Una giornata in Polesine, tra Adria e Loreo, alla scoperta della Mansio Fossis: stazione di sosta sulla via Popilia lungo un ramo del delta del Po

Il manifesto dell'iniziativa "Mansio Fossis, la villa e la sua darsena", che si articola tra Adria e Loreo

Il manifesto dell’iniziativa “Mansio Fossis, la villa e la sua darsena”, che si articola tra Adria e Loreo

Due giornate a tu per tu con gli abitanti di un’antica villa romana, stazione di posta e sosta nel delta padano. In occasione della 657ma Fiera di San Michele, organizzata dal Comune di Loreo in collaborazione con la Pro Loco, la soprintendenza Archeologia del Veneto domenica 27 settembre 2015 propone “Mansio Fossis e la sua darsena”, un’iniziativa di valorizzazione del patrimonio archeologico loredano articolata in due appuntamenti (ma si può partecipare anche a uno solo dei due eventi), a cura della direzione del museo Archeologico nazionale di Adria in collaborazione con l’associazione culturale Studio D e Natalì Rosestolato. Un’occasione per conoscere, attraverso le testimonianze archeologiche, il paesaggio dell’antico delta padano e la quotidianità di una stazione di sosta lungo un’importante arteria stradale romana, la via Popilia, trascorrendo un piacevole pomeriggio a contatto con la storia, l’ambiente e la cultura del Delta.

L'area archeologica di San Basilio, vicino ad Ariano Polesine: i reperti sono ad Adria

L’area archeologica di San Basilio, vicino ad Ariano Polesine: i reperti sono ad Adria

Si inizia alle 15.30 al museo Archeologico nazionale di Adria con la visita guidata (compresa nel prezzo del biglietto) alla sezione romana, con particolare attenzione ai siti della fascia costiera (corte Cavanella di Loreo e San Basilio di Ariano Polesine) che hanno restituito importanti evidenze archeologiche tra età imperiale e tardo antico. San Basilio è una piccola località a una ventina di chilometri a sud-est di Adria, nell’Isola di Ariano, tra il Po di Venezia e il Po di Goro, così denominata dalla chiesetta medioevale edificata su una delle alte dune che nell’antichità segnavano la linea di costa. Qui sotto i campi, i frutteti e i pioppeti sono stati trovati importanti resti archeologici risalenti a diverse età a conferma della posizione strategica nell’area deltizia. “Tra il VI e il V sec. a.C.”, spiegano gli archeologi, “fiorì un insediamento commerciale ed artigianale frequentato da Etruschi, Greci e Veneti, collocato in una posizione strategica a ridosso della costa e presso la foce di un ramo del Po. Nel II sec. a.C., quando i Romani iniziarono il loro processo di conquista del Nord-Est d’Italia, qui venne fatto transitare un fondamentale asse viario, la strada costruita dal console Publio Popillio Lenate e fu collocata una stazione di posta, la mansio Hadriani. Intorno sorsero ville e, forse, un villaggio. Nel I sec.d.C. da qui si dipartiva una nuova strada diretta verso Nord, affiancata da un canale per la navigazione interna. Alla fine dell’Impero romano si costituì qui uno dei più antichi centri battesimali cristiani della zona”.

Lo scavo della Mansio Fossis, villa romana, a Cofrte Cavanella di Loreo

Lo scavo della Mansio Fossis, villa romana, a Cofrte Cavanella di Loreo

Il sito archeologico di Corte Cavanella si trova vicino a Loreo, il “portum Laureti” dei veneziani: qui è stata rinvenuta un insediamento rustico di età romana che comprendeva una parte residenziale e una ampia darsena per il ricovero delle barche. La grande villa romana doveva sorgere su una barena sopraelevata, all’interno di uno specchio lagunare, presso un canale che la metteva in comunicazione con il mare. La particolare posizione costrinse i romani a perfezionare le tecniche di costruzione, consolidando il terreno, e consentendo una lunga durata della struttura, dall’inizio del I sec. d.C. all’inizio del V sec. d.C. La villa divenne presto un punto strategico di snodi commerciali sia marittimo-fluviali che terrestri. Gli archeologi la identificano con la Mansio Fossis citata dagli itinerari antichi, una stazione di sosta lungo la prosecuzione della via Popilia verso nord. L’antica Mansio Fossis era composta di un edificio abbastanza grande, una specie d’albergo per dormire, una stalla per il ricovero dei cavalli e dei buoi, un altro locale adibito a cucina e mensa, e una piccola darsena con relativa tettoia per il riparo delle barche. Fossis è a ridosso di uno dei tanti piccoli canali che vanno ad immettersi in un canale naturale più grosso, che non è l’Adige ma il Fossiones, uno dei tanti rami del Po che formavano allora il delta del fiume. Nei pressi doveva essere in funzione una piccola fornace visti i ritrovamenti di scarti d’anfore, lucerne ed altri oggetti, recuperati negli scavi iniziati negli anni ottanta e ormai conclusi. Gli scavi hanno portato alla luce prima una palificata verticale che molto probabilmente serviva a proteggere la stazione di sosta dalle mareggiate e dall’azione del vento, poi un sistema idraulico che consentiva l’ingresso dell’acqua in una canaletta di legno lunga 25 metri che confluiva a sua volta in un vascone in mattoni destinato probabilmente all’allevamento delle aragoste, delle quali i romani erano particolarmente ghiotti.

Gli spazi dedicati alla Mansio Fossis nell'Antiquarium di Loreo

Gli spazi dedicati alla Mansio Fossis nell’Antiquarium di Loreo

La Torre civica, sede dell'Antiquarium di Loreo

La Torre civica, sede dell’Antiquarium di Loreo

Conclusa la visita del museo Archeologico nazionale di Adria ci si trasferisce (con mezzi propri) a Loreo dove c’è l’Antiquarium, allestito nel 2004 nella Torre civica del Comune, per valorizzare la cultura e le tradizioni storico-artistiche dell’area del Delta del Po, creando un polo di attrazione turistica. Alle 17.30, all’Antiquarium di Loreo (ingresso e visita guidata gratuiti) la soprintendenza propone “Sapori d’altri tempi”: un viaggio tra le abitudini alimentari dei Romani. Dall’archeologia alla tavola degli antichi romani, raccontata attraverso i reperti conservati presso l’Antiquarium, preziosa testimonianza della vivace realtà del delta padano fin da epoca antica. I reperti contenuti all’interno delle tre vetrine consistono perlopiù in vasellame da cucina (olle a fondo convesso in ceramica comune del II sec. d.C.), oggetti di lusso (frammenti di colli e fondi di hydriai in vetro, un ago e spilloni in osso lavorato), vasellame da mensa (coppette e piatti in ceramica sigillata norditalica e boccali in ceramica a pareti sottili) e oggetti d’arredo della villa (lucerne di tipo “Firmalampen”).

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Una risposta a “Una giornata in Polesine, tra Adria e Loreo, alla scoperta della Mansio Fossis: stazione di sosta sulla via Popilia lungo un ramo del delta del Po”

  1. Italina Bacciga dice :

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