ca) (foto mont’e prama)
Nella serata finale è stato consegnato anche il Premio Archeociak, in collaborazione con l’Associazione Babel, rivolto a studentesse e studenti delle scuole primarie e secondarie della Sardegna con lo scopo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione dell’archeologia e della storia dell’Isola attraverso la scrittura cinematografica. Il riconoscimento è andato all’istituto comprensivo di Uta (Ca) con il progetto “La pietra del tempo”. Sul palco, per la consegna, Paolo Carboni, direttore artistico del Babel Festival.

Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama, al Sardegna Archeofilm Festival 2025 (foto mont’e prama)
Soddisfatto il presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni, che ha sottolineato l’importanza di una manifestazione (realizzata in collaborazione con Firenze Archeofilm, Archeologia Viva e Giunti Editore) che anno dopo anno è riuscita a crescere e ad attirare l’attenzione di un pubblico sempre più numeroso. Vinta anche la sfida di portare la rassegna cinematografica nell’area archeologica di Mont’e Prama, in un luogo dove la narrazione del passato assume un significato particolare, con gli scavi a poche decine di metri dal pubblico.
La serata finale del Sardegna Archeofilm Festival è stata l’occasione per presentare fuori concorso “Carlo Tronchetti – La mia Sardegna Archeologica” (Italia, 45’), un documentario-intervista realizzato da Nicola Castangia, con soggetto e sceneggiatura di Anthony Muroni e consulenza scientifica di Giorgio Murru. Carlo Tronchetti, presente alla proiezione, è stato un protagonista assoluto della scena archeologica sarda, e attraverso un racconto appassionato ha ripercorso dal vivo la sua lunga carriera: dagli scavi di Mont’e Prama e Nora fino a Tharros e Sant’Antioco. Il racconto filmico è scandito da riprese aeree, ricostruzioni tridimensionali e fotografie d’archivio, che restituiscono con intensità la passione, la visione e la dedizione di una vita spesa a difendere e valorizzare il patrimonio della Sardegna.

Giorgio Murru, Nicola Castangia, Giulia Pruneti, Anthony Muroni e Carlo Tronchetti al Sardegna Archeofilm Festival 2025 (foto mont’e prama)
Carlo Tronchetti, al termine della proiezione, ha voluto ringraziare la Fondazione Mont’e Prama per avergli dato la possibilità di raccontare un pezzo memorabile dell’archeologia sarda, che lo ha visto protagonista dagli anni Settanta in poi e, con la consueta ironia, ricordando quel periodo fantastico, ha concluso la sua riflessione sul palco con una citazione del film Blade Runner: “Io ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare”. Muroni, dal suo canto, ha sottolineato come il film sia il giusto tributo a un archeologo vivente e rappresenti anche “un segnale contro la tendenza dei nostri tempi a dimenticare troppo facilmente le persone che hanno lasciato un segno nel corso delle loro attività di ricerca e studio”. Piero Pruneti, fondatore di Archeologia Viva, la prima grande rivista italiana di divulgazione archeologica, partner della manifestazione, è intervenuto a conclusione del Festival per annunciare che il documentario realizzato da Nicola Castangia sarà in concorso alla prossima edizione del Firenze Archeofilm, un riconoscimento per un lavoro, ha affermato, “che avrebbe dato del filo da torcere al film vincitore di questa edizione del Sardegna Archeofilm”.
Cabras (Or). Nell’area archeologica di Mont’e Prama al via il Sardegna Archeofilm Festival: quattro serate con proiezioni, incontri con registi e studiosi, e approfondimenti tematici
Si apre mercoledì 2 luglio 2025, nell’area archeologica di Mont’e Prama a Cabras (Or)la nuova edizione del Sardegna Archeofilm Festival, rassegna cinematografica dedicata all’archeologia e al racconto per immagini, organizzata dalla Fondazione Mont’e Prama in collaborazione con Firenze Archeofilm, Archeologia Viva e Giunti Editore. Per quattro serate consecutive, fino al 5 luglio 2025, l’area archeologica si trasforma in un’arena a cielo aperto, dove si alternano proiezioni, incontri con registi e studiosi, e approfondimenti tematici pensati per un pubblico curioso e appassionato. Ingresso libero e gratuito

Il volto di Alessandro, dal grande mosaico del Mann. reso tridimensionale: frame del documentario di Vanni Gandolfo (foto mann)
La serata inaugurale, mercoledì 2 luglio 2025, apre alle 21, con il film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo (Italia, 52’). Un affascinante viaggio che svela i segreti e le sfide dietro il restauro di uno dei più straordinari tesori dell’arte antica: il leggendario mosaico di Alessandro e Dario raffigurante il volto di Alessandro Magno custodito al MANN. Il capolavoro, il mosaico più importante mai ritrovato a Pompei, costituisce una delle fonti più anomale, ma anche attendibili, per immaginare le vere sembianze del grande condottiero macedone. L’intervento di restauro, che combina tecnologie diagnostiche all’avanguardia e metodologie innovative, ha lo scopo di preservare un’opera importantissima, essenziale per la comprensione della cultura ellenistica. Parallelamente, il documentario dedica spazio significativo alla ricerca del volto “umano” di Alessandro mediante l’intelligenza artificiale. Interviene il regista Vanni Gandolfo. Segue “Il Mito nella Storia del Cinema: dall’epica classica ai blockbuster”, un viaggio attraverso il cinema epico, dall’Odissea agli Avengers, per esplorare la rappresentazione del mito e della storia sul grande schermo. Incontro con Paolo Giulierini (etruscologo). Introducono Tore Cubeddu e Giulia Pruneti. Chiude la serata il film “Maasai Eunoto” di Kire Godal (Kenya, 34’). Gli indigeni Masai lottano ancora oggi per mantenere vive le loro tradizioni. Attraverso le voci di guerrieri e anziani durante il loro emotivo rito di passaggio nel 2022, Maasai Eunoto segue il passaggio del guerriero Masai allo stadio di anziano, rivelando il passato e il presente nascosti di una delle cerimonie di iniziazione culturale più importanti dell’Africa.
Giovedì 3 luglio 2025, alle 21, la serata apre con il film “Ojo” di Fry J. Apocaloso (Italia, 3’42’’). In un ritmo serrato, immagini fluide e in continua trasformazione invadono il centro dello schermo, seguendo un moto centripeto che ha origine da un unico punto: l’occhio del gigante. Attraverso un gioco di forme e transizioni, assistiamo a tutto ciò di cui è stato il testimone metaforico, dalla sua costruzione in terra sarda fino alle sue esperienze nel mondo. Intervengono gli autori e i rappresentanti della FSFC, introduce Tore Cubeddu. Segue il film “Boreddu e i giganti di Mont’e Prama” di Salvo Carramusa (Italia, 6’). I giganti di pietra – custodi di una storia non ancora ben conosciuta – giacevano, nascosti, nel sottosuolo del Sinis. Avrebbero voluto tornare alla luce – dopo quasi tre millenni. Ma temevamo l’insidia dei tombaroli. Finché non incontrarono un bambino di nome Boreddu, una notte, capace di tender loro un tranello, farli arrestare e aiutarli a ritornare alla luce. Ora vivono, di nuovo, all’interno del museo di Cabras, e hanno incominciato a raccontarci la loro, e la nostra, storia. Intervengono gli autori, introducono Tore Cubeddu e Giulia Pruneti. Chiude il film “Balentes” di Giovanni Columbu (Italia, 70’). Tratto da un fatto realmente accaduto in Sardegna nel 1940, sullo sfondo del fascismo e alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, il film racconta un furto di cavalli compiuto ai danni di un allevamento militare. Protagonisti sono due ragazzini di 11 e 14 anni. I loro propositi sono del tutto idealistici: liberare i cavalli affinché non muoiano in guerra. Riescono nell’intento ma sulla via del ritorno vengono intercettati dalla milizia e uno dei due viene ucciso. Interviene Giovanni Columbu, introducono Tore Cubeddu e Giulia Pruneti.
Venerdì 4 luglio 2025, è il programma, alle 21, il film “Nemos” di Marco Antonio Pani (Italia, 110’). L’Odissea interpretata da pastori, contadini, artigiani, pescatori e marinai della Sardegna, che attraverso l’improvvisazione guidata danno vita a un racconto dolceamaro, epico e universale, in cui la modernità si intreccia con la forza delle tradizioni. Quindi il Talk cinema e archeologia: Tonino Zera scenografo dialoga con Giulia Pruneti e Tore Cubeddu.
Sabato 5 luglio 2025, ultima serata, alle 21, si inizia con il film “I fratelli Champollion. Nel segreto dei geroglifici” di Jacques Plaisant (Francia, 52’). Duecento anni fa, Jean-François Champollion decifrò per la prima volta i geroglifici egizi, risolvendo così uno dei più grandi enigmi della storia dell’umanità̀. Ciò̀ che è poco noto è che dietro questo genio si nasconde un uomo nell’ombra: Jacques-Joseph, il fratello maggiore della famiglia Champollion. Il recente studio degli archivi di famiglia getta nuova luce sull’avventura intellettuale della decifrazione. Segue l’incontro con Carlo Tronchetti archeologo. Interviene Nicola Castangia, introduce Giorgio Murru. Quindi il film “Carlo Tronchetti. La mia Sardegna archeologica” di Nicola Castangia (Italia, 45’I). L’archeologo Carlo Tronchetti racconta l’avventura degli scavi da lui diretti in Sardegna dal 1977 in poi nei siti di Nora, Mont’e Prama, Sant’Antioco e Tharros. Il documentario conduce lo spettatore attraverso un viaggio, narrato dallo stesso protagonista, che si rivela ricco di suggestione, dove il dato scientifico dello scavo archeologico viene intriso di aneddoti che consentono al racconto di scorrere leggero, accompagnato da suggestive riprese aeree, ricostruzioni virtuali e numerose immagini storiche d’archivio. Carlo Tronchetti riesce a miscelare nel suo racconto il dettaglio scientifico, i ricordi ricchi di spensieratezza e le profonde emozioni provate in quei luoghi duranti gli scavi archeologici nei siti che oggi, grazie anche al suo lavoro, hanno una rilevanza internazionale: Nora, Sant’Antioco con l’antica città di Sulky, Tharros e Mont’e Prama con le statue dei Giganti. Chiude la serata e il festival la cerimonia di premiazione con l’assegnazione del premio del pubblico “Sardegna Archeofilm” 2025, e l’assegnazione del premio del concorso “Archeociak”.
Vieste (Fg). Il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo ha vinto il premio Venere Sosandra, assegnato dal pubblico della V edizione del Vieste Archeofilm

Frame del film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo
Nuovo riconoscimento per il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo, prodotto da Rai Cultura. È arrivato dalla V edizione del Vieste Archeofilm 2025, festival internazionale del cinema di archeologia, arte e ambiente, che si è tenuto al Castello Svevo di Vieste (Fg), dal 24 al 26 giugno 2025, organizzato da Città di Vieste, Polo Culturale Vieste, ArcheoLogica srl, Archeologia Viva, Firenze Archeofilm. Il film più gradito dal pubblico è stato appunto “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo, cui è andato il premio Venere Sosandra 2025. Il film (Italia 2023, 56’) è il racconto degli scavi del santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni (Si), premiati come la scoperta archeologica dell’anno. Dal 2020 al 2022, la vasca sacra, cuore del santuario, ha restituito oltre 200 manufatti in bronzo e più di 5000 monete, ma soprattutto ci ha consegnato il racconto fedele di un passato solo apparentemente lontano dal nostro presente, che ci parla ancora di salute e fede.
Vieste (Fg). Al via il Vieste Archeofilm, V edizione, che apre il calendario del “Festival diffuso” del Firenze Archeofilm. Tre serate di grande cinema con ospiti speciali e il premio Venere Sosandra al film più votato dal pubblico
Il Vieste Archeofilm 2025, festival internazionale del cinema di archeologia, arte e ambiente, giunto alla V edizione, apre la ricca stagione di eventi del “Festival diffuso” promosso da Firenze Archeofilm tra giugno e ottobre 2025. Appuntamento dunque al Castello Svevo di Vieste (Fg), alle 21.15. dal 24 al 26 giugno 2025, con ingresso libero: tre serate di grande cinema per raccontare l’archeologia, l’arte e l’ambiente. Interviste a cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Ospiti speciali tra cui Eugenio Farioli Vecchioli, Giuliano Volpe, Edoardo Tresoldi, Lorenzo Scaraggi, Franco Cardini. Il film più votato dal pubblico si aggiudica il Premio Venere Sosandra – Vieste 2025”. Vieste Archeofilm è organizzato da Città di Vieste, Polo Culturale Vieste, ArcheoLogica srl, Archeologia Viva, Firenze Archeofilm. Selezione filmi e archivio cinematografico: Firenze Archeofilm.
MARTEDÌ 24 GIUGNO 2025. Apre la serata il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli, Brigida Gullo (Italia 2023, 56’). Il racconto degli scavi del santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni (Si), premiati come la scoperta archeologica dell’anno. Dal 2020 al 2022, la vasca sacra, cuore del santuario, ha restituito oltre 200 manufatti in bronzo e più di 5000 monete, ma soprattutto ci ha consegnato il racconto fedele di un passato solo apparentemente lontano dal nostro presente, che ci parla ancora di salute e fede. Segue l’incontro con l’ospite della serata, Eugenio Farioli Vecchioli regista e autore Rai, intervistato da Piero Pruneti. Quindi il film “Le donne del telaio” di Federico Ferrario (Italia, 23’). In un luogo remoto nel nord dell’Argentina, le donne portano avanti la tradizione dei manufatti creati con telai a mano. Il loro è un flusso di lavoro ispirato alla natura, scandito dal battito di un mondo totalmente al femminile. Chiude la serata il film “Il Serparo” di Alessio Consorte (Italia, 14’). Ogni primo maggio a Cocullo, un pittoresco borgo abruzzese, si celebra la festa di San Domenico Abate, il santo protettore dal morso dei serpenti. Questa tradizione, unica nel suo genere, vede i serpari catturare le serpi per rendere omaggio al santo, perpetuando un rito che si tramanda da secoli.
MERCOLEDÌ 25 GIUGNO 2025. Apre la serata il film “Diario di scavo. Archeologi a Siponto” di Lorenzo Scaraggi (Italia 2025, 65′). A Siponto, tra polvere, strumenti e sguardi concentrati, una giornata di scavo diventa occasione per raccontare non solo un sito archeologico, ma un mestiere. “Diario di scavo. Archeologi a Siponto” è un documentario osservativo che segue da vicino il lavoro quotidiano degli archeologi, mettendo in luce la fatica, la precisione, la cura, ma anche l’umana quotidianità di chi riporta alla luce la storia. Attraverso il racconto del sito prende forma il mestiere dell’archeologo e si evidenzia il ruolo dell’archeologia pubblica come pratica civile, dialogo con il territorio e strumento di restituzione. Senza retorica né mediazioni, il film si muove nel tempo reale di una giornata, ascolta il linguaggio dei gesti, mostra il rapporto tra persone e terra, tra scienza e comunità. Una narrazione silenziosa, ma carica di senso. Segue l’incontro con gli ospiti della serata: Giuliano Volpe, ordinario di Archeologia all’università di Bari; Edoardo Tresoldi, architetto; Lorenzo Scaraggi regista, intervistati da Piero Pruneti. Chiude la serata il film “Atto d’amore” di Lorenzo Lo Muzio (Italia, 15’). Nel 2020 sono stati avviati i lavori di scavo, studio e valorizzazione della Cripta delle Clarisse di Monte Sant’Angelo (Foggia). Il film, frutto del progetto portato avanti sotto la direzione scientifica della Soprintendenza ABAP, ci trasporta nel solitario e spirituale mondo senza tempo della clausura.
GIOVEDÌ 26 GIUGNO 2025. Apre la serata il film “Gargano Sacro” di Lorenzo Scaraggi (Italia 2025, 28’). Gargano Sacro” segue il viaggio a piedi del regista Lorenzo Scaraggi, che attraversa l’intero promontorio del Gargano, in Puglia, percorrendo 120 chilometri da Rignano Garganico a Vieste. Il documentario esplora un paesaggio di forti contrasti, fra boschi secolari, eremi scavati nella roccia e abbazie millenarie affacciate sull’Adriatico. Le tappe centrali – San Matteo, Pulsano, Monte Sant’Angelo e Monte Sacro – rivelano la profonda sacralità di un territorio dove storia, natura e spiritualità si intrecciano. Ogni passo diventa esperienza intima, grazie al silenzio e alla lentezza che accompagnano il cammino, mentre lo sguardo si posa su antiche pietre e panorami sconfinati. “Gargano Sacro” mostra come la memoria di queste terre possa offrire una rilettura del presente, invitando a sostare e ad ascoltare i ritmi più profondi della Puglia garganica. È un racconto che riconnette con l’essenza del viaggio a piedi, fondendo fede, tradizioni e meraviglia in un’unica, intensa narrazione. Segue l’incontro con l’ospite della serata, Franco Cardini storico del Medioevo e divulgatore televisivo. Chiude la serata e la V edizione del Vieste Archeofilm l’atttribuzione del Premio “Venere Sosandra” – V edizione al film più votato dal pubblico.
AL CINEMA CON ARCHEOLOGIA VIVA. Ben nove location per il Festival diffuso di Firenze Archeofilm 2025: Vieste (Fg) 24-26 giugno 2025 col Vieste Archeofilm; Cabras (Or) 2-5 luglio 2025 col Sardegna Archeofilm Festival; Grosseto 17-19 luglio 2025 col Maremma Archeofilm; Aquileia (Ud) 29 luglio – 1° agosto 2025 con l’Aquileia Film Festival; Cividate Camuno (Bs) 21–23 agosto 2025 col Civitas Camunnorum Archeofilm; Varese 3-6 settembre 2025 col Varese Archeofilm; Ustica (Pa) 17–19 settembre 2025 con l’Ustica Archeofilm; Catania 25-27 settembre 2025 col Catania Archeofilm; Cuneo 2-4 ottobre 2025 col Cuneo Archeofilm.
Firenze. Alla VII edizione di Firenze Archeofilm il pubblico premia il film “Campo della Fiera e il pozzo del tempo” di Massimo D’Alessandro (che prende anche una menzione speciale dall’università di Firenze). Ecco tutti i film che hanno vinto gli altri premi o hanno ricevuto menzioni

Il regista Massimo D’Alessandro riceve il premio Firenze Archeofilm 2025 da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, per il film “Campo della Fiera e il pozzo del tempo” (foto beppe cabras / archeologia viva)

Le scoperte archeologiche in un pozzo ai piedi di Orvieto, gli ultimi Maasai del Kenya, le storie di “bibliotecari-eroi” e i monumenti preistorici mostrati per la prima volta al cinema sono gli argomenti sviluppati dai film premiati alla VII edizione di Firenze Archeofilm, il festival di Archeologia Arte e Ambiente organizzato dalla rivista Archeologia Viva (Giunti Editore) al Cinema La Compagnia di Firenze dove, dal 5 al 9 marzo 2025, sono stati proposti al pubblico 80 film da tutto il mondo di cui oltre la metà anteprime.

Premio “Firenze archeofilm” 2025 al film “Campo della Fiera e il pozzo del temèpo” di Massimo D’Alessandro (foto beppe cabras / archeologia viva)
Il PREMIO “FIRENZE ARCHEOFILM” 2025 al film più votato dal pubblico è stato assegnato a “Campo della Fiera e il pozzo del tempo” di Massimo D’Alessandro (Italia 2025, 52’). Produzione: A.S.S.O. (Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione) ETS. Consulenza scientifica: Marco Cruciani, Danilo Leone, Mario Mazzoli, Silvia Simonetti, Simonetta Stopponi, Vincenzo Valenzano. Nel cuore dell’Italia centrale, ai piedi della rupe di Orvieto, si cela Campo della Fiera, un luogo dove sacralità e storia s’intrecciano da oltre duemila anni. Santuario federale degli Etruschi, poi centro spirituale dei Romani e infine dimora dei Francescani, questo sito è testimone di un’eredità millenaria. Grazie a decenni di scavi archeologici affiorano reperti straordinari: ceramiche pregiate, antichi templi e un pozzo misterioso che racchiude tesori dimenticati. Attraverso ricostruzioni emozionanti, interviste agli archeologi e riprese spettacolari, il documentario svela la vita, il declino e la rinascita di un luogo unico.
PRIMI 15 CLASSIFICATI FIRENZE ARCHEOFILM 2025 (Voto “film più gradito al pubblico” da 1 a 5)
1° Campo della Fiera e il pozzo del tempo (4,41)
Nazione: Italia – Regia: Massimo D’Alessandro
2° Threads of Heritage. Nel Tunnel dei Crimini d’Arte (4,40)
Nazione: Italia – Regia: Brian Parodi
3° Luigi De Gregori. Salvare la creatura (4,37)
Nazione: Italia – Regia: Tommaso Sestito, Lorenzo Chechi
4° Alhambra, il paradiso perduto / Alhambra, the lost paradise (4,32)
Nazione: Francia – Regia: Marc Jampolsky
5° Libano segreto: i tesori di Byblos / Secret Lebanon: the treasures of Byblos (4,30)
Nazione: Francia – Regia: Philippe Aractingi
6° Viaje a Itaca / Journey to Ithaca (4,29)
Nazione: Spagna – Regia: Juan Prado
7° Vangelo secondo Maria (4,27)
Nazione: Italia – Regia: Paolo Zucca
8° Langobardi – Grimoaldo, il primo re friulano (4,24)
Nazione: Italia – Regia: Sandra Lopez Cabrera
9° L’uomo di Val Rosna (4,234)
Nazione: Italia – Regia: Stefano Zampini
10° Donne di Miniera (4,230)
Nazione: Italia – Regia: Roberto Carta
11° Giordania biblica. Tra presenze remote e splendori nascosti (4,217)
Nazione: Italia – Regia: Alberto Castellani
12° Un altro mondo – L’esilio di Rolando Nannicini a Latronico (4,211)
Nazione: Italia – Regia: Daniela Zottola
13° Huarmis Sachamantas / Le donne del telaio (4,18)
Nazione: Italia – Regia: Federico Ferrario
14° La tomba della Sciamana / Das Grab der Schamanin (4,168)
Nazione: Germania – Regia: Christian Stiefenhofer
15° L’altro mondo dei dinosauri / L’autre monde des dinosaures (4,164)
Nazione: Francia – Regia: Pascal Cuissot

Il premio “Studenti UniFi” 2025 al film “Luigi De Gregori. Salvare la creatura” di Tommaso Sestito, Lorenzo Chechi (foto beppe cabras / archeologia viva)
Il PREMIO “STUDENTI UNIFI” per il miglior cortometraggio è stato assegnato dalla giuria di studentesse e studenti dell’Università di Firenze a: “Luigi De Gregori. Salvare la creatura” di Tommaso Sestito, Lorenzo Chechi (Italia 2024, 18’). Produzione: Luca Pirolo, Tommaso Sestito. Roma, 1936. La Seconda Guerra Mondiale è all’orizzonte. Il governo italiano decide di attuare un piano di protezione antiaerea per salvaguardare il patrimonio artistico e culturale nazionale. La difesa dei materiali librari più preziosi della Capitale è affidata a Luigi De Gregori, bibliotecario di fama internazionale e punto di riferimento per i direttori di biblioteche di tutta Italia. Inizia così la ricerca di nascondigli sicuri.
2° classificato: “Lawrence of Moravia” di Jan Cechl (Repubblica Ceca, Portogallo 2024, 14’). Produzione: Radim Procházka, Irina Calado. 3° classificato: “Sui tetti di chi dorme” di Antonello Pisano Murgia (Italia 2024, 15’). Produzione: Fabio Fanni Marceddu.

Il Premio “Università di Firenze” 2025 al film “Maasai Eunoto” di Kire Godal (foto beppe cabras / archeologia viva)
Il PREMIO “UNIVERSITÀ DI FIRENZE” è stato assegnato dalla giuria composta da tre docenti dell’università di Firenze: Sara Casoli docente di Cinema, fotografia e televisione, Domenico Lo Vetro docente di Archeologia preistorica, Silvia Pezzoli docente di Sociologia della Comunicazione, a: “Maasai Eunoto” di Kire Godal (Kenya 2024, 34’). Produzione: Angela Fisher, Carol Beckwith, Kire Godal. Gli indigeni Masai lottano ancora oggi per mantenere vive le loro tradizioni. Attraverso le voci di guerrieri e anziani durante il loro emotivo rito di passaggio nel 2022, Maasai Eunoto segue il passaggio del guerriero Masai allo stadio di anziano, rivelando il passato e il presente nascosti di una delle cerimonie di iniziazione culturale più importanti dell’Africa.
MOTIVAZIONE: “Maasai Eunoto dipinge con grande forza narrativa e potenza visiva la cultura e le tradizioni del popolo Maasai, raccontando con vividezza e sensibilità il passaggio del guerriero Masai allo stadio di anziano. Le immagini realizzate dalla documentarista Kire Godal, di grande poesia ed eleganza, si amalgamano efficacemente con le voci narranti dei protagonisti, che raccontano in prima persona il significato del rito di passaggio che si accingono a compiere, in una forma di autorappresentazione ancora troppo rara nei documentari etnografici”.
MENZIONE SPECIALE ad “Approdi” di Lorenzo Scaraggi (Italia 2024, 45’). Produzione: Lorenzo Scaraggi per Omero su Marte. Consulenza scientifica: Nicolò Carnimeo
MOTIVAZIONE: “Approdi è un viaggio “geopoetico” che prende spunto dal Breviario Mediterraneo di Pedrag Matvejevic. Attraverso la metafora del viaggio e gli approdi nei porti pugliesi, lo spettatore viene accompagnato ad approfondire ad ogni tappa temi diversi, aiutato da voci esperte di studiosi, artisti, giornalisti e intellettuali. La narrazione di alta qualità, il linguaggio poetico, la fotografia e la voce fuori campo del regista svelano i legami tra i valori storico-archeologici dei porti e il loro significato contemporaneo”.
MENZIONE SPECIALE a “Campo della Fiera e il pozzo del tempo” di Massimo D’Alessandro (Italia 2025, 52’). Produzione: A.S.S.O. (Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione) ETS. Consulenza scientifica: Marco Cruciani, Danilo Leone, Mario Mazzoli, Silvia Simonetti, Simonetta Stopponi, Vincenzo Valenzano
MOTIVAZIONE: “Una storia secolare riscoperta grazie a 20 anni di ricerche archeologiche condotte al Campo della Fiera sotto la rupe di Orvieto. Con abilità narrativa, e grazie al montaggio sapiente delle immagini e all’uso delle nuove tecnologie, il documentario ripercorre le affascinati vicende di questo luogo della memoria in un filo continuo che dagli etruschi conduce al medioevo. Fulcro della narrazione sono le recenti indagini nel profondo pozzo medievale del convento di San Pietro in Vetere da cui, grazie alla sinergia tra archeologi e speleologi, emergono inaspettate meraviglie”.

Il premio “Museo e istituto fiorentino di Preistoria” al film “Rondelle: 7000 anni di mistero / Roundels: the 7000 years old mystery” di Krzysztof Paluszyński (foto beppe cabras / archeologia viva)
Il PREMIO “MUSEO E ISTITUTO FIORENTINO DI PREISTORIA” al miglior film di archeologia preistorica è stato assegnato dalla giuria composta da: Massimo Tarassi (storico, dirigente Cultura Provincia di Firenze, membro del CdA del Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria), Maddalena Chelini (archeologa, responsabile dei Servizi educativi e comunicazione del Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria), Fabio Martini (archeologo, già docente all’università di Firenze e presidente del museo e istituto fiorentino di Preistoria) a “Rondelle: 7000 anni di mistero / Roundels, the 7,000 years old mystery” di Krzysztof Paluszyński (Polonia 2021, 54’). Produzione: PFS PalFilmStudio – Consulenza scientifica: Lech Czerniak, Jacek Wierzbicki. Il film è un viaggio attraverso il territorio polacco ed europeo che risale a circa 7000 anni fa. Le scene svolte all’aperto, le accurate inquadrature, l’uso di ricostruzioni, rievocatori e animazioni in 3D faranno rivivere quel mondo lontano. Protagoniste sono le rondelle, ancora poco conosciute e studiate, tra i più antichi esempi di architettura monumentale in Europa.
MOTIVAZIONE: “Il filmato ricostruisce con accuratezza e rigore scientifico un fenomeno che ha interessato l’intera Europa nella Preistoria recente, una pionieristica architettura monumentale neolitica della quale sono rimaste tracce importanti per la loro descrizione ed evidenze più labili che vanno interpretate. Il risultato dell’operazione di ricostruzione storica, proposta in chiave accessibile e divulgativa, è di ottimo livello informativo ed educativo. La narrazione è organica e tiene un ritmo molto apprezzabile. La comunicazione si avvale di ricostruzioni, animazioni 3D e rievocazione che utilizzano con rigore e prudenza il dato archeologico”.
MENZIONE SPECIALE a “L’Uomo prima dei Neanderthal / Humans before Neanderthals” di Emma Baus (Francia 2024, 52’). Produzione: Anne Labro / Tangerine Productions. Consulenza scientifica: Amélie Vialet
MOTIVAZIONE: “Il più antico popolamento dell’Europa, a seguito dei processi migratori fuori dall’Africa, viene affrontato sulla base della documentazione archeologica disponibile che viene presentata e interpretata con competenza e rigore scientifico. Il pregio del film, oltre ad una innegabile perizia tecnica, sta nella sensibilità e nella capacità di offrire allo spettatore un quadro storico talora labile nel quale vengono ricostruite le capacità cognitive di quei nostri antichi antenati e alcuni caratteri che ancora oggi definiscono il nostro essere umani”.
Firenze. Al via la settima edizione di Firenze Archeofilm: in cinque giorni 80 film in concorso tra cui 50 anteprime per un grande viaggio nella storia dell’umanità dai dinosauri ai giorni nostri
80 film in concorso tra cui 50 anteprime con proiezioni non stop mattina e pomeriggio, ospiti internazionali, incontri con i registi, cineforum: al via dal 5 al 9 marzo 2025 la settima edizione di Firenze Archeofilm – Festival Internazionale del Cinema di Archeologia Arte e Ambiente – organizzato dalla rivista Archeologia Viva (Giunti Editore) al Cinema La Compagnia. Archeologia, arte, ambiente, etnografia s’intrecciano come fili invisibili nella cinque giorni dando vita a un grande viaggio nella storia dell’umanità. Tutto a ingresso libero e gratuito. Al termine della manifestazione saranno assegnati i seguenti riconoscimenti: premio “Firenze Archeofilm” al film più votato dal pubblico in qualità di giuria popolare; premio “Università di Firenze”; premio “Studenti UniFi” al miglior corto cinematografico; premio “Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria” al miglior film di archeologia preistorica.
Un’avventura spazio-temporale dai dinosauri fino ai nostri giorni, passando per l’Uomo di Neanderthal, il mondo perduto dei giardini pensili, l’Egitto dei Faraoni, l’eruzione di Pompei, i santuari dell’antica Grecia, gli Etruschi e le miniere di ferro, la vera storia dei Longobardi, l’incendio di Notre-Dame, gli ultimi indigeni Masai, lo scioglimento dei ghiacci e gli inascoltati allarmi ambientali. I film – tutti in italiano e con una sezione in original sound – arrivano quest’anno da Austria, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera, Germania, Grecia, Ucraina, Portogallo, Polonia, Italia, Estonia, Iran, Canada, Islanda, Iraq, Repubblica Ceca, Kenya, Russia, Messico, Ungheria, Turchia e Usa.
Giovedì 6 e venerdì 7 marzo 2025 sbarca al “Firenze Archeofilm” il corto cinematografico VR che racconta la vita in palafitta delle comunità preistoriche vissute nell’Italia settentrionale. Il pubblico avrà la possibilità – indossando appositi visori – di provare cosa significava far parte di quel mondo sospeso sull’acqua tra attività di pesca, caccia e artigianato.

Frame del film “La tomba della Sciamana” di Christian Stiefenhofer
Quest’anno al centro del festival cade l’8 marzo “festa della donna” e “Firenze Archeofilm” ha scelto di dedicare all’importante giornata alcuni dei documentari in programma. Tra i focus delle pellicole: la vita della grande egittologa Edda Bresciani, la scoperta in Germania della cosiddetta tomba della Sciamana, il mondo solo femminile delle donne del telaio in Argentina, un cartoon sulle ultime ore della Regina Nefertari, la vicenda di Maria di Nazareth.

























Missioni di scavo italiane all’estero: il patrimonio culturale dell’Iraq, dell’Azerbaigian, Turchia, Marocco, Oman, raccontato dalla testimonianza diretta degli archeologi responsabili.

Commenti recenti