Cabras (Or). Il film “I fratelli Champollion. Nel segreto dei geroglifici” di Jacques Plaisant si è aggiudicato il premio del pubblico della IV edizione del Sardegna Archeofilm Festival, quattro serate con proiezioni, incontri con registi e studiosi, nell’area archeologica di Mont’e Prama. Il premio Archeociak all’Ic di Uta (Ca). Applausi per il film fuori concorso “Carlo Tronchetti – La mia Sardegna Archeologica” di Nicola Castangia

Giulia Pruneti e Tore Cubeddu proclamano il film “I fratelli Champollion” di Jacques Plaisant vincitore del premio Sardegna Archeofilm Festival 2025 (foto mont’e prama)
Il pubblico della IV edizione del Sardegna Archeofilm Festival, che si è tenuto nell’area archeologica di Mont’e Prama, a Cabras (Or), ha premiato il film “I fratelli Champollion. Nel segreto dei geroglifici” di Jacques Plaisant (Francia, 52’) cui è andato il premio Sardegna archeofilm 2025 a conclusione di una rassegna che ha riunito per quattro giorni – dal 2 al 5 luglio 2025 – archeologi, registi, divulgatori e appassionati da tutta Italia, consolidandosi come uno degli appuntamenti di riferimento per il cinema documentario dedicato all’archeologia, alla storia antica e alla memoria dei popoli. Oltre venti i titoli selezionati, provenienti da diversi Paesi, capaci di raccontare scoperte, ricerche, avventure intellettuali e siti straordinari, con una particolare attenzione ai temi dell’identità e del patrimonio culturale mediterraneo. A consegnare il premio il direttore artistico Tore Cubeddu e Giulia Pruneti di Archeologia Viva che hanno animato le serate del festival. Al secondo posto nella speciale classifica del pubblico si è classificato “Némos andando per mare” di Marco Antonio Pani (Italia, 110’), al terzo “Maasai Eunoto” di Kire Godal (Kenya, 34’).

Frame del film “Le secret des hieroglyphes. Les freres Champollion / I segreti dei geroglifici. I fratelli Champollion” di Jacques Plaisant
La pellicola francese “I fratelli Champollion. Nel segreto dei geroglifici” di Jacques Plaisant (Francia, 52’) rievoca una delle più grandi conquiste intellettuali dell’umanità: la decifrazione dei geroglifici da parte di Jean-François Champollion, avvenuta nel 1822 grazie alla stele di Rosetta. Ma il racconto si arricchisce di una nuova prospettiva, rivelando il ruolo determinante del fratello maggiore Jacques-Joseph, figura chiave e fino a oggi rimasta in ombra. Attraverso archivi familiari e studi recenti, il documentario riscrive una pagina di storia della linguistica e della ricerca archeologica.

Giulia Pruneti e Paolo Carboni consegnano il premio Archeociak 2025 all’istituto comprensivo di Uta (Ca) (foto mont’e prama)
Nella serata finale è stato consegnato anche il Premio Archeociak, in collaborazione con l’Associazione Babel, rivolto a studentesse e studenti delle scuole primarie e secondarie della Sardegna con lo scopo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione dell’archeologia e della storia dell’Isola attraverso la scrittura cinematografica. Il riconoscimento è andato all’istituto comprensivo di Uta (Ca) con il progetto “La pietra del tempo”. Sul palco, per la consegna, Paolo Carboni, direttore artistico del Babel Festival.

Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama, al Sardegna Archeofilm Festival 2025 (foto mont’e prama)
Soddisfatto il presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni, che ha sottolineato l’importanza di una manifestazione (realizzata in collaborazione con Firenze Archeofilm, Archeologia Viva e Giunti Editore) che anno dopo anno è riuscita a crescere e ad attirare l’attenzione di un pubblico sempre più numeroso. Vinta anche la sfida di portare la rassegna cinematografica nell’area archeologica di Mont’e Prama, in un luogo dove la narrazione del passato assume un significato particolare, con gli scavi a poche decine di metri dal pubblico.
La serata finale del Sardegna Archeofilm Festival è stata l’occasione per presentare fuori concorso “Carlo Tronchetti – La mia Sardegna Archeologica” (Italia, 45’), un documentario-intervista realizzato da Nicola Castangia, con soggetto e sceneggiatura di Anthony Muroni e consulenza scientifica di Giorgio Murru. Carlo Tronchetti, presente alla proiezione, è stato un protagonista assoluto della scena archeologica sarda, e attraverso un racconto appassionato ha ripercorso dal vivo la sua lunga carriera: dagli scavi di Mont’e Prama e Nora fino a Tharros e Sant’Antioco. Il racconto filmico è scandito da riprese aeree, ricostruzioni tridimensionali e fotografie d’archivio, che restituiscono con intensità la passione, la visione e la dedizione di una vita spesa a difendere e valorizzare il patrimonio della Sardegna.

Giorgio Murru, Nicola Castangia, Giulia Pruneti, Anthony Muroni e Carlo Tronchetti al Sardegna Archeofilm Festival 2025 (foto mont’e prama)
Carlo Tronchetti, al termine della proiezione, ha voluto ringraziare la Fondazione Mont’e Prama per avergli dato la possibilità di raccontare un pezzo memorabile dell’archeologia sarda, che lo ha visto protagonista dagli anni Settanta in poi e, con la consueta ironia, ricordando quel periodo fantastico, ha concluso la sua riflessione sul palco con una citazione del film Blade Runner: “Io ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare”. Muroni, dal suo canto, ha sottolineato come il film sia il giusto tributo a un archeologo vivente e rappresenti anche “un segnale contro la tendenza dei nostri tempi a dimenticare troppo facilmente le persone che hanno lasciato un segno nel corso delle loro attività di ricerca e studio”. Piero Pruneti, fondatore di Archeologia Viva, la prima grande rivista italiana di divulgazione archeologica, partner della manifestazione, è intervenuto a conclusione del Festival per annunciare che il documentario realizzato da Nicola Castangia sarà in concorso alla prossima edizione del Firenze Archeofilm, un riconoscimento per un lavoro, ha affermato, “che avrebbe dato del filo da torcere al film vincitore di questa edizione del Sardegna Archeofilm”.
Cabras (Or). Nell’area archeologica di Mont’e Prama al via il Sardegna Archeofilm Festival: quattro serate con proiezioni, incontri con registi e studiosi, e approfondimenti tematici
Si apre mercoledì 2 luglio 2025, nell’area archeologica di Mont’e Prama a Cabras (Or)la nuova edizione del Sardegna Archeofilm Festival, rassegna cinematografica dedicata all’archeologia e al racconto per immagini, organizzata dalla Fondazione Mont’e Prama in collaborazione con Firenze Archeofilm, Archeologia Viva e Giunti Editore. Per quattro serate consecutive, fino al 5 luglio 2025, l’area archeologica si trasforma in un’arena a cielo aperto, dove si alternano proiezioni, incontri con registi e studiosi, e approfondimenti tematici pensati per un pubblico curioso e appassionato. Ingresso libero e gratuito

Il volto di Alessandro, dal grande mosaico del Mann. reso tridimensionale: frame del documentario di Vanni Gandolfo (foto mann)
La serata inaugurale, mercoledì 2 luglio 2025, apre alle 21, con il film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo (Italia, 52’). Un affascinante viaggio che svela i segreti e le sfide dietro il restauro di uno dei più straordinari tesori dell’arte antica: il leggendario mosaico di Alessandro e Dario raffigurante il volto di Alessandro Magno custodito al MANN. Il capolavoro, il mosaico più importante mai ritrovato a Pompei, costituisce una delle fonti più anomale, ma anche attendibili, per immaginare le vere sembianze del grande condottiero macedone. L’intervento di restauro, che combina tecnologie diagnostiche all’avanguardia e metodologie innovative, ha lo scopo di preservare un’opera importantissima, essenziale per la comprensione della cultura ellenistica. Parallelamente, il documentario dedica spazio significativo alla ricerca del volto “umano” di Alessandro mediante l’intelligenza artificiale. Interviene il regista Vanni Gandolfo. Segue “Il Mito nella Storia del Cinema: dall’epica classica ai blockbuster”, un viaggio attraverso il cinema epico, dall’Odissea agli Avengers, per esplorare la rappresentazione del mito e della storia sul grande schermo. Incontro con Paolo Giulierini (etruscologo). Introducono Tore Cubeddu e Giulia Pruneti. Chiude la serata il film “Maasai Eunoto” di Kire Godal (Kenya, 34’). Gli indigeni Masai lottano ancora oggi per mantenere vive le loro tradizioni. Attraverso le voci di guerrieri e anziani durante il loro emotivo rito di passaggio nel 2022, Maasai Eunoto segue il passaggio del guerriero Masai allo stadio di anziano, rivelando il passato e il presente nascosti di una delle cerimonie di iniziazione culturale più importanti dell’Africa.
Giovedì 3 luglio 2025, alle 21, la serata apre con il film “Ojo” di Fry J. Apocaloso (Italia, 3’42’’). In un ritmo serrato, immagini fluide e in continua trasformazione invadono il centro dello schermo, seguendo un moto centripeto che ha origine da un unico punto: l’occhio del gigante. Attraverso un gioco di forme e transizioni, assistiamo a tutto ciò di cui è stato il testimone metaforico, dalla sua costruzione in terra sarda fino alle sue esperienze nel mondo. Intervengono gli autori e i rappresentanti della FSFC, introduce Tore Cubeddu. Segue il film “Boreddu e i giganti di Mont’e Prama” di Salvo Carramusa (Italia, 6’). I giganti di pietra – custodi di una storia non ancora ben conosciuta – giacevano, nascosti, nel sottosuolo del Sinis. Avrebbero voluto tornare alla luce – dopo quasi tre millenni. Ma temevamo l’insidia dei tombaroli. Finché non incontrarono un bambino di nome Boreddu, una notte, capace di tender loro un tranello, farli arrestare e aiutarli a ritornare alla luce. Ora vivono, di nuovo, all’interno del museo di Cabras, e hanno incominciato a raccontarci la loro, e la nostra, storia. Intervengono gli autori, introducono Tore Cubeddu e Giulia Pruneti. Chiude il film “Balentes” di Giovanni Columbu (Italia, 70’). Tratto da un fatto realmente accaduto in Sardegna nel 1940, sullo sfondo del fascismo e alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, il film racconta un furto di cavalli compiuto ai danni di un allevamento militare. Protagonisti sono due ragazzini di 11 e 14 anni. I loro propositi sono del tutto idealistici: liberare i cavalli affinché non muoiano in guerra. Riescono nell’intento ma sulla via del ritorno vengono intercettati dalla milizia e uno dei due viene ucciso. Interviene Giovanni Columbu, introducono Tore Cubeddu e Giulia Pruneti.
Venerdì 4 luglio 2025, è il programma, alle 21, il film “Nemos” di Marco Antonio Pani (Italia, 110’). L’Odissea interpretata da pastori, contadini, artigiani, pescatori e marinai della Sardegna, che attraverso l’improvvisazione guidata danno vita a un racconto dolceamaro, epico e universale, in cui la modernità si intreccia con la forza delle tradizioni. Quindi il Talk cinema e archeologia: Tonino Zera scenografo dialoga con Giulia Pruneti e Tore Cubeddu.
Sabato 5 luglio 2025, ultima serata, alle 21, si inizia con il film “I fratelli Champollion. Nel segreto dei geroglifici” di Jacques Plaisant (Francia, 52’). Duecento anni fa, Jean-François Champollion decifrò per la prima volta i geroglifici egizi, risolvendo così uno dei più grandi enigmi della storia dell’umanità̀. Ciò̀ che è poco noto è che dietro questo genio si nasconde un uomo nell’ombra: Jacques-Joseph, il fratello maggiore della famiglia Champollion. Il recente studio degli archivi di famiglia getta nuova luce sull’avventura intellettuale della decifrazione. Segue l’incontro con Carlo Tronchetti archeologo. Interviene Nicola Castangia, introduce Giorgio Murru. Quindi il film “Carlo Tronchetti. La mia Sardegna archeologica” di Nicola Castangia (Italia, 45’I). L’archeologo Carlo Tronchetti racconta l’avventura degli scavi da lui diretti in Sardegna dal 1977 in poi nei siti di Nora, Mont’e Prama, Sant’Antioco e Tharros. Il documentario conduce lo spettatore attraverso un viaggio, narrato dallo stesso protagonista, che si rivela ricco di suggestione, dove il dato scientifico dello scavo archeologico viene intriso di aneddoti che consentono al racconto di scorrere leggero, accompagnato da suggestive riprese aeree, ricostruzioni virtuali e numerose immagini storiche d’archivio. Carlo Tronchetti riesce a miscelare nel suo racconto il dettaglio scientifico, i ricordi ricchi di spensieratezza e le profonde emozioni provate in quei luoghi duranti gli scavi archeologici nei siti che oggi, grazie anche al suo lavoro, hanno una rilevanza internazionale: Nora, Sant’Antioco con l’antica città di Sulky, Tharros e Mont’e Prama con le statue dei Giganti. Chiude la serata e il festival la cerimonia di premiazione con l’assegnazione del premio del pubblico “Sardegna Archeofilm” 2025, e l’assegnazione del premio del concorso “Archeociak”.
Cabras (Or). La conferenza “La memoria è il nostro futuro. 200 anni di Museo Egizio” con Christian Greco, direttore del museo Egizio di Torino, apre sei serate tra archeologia, cinema, musica sotto le stelle di Mont’e Prama
Con l’intervento di Christian Greco, direttore del museo Egizio di Torino, martedì 1° luglio 2025, nell’area archeologica di Mont’e Prama a Cabras (Or) si apre un’intera settimana di appuntamenti per vivere la magia dell’area archeologica di Mont’e Prama tra cultura, arte e spettacolo. E dal 2 al 5 luglio 2025 torna il Sardegna Archeofilm Festival 2025 giunto alla III edizione, cinema archeologico internazionale, incontri con registi, studiosi e ospiti speciali. Quindi sei serate, dal 1° al 5 luglio 2025, tra archeologia, cinema, musica sotto le stelle di Mont’e Prama.
Si inizia dunque il 1° luglio 2025, alle 21, all’area archeologica di Mont’e Prama, con la conferenza “La memoria è il nostro futuro. 200 anni di Museo Egizio” del direttore del museo Egizio di Torino, Christian Greco, protagonista di una serata tra divulgazione scientifica e valorizzazione del patrimonio storico in dialogo con Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama. Un viaggio tra archeologia, museologia e futuro, con una delle voci più autorevoli nel panorama internazionale. A seguire, lo spettacolo “Rundinedda Road” di e con Piero Marras, Federico Canu, Stefano Maltagliati, Gianluca Gadau, Roberto Putzu e Manuel Rossi Cabitza. Ingresso gratuito. Prenotazioni al link https://www.eventbrite.it/e/1405523551779.
Cabras (Or). Al via la prima edizione di Sardegna Archeofilm Festival. Non solo film: masterclass, talk e aperitivi archeologici e ospiti di spicco come Paolo Mieli, Nicolò Bongiorno, Franco Mezzena e Francesco Tiboni
Con il film “I leoni di Lissa” di Nicolò Bongiorno, al villaggio di San Salvatore a Cabras (Or), martedì 4 luglio 2023, alle 21.15, prende il via la prima edizione di Sardegna Archeofilm Festival, in programma dal 4 al 6 luglio 2023, promosso dalla Fondazione Mont’e Prama con Archeologia Viva/Firenze Archeofilm. La rassegna, presentata dalla giornalista Virginia Saba e con ospiti di spicco come Paolo Mieli, Nicolò Bongiorno, Franco Mezzena e Francesco Tiboni, intervistati da Anthony Muroni, Giorgio Murru e Piero Pruneti, si concluderà con il premio assegnato dal pubblico. Ingresso gratuito.

Frame del film “I leoni di Lissa” di Nicolò Bongiorno
IL PROGRAMMA DI MARTEDÌ 4 LUGLIO 2023. Alle 10, “Fotografando i giganti”: masterclass in fotografia dei beni archeologici con Nicola Castangia (Call su www.isoladeigiganti.it); 19.30, TALK “La storia della Sardegna raccontata dai sardi” con Mario Giua Marassi, Francesco Cheratzu, Paola Sini. Coordinamento: Anna Maria Cicerchio. Dalle 20.30 alle 21.15, aperitivo cinematografico: proiezione selezione clip a cura della Cineteca Sarda; 21.15: proiezioni a cura di Firenze Archeofilm. Apre il film “I leoni di Lissa” di Nicolò Bongiorno (Italia/Croazia, 76′). Segue l’ncontro/intervista con Nicolò Bongiorno, regista e produttore cinematografico, a cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Chiude la serata il film “Ercole Contu e la scoperta della Tomba dei Vasi tetrapodi” di Andrea Fenu (Italia, 19′).

Frame del film “The Mystery of the Trojan Horse. On the trial of a myth / Il mistero del cavallo di Troia. Sulle tracce di un mito” di Roland May e Christian Twente
IL PROGRAMMA DI MERCOLEDÌ 5 LUGLIO 2023. Alle 10, “Fotografando i giganti”: masterclass in fotografia dei beni archeologici con Nicola Castangia (Call su www.isoladeigiganti.it); 18.30, Anteprima Festival: “Franco Mezzena, l’archeologia raccontata con il sorriso” di Nicola Castangia e Andrea Fenu (Italia, 40’). A seguire Talk con l’archeologo Franco Mezzena e Giorgio Murru. Alle 19.30, TALK “Nuove tecnologie per l’archeologia” con Manuele Trullu (regista), Alessandro Furlan (Altair4Multimedia.it). Coordinamento: Anna Maria Cicerchio. Dalle 20.30 alle 21.30, aperitivo cinematografico: proiezione selezione clip a cura della Cineteca Sarda; 21.30, proiezioni a cura di Firenze Archeofilm. Apre il film “Il mistero del Cavallo di Troia. Sulle tracce di un mito” di Roland May, Christian Twente (Germania, 52′). Segue l’incontro/intervista con Francesco Tiboni, archeologo navale e saggista, a cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, e Giorgio Murru, direttore Menhir Museum di Laconi. Chiude la serata il film “Choquequirao, la geografia sacra degli Incas” di Agnès Molia, Nathalie Laville (Francia, 26′).

Frame del film “Jurassic cash” di Xavier Lefebvre
IL PROGRAMMA DI GIOVEDÌ 6 LUGLIO 2023. Alle 19.30, TALK “Il racconto dell’archeologia in TV” con Nicola Dessì, Simona Scioni. Coordinamento: Anna Maria Cicerchio. Alle 20, proiezione trailer “Piombo – Il piombo di Cabras” di Stefano Quaglia, Tiziana Cipelletti, Carla Del Vais, Ignazio Sanna. Coordinamento: Anna Maria Cicerchio. Dalle 20.30 alle 21.30, aperitivo cinematografico: proiezione selezione clip a cura della Cineteca Sarda; 21.30, proiezioni a cura di Firenze Archeofilm. Apre il film “Jurassic Cash” di Xavier Lefebvre (Francia, 52′). Segue l’incontro/intervista con Paolo Mieli, giornalista, storico, a cura di Piero Pruneti di direttore Archeologia Viva, e Anthony Muroni, giornalista, presidente Fondazione Mont’e Prama. Quindi cerimonia di premiazione: assegnazione del premio del pubblico “Premio Sardegna Archeofilm Festival”. Chiudono la serata e il festival i corti: “Il tesoro” di Samantha Moore (Regno Unito, 8′); “La stele mancante” di Marie-Anne Sorba, Jean-Marc Cazenave (Francia, 8′); “La Dama di Elche: la storia in breve” di Arly Jones, Sami Natsheh (Spagna, 6′).








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