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Siracusa. Al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” il convegno internazionale “Corinto e Siracusa. Relazioni, Scambi, Influenze”, in presenza e on line. Tre giorni di dialogo interdisciplinare tra studiosi, archeologi e ricercatori, esplorando il ricco e complesso rapporto tra Corinto e Siracusa dal periodo arcaico a quello tardo-classico

siracusa_archeologico_convegno-corinto-e-siracusa_locandinaDal 5 al 7 dicembre 2024, al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, convegno internazionale “Corinto e Siracusa. Relazioni, Scambi, Influenze”, un evento di grande rilevanza scientifica e culturale, con l’opportunità di creare un momento di dialogo e di scambio tra studiosi. L’evento, in presenza e on line (https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_ZGE0ZGRhYjktMjJlOS00YTk4LWJhY2YtYTE4ZDkwMzUxMDkx%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%22573eb6de-99ca-4c3e-8388-30b36e09b3cb%22%2c%22Oid%22%3a%220b686650-54dd-48d4-b454-0be8d40bbff5%22%7d),  vede la collaborazione del parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai, della soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Siracusa, dell’American School for Classical Studies at Athens, della Scuola Archeologica Italiana di Atene e della Scuola Normale Superiore. Il convegno mira a favorire un dialogo interdisciplinare tra studiosi, archeologi e ricercatori, esplorando il ricco e complesso rapporto tra Corinto e Siracusa dal periodo arcaico a quello tardo-classico. L’evento si concentrerà su molteplici aspetti delle due città, tra cui: Commercio e storia politica, architettura urbanistica, culti e religione ed infine arti e artigianato. L’iniziativa rappresenta un’importante occasione per condividere nuove scoperte e prospettive, con la partecipazione di esperti e istituzioni accademiche di rilievo internazionale. Il programma prevede interventi e dibattiti che approfondiranno le influenze reciproche tra le due città, evidenziando il ruolo di Siracusa come punto di riferimento nel Mediterraneo antico.

PROGRAMMA GIOVEDÌ 5 DICEMBRE. Alle  9.30, saluti istituzionali: Carmelo Bennardo (parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai), Gianfranco Adornato (Scuola Normale Superiore), Panagiota Kassimi (Εφορεία Αρχαιοτήτων Κορινθίας – Eforia alle Antichità di Corinto), Antonino Lutri (soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Siracusa), Emanuele Papi (Scuola Archeologica Italiana di Atene), Bonna Daix Wescoat (American School of Classical Studies at Athens), Ioulia Tzonou (American School of Classical Studies at Athens, Corinth Excavations). Alle 10.30, relazione di apertura: Panagiota Kassimi (Eforo alle Antichità di Corinto – Εφορεία Αρχαιοτήτων Κορινθίας), “New investigations in Corinth and the Corinthian plain. An overview”; 11, pausa caffè. Sessione 1. Paesaggio e urbanistica. Presiede Ioulia Tzonou: 11.30, Gian Michele Gerogiannis, “Città tra due mari. Corinto e le apoikiai in Occidente”; 11.50, Giulio Amara, “The ‘outer city’: ‘foundation’ and earliest settlement of Syracuse”; 12.10, Eleni Korka, Paraskevi Evaggeloglou, Dimitris Bartzis, “Tenea, a flourishing archaic city, co-founder of Syracuse”; 12.30, Elena Flavia Castagnino Berlinghieri, “Siracusa antica e il suo sistema portuale. Un quadro generale”; 12.50, Discussione; 13.15, pausa pranzo. Sessione 2. Contatti e commercio. Presiede Gianfranco Adornato: 15, Pascal Warnking, “Corinth and Syracuse – The Maritime Ties That Bind”; 15.20, Jean-Christophe Sourisseau, “L’originalità strutturale della rete di scambi corinzia verso Siracusa e la Sicilia orientale (VIII-VI secolo a.C.)”; 15.40, Haley Bertram, “Corinthian Ceramics at Syracuse: Re-framing the Narrative”; 16, Spencer Pope, “Syracuse, the Peloponnese, and the Sicilian hinterland”; 16.20, Discussione; 16.30, pausa caffè. Sessione 3. Architettura e pratiche funerarie. Modera Daniele Malfitana: 17, Reine-Marie Bérard, “Siracusa, Corinto, e le due Megara: qualche riflessione sull’evoluzione delle pratiche funerarie in contesto coloniale in epoca arcaica”; 17.20, Franco De Angelis, Valentina Mignosa, David Scahill, “Chiseling Connections: Architecture and Epigraphy Between Corinth and Syracuse”; 17.40, Philip Sapirstein, “Monolithic columns and the exchange of engineering technologies in Archaic Syracuse and Corinth”; 18, Discussione.

PROGRAMMA VENERDÌ 6 DICEMBRE. Sessione 4. Cultura materiale. Presiede Emanuele Papi: 9.30 Xenia Charalambidou, Christopher Pfaff, Ioulia Tzonou, Anno Hein, “Pottery Production and Technology in Geometric and Archaic Corinth”; 9.50, Lou de Barbarin, “The best, or at least, the best-known. The Fusco type kraters: local workshops and foreign potters in Syracuse in the 7th century BC”; 10.10, Marina Albertocchi, “Coroplastica corinzia a Siracusa? Alcuni spunti di riflessione”; 10.30, Giuseppina Monterosso, “Pissidi a tripode corinzie del Museo Paolo Orsi”; 10.50, Pausa caffè; 11.30, Agostina Musumeci, “Vasi plastici corinzi dalle necropoli arcaiche di Siracusa”; 11.50, Gabriella Ancona, Elena Messina, “Ceramica protocorinzia dagli scavi di Palazzo della Provincia a Ortigia (Siracusa)”; 12.10, Massimo Cultraro, “Siracusa, Corinto e l’Etruria: la classe di asce bipenni miniaturizzate in contesti di età arcaica”; 12.30, Discussione; 13, Pausa pranzo. Sessione 5. Religione e culti. Presiede Bonna Daix Wescoat: 15, Nadia Aleotti, Beatrice Risposi, “A colonial Artemis? Aspects of the cult of the goddess in Syracuse and Corcyra”; 15.20, Lavinia M.S. “Fallea, Pane e devozione. Un confronto tra Corinto e Siracusa nel culto di Demetra e Kore”; 15.40, Andrew F. Ward, “Aniconism at Corinth and its Colonies: Disentangling Narratives of Ritual Practice”; 16., Anita Crispino, “Il santuario di Apollo Temenite a Siracusa: una revisione degli scavi degli anni ‘50”; 16.20, Pausa caffè; 17, Maria Elena Gorrini, “Le Ninfe tra Corinto e Siracusa: luoghi, immagini, materiali votivi”; 17.20, Alessandra Castorina, Lorenzo Zurla, Giulio Amara, “Un nuovo santuario a Ortigia? Evidenze da recenti indagini presso la Caserma Abela”; 17.40, Angela Ziskowski, Lee L. Brice, “Athena and the Bellerophon Myth on Coins from Corinth and Beyond”; 18, Discussione.

PROGRAMMA SABATO 7 DICEMBRE. Sessione 6. Epigrafia e tradizione storiografica. Presiede Rosa Lanteri: 9.30, Ennio G.A. Biondi, “Corinto e Siracusa: alcune riflessioni sull’evoluzione della tradizione storiografica”; 9.50, Cristoforo Grotta, “Circolazione di alfabeti e di scritture fra Corinto e Siracusa”; 10.10, Joseph U. Miller, “Mainland presences in the early alphabets of Syracuse and her apoikiai (ca. 700-500 BCE)”; 10.30, Discussione; 11, Conclusioni

#domenicalmuseo: il 1° dicembre, ultima domenica a ingresso gratuito dell’anno, Pompei esce dal podio: il sito più frequentato è il Colosseo, seguito da Pantheon e Reggia di Caserta

ministero_domenicalmuseo_dicembre-2024_locandina#domenicalmuseo: per domenica 1° dicembre 2024, l’ultima dell’anno a ingresso gratuito, l’iniziativa del ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali, Pompei esce dal podio dei primi tre posti della classifica assoluta dei siti visitati: sul primo gradino torna il Colosseo con 13.691 ingressi, seguito dal Pantheon (12.564) e dalla Reggia di Caserta (11.675).

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Grande affluenza di visitatori alla Reggia di Caserta (foto reggia caserta)

Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Colosseo – Anfiteatro Flavio 13.691; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 12.564; Foro Romano e Palatino 11.459; Area archeologica di Pompei 11.207; Terme di Caracalla 3.641; museo Archeologico nazionale di Napoli 3.600; Area archeologica di Ostia antica 2.109; museo nazionale Romano – Terme di Diocleziano 1.903; Area archeologica e museo di Paestum 1.635; museo nazionale romano – Palazzo Massimo 1.538; Villa Adriana 1.522; parco archeologico di Ercolano 1.467; museo nazionale Romano – Palazzo Altemps 1.403; Anfiteatro Campano – Santa Maria Capua a Vetere 1.300; museo Archeologico di Venezia 1.194; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 965; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 925; museo Archeologico nazionale di Taranto 880; museo di Palazzo Grimani 859; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 720; Mausoleo di Cecilia Metella e chiesa di San Nicola 491; Ostia antica – Castello Giulio II 472; museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia 461; Villa dei Quintili e Santa Maria Nova 411; Basilica di Sant’Apollinare in Classe 354; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 348; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 339; museo Archeologico nazionale di Ravenna 336; parco archeologico di Cuma 317.

Paestum e Velia. Per la #domenicalmuseo visite ai depositi del Museo, visite guidate alla nuova sezione del museo archeologico, attività didattiche, passeggiata sul Crinale degli Dei, mostra “Elea: la rinascita” e servizio di navetta gratuita tra i due siti

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Domenica 1° dicembre 2024 torna #domenicalmuseo, l’iniziativa del ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici italiani. Un’opportunità imperdibile per immergersi nelle aree archeologiche di Paestum e Velia e, al Museo, per visitare anche la nuova sezione recentemente riaperta “Paestum: dalla Città Romana a Oggi”, intitolata all’archeologo Mario Torelli, che ripercorre la storia di Paestum dalla fondazione della colonia latina del 273 a.C. al Medioevo. Entrambi i siti, accessibili a tutti, accolgono i visitatori dalle 8:30 alle 19:30, con ultimo ingresso consentito alle 18:30. Con l’iniziativa “Paestum e Velia on the road”, raggiungere Velia partendo da Paestum sarà semplicissimo con la navetta gratuita messa a disposizione dai Parchi. Tante le iniziative in programma adatte a tutti: visite ai depositi del Museo, visite guidate alla nuova sezione del museo archeologico, attività didattiche, passeggiata sul Crinale degli Dei, mostra “Elea: la rinascita” e servizio di navetta gratuita tra i due siti e a Velia.

Visite ai depositi del museo. A Paestum, alle 10, 12, 15 e 17, si potranno scoprire i depositi del Museo e i suoi tesori nascosti che risvegliano antiche leggende e che permettono di conoscere una delle sezioni più affascinanti del Museo intitolata “Oltre il Museo. Storie dai depositi di Paestum”.
Prenotazione obbligatoria al numero 0828811023 o alla mail pa-paeve.promozione@cultura.gov.it

Attività didattiche. A Paestum, alle 11, “Paestum dalla città romana a oggi”, visita tematica alla scoperta della nuova sezione del Museo, dall’età romana al Grand Tour. A Velia, alle 15, si terrà l’attività didattica “Elea Terra di Rivoluzione. Viaggio tra libero pensiero e logos”, visita tematica alla scoperta della filosofia eleatica. Le attività didattiche sono svolte in collaborazione con Le Nuvole e Effetto Rete Cooperativa Sociale. Appuntamento in biglietteria. Costo dell’attività 3 euro. Per prenotazioni arte@lenuvole.com. Il biglietto per le attività può essere acquistato direttamente presso le biglietterie di Paestum e Velia.

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Crinale degli dei. A Velia, alle 10, passeggiata lungo il Crinale degli dei, il percorso archeo-paesaggistico che si snoda lungo le terrazze sacre di Velia, tra l’Acropoli e l’entroterra. Durante la passeggiata si potranno ammirare panorami e scorci unici di Velia, del suo mare e del suo territorio. Lungo il crinale, oltrepassando Porta Rosa, ci si immerge in un territorio inesplorato, vivace e ricco di storia.

Mostra “Elea: la rinascita”. “Elea: la rinascita” è la prima mostra realizzata a Velia da quando è stato dotato di autonomia speciale nel 2020. La mostra, prorogata fino al 31 dicembre 2024, trae ispirazione dagli straordinari risultati degli scavi recentemente condotti sull’Acropoli, che hanno restituito tracce di un santuario risalente agli anni della fondazione della colonia magnogreca di Elea, verso la metà del VI sec. a.C. Tra i rinvenimenti più significativi compaiono armi greche e italiche che per la prima volta danno concreta evidenza al racconto erodoteo della fuga dei Focei dalla Ionia sotto la spinta dell’invasione persiana.
La visita alla mostra è consentita dalle ore 8:30 alle ore 16:00 ed è inclusa nel biglietto di ingresso al Parco.

Paestum e Velia on the road. Navetta gratuita in partenza da Paestum a Velia e ritorno: un’occasione unica per ammirare la bellezza di due importanti città della Magna Grecia. Si parte alle 14 dal parcheggio Voza, nei pressi del bar Anna, a pochi passi dall’area archeologica. Lo stesso bus ripartirà da Velia alle 17 e vi riporterà a Paestum. Per usufruire del servizio è necessario ritirare il “ticket navetta” in biglietteria.

Zoom Uphill. Per una visita più coinvolgente è disponibile gratuitamente lo Zoom Uphill, un veicolo elettrico off-road con quattro ruote motrici che permette anche alle persone con difficoltà di deambulazione di ammirare alcuni dei luoghi più suggestivi ed iconici delle aree archeologiche di Paestum e Velia.

Archeologia in lutto. È morto all’età di 87 anni l’archeologo inglese Sir Colin Renfrew, Lord di Kaimsthorn, uno dei titani dell’archeologia moderna, il cui nome è strettamente legato ai suoi scavi in Grecia e alla ricerca dell’origine degli indoeuropei. Ecco il ricordo di colleghi, istituti e allievi

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Il professor sir Colin Renfrew, Lord Renfrew di Kaimsthorn, uno dei titani dell’archeologia moderna (foto cambridge university)

Il primo a dare la notizia in Italia è stato Valentino Nizzo, etruscologo dell’università L’Orientale di Napoli, con poche parole: “Sembra che purtroppo sia vero, Lord Colin Renfrew ci ha lasciati da poche ore e con lui scompare uno dei più grandi e originali maestri dell’archeologia mondiale”. Nella notte tra sabato 23 e domenica 24 novembre 2024si è infatti spento a Cambridge (GB) Sir Colin Renfrew, Lord di Kaimsthorn, un gigante dell’archeologia. Aveva 87 anni. Era nato a Stockton-on-Tees, nell’Inghilterra nord-orientale, il 25 luglio 1937. Dopo gli studi a St Albans (Hertfordshire), dal 1956 al 1958 prestò servizio presso la RAF. Terminata la leva, frequentò i corsi di Archeologia e Antropologia al St John’s College dell’università di Cambridge, dove si laureò nel 1961. Nel 1965 discusse la sua tesi di dottorato Neolithic and Bronze Age cultures of the Cyclades and their external relations (“La culture neolitiche e dell’Età del Bronzo delle Cicladi e le loro relazioni esterne”) e si sposò con Jane M. Ewbank. Dal 1965 fu ricercatore presso il dipartimento di Preistoria e Archeologia dell’università di Sheffield; tra il 1968 e il 1970 condusse scavi archeologici a Sitagroi, in Grecia. Nel 1972 ottenne la cattedra di Archeologia all’università di Southampton, dirigendo in seguito scavi sulle isole Orcadi (Gran Bretagna) e a Milo (Grecia; più tardi tornò a Sitagri, dove lavorò anche con Marija Gimbuta. Nel 1981 fu chiamato all’Università di Cambridge, dove insegnò Archeologia fino all’anno del suo ritiro dalla docenza (2001). Nel 1990 divenne direttore dell’Istituto di Ricerca archeologica “McDonald”. Dal 2004 fu presidente del Managing Council for the British School ad Atene.

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Il prof. Colin Renfrew a Stonehenge (foto cambridge university)

Molte le attestazioni di stima da parte di colleghi, istituti e allievi. Tra i primi il dipartimento di Archeologia e il McDonald Institute for Archaeological Research dell’università di Cambridge che – scrivono – “piangono la morte e celebrano la straordinaria vita del professor Colin Renfrew, Lord Renfrew di Kaimsthorn, ex decimo professore di archeologia Disney, direttore fondatore di McDonald’s e maestro del Jesus College. Colin è stato, e rimarrà sempre, uno dei titani dell’archeologia moderna, un personaggio pubblico illustre, nonché un buon amico e collega di innumerevoli archeologi in tutto il mondo. Questa perdita rende il mondo dell’archeologia un posto più povero intellettualmente, oltre che in termini di pura energia e ottimismo che ha portato in tutto ciò che ha fatto. Fin dai suoi primi anni come uno dei coraggiosi nuovi archeologi degli anni ’60 – continuano -, Colin si distinse come una mente eccezionale e come uno spirito di cambiamento profondo, emozionante e rigoroso. È stato pioniere di nuovi modi di pensare teoricamente informati sulla spiegazione del cambiamento sociale e politico del passato, dentro e poi ben oltre il suo primo amore regionale duraturo per l’Egeo preistorico, sostenendo le tecniche scientifiche di datazione e provenienza come parte integrante dello sforzo archeologico. Da questa prospettiva, è stato uno dei primi ad apprezzare il significato della calibrazione dei dati del radiocarbonio per la comprensione della preistoria europea.

“Ha continuato a porre domande altrettanto fresche sul legame tra evoluzione linguistica e archeologia e, come primo direttore del McDonald Institute for Archaeological Research, ha sostenuto alcune delle prime applicazioni di archeologia, oltre a un approccio critico e investigativo al mercato illecito dell’antichità. Il suo lavoro sul campo si espanse alle Orcadi, per poi tornare alle isole più meridionali delle Cicladi, oggetto della sua ricerca di dottorato, e di notevoli scoperte sull’isola di Keros. Fino alla fine, è rimasto impegnato con l’avanguardia degli sviluppi archeologici, partecipando e apprezzando chiaramente la 36a lezione annuale McDonald il mercoledì prima di lasciarci. Come testimonierà ampiamente chi lo conosceva, Colin c’era molto, molto di più del leader mondiale e onoratissimo archeologo. Ha assunto il mantello di un compagno di lavoro alla Camera dei Lord, dove ha parlato di questioni di patrimonio e legislazione archeologica con l’eloquenza consueta e il ragionamento lapidario di un presidente della Cambridge Union. Era un appassionato e sapiente esperto e collezionista di arte moderna, grazie al quale il Jesus College sotto la sua cura rimane permanentemente graziato. Gli eventi sociali sotto la sua ospitalità sono diventati indimenticabili e spesso enormemente conviviali riunioni di menti brillanti provenienti dai campi diffusi che ha disegnato, e nelle giuste circostanze spesso culminavano in dimostrazioni delle abilità di Colin come ballerino. Ultimo, ma lontano dal minimo, era un marito molto amato per sua moglie Jane, e padre di Helena, Alban e Magnus.

“Colin si è spento serenamente nel sonno nella notte tra sabato 23 e domenica 24 novembre 2024. Tutti noi di Cambridge – concludono – porgiamo le nostre più sentite condoglianze e il profondo rispetto alla sua famiglia e a tutti coloro che lo hanno amato e conosciuto”.

colin_stonehenge3_foto-confederazione-italiana-archeologiConfederazione italiana archeologi: “Se ne è andato Lord Colin Renfrew, uno dei più grandi archeologi dello scorso e del presente secolo, il cui nome è strettamente legato ai suoi scavi in Grecia e alla ricerca dell’origine degli indoeuropei, da lui individuata, in contrapposizione con le teorie di Marja Gimbutas, nell’Anatolia neolitica. Sua la formulazione del concetto di neuroarcheologia, branca britannica dell’archeologia cognitiva, volta a studiare la connessione tra le strutture materiali e la capacità cognitiva umana del passato. Dal 1981 al 2004, anno del suo ritiro dalla docenza, è stato Disney Professor a Cambridge, una delle cattedre più ambite e più importanti dell’ambito archeologico mondiale e membro anziano del McDonald Institute for Archaeological Research, sempre a Cambridge, di cui fu direttore nel 1990. Sui suoi testi si sono formati migliaia di studenti di archeologia, scoprendo, oltre agli strumenti della nostra disciplina, la sua attenzione alle questioni etiche. Ci piace ricordarlo con l’emozione che provammo quando, nei primi anni del nostro impegno in CIA, fu premiato a Paestum durante la Borsa del Turismo archeologico e passò in quell’occasione anche davanti al nostro stand, chiedendo chi fossimo e cosa stessimo facendo: noi gli raccontammo la nostra allora breve esperienza e gli regalammo una maglietta, che lui, con la modestia dei grandi, accettò ringraziandoci. Il nostro cordoglio va alla sua famiglia e in particolare a sua moglie Jane, compagna di vita e di studi”.

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Heinrich Hall, archeologo/viaggiatore: “È un giorno molto triste per l’archeologia in generale e soprattutto per l’archeologia Egea. Abbiamo perso un grande uomo. Piangiamo la scomparsa di Colin Renfrew (a pieno titolo il professor Andrew Colin Renfrew, lord di Kaimsthorn), uno dei personaggi più importanti della nostra disciplina negli ultimi sessant’anni circa. Renfrew è stato una voce importante nella preistoria europea e nell’Egeo. Ha influenzato enormemente l’archeologia europea con il suo libro innovativo “Before Civilisation, the Radiocarbon Revolution and Prehistoric Europe” (1973). È stato il primo approccio unificato per applicare ampiamente la calibrazione del radiocarbonio alla preistoria del continente e quindi ha definito la cronologia che ancora utilizziamo. Nell’Egeo, è stato uno dei più importanti studiosi della cultura cicladica antica, applicando nuove interpretazioni, esemplificate dal suo pivotale “L’emergenza della civiltà: le Cicladi e l’Egeo nel terzo millennio a.C., un libro ancora enormemente importante quando si fa ricerche sulla prima età del bronzo Grecia. Questo enorme contributo è stato eguagliato dai suoi scavi a Phylakopi su Milos e più recentemente sull’isolotto di Keros, un progetto che ha ancora (e continuerà ad avere) grande impatto sulla nostra comprensione dell’Egeo preistorico. Ha anche condotto importanti scavi al Neolitico Sitagroi in Macedonia (Grecia settentrionale) e a Quanterness nelle Orcadi, ha definito l’approccio influente che ha soprannominato “archeologia cognitiva”, e ha co-pubblicato un importante libro di testo (attualmente alla sua nona edizione). È stato anche per molto tempo in prima linea nello smascherare e combattere il commercio globale di reperti archeologici illeciti. Soprattutto, ha insegnato a generazioni di studenti, molti dei quali si sono rivelati importanti studiosi di per sé, prima a Sheffield e Southampton, poi a Cambridge. Il suo interesse per l’arte moderna, specialmente per la “land art”, completa i suoi successi accademici. Colin Renfrew era un individuo davvero impressionante e una persona affascinante con cui ascoltare e comunicare (ho avuto il privilegio di trascorrere un po’ di tempo con lui alla British School di Atene). Era una presenza imponente, un uomo di immensa e naturale autorità, un padrone di casa affascinante e compere, una persona di interessi e conoscenza di vasta portata (mi ha davvero sorpreso con il suo tedesco senza accento), e talvolta un saggio consigliere. Il mondo è più povero senza di lui. Colin Renfrew amava sicuramente le isole Egee e la Grecia. La sua presenza si sentirà – e mancherà – per molto tempo, e la sua eco risuonerà ancora più a lungo. RIP”.

colin_stonehenge3_foto-associazione-nazionale-archeologiL’Associazione Nazionale Archeologi si unisce al cordoglio nel ricordo di Colin Renfrew. “Nella giornata di domenica 24 novembre è venuto a mancare Colin Renfrew, noto archeologo britannico. Ha elaborato originali metodologie per lo più applicate allo studio della preistoria europea e ha contribuito a confutare, in tale ambito, la teoria della diffusione. Era considerato tra i maggiori esponenti della new archaeology, con una particolare predilezione per gli studi preistorici e protostorici nelle Cicladi, dove i suoi lavori restano un punto di svolta. Celebri gli scavi archeologici sull’isola di Milo, a Phylakopi (e in più tarda età a Keros), come a Sitagoi. Ai numerosi meriti accademici, si aggiunge nel 1991 la nomina come membro della Camera dei Lord, che gli valse il titolo di Lord Renfrew of Kaimsthorn. L’Associazione Nazionale Archeologi si unisce al cordoglio della famiglia e della comunità accademica, che ne piangono la scomparsa. La terra gli sia lieve”.

Lo scrittore Marcello Loprencipe: “La notizia l’avevo appresa da Valentino Nizzo, già direttore di Villa Giulia a Roma e oggi titolare della cattedra di Etruscologie e Antichità Italiche all’Orientale di Napoli. Improvvisamente sono tornato indietro negli anni, a quelli della mia gioventù spesi nel campo dell’archeologia. L’approccio innovativo di Renfrew alla disciplina ha affascinato studenti e studiosi del mondo intero. Ricordo che negli anni ‘80 facevo salti mortali presso le biblioteche delle scuole straniere a Roma per fotocopiare le sue dispense e i testi ancora non pubblicati in Italia. Lascio ad altri, agli specialisti, ai competenti della materia il giusto tributo a uno dei più grandi archeologi degli ultimi decenni. Io ho scelto tanti anni fa altre strade e per questo mi limito a un semplice ricordo. Ciao Professore!”.

L’archeologo e giornalista Tsao Cevoli: “È scomparso Colin Renfrew, colui il quale fino ad oggi ha per me incarnato il massimo esponente dell’archeologia mondiale. Ebbi anni fa l’onore di seguirne di persona ad Atene una conferenza sul traffico illecito di beni culturali, un tema che è stato tra i pionieri ad affrontare nel mondo dell’archeologia”.

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L’archeologo inglese Sir Colin Renfrew, Lord di Kaimsthorn (foto cambridge university)

L’Osservatorio Internazionale Archeomafie esprime il proprio cordoglio per la scomparsa dell’archeologo Andrew Colin Renfrew, uno dei massimi esponenti dell’archeologia a livello mondiale. Ha insegnato archeologia all’università di Cambridge, dove ha fondato e diretto il McDonald Institute for Archaeological Research. Esponente della new archaeology, ha dato un contributo straordinario all’archeologia con i suoi studi di archeologia teorica e le sue ricerche, in particolare sulla preistoria e sulle civiltà dell’Egeo. Ha promosso aspetti innovativi della ricerca archeologica ed è stato anche un coraggioso pioniere della lotta contro il mercato illecito dei beni culturali, con pubblicazioni, ricerche, mostre ed incontri, accendendo, grazie al suo spessore intellettuale universalmente riconosciuto, l’interesse ed il dibattito sui doveri etici della professione dell’archeologo”.

L’archeologo Giuliano Volpe, dell’università di Bari: “È scomparso un grandissimo archeologo: Colin Renfrew. Intere generazioni di archeologi si sono formato sul suo manuale e rifacendosi al suo approccio. Stamattina (25/11, ndr) alla SAIA ho iniziato la mia lezione di metodologia della ricerca archeologica, ricordandolo. Il minimo che potessi fare”.

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L’archeologo Colin Renfrew (foto york university)

University of York: “Il dipartimento è molto triste per la notizia della morte del prof. Lord Colin Renfrew. Professore Disney di Archeologia all’università di Cambridge, fondatore del McDonald Institute for Archaeological Research, e gigante dell’archeologia preistorica, i suoi scavi, la teoria, le pubblicazioni e la difesa politica garantiscono una vasta eredità per i futuri archeologi. Dubito che ci sia uno studente di archeologia o laureato in Gran Bretagna che non abbia una copia di “Archaeology: Theorie, Methods and Practice” di Renfrew e Bahn sulla scrivania. I nostri pensieri vanno alla famiglia e agli amici di Colin”.

Archaeoreporter: “Si potrebbe semplicemente scrivere “è morto Renfrew” che per il mondo allargato dell’archeologia sarebbe sufficiente, basti ricordarlo come l’autore del manuale più diffuso nelle università anglosassoni, e per la verità non poco diffuso anche in Italia: “Il” Renfrew-Bahn, che poi è ora diventato, dall’ultima edizione, il “Renfrew-Bahn-DeMarrais” (la nona in lingua inglese!), con l’aggiunta di un’autrice. In realtà stiamo parlando del celeberrimo studioso che, per abbreviare sarebbe Sir Colin Renfrew, ma più precisamente il Professor Lord Colin Renfriew, visto che dal 1991 era un Pari del Regno Unito, impegnato tra l’altro con i Conservatori. Aveva 87 anni”.

Palazzolo Acreide (Sr). Giornata di studi “Akrai 1824-2024. I 200 anni dalla scoperta del teatro greco e la pubblicazione dei disegni inediti di Jakob Ignaz Hittorff”: esperti e studiosi di archeologia e storia riflettono sulla scoperta del Teatro Greco di Akrai e sull’eredità storica e culturale degli Iblei

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Veduta aerea del teatro greco di Akrai a Palazzolo Acreide (Sr) (foto regione siciliana)

palazzolo-acreide_auditorium_giornata-di-studi-akrai-1824-2024_locandinaA Palazzolo Acreide (Sr) giornata di studi “Akrai 1824-2024. I 200 anni dalla scoperta del teatro greco e la pubblicazione dei disegni inediti di Jakob Ignaz Hittorff”: appuntamento sabato 30 novembre 2024, alle 10, nell’Auditorium ex Biblioteca del Palazzo Municipale di Palazzolo Acreide. Alla giornata di studi, organizzata dal parco archeologico e paesaggistico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e Akrai, dal Comune di Palazzolo Acreide e dal museo dei Viaggiatori in Sicilia, partecipano esperti e studiosi di archeologia e storia per riflettere sulla scoperta del Teatro Greco di Akrai e sull’eredità storica e culturale degli Iblei. Alle 10, saluti istituzionali e apertura dei lavori con Salvatore Gallo, sindaco di Palazzolo Acreide; Carmelo Bennardo, direttore del Parco archeologico; Antonino Lutri, soprintendente per i Beni culturali di Siracusa; Nadia Spada, assessore alle Attività culturali di Palazzolo Acreide; Francesca Gringeri Pantano, direttrice del Museo dei Viaggiatori in Sicilia. Alle 10.30, I SESSIONE: archeologia e viaggiatori tedeschi, presieduta da Francesca Gringeri Pantano. Intervengono Angela Maria Manenti: “Notabilità da vedere dal taccuino n. 2 di Paolo Orsi del 1888”; Lavinia Gazzè: “Tra politica e antiquaria: i viaggiatori tedeschi in Sicilia tra XVII e XIX secolo”; presentazione del libro “Hittorff Rèserautiste” (2024) a cura di Michael Kiene, docente dell’università di Colonia, in dialogo con Francesca Gringeri Pantano; Luigi Lombardo: “Gabriele Judica e Jacob Ignaz Hittorff: uno scavo nella memoria”. Alle 15, II SESSIONE: Hittorff e il messaggio degli antichi drammaturghi, presieduta da Carmelo Scandurra. Intervengono Michele Cometa: “Hittorff e la Sicilia”; Ornella Valvo: “Le giovani generazioni, il Teatro di Akrai e il messaggio degli antichi drammaturghi”. La giornata si concluderà con un’esibizione teatrale degli studenti degli Istituti di istruzione superiore di Palazzolo Acreide, che metteranno in scena “Acarnesi” di Aristofane.

Milano. Apertura straordinaria dell’Antiquarium “Alda Levi” e visite guidate della soprintendenza alla mostra “Extra Moenia. EGITTO, ETRURIA, MAGNA GRECIA. Reperti archeologici da raccolte private milanesi”

milano_antiquarium-levi_Extra-Moenia-EGITTO-ETRURIA-MAGNA-GRECIA_visite-guidate_locandinaNell’ambito del Piano di valorizzazione 2024, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano propone visite guidate alla mostra “Extra Moenia”, allestita all’Antiquarium “Alda Levi”, condotte dal proprio personale. Appuntamento giovedì 28 novembre 2024, appuntamento Antiquarium “Alda Levi” in via De Amicis 17 a Milano per l’apertura straordinaria e le visite guidate a cura del personale della Soprintendenza alle 15, 16 e 17, alla mostra “Extra Moenia. EGITTO, ETRURIA, MAGNA GRECIA. Reperti archeologici da raccolte private milanesi”. Ingresso gratuito. Non è necessaria la prenotazione. L’esposizione presenta una selezione di reperti archeologici di particolare pregio e interesse provenienti da ambiti territoriali e culturali lontani dal contesto milanese, frutto di operazioni di recupero effettuate dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano e dal Nucleo di Monza del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, nel quadro della loro costante attività di tutela e conservazione dei beni culturali.

Sibari (Cs). Al museo Archeologico nazionale della Sibaritide al via Sibaritik@, l’atteso Workshop Internazionale sulle ricerche archeologiche in corso nella Sibaritide: in presenza e on line. La presentazione del direttore Demma. Ecco il ricco programma

sibari_archeologico_sibaritik-workshop-internazionale-sulle-ricerche-archeologiche-in-corso-nella-sibaritide_locandinaAl via Sibaritik@, l’atteso Workshop Internazionale sulle ricerche archeologiche in corso nella Sibaritide, un incontro che riunisce tutti i team di ricerca italiani ed esteri che studiano o hanno studiato l’affascinante patrimonio di Sibari e del suo territorio. Appuntamento il 25-26 novembre 2025, in presenza, al museo Archeologico nazionale della Sibaritide per fare il punto della situazione in vista di nuovi entusiasmanti progetti. Sarà infatti un’occasione per confrontare i dati emersi e le innovazioni nell’ambito della ricerca ma anche un momento per discutere di progetti di rimodulazione degli spazi espositivi, approfondimenti su come preservare ed interpretare la storia, migliorare l’accessibilità e l’interazione con il pubblico. È possibile seguire la diretta streaming sulla pagina YouTube dei Parchi archeologici di Sibari e Crotone: http://www.youtube.com/@parcoarcheologicodisibari8493.

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Filippo Demma. direttore dei parchi archeologici di Sibari e Crotone (foto drm-calabria)

“Sybaritik@ NON È un convegno su Sibari, gli scavi di Sibari, il Museo di Sibari o il territorio della Sibaritide. Sybaritik@ è un workshop che vede per la prima volta negli ultimi anni la presenza nella stessa sala di tutti i gruppi di ricerca che svolgono scavi e attività di ricerca in Sibaritide e che stiano producendo risultati inediti”: inizia così una riflessione di Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Sibari e Crotone, e promotore del workshop. “Sarà quindi l’occasione per presentare i dati inediti raccolti negli ultimi anni grazie alla loro attività. Lo facciamo ora per diversi motivi – continua -, senz’altro perché adesso il gruppo dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari che lavora su temi sibariti ha terminato la ricognizione dei materiali, dei temi e dei problemi principali che il museo e le sue pertinenze pongono. La sistemazione dei magazzini, la messa a regime delle manutenzioni (sempre col beneficio d’inventario, essendo la situazione del nostro Parco particolarmente complessa), l’avvio della digitalizzazione del patrimonio e dei progetti di manutenzione e restauro del costruito archeologico e dei reperti mobili. Lo facciamo perché sono oramai anni che i colleghi delle missioni archeologiche della Sibaritide frequentano il nostro museo, i nostri depositi ed i nostri laboratori, condividono con noi il lavoro sui materiali, ed è arrivato il momento di sintetizzare e mettere a frutto gli scambi avvenuti fin qui. Lo facciamo soprattutto perché sta per partire la progettazione del nuovo allestimento dei Musei Sibariti, e prima di procedere è opportuno condividere con chi lavora su questo territorio materiali, temi, problemi e conoscenze, ascoltarne le idee e le opinioni. Perché i nuovi musei possano fornire un quadro il più possibile completo alle persone che frequenteranno Sibari. Ora, così impostata la cosa, appare evidente che non ci sia stata nessuna call for papers né poteva esserci alcun invito al di fuori del gruppo ristretto di cui sopra. Perché, appunto, si tratta del workshop organizzato dai gruppi che scavano e lavorano in Sibaritide, allo scopo – conclude – di presentare i propri risultati e per discuterli nell’ottica di progettare i nuovi allestimenti”.

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La sede del museo nazionale Archeologico della Sibaritide a Cassano all’Ionio (Cs) (foto drm-calabria)

PROGRAMMA 25 NOVEMBRE 2024. Introduzione ai lavori: alle 9.30, M. Osanna, direzione generale Musei; 9.45, L. La Rocca, direzione generale Abap; 10, F. Demma, parchi archeologici di Sibari e Crotone, “Valorizzazione e ricerca nella Sibaritide”; P. Aurino, Sabap di Cosenza; e F. Sudano, museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, “Ricerca e tutela nella Sibaritide”. I SESSIONE “ALLE ORIGINI DELLA SIBARITIDE”, presiede A. Mazzaglia. Alle 10.30, P. Aurino, “Novità sulla preistoria della Sibaritide”; A. Vanzetti, M.A. Castagna, A. Di Renzoni, L.M. Magno, S. Marino, “Struttura dell’insediamento di Broglio di Trebisacce”; 11.20, pausa caffè; M. Van Leusen, F. Ippolito, “Passato, presente e futuro della ricerca archeologica dell’università di Groningen nella Sibaritide”; I. Battiloro, M. d’Acri, “Torre Mordillo Archaeological Project: nuove indagini r prospettive future”; M. Barbato, D. Pisarra, “Spazi geografici e costrutti politici. Relazioni tra coloni e popolazioni epicorie alla luce di nuove acquisizioni da attività di tutela in Sibaritide”; 13, pausa pranzo. II SESSIONE “FRANCAVILLA MARITTIMA TRA ENOTRI E GRECI”, presiede V. Parisi. Alle 13.45, F. Quondam, “Paola Zancani Montuoro a Francavilla Marittima: aggiornamenti da Macchiabate”. M.A. Guggisberg, I. Gullo, N. Savaresi, “Ellenizzazione vs Enotrizzazione: nuovi dati per il periodo tardo della necropoli di Francavilla Marittima”; 14.35, J. Kindberg Jacobsen, G. Mittica, “Status quo della missione italo-danese a Francavilla Marittima”; 15, L. Altomare, C. Capparelli, M. Perri, “L’insediamento del Timpone della Motta di Francavilla Marittima: alcuni risultati dalle nuove ricerche”; 16, visita al Palazzo Andreassi di Amendolara.

PROGRAMMA 26 NOVEMBRE 2024. III SESSIONE “SYBARIS-THURII-COPIAE E IL TERRITORIO OLTRE I SUOI CONFINI”, presiede M. Paoletti. Alle 9.30, C. Rescigno, M. Pallonetti, “Sibari. Nuovi dati dallo scavo della plateia A”; P. Carafa, F. De Stefano, “Comunità, merci e paesaggi di Amendolara e del suo territorio”; 10.20, F. Mollo, “Ricerche a Santa Gada di Laino Borgo: un grande insediamento nell’alta valle del Mercure-Lao”; M. Cannatà, “Temesa, Sibari e non solo… Per una nuova analisi della colonizzazione greca nella Calabria tirrenica”; 11.10, pausa caffè; G. D’Alessio, C. Rescigno, “Favella: una tomba in ricettacolo fittile e resti di una nuova lamella aurea orfica”; M.L. Caliò, G. Gerogiannis, E. Brienza, A. Fino, “Prospettive di studio e di analisi per la ripresa delle ricerche a Castiglione di Paludi”; S. Guidone, A. Saponara, “Magazzini accessibili e digitalizzazione della collezione del museo Archeologico nazionale della Sibaritide”; 13, pausa pranzo; 14, C. Brivio, A. Saponara, M. Pallonetti, G. Mantella, “Nuovi dati dal restauro di due capolavori della collezione del museo Archeologico nazionale della Sibaritide”; 14.25, F. Demma, “Conclusioni a margine dei lavori del workshop e tavola rotonda finale”. Dalle 15, SESSIONE POSTER. Alle 16, riunione collegiale del comitato tecnico scientifico allargato per il riallestimento dei musei di Sibari e di Amendolara.

Pavia. Al Collegio Ghislieri per i “Seminari ghisleriani di Archeologia” la conferenza “Tre anni di ricerche in Magna Grecia: strategia e comunicazione” con Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari

pavia_collegio-ghislieri_conferenza-tre-anni-di-ricerche-in-magna-grecia_filippo-demma_locandinaMartedì 19 novembre 2024, alle 18, al Collegio Ghislieri, in piazza Ghislieri a Pavia, per i “Seminari ghisleriani di Archeologia” promossi con il dipartimento di Studi umanistici dell’università di Pavia, la conferenza “Tre anni di ricerche in Magna Grecia: strategia e comunicazione” con Filippo Demma, archeologo di formazione classica, con un passato di responsabilità nei Campi Flegrei, nelle Marche e al museo di Reggio Calabria, attualmente direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari. Demma parlerà di queste realtà incredibilmente ricche: non solo degli aspetti scientifici, ma anche di come si valorizza il patrimonio e soprattutto come lo si comunica fuori dalla cerchia di specialisti. Un tema particolarmente delicato, su cui solo da qualche anno si sta ragionando in maniera più attenta.

Licodia Eubea (Ct). Nella chiesa della Badia la presentazione del libro “Schliemann alla ricerca di Troia” di Massimo Cultraro apre la terza e ultima giornata di “Eubook – il Buono della Lettura” promosso dall’Archeoclub di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto”

licodia-eubea_eubook-2024_cultraro_locandinaTerza e ultima giornata di “Eubook – il Buono della Lettura” promosso dall’Archeoclub di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto” dal 14 al 17 novembre 2024 nella splendida chiesa della Badia a Licodia Eubea (Ct) dove autori e autrici presentano le loro opere tra musica e arte in un’atmosfera indimenticabile. Domenica 17 novembre 2024, alle 18, apre la kermesse la presentazione del libro “Schliemann alla ricerca di Troia” di Massimo Cultraro, edito da RCS, in dialogo con Giorgia Cafici.

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Copertina del libro “Schliemann alla ricerca di Troia” di Massimo Cultraro

Schliemann alla ricerca di Troia. La scoperta di Troia a opera di Heinrich Schliemann, quando mise piede per la prima volta a Hissarlik nel 1868, segna il punto di svolta dell’archeologia moderna. La grecia omerica cessa di essere un palinsesto di eroi mortali e divinità per assumere i connotati di una raffinata cultura materiale al pari di altre civiltà del Mediterraneo del II millennio a.c. Figura dalla personalità sfuggente e contraddittoria, abile narratore e instancabile viaggiatore, Schliemann incarna lo stereotipo dell’uomo d’affari che trasforma, grazi al talento innato e al duro lavoro, i sogni giovanili in stupefacenti successi nel campo della nascente archeologia, a cui ha lasciato un’importante eredità storica.

Per il secondo anno Fondazione Luigi Rovati partecipa a BookCity (11-17 novembre 2024) con un palinsesto di cinque appuntamenti su “Mitologia e Antichità”. Ecco i due appuntamenti di sabato 16 e i due di domenica 17 novembre 2024

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Per il secondo anno Fondazione Luigi Rovati partecipa a BookCity (11-17 novembre 2024) con un palinsesto di cinque appuntamenti su “Mitologia e Antichità”. Dopo l’incontro del 12 novembre, due nuovi appuntamenti sabato 16 e altri due domenica 17 novembre 2024

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Copertina del libro “Il dio spezzato” di Roberto Piumini e Milva Maria Cappellini

Sabato 16 novembre 2024, alle 15, Roberto Piumini, Milva Maria Cappellini con Enrica Caretta presentano il libro “Il dio spezzato. Tra arte e mito”, edito dalle Edizioni di Storia e Letteratura. In una giornata di primavera del 1923 il giovane ispettore della polizia greca Nikos Karateodori assiste dal porto del Pireo alla partenza della nave che gli sta portando via una storia d’amore. Come se non bastasse, viene sollevato dalle indagini che sta compiendo in un’Atene corrotta e inviato sull’isola di Naxos per far luce sulla mutilazione di una scultura. Un caso poliziesco di second’ordine, ma del tutto particolare, essendo stato asportato nottetempo il fallo di un’antica statua, privandola dell’espressione più evidente della sua prorompente sessualità e lasciando nello sconforto gli abitanti dell’isola. Fingendosi un innocuo professore di archeologia, Nikos Karateodori conduce indagini discrete, ma professionali, che lo porteranno a compiere scelte difficili. Un vertiginoso racconto d’amore interrotto e intervallato dalle riflessioni della correttrice di bozze del romanzo.

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Copertina del libro “Omero. Delle armi e del vero amore” di Silvia Romani (edizioni Il Mulino)

Sabato 16 novembre 2024, alle 18, Silvia Romani e Mauro Bonazzi presentano il “Omero oltre Omero: in guerra con i Greci”, in collaborazione con Il Mulino. Il sesto dell’Iliade è il canto di Glauco e Diomede, nemici pronti a incrociare le armi ma anche poi a deporle in nome dell’ospitalità è il canto di Ettore e Andromaca, due figure avvinte per sempre dalla sincerità del sentimento coniugale. Ma è anche il canto delle prime volte. Per la prima volta nella tradizione occidentale la fragilità della vita umana è accostata alle foglie che cadono. Per la prima volta la malinconia imprigiona l’anima di un uomo, Bellerofonte. Per la prima volta un grande guerriero, Ettore, abbraccia il figlio Astianatte sapendo di andare forse a morire. Valori, gesti, parole e passioni tuttora capaci di suscitare il felice stupore delle lettrici e dei lettori di oggi.

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Copertina del libro “L’alba della storia. Una rivoluzione iniziata diecimila anni fa” di Guido Barbujani

Domenica 17 novembre 2024, alle 11, Guido Barbujani presenta il libro “L’alba della storia. Una rivoluzione iniziata diecimila anni fa”, edito da Laterza. Avvenimenti di diecimila anni fa ancora influenzano la quotidianità. La genetica e l’archeologia (ma anche la linguistica) evidenziano la presenza di una rivoluzione preistorica. Da allora tutto è cambiato: dall’alimentazione all’aspetto fisico, dall’ambiente alla struttura sociale. È la cosiddetta rivoluzione neolitica: il momento in cui, più che in qualunque altro, biologia e cultura si sono intrecciate, influenzandosi a vicenda e producendo la storia. Dopo il successo di Come eravamo, uno dei più importanti genetisti italiani ricostruisce l’alba della nostra storia. Inseguendo la geografia, sulla base di evidenze archeologiche e attraverso il racconto di molte storie, Guido Barbujani ci fa rivivere una rivoluzione, quella neolitica.

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Copertina del libro “Sparta” di Laura Pepe

Domenica 17 novembre 2024, alle 18, Laura Pepe presenta il libro “Sparta”, edito da Laterza. Laura Pepe prova ad andare oltre gli stereotipi per capire che cosa fu davvero Sparta, nel tentativo di restituirne un’immagine più veritiera. Sparta non era brutale con i suoi figli, le donne avevano più libertà, più cultura e più diritti rispetto alle altre donne greche e l’educazione spartana non era poi così diversa da quella impartita ai ragazzi nelle altre città di Grecia. Vivere a Sparta non significava votarsi solo alla guerra e all’addestramento militare, anzi: Sparta era la città dei motti di spirito, della musica, delle feste, dei bagni nel fiume Eurota.