San Valentino 2025. Con le visite guidate “Legami” i parchi archeologici di Paestum e Velia celebrano l’amore nella sua forma più arcaica e universale. Ecco il programma a Paestum e a Velia

A Paestum e Velia il 14 febbraio 2025 celebra l’amore nella sua forma più arcaica e universale con le visite guidate tematiche “Legami”, con il quale si vuole evocare quell’intreccio, spesso indissolubile, che l’amore è capace di generare. Un amore che non si limita alle relazioni tra uomini, ma che riesce a coinvolgere in un più ampio respiro l’universo intero. A Velia, alle 11, sarà possibile partecipare alla visita “La natura dell’amore. Intrecci di botanica, archeologia e saperi”, un percorso che rivela come la storia, l’archeologia e la tradizione si fondono con la botanica e le risorse del territorio, in un racconto millenario. A Paestum, alle 15, ci sarà la visita “Unioni senza tempo. I matrimoni e i viaggi delle giovani spose”, dove sarà possibile indagare il ruolo di Hera e Afrodite nei matrimoni antichi e avere l’opportunità di visitare i depositi del museo per vedere reperti solitamente non esposti. Le iniziative sono incluse nel biglietto di ingresso ai Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia. Appuntamento alle biglietterie dei Parchi.

A Velia, alle 11, nell’area archeologica con la visita tematica “La natura dell’amore. Intrecci di botanica, archeologia e saperi” a cura di Francesco Uliano Scelza, i visitatori saranno guidati in un viaggio alla scoperta delle meraviglie dell’antica città di Elea che non è solo storia, archeologia e tradizione ma è anche il racconto di un territorio ferace, sintesi di esperienze millenarie. Velia è risorsa botanica, agraria e culturale, è il frutto di radici che rappresentano le testimonianze di un mondo antico, tenace e originale, ma anche fertile e vario. Passeggiare a Velia significa percorrere un viaggio nel tempo. Significa soffermarsi presso gli edifici più disparati le cui porzioni sono parti aggiunte o sottratte in momenti diversi. Significa immergersi in colori, odori e forme di piante e di essenze diverse, e significa riconoscere profili di rocce tagliate e piani di terra sovrapposti, alcuni per un movimento del suolo, altri per un’opera di cava o di trasporto. La spiaggia, il promontorio, la macchia, gli ulivi, gli alberi da frutto, le essenze, il profilo delle colline ed il mare, sono gli attori di un paesaggio che intreccia l’edificato della città e l’ambiente. Non certo un sito monotono, né un mero contenitore di testimonianze del passato. La sua archeologia e il suo paesaggio si incontrano in un quadro unico e sempre nuovo. Ed è proprio questa unione che si racconta nel giorno dedicato agli innamoramenti: una passeggiata sceneggiata dalle fonti, dalle architetture e dalla natura, in cui saranno illustrati i beni di Velia, vegetali e archeologici, i saperi antichi che li hanno custoditi e trasformati e i progetti che i Parchi archeologici di Paestum e Velia hanno ideato per farne motivo di valore.

A Paestum, invece, alle 15, al museo è prevista la visita guidata “Unioni senza tempo. I matrimoni e i viaggi delle giovani spose” a cura di Maria Boffa. Il matrimonio è da sempre il coronamento di un legame d’amore tra due persone. Nel mondo antico, i matrimoni andavano oltre i sentimenti e si arricchivano di valori aggiunti: erano mezzi per stringere alleanze sociali, politiche ed economiche tra famiglie o comunità differenti. Il sistema dei matrimoni era davvero articolato e iniziava molto prima del giorno delle nozze, coinvolgendo tutta la comunità. Tra le divinità che giocano un ruolo fondamentale richiamiamo Hera, dea dei matrimoni, della fedeltà coniugale e del parto, e Afrodite, la dea dell’amore per eccellenza, il cui culto è attestato a Paestum in diversi santuari. Attraverso la descrizione del culto di Hera e Afrodite a Paestum e di alcuni specifici vasi rinvenuti in tombe femminili, si racconterà del complesso sistema dei matrimoni antichi, passeggiando tra le sale del museo e visitando i depositi di Paestum dove verranno mostrati dei reperti generalmente non visibili.
Locri (RC). Ecco il programma 2025 di “Un caffè… storicamente corretto” il giovedì al museo Archeologico nazionale con il circolo di Studi storici “Le Calabrie”, a cura di Elena Trunfio e Marilisa Morrone

Elena Trunfio direttrice dei musei e dei parchi archeologici di Locri Epizefiri e Bova Marina (foto drm-calabria)
Solo qualche giorno fa avevamo annunciato della volontà di Elena Trunfio e Marilisa Morrone di bissare per il 2025 “Un caffè…storicamente corretto” con un programma variegato, a partire da febbraio, con presentazioni di volumi, conferenze, seminari, incontri con esperti (vedi Locri (RC). Elena Trunfio e Marilisa Morrone annunciano l’edizione 2025 della rassegna “Un caffè… storicamente corretto”: ogni mese un appuntamento con ricercatori e studiosi per trattare temi di archeologia, storia, arte, museografia | archeologiavocidalpassato). Il progetto, curato dalla direttrice del museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri, Elena Trunfio, e dalla presidente del circolo di Studi storici “Le Calabrie”, Marilisa Morrone, oltre che con il patrocinio del Comune di Locri, quest’anno si arricchisce del patrocinio del Comune di Portigliola e della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e vuole, come di consueto, offrire al pubblico diversi spunti di approfondimento su temi ampi legati al mondo della storia, dell’arte e dell’archeologia, con il coinvolgimento di studiosi autorevoli, afferenti tra l’altro ai più importanti atenei italiani. Il programma è stato concepito di concerto dalla direzione del Museo e dalla presidenza del Circolo che si è avvalsa della collaborazione del comitato scientifico del sodalizio nello specifico da Marco Cicciò, Alfredo Fulco, Filippo Racco, Gianfrancesco Solferino, Vincenzo Tavernese. “I nostri caffè sono stati un successo, una delle iniziative più partecipate che abbiamo svolto nel 2024 a Locri Epizefiri”, commenta Elena Trunfio. “Ogni appuntamento è stato l’occasione per presentare ricerche nuove e aggiornate, coinvolgendo studiosi da tutta Italia che hanno saputo trasferire, anche ad un pubblico non specialistico, le loro ricerche. Gli appuntamenti sono stati arricchiti dall’interazione degli uditori con i relatori, con domande e curiosità che hanno animato il dibattito. Ci sembrava pertanto interessante riproporre una seconda edizione del progetto”. Gli incontri si svolgono di giovedì e l’ingresso è gratuito. Non è necessaria la prenotazione.

L’edizione 2025 è in partenza il 20 febbraio al museo Archeologico di Locri Epizefiri, con la presentazione del libro “Calabria angioina (1266-1382). Novità gotiche e tradizione bizantina al tramonto del Medioevo” curato da Stefania Paone dell’università della Calabria. “Nel 2025 il Circolo di Studi Storici “Le Calabrie”, fra le sue varie attività, reitera la collaborazione con il museo nazionale di Locri Epizefiri e con la direttrice Elena Trunfio, anch’ella “socio cultore” del Circolo, che ringrazio per la cortese ospitalità tra le sale del Museo”, dichiara la presidente del Circolo “Le Calabrie” Marilisa Morrone. “Il successo della prima edizione della rassegna ci ha incoraggiati a insistere su una formula che si è rivelata vincente. Ancora una volta la Storia, l’Arte e l’Archeologia saranno protagoniste dei giovedì dei Caffè… storicamente corretti, stimolando intense e proficue discussioni su novità editoriali e sulle più recenti ricerche. Avremo anche quest’anno ospiti illustri che renderanno vivo il dibattito coinvolgendo il pubblico, sempre più esperto ed attento alle tematiche trattate. Vogliamo arricchire ancora la conoscenza del nostro passato perché essa è alla base di una più matura consapevolezza delle potenzialità del territorio ed è mezzo per un’adeguata salvaguardia e valorizzazione delle risorse culturali”.
Nel mese di marzo Maurizio Cannatà, direttore del museo Archeologico nazionale di Vibo Valentia presenterà il libro “Temesa. Il mito e la storia”. L’archeologia sarà protagonista anche degli appuntamenti di aprile e settembre: il primo sarà incentrato sulla valorizzazione e accessibilità dei musei con l’intervento del direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria Fabrizio Sudano, mentre a maggio, il funzionario archeologo Andrea M. Gennaro illustrerà le scoperte più recenti effettuate dalla soprintendenza di Reggio Calabria in Aspromonte e nella “chora” locrese. Nel mese di maggio un tema storico appassionante con la conferenza di Sebastiano Marco Cicciò (università LUMSA Palermo) e Vincenzo Pintaudi (università di Messina) dal titolo “Gli Anglosassoni nel Mediterraneo e le relazioni con il Regno delle Due Sicilie”. Torna anche per la rassegna 2025 il professore Aurelio Musi, ordinario di Storia dell’università di Salerno che illustrerà il profilo biografico di un personaggio calabrese illustre ma qui dimenticato, il chirurgo Marco Aurelio Severino. Dopo la pausa estiva, il mese di settembre proporrà nuovamente un tema di natura archeologica con l’archeologo Giuseppe Hyeraci dell’università di Napoli “Suor Orsola Benincasa” che illustrerà il ruolo e i modelli di rappresentazione del monachesimo italo-greco in tempo di guerra nella Calabria bizantina.
Ad ottobre sarà la volta di Claudia Pingaro, dell’università della Campania “L. Vanvitelli” con la conferenza dal titolo “Il viceregno di don Pedro de Toledo tra politica interna e internazionale”. A novembre un appuntamento imperdibile con la tavola rotonda “Dal commercio al contrabbando” che, insieme ad esponenti del mondo delle istituzioni ed esperti, traccerà un quadro sull’evoluzione del traffico illecito di beni culturali. La stagione si concluderà a dicembre con Salvatore Bottari, ordinario di Storia moderna all’università di Messina che ci condurrà lungo le sponde dello Stretto per illustrare tale territorio nel Quattrocento e Cinquecento. “Anche quest’anno un programma ricchissimo con studiosi di chiara fama”, conclude la direttrice Trunfio: “ogni mese un appuntamento per dare continuità ad un progetto culturale di alto livello. Ringrazio pertanto la presidente Morrone e tutto il Circolo per il lavoro svolto nel 2024 e per quello che realizzeremo insieme nel 2025. Sono certa dell’importanza di questa rassegna in termini di sviluppo culturale e sociale di quest’area”.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale avviate le indagini archeologiche nella necropoli ellenistica scoperta nel 1932 nel cantiere del MArRC

Indagini archeologiche nella necropoli ellenistica al livello E del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)
Si scava nella necropoli ellenistica del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria sotto gli occhi delle telecamere di Fine Art Produzioni. Sono iniziate lunedì 3 febbraio 2025 le nuove indagini archeologiche nell’area delle tombe ellenistiche al livello E del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Lo scavo interessa quattro sepolture non ancora esplorate e viene condotto con un approccio multidisciplinare, coinvolgendo archeologi, restauratori e antropologi.

La necropoli ellenistica di Rhegion al livello E del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)
La necropoli ellenistica di Piazza De Nava, emersa durante la costruzione del Museo nel 1932, rappresenta una preziosa testimonianza della Rhegion di età ellenistica. Con oltre cento sepolture di diverse tipologie, racconta usi funerari e tradizioni della città tra il IV e il II secolo a.C.

Mauro Italia e Lorenzo Daniele di Fine Art Produzioni seguono le indagini archeologiche nella necropoli ellenistica al livello E del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)
Le ricerche archeologiche proseguono con l’impegno di archeologi e antropologi, affiancati dal team specializzato nella documentazione video e fotografica di Fine Art Produzioni, con Lorenzo Daniele e Mauro Italia.
Padova. Per la giornata mondiale della Lingua Greca all’enoteca Mediterranea l’incontro “Parole e melodie viaggi e trasformazioni fra antico e moderno” promosso dalla sezione di Grecistica del dipartimento dei Beni culturali dell’università di Padova

La sezione di Grecistica del dipartimento dei Beni culturali dell’università di Padova ha organizzato un evento di poesia e musica in onore della lingua e della cultura elleniche, dall’antichità a oggi, e in occasione della Giornata Mondiale della Lingua Greca. Appuntamento sabato 8 febbraio 2025, alle 17, all’Enoteca mediterranea, in via del Carmine 6a, a Padova, con “Parole e melodie, viaggi e trasformazioni fra antico e moderno”. Partecipano docenti e studenti: Bianca Arici, Monica Baggio, Giulia Bolzonello, Elena Sofia Campostrini, Stefano Caneva, Benedetta Cona, Alessandra Coppola, Sofia D’Urso, Luca Lorenzon, Sara Minuto, Cesare Neri, Laura Noviello, Lorenzo Rocca, Francesco Scalora, Benedetta Scapin, Francesco Secci, Anna Scomparin, Angelo Vecchi, Shuhan Zhou. Dall’Odissea di Omero a Kazantzakis, passando per le musiche popolari e il grecanico, verrà celebrata una delle componenti più classiche e coinvolgenti del patrimonio culturale europeo.
Napoli-Afragola. Presentati da Gruppo FS e Sabap i ritrovamenti archeologici rinvenuti lungo la linea AV/AC Napoli-Bari nelle province di Napoli, Caserta e Benevento: villaggio dell’età del Rame, tratto della via Appia, santuario ellenistico-romano, sepolture campane, villa romana

Veduta aerea della villa romana scoperta nel comune di Solopaca (Bn) durante i lavori della linea AV/AC Napoli -Bari (foto gruppo fs / sabap)

Un villaggio dell’età del Rame in località Gaudello; un tratto di basolato dell’antica via Appia nel comune di Maddaloni; un santuario di epoca ellenistico-romana, ricco di materiale votivo, a Ponte. Sono solo alcuni dei ritrovamenti archeologici, presentati martedì 4 febbraio 2025 nella sala Claudia Sottile della stazione di Napoli Afragola, rinvenuti durante i lavori effettuati lungo le tratte Napoli-Cancello, Cancello-Frasso e Telese-Vitulano, tra le province di Napoli, Caserta e Benevento. Tra gli altri reperti portati alla luce durante la realizzazione della nuova linea AV/AC Napoli-Bari e presentati nel corso di una conferenza stampa organizzata da Rfi, alla presenza di rappresentanti del Gruppo FS e della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, anche una villa romana esposta nella sua interezza riemersa nel comune di Solopaca e numerose sepolture di cultura campana con ricchi corredi funerari, oltre a monete, oggetti in terracotta e statuine in bronzo.

I relatori del Grupp Fs e delle soprintendenze di Napoli, Casreta e Benevento intervenuti alla stazione di Napoli-Afragola alla presentazione dei reperti archeologici rinvenuti nel cantiere della linea AV/AC Napoli-Bari (foto gruppo fs / sabap)
Al tavolo dei lavori hanno preso la parola Mariano Di Maio, responsabile Ambiente e Territorio RFI; Mariano Nuzzo, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e dirigente delegato per la soprintendenza Abap per le province di Caserta e Benevento per il capo del Dipartimento avocante Luigi La Rocca; il responsabile dell’area funzionale Patrimonio archeologico della soprintendenza Abap per l’area metropolitana di Napoli Luca Di Franco; il responsabile dell’area funzionale Patrimonio archeologico della soprintendenza Abap per le province di Caserta e Benevento Andrea Martelli; la funzionaria archeologa Antonella Tomeo, che per oltre un decennio ha seguito gli scavi per conto della Sabap di Caserta e Benevento; Massimo Comedini, responsabile Ambiente Architettura e Territorio Italferr.

Olla cilindrica dell’età del Bronzo antico (II millennio a.C.) proveniente dal sito in località Gaudello nel comune di Acerra (Na) scoperto durante i lavori del cantiere della linea AV/AC Napoli-Bari (foto gruppo fs / sabap)

Il soprintendente Mariano Nuzzo alla conferenza del Gruppo FS alla stazione di Napoli-SAfragola (foto gruppo fs / sabap)
“Un momento significativo quello di oggi”, sottolinea il soprintendente Mariano Nuzzo, “in cui valorizziamo e divulghiamo le nuove conoscenze, emerse dalle indagini archeologiche nelle province di Napoli, di Caserta e di Benevento lungo la nuova linea AV/AC Napoli-Bari; luoghi che rappresentano un patrimonio unico, testimoni della storia, dell’arte e della cultura di un territorio da preservare e tramandare. La realizzazione delle infrastrutture ci ha consentito di far emergere tasselli concreti della nostra identità storica, ereditata dal passato per essere proiettata verso il futuro. Gli eccezionali rinvenimenti hanno colmato in alcuni casi un grande vuoto cronologico e culturale, noto in Campania per le varie fasi di occupazione territoriale e hanno aperto continui spunti di riflessione e ricerca”.

Villaggio dell’età del Rame (fotopiano) in località Gaudello nel comune di Acerra (Na) scoperto durante i lavori del cantiere della linea AV/AC Napoli-Bari (foto gruppo fs / sabap)

Altorilievo di guerriero (IV-III sec. a.C.) proveniente dal santuario di epoca ellenistico-romana scoperto nel comune di Ponte (Bn) durante i lavori del cantiere della linea AV/AC Napoli-Bari (foto gruppo fs / sabap)
Di grande interesse le tracce degli abitati e delle necropoli, databili tra la fine dell’età del Rame e le prime fasi del Bronzo Antico, in località Gaudello ad Acerra, con capanne e arredi perfettamente conservati e sepolture; una porzione integra dell’antica Via Appia, che attraversava il suburbio della città di Calatia (attuale Maddaloni), in direzione della Statio ad Novas (S. Maria a Vico), con tombe a fossa semplice o copertura a cappuccina, che testimoniano pratiche funerarie come la cremazione e l’inumazione; la villa romana a Solopaca, messa in luce durante le indagini archeologiche preventive, ricadente nel suburbio dell’antica città di Telesia, circondata da terreni coltivati per la produzione di vino e olio; i resti di un santuario dedicato a diverse divinità a Ponte con numerosi e diversificati oggetti votivi. I nostri suoli sono ricchi di storie da raccontare ed è stato il lavoro di squadra e la dedizione dei funzionari che hanno lavorato nel corso degli anni, Paola Aurino, Antonella Tomeo, Luca Di Franco e Andrea Martelli, che ringrazio sentitamente, che ci spinge con entusiasmo a valorizzare e a restituire queste cruciali tracce storiche, attraverso una serie di allestimenti. Il primo alla fine del mese di febbraio al nostro Centro Operativo di Benevento, perché è necessario ripensare il nostro modo di rendere accessibile il patrimonio “diffuso” per guardare al futuro con responsabilità.

Monete antiche rinvenute durante i lavori del cantiere della linea AV/AC Napoli-Bari (foto gruppo fs / sabap)

Ilaria Maggioratti, presidente Archeolog, alla conferenza del Gruppo FS alla stazione di Napoli-SAfragola (foto gruppo fs / sabap)
Con la realizzazione della nuova linea AV/AC Napoli-Bari, il Gruppo FS restituisce alla cittadinanza un patrimonio culturale inedito, dove sviluppo infrastrutturale e archeologia convivono in armonia. Si tratta della prima tappa di un percorso che proseguirà sul territorio nazionale, con l’obiettivo di mostrare come i cantieri delle grandi opere infrastrutturali ferroviarie possano trasformarsi in una finestra sul passato, unendo progresso e radici storiche. Attraverso un approccio proattivo e collaborativo, il Gruppo FS è costantemente impegnato nella promozione dell’archeologia preventiva per garantire che la realizzazione di nuove linee ferroviarie avvenga in modo sostenibile, senza compromettere la ricchezza storica dei territori attraversati. Le azioni di tutela prevedono un iter di approfondimento dei contesti archeologici, con la realizzazione di studi territoriali, indagini e scavi in estensione, fino ad arrivare alla valorizzazione attraverso ricostruzioni virtuali, pubblicazioni, convegni e musealizzazioni. Ma l’impegno del Gruppo FS e delle sue Società non si ferma qui. Rete Ferroviaria Italiana, Italferr e Anas, infatti, fanno parte di Archeolog, Ente del Terzo settore del Gruppo che, in sinergia con le Soprintendenze del ministero della Cultura, ha lo scopo di contribuire al restauro, alla conservazione e alla valorizzazione dei preziosi reperti archeologici venuti alla luce durante la realizzazione e la manutenzione delle infrastrutture stradali e ferroviarie italiane.

Statuetta maschile stante proveniente dal santuario di epoca ellenistico-romana scoperto nel comune di Ponte (Bn) durante i lavori del cantiere della linea AV/AC Napoli-Bari (foto gruppo fs / sabap)

L’interno della stazione Fs Napoli-Afragola (foto gruppo fs / sabap)
La nuova linea AV/AC Napoli-Bari. Il progetto prevede il potenziamento e la velocizzazione dell’itinerario Napoli-Bari, che consentirà di integrare l’infrastruttura ferroviaria del Sud del Paese con il Core Corridor “Scandinavia – Mediterraneo”. L’opera strategica migliorerà l’accessibilità nelle aree attraversate per servizi nazionali, per quelli di lunga percorrenza e per il servizio regionale e merci. Al termine dei lavori, il collegamento Napoli-Bari sarà percorso in 2 ore, contro le circa 4 attuali, mentre quello fra Roma e Bari in 3 ore, con un risparmio di circa due ore rispetto ad oggi. L’opera, dal costo complessivo di oltre 6 miliardi di euro, rappresenta anche un volano per la creazione di posti di lavoro: nel progetto sono impegnate oltre 7.000 persone tra ingegneri, tecnici e operai.
Nominato il nuovo direttore del parco archeologico Naxos Taormina: è l’architetto Orazio Micali, già soprintendente ai Beni culturali e ambientali a Siracusa, e Messina

L’architetto Orazio Micali è il nuovo direttore del parco archeologico Naxos Taormina (foto regione siciliana)
L’architetto Orazio Micali è il nuovo direttore del parco archeologico Naxos Taormina della Regione Siciliana su nomina dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato. Già soprintendente ai Beni culturali e ambientali a Siracusa, e Messina, e direttore del museo regionale e Teatro romano di Catania, l’architetto Micali ha legato il suo nome a numerosi progetti di restauro e recupero di edifici storici destinati a spazi espositivi e alla realizzazione di musei, come quello di Linguaglossa (Ct) intitolato a Francesco Messina e a interventi di adeguamento e potenziamento di Istituti di cultura come il museo regionale Accàscina di Messina (oggi ai più alti livelli di accessibilità con l’utilizzo di fondi PNRR). Ha promosso mostre ed esposizioni tra le quali quella dedicata al fumetto (2021), alla pittura in Sicilia pre e post Caravaggio (2023) fino alla più recente inaugurata nel novembre 2023 negli spazi della storica Filanda Mellinghoff – all’interno del complesso monumentale del museo regionale Accascina – dal titolo “1908 CittàMuseoCittà”, progetto con importanti contenuti multimediali, realtà aumentata e uso di IA sulla storia della città della falce, prima e dopo il terribile terremoto che il 28 dicembre del 1908 la rase al suolo.
Isola della Scala (Vr). La lezione-concerto “Suoni che attraversano i secoli: l’arpa dall’antichità egizia alla tradizione celtica” dell’archeologa e arpista Virginia Salvatore apre il ciclo di incontri domenicali all’auditorium preceduti dalla visita guidata al museo archeologico

Con la lezione-concerto “Suoni che attraversano i secoli: l’arpa dall’antichità egizia alla tradizione celtica” dell’archeologa e arpista Virginia Salvatore, domenica 2 febbraio 2025, si apre il ciclo di tre incontri di approfondimento sulla storia della musica all’auditorium di S. Maria Maddalena in via Roma a Isola della Scala (Vr) promosso dall’associazione Archeologica con il patrocinio del Comune in occasione delle aperture domenicali del museo civico Archeologico di Isola della Scala: viene proposto un viaggio nella musica antica attraverso tre lezioni, durante le quali si potranno ascoltare brani musicali eseguiti anche dal vivo. Gli incontri, a ingresso gratuito, inizieranno alle 17, mentre alle 16 si terranno delle visite guidate al museo. Nel primo incontro Virginia Salvatore ripercorrerà le vicende dell’arpa, un affascinante strumento a corde le cui remote origini risalgono all’antico Egitto e che è diventato la strumento nazionale dell’Irlanda. Virginia Salvatore, dottoressa in Beni culturali, studia Musicologia all’università di Cremona e frequenta il biennio accademico di arpa al Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza.

Secondo appuntamento domenica 16 febbraio 2025: “Il canto Gregoriano: tra passato presente e … futuro?” a cura di Giacomo Contro (cantante, direttore di coro e studioso di musica antica). Nel coro della chiesa di Santa Maria Maddalena (già parte di un convento francescano) rivivranno le melodie che ritmavano la vita dei frati minori. Giacomo Contro ripercorrerà la storia del canto gregoriano. In questo viaggio alla riscoperta della musica sacra più antica al mondo, si parlerà dalla sua nascita, dell’evoluzione e del suo utilizzo nella liturgia e non solo, dai primi cristiani fino ai giorni d’oggi, con approfondimenti sulla storia della notazione, del modo di cantarlo e del suo uso. Giacomo Contro è diplomato in canto lirico al conservatorio di Bologna, “G.B.Martini”. Nella sua carriera come cantante percorre il repertorio dalla musica antica a quella contemporanea, esibendosi in teatri di tutta Italia, ma anche all’estero. Studioso di musica antica, rinascimentale e barocca, oltre che di canto gregoriano. Co-fondatore della Ensemble gregoriano-polifonico bolognese “San Pietro”, è ora praeceptor e organista alla Rettoria di Santa Toscana a Verona. Direttore di cori parrocchiali e intervicariali. Docente di chitarra, teoria e solfeggio, canto e coro presso la scuola di musica “Lets Academy” di Pescantina (Vr), e direttore del coro “Amici della Musica” di Fumane (Vr).

Terzo incontro domenica 2 marzo 2025: “La musica dal Medioevo al Rinascimento”, lezione-concerto con il Gruppo Vocale Banshees, diretto da Virginia Del Bianco, che proporrà un viaggio musicale dal Medioevo fino al Rinascimento in Europa con canti profani, tratti ad esempio dai Carmina Burana, e canti sacri di pellegrinaggio e in onore della Vergine Maria. Il gruppo Banshees, diretto da Virginia del Bianco, si avvale di strumenti “storici” e di una ricerca musicologica che attinge direttamente alle fonti originali. Le ricerche si estendono alla musica dei bardi, trovieri e trovatori medievali come pure ai canti e alle musiche di pellegrini, giullari e clerici vaganti.
Locri (RC). Elena Trunfio e Marilisa Morrone annunciano l’edizione 2025 della rassegna “Un caffè… storicamente corretto”: ogni mese un appuntamento con ricercatori e studiosi per trattare temi di archeologia, storia, arte, museografia

Solo pochi giorni fa è stata archiviata l’edizione 2024 di “Un caffè… storicamente corretto” al museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri, il ciclo promosso il giovedì dal museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri con il Circolo di Studi storici “Le Calabrie” e il patrocinio del Comune di Locri, curato da Elena Trunfio e Marilisa Morrone (vedi Locri (RC). Ultimo appuntamento del programma 2024 della rassegna “Un caffè… storicamente corretto” promosso dal museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri e dal Circolo di Studi Storici Le Calabrie presentazione del libro “Corpus della pittura monumentale bizantina in Italia”, vol. 2, di Lorenzo Riccardi | archeologiavocidalpassato). E già le vulcaniche Elena Trunfio e Marilisa Morrone sono pronte a lanciare l’edizione 2025 di “Un caffè… storicamente corretto”: ogni mese un appuntamento con ricercatori e studiosi per trattare temi di archeologia, storia, arte, museografia. Un programma che abbraccia argomenti diversi con un unico obiettivo: promuovere la conoscenza del nostro territorio attraverso le ricerche più recenti, per valorizzare non solo il patrimonio fisico ma anche il lavoro di tanti studiosi che si occupano con professionalità e passione di indagare la nostra storia. Un modo per avvicinare il grande pubblico ai temi specialistici, con semplicità e rigore scientifico. Gli incontri sono gratuiti e non è necessaria la prenotazione. I dettagli di ogni incontro saranno pubblicati a ridosso dell’evento.
Paestum (Sa). Al museo Archeologico nazionale chiude per un mese la sezione “Paestum: dalla città romana a oggi”: “Stiamo migliorando l’accessibilità fisica e cognitiva del patrimonio del museo”

La sezione espositiva “Paestum: dalla città romana ad oggi” del museo Archeologico nazionale di Paestum, resterà chiusa dal 1° al 28 febbraio 2025 per lavori di manutenzione straordinaria nell’ambito dell’Intervento “PNRR MiC, Missione 1, Component 3 – Cultura 4.0 – Misura 1 – Investimento 1.2 Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche ed archivi. Miglioramento dell’accessibilità fisica e cognitiva del patrimonio archeologico e documentale storico e corrente del Parco Archeologico di Paestum e Velia” – Museo archeologico nazionale di Paestum – Digitalizzazione e apertura all’utenza dell’archivio storico e corrente”. “Al museo di Paestum si lavora incessantemente per offrire ai visitatori un luogo sempre più accogliente, accessibile e inclusivo”, spiegano alla direzione. “In particolare i lavori in corso riguardano il miglioramento dell’accessibilità fisica e cognitiva del patrimonio archeologico e documentale del Museo. Ci scusiamo per il disagio, vi aspettiamo dal 1° marzo con un nuovo percorso tematico interamente dedicato al periodo romano di Paestum”.
Selinunte (Tp). Per la #domenicalmuseo al parco archeologico visita guidata gratuita “Le mura di Selinunte ed i suoi passaggi segreti” con CoopCulture. E poi “Archeobike”, e al museo Baglio Florio Videomapping sui templi e mostra “Colora La Sicilia su due ruote”

Ogni città antica aveva una cinta muraria che proteggeva i suoi abitanti dagli attacchi nemici, ne segnava i confini e vedeva all’interno lo svolgersi della vita quotidiana. Domenica 2 febbraio 2025, alle 11, il parco archeologico di Selinunte in collaborazione con CoopCulture propone “Le mura di Selinunte ed i suoi passaggi segreti” visita gratuita tra le antiche mura dell’Acropoli alla scoperta del loro affascinante sistema difensivo, percorrendo i passaggi segreti utilizzati dagli abitanti, scoprendo l’antica scienza delle tecniche di assedio. Ritrovo al Parco lato guardiania-sbarra, ingresso gratuito dalle 9 alle 15.30 in occasione della prima domenica del mese. Accesso almeno 15′ prima dell’inizio effettivo della visita che dura 90 minuti. È necessario l’acquisto del servizio di mobilità interna (trenino 3 euro a persona: il biglietto per la navetta va acquistato singolarmente cliccando qui). Attività adatta ad un pubblico allenato, consigliato l’utilizzo di scarpe da trekking.

Le antiche mura dell’Acropoli di Selinunte (Tp) (foto regione siciliana)
Le mura di Selinunte, sono il testimone muto di un passato glorioso che ancora oggi si racconta anche attraverso le sue fortificazioni. Visitare questa città non significa solo ammirare i maestosi templi e la natura rigogliosa che circonda le sue meraviglie archeologiche, ma anche poter comminare vicino la cinta muraria che ha visto lo sviluppo di questa città ma anche la sua distruzione. Passeggiando lungo le mura, potremmo immaginare la vita degli abitanti di Selinunte, vedere ciò che resta delle porte, veri e propri punti strategici, attraverso cui passava la vita ed il commercio, controllate giorno e notte da torri, poste ad intervalli regolari, che permettevano di avvistare in anticipo eventuali pericoli. Durante la visita si accennerà all’arte della poliorcetica ovvero tutti gli stratagemmi, le tecniche e gli strumenti messi a punto in campo militare per assediare la città. Ma a rendere ancora più suggestiva l’esperienza sarà la percorrenza dei passaggi segreti che si nascondono ancora oggi nelle mura, utilizzati come vere e proprie vie di fuga. Una visita specialistica per comprendere meglio la storia di questa straordinaria città.

“Archeobike” al parco archeologico di Selinunte (Tp) (foto regione siciliana)

Sempre per la #domenicalmuseo del 2 febbraio 2025 il parco archeologico di Selinunte organizza “Archeobike” alle 9 e alle 12, per scoprire Selinunte pedalando lungo percorsi esclusivi audioguidati con le nostre bici a noleggio; Videomapping sui templi, un’esperienza visiva unica al museo Baglio Florio: un viaggio nella policromia originale dei templi, con il mito del Ratto di Europa come protagonista, tra le colonne del Tempio Y; esposizione temporanea gratuita “La Sicilia su Due Ruote”: al museo Baglio Florio nel parco archeologico di Selinunte, un’esposizione legata al concorso artistico “Colora La Sicilia su due ruote” organizzato da Sicilytobike in collaborazione con il liceo Artistico G. Bonachia di Sciacca. Gli studenti partecipanti hanno decorato delle e-bike con temi ispirati alla cultura siciliana, trasformandole in vere e proprie opere d’arte itineranti.
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