Taranto. Al museo Archeologico nazionale “Restauri delle opere in mostra”, secondo appuntamento con gli approfondimenti tematici a corollario della mostra “Archè, il principio e l’acqua”
Sabato 1° novembre 2025, al museo Archeologico nazionale di Taranto secondo appuntamento con gli approfondimenti tematici a corollario della mostra “Archè. Il principio e l’acqua”, inaugurata il 26 settembre 2025 e che rimarrà aperta fino al 1° febbraio 2026: un percorso che esplora l’acqua dolce come bene naturale e culturale, attraverso reperti mai esposti prima, provenienti dai ricchissimi depositi del MArTA; un viaggio che si estende fino all’epoca medievale e moderna, per raccontare una città stratificata e viva come Taranto. Alle 19 e alle 21, una funzionaria restauratrice del MArTA condurrà l’approfondimento “Restauri delle opere in mostra” guidando i partecipanti in un percorso dedicato al restauro delle opere esposte, svelando le tecniche e le scoperte che ne hanno restituito la forma originaria. Attività incluse nel biglietto d’ingresso (10 euro, salvo gratuità e riduzioni). Nessuna prenotazione richiesta.
La mostra “Archè. Il principio e l’acqua”. “Nello scenario contemporaneo, in cui sono sempre più percepibili gli effetti del cambiamento climatico, in cui si avverte la necessità di un uso equo e solidale delle risorse idriche”, interviene Stella Falzone, direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto, “occorre ripartire dalle origini, dalla storia più antica delle genti che hanno abitato il nostro territorio: un tema di memoria, di consapevolezza e di riscoperta del passato comune, per costruire al meglio il nostro futuro. Nel progettare la mostra sull’acqua, si è scelto infatti di richiamare il termine Archè, il principio di tutto, caro alla filosofica greca. Il progetto espositivo nasce con l’obiettivo di presentare al pubblico, in un panorama articolato, diacronico, e con diverse narrazioni e vari approfondimenti tematici, le forme dei vasi e quegli oggetti legati alla quotidianità dell’acqua, e ai diversi usi antichi, che provengono da Taranto e dai territori vicini. Un lavoro di “emersione” – continua la direttrice Stella Falzone – che ci consente di riportare alla luce reperti che solo per questioni di spazio rimangono al buio dei depositi, e che in occasioni come queste ci permettono inoltre di ampliare il racconto fino all’epoca medievale e moderna di questa città così stratificata”.
#domenicalmuseo: il 2 novembre ingresso gratuito a musei e parchi archeologici statali
Domenica 2 novembre 2025 si rinnova l’appuntamento con la #domenicalmuseo, l’iniziativa del ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito nei luoghi della cultura statali ogni prima domenica del mese. Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso con prenotazione consigliata o obbligatoria, dove richiesta. La scorsa #domenicalmuseo, 5 ottobre, ha registrato 277.068 ingressi.
Taranto. Per Halloween al museo Archeologico nazionale “Il mistero dell’anfora perduta”: esperienza ludico-didattica che unisce il fascino dell’archeologia al divertimento dell’Escape room
“Halloween al MArTA”: un’avventura tra archeologia, mistero e gioco per scoprire i segreti dell’antica Taranto in una nuova esperienza ludico-didattica che unisce il fascino dell’archeologia al divertimento dell’Escape room. Venerdì 31 ottobre e sabato 1° novembre 2025, Escape room – “Il mistero dell’anfora perduta”, alle 18. L’attività trasformerà le sale del MArTA in un percorso con enigmi, simboli e reperti da decifrare. Tra indizi nascosti e suggestioni mitologiche, i giovani visitatori conosceranno in modo coinvolgente alcuni dei tesori più affascinanti del museo. Ideato per avvicinare i partecipanti al patrimonio culturale attraverso il gioco di squadra, l’intuizione e la curiosità, e per rendere la conoscenza del passato un’avventura coinvolgente e accessibile a tutti. Attività su prenotazione. Posti limitati. Età consigliata: 8–12 anni. Per info e prenotazioni: tel. 099.4532112.
Roma. A Palazzo delle Esposizioni apre la XX edizione di “Restituzioni”, la grande mostra con 128 opere del programma di restauri che Intesa Sanpaolo conduce da trentasei anni in collaborazione con il ministero della Cultura
Mosaico con delfini dalla Villa della Punta di Monfalcone, I secolo d.C. conservato al museo Archeologico nazionale di Aquileia (Ud); due frammenti di papiro del museo Archeologico di Bologna con formule/capitoli del “Libro dei Morti”: uno a nome di Tuy, Regni di Thutmose III e Amenhotep II (1479-1400 a.C.), l’altro a nome di Nesientefnut, Epoca Tolemaica, 332-30 a.C.; un Pannello in marmo del museo nazionale di Ravenna raffigurante l’episodio di Ercole che uccide la cerva di Cerinea, prima metà del VI secolo; Cariatide in marmo pentelico, età adrianea (117-138 d.C.), da Villa Adriana di Tivoli: sono alcune delle opere che dal 28 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026 si possono ammirare al Palazzo delle Esposizioni di Roma nella mostra “Restituzioni 2025”, la grande mostra conclusiva della XX edizione del programma di restauri del patrimonio artistico pubblico che Intesa Sanpaolo conduce da trentasei anni in collaborazione con il ministero della Cultura. L’esposizione, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è prodotta e organizzata da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo e promossa dall’assessorato alla Cultura di Roma Capitale.

Museo Archeologico nazionale di Aquileia: mosaico con delfini dalla Villa della Punta di Monfalcone (I sec. d.C.) dopo il restauro (foto gruppo mosaicisti ravenna)

Museo Archeologico nazionale di Aquileia: mosaico con delfini al momento del rinvenimento a Villa della Punta di Monfalcone (I sec. d.C.) (foto man aquileia)
LE OPERE DELLA XX EDIZIONE DI RESTITUZIONI A fronte di opere in mostra di artisti più noti al grande pubblico – Giovanni Bellini, Bartolomeo Vivarini, Giulio Romano, Battistello Caracciolo, Luca Giordano, Mario Sironi, Pino Pascali – molti sono gli oggetti “particolari” che testimoniano la varietà e peculiarità del patrimonio artistico italiano, offrendo l’occasione per interventi di restauro interessanti per tecnica e metodologie, come, ad esempio, la spinetta di Antegnati di metà Cinquecento, la draisina ottocentesca (antenata della bicicletta) da Gallarate (Va), l’arco da Samurai e la barca siamese dal Castello Ducale di Agliè (To), la barca cucita (metà II – fine I secolo a.C.) di oltre 4 metri dal MAN di Adria (Ro), due abiti in stile Charleston da Roma, la pianeta e la stola di manifattura messicana in penne di colibrì da Roma, il letto in osso di età romana da Chieti, il grande Reliquiario a tabella da Serra San Bruno (VV). Per la prima volta, Restituzioni apre agli strumenti scientifici, con una macchina planetaria dal Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Restaurate, ma non in mostra per ragioni dimensionali e conservative, anche due colossali opere del territorio bresciano, il Martirio di San Vitale di Sebastiano Ricci dalla chiesa di San Vitale a Seniga e La Vergine che intercede presso Dio la liberazione delle anime purganti di Andrea Celesti dalla chiesa di San Giovanni di Mura a Palazzolo sull’Oglio. Il Cavallo colossale di Antonio Canova, imponente scultura in gesso custodita ai Musei Civici di Bassano del Grappa (VI) e finalmente ricomposto nella sua interezza dopo la sua riduzione in pezzi avvenuta negli anni Sessanta, anch’esso restaurato in questa XX edizione di Restituzioni, farà simbolicamente da trait d’union tra la mostra romana e l’esposizione che le Gallerie d’Italia di Milano dedicheranno nell’autunno 2025 all’età napoleonica Eterno e Visione. Roma e Milano capitali del Neoclassicismo. Nel 2025 un ulteriore restauro monumentale si è aggiunto alla lunga lista delle opere inamovibili interessate da Restituzioni: sono infatti stati realizzati i lavori di manutenzione straordinaria sugli affreschi nell’abside della chiesa di Santa Maria foris portas presso il parco archeologico di Castelseprio (Va). Tra le più importanti testimonianze per lo studio dell’arte pittorica medievale lombarda, il ciclo di affreschi rappresenta scene dell’infanzia di Cristo con episodi tratti dai Vangeli apocrifi anche piuttosto rari. L’intervento realizzato nell’ambito di Restituzioni ha consentito anche una mappatura completa dello stato di conservazione degli affreschi.
IL PROGRAMMA RESTITUZIONI. Dal 1989 Intesa Sanpaolo, con cadenza oggi triennale, collabora con gli Enti ministeriali preposti alla tutela (soprintendenze, direzioni regionali Musei nazionali e musei autonomi) per individuare opere appartenenti a musei pubblici, privati o ecclesiastici, siti archeologici e chiese di tutta Italia, bisognose di restauro e ne sostiene gli interventi. La scelta delle opere segue un unico criterio: ascoltare le esigenze dei territori per valorizzarne l’identità attraverso interventi che privilegino l’effettiva necessità e urgenza del restauro. L’obiettivo è sempre quello di recuperare beni rappresentativi della varietà del patrimonio storico-artistico italiano, sia in termini cronologici sia in termini di materiali e tecniche – pittura su tavola e tela, affreschi, mosaici, scultura in marmo o pietra, in bronzo, manufatti tessili, oreficeria, etc. – capolavori d’indubbia rilevanza, così come opere che sono vicine a noi e contribuiscono a costruire il vissuto del territorio. Al termine degli interventi di ciascuna edizione, le opere restaurate sono esposte in una mostra organizzata da Intesa Sanpaolo, dove il pubblico può apprezzare il risultato del lavoro dei restauratori. In 36 anni sono oltre 2200 le opere “restituite” alla collettività: una sorta di ideale museo, con testimonianze che spaziano dalle epoche più lontane fino all’età contemporanea, dall’archeologia all’oreficeria, alle arti plastiche e pittoriche. Sono centinaia i musei, i siti archeologici, le chiese, garanti della destinazione pubblica dei propri tesori, che hanno beneficiato di questo programma, altrettanti i laboratori di restauro qualificati, distribuiti da Nord a Sud, incaricati dei restauri ed altrettanti gli studiosi coinvolti nella redazione delle schede storico-critiche per i cataloghi.

Dettaglio dei “pesci” nel pavimento dell’aula sud della basilica di Aquileia, parte del programma Restituzioni monimentali 2000 (foto soprintendenza beni archeologici fvg)
Un curriculum a cui si affiancano gli interventi su opere di scala monumentale, che hanno interessato, ad esempio, i mosaici pavimentali paleocristiani della Basilica di Aquileia, gli affreschi di Lanfranco nella Cappella del Tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli, quelli di Altichiero e Avanzo nella Cappella di San Giacomo nella Basilica del Santo a Padova, il portale in bronzo della Basilica di San Marco a Venezia, gli affreschi di Stefano fiorentino dell’Abbazia di Chiaravalle milanese (per i 20 anni di Restituzioni), due delle vetrate rinascimentali di Santa Maria del Fiore a Firenze, l’intera realtà museale di Casa Manzoni a Milano, il grande telero della Cena di san Gregorio Magno di Paolo Veronese nella Basilica di Monte Berico a Vicenza (per i 30 anni di Restituzioni). Restauri monumentali più recenti: il cinquecentesco monumento in marmo raffigurante la Madonna del Parto di Jacopo Sansovino conservato nella Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio a Roma, gli affreschi di Girolamo di Romano, detto il Romanino, rinvenuti durante i lavori di restauro dell’organo Antegnati-Serassi nel Duomo Vecchio di Brescia. Oltre al progetto Restituzioni per la salvaguardia del patrimonio pubblico, Intesa Sanpaolo esprime il suo impegno in ambito culturale attraverso la valorizzazione a livello nazionale e internazionale del suo cospicuo e prestigioso patrimonio storico, artistico, architettonico e archivistico – in particolare nei musei delle Gallerie d’Italia a Milano, Napoli, Torino e Vicenza, nell’intento di condividerlo con la collettività. Le iniziative in ambito culturale si concretizzano in un piano triennale di interventi denominato Progetto Cultura, che prevede mostre, incontri, attività didattiche e formative oltre ad attività sinergiche con importanti istituzioni culturali nazionali e internazionali. La guida cartacea e il catalogo generale pubblicato on-line della mostra sono realizzati da Società Editrice Allemandi.
Taranto. Apertura serale straordinaria del museo Archeologico nazionale di Taranto con approfondimento tematico “Viaggio tra i principali culti di Taras”: un racconto che parte dalla fondazione della città greca e si snoda attraverso i reperti e i loro contesti archeologici
In occasione dell’apertura serale straordinaria, domenica 26 ottobre 2025, dalle 18 alle 22, del museo Archeologico nazionale di Taranto, approfondimento tematico “Viaggio tra i principali culti di Taras”: una funzionaria archeologa del MArTA sarà presente nella sala III del secondo piano del Museo per accompagnare i visitatori in un viaggio tra i principali culti della Taranto di età arcaica e classica. Un racconto che parte dalla fondazione della città greca e si snoda attraverso i reperti e i loro contesti archeologici, per riscoprire la dimensione del sacro, i riti e le divinità che hanno segnato la storia di Taras. Attività inclusa nel biglietto d’ingresso (10 euro, salvo gratuità e riduzioni).
Al via la XVII edizione delle Giornate Gregoriane dal titolo “Oltre i confini. Uomini idee e culture in movimento” promosse dal parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento per la prima volta “fuori sede” a Lampedusa: tre giorni di confronti in presenza e on line
Al via la XVII edizione delle Giornate Gregoriane, dal 24 al 26 ottobre 2025, dal titolo “Oltre i confini. Uomini idee e culture in movimento”, promosse dal parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento con il Comune di Lampedusa e Linosa. Infatti, per la prima volta, le Giornate Gregoriane lasceranno la propria sede naturale per spostarsi a Lampedusa, isola simbolo delle migrazioni contemporanee. Le Giornate possono essere seguite in diretta sulla pagina Facebook del Parco Valle dei Templi: www.facebook.com/parcodeitempli. La maggiore delle Pelagie accoglierà un nutrito gruppo di studiosi di livello internazionale che si confronteranno sull’archeologia delle migrazioni, dalla preistoria all’età contemporanea, con uno sguardo particolare ai fenomeni che riguardano il Mediterraneo. Anche quest’anno il tema verrà trattato secondo un approccio trasversale, che coinvolge la letteratura, il diritto, la linguistica, l’antropologia.
Si inizia il 24 ottobre 2025, alle 16, nella sala Area marina protetta, con i saluti istituzionali del sindaco Filippo Mannino, del direttore del Parco Roberto Sciarratta e del presidente del Consiglio del Parco Giuseppe Parello. Tra le relazioni, la docente Barbara Sorgoni (università di Torino) parlerà del concetto di confine, mentre la prof.ssa Claudia Lambrugo (università di Milano) presenterà “Storie di uomini in viaggio, dall’antichità al contemporaneo”. Si continua il 25 ottobre 2025, dalle 9, con interventi dedicati alla storia antica e preistorica, con approfondimenti su viaggi nell’Odissea, ricerche archeologiche su Lampedusa, migrazioni in Sicilia tra la fine del III e il II millennio a.C., età greca ed ellenistica, fino alla bio-archeologia e alle tecnologie in movimento. L’ultima giornata, il 26 ottobre 2025, sempre dalle 9, si concentrerà sul periodo islamico e moderno, con contributi del docente Jeremy Johns e di Nadia Jamii (university of Oxford), oltre a focus su comunità greco-albanesi, naufragi nel Mediterraneo e iniziative del collettivo Askavusa.
“Gli dei violati. Archeologia ritrovata a Morgantina”: al museo Archeologico di Aidone Serena Raffiotta presenta i reperti prossimi al rientro, e a Morgantina passeggiata a tema archeomafie al santuario di San Francesco Bisconti: due appuntamenti delle locali sezioni dei Gruppi archeologici d’Italia
Nell’ambito delle Giornate Nazionali di Archeologia Ritrovata, la manifestazione dei Gruppi Archeologici d’Italia diffusa su tutto il territorio nazionale, venerdì 24 e sabato 25 ottobre 2025 “Gli dei violati. Archeologia ritrovata a Morgantina”, due appuntamenti dedicati alle archeomafie a Morgantina, grazie a una nuova fruttuosa collaborazione tra Archeoclub Aidone Morgantina e Gruppo Archeologico Litterio Villari di Piazza Armerina in collaborazione con il parco archeologico di Morgantina e della villa romana del Casale.

L’archeologa Serena Raffiotta davati alal Testa di Ade nel museo Archeologico di Aidone (En) (foto dal profilo FB)
Si inizia venerdì 24 ottobre 2025, alle 17, al museo Archeologico di Aidone (En), con la conferenza della socia archeologa Serena Raffiotta, che presenterà i reperti prossimi al rientro ad Aidone, attualmente esposti a Roma al Museo dell’Arte Salvata. Interverranno il direttore del parco archeologico di Morgantina e della villa romana del Casale Carmelo Nicotra e i presidenti delle associazioni organizzatrici, Roberto Scollo (Gruppo Archeologico Litterio Villari di Piazza Armerina) e Cinzia Randazzo (Archeoclub Aidone Morgantina).

La Testa di Ade – trafugata da Morgantina – esposta a Palermo dove è rimasta temporaneamente nel 2016, riportata in Italia dal nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (foto carabinieri TPC)
Si prosegue sabato 25 ottobre 2025, alle 10, a Morgantina, con la passeggiata a tema archeomafie al santuario di San Francesco Bisconti per raccontarne la scoperta fortuita alla fine degli anni Settanta, presentando interessanti documenti d’archivio raccolti durante le indagini condotte negli anni Ottanta. Per la passeggiata, di media difficoltà, si richiedono scarpe adatte, essendo una zona a tratti scoscesa. Appuntamento al parcheggio del sito. Info 3314857221, 3477542166.



















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