Aperta la XXVI Rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto nel nome di Khaled Asaad, l’archeologo di Palmira decapitato dall’Isis. E sabato “instant movie” di Alberto Castellani con il ricordo personale di Asaad in un’intervista del 2004

All’archeologo Khaled Asaad, decapitato dall’Isis, è dedicata la XXVI rassegna internazionale del cinema archeologico
La XXVI rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto, dal 6 al 10 ottobre 2015, nel nome di Khaled Asaad, l’archeologo di Palmira “la cui morte e sacrificio – ricorda Dario Di Blasi, direttore della rassegna – hanno dimostrato che la cultura non può coesistere con la guerra e che al tempo stesso è la premessa necessaria per la pace”. Ma non è tutto. Sabato 10 ottobre, durante la serata delle premiazioni dei film in concorso, ci sarà un omaggio ad Asaad con un “instant movie” del regista veneziano Alberto Castellani, che dieci anni fa aveva avuto l’onore di intervistarlo. Era il 18 agosto 2015 quando Khaled al-Asaad è stato ucciso a Palmira dopo aver difeso fino all’ultimo dalla furia dell’Is il sito archeologico, patrimonio dell’Unesco, decapitato dai jihadisti per non aver rivelato il nascondiglio di alcuni inestimabili reperti romani. E ora una petizione tutta italiana sulla piattaforma Change.org chiede la candidatura postuma al Nobel per la Pace di Khaled Asaad. A lanciare l’appello, sottoscritto finora da oltre 12500 utenti in soli 4 giorni, è Anna Murmura, che nella lettera indirizzata al Comitato per i Nobel e alle Accademie di Archeologia e Cultura classica ha chiesto che “l’anno prossimo in febbraio venga proposta la candidatura al Nobel per la pace alla memoria per Khaled Asaad, l’archeologo di Palmira morto per difendere i nostri beni culturali dalle onde barbariche e la cultura classica a cui dobbiamo molto. Difendere la cultura – conclude – vuol dire difendere la pace, la guerra e l’odio nascono dall’ignoranza. Khaled Asaad è un eroe di cui il mondo ha parlato e parla poco. Onore al grande archeologo e al grande uomo”. La petizione è stata sottoscritta anche da Di Blasi. “Ho firmato l’appello che mi è arrivato dal Perù tramite facebook da Giuseppe Orefici, archeologo italiano in sud-america, per assegnare il premio Nobel per la pace a Khaled Asaad. I social network possono essere utili”.

Il poster ufficiale della XXVI Rassegna internazionale del Cinema archeologico di Rovereto dal 6 al 10 ottobre 2015
Brilla sulla XXVI Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto la medaglia assegnata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, recapitata alla Fondazione Museo Civico di Rovereto alla vigilia della rassegna consacrata quest’anno al dibattito, quanto mai attuale, sul passato e sul presente della culla della civiltà. Il programma cinematografico e di conversazioni della XXVI edizione della Rassegna non si discosta da questo intento e offre un menu ricchissimo di quasi cento film e una decina d’incontri con protagonisti della ricerca archeologica, con la collaborazione preziosa del Centro Studi Ligabue e del Documentary & Experimental Film Center di Tehran che organizza annualmente una delle più importanti manifestazioni di documentari internazionali, ovvero Cinema Veritè. Novità di quest’anno, l’introduzione di una menzione speciale assegnata da un gruppo di Archeoblogger e l’assegnazione del premio speciale Cinem.A.Mo.Re (la Rassegna che promuove Religion Today Filmfestival, Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico e Trento Film Festival). Tra gli appuntamenti in cartellone, Di Blasi ricorda quelli del paesaggio preistorico delle nostre Dolomiti, l’Avventura dei primi uomini in Australia, i misteriosi obelischi in territorio curdo in Turchia, l’eccitante ricerca di un importante personaggio della corte di Hat-shep-sut, primo faraone donna, la ricostruzione della storia della Nike di Samotracia, la principale icona del Louvre parigino, la riscoperta della Verona romana nel suo impianto urbano e la ricostruzione grafica della sua complessa stratificazione archeologica, la storia e anche l’etnografia di tanti siti e luoghi dell’Iran attuale e dell’antica Persia, le splendide immagini di un vero e proprio museo all’aria aperta come quello del territorio del Mustang tibetano, robot sottomarini per scoprire antichi naufragi là dove l’uomo non potrà arrivare, la meravigliosa arte dei tappeti di Bijar e Tabriz, la scoperta dei popoli che abitarono Angkor e che forse ne furono gli artefici, un intrigo nella Bibbia che ci fa sospettare un Gesù sposato, un viaggio nelle varie forme di scrittura nell’antico Egitto, e ancora la provocazione: l’Iliade e l’Odissea possono aver avuto origine nei miti baltici e non in quelli mediterranei? Quanti misteri, quante scoperte e purtroppo quanta barbarie contro l’uomo e le tante sue realizzazioni e culture come in Iraq e in Siria. Quanta leggerezza, dimenticanza e disattenzione verso popoli che stanno per scomparire come i pigmei Babinga o i cavernicoli Tau’t Bato delle Filippine documentati da Giancarlo Ligabue. Partecipiamo quindi per combattere l’ignoranza, l’intolleranza e la barbarie, per la cultura e per la pace in ricordo di Khaled Asaad trucidato a Palmira per difendere l’uomo e la civiltà”.
E così arriviamo alla serata finale con il ricordo di Khaled Asaad nelle immagini che Alberto Castellani ha recuperato nei suoi archivi, tra ricordi ed emozioni di quell’incontro e di quella visita speciale di Palmira. “Il mio film – spiega Castellani – è un saluto di addio a un uomo di 82 anni che, presago dello scempio del Califfato Islamico, era riuscito a nascondere negli ultimi mesi in un luogo sicuro centinaia di statue. Prima che gli uomini della morte conquistassero la “sposa del deserto” e ne trucidassero il suo più fedele custode”. L’incontro con Asaad risale al 2004. “Si stavano levando i primi raggi del sole – ricorda il regista veneziano – quando Palmira ci apparve all’improvviso giù a valle in tutta la sua estensione. L’incontro con il professor Asaad era fissato per il primo pomeriggio: quindi avevamo tutto il tempo per ammirarla in quella magica versione di luce”. La visita alle rovine non era vincolata da orari . Il tempio di Baal invece era aperto dalle 8 alle 13 e dalle 16 alle 19 con qualche riduzione in certi periodi dell’anno, in particolare durante il Ramadan. All’interno del museo era vietato fumare e toccare gli oggetti. “Ed è qui che il prof Khaled Asaad è stato ucciso dopo il tramonto con un coltello, davanti alla folla, dopo un mese di prigionia nelle mani degli estremisti dell’Isis”.
“Il destino di Palmira – ci raccontò il coraggioso direttore del sito Unesco – è quello di proporci testimonianze lungo un periodo di civiltà lungo più di 300 anni. Un autentico faro di civiltà nel contesto del mondo di allora. La sua arte non è però un miscuglio tra occidente ed oriente, una imitazione, per quanto raffinata. L’arte palmirena propone una rielaborazione che introduce ad uno stile assolutamente originale, personale. Un’arte in grado di affermare una identità locale, nel più vasto contesto del mondo orientale. Nell’accommiatarci gli proponemmo alcune immagini da noi girate a Maloula il piccolo villaggio cristiano della Siria che insieme ad altri due paesi vicini, è il luogo in cui viene ancora parlata la lingua aramaica, quella di Gesù. Asaad non ebbe alcuna esitazione. Ci mostrò una lapide e cominciò a leggere ad alta voce. Quel suono antico non lo ho mai dimenticato”. Poi, accomiatandosi, il professore invitò il regista e tutta la troupe a visitare il tempio di Baal, abbastanza vicino. “Ricordo allora di aver goduto, assieme ai miei compagni, di un privilegio inatteso: quello di essere gli unici visitatori. E di provare quasi una ebbrezza nel non condividere con nessuno i propilei, il recinto sacro, il portico, l’ampio cortile interno del tempio. Impossibile allora immaginare – conclude Castellani – che dieci anni più tardi una vampata di fuoco, fumo e polvere avrebbe distrutto quel tempio”.
Iran last minute: ultimi quattro posti per andare in Iran alla scoperta dei tesori e dei profumi dell’antica Persia con i co-autori della guida “Iran, tesori di Persia”. Si parte il 24 ottobre da Venezia
L’occasione “last minute” è di quelle da non perdere: ci sono ancora quattro posti disponibili per il viaggio alla scoperta dell’Iran con Graziano Tavan e Sara Sabokkhiz, due co-autori della guida turistica “Iran, tesori di Persia”, che sarà data in omaggio ai partecipanti. L’agenzia Lanai Viaggi propone infatti per ottobre (dal 24 ottobre al 1° novembre 2015) un viaggio speciale: “Iran, tesori e profumi dell’antica Persia”, con partenza in pullman da Villafranca di Verona e aereo da Venezia. Per chi invece è scomodo per queste partenze, si organizzano transfer personalizzati. Lunedì 7 settembre scadono le iscrizioni: chi è interessato ne approfitti (info 348.7694483; email: archeologiavocidalpassato@gmail.com). Vediamo il programma.
24 OTTOBRE: VILLAFRANCA, VENEZIA, TEHERAN Ritrovo nel piazzale della stazione ferroviaria di Villafranca di Verona con gli accompagnatori Lanai e partenza per l’aeroporto di Venezia. Decollo alle 14.20 per Teheran con volo Turkish airlines via Istanbul. Arrivo all’aeroporto di Teheran alle 00.30, disbrigo delle formalità doganali e trasferimento con la nostra guida in hotel. Pernottamento.
25 OTTOBRE: TEHERAN Giornata dedicata alla visita di Teheran, popolosa capitale dell’Iran moderno. Situata a 1400-1800 metri di altitudine, alle pendici dei monti Alborz, è la sede del governo nonché il centro delle attività commerciali e imprenditoriali del Paese. Qui visiteremo il museo Archeologico nazionale dell’Iran, che ripercorre la storia dell’arte e della cultura iranica, attraverso reperti archeologici che vanno dal 6mila a.C. fino ai Sassanidi, ultima dinastia persiana prima dell’invasione araba; il museo del Vetro e della Ceramica, allestito in una elegante palazzina del periodo Quajar, museo nel museo, che ospita una preziosa collezione di vetri e ceramiche, dal II millennio a.C. alla nostra era. L’Azadi Tower, l’arco della Libertà, simbolo di Teheran. Pensione completa.
26 OTTOBRE: TEHERAN, SHIRAZ Partenza con volo di linea per Shiraz e trasferimento in hotel. Giornata dedicata alla visita del bazar coperto, primo assaggio dell’artigianato iraniano; della moschea di Vakil, dell’Eram Garden (palazzo con giardino persiano), Shah Cheragh mosque (una delle più preziose e più venerate dell’Iran, un tripudio di specchi e argenti). Pensione completa.
27 OTTOBRE: SHIRAZ, PERSEPOLI Giornata di escursione a Persepoli, la maestosa città-palazzo dei re persiani, capitale dell’impero achemenide, edificata da Dario nel VI sec. a.C. e distrutta da Alessandro Magno come vendetta del saccheggio di Atene. Visita della Terrazza con la Porta delle Nazioni, l’Apadana (sala delle udienze) con i rilievi dei popoli sudditi, il Palazzo di Dario, il Palazzo delle Cento colonne. Prima Dario e poi Serse avevano fatto affluire in Persia i migliori artigiani del mondo, costruendo una città-palazzo che doveva rappresentare la perfezione dell’architettura e della scultura del tempo. La visita prosegue con Naqsh-e-Rostam, dove ci sono le tombe nella roccia dei re achemenidi e, sempre sulla parete della falesia, i grandi rilievi sassanidi, l’ultima dinastia persiana. Nel pomeriggio rientro a Shiraz con visita dei mausolei dei poeti Sa’adi e Hafez e il palazzo-giardino di Narenjestan: un ricco palazzo con decorazioni a stucco, argenti, specchi e pareti a piastrelle colorate. Pensione completa.
28 OTTOBRE: SHIRAZ, PASARGADE, YAZD Con un percorso di 130 chilometri da Shiraz si raggiungerà Pasargade, la prima capitale achemenide, fondata da Ciro il Grande nel 600 a.C., che qui volle essere anche sepolto: la Tomba di Ciro è forse il monumento più famoso dell’Iran. La visita comprende anche il Palazzo di Ciro con la grande iscrizione trilingue, il Trono di Salomone (un tempio del fuoco) e la fortezza che domina la piana. Proseguimento per Yazd, ai margini dei deserti Dasht-e-Kavir e Dasht-e-Lut , dove visiteremo le Torri del Silenzio, luogo di sepoltura degli Zoroastriani: lì venivanio esposti i corpi che venivano mangiati dagli avvoltoi, e la Porta del bazar (Amir Chakmagh). Pensione completa.
29 OTTOBRE: YAZD, ISFAHAN Importante tappa lungo la carovaniera percorsa dai mercanti che esportavano le loro sete e i loro tappeti, Yazd fu visitata nel 1272 da Marco Polo, che la descrisse splendente di moschee, storica roccaforte dei seguaci del culto di Zoroastro-Zarathustra. Prima colazione. La mattina sarà dedicata alla visita della città, una delle più interessanti dell’Iran e antico centro Zoroastriano. Vedremo l’Atash-Kadeh, in cui si conserva il fuoco sacro. La Moschea del Venerdì, dal cui portale si slanciano i due minareti più alti dell’Iran. Passeggeremo nella città vecchia, fra raffinati esempi di case tradizionali, abitazioni dalla particolare architettura con le caratteristiche torri di aerazione o “badgir”. Nel pomeriggio partenza alla volta di Isfahan (370 km). Lungo il percorso, che alterna paesaggi di alte montagne e distese desertiche, si farà sosta a Nain, famosa per la moschea Masjid-i-Jomeh. La parte più antica della moschea risale al X secolo e presenta il caratteristico schema architettonico abbaside, con il cortile centrale circondato da portici, privo di iwan. Magnifico è il mihrab, la nicchia interna decorata rivolta verso la Mecca. Arrivo a Isfahan, gioiello dell’arte safavide. Pensione completa
30 OTTOBRE: ISFAHAN Per secoli crocevia di commerci e carovane, di traffici raffinati che hanno dato vita ad una borghesia ricca e colta, Isfahan e una città signorile che incanta per la bellezza dei suoi monumenti. Giornata dedicata alla visita d’Isfahan, la città che Shah Abbas I (1587-1629), della dinastia Safavide, elesse a sua capitale, e che pianificò ed abbellì fino a farne la perla del rinascimento persiano. L’arte islamica, sia essa di ispirazione sacra o profana, raggiunge qui esiti insuperati. Ci concentreremo sui monumenti che si affacciano sull’immensa piazza dell’Imam, l’esempio più sublime della concezione architettonica, artistica e urbanistica dello Shah Abbas: la moschea dell’Imam, monumentale, un’esplosione di raffinata bellezza attraverso i rivestimenti di piastrelle dipinte; la moschea Sheikh Lotfollah o delle donne, più raccolta, un vero gioiello; il palazzo di Ali Qapu, del governatore, che dalla grande terrazza domina la piazza. Pensione completa.
31 OTTOBRE: ISFAHAN Giornata dedicata al tour della città. Si visitano tre importanti ponti sul fiume Zayandeh-Rud, il Ponte Sio Se Pol (o delle 33 arcate) e il Ponte Khaju (Pol-e-Kaju)e il ponte Shahrestan del periodo sassanide. L’importanza dei ponti di Isfahan non risiede solo nella loro splendida architettura, ma anche nella loro funzione pratica, sociale e di elevazione spirituale. Funzionavano come dighe, mercati di frutta e ortaggi di primo mattino, luoghi di aggregazione dove, all’ombra di padiglioni dipinti, si sorseggiava il tè, sciogliendo in bocca cialde di zucchero d’orzo, o si fumava il narghilè. Meta di passeggiate la sera, quando l’aria impregnata di freschi vapori anticipava i piaceri del paradiso islamico. Quindi ritorno nella piazza dell’Imam, per riempirci di stupore e di magia e dedicare il pomeriggio allo shopping nel monumentale bazar (cinque chilometri di percorsi coperti), dove ci si può lasciare rapire dai profumi, i colori, le atmosfere orientali: qui si trovano gioielli in pietre dure (lapislazzuli e turchese), oreficeria, tappeti, oggetti di artigianato, tessuti stampati a mano… Un’esperienza unica. Pensione completa
1° NOVEMBRE: ISFAHAN, VENEZIA, VILLAFRANCA Trasferimento notturno all’aeroporto e decollo con volo Turkish Airlines alle 04.40 via Istanbul per l’Italia. Arrivo previsto a Venezia alle 13.20 e trasferimento immediato a Villafranca presso la stazione Ferroviaria.
INFO: alberghi 4*; quota di partecipazione in camera doppia: 1950 euro; tasse aeroportuali: 211 euro; supplemento singola: 390 euro. La quota comprende: transfer Villafranca-Venezia andata e ritorno; voli di linea in classe economica; sistemazione in hotel 4 stelle; trasferimenti e trasporto per tutto il viaggio in Iran con bus con aria condizionata; visite con guida locale parlante italiano; ingressi per le visite da programma; accompagnatore da Villafranca (il giornalista, scrittore Graziano Tavan); assicurazione medico con massimale di euro 160.000. La quota non comprende: tasse aeroportuali; assicurazione annullamento; mance ed extra di carattere personale; tutto quanto non espressamente menzionato ne “la quota comprende”.
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