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Varese. Il film “Banksy e la ragazza del Bataclan” di Edoardo Anselmi vince il premio del pubblico e quello della giuria tecnica al Varese Archeofilm 2024. Menzione per “Franco Mezzena. L’archeologia raccontata con il sorriso” di Nicola Castangia e Andrea Fenu

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Varese Archeofilm 2024: le premiazioni con Marco Castiglioni e Giulia Pruneti (foto archeologia viva)

“Bansky e la ragazza del Bataclan” fa l’asso pigliatutto alla VII edizione di Varese Archeofilm 2024, quattro serate di grandi ospiti e grande pubblico dal 4 al 7 settembre 2024. Il film di Edoardo Anselmi vince il “Premio Città di Varese” al film più gradito al pubblico e “Premio Alfredo e Angelo Castiglioni” assegnato dalla giuria tecnica.

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Frame del film “Banksy e la ragazza del Bataclan” di Edoardo Anselmi

“Premio Città di Varese” al film più gradito al pubblico: “Banksy e la ragazza del Bataclan” di Edoardo Anselmi (Italia / Francia, 52’). Può un’opera di street art esprimere il sentimento di un’intera comunità e diventare oggetto di ricerche sia da parte della polizia italiana che francese? Sì, se è di Banksy! “Banksy e la ragazza del Bataclan” ripercorre l’incredibile viaggio dell’opera iconica realizzata da Banksy al Bataclan, che simboleggia l’orrore del terrorismo e il paradosso della street art e di Banksy stesso.

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Varese Archeofilm 2024: la targa del premio “Angelo e Alfredo Castiglioni” (foto archeologia viva)

“Premio Alfredo e Angelo Castiglioni” – giuria tecnica: “Banksy e la ragazza del Bataclan”. Motivazione: “Il lavoro di Edoardo Anselmi pone efficacemente in luce, attraverso narrazione, testimonianze e interviste, il valore e le contraddizioni della street art e in particolare di una delle opere più significative di Banksy “La Ragazza Triste” dipinta dal misterioso artista sulla porta della discoteca parigina Bataclan teatro della strage terroristica del 13 novembre 2015 e trafugata in seguito da sconosciuti. La pellicola evidenza con chiarezza il rapporto che questa particolare forma d’arte innesca nei confronti del mercato nero, delle leggi sul copyright e sul diritto di proprietà, dei muri pubblici e dei musei privati, senza, però, perdere mai di vista il filo rosso delle indagini che portano al ritrovamento dell’opera trasformandosi, così, in un avvincente poliziesco”.

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Frame del film “Franco Mezzena. L’archeologia raccontata con il sorriso” di Nicola Castangia e Andrea Fenu

Menzione speciale a: “Franco Mezzena. L’archeologia raccontata con il sorriso” di Nicola Castangia e Andrea Fenu (Italia, 42’). Dall’incontro tra l’archeologo Franco Mezzena, scopritore dell’area megalitica di Saint Martin de Corleans ad Aosta, con l’archeologo Giorgio Murru, direttore del Menhir Museum di Laconi, nasce questo docufilm dove Franco Mezzena racconta la sua scoperta avvenuta nel lontano 1969 e, con il suo sorriso luminoso, ci fa viaggiare tra mito e realtà trascinandoci nel mondo del megalitismo e tra le entusiasmanti avventure degli Argonauti, di Cadmo, di Giasone e della figura di Ercole sollecitando, con maestria e profonde conoscenze, il confronto tra il sito megalitico di Aosta e la Sardegna preistorica. Motivazione: “Il film si fa apprezzare per il tono divulgativo dove vengono accostate con efficacia le scoperte archeologiche con le affascinanti avventure degli eroi mitologici. Attraverso la figura di Mezzena, si delinea un percorso di scienza, storia e poesia, utilissimo anche per avvicinare le giovani generazioni al mondo dell’archeologia”.

Al via Varese Archeofilm 2023, rassegna internazionale del film di archeologia, arte, ambiente, etnologia: tre serate a tema (pirati, dinosauri e ambiente) in concorso per i premi del pubblico e della giuria tecnica, e una dedicata ai film dei fratelli Castiglioni. E incontri-intervista con ospiti speciali

varese_archeofilm_2023_locandinaPirati, dinosauri e ambiente protagonisti della sesta edizione di Varese ArcheoFilm, festival internazionale del film di archeologia, arte, ambiente, etnologia, organizzata dal Comune di Varese, museo Castiglioni, associazione Conoscere Varese, Archeologia Viva, Firenze Archeofilm, associazione Ce.R.D.O, con il patrocinio di università Insubria e con il sostegno di Fondazione Comunitaria del Varesotto. Quattro serate, dal 6 al 9 settembre 2023, in Sala Montanari (Ex cinema Rivoli), in via dei Bersaglieri a Varese, a ingresso libero; sette film che concorrono al premio Città di Varese, assegnati al film più gradito al pubblico, e al premio Alfredo e Angelo Castiglioni, al film scelto dalla giuria; due film fuori concorso; e quattro incontri-intervista con il direttore di Archeologia Viva Piero Pruneti a ospiti speciali legati al tema della serata: mercoledì ai pirati, giovedì ai dinosauri, venerdì all’ambiente, e sabato alla retrospettiva sul lavoro dei due fratelli archeologi Alfredo e Alberto Castiglioni. Film selezionati da Marco Castiglioni, presidente dell’associazione Conoscere Varese e direttore del museo Castiglioni. Conduce il festival Giulia Pruneti di ArcheologiaViva.

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Frame del film “La vera storia dei pirati” di Stéphane Bégoin

PROGRAMMA DI MERCOLEDÌ 6 SETTEMBRE 2023. Alle 20.30, apre il film “La vera storia dei pirati” di Stéphane Bégoin (Francia, 52′).  Segue l’incontro/intervista con Katia Visconti, professore associato, presidente del CdS in Storia e storie del mondo contemporaneo dell’università dell’Insubria. Chiude la serata il film “L’anello di Grace” di Dario Prosperini (Italia, 66′).

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Frame del film “Au temps des dinosaures / Al tempo dei dinosauri” di Pascal Cuissot

PROGRAMMA DI GIOVEDÌ 7 SETTEMBRE 2023. Alle 20.30, apre il film “Al tempo dei dinosauri” di Pascal Cuissot, in collaborazione con Yusuke Matsufune e Kazuki Ueda (Francia-Giappone, 52′). Segue l’incontro/intervista con Silvio C. Renesto, professore di Paleontologia all’università dell’Insubria, editore associato della Rivista Italiana di Paleontologia e Stratigrafia, membro del comitato scientifico transnazionale UNESCO per il sito del Monte San Giorgio. Chiude la serata il film “Jurassic Cash” di Xavier Lefebvre (Francia, 52′).

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Frame del film “Mamody, the last baobab digger” di Cyrille Cornu

PROGRAMMA DI VENERDÌ 8 SETTEMBRE 2023. Alle 20.30, apre il film “Mamody, l’ultimo scavatore di baobab” di Cyrille Cornu (Francia, 48′). Segue il corto “Water is Life” di Anıl Gök (Turchia, 5′). Quindi l’incontro/intervista con Camilla Galli, climatologa del Centro Geofisico Prealpino di Varese. Chiude la serata il film “Tsunami, una minaccia globale” di Pascal Guérin (Francia, 52′).

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I fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni insieme in una delle loro esplorazioni in Africa

PROGRAMMA DI SABATO 9 SETTEMBRE 2023. Alle 20.30, apre il film fuori concorso “Dall’acqua all’acqua” di Angelo e Alfredo Castiglioni (Italia, 54′).  Segue l’incontro/intervista con Luigi Balbo, esploratore e fotografo; Barbara Cermesoni, archeologa, conservatrice museale nei Musei Civici di Varese; Serena Massa, archeologa, docente all’università Cattolica, responsabile scavi archeologici di Adulis in Eritrea. Quindi cerimonia di premiazione: Premio Città di Varese al film più gradito al pubblico; Premio Alfredo e Angelo Castiglioni al film scelto dalla giuria. Chiude la serata e il festival il film “Dall’Egitto Faraonico all’Africa di oggi” di Angelo e Alfredo Castiglioni (Italia, 18′).

Varese Archeofilm 2020: il premio “Alfredo Castiglioni” assegnato dalla giuria tecnica al film “Egitto: i templi salvati” cui è andato anche il premio del pubblico “Città di Varese” ex aequo con il film “Ingegneria romana: Città II”

La locandina della terza edizione di Varese ArcheoFilm

Alla terza edizione di Varese Archeofilm 2020 il film di Olivier Lemaitre “Egitto: i templi salvati” ha conquistato giuria tecnica e pubblico. Entrambi i film sono stati proiettati sabato 5 settembre 2020. Il premio “Città di Varese” assegnato dal pubblico è andato ex aequo al film di Olivier Lemaitre e al film di Jose Antonio Muñiz “Ingegneria romana: Città II” (Spagna, 2018, 56’). Il documentario descrive la capacità dei Romani di accettare e assimilare ogni tipo di conoscenza, indipendentemente dalla sua provenienza, per poi perfezionarla e applicarla alle prodigiose strutture progettate per edificare le straordinarie città dell’Impero.

Frame del film “Egitto: i templi salvati” di Olivier Lemaitre

Ma a fare la parte del leone, come detto è stato il film di Olivier Lemaitre “Egitto: i templi salvati” (Francia, 2018, 53’) cui la giuria tecnica, dopo aver preso visione dei film programmati nel corso della terza edizione di “Varese ArcheoFilm”, ha assegna il premio “Alfredo Castiglioni”. Nel film, ricco di animazioni 3D e documenti storici, vengono illustrati gli ingegnosi piani che hanno consentito il salvataggio di oltre venti antichi santuari che sarebbero altrimenti scomparsi sotto l’acqua del Nilo in seguito alla costruzione della Diga di Assuan. Un grande apporto in questa impresa è stato dato anche dagli archeologi e dai tecnici italiani. La giuria tecnica (composta da Angelo Castiglioni, archeologo, antropologo, scrittore, cineasta; Matteo Inzaghi, direttore TG Rete55, critico cinematografico, scrittore; Diego Pisati, già Capo Redattore Cultura de “La Prealpina” e grande esperto di cinema; Giulio Rossini, fondatore e presidente di Film Studio90, da sempre punto di riferimento a Varese della cinematografia d’autore) ha assegnato il premio con la seguente motivazione: “L’opera si contraddistingue per la grandiosità documentale e la cura estetica nel montaggio. La precisa, accurata e certamente non facile ricerca dei filmati storici, risalenti a oltre mezzo solo fa, nonché il montaggio serrato, mettono in evidenza, non solo la fatica ma anche i rischi, il calore torrido, e le infinite difficoltà incontrate dalla cooperazione internazionale per salvare gli importantissimi monumenti di un’antica e irripetibile civiltà. Questo film ha anche il pregio di fissare il ricordo, per le future generazioni, di un momento storico in cui numerose nazioni si sono unite per il raggiungimento del medesimo scopo: preservare la cultura e la storia per chi verrà dopo di noi”.

Varese ArcheoFilm: con la consegna del Premio Città di Varese e del Premio Alfredo Castiglioni e la retrospettiva delle opere dei fratelli Castiglioni chiude la terza edizione della rassegna internazionale del film di archeologia, arte, ambiente, etnologia

La locandina della terza edizione di Varese ArcheoFilm

Un momento della presentazione della prima edizione del Varese ArcheoFilm 2018 (foto museo Castiglioni)

Con la premiazione dei documentari vincitori del “Premio città di Varese” conferito dalla giuria popolare e del “Premio Alfredo Castiglioni”, assegnato dalla giuria tecnica, domenica 6 settembre 2020 chiude la terza edizione di “Varese ArcheoFilm” (3-6 settembre 2020), la rassegna internazionale del film di archeologia, arte, ambiente, etnologia, organizzata dell’associazione Conoscere Varese in collaborazione col Comune di Varese, Museo Castiglioni e Firenze ArcheoFilm: organizzazione generale, Marco Castiglioni; direzione artistica, Dario Di Blasi; direzione editoriale, Giuditta Pruneti; conduzione delle serate, Giulia Pruneti. “Quest’anno per garantire la sicurezza del pubblico”, spiega Marco Castiglioni, “l’organizzazione ha previsto tutti gli accorgimenti necessari affinché la rassegna si svolga nel miglior modo possibile con il dovuto rispetto delle norme sanitarie. Come tutta la stagione culturale estiva varesina, anche il festival ha rischiato di saltare. Fortunatamente, grazie al Comune di Varese che si è impegnato e ha investito risorse e personale, è stato possibile mantenere il programma intatto. Per Varese ArcheoFilm sarebbe stato davvero un peccato perché la terza edizione rappresenta sempre il consolidamento di una formula. È quella che conferisce la certezza che l’appuntamento durerà nel tempo ed è entrato a far parte dell’offerta culturale che i cittadini attendono ogni anno. Lo dimostra anche il fatto che il sistema di prenotazioni che abbiamo realizzato sul sito del museo Castiglioni ha velocemente registrando il tutto esaurito”. E continua: “Anche quest’anno, dopo una lunga selezione tra circa 80 documentari a loro volta già selezionati dal festival Firenze ArcheoFilm da cui nasce la rassegna varesina, abbiamo composto un programma interessante e per molti versi originale. Come sempre abbiamo affiancato a filmati sull’archeologia “classica” dell’Antico Egitto,  romana e preistorica, ma sempre sviluppati in modo innovativo, tematiche diverse e inconsuete in modo da interessare e attirare un pubblico più vasto ed eterogeneo possibile. Anche gli ospiti sono stati certamente all’altezza delle scorse edizioni. Sono tutti studiosi dalle grandi doti comunicative e divulgative in grado di raccontare tematiche scientifiche complesse in modo tale che siano comprensibili a tutti”. I posti a disposizione per gli spettatori nella “tendo struttura” dei Giardini Estensi sono come sempre gratuiti ma ridotti rispetto al consueto per i noti motivi sanitari. Considerata la grande affluenza di pubblico delle passate edizioni, l’organizzazione per questo ha realizzato un sistema di prenotazione dei posti sul sito del museo Castiglioni (www.museocastiglioni.it). Le norme anti Covid-19 hanno imposto anche di trovare un sistema alternativo alle schede cartacee per far esprimere al pubblico la propria preferenza ai filmati e assegnare il premio della giuria popolare. Quest’anno è stato possibile esprimere il voto per via telematica attraverso lo smartphone o collegandosi al sito del Museo Castiglioni con le modalità spiegate nel corso delle serate. La giuria tecnica composta da Angelo Castiglioni, Matteo Inzaghi, Diego Pisati e Giulio Rossini, invece, assegna il premio “Alfredo Castiglioni” dedicato alla memoria dell’etnologo e archeologo scomparso nel 2016.

Frame del film “La memoria di un filo” di Franco Zaffanella

Nel corso della serata di giovedì 3 settembre 2020 sono stati proiettati 3 documentari: “Mostri e miti” di Carsten Gutschmidt )Germania, 2018, 52’), che affronta il tema dei draghi, i mostri più celebri di tutti i tempi, utilizzando metodi scientifici per rintracciare la verità che si nasconde dietro la nascita di questo mito universale. Elaborate animazioni riportano in vita i leggendari mostri. È seguito “Indagini in profondità – il robot degli abissi” di Guilain Depardieu, Frédéric Lossignol (Francia, 2017, 26’), che racconta come l’utilizzo di automi meccanici possano sostituire l’essere umano nelle ricerche archeologiche sottomarine a grandi profondità. Ha chiuso la serata “La memoria di un filo” di Franco Zaffanella (Italia, 2019, 30’), un progetto di archeologia sperimentale che mostra la realizzazione di un tessuto di lino con tecniche preistoriche partendo dai semi della pianta. Ospite della serata la professoressa Irene Affede Di Paola, sinologa dell’università dell’Insubria.

Frame del film “Stonehenge bringing the dead” di Nick Gillam-Smith

Venerdì 4 settembre 2020, è stata la volta di “Stonehenge bringing the dead” di Nick Gillam-Smith (Austria, 2013, 50’), prima nazionale, che racconta le straordinarie scoperte effettuate in uno dei siti preistorici più famosi al mondo dal team guidato dal celebre archeologo Mike Person che ha ritrovato i corpi di 63 individui sepolti sotto i monoliti. È seguito “La prossima Pompei” di Duncan Bulling (Regno Unito, Usa, 2019, 52’). All’ombra del Vesuvio, un vulcano meno noto minaccia la zona dei Campi Flegrei. Gli scienziati studiando ciò che è avvenuto a Pompei quasi 2000 anni fa riusciranno a scoprire se questo territorio in continua evoluzione sta raggiungendo un nuovo punto di rottura? Ospite della serata il dott. Omar Larentis, antropologo fisico e paleopatologo presso l’Università dell’Insubria.

Frame del film “Egitto: i templi salvati” di Olivier Lemaitre

Sabato 5 settembre 2020 è stata la volta dei faraoni con “Egitto: i templi salvati” di Olivier Lemaitre (Francia, 2018, 53’). Nel film, ricco di animazioni 3D e documenti storici, vengono illustrati gli ingegnosi piani che hanno consentito il salvataggio di oltre venti antichi santuari che sarebbero altrimenti scomparsi sotto l’acqua del Nilo in seguito alla costruzione della Diga di Assuan. Un grande apporto in questa impresa è stato dato anche dagli archeologi e dai tecnici italiani. Ha completato la serata “Ingegneria romana: Città II” di Jose Antonio Muñiz (Spagna, 2018, 56’). Il documentario descrive la capacità dei Romani di accettare e assimilare ogni tipo di conoscenza, indipendentemente dalla sua provenienza, per poi perfezionarla e applicarla alle prodigiose strutture progettate per edificare le straordinarie città dell’Impero. È intervenuta la prof.ssa Donatella Avanzo, egittologa e storica dell’arte.

Ricerche ad Adulis (Eritrea) dalla missione archeologica diretta da Serena Massa (foto museo Castiglioni)

E arriviamo a domenica 5 settembre 2020. Si inizia alle 20.30, con le proiezioni dedicate alla retrospettiva sul lavoro di Angelo e Alfredo Castiglioni. “Adulis. Cronaca della missione archeologica 2012 – 2013” di Angelo e Alfredo Castiglioni (Italia, 43’), aprirà la serata. Il Mar Rosso nell’antichità ebbe un’importanza paragonabile a quella della via della seta o dell’ambra. Nei suoi porti affluivano e venivano ridistribuiti beni di lusso destinati al consumo di una élite internazionale, accanto a derrate per le necessità quotidiane di più ampio consumo. Il sito di Adulis, ubicato sulla costa sud occidentale del Mar Rosso, all’interno della ben protetta baia di Zula, (attuale Eritrea) fu uno dei più importanti scali nei rapporti tra Africa orientale, India e Mediterraneo a partire forse dall’epoca faraonica, con uno sviluppo crescente ben documentato in concomitanza con l’ascesa del regno aksumita, di cui Adulis rappresentava l’accesso al mare. Il filmato è la cronaca della missione nel sito archeologico nell’inverno 2012-2013. Oltre all’attività di scavo e alle scoperte effettuate, vengono evidenziate le difficoltà organizzative e logistiche in un ambiente dove la ricerca scientifica è difficile: l’approvvigionamento dell’acqua, del cibo, i problemi sanitari e l’allestimento del capo campo tendato. Ma anche l’amicizia e la proficua collaborazione di tutti i partecipanti ad un grande progetto culturale che unisce l’Eritrea e l’Italia, del quale nel 2021 si festeggeranno dieci anni di attività. Interverranno la prof.ssa Serena Massa, archeologa dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e direttrice scientifica Missione a Adulis e il dott. Angelo Castiglioni, archeologo, antropologo, cineasta.

La locandina del film “Sulle tracce degli esploratori” di Angelo e Alfredo Castiglioni

Dopo la premiazione dei documentari vincitori del “Premio città di Varese” conferito dalla giuria popolare e del “Premio Alfredo Castiglioni”,  seguirà il film “Sulle tracce degli esploratori” di Angelo e Alfredo Castiglioni (Italia, 22’). Alla metà dell’800 le sorgenti del Nilo non erano ancora state scoperte. Svelare il mistero che avvolgeva l’origine di questo grande fiume lungo le cui sponde si sviluppò una civiltà millenaria, aveva fatto nascere una accesa competizione tra gli esploratori europei e le Società Geografiche. Iniziò, quindi, l’esplorazione geografica dell’Alto Nilo Bianco. Sarebbe impossibile elencare tutti i viaggiatori che risalirono il Nilo e i suoi affluenti. Tra questi ricordiamo l’inglese Samuel Baker, il tedesco Georg Schweinfurth, gli italiani Carlo Piaggia e Giovanni Miani che ci lasciarono dettagliate descrizioni delle popolazioni incontrate. I loro diari sono stati punti di riferimento delle spedizioni da noi effettuate negli anni tra il 1960 e il 1965 lungo l’Alto Nilo Bianco, nelle regioni di Equatoria nel Sud Sudan. Missioni che ci hanno permesso di realizzare questo documentario sulla vita delle popolazioni nilotiche (soprattutto dei pastori Mundari), constatando che i riti e i costumi di questi gruppi etnici erano rimasti pressoché immutati dall’epoca dei primi esploratori. Un sorprendente immobilismo che contrastava con lo sviluppo del nostro mondo occidentale che, proprio negli anni ’60 aveva iniziato (con lo sbarco dell’uomo sulla Luna, un’altra esplorazione: quella del cosmo.