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Taranto. Al museo Archeologico nazionale “Restauri delle opere in mostra”, secondo appuntamento con gli approfondimenti tematici a corollario della mostra “Archè, il principio e l’acqua”

Sabato 1° novembre 2025, al museo Archeologico nazionale di Taranto secondo appuntamento con gli approfondimenti tematici a corollario della mostra “Archè. Il principio e l’acqua”, inaugurata il 26 settembre 2025 e che rimarrà aperta fino al 1° febbraio 2026: un percorso che esplora l’acqua dolce come bene naturale e culturale, attraverso reperti mai esposti prima, provenienti dai ricchissimi depositi del MArTA; un viaggio che si estende fino all’epoca medievale e moderna, per raccontare una città stratificata e viva come Taranto. Alle 19 e alle 21, una funzionaria restauratrice del MArTA condurrà l’approfondimento “Restauri delle opere in mostra” guidando i partecipanti in un percorso dedicato al restauro delle opere esposte, svelando le tecniche e le scoperte che ne hanno restituito la forma originaria. Attività incluse nel biglietto d’ingresso (10 euro, salvo gratuità e riduzioni). Nessuna prenotazione richiesta.

La mostra “Archè. Il principio e l’acqua”. “Nello scenario contemporaneo, in cui sono sempre più percepibili gli effetti del cambiamento climatico, in cui si avverte la necessità di un uso equo e solidale delle risorse idriche”, interviene Stella Falzone, direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto, “occorre ripartire dalle origini, dalla storia più antica delle genti che hanno abitato il nostro territorio: un tema di memoria, di consapevolezza e di riscoperta del passato comune, per costruire al meglio il nostro futuro. Nel progettare la mostra sull’acqua, si è scelto infatti di richiamare il termine Archè, il principio di tutto, caro alla filosofica greca.  Il progetto espositivo nasce con l’obiettivo di presentare al pubblico, in un panorama articolato, diacronico, e con diverse narrazioni e vari approfondimenti tematici, le forme dei vasi e quegli oggetti legati alla quotidianità dell’acqua, e ai diversi usi antichi, che provengono da Taranto e dai territori vicini. Un lavoro di “emersione” – continua la direttrice Stella Falzone – che ci consente di riportare alla luce reperti che solo per questioni di spazio rimangono al buio dei depositi, e che in occasioni come queste ci permettono inoltre di ampliare il racconto fino all’epoca medievale e moderna di questa città così stratificata”.

#domenicalmuseo: il 2 novembre ingresso gratuito a musei e parchi archeologici statali

Domenica 2 novembre 2025 si rinnova l’appuntamento con la #domenicalmuseo, l’iniziativa del ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito nei luoghi della cultura statali ogni prima domenica del mese. Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso con prenotazione consigliata o obbligatoria, dove richiesta. La scorsa #domenicalmuseo, 5 ottobre, ha registrato 277.068 ingressi.

Taranto. Per Halloween al museo Archeologico nazionale “Il mistero dell’anfora perduta”: esperienza ludico-didattica che unisce il fascino dell’archeologia al divertimento dell’Escape room

“Halloween al MArTA”: un’avventura tra archeologia, mistero e gioco per scoprire i segreti dell’antica Taranto in una nuova esperienza ludico-didattica che unisce il fascino dell’archeologia al divertimento dell’Escape room. Venerdì 31 ottobre e sabato 1° novembre 2025, Escape room – “Il mistero dell’anfora perduta”, alle 18. L’attività trasformerà le sale del MArTA in un percorso con enigmi, simboli e reperti da decifrare. Tra indizi nascosti e suggestioni mitologiche, i giovani visitatori conosceranno in modo coinvolgente alcuni dei tesori più affascinanti del museo. Ideato per avvicinare i partecipanti al patrimonio culturale attraverso il gioco di squadra, l’intuizione e la curiosità, e per rendere la conoscenza del passato un’avventura coinvolgente e accessibile a tutti. Attività su prenotazione. Posti limitati. Età consigliata: 8–12 anni. Per info e prenotazioni: tel. 099.4532112.

Sibari (Cs). “Halloween al museo!” Archeologico nazionale della Sibaritide: “L’Ultimo Viaggio: gli Antichi e l’Aldilà”, un pomeriggio unico per vivere un’avventura diversa dal solito unendo storia, curiosità e un pizzico di brivido

“Halloween al museo!”: quest’anno Halloween ai parchi archeologici di Crotone e Sibari si tinge di archeologia e mistero. Venerdì 31 ottobre 2025, alle 16, al museo Archeologico nazionale della Sibaritide, “L’Ultimo Viaggio: gli Antichi e l’Aldilà”. Un pomeriggio unico per piccoli esploratori del passato (8-12 anni) che vogliono vivere un’avventura diversa dal solito unendo storia, curiosità e un pizzico di brivido. Bambini (e genitori) sono invitati a venire in maschera! — antichi dèi, piccoli archeologi o fantasmi del passato: date libero sfogo alla fantasia. SCAVA COME UN ARCHEOLOGO! Scavo simulato alla scoperta di come Greci e Romani accompagnavano i loro cari nel “grande viaggio” verso l’aldilà. LASCIA IL TUO NOME NELLA MEMORIA! Insieme agli altri piccoli archeologi, si inciderà il proprio nome su una grande stele collettiva, proprio come facevano gli antichi per ricordare chi non c’era più. E POI… BABY HORROR DANCE! Festeggiare come facevano gli antichi durante i Parentalia con musica, risate e divertimento “da brivido”. Posti limitati (max 25 partecipanti) – Prenotazione gradita al 337 160 3495. Ogni partecipante riceverà il Certificato di Archeologo Funerario Junior. Insieme si scoprirà che parlare della morte non fa paura, ma ci aiuta a capire meglio la vita, la memoria e il valore del ricordo.

Napoli. Al via al museo Archeologico nazionale “Incontri di Archeologia”, in presenza e in streaming, su progetti di ricerca, nuovi allestimenti, koinè culturale del territorio: apre il direttore Sirano che racconta “I preziosi arredi lignei dalla Villa dei Papiri”. Ecco il programma della XXXI edizione

I progetti di ricerca, i nuovi allestimenti, la koinè culturale del territorio: sono questi i temi su cui si sviluppa la trentunesima edizione degli “Incontri di Archeologia”, al via al museo Archeologico nazionale di Napoli dal 30 ottobre 2025 (in auditorium alle 17 e in diretta streaming e in differita sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del MANN) con ben 22 appuntamenti in programma fino al 28 maggio 2026. Gli Incontri di Archeologia sono progettati e organizzati da Giovanni Vastano (responsabile Servizi Educativi del Mann) con Annamaria Di Noia, Elisa Napolitano e Angela Rita Vocciante. Ingresso libero e gratuito sino a esaurimento posti. “Gli Incontri di Archeologia rappresentano un caposaldo del palinsesto culturale del nostro Museo, una preziosa agorà per appassionati di arte antica e non solo: con un format ben riconoscibile dal pubblico, tra divulgazione e dibattito, ogni conferenza si configura come narrazione originale offerta alla condivisione del pubblico. I sentieri scientifici multidisciplinari, aperti dagli Incontri, mostrano quanto l’archeologia sia una disciplina non solo al passo con il presente, ma soprattutto protesa verso il futuro”, commenta il direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, Francesco Sirano.

Gamba di tripode in legno modanato con impiallacciatura in avorio dalla Villa dei Papiri: parte superiore della gamba decorata con scena di Amorino abbigliato come Attis che raccoglie pigne presso un pino (foto luigi spina / archivio mann)

Pavimento in opus sectile dalla Villa dei Papiri (foto mann)

Come da tradizione, è la conferenza del direttore a inaugurare gli Incontri di Archeologia: per avviare l’edizione 2025/2026, Francesco Sirano ha scelto di raccontare “I preziosi arredi lignei dalla Villa dei Papiri”, ricostruendone le caratteristiche e il contesto. In previsione del nuovo allestimento della Sezione, altri due incontri saranno dedicati alla Villa dei Papiri: in prospettiva museografica, ne parleranno Marialucia Giacco e Marco Magni (giovedì 18 dicembre 2025), mentre Floriana Miele, Stella Pisapia e Grete Stefani si soffermeranno sui pavimenti, capaci di svelare le tante storie legate alla Villa (16 aprile 2026).

Allestimento della sezione “Domus. Gli arredi di Pompei” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto valentina cosentino / mann)

Il Mann che arricchisce la propria offerta culturale, tra nuovi progetti espositivi, permanenti e temporanei: sarà questo il fil rouge delle conferenze di Andrea Milanese e Ruggero Ferrajoli, che illustreranno il progetto scientifico del nuovo allestimento degli arredi di Pompei (6 novembre 2025); ancora Raffaella Bosso e Bianca De Divitiis (11 dicembre 2025) seguiranno la lunga scia culturale tracciata dalla Sirena Parthenope, protagonista della mostra in programma al Mann;

Mani conservate nei depositi seminterrati del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Amanda Piezzo ed Emanuela Santaniello evocheranno suggestive “memorie dal sottosuolo” emerse nel corso dei lavori negli ambienti seminterrati (26 gennaio 2026); anche in relazione alla prossima apertura della sezione numismatica, Massimiliano Clemenza, Stefano Nisi ed Emanuela Spagnoli presenteranno uno studio archeometrico sugli argenti dei denari di Ercolano e sul piombo dei sigilli medievali (26 febbraio 2026); infine, Amanda Piezzo, Mariateresa Operetto e Manuela Valentini ripercorreranno con il pubblico le fasi del complesso restauro e del nuovo allestimento del Mosaico di Alessandro (28 maggio 2026). Non solo grandi esposizioni archeologiche, ma anche percorsi che presentano al pubblico itinerari scientifici meno noti: Andrea Milanese, Ruggiero Ferrajoli e Domenico Pino parleranno delle collezioni grafiche e fotografiche del Mann, i cui documenti hanno permesso di ricostruire la fortuna delle città vesuviane sin dalle prima campagne di scavo nel cuore del XVIII secolo (19 febbraio 2026).

Antefissa a testa femminile di tipo dedalico dal Santuario della dea Marica a Minturno (foto mann)

Come ogni anno, un incontro è incentrato sul patrimonio della Biblioteca del Mann: ne parlerà Vittoria Minniti, con un focus sulla storia della famiglia Carafa di Maddaloni (12 marzo 2026). Tante le conferenze riservate ai progetti di ricerca che partono dal ricco patrimonio archeologico della Campania: Giovanni Di Brino e Carlo Rescigno parleranno del museo Archeologico “George Vallet” di Piano di Sorrento (5 febbraio 2026); Carlo Rescigno illustrerà i nuovi studi che legano Cuma e Crotone (9 aprile 2026); nella lettura di Rita Cioffi, il santuario alla foce del Garigliano si configurerà come occasione per riscoprire il trait d’union tra Minturno e il Mann, all’ombra della dea Marica (5 marzo 2026); il santuario della dea Iside a Benevento sarà raccontato da Rosanna Pirelli, partendo dalle ricerche di Champollion sino agli studi più recenti (26 marzo 2026); ancora, la storia della più antica colonia romana della Campania, Calvi Risorta, sarà ripercorsa da Luana Toniolo per descrivere il progetto del nuovo museo di Cales (7 maggio 2026); una nuova carta archeologica per scoprire l’isola di Capri sarà illustrata da Luca Di Franco, Cecilia Giorgi e Maria Rosaria Perrella; infine,  Paolo Baronio, Carmela Capaldi, Luca Cerchiai, Giulia Morpurgo, Carlo Rescigno e Antonella Tomeo parleranno dei nuovi percorsi espositivi per valorizzare il museo di Santa Maria Capua Vetere (21 maggio 2026).

Collezione Santangelo: didrammo della zecca di Parthenope con il tipo della Sirena sul retro (foto mann)

Non mancheranno, infine, gli appuntamenti dedicati a uno specifico tema di ricerca: la classica incursione teatrale di Giovanni Greco, con una performance sul celebre incontro fra il mito di Medea e la scrittura di Pier Paolo Pasolini (20 novembre 2025); per ricordare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il focus di Mariarosaria Barbera e Paola Miniero su quanto il fenomeno fosse radicato nell’antichità; l’influsso della cultura napoletana in Jean-François Champollion grazie alla ricostruzione di Rita di Maria (4 dicembre 2025); la nuova declinazione di archeologia musicale nella lettura di Alessandra D’Eugenio (15 gennaio 2026); il mito nelle monete dell’antica Neapolis con Renata Cantilena (22 gennaio 2026).

Roma. A Palazzo delle Esposizioni apre la XX edizione di “Restituzioni”, la grande mostra con 128 opere del programma di restauri che Intesa Sanpaolo conduce da trentasei anni in collaborazione con il ministero della Cultura

Cariatide da Villa Adriana di Tivoli prima del restauro (foto villae / quirino berti)

Cariatide da Villa Adriana di Tivoli dopo il restauro (foto villae / quirino berti)

Mosaico con delfini dalla Villa della Punta di Monfalcone, I secolo d.C. conservato al museo Archeologico nazionale di Aquileia (Ud); due frammenti di papiro del museo Archeologico di Bologna con formule/capitoli del “Libro dei Morti”: uno a nome di Tuy, Regni di Thutmose III e Amenhotep II (1479-1400 a.C.), l’altro a nome di Nesientefnut, Epoca Tolemaica, 332-30 a.C.; un Pannello in marmo del museo nazionale di Ravenna raffigurante l’episodio di Ercole che uccide la cerva di Cerinea, prima metà del VI secolo; Cariatide in marmo pentelico, età adrianea (117-138 d.C.), da Villa Adriana di Tivoli: sono alcune delle opere che dal 28 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026 si possono ammirare al Palazzo delle Esposizioni di Roma nella mostra “Restituzioni 2025”, la grande mostra conclusiva della XX edizione del programma di restauri del patrimonio artistico pubblico che Intesa Sanpaolo conduce da trentasei anni in collaborazione con il ministero della Cultura. L’esposizione, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è prodotta e organizzata da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo e promossa dall’assessorato alla Cultura di Roma Capitale.

Museo Archeologico nazionale di Aquileia: mosaico con delfini dalla Villa della Punta di Monfalcone (I sec. d.C.) dopo il restauro (foto gruppo mosaicisti ravenna)

Museo Archeologico nazionale di Aquileia: mosaico con delfini al momento del rinvenimento a Villa della Punta di Monfalcone (I sec. d.C.) (foto man aquileia)

LE OPERE DELLA XX EDIZIONE DI RESTITUZIONI A fronte di opere in mostra di artisti più noti al grande pubblico – Giovanni Bellini, Bartolomeo Vivarini, Giulio Romano, Battistello Caracciolo, Luca Giordano, Mario Sironi, Pino Pascali – molti sono gli oggetti “particolari” che testimoniano la varietà e peculiarità del patrimonio artistico italiano, offrendo l’occasione per interventi di restauro interessanti per tecnica e metodologie, come, ad esempio, la spinetta di Antegnati di metà Cinquecento, la draisina ottocentesca (antenata della bicicletta) da Gallarate (Va), l’arco da Samurai e la barca siamese dal Castello Ducale di Agliè (To), la barca cucita (metà II – fine I secolo a.C.) di oltre 4 metri dal MAN di Adria (Ro), due abiti in stile Charleston da Roma, la pianeta e la stola di manifattura messicana in penne di colibrì da Roma, il letto in osso di età romana da Chieti, il grande Reliquiario a tabella da Serra San Bruno (VV). Per la prima volta, Restituzioni apre agli strumenti scientifici, con una macchina planetaria dal Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Restaurate, ma non in mostra per ragioni dimensionali e conservative, anche due colossali opere del territorio bresciano, il Martirio di San Vitale di Sebastiano Ricci dalla chiesa di San Vitale a Seniga e La Vergine che intercede presso Dio la liberazione delle anime purganti di Andrea Celesti dalla chiesa di San Giovanni di Mura a Palazzolo sull’Oglio. Il Cavallo colossale di Antonio Canova, imponente scultura in gesso custodita ai Musei Civici di Bassano del Grappa (VI) e finalmente ricomposto nella sua interezza dopo la sua riduzione in pezzi avvenuta negli anni Sessanta, anch’esso restaurato in questa XX edizione di Restituzioni, farà simbolicamente da trait d’union tra la mostra romana e l’esposizione che le Gallerie d’Italia di Milano dedicheranno nell’autunno 2025 all’età napoleonica Eterno e Visione. Roma e Milano capitali del Neoclassicismo. Nel 2025 un ulteriore restauro monumentale si è aggiunto alla lunga lista delle opere inamovibili interessate da Restituzioni: sono infatti stati realizzati i lavori di manutenzione straordinaria sugli affreschi nell’abside della chiesa di Santa Maria foris portas presso il parco archeologico di Castelseprio (Va). Tra le più importanti testimonianze per lo studio dell’arte pittorica medievale lombarda, il ciclo di affreschi rappresenta scene dell’infanzia di Cristo con episodi tratti dai Vangeli apocrifi anche piuttosto rari. L’intervento realizzato nell’ambito di Restituzioni ha consentito anche una mappatura completa dello stato di conservazione degli affreschi.

IL PROGRAMMA RESTITUZIONI. Dal 1989 Intesa Sanpaolo, con cadenza oggi triennale, collabora con gli Enti ministeriali preposti alla tutela (soprintendenze, direzioni regionali Musei nazionali e musei autonomi) per individuare opere appartenenti a musei pubblici, privati o ecclesiastici, siti archeologici e chiese di tutta Italia, bisognose di restauro e ne sostiene gli interventi. La scelta delle opere segue un unico criterio: ascoltare le esigenze dei territori per valorizzarne l’identità attraverso interventi che privilegino l’effettiva necessità e urgenza del restauro. L’obiettivo è sempre quello di recuperare beni rappresentativi della varietà del patrimonio storico-artistico italiano, sia in termini cronologici sia in termini di materiali e tecniche – pittura su tavola e tela, affreschi, mosaici, scultura in marmo o pietra, in bronzo, manufatti tessili, oreficeria, etc. – capolavori d’indubbia rilevanza, così come opere che sono vicine a noi e contribuiscono a costruire il vissuto del territorio. Al termine degli interventi di ciascuna edizione, le opere restaurate sono esposte in una mostra organizzata da Intesa Sanpaolo, dove il pubblico può apprezzare il risultato del lavoro dei restauratori. In 36 anni sono oltre 2200 le opere “restituite” alla collettività: una sorta di ideale museo, con testimonianze che spaziano dalle epoche più lontane fino all’età contemporanea, dall’archeologia all’oreficeria, alle arti plastiche e pittoriche. Sono centinaia i musei, i siti archeologici, le chiese, garanti della destinazione pubblica dei propri tesori, che hanno beneficiato di questo programma, altrettanti i laboratori di restauro qualificati, distribuiti da Nord a Sud, incaricati dei restauri ed altrettanti gli studiosi coinvolti nella redazione delle schede storico-critiche per i cataloghi.

Dettaglio dei “pesci” nel pavimento dell’aula sud della basilica di Aquileia, parte del programma Restituzioni monimentali 2000 (foto soprintendenza beni archeologici fvg)

Un curriculum a cui si affiancano gli interventi su opere di scala monumentale, che hanno interessato, ad esempio, i mosaici pavimentali paleocristiani della Basilica di Aquileia, gli affreschi di Lanfranco nella Cappella del Tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli, quelli di Altichiero e Avanzo nella Cappella di San Giacomo nella Basilica del Santo a Padova, il portale in bronzo della Basilica di San Marco a Venezia, gli affreschi di Stefano fiorentino dell’Abbazia di Chiaravalle milanese (per i 20 anni di Restituzioni), due delle vetrate rinascimentali di Santa Maria del Fiore a Firenze, l’intera realtà museale di Casa Manzoni a Milano, il grande telero della Cena di san Gregorio Magno di Paolo Veronese nella Basilica di Monte Berico a Vicenza (per i 30 anni di Restituzioni). Restauri monumentali più recenti: il cinquecentesco monumento in marmo raffigurante la Madonna del Parto di Jacopo Sansovino conservato nella Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio a Roma, gli affreschi di Girolamo di Romano, detto il Romanino, rinvenuti durante i lavori di restauro dell’organo Antegnati-Serassi nel Duomo Vecchio di Brescia. Oltre al progetto Restituzioni per la salvaguardia del patrimonio pubblico, Intesa Sanpaolo esprime il suo impegno in ambito culturale attraverso la valorizzazione a livello nazionale e internazionale del suo cospicuo e prestigioso patrimonio storico, artistico, architettonico e archivistico – in particolare nei musei delle Gallerie d’Italia a Milano, Napoli, Torino e Vicenza, nell’intento di condividerlo con la collettività. Le iniziative in ambito culturale si concretizzano in un piano triennale di interventi denominato Progetto Cultura, che prevede mostre, incontri, attività didattiche e formative oltre ad attività sinergiche con importanti istituzioni culturali nazionali e internazionali. La guida cartacea e il catalogo generale pubblicato on-line della mostra sono realizzati da Società Editrice Allemandi.

Taranto. Apertura serale straordinaria del museo Archeologico nazionale di Taranto con approfondimento tematico “Viaggio tra i principali culti di Taras”: un racconto che parte dalla fondazione della città greca e si snoda attraverso i reperti e i loro contesti archeologici

In occasione dell’apertura serale straordinaria, domenica 26 ottobre 2025, dalle 18 alle 22, del museo Archeologico nazionale di Taranto, approfondimento tematico “Viaggio tra i principali culti di Taras”: una funzionaria archeologa del MArTA sarà presente nella sala III del secondo piano del Museo per accompagnare i visitatori in un viaggio tra i principali culti della Taranto di età arcaica e classica. Un racconto che parte dalla fondazione della città greca e si snoda attraverso i reperti e i loro contesti archeologici, per riscoprire la dimensione del sacro, i riti e le divinità che hanno segnato la storia di Taras. Attività inclusa nel biglietto d’ingresso (10 euro, salvo gratuità e riduzioni).

Lametia Terme (Cz). Al museo Archeologico Lametino con la Fondazione Trame presentazione del percorso “Visioni Civiche L’Arte Restituita – Percorsi Didattici nell’era virtuale” e del Progetto educativo per le Scuole: proposta didattica che, attraverso il patrimonio culturale pubblico, promuove la partecipazione civica e democratica delle nuove generazioni

Realtà virtuale e Cittadinanza attiva: il futuro dell’educazione dal Museo alla Scuola. Venerdì 24 ottobre 2025, alle 17, al museo Archeologico Lametino a Lametia Terme (Cz), insieme alla Fondazione Trame, presentazione del percorso “Visioni Civiche L’Arte Restituita – Percorsi Didattici nell’era virtuale” e del Progetto educativo per le Scuole 2025-26 del museo Archeologico Lametino Educational. Incontro per insegnanti, educatori, operatori culturali e dell’informazione. Per la serata è prevista l’apertura straordinaria del Museo fino alle 22 e accompagnamenti guidati al percorso museale e all’installazione virtuale a cura del personale e dei volontari di Fondazione Trame. Prosegue l’alleanza virtuosa tra la Fondazione Trame e il museo Archeologico Lametino della direzione regionale Musei nazionali Calabria, questa volta con la presentazione congiunta di una proposta didattica che, attraverso il patrimonio culturale pubblico, promuove la partecipazione civica e democratica delle nuove generazioni.

A seguito del successo della mostra “Visioni Civiche L’Arte Restituita. Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune”, promossa da Fondazione Trame ETS e Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, con la collaborazione dell’Associazione MetaMorfosi e il patrocinio del ministero dell’Interno, Trame prosegue il progetto con una nuova iniziativa dedicata al mondo della scuola e alla formazione civica delle giovani generazioni, intrecciandosi con la nuova offerta educativa permanente che il museo Archeologico Lametino offre al territorio. Sarà proprio il museo Archeologico Lametino, luogo simbolico che ha ospitato la mostra in occasione della tredicesima edizione di “Trame. Festival dei libri sulle mafie”, ad accogliere una presentazione pubblica rivolta a dirigenti scolastici, docenti, studenti e stampa. All’incontro sarà presente Domenico Piraina, direttore del Palazzo Reale e del Settore Promozione culturale del Comune di Milano e dei Musei Scientifici Milanesi; interverranno inoltre Annalisa Spinelli, assessore alla Cultura del Comune di Lamezia Terme; Nuccio Iovene, presidente di Fondazione Trame; Simona Bruni, direttrice del museo Archeologico Lametino; Francesco Cefalà, direttore di Fondazione Trame; Domenico Bennardi, consulente ICT di Artedata; Stefania Bruno, amministratore di Artedata, moderati da Cristina Porcelli, referente dei Servizi Educativi del Museo.

Con questa nuova proposta, Fondazione Trame estende l’esperienza di “Visioni Civiche” anche a coloro i quali non hanno potuto godere delle opere già esposte, consegnando così la mostra ad un’esperienza che diventa digitale e permanente, rivolgendosi specificatamente alle scuole secondarie di secondo grado di Lamezia Terme, e non solo, e coinvolgendo studentesse e studenti in un innovativo percorso formativo itinerante e immersivo. L’iniziativa, a cura di Fondazione Trame con l’apporto tecnico di Artedata – Ente di Formazione specializzato nella trasformazione digitale del settore culturale – prevede l’allestimento digitale in alta qualità delle opere confiscate, accompagnate da pannelli didattici, incontri con esperti, visori di realtà virtuale (VR) e momenti di confronto con esperti di settore e non solo. Una postazione sarà accolta presso le sale del museo Archeologico Lametino, in via temporanea per tutta la durata del progetto.

Il progetto si inserisce pienamente nel quadro europeo delle azioni di conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale quali parte integrante dell’educazione alla cittadinanza, sia negli obiettivi di lotta al traffico illecito dei beni culturali e promozione della legalità, interpretando il patrimonio artistico come strumento di educazione, memoria e cittadinanza responsabile e attiva. La partnership inoltre con il Museo Archeologico suggella inoltre la visione condivisa e la responsabilità collettiva verso l’educazione dei giovani attraverso l’integrazione di percorsi formativi extracurricolari che mirano ad un ampliamento degli spazi e degli attori educativi sul territorio. Grazie alle tecnologie digitali e alle esperienze immersive, il museo Archeologico Lametino con la Fondazione Trame dialoga con le scuole attraverso un laboratorio di consapevolezza e partecipazione, per avvicinare i giovani al valore della legalità e alla responsabilità collettiva nella tutela del patrimonio culturale.

Al via la XVII edizione delle Giornate Gregoriane dal titolo “Oltre i confini. Uomini idee e culture in movimento” promosse dal parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento per la prima volta “fuori sede” a Lampedusa: tre giorni di confronti in presenza e on line

Al via la XVII edizione delle Giornate Gregoriane, dal 24 al 26 ottobre 2025, dal titolo “Oltre i confini. Uomini idee e culture in movimento”, promosse dal parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento con il Comune di Lampedusa e Linosa. Infatti, per la prima volta, le Giornate Gregoriane lasceranno la propria sede naturale per spostarsi a Lampedusa, isola simbolo delle migrazioni contemporanee. Le Giornate possono essere seguite in diretta sulla pagina Facebook del Parco Valle dei Templi: www.facebook.com/parcodeitempli. La maggiore delle Pelagie accoglierà un nutrito gruppo di studiosi di livello internazionale che si confronteranno sull’archeologia delle migrazioni, dalla preistoria all’età contemporanea, con uno sguardo particolare ai fenomeni che riguardano il Mediterraneo. Anche quest’anno il tema verrà trattato secondo un approccio trasversale, che coinvolge la letteratura, il diritto, la linguistica, l’antropologia.

Si inizia il 24 ottobre 2025, alle 16, nella sala Area marina protetta, con i saluti istituzionali del sindaco Filippo Mannino, del direttore del Parco Roberto Sciarratta e del presidente del Consiglio del Parco Giuseppe Parello. Tra le relazioni, la docente Barbara Sorgoni (università di Torino) parlerà del concetto di confine, mentre la prof.ssa Claudia Lambrugo (università di Milano) presenterà “Storie di uomini in viaggio, dall’antichità al contemporaneo”. Si continua il 25 ottobre 2025, dalle 9, con interventi dedicati alla storia antica e preistorica, con approfondimenti su viaggi nell’Odissea, ricerche archeologiche su Lampedusa, migrazioni in Sicilia tra la fine del III e il II millennio a.C., età greca ed ellenistica, fino alla bio-archeologia e alle tecnologie in movimento. L’ultima giornata, il 26 ottobre 2025, sempre dalle 9, si concentrerà sul periodo islamico e moderno, con contributi del docente Jeremy Johns e di Nadia Jamii (university of Oxford), oltre a focus su comunità greco-albanesi, naufragi nel Mediterraneo e iniziative del collettivo Askavusa.

 

“Gli dei violati. Archeologia ritrovata a Morgantina”: al museo Archeologico di Aidone Serena Raffiotta presenta i reperti prossimi al rientro, e a Morgantina passeggiata a tema archeomafie al santuario di San Francesco Bisconti: due appuntamenti delle locali sezioni dei Gruppi archeologici d’Italia

Nell’ambito delle Giornate Nazionali di Archeologia Ritrovata, la manifestazione dei Gruppi Archeologici d’Italia diffusa su tutto il territorio nazionale, venerdì 24 e sabato 25 ottobre 2025 “Gli dei violati. Archeologia ritrovata a Morgantina”, due appuntamenti dedicati alle archeomafie a Morgantina, grazie a una nuova fruttuosa collaborazione tra Archeoclub Aidone Morgantina e Gruppo Archeologico Litterio Villari di Piazza Armerina in collaborazione con il parco archeologico di Morgantina e della villa romana del Casale.

L’archeologa Serena Raffiotta davati alal Testa di Ade nel museo Archeologico di Aidone (En) (foto dal profilo FB)

Si inizia venerdì 24 ottobre 2025, alle 17, al museo Archeologico di Aidone (En), con la conferenza della socia archeologa Serena Raffiotta, che presenterà i reperti prossimi al rientro ad Aidone, attualmente esposti a Roma al Museo dell’Arte Salvata. Interverranno il direttore del parco archeologico di Morgantina e della villa romana del Casale Carmelo Nicotra e i presidenti delle associazioni organizzatrici, Roberto Scollo (Gruppo Archeologico Litterio Villari di Piazza Armerina) e Cinzia Randazzo (Archeoclub Aidone Morgantina).

La Testa di Ade – trafugata da Morgantina – esposta a Palermo dove è rimasta temporaneamente nel 2016, riportata in Italia dal nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (foto carabinieri TPC)

Si prosegue sabato 25 ottobre 2025, alle 10, a Morgantina, con la passeggiata a tema archeomafie al santuario di San Francesco Bisconti per raccontarne la scoperta fortuita alla fine degli anni Settanta, presentando interessanti documenti d’archivio raccolti durante le indagini condotte negli anni Ottanta. Per la passeggiata, di media difficoltà, si richiedono scarpe adatte, essendo una zona a tratti scoscesa. Appuntamento al parcheggio del sito. Info 3314857221, 3477542166.