A Bologna due giorni di studi con archeologi ed esperti a confronto su scoperte e dati archeologici più significativi emersi dagli scavi di epoca medievale più recenti. Una panoramica su quasi un millennio di storia a margine della mostra “Medioevo svelato”

Bacino (piatto) in maiolica con l’immagine di frate Simone dalla facciata di San Giacomo Maggiore di Bologna

Manifesto della mostra “Medioevo svelato” a Bologna

Archeologi ed esperti a confronto sulle infinite sfaccettature del Medioevo: una panoramica su quasi un millennio di storia, dalla tarda antichità  (IV-V secolo) agli inizi del Trecento. È quanto si propone di affrontare la due giorni del convegno “Medioevo al margine”, promosso da soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, istituto per i Beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e università Ca’ Foscari di Venezia a margine della mostra “Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia” in corso al museo civico Medievale di Bologna fino al 17 giugno 2018 (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2018/03/01/quarantanni-di-ricerche-lungo-la-via-emilia-nella-mostra-medioevo-svelato-storie-dellemilia-romagna-attraverso-larcheologia-al-museo-medievale-di-bologna/). Il convegno “Medioevo al margine” punta a sviluppare ulteriormente gli argomenti affrontati nella mostra, passando in rassegna le scoperte e i dati archeologici più significativi emersi dagli scavi di epoca medievale effettuati in anni recenti. I vari interventi coprono un arco cronologico di quasi un millennio (dal IV-V secolo agli inizi del Trecento) tracciando un quadro delle trasformazioni delle città tardo-antiche e degli insediamenti rurali, evidenziando il potere dei nuovi ceti dirigenti (Goti, Bizantini e Longobardi) attraverso la ritualità funeraria. In occasione del convegno viene presentato il catalogo scientifico della mostra a cura di Sauro Gelichi, Massimo Medica e Cinzia Cavallari.

Pettine in osso al momento del rinvenimento a Rimini

Il pettine in osso scoperto a Rimini dopo il restauro nei laboratori della soprintendenza

La locandina del convegno “Medioevo al margine” a Bologna

Veduta dall’altro dell’area di scavo 2017 nella Casa del Fabbro (foto Paolo Nanni)

Appuntamento dunque mercoledì 30 e giovedì 31 maggio 2018 all’auditorium della Regione Emilia-Romagna in viale Aldo Moro a Bologna (ingresso libero).  Intenso il programma. Si inizia mercoledì 30 maggio 2018, alle 10, con i saluti di  Roberto Balzani, presidente dell’istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna. Seguiranno gli interventi di Sauro Gelichi e Luigi Malnati su “Le ragioni di una mostra e di un convegno. Introduzione”; Giancarlo Grillini su “Analisi scientifiche dei lapidei e delle malte della cripta dell’Abbazia di Valsenio (RA)”; Katiuscia Doppiu e Isabella Rimondi su “La cintura ageminata di Rezzanello (PC): un contributo alla lettura dopo i recenti restauri”; Monica Zanardi del laboratorio di restauro della soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio Bo-Mo-Re-Fe su “Il restauro del pettine in osso di via A. Da Brescia, Rimini”. Alle 13 pausa, si riprende alle 15, con Paolo De Vingo su “La necropoli longobarda di Spilamberto: un centro di potere e di scambio nel Modenese altomedievale”; Massimiliano David su “Ostia tardoantica. La lenta agonia di una città alla luce della ricerca archeologica”; Francesca Romana Stasolla su “Aspetti archeologici della vita sociale di una città del pieno medioevo: spazi di vita e di lavoro a Cencelle”; Sauro Gelichi e Luigi Malnati, con la presentazione del volume “Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia”, catalogo della Mostra, Bologna 2018; Maria Grazia Fichera su “Elementi di cintura bronzei di tradizione bizantina: confronto fra contesti siciliani e contesti dell’Emilia-Romagna”; Fabio Bracci e Alessandro Alessio Rucco su “Claterna: le trasformazioni di una città tardoantica attraverso l’evidenza della domus del Fabbro”; Alberto Stignani su “Alcuni dati preliminari sui rinvenimenti numismatici della domus del Fabbro”; Renata Curina, Valentina Di Stefano e Mauro Librenti su “Il cimitero ebraico medievale di Bologna. Considerazioni preliminari”.

La cella vinaria della villa romana di Bordonchio (Rimini)

Ricostruzione della trasformazione del castrum in fortilizio signorile (XIII – XIV secolo)

Seconda giornata di convegno di studi giovedì 31 maggio 2018. Si inizia alle 9.30 con Cristian Tassinari su “Le ultime fasi della villa di Bordonchio (RN)”; Cristina Anghinetti, Manuela Catarsi e Patrizia Raggio su “Una necropoli gota lungo l’antica strada Parma-Lucca”; Francesca Frasca e Adelmo Garuti su “Tecniche orafe di età medievale”; Daniele Sacco e Siegfried Vona su “Archeologia medievale nella provincia di Rimini: la riorganizzazione del tessuto insediativo nel Medioevo”; Fabrizio Benente e Giada Molinari su “Le città della Liguria marittima tra V e VIII secolo: evidenze di crisi e di trasformazione del paesaggio urbano”; Sara Campagnari e Mauro Librenti su “Il castrum di Vicolongo a Novi di Modena. L’evoluzione di un castello nella pianura modenese”; Enrico Cirelli e Debora Ferreri su “Il castello di Rontana (Brisighella, RA)”; Claudio Negrelli, Marco Palmieri e Tiziano Trocchi su “Un villaggio medievale al nuovo sottopasso della SP3. Funo e la pianura bolognese tra X e XIII secolo”. Alle 13 pausa. Si riprende alle 15, con Fabrizio Benente e Simona Caleca su “L’Alta Valle Scrivia tra fonti documentarie e fonti archeologiche: popolamento e fortificazioni dell’habitat tra XII-XVI secolo”; Manuela Catarsi su “Da Fidenza a Borgo San Donnino”; Chiara Guarnieri su “Ferrara, da città in legno a città in mattoni: nuovi dati dalle indagini archeologiche urbane”; Matteo Casadei, Cinzia Cavallari e Claudio Negrelli su “Cesena, il palinsesto di via Strinati dalla tarda antichità all’età postmedievale”; Lara Sabbionesi su “Pro maiore sanitate hominum civitatis… et burgorum: lo smaltimento dei rifiuti nelle città medievali dell’Emilia-Romagna”; Simone Biondi e Cinzia Cavallari su “Archeologia urbana a Cesena, piazza della Libertà”. I lavori si concludono alle 18.

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  1. Italina Bacciga dice :

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