Unesco: la “Via Appia. Regina Viarum” è nella Lista del Patrimonio Mondiale. È il 60esimo sito italiano riconosciuto dall’Unesco. Sangiuliano: “Orgoglioso del risultato. Ora la valorizzazione”
La decisione era attesa, le aspettative alte, e oggi, 27 luglio 2024, il responso dell’Unesco è arrivato: la Via Appia è nella Lista del Patrimonio Mondiale. Il Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito a Nuova Delhi nella 46esima sessione, ha deliberato l’iscrizione della “Via Appia. Regina Viarum” nella Lista del Patrimonio Mondiale che diventa così il 60esimo sito italiano riconosciuto dall’UNESCO. Mercoledì 31 luglio 2024, alle 19, a Roma, avrà luogo l’evento celebrativo per l’iscrizione del sito “Via Appia. Regina Viarum” nella Lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO, alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, del Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi e di tutte le istituzioni pubbliche e private coinvolte nel percorso di candidatura. “Fino all’ultimo abbiamo tenuto le dita incrociate ma ora è giusto celebrare questo importante risultato che porta a 60 i siti UNESCO presenti in Italia – riferiscono dagli uffici ministeriali – Nelle prossime ore sarà reso noto il luogo dove si svolgerà l’iniziativa insieme a tutte le realtà che hanno contribuito a ottenere questo risultato”.
Si tratta della prima candidatura promossa direttamente dal ministero della Cultura, che ha coordinato tutte le fasi del processo e ha predisposto tutta la documentazione necessaria per la richiesta d’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale. Il risultato è il frutto di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento di molteplici istituzioni: 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università, numerosissime rappresentanze delle comunità territoriali, nonché il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e la Pontificia commissione di Archeologia sacra della Santa Sede.
“Esprimo tutta la mia soddisfazione e il mio orgoglio per il grande risultato ottenuto”, ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “La Via Appia. Regina Viarum da oggi è patrimonio mondiale dell’umanità. L’UNESCO ha colto l’eccezionale valore universale di una straordinaria opera ingegneristica che nei secoli è stata essenziale per gli scambi commerciali, sociali e culturali con il Mediterraneo e l’Oriente. Congratulazioni a tutte le istituzioni e comunità che hanno collaborato con il ministero della Cultura per arrivare a questo prestigioso traguardo. È un riconoscimento del valore della nostra storia e della nostra identità, dal quale può nascere una valorizzazione in grado di portare benefici economici ai territori interessati”. “La Via Appia Patrimonio UNESCO è un grande successo per il Ministero della Cultura”, ha commentato il sottosegretario alla Cultura con delega all’UNESCO, Gianmarco Mazzi, “ma soprattutto per quei milioni di italiani che vivono nei territori della Via Appia, simbolo mondiale della storia da cui proveniamo. Si aggiunge alla straordinaria affermazione ottenuta meno di un anno fa dalla lirica italiana e sono felice che coincida con il mio mandato”.
L’Appia fu la prima delle grandi strade di Roma costruite con tecniche innovative, veri e propri capolavori di ingegneria civile che si affiancarono alle vie naturali e che costituiscono i monumenti più durevoli della civiltà romana. Il tracciato, iniziato nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma a Capua, fu poi prolungato fino a Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi, testa di ponte verso la Grecia e l’Oriente, man mano che avanzava la conquista romana e lungo la Via Appia Traiana, la variante fatta realizzare dall’imperatore Traiano nel 109 d.C. per agevolare il percorso nel tratto da Benevento a Brindisi.

Un tratto ben conservato della Via Appia Antica, la Regina Viarum (foto mic)
Concepita per esigenze militari, la Via Appia divenne da subito strada di grandi comunicazioni commerciali e di primarie trasmissioni culturali e, nel tempo, è diventata il modello di tutte le successive vie pubbliche romane così come, in un certo senso, l’origine del complesso sistema viario dell’Impero, che è anche alla base dell’attuale rete di comunicazione del bacino del Mediterraneo. La creazione di questa rete stradale ha permesso la strutturazione di rotte di scambio anche con le vie d’acqua, permettendo così, nel corso dei secoli, un flusso praticamente ininterrotto di persone, idee, civiltà, merci, religioni e idee, percorsi che sono ancora vivi e sentiti da chi abita ancora oggi questi territori. Gli appellativi con cui gli stessi autori antichi la definirono, insignis, nobilis, celeberrima, regina viarum, testimoniano tutte le valenze politiche, amministrative, economiche, sociali e propagandistiche che le valsero la sua millenaria fortuna.
VI Giornata delle Catacombe: apertura e visite gratuite a Roma e nelle catacombe in Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Sicilia, Sardegna, promosse dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra
Sabato 7 ottobre 2023 c’è la VI Giornata delle Catacombe – Edizione d’Autunno, e per l’occasione la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra promuove l’apertura e le visite gratuite sia ad alcuni siti romani, sia alle altre catacombe dislocate nelle diverse Regioni d’Italia (Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Sicilia, Sardegna). Come per l’edizione precedente, che si è svolta con successo il 18 marzo scorso, coinvolgendo le sette catacombe romane aperte al pubblico, l’evento avrà come tema “Percorsi di Pace”, con l’intenzione di valorizzare quei simboli e quelle immagini catacombali che ancora a distanza di secoli invitano a riflettere sul tema della pace, proprio in un momento storico così delicato, segnato dal conflitto bellico e dalla violenza. Per l’Edizione d’Autunno, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra ha previsto, infatti, di aprire, su prenotazione e gratuitamente, sei noti complessi ipogei della Roma sotterranea generalmente chiusi al pubblico: S. Tecla, S. Lorenzo, Pretestato, Vigna Chiaraviglio, l’ipogeo degli Aureli e Generosa. Inoltre, sempre il 7 ottobre, presso alcune catacombe, avranno luogo eventi collegati alla Giornata, quali laboratori dedicati ai bambini, visite speciali e conferenze. La VI Giornata delle Catacombe sarà conclusa, come da tradizione, con una solenne Celebrazione Eucaristica, che si terrà ad Albano Laziale nella chiesa di S. Maria della Stella (via della Stella, 5 – Albano Laziale) adiacente le catacombe di S. Senatore, alle 18, presieduta da Mons. Pasquale Iacobone, Presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. A tutti i visitatori delle catacombe romane, infine, verrà rilasciato un voucher che darà diritto a un ingresso ridotto per 2 persone in una delle catacombe di Roma aperte al pubblico, da utilizzare entro il 31 dicembre 2024. Per le visite, sempre gratuite, è necessaria la prenotazione.
GLI EVENTI
ROMA, ore 11: Laboratorio per bambini (6-12 anni) “La lucerna del fossore”, Museo della Torretta, Comprensorio callistiano, ingresso principale via Appia Antica, 78. Prenotazioni: https://tinyurl.com/lablucerna; ore 15, Laboratorio per bambini (6-12 anni) “Le epigrafi cristiane”, Museo della Torretta, Comprensorio callistiano, ingresso principale via Appia Antica, 78. Prenotazioni: https://tinyurl.com/labepigrafi
LAZIO, ore 10: Laboratorio per bambini (6-12 anni) “Laboratorio creativo sui simboli cristiani”, Catacombe di S. Savinilla a Nepi (VT), via del Cimitero, 29 – Nepi (VT). Prenotazioni: museo@comune.nepi.vt.it – 0761.570604; ore 10, visita guidata gratuita per bambini (max 20 bambini), Catacomba S. Cristina a Bolsena piazza Santa Cristina – Bolsena (VT). Prenotazioni: parrocchia@basilica-bolsena.net; ore 10.30: Laboratorio per bambini (9-12 anni) “Simboli paleocristiani tra fiori e profumi” (max 15 bambini), sala parrocchiale adiacente la Basilica di S. Cristina, Catacomba S. Cristina a Bolsena, piazza Santa Cristina – Bolsena (VT). Prenotazioni: parrocchia@basilica-bolsena.net; ore 15: visita gratuita per bambini (max 20 bambini), Catacomba S. Cristina a Bolsena, piazza Santa Cristina – Bolsena (VT). Prenotazioni: parrocchia@basilica-bolsena.net; ore 15.30: Laboratorio per bambini (9-12 anni) “Simboli paleocristiani, tra fiori e profumi” (max 15 bambini), sala parrocchiale adiacente la Basilica di S. Cristina in Bolsena, Catacomba S. Cristina a Bolsena, piazza Santa Cristina – Bolsena (VT). Prenotazioni: parrocchia@basilica-bolsena.net; ore 18: Celebrazione Eucaristica presieduta da mons. Pasquale Iacobone, presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, Chiesa di S. Maria della Stella, via della Stella, 5 – Albano Laziale-
SICILIA, ore 9.30: visita guidata per bambini “ScopriCatacomba”, Catacombe di S. Giovanni a Siracusa, largo San Marciano, 3 – Siracusa (SR). Prenotazioni: info@kairos-web.com – 347.5815794; ore 17: visita guidata speciale “Dal buio alla luce”, Catacombe di S. Lucia a Siracusa, piazza S. Lucia, 26 – Siracusa (SR). Prenotazioni: info@kairos-web.com – 347.5815794
SARDEGNA, ore 17.30: conferenza “Antioco testimone della devozione cristiana con Saturnino ed Efisio nella Sardegna meridionale” a cura della prof.ssa Rossana Martorelli, Sant’Antioco, Palazzo del Capitolo, sala conferenze.
LE CATACOMBE
ROMA. Orario di apertura: 10 – 18, visite ogni 45 minuti per gruppi di massimo 15 persone: Catacombe di S. Tecla, via Silvio D’Amico, 42. Prenotazioni: https://tinyurl.com/catacombetecla; Catacombe di San Lorenzo, piazzale del Verano, 3. Prenotazioni: https://tinyurl.com/catacombelorenzo. Museo e Catacombe di Pretestato, via Appia Pignatelli, 11. Prenotazioni: https://tinyurl.com/catacombepretestato; Catacombe dell’ex Vigna Chiaraviglio, Comprensorio callistiano, via Appia Antica, 126. Prenotazioni: https://tinyurl.com/catacombechiaraviglio; Ipogeo degli Aureli, via Luigi Luzzatti, 2b. Prenotazioni: https://tinyurl.com/ipogeoaureli; Catacombe di Generosa, via delle Catacombe di Generosa, due turni di visita: ore 10 e 15.30. Prenotazioni: nicoladeguglielmo@libero.it.
LAZIO. Catacombe di S. Senatore ad Albano Laziale (RM), via della Stella, 2 – Albano Laziale (RM), ore: 10, 11.30, 15, 16.30. Prenotazioni: info@museodiocesanodialbano.it – 333.9999883; Catacombe Ad Decimum a Grottaferrata (RM), via Anagnina 4 – Grottaferrata (RM), ore: 10.30-12.30; 14.30-16.30. Prenotazioni: 348.4066708/06.9459854; Catacombe di Monte Stallone a Formello (RM), Museo Palazzo Chigi, piazza S. Lorenzo – Formello (RM), ore: 11; 16. Prenotazioni: mansio@comune.formello.rm.it – 06.90194236; Catacombe di Ad Vicesimum a Morlupo (RM), via Flaminia, km 31,5, Morlupo (RM), ore: 9-12; 14-17. Prenotazioni: agervtues@gmail.com – 347.0855680; Catacombe di S. Teodora a Rignano Flaminio (RM), Cimitero comunale, strada Statale 3 – Rignano Flaminio (RM), ore: 10-12.30; 15-18. Prenotazioni: proloco.rignano@virgilio.it – 331.4378825/339.1164670; Catacombe di S. Savinilla a Nepi (VT), via del Cimitero, 29 – Nepi (VT), ore: 10.30; 16.30. Prenotazioni: museo@comune.nepi.vt.it – 0761.570604; Catacombe di S. Eutizio a Soriano nel Cimino (VT), via del Convento 751, Loc. S. Eutizio – Soriano nel Cimino (VT), ore: 10.30; 12. Prenotazioni: museo@comune.sorianonelcimino.vt.it; Catacombe S. Cristina a Bolsena (VT), piazza Santa Cristina – Bolsena (VT), ore: 10.30; 15.30; 16.30. Prenotazioni: parrocchia@basilica-bolsena.net.
ABRUZZO. Catacombe di S. Vittorino ad Amiterno (AQ), Parrocchia S. Michele Arcangelo, via Pizzoli, San Vittorino – Amiterno (AQ), ore: 11. Prenotazioni: 346.2166953, Catacomba di Castelvecchio Subequo (AQ), via Superaequum – Castelvecchio Subequo (AQ), ore: 10, 11, 12; 15.45, 16.45, 17.45. Prenotazioni: info@gruppoarcheologicosuperequano.it – 334.7663209
TOSCANA E UMBRIA. Catacombe di S. Mustiola a Chiusi (SI), Strada Provinciale 49 – Chiusi (SI), ore: 14.30. Prenotazioni: mail@labirinto.info – 338.6827859/349.2267013; Catacombe di S. Caterina a Chiusi (SI), via Cassia Aurelia I, 11 – Chiusi Scalo (SI), ore: 16. Prenotazioni: mail@labirinto.info – 338.6827859 / 349.2267013; Catacomba di Villa S. Faustino a Massa Martana (PG), Villa San Faustino / frz. Massa Martana (PG), ore: 10-13; 15-18. Prenotazioni: 351.7588974/349.0642786
SICILIA. Catacombe di Porta d’Ossuna a Palermo, corso C. Alberto Amedeo, 110 – Palermo (PA), ore: 9-13; 15-18. Prenotazioni: info@archeofficina.com – 327.9849519 / 320.8361431; Catacombe di Villagrazia a Carini (PA), via Nazionale, 3 – Carini (PA), ore: 9-13; 15-18. Prenotazioni: info@archeofficina.com – 327.9849519 / 320.8361431; Catacombe di S. Giovanni a Siracusa, largo San Marciano, 3 – Siracusa (SR), ore: 9.30-12.30; 14.30-17.30. Prenotazioni: info@kairos-web.com; Catacombe di S. Lucia a Siracusa, piazza S. Lucia, 26 – Siracusa (SR), ore: 9.30-12.30; 14.30-17.30. Prenotazioni: info@kairos-web.com
SARDEGNA. Catacombe di S. Antioco, piazza Parrocchia, 22 – S. Antioco (CI), ore: 9.30-12.30; 15-17. Prenotazioni: basilicasantantioco@tiscali.it
Roma. Per “Il Maggio dei Libri” al via “Letture al Mausoleo”: quattro incontri al mausoleo di Sant’Elena a Tor Pignattara. Ingresso libero
Quattro incontri, quattro autori, un monumento unico che caratterizza una periferia storica della città di Roma. In occasione della rassegna “Il Maggio dei Libri”, la soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, presieduta da monsignor Pasquale Iacobone, promuovono la rassegna “Letture al Mausoleo” dal 16 al 26 maggio 2023 al mausoleo di Sant’Elena a Tor Pignattara. L’iniziativa giunta alla seconda edizione amplia l’offerta culturale del sito archeologico coinvolgendo autori e studiosi di grande spessore. Si inizia martedì 16 maggio 2023, alle 18, con Igiaba Scego, finalista al Premio Strega 2023, che presenterà il romanzo “Cassandra a Mogadiscio” edito da Bompiani. Il secondo appuntamento sarà incentrato su “Roma. Il racconto di due città” del professor Daniele Manacorda, edito da Carocci Editore, e si terrà venerdì 19 maggio 2023, alle 17.30. Il percorso culturale prosegue martedì 23 maggio 2023 con il romanzo “Vita degli Anfibi” di Piero Balzoni, proposto al Premio Strega 2023 da Paolo Di Paolo, edito da Alter Ego. L’ultimo incontro si terrà venerdì 26 maggio 2023, alle 17.30, con l’archeologo Enrico Giannichedda che ci condurrà dentro un’archeo inchiesta, ovvero “Il tesoro di Dorak” edito da Edipuglia. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Roma. Nella chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, conclusi i lavori di restauro del tetto crollato, presentazione – in presenza e on line – del libro “Carcer Tullianum. Il Mamertino al Foro Romano” a cura di Alfonsina Russo e Patrizia Fortini (L’Erma di Bretschneider)

La chiesa di San Giuseppe dei Falegnami che insiste sul Carcer-Tullianum a Roma (foto PArCo)
La chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, già di San Giuseppe a Campo Vaccino, sorge alle pendici orientali del Campidoglio, in prossimità del Foro Romano e della chiesa dei Santi Luca e Martina. La chiesa originaria venne eretta al di sopra del Carcere Mamertino, a sua volta sovrastante il Tullianum. Si tratta di due ambienti sovrapposti che costituisco quello che per i Romani era il “carcer”: un ambiente di passaggio in attesa dell’esecuzione capitale dei condannati. In queste carceri perirono personaggi famosi come Giugurta, Vercingetorige, i partecipanti alla congiura di Catilina e secondo la tradizione vi furono rinchiusi anche San Pietro e San Paolo. Nel 1540 la Congregazione dei Falegnami aveva preso in affitto la chiesa di San Pietro in Carcere sopra il Carcere Mamertino per svolgere le proprie riunioni e funzioni religiose. Tuttavia, ben presto, data l’inadeguatezza dell’angusto edificio, la confraternita sentì l’esigenza di erigere una chiesa più ampia e accogliente. La chiesa fu consacrata l’11 novembre del 1663.


Il soffitto cassettonato della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami dopo i restauri (foto PArCo)
Martedì 28 Marzo 2023, alle 11, nella chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, a 5 anni dal crollo del tetto e a conclusione dei lunghi lavori di ricostruzione e di restauro del cassettonato, sarà presentato il libro “Carcer Tullianum. Il Mamertino al Foro Romano” a cura di Alfonsina Russo e Patrizia Fortini (L’Erma di Bretschneider). Sono previste visite all’Oratorio, al museo e all’area archeologica. Saranno illustrate le più recenti indagini e la storia del complesso che si trova a ridosso delle pendici NE del Colle Capitolino, al di sotto della seicentesca chiesa di S. Giuseppe dei Falegnami con annesso Oratorio. Le strutture del Carcer Tullianum (“Carcere Mamertino” di comune memoria) costituiscono uno dei complessi monumentali di età repubblicana più rilevanti del Foro Romano (area del Comizio) e più cari alla fede cristiana perché legato alla figura di San Pietro. Connesso al sistema sostruttivo/difensivo del Campidoglio sin dall’età arcaica (le cosiddette “Mura Serviane”), il Carcer Tullianum, secondo quanto attestato dalle fonti classiche, fungeva da luogo di reclusione dei nemici di Roma condannati a morte ed era composto da due nuclei distinti, il Carcer ed il Tullianum (ambiente ipogeo). Introducono monsignor Remo Chiavarini, responsabile Opera Romana Pellegrinaggi; Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. Intervengono monsignor Pasquale Iacobone, presidente della Pontificia commissione di Archeologia Sacra; Fulvio Cairoli Giuliani, accademico dei Lincei e professore emerito di Sapienza Università di Roma; Andrea Augenti; professore di Archeologia medievale all’università di Bologna. Conclude Patrizia Fortini, archeologa, già funzionaria del parco archeologico del Colosseo. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti su www.eventbrite.it. Ingresso da Clivo Argentario 1. Diretta streaming sul profilo Facebook del parco archeologico del Colosseo.

Copertina del libro “Carcer Tullianum. Il Mamertino al Foro Romano” di Alfonsina Russo e Patrizia Fortini
“Carcer Tullianum. Il Mamertino al Foro Romano”. A ridosso delle pendici NE del Colle Capitolino, al di sotto della seicentesca chiesa di S. Giuseppe dei Falegnami con annesso Oratorio, si conservano le strutture del Carcer-Tullianum (“Carcere Mamertino” di comune memoria) uno dei complessi monumentali di età repubblicana più rilevanti del Foro Romano (area del Comizio) e più cari alla fede cristiana perché legato alla figura di San Pietro. Connesso al sistema sostruttivo/difensivo del Campidoglio sin dall’età arcaica (le cd. “Mura Serviane”) il Carcer-Tullianum, secondo quanto attestato dalle fonti classiche, fungeva da luogo di reclusione dei nemici di Roma condannati a morte ed era composto da due nuclei distinti, il Carcer ed il Tullianum (ambiente ipogeo). Con Carcer si intende l’ambiente a pianta trapezoidale con gli ambienti attigui, di età repubblicana (fine IV-II a.C.), che fu monumentalizzato nel I d.C. per disposizione senatoria, come recita l’iscrizione dedicatoria posta a coronamento della facciata in travertino che si apre rivolta verso il Foro Romano, edificata in quella occasione. Nel suo insieme si presenta come un sistema di strutture lapidee in opera quadrata, articolate e a varie quote, a ridosso delle pendici dell’Arce capitolina rivolte verso la valle del Foro Romano. Il complesso creava una possente quinta muraria che fa da sfondo al Foro Romano e in stretta relazione con gli edifici dove si svolgeva la vita politica, giudiziaria e giuridica di Roma: la Curia, il Comizio e i tribunali. Tullianum è la denominazione dell’ambiente ipogeo in blocchi di peperino (IV a.C. con una probabile fase di fine V a.C.) caratterizzato dalla sorgente che risale, per pressione, dal piano pavimentale attraverso una piccola apertura quadrata in fase con il pavimento stesso. Originariamente a pianta circolare (tholos) – come rivelato dagli scavi – assume la forma in pianta ad arco di cerchio, quando la costruzione del prospetto esterno del Carcer ne determina in parte lo smantellamento. Nessun dato è emerso dallo scavo per riconoscervi la funzione di cisterna; lo stesso condotto, che fino all’ultima campagna d’indagine scaricava all’esterno l’acqua raccolta nel pozzo, è moderno. Risale sicuramente alla prima età imperiale la teca rinvenuta sul piano pavimentale scavata appositamente per ospitare il materiale di età arcaica e repubblicana deposto dopo un’azione rituale svoltasi in un giorno d’autunno. Questo deposito e la sorgente portano a concludere, con un certo margine di sicurezza, che il Tullianum originariamente fosse stato costruito per una sorgente sacralizzata: forte il richiamo alla fonte dove, raccontano gli autori antichi, Tarpea incontra per la prima volta il re dei Sabini nemici dei Romani, Tito Tazio, e prendono avvio la serie di accadimenti che portano al tradimento da parte della giovane e alla sua morte È suggestivo pensare che l’acqua del Tullianum (“Acqua Tulliana”) sia quella presente nel racconto del tradimento di Tarpeia. La giovane romana, figlia di Spurio Tarpeio comandante della rocca capitolina, incontra Tito Tazio, capo dei nemici Sabini, presso una fonte (non se ne tramanda il nome) situata al di fuori delle mura dell’arce capitolina verso la piana che ospiterà poi il Foro Romano. Segue il tradimento e la punizione: Tarpea è uccisa seppellita viva sotto il cumulo degli scudi sabini. Anche il padre, ritenuto colpevole per aver perso la postazione, è giustiziato, precipitato per mano degli stessi Romani dall’alto della rupe ricordata come Rupes Tarpeia o Saxum Tarpeium. La rupe che oggi si tende a collocare sull’Arx nel settore che sovrasta il Carcer-Tullianum, il luogo votato per eccellenza alla uccisione dei nemici del Popolo Romano. Il complesso continua a vivere trasformato in età alto medievale in luogo di un culto cristiano, luogo che dal XII secolo si connota dedicato agli Apostoli Pietro e Paolo: la chiesa di S. Pietro in Carcere. Anche se coperta dalle fondazioni della chiesa S. Giuseppe dei Falegnami costruita nel XVI secolo, rimarrà sempre aperta al culto, impedendone così la distruzione. In un vano del Carcer coperto dalle fondazioni della chiesa seicentesca è ricavata alla metà del XIX secolo una cappella destinata ad ospitare il “Crocifisso delle Carceri”, un crocifisso ligneo esposto in precedenza alla pietà popolare sulla facciata in travertino del Carcer. Il Carcer-Tullianum e le strutture rinvenute dopo i recenti scavi fanno oggi parte del percorso espositivo del museo che ne racconta la complessa storia.
Roma. La VI Giornata delle Catacombe si sdoppia: in primavera e autunno. Ecco il programma di primavera dedicato ai “percorsi di pace”. La novità: voucher valido un anno per visitare le catacombe
Quest’anno la giornata delle catacombe non sarà a ottobre come le scorse edizioni ma a marzo e avrà come tema principale quello della PACE. Perché quest’anno la Giornata delle Catacombe si fa in due. Per il 2023 la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra ha previsto due momenti dedicati alla promozione di questi eccezionali luoghi della Roma Sotterranea cristiana: uno in primavera dedicato alle catacombe aperte al pubblico e uno in autunno per i complessi catacombali che si aprono solo in occasioni speciali. Sabato 18 marzo 2023 avrà luogo infatti la VI Giornata delle Catacombe – Edizione Primavera, presso le sette catacombe romane aperte al pubblico: San Callisto, San Sebastiano, Domitilla, Priscilla, Sant’Agnese, Santi Marcellino e Pietro e San Pancrazio. Avrà come tema “Percorsi di pace”: i simboli e le immagini che parlano di pace ci aiuteranno a riflettere e, appunto, a camminare interiormente e comunitariamente verso orizzonti di pace, in un momento storico segnato, purtroppo, da immagini tragiche di guerra e di violenza. Durante la giornata sarà possibile, prenotandosi, accedere gratuitamente e usufruire di visite guidate ai complessi sotterranei. La Giornata del 18 marzo vuole inaugurare la stagione primaverile, incoraggiando, dopo la pausa invernale, la ripresa dei viaggi, dei pellegrinaggi e delle attività esterne. Inoltre, sempre il 18 marzo 2023, presso alcune catacombe avranno luogo anche degli eventi collegati alla Giornata, quali visite speciali, conferenze e laboratori per bambini. Come tradizione, anche la VI Giornata delle Catacombe sarà conclusa da una solenne Celebrazione Eucaristica, che quest’anno si terrà nella basilica di San Pancrazio (piazza San Pancrazio, 5D – Roma), alle 18.30, presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Gianfranco Ravasi. Alla celebrazione, seguirà, nella stessa basilica, un concerto. Inoltre a tutti i partecipanti alla Sesta Giornata delle Catacombe verrà rilasciato un coupon valido per due ingressi a biglietto ridotto nelle catacombe di Roma aperte al pubblico, da utilizzare entro il 2023. Per le visite, sempre gratuite, è necessaria la prenotazione.
GLI EVENTI. Alle 11, laboratorio per bambini (4-10 anni) “Gli antichi graffiti cristiani” alla Catacomba dei Santi Marcellino e Pietro, in via Casilina, 641 (info e prenotazioni: santimarcellinoepietro@gmail.com); alle 11, incontro di approfondimento con il segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, Raffaella Giuliani, su “Valenze spirituali del tema del banchetto nelle catacombe dei Santi Marcellino e Pietro” alla Catacomba dei Santi Marcellino e Pietro, in via Casilina 641 (info e prenotazioni: santimarcellinoepietro@gmail.com); alle 11, visita speciale al museo delle Sculture con Dimitri Cascianelli della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra sul tema “La pietra animata” al Museo e Catacomba di San Sebastiano, in via Appia Antica 136 (info e prenotazioni: www.catacombe.org); alle 12, concerto dell’Ensamble Accademia Antica alla Catacomba dei Santi Marcellino e Pietro, in via Casilina 641, piazzale della parrocchia; alle 15, laboratorio per bambini (4-10 anni) “Gli antichi graffiti cristiani” alla Catacomba dei Santi Marcellino e Pietro, in via Casilina 641 (info e prenotazioni: santimarcellinoepietro@gmail.com); alle 15, visita speciale al museo delle Sculture con Dimitri Cascianelli della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra sul tema “La pietra animata” al Museo e Catacomba di San Sebastiano, in via Appia Antica 136 (info e prenotazioni: www.catacombe.org); alle 18.30, celebrazione liturgica presieduta da S. Em. Card. Gianfranco Ravasi alla basilica di San Pancrazio in piazza San Pancrazio 5D; alle 19.30, concerto per duo di fiati alla basilica di San Pancrazio in piazza San Pancrazio 5D.
SITI APERTI AL PUBBLICO. Visitabili gratuitamente su prenotazione, fino a esaurimento posti: Catacomba di San Callisto, ingresso principale via Appia Antica 78, visite ogni 30 minuti (09.30-12 e 14-17), info e prenotazioni: catacombe.sancallisto@gmail.com; Museo e Catacomba di San Sebastiano, via Appia Antica 136, visite ogni 30 minuti (10-17), info e prenotazioni: www.catacombe.org; Museo e Catacomba di Domitilla, via delle Sette Chiese 282, visite ogni 60 minuti (10-17), info e prenotazioni: info@domitilla.info; Catacomba di San Pancrazio, piazza San Pancrazio 5D, visite ogni 30 minuti (10-17), info e prenotazioni: www.eventbrite.com; Catacomba di Sant’Agnese, via di Sant’Agnese 3, visite ogni 30 minuti (10-13 e 14-17), info e prenotazioni: catacombe@santagnese.net; Museo e Catacomba di Priscilla, via Salaria 430, visite ogni 30 minuti (10-17), info e prenotazioni: catacombapriscilla.seg@gmail.com; Catacomba dei Santi Marcellino e Pietro e Mausoleo di Sant’Elena, via Casilina 641, visite ogni 30 minuti con percorso ridotto all’interno della catacomba (10-13 e 14-17), info e prenotazioni: santimarcellinoepietro@gmail.com.
Paestum. Alla XXIV Borsa Mediterranea del Turismo archeologico focus sull’Archeologia Sotterranea: tutti i dati su caverne, cripte, catacombe, gallerie, labirinti. Luoghi che affascinano turisti e pellegrini

Un momento della conferenza sull’archeologia sotterranea alla XXIV Borsa mediterranea del turismo archeologico (foto bmta)
Rendere visibile ciò che è invisibile, fruibile ai visitatori e vantaggioso dal punto di vista economico. Focus sull’Archeologia Sotterranea alla XXIV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum: caverne, cripte, catacombe, gallerie, labirinti, luoghi ricchi di fascino e di storia, che permettono percorsi emozionali e sostenibili e raccontano la pietra e i suoi misteri, la vita sotto il frastuono della quotidianità. Su 1154 siti Unesco, il 20% (221) sono grotte e cavità sia naturali, sia artificiali (estrattive, di culto, idrauliche, di transito, belliche, insediative civili). Quelle naturali sono oltre 37mila in Italia. Il maggior numero di cavità naturali, in rapporto all’ampiezza del territorio, è in Friuli Venezia Giulia, il maggior numero in assoluto è in Veneto, le più grandi sono in Toscana. In Campania ci sono 1315 grotte naturali, oltre il 70% (935) in provincia di Salerno; la più grande è la grotta di Castelcivita. Di quelle artificiali, 96, la larga maggioranza, sono in provincia di Napoli dove l’attività industriale è più rilevante. Particolare importanza è stata attribuita al segmento delle catacombe, dal momento che l’idea del direttore e fondatore della Borsa Ugo Picarelli, è nata da un’attenzione verso il progetto “Catacombe d’Italia” lanciato nel 2018 dal Cardinale Ravasi con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Sulle cinque edizioni delle Giornate delle Catacombe, a 1800 anni dalla morte di Papa Callisto (“l’inventore delle catacombe”) e a 200 dalla nascita dell’archeologo Giovanni Battista De Rossi, ha relazionato Pasquale Iacobone segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.
Roma. Al Mausoleo di Sant’Elena sulla Casilina al via “Sguardi d’Autore”: speciale visita guidata teatralizzata, durante la quale l’imperatore Costantino, l’artigiano Eutropos, l’eques Iulius Lucius, Papa Damaso prenderanno voce letteralmente con Giulia Anglani e Federico De Luca. Prenotazione obbligatoria e Super GreenPass

I monumenti non hanno solo una funzione di testimonianza storica, ma restano come luoghi ‘parlanti’ che raccontano una storia in relazione con il territorio circostante. Il Mausoleo di Sant’Elena sulla via Casilina ne è un esempio. L’imperatore Costantino, l’artigiano Eutropos, l’eques Iulius Lucius, Papa Damaso le loro vicende prenderanno voce… letteralmente. Una novità attende i visitatori del mausoleo di Sant’Elena in questo primo mese del 2022: “Sguardi di storia”, nuovo evento teatralizzato. Il debutto è previsto per domenica 16 gennaio 2022, alle 11, la prenotazione è obbligatoria (3396528887, chiamate e Whatsapp; santimarcellinoepietro@gmail.com). Accesso con Super Green Pass e mascherina. Dalla semplice visita guidata si passerà alla visita teatralizzata. La voce della guida Giulia Anglani sarà intervallata dalle ‘incursioni’ dei personaggi storici a cui darà volto ed espressione il giovane attore Federico De Luca. L’evento si potrà rivedere al link https://bit.ly/3mNF2oq.

“L’area del Mausoleo di Sant’Elena, all’interno del possedimento imperiale definito nel Liber Pontificalis come ad duas lauros o inter duas lauros”, spiegano gli archeologi della Ssabap-Roma, “era interessata a partire dalla tarda età repubblicana da necropoli estese lungo l’antica via Labicana, l’attuale Casilina. Tra il II e il III sec. d.C. fu occupata dal cimitero degli equites singulares, cavalieri della guardia imperiale, ma già al tempo delle persecuzioni i cristiani scelsero questa località per le tombe di alcuni martiri subito oggetto di venerazione. Deliberatamente in questa zona, all’interno del fundus vicino al palazzo imperiale del Sessorium occupata da cimiteri di martiri, ma anche distruggendo la necropoli della guardia imperiale che egli stesso sciolse poiché schierata a favore di Massenzio, Costantino tra il 315 e il 325 d.C. realizzò la basilica circiforme in onore dei Santi Marcellino e Pietro, periti durante la persecuzione dioclezianea, e il mausoleo dinastico in cui sarà sepolta la madre Elena, secondo uno schema con il quale diede inizio alla cristianizzazione monumentale del suburbio”.


Planimetria e alzato del Il Mausoleo di sant’Elena a Roma su due tavole del Piranesi (foto ssabap-roma)
“A pianta circolare con diametro di oltre 20 metri – continuano gli archeologi Ssabap-roma -, preceduto sul lato Ovest da un atrio rettangolare originariamente collegato con il nartece della basilica, attualmente conservata solo al livello delle fondazioni, l’edificio presenta un basamento articolato internamente con nicchie alternativamente circolari e rettangolari in origine decorato da incrostazioni marmoree e una copertura a cupola decorata a mosaico comprensiva di due giri concentrici di anfore olearie iberiche, da cui il nome moderno di Tor Pignattara. Presso la basilica si sviluppò lo straordinario impianto delle catacombe dedicate ai Santi Marcellino e Pietro considerate, per il ricco corredo di pitture per lo più risalenti al IV secolo d.C., una vera e propria pinacoteca dell’epoca. La distruzione dell’edificio avvenne in un periodo collocabile presumibilmente tra il XI secolo, epoca della traslazione del corpo di Sant’Elena, e il XII secolo, quando il suo sarcofago di porfido venne trasportato in Laterano. La proprietà imperiale si trasmise quindi alla chiesa di Roma, perpetuando così il potere che passò dallo stato all’autorità ecclesiastica. Infatti all’interno del mausoleo, nel XVII secolo, furono costruite la chiesetta dedicata ai Santi Marcellino e Pietro e l’annessa canonica, ampliata nel XVIII secolo, in concomitanza con la chiusura della nicchia principale del tamburo, a est, ove era posto il sarcofago in porfido di Sant’Elena”.

Il Mausoleo di Sant’Elena con il suo Antiquarium è stato restituito alla fruizione del pubblico esattamente due anni fa. L’allestimento concretizza la musealizzazione del territorio attraverso la lettura delle testimonianze nel loro contesto di origine: i reperti provenienti dal cimitero degli equites singulares e della sottostante catacomba illustrano infatti la progressiva cristianizzazione del suburbio. Il monumento è stato restaurato e valorizzato come museo del suo contesto cimiteriale, con la collezione dei reperti rinvenuti negli scavi effettuati dalla Soprintendenza e cortesemente prestati dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, rinvenuti nelle catacombe dei Santi Marcellino e Pietro. Grazie alla sinergia con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra il complesso monumentale è reso fruibile e aperto al pubblico in un percorso congiunto con le adiacenti catacombe.

L’antica strada consolare, circa 900 km di tracciato da Roma a Brindisi inclusa la variante traianea, rappresenta non solo il prototipo del sistema viario romano, ma è anche simbolo millenario delle relazioni tra le civiltà del Mediterraneo e quelle dell’Oriente e dell’Africa. Alla cerimonia, sono intervenuti, tra gli altri, il sottosegretario al MiC, Gianmarco Mazzi; il presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, mons. Pasquale Iacobone; il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi; il presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori; l’assessore al Turismo della Giunta Regionale Campania, Felice Casucci; la delegata alle politiche culturali della Regione Puglia, Grazia Di Bari, e l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor. Il Protocollo d’intesa è stato presentato dalla dirigente dell’ufficio Unesco del MiC, Mariassunta Peci, dalla coordinatrice scientifica della candidatura, Angela Maria Ferroni. Ad aprire i lavori è stato il direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger, che ha ospitato la cerimonia.


Conto alla rovescia per la XXIV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che si svolgerà a Paestum al Tabacchificio Cafasso (sito di archeologia industriale “simbolo della Piana del Sele”, così definito da Gillo Dorfles), l’area archeologica e il museo nazionale, la Basilica da giovedì 27 a domenica 30 ottobre 2022. La BMTA è promossa da Regione Campania, Città di Capaccio Paestum e parco archeologico di Paestum e Velia ed è ideata e organizzata dalla Leader srl, fondatore e direttore Ugo Picarelli. L’ingresso alla BMTA è gratuito, con la registrazione online consigliata per evitare file. Inoltre, i visitatori accreditati, grazie alla preziosa collaborazione del parco archeologico di Paestum e Velia e della Direzione regionale Musei della Campania, usufruiscono dell’ingresso gratuito alle aree archeologiche di Paestum e Velia e ai musei nazionali di Paestum, Capua, Eboli, Padula e Pontecagnano. Previste anche, su prenotazione, visite guidate gratuite a Paestum e Velia venerdì 28 e sabato 29 ottobre. Frecciarossa Treno Ufficiale della BMTA: per chi partecipa all’evento e raggiunge Napoli o Salerno con Le Frecce, sconto del 30% sul prezzo Base del biglietto del treno.

International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” (venerdì 28 ottobre, 18-19.30. Diretta on line). La BMTA in collaborazione con Archeo, il primo mensile archeologico in Italia, dal 2015 premia le scoperte archeologiche votate dalle principali testate archeologiche internazionali media partner della Borsa: Antike Welt (Germania), AiD Archäologie in Deutschland (Germania), Archéologia (Francia), as. Archäologie der Schweiz (Svizzera), Current Archaeology (Regno Unito), Dossiers d’Archéologie (Francia). Il Premio, alla 8ª edizione e intitolato all’archeologo di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale, è l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato alle scoperte archeologiche e ai suoi archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio. Partecipano alla Cerimonia di consegna Fayrouz Asaad figlia archeologa di Khaled, Stefano Ravagnan inviato speciale del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per la crisi in Siria e Mohamad Saleh ultimo direttore del Turismo di Palmira. Il Premio 2021 sarà conferito per la scoperta della “città d’oro” fondata da Amenhotep III, riaffiorata dal deserto nei pressi di Luxor in Egitto, a Zahi Hawass già ministro delle Antichità e direttore della Missione archeologica. Presentazione di “e-Archeo” (sabato 29 ottobre, 9-30-13.30. Diretta on line), grande progetto nazionale per la valorizzazione multimediale e tecnologica di 8 siti archeologici. Commissionato ad ALES spa dal ministero della Cultura, il progetto e-Archeo è stato realizzato in collaborazione con diverse università italiane e con il CNR ISPC, con l’intento di offrire una modalità di lettura e fruizione di alcuni siti archeologici con un notevole potenziale narrativo ancora non pienamente espresso. Sono stati scelti 8 siti del Patrimonio Culturale di fondazione etrusca, greca, fenicio-punica, indigena e romana: Egnazia (Puglia), Sibari (Calabria), Velia (Campania), Nora (Sardegna), Alba Fucens (Abruzzo), Cerveteri (Lazio), Marzabotto (Emilia Romagna) e le Ville di Sirmione e Desenzano (Lombardia). Per questi otto siti e-Archeo costituisce un progetto di valorizzazione multimediale integrato e multicanale con soluzioni trasversali, da cui si attivano singole applicazioni per vari usi e tipologie di pubblico, promuovendo questo patrimonio in modalità sia scientifica che narrativa ed emozionale.






Quattro giorni per presentare i risultati delle campagne di scavo a Chiusi e in alcune catacombe di Roma, promosse negli ultimi anni dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e dall’università di Roma Tre, e fare un bilancio sulle ultime ricerche e su quelle future. Appuntamento a Roma dal 20 al 23 settembre 2022 per il XII Congresso nazionale di Archeologia Cristiana in Italia: Ricerche Metodi e Prospettive (1993-2020), promosso dall’università Roma Tre insieme alle università Sapienza e Tor Vergata. Ecco il ricco programma proposto dal Comitato scientifico e organizzativo: Fabrizio Bisconti (università Roma Tre), Matteo Braconi (università Roma Tre), Massimiliano David (Sapienza università di Roma), Vincenzo Fiocchi Nicolai (università di Roma Tor Vergata), Donatella Nuzzo (università di Bari Aldo Moro), Lucrezia Spera (università di Roma Tor Vergata) Francesca Romana Stasolla (Sapienza università di Roma).
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