Napoli. Per “Lo scaffale del Mann” al museo Archeologico nazionale presentazione del libro “Raffaello tra gli sterpi. Le rovine di Roma e le origini della tutela” di Salvatore Settis e Giulia Ammannati

napoli_mann_scaffale_raffaello-tra-gli-sterpi_settis-ammannati_locandinaNuovo appuntamento al museo Archeologico nazionale di Napoli con il ciclo “Lo scaffale del Mann”. Mercoledì 7 dicembre 2022, allee 16, in sala Conferenze, sarà presentato il libro “Raffaello tra gli sterpi. Le rovine di Roma e le origini della tutela” di Salvatore Settis e Giulia Ammannati (SKIRA editore). Dopo i saluti di Paolo Giulierini, direttore museo Archeologico nazionale di Napoli, intervengono con gli autori Carlo Gasparri, Accademia nazionale dei Lincei; Lino Leonardi, professore di Filologia e Linguistica romanza alla Scuola Normale Superiore; Fabio Isman, giornalista e moderatore. Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, ha diretto a Los Angeles il Getty Research Institute (1994-99) e a Pisa la Scuola Normale Superiore (1999-2010). Giulia Ammannati insegna Paleografia latina alla Scuola Normale Superiore di Pisa; si è occupata di Giotto, del Duomo e della Torre di Pisa, del testo di Apuleio

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Papa Leone X ritratto da Raffaello con i cardinali cardinali-Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi: il quadro è conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze (foto da Skira)


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Lettera a Leone X: il principale manoscritto è conservato all’Archivio di Stato di Mantova (foto da Skira)

La Lettera a Leone X (1519-1520) non fu mai completata né mai raggiunse il destinatario, eppure continua a sollevare interrogativi e dubbi. Chi ne fu l’autore? Il principale manoscritto (a Mantova) è interamente di mano di Baldassarre Castiglione, ma chi si rivolge al Papa dicendo “io” è sempre e solo Raffaello, che studiava le rovine “per molti lochi pieni de sterpi inculti e quasi inaxessibili”. La morte precoce del grandissimo artista (6 aprile 1520), del cui lavoro sul testo resta traccia in un manoscritto di Monaco, spiega perché uno scritto così impegnativo rimase incompiuto. Ma quale fu la parte di Raffaello e quale il ruolo del Castiglione? Perché tante correzioni e varianti nei manoscritti? Si può identificare il gioco delle parti fra i due co-autori? A chi spetta l’idea di ricostruire in disegno Roma antica e di tutelarne i monumenti? Al Papa, a Raffaello o a Castiglione?

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La copertina del libro “Raffaello tra gli sterpi. Le rovine di Roma e le origini della tutela” di Salvatore Settis e Giulia Ammannati (SKIRA)

Della Lettera non esiste “il” testo in forma compiuta, ma varie stesure successive: Raffaello tra gli sterpi ne propone una nuova edizione fondata su un attentissimo esame paleografico e filologico. Il lettore troverà in questo libro non solo il testo critico dei due principali manoscritti ma anche un confronto sinottico e genetico, che evidenzia la stratificazione di bozze, correzioni, versioni alternative, individuando in parallelo sia la stesura del Castiglione sia la forma testuale su cui Raffaello lavorò negli ultimi mesi di vita. Il saggio di apertura affronta questi temi alla luce di un’accurata ponderazione delle circostanze documentarie e della storia culturale e istituzionale: le rovine, le raccolte di antichità, i provvedimenti di salvaguardia (prima e dopo il 1519-20) dei Papi e del Comune. Ne riusciranno illuminati lo scenario culturale della Roma di Leone X, lo sguardo di Raffaello su Roma antica, il suo rapporto con Castiglione, l’audace progetto che prese forma negli ultimi mesi di vita dell’artista, e infine l’eredità intellettuale che questa lettera non spedita lasciò alle generazioni successive, e fino a noi.

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Una risposta a “Napoli. Per “Lo scaffale del Mann” al museo Archeologico nazionale presentazione del libro “Raffaello tra gli sterpi. Le rovine di Roma e le origini della tutela” di Salvatore Settis e Giulia Ammannati”

  1. Italina Bacciga dice :

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