Aquileia (Ud). Assegnato al film “Baia, la città sommersa” il premio Aquileia della XIV edizione dell’Aquileia Film Festival. Protagonista negativo il maltempo. Successo dello streaming

Piazza Capitolo piena di gente per la serata del 2 agosto dell’Aquileia Film Festival (foto fondazione aquileia)

Valentino Nizzo, direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, intervistato da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, sul palco dell’Aquileia Film Festival (foto fondazione aquileia)
Con l’assegnazione del Premio Aquileia si è conclusa venerdì 4 agosto 2023 la prima parte della XIV edizione dell’Aquileia Film Festival, la rassegna internazionale di cinema archeologico organizzata dalla Fondazione Aquileia con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm in collaborazione con Comune di Aquileia, Regione Friuli Venezia Giulia, soprintendenza Archeologia Belle arti Paesaggio del FVG, Basilica di Aquileia, PromoTurismoFvg, direzione regionale Musei FVG e museo Archeologico nazionale di Aquileia e il sostegno della Famiglia Mattiussi. Quattro serate caratterizzate purtroppo dal maltempo (straordinaria per partecipazione e location solo la serata di mercoledì 2 agosto 2023, graziata da Giove Pluvio, con l’intervento di Valentino Nizzo, direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia). Ma la partecipazione in streaming ha confermato il gradimento del pubblico.

Frame del film “Baia. La città sommersa” di Marcello Adamo
Il vincitore di questa XIV edizione dell’Aquileia Film Festival è “Baia, la città sommersa” (Italia, 52’), una produzione di Marcello Adamo (Filmare Entertainment) e Gioia Avantaggiato (AG&A Productions), consulenza scientifica di Gennaro di Fraia. Un team di restauratori unico al mondo, ha l’arduo compito di restaurare e preservare il più grande sito archeologico sommerso del pianeta a pochi chilometri da Napoli: Baia la città del lusso e del piacere edonistico dei nobili romani. Il Premio Aquileia, un mosaico realizzato dagli allievi della prestigiosa Scuola Mosaicisti del Friuli è stato consegnato dal presidente della Fondazione Aquileia Roberto Corciulo a Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, che lo porterà al regista vincitore che non era presente alla serata.

Frame del film “I misteri della grotta Cosquer” di Marie Thiryel
Il secondo posto viene assegnato a “I misteri della grotta Cosquer / The Mysteries of Cosquer Cave” (Francia, 56’) di Marie Thiry, una produzione di Stéphane Millière, Gedeon Programmes e con la consulenza scientifica di Luc Vanrell. A più di 35 metri sotto il mare, nel Parco Nazionale dei Calanchi, si nasconde l’ingresso di uno dei più grandi capolavori dell’arte rupestre: la grotta Cosquer. Poco nota, in quanto accessibile solo ai subacquei, questa incredibile grotta custodisce dipinti di 27.000 anni. Oggi è però minacciatadall’innalzamento delle acque. Il film ripercorre l’incredibile storia di una delle grotte dipinte più importanti d’Europa.

Frame del film “I fratelli Champollion. Nel mistero dei geroglifici” di Jacques Plaisant
Il terzo posto a “I fratelli Champollion. Nel mistero dei geroglifici” (Francia, 52’) di Jacques Plaisant, produzione Tournez s’il vous plait, Agnès & Christie Molia; consulenza scientifica Karine Madrigal, Vincent Rondot. Duecento anni fa, Jean-François Champollion decifrò per la prima volta i geroglifici egizi, risolvendo così uno dei più grandi enigmi della storia dell’umanità. Ciò che è poco noto è che dietro questo genio si nasconde un uomo nell’ombra: Jacques-Joseph, il fratello maggiore della famiglia Champollion. Il recente studio degli archivi di famiglia getta nuova luce sull’avventura intellettuale della decifrazione.
Aquileia. Al via “Suggestioni archeologiche” al museo Archeologico nazionale sul tema “Da Aquileia a Grado: archeologia tra città, laguna e mare”. Si inizia con le nuove scoperte di relitti nella laguna di Grado
Ad Aquileia è tutto pronto per le “Suggestioni Archeologiche” 2023. Comincia giovedì 6 luglio 2023, alle 17.15, la tradizionale rassegna estiva di conferenze a tema archeologico organizzate dal museo Archeologico nazionale di Aquileia in collaborazione con l’Associazione nazionale per Aquileia. Il tema approfondito nel corso degli incontri di quest’anno sarà “Da Aquileia a Grado: archeologia tra città laguna e mare” e vedrà anche la partecipazione della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del FVG, che ha la direzione scientifica degli scavi, e della Fondazione Aquileia. Gli interventi degli esperti coinvolti consentiranno di esplorare la storia dell’antico scalo portuale di Grado nei suoi rapporti con la città di Aquileia e con il complesso sistema di approdi ad essa connesso. Sarà un’occasione per aggiornare il pubblico sulle scoperte archeologiche degli ultimi anni, che stanno arricchendo il quadro della laguna di nuovi dettagli sulla frequentazione di tutta l’area e sulla fitta rete di vie di acqua e di terra che costituivano uno degli empori più vivaci del mondo antico: Aquileia porta del Mediterraneo resta una delle sezioni espositive più significative del rinnovato percorso museale. Tutte le conferenze, a ingresso gratuito, si terranno al museo Archeologico e saranno seguite da un momento conviviale con degustazione di sapori del territorio offerto dal Comune di Aquileia con l’Associazione Imprenditori di Aquileia “Aquileia te salutat”. Per partecipare è consigliata la prenotazione scrivendo a bookshopmanaquileia@gmail.com o telefonando al numero 0431 91016 (da martedì a domenica dalle 10 alle 18).
IL PROGRAMMA Si inizia giovedì 6 luglio 2023, alle 17.15, con “Aquileia e il mare: nuovi relitti e spunti di ricerca”: Giorgia Musina, della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del FVG, e Massimo Capulli, dell’università di Udine, faranno esplorare i fondali della laguna di Grado svelandoci le novità delle ultime scoperte archeologiche. Ci sarà tempo anche per un brindisi all’ombra del cedro, offerto da Aquileia te Salutat e Comune di Aquileia. Gli appuntamenti continueranno nei successivi giovedì di luglio, sempre alle 17.15: GIOVEDI’ 13 LUGLIO, Giorgia Musina (SABAP FVG) e Dario Gaddi (Archeotest s.r.l.) su “Aquileia e Grado: nuovi scavi nel castrum”; GIOVEDI’ 20 LUGLIO, Cristiano Tiussi (Fondazione Aquileia) su “Gli scavi della Fondazione Aquileia nel porto fluviale: le nuove scoperte”; GIOVEDI’ 27 LUGLIO, Luca Villa (Associazione Nazionale per Aquileia) su “Splendidae Ecclesiae. Monumenti cristiani di Aquileia e Grado (Nova Aquileia)”.
Farra d’Isonzo (Go). Al museo di Documentazione della Civiltà contadina friulana esposti per la prima volta alcuni blocchi del ponte romano alla Mainizza nella mostra “Percorsi di Pietra”, primo passo verso la realizzazione di un vero e proprio museo archeologico

I blocchi in pietra del basamento del ponte romano della Mainizza a Farra d’Isonzo (Go) affiorano quando il fiume è in secca (foto società archeologica friulana)
In località Mainizza di Farra d’Isonzo (Go) un grande ponte attraversava il fiume Isonzo in età romana. Il ponte si trovava sull’antica via di collegamento tra Aquileia ed Emona (attuale Ljubljana) e i suoi resti emergono periodicamente dalle ghiaie del fiume. Presso il ponte doveva sorgere anche una “mansio” (stazione di posta) e un piccolo centro abitato. Dal 24 giugno al 17 dicembre 2023 alcune delle pietre che componevano questo ponte, conservate da molti anni a Farra d’Isonzo, saranno esposte per la prima volta nella mostra archeologica “Percorsi di Pietra – Verso il museo Archeologico di Farra d’Isonzo”, realizzata dall’associazione culturale Lacus Timavi di Monfalcone al museo di Documentazione della Civiltà contadina friulana di Farra d’Isonzo , nell’ambito del progetto Strade & Incanti, in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. Anche Fondazione Aquileia ha collaborato per la realizzazione dell’inedito percorso espositivo, fornendo le ricostruzioni 3D del ponte e della stazione di sosta, importanti tasselli di storia che si intrecciano con quella di Aquileia. Grazie ad alcuni pannelli esplicativi il visitatore può ottenere informazioni sulle principali evidenze archeologiche dell’area. Si tratta del primo passo verso la realizzazione di un vero e proprio museo archeologico che saprà raccogliere e valorizzare tutto il ricco patrimonio antico di questo territorio. L’inaugurazione della mostra è prevista per sabato 24 giugno 2023, alle 18, al museo di Documentazione della Civiltà contadina friulana di Farra d’Isonzo, in strada della Grotta 8.

Ricostruzione del ponte romano sull’Isonzo alla Mainizza (foto fondazione aquileia)

Ricostruzione del ponte romano sull’Isonzo alla Mainizza (foto fondazione aquileia)
“Se proviamo a immaginare il territorio di Farra d’Isonzo in età romana, 2000 anni fa”, spiegano all’associazione Lacus Timavi, “dobbiamo pensare a un paesaggio umano e naturale molto diverso da quello odierno. Un elemento soltanto, oggi come allora, non ha mutato il suo impatto sull’ambiente intorno a noi: l’Isonzo con le sue acque turchesi, un tempo forse più tumultuose, lambisce le opere della natura e dell’uomo e ci racconta una storia affascinante. Durante il periodo romano per permettere ad una importante strada di superare la sua corrente impetuosa e il suo largo alveo qui venne realizzato un grande ponte, che più volte andò in rovina e fu ricostruito. In uno dei restauri vennero riutilizzate le lapidi di un’area funeraria, ormai in disuso, posta nelle vicinanze. Accanto al ponte sorgeva una stazione di sosta, indispensabile per chi affrontava il lungo viaggio sul percorso che da Aquileia portava all’antica Lubiana (Emona) e nei dintorni, probabilmente, si estendeva un piccolo abitato”.

Ricostruzione della mansio nei pressi del ponte romano sull’Isonzo alla Mainizza (foto fondazione aquileia)
“Tutto quel brulicare di vita – continuano – oggi non lo percepiamo più, ma è proprio per questo che è stata allestita la mostra Percorsi di Pietra. Al centro della sala, infatti, è ricostruito un piccolo segmento di strada con fondo in ghiaia su cui si affacciano alcuni monumenti sepolcrali in pietra, decorati o iscritti. Davanti ad essi ci trasformiamo nei viandanti che transitavano lungo la strada, passando attraverso la necropoli che era ubicata, come di norma, fuori dal contesto abitato. Ognuna di queste lapidi ci racconta una storia, ci narra qualcosa del defunto a cui era stata dedicata e ci aiuta a far rivivere vicende così lontane e così vicine a noi. L’esposizione è intesa come prima tappa verso la realizzazione dei un museo dedicato allo straordinario complesso archeologico della Mainizza in Farra d’Isonzo”.
Padova. “Archeologia Urbana – Dallo scavo alla valorizzazione”: giornata di studi in onore di Marisa Rigoni promosso dalla Società Archeologica Veneta. Il programma
“Archeologia Urbana – Dallo scavo alla valorizzazione”: giornata di studi giovedì 8 giugno 2023, dalle 9.30, a Palazzo Zacco Armeni – Circolo Unificato dell’Esercito, in piazza Prato della Valle a Padova, evento promosso dalla Società Archeologica Veneta, con la partecipazione della nostra soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso e di quelle per le province di Verona Vicenza e Rovigo e del Friuli Venezia Giulia. L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, ha lo scopo di far incontrare le varie realtà del panorama scientifico, istituzionale e ministeriale sul tema specifico dell’archeologia urbana, condividendo esperienze, progetti e riflessioni. Quest’anno l’evento è dedicato ad una persona significativa nella storia dell’ente organizzatore (Società Archeologica Veneta Odv): Marisa Rigoni. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria (posti limitati – scrivere a archeologicaveneta@gmail.com). Programma: alle 9.30, saluti istituzionali; 9.40, inizio lavori, chairman Vincenzo Tinè, soprintendente ABAP Padova. Interventi: Giulia Pelucchini su “Alle porte di Vicetia: dati archeologici recenti sulla cintura extraurbana”; Cinzia Rossignoli, Sara Emanuele e Federica Santinon su “Recupero e restauro di un gruppo di lamine in bronzo figurate da scavi di un metanodotto a Quinto Vicentino”; Chiara D’Incà, David J. Hosking su “Il battistero romanico della cattedrale di Feltre: i resti archeologici”; Maria Cristina Vallicelli, Claudia Pizzinato su “Oderzo, la necropoli romana di via Girardini e Tonello: dallo scavo alla valorizzazione”. Alle 11.15, coffee break. A seguire: Cristina Bassi su “La casa romana di via A. Rosmini a Trento. Tutela e valorizzazione di un sito dal 1954 ad oggi”; Patrizia Basso su “Aquileia: le mura e il mercato tardoantichi”; Simonetta Bonomi su “L’area archeologica di via dei Capitelli a Trieste”. Alle 13.15, lunch break. Alle 14.25, ripresa lavori, chair Simonetta Bonomi. Interventi: Elisa Possenti su “Le due civitates di Trincto.inia e Tredentem dell’Anonimo Ravennate”; P. Donat, L. Mandruzzato, F. Oriolo, S. Vitri su “La ripresa delle indagini nella basilica di Iulium Carnicum: dati per la restituzione delle ultime fasi di frequentazione”; Annachiara Bruttomesso su “Il Museo Zannato di Montecchio Maggiore e Sistema Museale Agno Chiampo”. Alle 16, .00 coffee break. A seguire: Emanuela Gilli su “Un museo e il suo territorio tra tutela, conservazione ed educazione. I primi 40 anni del Museo Civico di Montebelluna”; Viviana Frisone, Elena Marzola, Giulia Pelucchini su “L’antefissa fittile della Potnia Theron di Vicenza: un reperto restituito alla comunità”; Loretta Zega su “Riflessioni sul restauro, la valorizzazione e la manutenzione delle aree archeologiche: una questione di metodo”. Alle 17.45, Giulio Carraro, Arturo Zara su “La nuova collana editoriale R.I.S.A.”. Alle 18, chiusura lavori.
Ovaro (Ud). Nell’ambito della X Settimana della Cultura friulana, due incontri sulle recenti scoperte archeologiche: due ponti in pietra e un masso con iscrizioni venetiche

I due ponti in pietra affioranti nei lavori all’ingresso della Cartiera di Ovaro (Ud) (foto sabap-fvg)
Scoperte archeologiche a Ovaro. Nell’ambito della X edizione della Settimana della Cultura Friulana, promossa dalla Società Filologica Friulana, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia propone due incontri dedicati alle testimonianze archeologiche nel territorio di Ovaro (Ud) nella sala Convegni del Complesso turistico/ambientale di Aplis.
La prima conferenza, dal titolo “Due ponti, una strada: tracce di una storia sepolta a Ovaro”, si terrà sabato 27 maggio 2023, alle 17, e sarà occasione per parlare del rinvenimento di due ponti in pietra, due manufatti appoggiati l’uno all’altro e impostati sulla roccia affiorante che sono stati messi in luce durante la realizzazione della rotatoria in corrispondenza dell’accesso alla cartiera di Ovaro. Intervengono Luca Vittori (FVG Strade S.p.A.), Roberto Micheli (archeologo – soprintendenza ABAP FVG), Raffaella Bortolin (archeologa), Angela Coiutti (FVG Strade S.p.A.), Giovanni Sandre (FVG Strade S.p.A.). Per consentire il prosieguo dei lavori della rotatoria, i due ponti sono stati smontati con criteri scientifici e tutte le operazioni sono state documentate con tecnica archeologica. Durante il pomeriggio saranno presentati i risultati e contestualmente analizzate problematiche dell’intervento archeologico, cercando di fornire un’interpretazione storica e una loro attribuzione cronologica: al momento infatti si può solo affermare che siano sicuramente precedenti al XX secolo. L’evento sarà anche occasione per esporre in anteprima il progetto di valorizzazione dei resti dei due ponti, in corso di elaborazione da parte di FVG Strade S.p.A. in accordo con la Soprintendenza ABAP FVG e il Comune di Ovaro.
Seguirà, nella stessa sede, alle 18.15, il secondo incontro dal titolo “La montagna iscritta: il masso con le iscrizioni venetiche di Mione di Ovaro”, nel quale verrà presentata la recente scoperta avvenuta nella frazione di Mione di Ovaro di un masso inciso, posto a circa 1600 metri di quota e recante alcune iscrizioni venetiche. Si tratta di un rinvenimento di grande importanza per la conoscenza della diffusione della lingua venetica in Friuli e la comprensione dei percorsi antichi e della viabilità in alta montagna. Conferenza di Roberto Micheli (archeologo – soprintendenza ABAP FVG) e di Anna Marinetti (dipartimento di Studi umanistici – università Ca’ Foscari Venezia). Lo studio di questo ritrovamento offrirà l’occasione per proporre un tema molto dibattuto tra gli studiosi come quello della definizione culturale delle popolazioni che abitarono la Carnia in età preromana, le cui denominazioni sono note da diverse fonti antiche e da resti archeologici, non sempre di facile interpretazione, e di cui si sa ancora poco.
Budoia (Pn). In sala consiliare conferenza dell’archeologo Roberto Micheli su “Un territorio e la sua storia: nuove scoperte archeologiche a Budoia”: tre insediamenti diversi per tipologia, ubicazione e cronologia tra protostoria e altomedioevo
Dopo Erto (“Indagare, ricostruire, narrare: la chiesa di San Martino di Erto tra storia e archeologia”) sulla campagna di rilievo delle strutture esistenti e l’indagine archeologica, in occasione del progetto di costruzione del memoriale della Chiesa di San Martino di Erto, quasi interamente distrutta dal disastro del Vajont il 9 ottobre del 1963, tocca a Budoia, sempre in provincia di Pordenone, incontri promossi dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia nell’ambito della Settimana della Cultura Friulana. Appuntamento sabato 20 maggio 2023, alle 18, in sala consiliare del Comune di Budoia, piazza Umberto I 6, per il secondo incontro su “Un territorio e la sua storia: nuove scoperte archeologiche a Budoia” con Roberto Micheli, archeologo della SABAP Friuli Venezia Giulia. Saranno illustrate le recenti scoperte archeologiche effettuate nel territorio di Budoia che svelano tre insediamenti diversi per tipologia, ubicazione e cronologia e che consentono di fare luce su modalità differenti di uso del territorio tra la fase protostorica e l’età altomedievale. L’incontro vuole offrire inoltre un momento di approfondimento sulla storia del territorio di Budoia e un’occasione di confronto pubblico sul tema del patrimonio archeologico come bene comune. Il territorio di Budoia si colloca in un’area molto interessante dal punto di vista storico-archeologico tra il margine settentrionale della pianura e la falda del massiccio del monte Cavallo dove percorsi differenti consentirono a uomini, cose e idee di circolare e di diffondersi verso le terre alte seguendo le valli fluviali. In quest’area si conoscono infatti numerosi siti archeologici che provano un intenso utilizzo del territorio a partire dalla tarda preistoria e la presenza di un insediamento diffuso con abitati di pianura e d’altura posti su rilievi panoramici.
Udine. Per “Incontriamoci in Soprintendenza” webinar “Partecipazione, protagonismo ed empatia. Progetti di educazione al patrimonio culturale tra società e comunità” sulle sperimentazioni avviate negli ultimi anni dalla soprintendenza
Nell’ambito del ciclo Incontriamoci in Soprintendenza, mercoledì 10 maggio 2023, alle 14.30, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia presenta il contributo “Partecipazione protagonismo ed empatia. Progetti di educazione al patrimonio culturale tra società e comunità”, dedicato ai suoi progetti di Educazione al Patrimonio culturale all’interno del Convegno di studi “Educare al e con il patrimonio culturale digitale”, che si svolge on-line il 10 e 11 maggio 2023. Il convegno, che è parte dell’Ottava edizione della Settimana delle Culture Digitali “Antonio Ruberti”, è organizzato e coordinato dall’associazione internazionale Digital Cultural Heritage Arts and Humanities, con cui la soprintendenza ha da tempo l’onore di collaborare, e ha lo scopo di raccogliere le esperienze nel settore dell’Educazione al e con il Patrimonio e di condividere le politiche messe in atto dalle varie istituzioni partecipanti. Sarà possibile seguire e partecipare al convegno registrandosi e collegandosi on-line sulla piattaforma di #DiCultHer al seguente link: https://www.diculther.it/blog/2023/05/01/webinar-74-10-maggio-2023-dalle-930-alle-1300-convegno-educare-al-e-con-il-patrimonio-culturale-digitale-1-giornata/. Il webinar sarà trasmesso anche in streaming nel Canale DiCultHer di YouTube:
https://www.youtube.com/channel/UCZJvwl_ABCYk59YK1pN0bHw. Programma del Webinar di mercoledì 10 maggio, alle 14.30. Saluti istituzionali: Annamaria Nicastro, SABAP Friuli Venezia Giulia. Introduce, modera e presenta i progetti educativi Morena Maresia, SABAP Friuli Venezia Giulia, con la partecipazione di Manuel Tinon, Comune di Talmassons, con il Gruppo Ragazzi Si Cresce e con l’Associazione La Pannocchia Onlus; Fawad e Raufi, scrittore e poeta nato a Kabul, Afghanistan; Giovanni Baxiu, studente, università di Udine e tirocinante SABAP FVG.
L’incontro del 10 maggio 2023 si propone di approfondire e condividere a livello nazionale le sperimentazioni avviate negli ultimi anni dalla soprintendenza relative alla ricerca nel campo dell’Educazione al patrimonio culturale e di evidenziare le sue ricadute in ambito sociale e come “comunità di eredità”, come descritto nella Convenzione di Faro. Si tratterà nello specifico di due progetti culturali ideati e realizzati partendo da bandi pubblici promossi dalla Soprintendenza: “Proprio lì davanti a me”, proposto in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità nel 2021, e l’iniziativa culturale “… e adesso sono qui”, progettata per le Giornate Europee del Patrimonio 2022. Nell’ambito del progetto “… e adesso sono qui” sarà inoltre presentata la sperimentazione di una galleria virtuale degli elaborati realizzati, proponendo una ulteriore possibilità di comunicazione, di accesso alla cultura e partecipazione digitale al Patrimonio con l’utilizzo delle potenzialità immersive del Metaverso. All’interno di questa iniziativa culturale la soprintendenza presenterà anche gli elaborati realizzati dagli studenti dei licei regionali che hanno aderito ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO) e che partecipano alla SFIDA #HackCultura2023 11 “… e adesso sono qui” nella rassegna dei prodotti digitali realizzati dalle scuole (12 e 13 maggio 2023).
Moimacco (Ud). A Villa de Claricini Dornpacher presentazione del libro “Guerra all’arte! I beni culturali del Friuli Venezia Giulia tra protezione e distruzione 1940-1945” a cura di Roberto Cassanelli e Rossella Scopas Sommer che documenta il salvataggio delle opere d’arte di proprietà pubblica e privata del territorio alla vigilia della Seconda guerra mondiale
Alla vigilia della seconda guerra mondiale Villa Manin di Passariano (Codroipo, Udine) venne scelta per ospitare le principali opere d’arte di proprietà pubblica e privata del territorio, da sottrarre ai pericoli dei bombardamenti aerei che tanti danni avevano arrecato nel primo conflitto. Dal 1940 al 1943 la nobile dimora, infatti, custodì “tutta l’arte del Friuli e della Venezia Giulia”, secondo le parole del soprintendente Fausto Franco. Giovedì 4 maggio 2023, alle 18.30, a Villa de Claricini Dornpacher, via Boiani 4, Bottenicco di Moimacco (Ud), presentazione del libro “Guerra all’arte! I beni culturali del Friuli Venezia Giulia tra protezione e distruzione 1940-1945” (Forum – Editrice universitaria udinese), a cura di Roberto Cassanelli e Rossella Scopas Sommer. Dopo i saluti di Oldino Cernoia, presidente Fondazione de Claricini Dornpacher, intervengono gli autori: Roberto Cassanelli, storico dell’arte, ministero della Cultura; e Rossella Scopas Sommer, storico dell’arte, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia.

Copertina del libro “Guerra all’arte!” a cura di Roberto Cassanelli e Rossella Scopas Sommer
“Guerra all’arte!”. Il soprintendente Fausto Franco incaricò il direttore dei Musei Civici di Udine Carlo Someda de Marco di organizzare la complessa operazione di salvataggio delle opere d’arte. Per mesi, coadiuvato da tanti ispettori onorari, egli accumulò centinaia di casse nei locali al piano terra del corpo centrale di Villa Manin di Passariano, lasciando testimonianza degli eventi in un prezioso Diario. Dopo l’8 settembre 1943 l’accentramento venne sciolto e le opere furono restituite ai proprietari o ricoverate in altri luoghi protetti per sottrarle alle razzie. Il volume presenta per la prima volta una vasta selezione della documentazione fotografica e archivistica, in parte inedita, della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia relativa a queste vicende, insieme ad alcuni saggi che approfondiscono il tema della tutela del patrimonio durante i conflitti.
La proiezione del trailer-anteprima della puntata di “Viaggio nella bellezza” dedicata ad Aquileia – di cui sono in corso le riprese – prodotto da Rai Cultura con la regia di Federico Cataldi, autrice Keti Riccardi, apre martedì 1° agosto 2023, in piazza Capitolo ad Aquileia, la XIV edizione di Aquileia Film Festival, la rassegna internazionale di cinema archeologico organizzata dalla Fondazione Aquileia con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm in collaborazione con Comune di Aquileia, Regione Friuli Venezia Giulia, soprintendenza Archeologia Belle arti Paesaggio del FVG, Basilica di Aquileia, PromoTurismoFvg, direzione regionale Musei FVG e museo Archeologico nazionale di Aquileia e il sostegno della Famiglia Mattiussi. Documentari di produzione internazionale si alterneranno agli esperti sul palco sotto le stelle di piazza Capitolo da martedì 1° agosto 2023 – serata dedicata alla ricorrenza dei 25 anni dal riconoscimento del titolo Unesco ad Aquileia – a venerdì 4 agosto 2023, alle 21 (vedi 






Lunedì 7 agosto 2023 il festival proseguirà con una serata, condotta da Alessandra Salvatori, direttrice di Telefriuli, dedicata ad “Aquileia, una guida” di Elena Commessatti che vedrà protagonisti sul palco, oltre alla scrittrice, gli autori della sezione “le Top 5 dei luoghi del cuore” – da Gigi Delneri a Emilio Rigatti e Francesco Tullio Altan alle guide turistiche, ai rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale. Martedì 8 agosto 2023 la serata conclusiva condotta dalla scrittrice Elena Commessatti ospiterà la proiezione di “Le donne di Pasolini” e ospiterà sul palco l’attrice Anna Ferruzzo, il regista Eugenio Cappuccio e la produttrice Gloria Giorgianni.
“Da 14 anni l’Aquileia Film Festival, grazie alle proiezioni che ci porteranno alla scoperta di antiche civiltà e agli incontri con i protagonisti del mondo culturale si impegna a diffondere”, sottolinea Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia, “un messaggio di conoscenza e maggior consapevolezza del valore del patrimonio culturale. Quest’anno in particolare, in occasione dei 25 anni dall’assegnazione del riconoscimento Unesco ad Aquileia ci teniamo a ricordare, da questo palcoscenico unico che vede protagonista la Basilica dei Patriarchi e il suo campanile millenario, che il patrimonio è l’eredità culturale di ognuno di noi e richiede l’impegno di tutti per essere trasmesso alle generazioni future”. E il direttore della Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi: “Come ogni anno, la rassegna rappresenta inoltre – spiega – una utilissima occasione di confronto, anche dietro le quinte, con gli ospiti, rappresentanti di prestigiosi enti ed istituzioni italiane e non, con i quali si tessono o si rafforzano rapporti e relazioni in grado di proiettare sempre più Aquileia in una dimensione internazionale”.
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