Ostia antica (Roma). In Sala Cébeillac-Gervasoni, “Una giornata per Ida Baldassarre” promossa dal parco archeologico a poche settimane dalla scomparsa dell’archeologa che, tra gli altri, diede grande contributo allo studio e alla conoscenza della Necropoli di Porto all’Isola Sacra
Il parco archeologico di Ostia antica organizza una giornata in ricordo di Ida Baldassarre, a poche settimane dalla scomparsa dell’archeologa che, tra gli altri, diede grande contributo allo studio e alla conoscenza della Necropoli di Porto all’Isola Sacra (vedi Archeologia in lutto. Si è spenta a 93 anni Ida Baldassarre, figura di primo piano dell’archeologia italiana, allieva di Ranuccio Bianchi Bandinelli. Impegnata in Egitto e Libia, e sull’Isola sacra di Ostia antica. La sua monumentale edizione “Pompei. Pitture e Mosaici” resta un punto di riferimento | archeologiavocidalpassato). Lunedì 1° dicembre 2025, in Sala Cébeillac-Gervasoni, all’interno degli Scavi di Ostia, “Una giornata per Ida Baldassarre”, a cura di Irene Bragantini, Alessandro D’Alessio e Cristina Genovese. Il programma. Alle 10, Alessandro D’Alessio, Cristina Genovese, Introduzione alla Giornata; 10.20, Amneris Roselli, Ida nel Dipartimento del Mondo classico; 10.40, Matteo D’Acunto, Ida e l’insegnamento universitario: formazione, ricerca, spirito critico; 11, Bruno d’Agostino, Ida, dall’Alpi alle Piramidi: la misura del mondo, la profondità della storia; 11.20, Coffee break; 11.40, Emanuele Greco, Ida interprete ineguagliabile del “De Amicitia”; 12, Angela Pontrandolfo, Sulle esperienze pittoriche del primo ellenismo; 12.20, Agnés Rouveret, Costruire e decostruire la pittura romana: ricordi di conversazioni con Ida; 12.40, Anna Santucci, Ida e/a Cirene; 13, discussione; 13.30, pausa pranzo; 15, Franca Taglietti, Uno sguardo limpido che accoglie il dubbio: Ida e la necropoli dell’Isola Sacra; 15.20, Irene Bragantini, Ida ‘per iscritto’: sulla decorazione a Porto; 15.40, Filippo Coarelli, Intervento di chiusura.
Napoli. All’università “Federico II”, in presenza e on line, la giornata internazionale di studi “Donne e Archeologia in Europa nel XX secolo. Il ruolo delle donne nella ricerca e valorizzazione del patrimonio archeologico” a cura di Bianca Ferrara, per approfondire il contributo delle donne alla storia della disciplina archeologica
Lunedì 1° dicembre 2025, alle 9.30, nell’aula Ex Cataloghi Lignei dell’università “Federico II” di Napoli, nel complesso di San Pietro Martire in via Porta di Massa 1 a Napoli, la giornata internazionale di studi “Donne e Archeologia in Europa nel XX secolo. Il ruolo delle donne nella ricerca e valorizzazione del patrimonio archeologico” a cura di Bianca Ferrara e rappresenta un’importante occasione per approfondire il contributo delle donne alla storia della disciplina archeologica, riportando alla luce figure e percorsi rimasti a lungo nell’ombra. L’iniziativa acquista particolare rilievo grazie alla partecipazione di studiose provenienti da diversi contesti accademici, italiani e stranieri. Sarà inoltre possibile seguire l’evento anche online tramite la piattaforma Microsoft Teams (https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_ODJiMGNkM2ItNWZiNC00YzVmLThjZTMtMmY1YTM5MzM3NWQx%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%222fcfe26a-bb62-46b0-b1e3-28f9da0c45fd%22%2c%22Oid%22%3a%2280566533-a071-4e2e-a989-0a894ea565dc%22%7d). La Giornata rientra in un progetto di ricerca scientifica coordinato dalla prof.ssa Bianca Ferrara, volto ad approfondire il ruolo delle donne negli studi archeologici tra la fine dell’Ottocento e il Novecento, con particolare attenzione ai percorsi formativi, alle modalità di accesso alla professione e ai contributi offerti allo sviluppo della disciplina archeologica. Il Convegno vedrà la partecipazione di studiose e ricercatrici provenienti da Università italiane e straniere, che approfondiranno le tematiche proposte, offrendo nuovi e interessanti spunti di riflessione. Le diverse relazioni in programma permetteranno infatti di delineare un quadro più completo e articolato del contributo femminile alla disciplina, mettendo in luce figure spesso poco note ma di grande rilevanza scientifica.
Dopo i saluti istituzionali di Andrea Mazzucchi e Rosalba Di Meglio, la prima sessione del Convegno, coordinata da Antonella Tomeo, prevede gli interventi di Giovanna Greco, Flavia Frisone, Margarita Díaz-Andreu, María José Berlanga Palomo, Fedra A. Pizzato e Sophie Hay. A seguire, le relazioni di Bianca Ferrara, Rachele Cava, Daniela Capece e Teresa Laudonia. I contributi offriranno un quadro articolato delle esperienze femminili che, tra archeologia, papirologia ed epigrafia, si sono sviluppate in un contesto tradizionalmente dominato da figure maschili, mettendo in luce percorsi professionali, approcci critici e metodologie innovative introdotte dalle studiose.
Padova. Ai musei Eremitani la conferenza “Pigorini e la preistoria dell’Egeo: i rapporti con Heinrich Schliemann e con la Missione Archeologica Italiana a Creta” con Massimo Cultraro (CNR, Catania) e Nicola Cucuzza (università di Genova), sesto e ultimo appuntamento del ciclo di conferenze “Padova per l’archeologia preistorica e protostorica a 100 anni dalla morte di Luigi Pigorini (1925-2025)” a cura di Michele Cupitò e Silvia Paltineri (unipd)
Martedì 2 dicembre 2025, alle 17.30, in sala del Romanino, ai Musei Eremitani di Padova, la conferenza “Pigorini e la preistoria dell’Egeo: i rapporti con Heinrich Schliemann e con la Missione Archeologica Italiana a Creta” con Massimo Cultraro (CNR, Catania) e Nicola Cucuzza (università di Genova), sesto e ultimo appuntamento del ciclo di conferenze “Padova per l’archeologia preistorica e protostorica a 100 anni dalla morte di Luigi Pigorini (1925-2025)”, organizzato dalle cattedre di Preistoria e Protostoria ed Etruscologia e antichità italiche, del dipartimento di Beni culturali dell’università di Padova, in collaborazione con il Comune e i Musei Civici di Padova e con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Massimo Cultraro, dirigente di ricerca dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale (Cnr-Ispc) (foto parco naxos)
Heinrich Schliemann, il celebre scopritore di Troia e Micene, ha una grande popolarità in Italia in parte favorita dai legami personali e istituzionali tra l’uomo d’affari tedesco e alcune figure di alto rango dell’accademia nazionale. “Indefesso viaggiatore e amante dell’Italia – ricordano Cultraro e Cucuzza -, Schliemann aveva compiuto, nel corso della sua esistenza, sei viaggi nel nostro Paese, alcuni dei quali si erano trasformati in permanenze fisse durate anche due mesi. Nell’ultimo decennio una fortuita combinazione tra il riordino generale del Fondo Schliemann conservato ad Atene e la (ri)scoperta dell’Archivio personale di Luigi Pigorini presso l‘università di Padova, ha posto le basi per la ricostruzione del ruolo giocato dallo scopritore di Troia all’interno della società degli intellettuali e del mondo dell’archeologia nazionale. Figura cardine di questo complesso sistema di relazioni è stato Luigi Pigorini, il quale, oltre a diventare anche amico personale dello studioso tedesco, aveva favorito l’attivazione di alcune missioni archeologiche in Italia, pressoché sconosciute in letteratura, ma oggi ricostruite grazie all’incrocio tra fonti archivistiche di differente natura.
“Pigorini aveva incontrato Schliemann nel 1868 a Napoli – continuano i due studiosi – all’interno del circolo di archeologi e antropologi dei quali facevano parte Giuseppe Fiorelli e Giustiniano Nicolucci. L’incarico di capo Sezione della direzione generale dei Musei e Scavi di Antichità, istituita a Roma in seguito allo spostamento dei ministeri nella nuova capitale, apre fin dal 1875 una nuova stagione di rapporti tra Pigorini e Schliemann. L’epicentro di questo rapporto è l’affidamento a Schliemann di una intensa attività di esplorazioni in Sicilia nell’autunno del 1875, a cui segue una campagna di scavi a Marino (Roma), sui Colli Albani alla ricerca della mitica Alba Longa. Quest’ultimo scavo sarà al centro di una violenta polemica che coinvolge i salotti romani e alcune figure della vecchia intellighenzia pontificia, come il geologo e antichista Miche Stefano De Rossi, al punto da richiedere un intervento istituzionale dello stesso Pigorini. Affetto, stima reciproca ma anche concessione di una parte della collezione troiana a Roma, sono gli ingredienti di un lungo rapporto, prima solo algido e formale, ma in seguito in grado di aprirsi anche a confidenze personali, come si ricava dalle lettere dell’archivio ateniese che oggi assumono un valore indiscutibilmente più denso dopo la scoperta della corrispondenza conservata a Padova.
“Luigi Pigorini, nella veste di presidente della Regia Scuola Archeologica di Roma, svolse un importante ruolo anche nella fondazione della Missione archeologica italiana a Creta nel 1899. Fu infatti grazie alla sua azione, coordinata con quella di Domenico Comparetti, un altro eminente studioso italiano di filologia e storia greca, che fu possibile inviare la missione archeologica nell’isola, allora posta sotto il controllo di alcune nazioni europee, fra cui l’Italia.

Le gradinate del teatro di Gortina (Creta) messe in luce dalla campagna di scavo 2025 dell’università di Padova (foto saia)
“Tra il 1900 ed il 1905 la Missione archeologica, guidata sul campo da Federico Halbherr, contribuì significativamente alla scoperta della civiltà minoica, portando alla luce il Palazzo di Festòs e la Villa di Haghia Triada. Più che un coinvolgimento sul piano scientifico, nel sostenere la Missione archeologica a Creta Pigorini avvertiva probabilmente la necessità che l’Italia mostrasse, attraverso l’impegno sul campo di archeologi operanti nella Scuola da lui diretta, la capacità di condurre delle indagini in un contesto internazionale. L’importanza politica di questa iniziativa agli occhi di Pigorini può quindi spiegare il limitato interesse che lo studioso dimostrò per le scoperte archeologiche effettuate dalla Missione cretese.
“Concluso nel 1905 il mandato di presidente della Scuola di Roma, Pigorini fu nel 1908 contrario alla costituzione della Scuola Archeologica Italiana di Atene, che a suo parere doveva essere solo una “sezione” di quella romana. I rapporti con gli archeologi impegnati nelle indagini a Creta continuarono comunque ad essere cordiali anche in quegli anni ed anzi, per una circostanza casuale, Pigorini fu il primo ad essere messo al corrente, per lettera, della scoperta del celebre disco di Festòs“.
Castelfranco Emilia (Mo). Presentazione de “I colori del Museo”, la nuova installazione multimediale immersiva del museo civico Archeologico “A. C. Simonini”
L’hanno chiamata “I colori del Museo”: è la nuova installazione multimediale immersiva del museo civico Archeologico “A. C. Simonini” di Castelfranco Emilia (Mo), che propone un inedito percorso di scoperta e valorizzazione del patrimonio archeologico cittadino attraverso luce, suono e tecnologia. “I colori del Museo” viene presentata domenica 30 novembre 2025, alle 17, nella sala polivalente di Santa Maria Assunta e museo civico Archeologico di Castelfranco Emilia. L’iniziativa, gratuita con ingresso libero, promossa dalla Città di Castelfranco Emilia e dalla Regione Emilia-Romagna, rappresenta un passo importante nel processo di innovazione e accessibilità del museo, rendendo l’esperienza di visita più coinvolgente e contemporanea.
Programma. Alle 17, saluti istituzionali: Giovanni Gargano, sindaco della Città di Castelfranco Emilia; Silvia Cantoni, assessore alla Cultura della Città di Castelfranco Emilia; Gessica Allegni, assessore alla Cultura della Regione Emilia Romagna. Interventi: Silvia Ferrari, funzionario settore Patrimonio culturale, Regione Emilia Romagna; Lara Sabbionesi, funzionaria della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Modena Reggio Emilia e Ferrara; Marcello Ganzerli, manager in grafica, digital rendering e marketing. Alle 18.15, al museo civico Archeologico “A.C. Simonini”, presentazione della nuova installazione “I colori del Museo”.
Taranto. Al museo Archeologico nazionale visita guidata “Archè, il principio e l’acqua”, terzo appuntamento con gli approfondimenti tematici a corollario della mostra
Domenica 30 novembre 2025, al museo Archeologico nazionale di Taranto terzo appuntamento con gli approfondimenti tematici a corollario della mostra “Archè. Il principio e l’acqua”, inaugurata il 26 settembre 2025 e che rimarrà aperta fino al 1° febbraio 2026: un percorso che esplora l’acqua dolce come bene naturale e culturale, attraverso reperti mai esposti prima, provenienti dai ricchissimi depositi del MArTA; un viaggio che si estende fino all’epoca medievale e moderna, per raccontare una città stratificata e viva come Taranto. Alle 16, una funzionaria archeologa del MArTA guiderà i partecipanti in un percorso che esplora l’acqua dolce come bene naturale e culturale, attraverso anche reperti mai esposti prima, provenienti dai ricchissimi depositi del Museo. Attività incluse nel biglietto d’ingresso (10 euro, salvo gratuità e riduzioni). Nessuna prenotazione richiesta.
La mostra “Archè. Il principio e l’acqua”. “Nello scenario contemporaneo, in cui sono sempre più percepibili gli effetti del cambiamento climatico, in cui si avverte la necessità di un uso equo e solidale delle risorse idriche”, interviene Stella Falzone, direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto, “occorre ripartire dalle origini, dalla storia più antica delle genti che hanno abitato il nostro territorio: un tema di memoria, di consapevolezza e di riscoperta del passato comune, per costruire al meglio il nostro futuro. Nel progettare la mostra sull’acqua, si è scelto infatti di richiamare il termine Archè, il principio di tutto, caro alla filosofica greca. Il progetto espositivo nasce con l’obiettivo di presentare al pubblico, in un panorama articolato, diacronico, e con diverse narrazioni e vari approfondimenti tematici, le forme dei vasi e quegli oggetti legati alla quotidianità dell’acqua, e ai diversi usi antichi, che provengono da Taranto e dai territori vicini. Un lavoro di “emersione” – continua la direttrice Stella Falzone – che ci consente di riportare alla luce reperti che solo per questioni di spazio rimangono al buio dei depositi, e che in occasioni come queste ci permettono inoltre di ampliare il racconto fino all’epoca medievale e moderna di questa città così stratificata”.
Roma. Il parco archeologico del Colosseo partecipa a “Musei in Musica” con un’apertura straordinaria dell’anfiteatro flavio e performance di cori
Sabato 29 novembre 2025 torna l’appuntamento in notturna con “Musei in Musica”, la manifestazione promossa da Roma Capitale, sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, organizzata da Zètema Progetto Cultura. Il parco archeologico del Colosseo aderisce con un’apertura serale straordinaria del Colosseo che sarà animata dalle performance dei cori Vocal Oddity (diretto da Raffaella Monza) e Sing Up (diretto da Fabrizio Vestri). L’ingresso avverrà da piazza del Colosseo a partire dalle 20.10 con ultimo accesso alle 22.20.
Roma. La 15.ma edizione di Musei in Musica alle università: dalla Sapienza a E-Campus alla Luiss. Il programma
Musei, spazi espositivi, istituzioni estere ma anche i luoghi del sapere e dell’istruzione. L’edizione 2025 di Musei in Musica arriverà ancora una volta nelle università pubbliche e private della città con un ampio programma di iniziative. Come quelle messe in campo dalla SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA che aprirà straordinariamente il proprio Polo Museale dalle 20 alle 24 (ultimo ingresso ore 23 o, in alcuni casi, 23.30) consentendo di partecipare gratuitamente a concerti e a visite guidate. A dare il via all’iniziativa, alle 20 nel Nuovo Teatro Ateneo, il concerto inaugurale Pavane, contes et chansons con l’orchestra MuSa Classica diretta da Demetrio Moricca che guiderà il pubblico lungo un percorso dedicato alla raffinatezza della musica europea tra XIX e XX secolo, passando dal colore timbrico di Maurice Ravel al lirismo cantabile di Edward Elgar. Info orari e programmazione: http://www.uniroma1.it. Apertura straordinaria anche per l’UNIVERSITÀ TELEMATICA E-CAMPUS di via Matera (dalle 20.30 alle 23.30, ultimo ingresso ore 23) che aderisce all’iniziativa proponendo uno spettacolo di tango argentino, con la musica eseguita dal trio Daria Rossi Poisa (violoncello), Gabriela Gali (bandoneon), Antonella Neri (piano) e le performance di ballo affidate ai danzatori professionisti Juliana Figueredo, Fabiano Silveira, Arianna Aramini, Renato Serrecchia e al maestro Pablo Garcia. Ulteriore opportunità per i cittadini è l’apertura straordinaria della sede di Villa Alberoni dell’UNIVERSITÀ LUISS GUIDO CARLI (dalle 20.30 alle 22), i cui spazi saranno visitabili con due turni di ingresso (alle 20.30 e alle 21.15). Il percorso sarà accompagnato da un sottofondo musicale dei brani prodotti dalla casa discografica Luiss Baccano. Accesso gratuito previa registrazione.
Roma. Al via la 15ma edizione di “Musei in Musica”, la storica manifestazione dell’autunno cittadino che diffonde l’intrattenimento musicale nei Musei Civici di Roma Capitale dedicata al ricordo di Ornella Vanoni con Rita Marcotulli: oltre 100 gli spettacoli in programma e molte visite guidate. Musei aperti dalle 20 alle 2 di domenica mattina a 1 euro. Qualche idea nel ricco programma
Sabato 29 novembre 2025 Roma celebra l’incontro tra patrimonio culturale e arti performative con la 15ma edizione di “Musei in Musica”, la storica manifestazione dell’autunno cittadino che diffonde l’intrattenimento musicale nei Musei Civici di Roma Capitale e negli altri spazi espositivi e culturali della città e che quest’anno sarà dedicata al ricordo di ORNELLA VANONI, il cui straordinario talento verrà omaggiato durante la serata dai numerosi artisti presenti. Inaugurata simbolicamente dal concerto della Banda Musicale della Polizia Locale di Roma Capitale, in programma alle 19.30 in piazza del Campidoglio, la lunga notte di “Musei in Musica” attraverserà l’intera città al ritmo dei generi musicali più disparati – dalla musica etnica al jazz, dal pop alla musica sacra e classica, dalla musica da film allo swing – raggiungendo gli oltre 50 spazi eccezionalmente aperti dalle 20 alle 2 del mattino di domenica e accessibili al costo speciale di 1 euro (o gratuitamente dove espressamente indicato). Saranno oltre 100 gli spettacoli in programma, tra concerti corali e strumentali, performance, ensemble e formazioni ridotte, a cui si aggiunge una ricca offerta di visite guidate per una programmazione che vedrà la partecipazione di oltre 150 artisti.

La compositrice e pianista jazz RITA MARCOTULLI in “Omaggio a Ornella Vanoni” (foto musei in comune)
“Avvicinare i cittadini ai luoghi più belli della città, ovunque, in periferia e nel centro: lo faremo con una grande festa di musica che animerà la notte del 29 novembre, nelle piazze e nei musei della città”, dichiara l’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio. “Musei in Musica anche quest’anno dedicherà attenzione a tutto il patrimonio artistico e musicale ma in particolar modo omaggerà Ornella Vanoni, appena scomparsa, un’artista che ha dato tanto e che è molto amata. Lo faremo anche grazie ad un ospite speciale, la compositrice e pianista jazz di fama mondiale Rita Marcotulli. Anche in questa 15ma edizione le cittadine e i cittadini potranno assistere a concerti, spettacoli dal vivo e ammirare, al contempo, le più grandi opere d’arte che i nostri musei offrono a tutti i romani e ai turisti. Roma sta vivendo una grande trasformazione e le cittadine e i cittadini, da ogni quadrante di Roma, potranno apprezzarlo anche con questa iconica e tradizionale iniziativa ‘Musei in musica’, per la cui organizzazione voglio fin d’ora ringraziare tutti i lavoratori che permetteranno questa iniziativa e in particolare la società in house Zètema Progetto Cultura”.
Ospite speciale di questa 15ma edizione di “Musei in Musica” è, quindi, la compositrice e pianista jazz RITA MARCOTULLI, artista di caratura internazionale che contribuirà al ricordo di Ornella Vanoni proponendo alle 20.30 alla CENTRALE MONTEMARTINI il concerto “Omaggio a Ornella” in cui si ripercorrerà la straordinaria carriera dell’artista milanese. Sarà un viaggio di ricordi, di musica e di percorsi vissuti, in cui gli aneddoti legati alla loro amicizia e collaborazione si alterneranno ai tanti brani che hanno reso immortale Ornella: da “L’appuntamento” a “Domani è un altro giorno”, da “Senza fine” a “Ti lascio una canzone”. Entrambi scritti per lei da Gino Paoli. E poi ancora un passaggio attraverso i ritmi della musica brasiliana, così amata dalla Vanoni e un finale di racconto in ricordo di un altro grande compositore della musica italiana: Pino Daniele.
L’altare monumentale dedicato alla Pace sullo sfondo mentre sul proscenio la musica attraversa diverse epoche entrando in contatto con il movimento dei corpi. Altro ospite speciale di questa edizione è il coreografo e regista spagnolo MARCOS MORAU, artista di caratura internazionale, già nominato Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal ministero della Cultura francese e più volte selezionato come miglior coreografo dell’anno dalla prestigiosa rivista Tanz. Insieme alla compagnia acclamata dalla critica internazionale LA VERONAL, in questa sede accompagnata dalla voce di Valentina Gargano e dall’arpa di Elisa Greco, proporrà per il pubblico del MUSEO DELL’ARA PACIS, alle 21.15, 22.15, 23.15 e 00.15, la performance “Testamento”, in cui la musica dal vivo – una rilettura di Bach attraversata da strati di elettronica – seguirà il movimento di tre corpi vestiti di nero, il cui carattere effimero si confronterà a sua volta con la materia immutabile del monumento. La pièce, a cura di ORBITA|Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza, si risolverà in un lampo in cui magia, memoria e presenza fisica si intrecciano dando vita a un rituale di bellezza coreografica e musicale. Da uno spazio all’altro, da un momento prestigioso a un altro. A pochi metri di distanza, sul palco dell’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis, alle 20.30, 22.40 e 00.30, per la direzione artistica di Gerardo Di Lella, si terrà, invece, il Disney Music Trio Concert (ingresso gratuito) a cura dell’Associazione Musicale Nuova Diaphonia, un viaggio tra musica e magia in cui grandi e piccoli saranno trasportati nel mondo incantato delle fiabe Disney e del loro vasto repertorio musicale ricco di generi diversi: dal jazz al pop, dalla musica sinfonica a quella etnica.
Tra gli appuntamenti da non perdere di questa edizione, c’è sicuramente la doppia iniziativa ad accesso gratuito ospitata dalla SALA DELLA PROTOMOTECA in Campidoglio. A esibirsi nel prestigioso ambiente di Palazzo Senatorio sarà dapprima la Reale Ambasciata di Arabia Saudita a Roma alle 20.15 con lo spettacolo “La Notte della Luna Piena”, performance di poesia e musica con testi di poesia classica araba tradotta in italiano di alcuni componimenti di SAR Altezza il Principe Badr bin Abdul Mohsen bin Abdulaziz Al Saud, leggendario poeta e pittore. Le poesie verranno declamate dall’attrice Susanna Marcomeni, accompagnata dal suono dell’oud, lo strumento tradizione arabo. A seguire, alle 22 e 23 saranno i giovani artisti di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma che si cimenteranno in un Recital lirico sulla grande tradizione operistica italiana ed europea. Con Sofia Barbashova (soprano), Maria Elena Pepi (mezzosoprano) accompagnate al pianoforte da Elettra Aurora Pomponio. Poco distante nella SALA SANTA RITA, si esibirà alle 20.30, 21.40 e 22.50 l’Associazione Mandolinistica Romana che proporrà il concerto gratuito Scultura e Armonia: “L’Arte Italiana tra Forme e Suoni”, incentrato sulla ricerca dell’identità artistica italiana attraverso il filo conduttore della musica per mandolino, inteso come strumento di musica popolare che come importante strumento solista o d’orchestra della musica italiana, dal Barocco ai nostri giorni.
Altra opportunità per i visitatori è rappresentata dall’apertura straordinaria dalle 20 alle 2 di WEGIL, hub culturale della Regione Lazio gestito da LAZIOcrea, che nell’ambito della mostra attualmente in corso Movie Icons, dedicata agli oggetti originali dei film di Hollywood (ingresso in mostra al prezzo speciale di 10 euro), proporrà diversi momenti di intrattenimento gratuito. Alle 20 il djset di Dj Lela Xein presenterà una selezione di brani tratti da colonne sonore di film incontrati in mostra. A seguire, alle 22 circa, Federico Zampaglione, ripercorrerà i passaggi salienti della propria carriera musicale e artistica attraverso l’esecuzione di alcuni dei suoi brani più conosciuti. Non prima però di aver ricevuto un riconoscimento per il contributo fornito al cinema, in qualità di regista di film di genere horror. Al termine della performance di Zampaglione, la serata proseguirà di nuovo con Dj Lela Xein, che tornerà in consolle per accompagnare il pubblico fino alla chiusura.
Occasione da non perdere anche per questa 15ª edizione sarà l’apertura straordinaria di Palazzo Madama, sede del SENATO DELLA REPUBBLICA e Montecitorio, sede della CAMERA DEI DEPUTATI. Nel primo caso, dalle 20 alle 24 (ultimo ingresso ore 23.30) si potrà visitare Palazzo Madama e la Sala Capitolare di Palazzo della Minerva; mentre nel secondo i visitatori potranno accedere a Palazzo Montecitorio dalle 20 alle 1 (ultimo ingresso 00.30) percorrendo alcuni degli ambienti più importanti dell’edificio. Anche qui, ad aprire la serata, alle 20, il concerto della Banda musicale dell’Esercito Italiano, seguito dal Nuovo Gruppo Folk Lungoni di Santa Teresa di Gallura.
ACCADEMIE E ISTITUTI DI CULTURA STRANIERI Nella tradizione di Musei in Musica c’è sicuramente la partecipazione di alcune delle istituzioni estere presenti sul territorio cittadino. Pertanto, ad aggiungersi alla Reale Ambasciata dell’Arabia Saudita, presente in Sala della Protomoteca, ci saranno le adesioni dell’ACCADEMIA DI BELLE ARTI D’EGITTO A ROMA, che aprirà gratuitamente la sede di via Omero 4 (dalle 20 alle 22, ultimo ingresso 21.30), proponendo, alle 20, il concerto corale Voci in libertà con la direzione del Maestro Jessica Caponero e consentendo di visitare la mostra permanente e la mostra fotografica Ugo Monneret De Villard’s Photografic Lens. Egypt and Nubia in the Photographic Archive of the Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte; e dell’ISTITUTO SVIZZERO, in via Ludovisi, che rimarrà aperto fino alle 23 (ultimo ingresso ore 22) consentendo di visitare gratuitamente how we always survived, la prima mostra monografica in Italia del duo Pauline Boudry/Renate Lorenz.
Fratta Polesine (Ro). Al museo Archeologico nazionale “Buon Compleanno Andrea Palladio”, conferenza-concerto a cura del Maestro Franco Guidetti in occasione del compleanno di Andrea Palladio
In occasione del compleanno di Andrea Palladio, nato a Padova il 30 novembre 1508, il museo Archeologico nazionale di Fratta Polesine, sabato 29 novembre 2025, alle 17.30, propone “Buon Compleanno Andrea Palladio”, conferenza-concerto a cura del Maestro Franco Guidetti. Il museo Archeologico infatti è ospitato nella Barchessa Settentrionale di Villa Badoer prima villa di Palladio in Polesine e patrimonio UNESCO. La conferenza-concerto si svolgerà nell’ambiente suggestivo del museo Archeologico, creando un dialogo profondo tra i reperti della civiltà del bronzo e l’architettura palladiana, entrambi espressioni della sapienza umana del proprio tempo. L’evento è un’occasione imperdibile per celebrare il compleanno di Andrea Palladio e per scoprire il suo genio attraverso una prospettiva sensoriale e musicale del tutto inedita. Attività ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0425668523; e-mail: drm-ven.museofratta@cultura.gov.it.
Il Maestro Franco Guidetti, chitarrista-ricercatore di fama internazionale, noto per le sue chitarre multimanico (uno strumento con un numero variabile di corde da lui ideato e realizzate dall’artigiano Gianni Baretta) negli ultimi anni ha portato avanti la sua passione per il patrimonio artistico e culturale rinascimentale del Veneto, in particolare per l’architettura palladiana. Guidetti ha trasposto in spartiti musicali le proporzioni auree e le rispondenze armoniche degli edifici palladiani – descritte nei trattati dell’architetto, in particolare ne “I Quattro Libri dell’Architettura” – dando vita a una musica che è la traduzione sonora della logica architettonica di Palladio. Il concerto non è solo un’esecuzione, ma un’autentica immersione nelle geometrie e nell’armonia del Rinascimento.

















Commenti recenti