Verona. Dopo un lungo restauro e decenni di attesa, apre il nuovo museo Archeologico nazionale nell’ex caserma asburgica San Tomaso: si inizia con la ricca sezione di Preistoria e Protostoria, con lo Sciamano di Fumane, simbolo del museo

L’annuncio-invito dell’inaugurazione del nuovo museo Archeologico nazionale di Verona
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Le eleganti architetture dell’ex caserma asburgica, sede del nuovo museo Archeologico nazionale di Verona (foto drm-veneto)

Se si apre il sito del museo Archeologico nazionale di Verona e si clicca alla voce “orari”, la risposta è secca: temporaneamente chiuso per restauri. Una situazione che permane da sempre, da decenni: perché in realtà non è mai stato aperto. Da quando lo Stato ha individuato l’ex caserma asburgica di San Tomaso affacciata sull’Adige a Verona come sede dell’istituendo museo Archeologico nazionale per coprire una storica lacuna della città scaligera, dove non c’è alcun museo statale ma solo civici, tutti gli interventi sono stati indirizzati al recupero e al restauro del grande edificio, adiacente alla chiesa di S. Tomaso Cantuariense, una delle testimonianze di architettura civile austriaca meglio conservate a Verona, per renderlo idoneo all’esposizione delle ricchissime testimonianze provenienti dalle ricerche archeologiche effettuate nella città e nel territorio veronese negli ultimi quarant’anni, articolate in un arco temporale che va dalla preistoria alla protostoria, alla fase celtica, alla romanizzazione, fino all’età romano-imperiale. Ma, dopo vari annunci, stavolta ci siamo. Giovedì 17 febbraio 2022, alle 11.30, sarà inaugurato il nuovo museo Archeologico nazionale di Verona nell’ex caserma asburgica San Tomaso alla presenza del direttore regionale Museo Veneto, Daniele Ferrara; del direttore dell’Archeologico, Giovanna Falezza; del soprintendente Abap di Verona, Vincenzo Tinè. Interverrà il prof. Massimo Osanna, direttore generale Musei del ministero della Cultura.

Lo “sciamano” dalla Grotta di Fumane (foto drm-veneto)

verona_museo-archeologico-nazionale_logoSi comincia con l’apertura al pubblico dell’importante Sezione riservata alla Preistoria e Protostoria. Dal  Neolitico all’età del Rame, del Bronzo e del Ferro, con l’esposizione, tra gli altri,  dei materiali provenienti anche dai siti palafitticoli UNESCO del veronese. Il percorso espositivo della sezione Preistoria e Protostoria, anche grazie a ricostruzioni fisiche e virtuali, video e altri mezzi di comunicazione multimediale, narra le principali componenti storiche del veronese, compreso tra 50mila anni fa e il 100 a.C. In generale il percorso espositivo si articola in una serie di sottosezioni dedicate alle principali epoche della preistoria-protostoria del territorio veronese, dal Paleolitico (rappresentato dalla famosa pietra dipinta, nota come lo “Sciamano”, proveniente dalla Grotta di Fumane), passando attraverso il Neolitico e l’età del Rame, fino all’età del Bronzo, con l’esposizione dei materiali provenienti dai siti palafitticoli UNESCO del veronese, e l’età del Ferro. L’obiettivo è quello di far percepire il ruolo formativo di questo territorio rispetto al centro urbano di Verona, la cui nascita è l’esito di un percorso storico di lunga durata. L’allestimento si sviluppa in modo unilineare e senza interferenze, partendo dalla sala di orientamento (accessibile dalla scalinata e dall’ascensore) attraverso le diverse sale dei due bracci del terzo piano (dal Paleolitico all’età del Bronzo) fino a confluire nel terzo braccio (dedicato all’età del Ferro).

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Una risposta a “Verona. Dopo un lungo restauro e decenni di attesa, apre il nuovo museo Archeologico nazionale nell’ex caserma asburgica San Tomaso: si inizia con la ricca sezione di Preistoria e Protostoria, con lo Sciamano di Fumane, simbolo del museo”

  1. Italina Bacciga dice :

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