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18 maggio 2019: Notte Europea dei Musei: ingresso al costo simbolico di 1 euro. E Festa dei Musei sul tema “Musei come hub culturali: il futuro della tradizione”. Ecco il programma dell’Egizio di Torino, dell’Archeologico di Napoli, degli Archeologici del Polo della Calabria, dei Civici di Pavia, e dei parchi archeologici del Colosseo, di Pompei e di Ercolano

18 maggio 2019: Giornata internazionale dei Musei sul tema “Musei come hub culturali: il futuro della tradizione”

Notte dei Musei: ingresso simbolico a 1 euro

Dopo il successo delle passate edizioni, sabato 18 maggio 2019 si celebra la quarta edizione della Festa dei Musei, grande evento nazionale organizzato dal ministero per i Beni e le attività culturali nel terzo fine settimana di maggio. Per l’occasione, i musei, i complessi monumentali, le aree e i parchi archeologici proporranno un ricco calendario di iniziative e attività aperte al pubblico. Qui di seguito ne presentiamo alcune. La sera molti istituti aderiranno alla quindicesima edizione della Notte Europea dei Musei, con tre ore di apertura straordinaria serale e ingresso al costo simbolico di 1 euro. L’iniziativa, patrocinata dal Consiglio d’Europa e da Icom, coinvolge nella stessa sera 3200 musei in 30 Paesi, con lo scopo di promuovere l’identità culturale europea in tutti gli Stati dell’Unione. Come tema di riflessione per la giornata, la Direzione generale musei condivide con Icom Italia il tema della Giornata internazionale dei Musei “Musei come hub culturali: il futuro della tradizione”, traduzione italiana del tema proposto per la Conferenza generale di Kyoto 2019. La Giornata Internazionale dei Musei 2019 si concentrerà sul nuovo ruolo dei musei come attori attivi nelle loro comunità di riferimento. Il ruolo dei musei nella società sta cambiando. I musei continuano a reinventarsi nella loro ricerca per diventare più interattivi, partecipativi, orientati alla comunità, flessibili, adattabili e mobili; sono diventati centri che funzionano come hub culturali in cui creatività e conoscenza sono affiancate e dove i visitatori possono anche co-creare, condividere e interagire. Pur preservando le loro missioni primarie – raccolta, conservazione, comunicazione, ricerca, esposizione – i musei hanno trasformato le loro pratiche per rimanere più vicini alle comunità di riferimento. Oggi i musei cercano modi innovativi per affrontare questioni sociali contemporanee. Agendo a livello locale, i musei possono difendere e mitigare i problemi globali, affrontando le sfide della società contemporanea in modo proattivo. Come istituzioni nel cuore della società, i musei hanno il potere di stabilire un dialogo tra culture, costruire ponti per un mondo pacifico e contribuire allo sviluppo sostenibile. Mentre i musei crescono sempre di più nel loro ruolo di hub culturali, essi stanno anche trovando nuovi modi per valorizzare le loro collezioni, le loro storie e le loro eredità, creando tradizioni che avranno un nuovo significato per le generazioni future e rilevanza per un pubblico contemporaneo sempre più diversificato a livello globale.

Festa dei Musei al museo Egizio di Torino

Giornata internazionale dei Musei al museo Egizio di Torino. Il 18 maggio 2019, in occasione della Giornata Internazionale dei Musei promossa da Icom, il museo Egizio rimarrà aperto straordinariamente fino alle 23 e a partire dalle 18.30 l’ingresso al museo sarà per tutti a 5 euro. Durante la serata saranno disponibili dei mini tour guidati gratuiti dal titolo: “Umanisti o scienziati?”, una visita di 40 minuti, guidata da egittologi, dedicata alla mostra temporanea Archeologia Invisibile e alla nuova area restauro al secondo piano del museo. Nel corso della guida i visitatori comprenderanno come le scienze naturali e l’archeologia siano intimamente connessi tra loro. Giunti all’area restauro sarà possibile vedere un restauratore a lavoro su di un sarcofago e fargli tutte le domande, anche le più curiose, sul suo lavoro! Visite dalle 18.30 alle 22 ogni 30 minuti. Le prenotazioni ai tour avverranno la sera stessa, al desk in Ipogeo.

La Notte dei Musei ai musei Civici di Pavia

Pavia e le grandi civiltà del passato, tra Collezionismo privato e il lavoro dell’Archeologo. Sabato 18 maggio 2019, ai Musei Civici di Pavia, alle 21.30, un tour inedito tra le sale della Sezione Archeologica + la visione del capolavoro di Giorgio De Chirico “Gli Archeologi”, esposto nella mostra temporanea “De Chirico, De Pisis, Carrà. La vita nascosta delle cose”. Il focus della visita guidata: la figura e l’attività dell’Archeologo, la sua missione e la riscoperta del mondo antico nell’età moderna e contemporanea. Il tour avrà inizio nella mostra, dove verrà illustrata ai visitatori la celebre opera di De Chirico, e subito dopo proseguirà nella Sezione Archeologica. Ritrovo: Biglietteria dei Musei Civici di Pavia. Costo: 4 euro + biglietto d’ingresso al Museo e Mostra 6 euro (10 euro complessive). Max 25 persone. Prenotazione obbligatoria: visiteguidate@vieniapavia.it / 375 570 9240

Una spettacolare immagine dall’alto del Colosso, icona di Roma

Il Parco archeologico del Colosseo fa il punto su arte e benessere. Frequentare i luoghi d’arte fa bene. A tutti, senza dubbio. Ma alcune categorie di visitatori possono trarre benefici particolari dall’osservazione delle opere d’arte e dal partecipare ad attività realizzate all’interno di contesti storici e archeologici, luoghi capaci di suscitare nuovi stimoli cognitivi. In tale ambito, studi recenti – pubblicati in occasione del convegno dedicato al tema dal Fresco Parkinson Institute Italia nel 2018 – concordano sul fatto che le persone affette dalla malattia di Parkinson rientrino a tutti gli effetti tra questi potenziali beneficiari. Per fare il punto della situazione sul binomio ormai irrinunciabile tra arte e benessere, fisico e psichico, il Parco archeologico del Colosseo ha ideato e organizzato sabato 18 maggio 2019 dalle 9.30, nella sede della Curia Iulia nel Foro Romano, il convegno “Salus per Artem – Salute per mezzo dell’arte”. Una giornata di incontri, laboratori e buone pratiche per affrontare il tema dei principi e degli effetti dell’arteterapia per il Parkinson, per dare voce non solo ai protagonisti di questo nuovo approccio alla cura delle malattie neurodegenerative ma anche alle persone interessate dalla malattia offrendo un segnale ancora più forte di attenzione, ascolto e inclusione. “Abbiamo pensato che la Giornata internazionale dei Musei di Icom fosse il giorno più adatto per approfondire il tema della frequentazione dei luoghi d’arte come terapia parallela all’assunzione di medicinali e anche come forma di riscatto per le categorie di pubblico più svantaggiate”, afferma Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo e aggiunge: “non a caso, per questa edizione 2019, il Museo è definito un HUB culturale, ovvero uno spazio sempre più inclusivo, capace di coinvolgere le categorie di visitatori più “fragili”, concretamente calato nella realtà della comunità locale”. Ed è proprio con questo spirito che il Parco archeologico del Colosseo ha sviluppato a partire da quest’anno il progetto di riabilitazione “Park-in-PArCo”, condotto in collaborazione con l’associazione Parkin Zone Onlus nell’ambito de “Il PArCo fuori dal PArCo”. Il progetto rientra in un più ampio quadro di attività affinché venga garantita una sempre maggiore accessibilità a tutte le fasce della popolazione, in un’ottica di inclusione e apertura. Nei primi sei mesi le persone con malattia di Parkinson hanno avuto modo di partecipare ad attività riabilitative (yoga, teatro, Dance Well, e altro) negli spazi del Museo Palatino e della Curia Iulia al Foro Romano, seguite da un team di professionisti. Le attività proseguiranno anche per tutta l’estate anche all’aperto, sulla terrazza del Tempio di Venere e Roma e nella splendida cornice della Vigna Barberini.

La locandina del convegno “Salus per artem” alla Curia Iulia del Foro Romano

Il convegno nasce da un’idea di Andrea Schiappelli con Francesca Boldrighini, Elisa Cella, Giulia Giovanetti, Federica Rinaldi e Francesca Pandolfi. Tra i relatori del convegno si segnalano, per la prima sessione, Antonio Pisani, Fondazione santa Lucia e UniRoma2, Michele Meglio, IRCCS Neuromed, Parkin Zone Onlus, e Nicola Modugno neurologo e direttore di Parkin Zone Onlus che discuteranno di Parkinson, degli aggiornamenti nel trattamento della malattia e delle terapie riabilitative artistiche. Annalisa Cicerchia di UniRoma2 tratteggerà il quadro generale sul binomio cultura-salute nel nostro Paese. La seconda sessione si concentrerà sulle esperienze nazionali nel campo delle terapie artistiche. Ad aprirla Gabriella Cetorelli, con un intervento sulle attività della Dg Musei del MiBAC in tema di accessibilità del patrimonio statale. Giulia Maria Paola Baldassarre del Fresco Parkinson Institute, insieme al ballerino di fama internazionale Roberto Casarotto, parleranno invece della Dance Well. A seguire il racconto delle attività organizzate con l’Associazione Parkinson Parthenope, “ParkinArte” a Palazzo delle Esposizioni e il percorso riabilitativo al Parco archeologico del Colosseo. Il convegno diventerà inoltre, nella sua sessione finale, un’occasione di incontro tra i pazienti e le associazioni regionali, con Parkinson Giovanile Roma PGR Onlus, Azione Lazio Parkinson, Azione Parkinson Ciociaria, e Bradirapidi Onlus. In chiusura si terrà una classe di Dance Well, aperta a tutti i presenti. Dance Well è un progetto nato nel 2013 a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, nell’ambito del progetto europeo ACT YOUR AGE per la promozione del dialogo intergenerazionale e dell’invecchiamento attivo attraverso l’arte della danza è sostenuto dal Comune di Bassano con la sua Casa della danza e in partnership con il Nederlandse Dansagen Festival di Maastricht (Olanda) e il Dance House Lemesos (Cipro). Dance Well ha come obiettivo l’inclusione e il benessere, attraverso la danza contemporanea, di persone con il Parkinson.

I laboratori di restauro del museo Archeologico nazionale di Napoli

La mostra “Corto Maltese. Un viaggio straordinario” al Mann

Festa dei Musei e Notte dei Musei al MANN. “Musei come hub culturali: il futuro della tradizione”: sarà questo il tema della “Festa e notte dei Musei 2019”, quarta edizione dell’appuntamento annuale che il Mibac dedica alla promozione del patrimonio culturale italiano. Sabato 18 maggio il museo Archeologico nazionale di Napoli parteciperà alla manifestazione garantendo tre ore di apertura serale (dalle 20 alle 23, con ultimo ingresso alle 22) al costo simbolico di 1 euro, salvo le gratuità previste dalla legge: così, anche dopo il tramonto, sarà possibile visitare le collezioni permanenti e le tre esposizioni temporanee in programma ( “Canova e l’antico”; “Corto Maltese. Un viaggio straordinario”; “Nel Vulcano. Cai Guo-Qiang e Pompei”). In coerenza con il fil rouge tematico del 2019, l’Archeologico di Napoli dedicherà al futuro della tradizione le due tipologie di eventi in calendario sabato prossimo: in tre turni (ore 20.30; 21.15; 22) sarà possibile partecipare agli appuntamenti “Dietro le quinte. Il restauro in diretta”, visitando le diverse sezioni dei laboratori del Mann; alle 21, ancora, percorso guidato all’esposizione “Corto Maltese. Un viaggio straordinario” per riscoprire, in collaborazione con Comicon, l’arte di Hugo Pratt. Entrambi gli eventi, per cui è obbligatoria la prenotazione (contattare, da lunedì a venerdì, i Servizi Educativi del Museo al numero 081/4422124; sabato, rivolgersi all’infopoint del Mann: 081/4422149), declineranno, in maniera diversa, il motivo della valorizzazione del patrimonio, in proiezione verso il domani: se le attività di restauro sono imprescindibili per conservare e difendere la bellezza degli antichi reperti, la magia dell’opera di Hugo Pratt riesce a coniugare il concetto di classico con il moderno linguaggio del fumetto. I visitatori, che parteciperanno alla “Festa dei Musei e Notte dei Musei 2019”, saranno invitati a condividere la loro esperienza sulle piattaforme social del Mann, utilizzando gli hashtag #FestadeiMusei2019 #NottedeiMusei #IMD2019 #MiBAC #museitaliani. Domenica 19 maggio 2019 sarà un’altra giornata ad accesso gratuito all’Archeologico, nell’ambito della campagna ministeriale #IoVadoAlMuseo: dopo il record presenze del 12 maggio (8.372 ingressi, dato più alto mai registrato), cittadini e turisti avranno non soltanto la possibilità di trascorrere il tempo libero al MANN, ma anche di partecipare all’OpenMann Fest. In biglietteria, infatti, sarà venduta la card di abbonamento annuale a prezzi promo (15 euro per adulti; 13 per giovani dai 18 ai 25 anni; 30 per famiglie di due adulti over 25 anni); ogni mille visitatori, ancora, sarà data in cadeau una tessera OpenMann.

Alla Palestra Grande di Pompei la mostra “Vanity: storie di gioielli dalle Cicladi a Pompei”

È “Festa dei Musei” nei siti archeologici vesuviani del Parco archeologico di Pompei. Il 18 maggio 2019, nell’ambito dell’iniziativa promossa dal ministero dei Beni e delle Attività culturali le aree archeologiche di Pompei, la Villa San Marco a Stabia, la Villa di Poppea ad Oplontis e l’Antiquarium di Boscoreale saranno aperti in via straordinaria per la “Notte Europea dei Musei”, dalle 20,30 alle 22,30 (chiusura biglietterie alle ore 22) con ingresso a 1 euro (gratuito a Stabia e per i minori di 18 anni, come da normativa vigente).
Doppia opportunità per i visitatori di POMPEI che potranno accedere sia dall’ingresso di Piazza Anfiteatro sia da Porta Marina con il pagamento di un biglietto unico per i due itinerari. Da Piazza Anfiteatro sarà possibile visitare presso la Palestra Grande l’allestimento dei reperti provenienti dalla località Moregine, una scelta di reperti organici dell’area vesuviana e la mostra “Vanity: storie di gioielli dalle Cicladi a Pompei”, dove sono esposti, in un elegante percorso di stili e civiltà, monili provenienti da Delos e dalle altre Cicladi, accanto a gioielli rinvenuti nei siti archeologici vesuviani. Entrando da Porta Marina, si potrà accedere all’Antiquarium, edificio dell’’800 che ospita mostre temporanee quali “Alla ricerca di Stabiae” e “Tesori sotto i lapilli”, oltre alla mostra permanente al piano terra “Sacra Pompeiana”, dedicata ai santuari urbani ed extraurbani. La visita si concluderà in alcuni ambienti della Villa Imperiale dove sono allestiti ricostruzioni di arredi e oggetti d’uso.

Villa San Marco a Stabia di notte

A STABIA, sarà visitabile la villa San Marco (I sec. a.C. – I sec. d.C.), tra le più grandi ville romane residenziali della zona, con una superficie di 11.000 mq, illuminata per l’occasione.

La Villa di Poppea a Oplontis di notte

A OPLONTIS è prevista l’apertura della Villa di Poppea, tra i più splendidi esempi di villa dell’aristocrazia romana, attribuita a Poppea Sabina, moglie dell’imperatore Nerone.

Nell’Antiquarium di Boscoreale la mostra “Il villaggio protostorico di Longola”

Mentre all’Antiquarium di BOSCOREALE oltre alla visita del museo, è proposta la novità della mostra “Il villaggio protostorico di Longola” dedicata all’ antico insediamento perifluviale attivo dalla media Età del Bronzo fino al VI sec. a.C., unico per l’ Italia meridionale e rinvenuto casualmente nel 2000 durante i lavori per l’impianto di depurazione di Poggiomarino-Striano. La mostra espone reperti connessi alle principali attività produttive, e non solo, dell’abitato di Longola, tra cui per la prima volta sono esposte al pubblico due piroghe monossili rinvenute nell’area della darsena del villaggio, e alcuni esemplari di mangiatoie per animali e ruote di carro, viva testimonianza della vita quotidiana degli abitanti.

La locandina de La Notte dei Musei al Parco archeologico di Ercolano

Notte Europea dei Musei 2019 al Parco Archeologico di Ercolano. Nell’ambito della Festa dei Musei 2019, il Parco Archeologico di Ercolano aderisce anche quest’anno alla quindicesima edizione della Notte Europea dei Musei che si terrà il 18 maggio 2019: manifestazione a carattere nazionale, patrocinata dal Consiglio d’Europa e da Icom e che coinvolge migliaia di musei di 30 paesi di tutta Europa con lo scopo di promuovere l’identità culturale europea. Il tema proposto quest’anno dall’Icom per la Giornata internazionale dei Musei (IMD) è “Musei come hub culturali: il futuro della tradizione”. La sera del 18 maggio 2019, a partire dalle 19.45 e fino alle e 24 (ultimo ingresso da corso Resina alle 22.30) il Parco archeologico di Ercolano sarà accessibile in una visita suggestiva al chiaro di luna con visite guidate, condotte da guide turistiche accompagnate dal personale di vigilanza del Parco, che guideranno nel Parco in un itinerario che toccherà i principali edifici del sito archeologico, con partenze ogni 10 minuti. L’ingresso avverrà esclusivamente da corso Resina, il biglietto avrà un costo simbolico di 1 euro e potrà essere acquistato esclusivamente la sera del 18 maggio presso la biglietteria del Parco. La biglietteria sarà in funzione dalle 19.45 fino alle 23 con ultimo ingresso da corso Resina alle 22.30. La Direzione si riserva per ragioni di sicurezza del monumento e salvaguardia dell’ordine pubblico di chiudere l’accesso anche prima dell’orario indicato. “Ripartono così le aperture serali del Parco Archeologico di Ercolano con una stagione densa di appuntamenti che renderemo noti prossimamente”, dichiara il direttore Francesco Sirano. “Rinnoveremo la formula della visita in notturna, guide esperte multilingue, illuminazione artistica di grande effetto e con fantasiose sorprese che renderanno davvero unica quest’esperienza. Nostri partner saranno, oltre all’Herculaneum Conservation Project, la Regione Campania con SCABEC, il Comune di Ercolano, il MAV e la Pro Loco Herculaneum”. Per la Notte dei Musei i visitatori avranno il piacere di visitare eccezionalmente aperti anche di notte la mostra “SplendOri. Il lusso negli ornamenti ad Ercolano”, collezione di circa 100 preziosi monili e una scelta degli arredi delle case della città antica in esposizione all’Antiquarium del Parco e il Padiglione che custodisce la barca romana rinvenuta a Ercolano sull’antica spiaggia con una serie di oggetti collegati al mare e alle attività marinare. Per la serata saranno accessibili le aree di parcheggio degli Istituti scolastici Iovino e Rodinò e di Villa Favorita, ma non il parcheggio comunale di via dei Papiri Ercolanesi.

La locandina della Giornata dei Musei all’Archeologico “Vito Capialbi” di Vibo Valentia

Ecco i musei del Polo museale della Calabria, diretto da Antonella Cucciniello, che hanno aderito alla Giornata Internazionale dei Musei 2019 di sabato 18 maggio 2019. Il museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di VIBO VALENTIA partecipa alla celebrazione della Giornata Internazionale dei Musei 2019 con iniziative mirate a mettere in rete le competenze degli artisti del territorio, le associazioni ed i cittadini. Il programma di sabato 18 maggio 2019: alle 15.30, “La ceramica di Gerocarne tra tradizione e innovazione”, laboratorio con il ceramista Domenico Sabatino, l’artista Antonio La Gamba e gli artisti della bottega Limen; alle 17, laboratorio dedicato a Unione Ciechi e Ipovedenti; alle 18, concerto del coro “Voci di luce” dell’Unione Ciechi ed Ipovedenti di Catanzaro: “Un viaggio tra cultura, integrazione e conoscenza dell’altrui”.

La Giornata dei Musei a Crotone e Capo Colonna

L’evento consentirà di visitare sia il museo Archeologico nazionale di CROTONE, sia il museo Archeologico nazionale di CAPO COLONNA con orario continuato dalle 9 alle 23. E per le famiglie con bambini tra i 6 e i 12 anni al museo di via Risorgimento verrà organizzato il laboratorio didattico Archeogiocando: un modo divertente di far scoprire la storia e l’archeologia in maniera istruttiva, ma allo stesso tempo in maniera creativa. L’attività, che verrà svolta all’interno del museo, è gratuita con prenotazione obbligatoria (tel. 0962.23082; email: pm-cal.crotone@beniculturali.it). I partecipanti saranno coinvolti in una visita tematica e permetterà loro di avere un primo approccio con i reperti del museo che possono essere connessi con i giochi e i passatempi antichi. Subito a seguire si entrerà nel vivo dei giochi antichi, andando a riprodurne alcuni (in particolare utilizzando gli astragali!). L’intento è quello di imparare giocando! Le attività saranno condotte da personale dell’ufficio didattico del Polo Museale della Calabria e si svolgeranno in due momenti alle 10.30 e alle 16.30.

La Giornata dei Musei a Scolacium

Il museo di KAULONÍA aderisce alla Notte Europea dei Musei, promossa dal Mibac, con un’apertura straordinaria dalle 20 alle 23 e la proposta di una visita guidata alle sale espositive. In particolare, verranno messi in evidenza reperti costituiti da offerte di armi fatte alla divinità, in virtù di un voto o di un sacrificio propiziatorio, ed altarini domestici, quali strumenti della pratica quotidiana del culto, che attestano come, nel corso dei secoli, essi abbiano rappresentato la manifestazione di una prassi religiosa, pur con forme diverse, che è tutt’ora in uso. Ingresso a 1 euro. Al museo del Territorio di Palazzo Nieddu a Locri, che fa parte dei musei e parco Archeologico nazionale di LOCRI (Reggio Calabria), dalle 20 alle 23, “Nella notte dei Musei la Locride si racconta”. Al museo e parco Archeologico nazionale di SCOLACIUM (Roccelletta di Borgia, Catanzaro), dalle 9 alle 20, “Caccia al Tesoro Archeologica”, scoprire i tesori del parco attraverso un’innovativa caccia al tesoro con codici QR.; dalle 20 alle 23, al museo Archeologico nazionale di Scolacium, e non al parco per ragioni di sicurezza, apertura straordinaria serale per la Notte Europea dei Musei.

“Sulle rive dello Jonio”: a Locri (Rc) focus sui musei del parco archeologico e di Palazzo Nieddu e sul museo del parco ArcheoDeri di Bova Marina

Il teatro greco nel parco archeologico nazionale di Locri (Rc)

Parco archeologico ArcheoDeri di Bova Marina (Rc) (foto di Enzo Galluccio)

Il Parco archeologico nazionale di Locri (Rc), tra i più estesi della Calabria, è situato lungo la SS 106 “Jonica” a circa 5 km dall’odierna città di Locri, nel sito della colonia magno-greca di Lokroi Epizephyroi. Nell’area del Parco sono presenti due realtà espositive: il museo Archeologico nazionale, inaugurato nel 1971 con la denominazione di “Antiquarium di Locri” e dichiarato museo nazionale nel 1998, dedicato alla narrazione della vita di Locri nel periodo greco, e il complesso museale Casino Macrì, che conserva le testimonianze riconducibili all’età romana e tardo-antica. L’età protostorica della Locride è documentata nel “Museo del territorio” di Palazzo Teotino Nieddu del Rio, nel centro di Locri, inaugurato nel 2018. Invece il parco archeologico ArcheoDeri della vallata del San Pasquale, inaugurato nel giugno 2010, sorge a Bova Marina (Rc), intorno all’area sinagogale rinvenuta negli anni Ottanta, presso la contrada da cui trae il nome “Deri”, richiamando la tradizione dell’Antica Delia o Scýle, secondo gli antichi Romani. La sinagoga, risalente al IV secolo d. C., è la più antica in Occidente, dopo quella di Ostia Antica, ed il suo ritrovamento ha aperto nuovi scenari storici sulla presenza degli ebrei nella Calabria meridionale. Inizialmente identificata come villa romana, ne è stata poi accertata l’esatta natura grazie al rinvenimento di un mosaico raffigurante i più importanti simboli giudaici: la menorah (il candelabro a 7 bracci), lo shoffar (il corno d’ariete), il cedro e, il ramo di palma e il nodo di Salomone.

Il museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio di Locri (Reggio Calabria)

Laura Delfino, direttore parco Archeoderi e museo di Bova Marina (Rc)

Rossella Agostino, direttore del museo Archeologico nazionale di Locri

Locandina dell’incontro “Sulle rive dello Jonio” a Locri (Rc)

Proprio i musei di Locri e di Bova Marina sono i protagonisti dell’incontro “Sulle rive dello Jonio – I musei di Locri e di Bova Marina: spunti per la “narrazione” di un territorio” che si terrà mercoledì 10 aprile 2019, alle 18, nella Biblioteca Gaudio Incorpora del museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio, per iniziativa del Sidus Club e dei musei Archeologici di Locri e di Bova Marina. All’incontro intervengono Albarosa Dolfin, presidente del Sidus Club; Giovanni Calabrese, sindaco di Locri; Anna Sofia, assessore comunale alla Cultura; Maria Caterina Aiello, vicepresidente del Sidus Club; Rossella Agostino, direttore Musei di Locri e Laura Delfino, direttore del Museo di Bova Marina. In particolare Rossella Agostino si soffermerà sui tre musei locresi (due al Parco archeologico dedicati l’uno al periodo greco e l’altro alle testimonianze di età romana – e il Palazzo Nieddu, dedicato al periodo anteriore alla fondazione della colonia e alle scoperte dal territorio) e Laura Delfino sul Museo di Bova Marina che dà conto di un ricco patrimonio storico-archeologico da aree di abitato, di necropoli e di siti fortificati a controllo del territorio, inquadrabile in un ampio arco cronologico compreso tra l’età neolitica ed il VI secolo d.C. e si caratterizza per la presenza di testimonianze ebraiche.

Giornata della donna: a Siderno conversazione su “Gli inganni della bellezza”, excursus su gusti, costumi e leggi del tempo sull’uso del trucco attraverso le testimonianze archeologiche del mondo femminile da Locri antica

Giornata della donna al teatro Nuovo di Siderno (Reggio Calabria)

Rossella Agostino, direttore del museo Archeologico nazionale di Locri

Il libro “Gli inganni della bellezza” di Rossella Agostino (Rubettino Editore)

“Gli inganni della bellezza” è il titolo della conversazione su una tematica suggestiva e di grande fascinazione che Rossella Agostino, direttore musei e parco archeologico statale di Locri, ricadenti nel Polo museale della Calabria, guidato da Antonella Cucciniello, terrà venerdì 8 marzo 2019, alle 17.30, a Siderno (Reggio Calabria), al cinema Teatro Nuovo. L’interessante proposta è parte integrante del progetto “8 Marzo Woman International day”, curato da Aristide Bava e Pasquale Giurleo, che apre il mattino alle 10 con l’inaugurazione di due mostre: quella fotografica di Santino Amedeo, “Il pane delle donne”, sobria narrazione sulla straordinaria dignità e bellezza del lavoro femminile; e quella di sculture lignee di Davide Mina, “Nascosti intendimenti…”, dove la figura femminile è colta “nella iconica narrazione dei sentimenti”. E si chiude alla sera alle 20, con “Donne di gusto”, apericena, spettacolo e musica by Mary Kitchen Supper Club; e due spettacoli: “Bianca”, performance teatrale di Marisa Femia e Anselmo Sorgiovanni con Fabio Mascagnino ospite; e “Zitta… cretina”, monologo teatrale con Giulia Palmisano per la regia di Bernardo Magliaccio Spina. La conversazione della Agostino, dedicata alle testimonianze archeologiche del mondo femminile da Locri antica e dal suo territorio, è un excursus millenario che narra dell’abilità degli artigiani orafi, creatori di monili o dei ceramisti che realizzarono contenitori dalle diverse forme per unguenti e profumi, offrendo l’occasione di riflettere sui gusti, sui costumi e sulle leggi del tempo, sull’uso del trucco così come sugli scambi commerciali o le produzioni locali. La conversazione – occasione per la quale i curatori del progetto hanno voluto la ristampa del piccolo e prezioso volumetto “Gli inganni della bellezza” edito da Rubbettino – dedicherà uno spazio alle testimonianze letterarie antiche come le citazioni di Ovidio, Plinio, Galeno che guidavano all’uso di rimedi naturali per la cura della pelle o all’utilizzo di elementi naturali per il trucco ammonendo saggiamente le fanciulle però a non curare solo aspetto esterno… . Quel trucco che caratterizza spesso i volti femminili delle statuette fittili rinvenute nel territorio locrese e cauloniate ed esposte nei rispettivi musei.

Il museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio a Locri abbatte le barriere sensoriali per i sordi: il progetto presentato con “Un giorno all’anno tutto l’anno”

Il museo di Palazzo Nieddu Del Rio è stato dotato della VideoguidaLIS

Da sinistra, Rossella Agostino, Giovanni Calabrese, Angela Acordon

L’obiettivo è assicurare il più ampio accesso ai luoghi e ai contenuti culturali; insieme all’abbattimento delle barriere sensoriali per i sordi e il percorso accessibile al Museo: parliamo dell’iniziativa “Un giorno all’anno tutto l’anno”, sabato 29 dicembre 2018, alle 17.30, al museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio di Locri (Reggio Calabria) che afferisce al Polo Museale della Calabria guidato da Angela Acordon. Interverranno Rossella Agostino, direttore del Museo; Giovanni Calabrese, sindaco di Locri e Rosanna Pesce, fondatrice della Digi Art. Per arrivare a questo risultato Palazzo Nieddu Del Rio è stato dotato della VideoguidaLIS sviluppata per l’abbattimento delle barriere sensoriali dell’udito tramite la traduzione dall’Italiano alla Lingua dei Segni Italiana (LIS) ed è disponibile gratuitamente come Web-app all’indirizzo http://www.videoguidalis.it tramite i dispositivi mobile e personal computer. Le video traduzioni in LIS sono accompagnate da immagini didascaliche dell’argomento. I video in LIS si possono scegliere dal menu dell’applicazione, ma anche inquadrando i codici QR posizionati lungo il percorso espositivo del Museo.

Il museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu del Rio di Locri (Reggio Calabria)

L’androne di Palazzo Nieddu del Rio a Locri

Il museo Archeologico Nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio ospita al piano terra e al primo piano manufatti dal territorio locrese frutto di recenti campagne di scavo dai risultati scientificamente interessanti e manufatti dal sito protostorico di Canale – Janchina. E’ stata così completata la narrazione della storia e della archeologia locrese. I tre musei locresi, quindi, – due al Parco archeologico dedicati l’uno al periodo greco e l’altro alle testimonianze di età romana – e il Palazzo Nieddu, dedicato al periodo anteriore alla fondazione della colonia e alle scoperte dal territorio, offriranno al pubblico una visione completa della Locride tra IX a.C. fino ad età tardo antica.

“Locri e il suo territorio: dalla cartografia storica alla ricognizione archeologica”: mostra al museo del Territorio di Locri Epizefiri (Rc) sull’attività di ricognizione archeologica del Locri Survey 2017 curata dal Saet, il Laboratorio di Storia Archeologia Epigrafia Tradizione dell’antico della Scuola Normale Superiore di Pisa

Le sale espositive del museo del Territorio a Locri Epizefiri (Rc) che ospitano la mostra “Locri e il suo territorio: dalla cartografia storica alla ricognizione archeologica”

Palazzo Teotino Nieddu del Rio, sede del museo del Territorio a Locri (Rc)

L’appuntamento è per mercoledì 8 agosto 2018, alle 18.30, a Locri (Reggio Calabria), al museo del Territorio – Palazzo Teotino Nieddu del Rio, dove sarà inaugurata la mostra “Locri e il suo territorio: dalla cartografia storica alla ricognizione archeologica”. L’obiettivo, come spiega Angela Acordon, direttore del Polo museale della Calabria, “è quello di una sempre maggiore valorizzazione e conoscenza del patrimonio archeologico locrese che trova nelle sale museali di recente allestimento una sede adeguata alla tematica espositiva”. All’inaugurazione della mostra, a cura del Saet, il Laboratorio di Storia Archeologia Epigrafia Tradizione dell’antico della Scuola Normale Superiore di Pisa, interverranno Rossella Agostino, direttrice del museo del Territorio; Giovanni Calabrese, sindaco di Locri e Gianfranco Adornato, coordinatore del progetto di ricerca del Saet.

La squadra del Saet durante il Survey a Locri Epizefiri

Il laboratorio di Storia Archeologia Epigrafia Tradizione dell’Antico della Scuola Normale (Saet), nel solco della propria tradizione di studi sul Sud Italia, prosegue nell’indagine storico-archeologica di alcuni territori della Magna Grecia. Dopo le attività nel sito di Entella, nell’agorà di Segesta e nel santuario di Kaulonia, il Laboratorio Saet ha avviato delle ricerche e indagini archeologiche a Locri Epizefiri (Rc). Con l’Istituto per i Beni archeologici e monumentali (Ibam) del Cnr, in stretta collaborazione con la direzione del museo e del parco archeologico nazionale di Locri, è stato dato avvio a un progetto di ricerca multidisciplinare con lo scopo di approfondire la conoscenza di una delle poleis più importanti della Magna Grecia. Il Parco, infatti, conserva un patrimonio inestimabile solo in parte conosciuto ed esplorato e la città antica è contesto archeologico e monumentale di rilevanza nazionale e internazionale, un vero e proprio laboratorio anche per gli studenti della Normale.

Veduta dall’alto dell’area sacra della Marasà nel parco archeologico di Locri

Patria del primo legislatore d’Occidente, Zaleuco, degli atleti Agesidamo ed Eutimo, della poetessa Nosside, Locri Epizefiri (la greca Lokroi Epizephyrioi), una delle più importanti città del Mediterraneo antico, costituisce ancora oggi – spiegano al Saet – un eccezionale luogo di indagine, un osservatorio privilegiato e una valida palestra metodologica per gli studenti della Scuola Normale Superiore così come per gli studiosi più avanzati. Dall’urbanistica all’architettura, dalla coroplastica alla scultura in marmo ai bronzetti, dalle pratiche cultuali ai rapporti con le popolazioni locali, dalle fonti letterarie a quelle epigrafiche, dalla definizione degli spazi urbani alle interazioni con le città confinanti (Rhegion, Kaulonia, Kroton) e alla geopolitica (rapporti con le colonie secondarie di Medma e Hipponion, ma anche con Siracusa), le ricerche scientifiche e le indagini sul campo, individuate e promosse in stretta, fattiva collaborazione tra il Saet, la soprintendenza Archeologia della Calabria, il Polo Museale della Calabria e il museo e parco archeologico di Locri e Kaulon, mirano a sollecitare nuove direzioni e prospettive di studio, grazie anche all’impiego delle più avanzate tecnologie. La disseminazione dei risultati nel museo e nel parco archeologico costituisce una parte significativa della missione del Saet.

Le ricognizioni dei ricercatori del Saet sul territorio di Locri Epizefiri

La locandina della mostra “Locri e il suo territorio: dalla cartografia storica alla ricognizione archeologica”

La mostra “Locri e il suo territorio” illustra i risultati dell’attività di ricognizione archeologica del Locri Survey 2017 nel territorio della colonia magno-greca di Locri Epizefiri. “Molteplici possono essere i percorsi di questa mostra”, spiegano gli specialisti del Saet, “incentrata sul territorio e sugli insediamenti rurali dell’antica città di Locri Epizefiri. Grazie all’attività di ricognizione archeologica del Locri Survey 2017 è stato possibile individuare modalità e tempi del controllo sulla chora, dall’età protostorica al periodo ellenistico: i materiali archeologici rinvenuti nell’ampia area indagata consentono di precisare forme e aspetti delle attività insediative e produttive collegate all’entroterra locrese, dalle tombe a grotticella alle fattorie della tarda età arcaica alle zone destinate all’estrazione di pietra da costruzione alle vie di comunicazione. Accanto a questa indagine, altri filoni di ricerca riguardano lo studio attento della cartografia storica, tra spunti iconografici e reminiscenze di toponomastica antica, e la modellazione 3D di strutture e monumenti, per una più efficace comunicazione scientifica a un pubblico sempre più ampio ed esigente”.

Modello fotogrammetrico prodotto dal Saet del tempio di Marasà a Locri Epizefiri

Quattordici le sezioni della mostra locrese: 1. Il territorio e le ricerche, a cura di Gianfranco Adornato, Alessandro Corretti, Antonino Facella, Chiara Michelini, Maria Adelaide Vaggioli; 2. Note sul popolamento rurale di un distretto dell’entroterra locrese: Ambotì e Praia, di Alessandro Corretti, Antonino Facella, Chiara Michelini, Maria Adelaide Vaggioli; 3. L’attività estrattiva di pietra da costruzione, di Alessandro Corretti, Antonino Facella, Chiara Michelini, Maria Adelaide Vaggioli; 4. Una ‘fattoria-tipo’ tardo-arcaica e classica nella chora di Locri, di Federico Figura, Chiara Michelini; 5. Tracce di popolamento in età ellenistica nella chora di Locri, di Federico Figura, Chiara Michelini; 6. Antiquaria e cartografia del Cinquecento. Un survey fra testo e immagini, di Antonino Facella, Maria Ida Gulletta; 7. Reminescenze classiche in antiquari e cartografi del secolo XVI, di Maria Ida Gulletta; 8. Reminescenze classiche in antiquari e cartografi dei secoli XVII-XIX, di Maria Ida Gulletta; 9. Il Dromo tra Locri e Capo Bruzzano. Tracce di una via antica nella toponomastica moderna, di Giovanni Lovisetto; 10. Tecniche geomatiche applicate alla ricognizione archeologica, di Pietro Carmelo Manti; 11. Cavità artificiali a grotticella in roccia, di Cesare Cassanelli; 12. Rilievo di una tomba a grotticella. Dalla Sparse Cloud al QR Code, di Pietro Carmelo Manti; 13. Rilievo e restituzione fotogrammetrica dell’area sacra in Contrada Marasà, di Pietro Carmelo Manti; 14. Il tempio ionico di Contrada Marasà. Dalle evidenze archeologiche alla restituzione digitale, di Giuseppe Rignanese.

Il prezioso Codice Romano-Carratelli con 99 acquerelli sul sistema difensivo della Calabria Ultra alla fine del Cinquecento in mostra al museo Archeologico nazionale di Locri per la Notte dei Musei. La Regione ha chiesto sia inserito nel patrimonio Unesco

Un acquerello del Codice Romano-Carratelli con illustrato un dettaglio del sistema difensivo della Calabria Ultra

La locandina dell’evento a Locri per la Notte dei Musei 2018

Sono 99 acquerelli con città fortificate e castelli, insieme agli apprestamento difensivi della Calabria Ulteriore, o Calabria greca, che corrisponde all’area centro-meridionale della regione e che dal 1147 costituì una unità amministrativa prima del Regno di Sicilia, poi del Regno di Napoli e, infine, solo per poche settimane, del Regno delle Due Sicilie. Queste preziose raffigurazioni della fine del XVI secolo costituiscono il Codice Romano-Carratelli che sabato 19 maggio 2018, alle 19, in occasione della  Notte dei Musei promossa dal MiBACT, sarà presentato al parco Archeologico nazionale di Locri, dalla sezione di Locri dell’ArcheoClub d’Italia in collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Locri. L’opera rimarrà poi in mostra fino al 19 giugno 2018. Il Codice Romano-Carratelli è un manoscritto in folio in cui sono raffigurati oppidum, castelli, sistemi difensivi della Calabria Ultra con riferimenti specifici al territorio della province di Reggio Calabria, Crotone e Vibo Valentia. Il Codice è di proprietà del Fondo della Biblioteca privata della famiglia Romano-Carratelli ed è vincolato dal ministero dei Beni Culturali con decreto n.165. La Regione Calabria ha già proposto e avviato il procedimento burocratico affinché il manoscritto, vista l’alta valenza storiografica e culturale, venga inserito come bene del patrimonio Unesco. L’atteso evento, frutto di una proficua collaborazione fra il museo Archeologico nazionale di Locri e l’ArcheoClub di Locri che mira alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico locrese, sarà aperto dai saluti di Rossella Agostino, direttore del museo e parco Archeologico nazionale di Locri, del presidente dell’ArcheoClub Nicola Monteleone e dell’on. Domenico Romano-Carratelli, cui seguiranno gli interventi di Simonetta Conti e di Giuseppe Macrì socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria.

La descrizione di una torre difensiva dal Codice Romano-Carratelli

L’avv. Domenico Romano-Carratelli

La città fortificata di Tropea dal Codice Romano-Carratelli

Il Codice è di proprietà dell’avv. Domenico Romano-Carratelli, appartenente a una antica famiglia calabrese, politico con incarichi nazionali, regionali e locali, ma anche noto bibliofilo la cui passione lo ha portato a fondare a Vibo Valentia l’Accademia dei Bibliofili Calabresi “G.Barrio”. Il manoscritto, in ottimo stato di conservazione, si compone – come si diceva – di 99 fogli di carta di grande qualità con filigrana in chiara evidenza e numerose figure acquerellate, tracciate con colori naturali, di fattura pregevole, quasi tutti accompagnati da un testo illustrativo in elegante grafia cancelleresca dell’epoca facilmente leggibile. L’opera è estremamente interessante perché rappresenta e illustra il problema della difesa della zona costiera di Calabria Ultra attraverso la raffigurazione delle sue città fortificate, dei suoi castelli, del suo territorio. In particolare vi vengono poi riportate le tipologie e le caratteristiche delle torri esistenti individuando altresì i luoghi ove era necessario la costruzione di nuove torri per le quali viene redatto il progetto e indicata la possibile spesa. La rappresentazione delle torri è corredata da note illustrative minuziose e descrittive dei luoghi, dei posti, delle distanze, delle tipologie costruttive, dei torrieri e dei cavallari oltre, talvolta, accenni ai Signori del posto, a chi ne aveva ordinato la costruzione nonché ai costruttori. Il Codice è il risultato di un lavoro lungo e difficile condotto in loco con grande professionalità e assoluta precisione e con riscontri di certa rispondenza sia per le notizie riportate sia per quanto riguarda la rappresentazione e la toponomastica dei luoghi. Per questi motivi viene considerato opera di un tecnico (ingegnere o architetto). È probabile che il Codice sia rimasto ignoto in quanto copia unica e secretata dal Governo Vicereale per motivi di sicurezza dello Stato. Il manoscritto, comunque, non contiene soltanto immagini di torri: notevolissime sono, infatti, le vedute panoramiche delle piazze militari più importanti (Reggio, Crotone, Tropea, Bagnara, ecc.) o di porzioni di territorio strategicamente ancora da difendere, a giudizio dell’anonimo estensore, con l’edificazione di ulteriori strutture torriere, per tutta una serie di indicazioni di altro tipo.

Primo maggio in Calabria all’insegna dell’archeologia: ecco parchi e musei aperti

Il parco archeologico di Capo Colonna a Crotone

Primo maggio in Calabria all’insegna dell’archeologia. Il Polo Museale della Calabria, diretto da Angela Acordon, comunica infatti che in occasione della festività del 1° maggio 2018 rimarranno aperti al pubblico i musei e le aree archeologiche statali di propria competenza: museo Archeologico nazionale di Amendolara (Cosenza), apertura al pubblico: lunedì 30 aprile e martedì 1° maggio; museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, apertura al pubblico: lunedì 30 aprile e martedì 1° maggio; museo Archeologico nazionale di Crotone, apertura al pubblico: lunedì 30 aprile e martedì 1° maggio; museo nazionale Archeologico della Sibaritide a Cassano all’Ionio (Cosenza), apertura al pubblico: lunedì 30 aprile e martedì 1° maggio; museo e parco Archeologico dell’antica Kaulon a Monasterace (Reggio Calabria), apertura al pubblico: lunedì 30 aprile e martedì 1° maggio; museo Archeologico Lametino a Lamezia Terme (Catanzaro), apertura al pubblico: lunedì 30 aprile e martedì 1° maggio; museo e parco Archeologico nazionale di Capo Colonna (Crotone), apertura al pubblico: lunedì 30 aprile e martedì 1° maggio; museo e parco Archeologico nazionale di Locri (Reggio Calabria), apertura al pubblico: lunedì 30 aprile e martedì 1° maggio; museo e parco Archeologico nazionale di Scolacium a  Roccelletta di Borgia (Catanzaro), apertura al pubblico: lunedì 30 aprile e martedì 1° maggio; museo Archeologico e antiquarium “Archeoderi” a Bova Marina (Reggio Calabria), apertura al pubblico: martedì 1° maggio, 17-18.30; museo Archeologico Metauros di Gioia Tauro (Reggio Calabria), apertura al pubblico: lunedì 30 aprile.

“Alla scoperta del patrimonio calabrese: musei e parchi archeologici”, ciclo di incontri a Capo Colonna

Il parco archeologico di Capo Colonna a Crotone

Gregorio Aversa, direttore del museo e parco Archeologico nazionale di Capo Colonna

Agosto dedicato alla scoperta dei musei e dei parchi archeologici calabresi. Dal 1° al 22 agosto 2017 al museo e parco Archeologico nazionale di Capo Colonna (Crotone), diretto da Gregorio Aversa, che per l’occasione rimarrà aperto al pubblico fino alle 23, si terrà il ciclo di incontri “Alla scoperta del patrimonio calabrese: musei e parchi archeologici”, promossi dal museo e parco Archeologico nazionale di Capo Colonna in collaborazione con il comune di Crotone. L’iniziativa nasce dalla volontà di presentare e valorizzare alcuni tra i vari presidi archeologici della Calabria che conservano resti di grande valore forse non ancora abbastanza conosciuti. Parteciperanno a questa importante proposta mirata alla conoscenza e alla promozione dei tanti tesori che contraddistinguono la Calabria alcuni esperti del settore. Ecco il ricco programma. 1° agosto 2017, ore 18.30: incontro con Adele Bonofiglio, direttore del museo nazionale Archeologico della Sibaritide, del museo Archeologico nazionale di Amendolara e del museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi”di Vibo Valentia. 8 agosto 2017, ore 18.30: incontro con Maria Cerzoso, direttore del museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza. 18 agosto 2017, ore 18.30: incontro con Fabrizio Mollo, curatore scientifico e allestimento del museo di Blanda di Tortora e curatore allestimento del museo dei Brettii e del Mare di Cetraro. 22 agosto 2017, ore 18.30: incontro con Rossella Agostino, direttore del Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri, del  Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon, del museo e parco Archeologico “Archeoderi” di Bova Marina e del museo Archeologico di Metauros di Gioia Tauro.

Per “Eventi nel cuore della Locride”, omaggio a Salvatore Galluzzo scopritore della necropoli protostorica di Santo Stefano di Grotteria

L’ispettore onorario Salvatore Galluzzo alla necropoli protostorica di Santo Stefano di Grotteria

Il museo Archeologico nazionale di Locri che ospita “Eventi nel cuore della Locride”

Nel territorio di Grotteria numerose sono i ritrovamenti di antiche civiltà. Il più importante è sicuramente il ritrovamento in località Santo Stefano: un complesso a “grotticella”, di rilevante entità, costituito da loculi sepolcrali prevalentemente del tipo a cavernetta, incavati nell’arenaria tenera pliocenica, con gruppi di scheletri da 3 a 7 per ogni cella, dove i corredi funerari testimoniano l’incontro tra indigeni e coloni della Locride. Alla scoperta della necropoli di Santo Stefano di Grotteria, che si fa risalire ad un insediamento indigeno dell’VIII-VI sec. a.C., è legata la figura dell’ispettore onorario Salvatore Galluzzo, cui la rassegna “Eventi nel cuore della Locride” dedica una serata. Appuntamento il 27 luglio 2017 alle 20 al parco Archeologico di Locri con l’incontro “L’ispettore onorario Salvatore Galluzzo: amore e rispetto per il patrimonio culturale”, in cui interverranno Rossella Agostino, direttore museo e parco Archeologico nazionale di Locri; Felice Costabile, membro società archeologica di Atene e dell’istituto Archeologico Germanico;  Roberto Crupi, dirigente medico – ministero della Salute; Fulvio Rizzo, avvocato generale dello Stato – procura generale della Repubblica di Reggio Calabria; Elisabetta Ferraro Galluzzo, nipote dell’ispettore onorario Salvatore Galluzzo e rappresentanti Unione dei comuni della Valle  del Torbido.  La rassegna “Eventi nel cuore della Locride” ha in calendario altri due attesi appuntamenti: l’8 agosto una conversazione su “La Locride tra storia e archeologia”, a cura di  Daniele Castrizio dell’università di Messina e il 25 agosto, in collaborazione con Touring Club Reggio Calabria TCI, “Ionio che abbraccia Ionio. Da Nosside a Kavafis la poesia che unisce popoli”, letture al tramonto di Fabio Cuzzola.

I parchi archeologici e i musei del Polo della Calabria, da Sibari a Capo Colonna, da Scolacium a Kaulonia, da Locri a Vibo Valentia, protagonisti con uno stand e un incontro a Tourisma 2017

Lo stand del Polo museale della Calabria a Tourisma 2017

Lo stand del Polo museale della Calabria a Tourisma 2017

Il parco archeologico di Scolacium

Il parco archeologico di Scolacium

Portale della chiesa di san Francesco a Gerace

Portale della chiesa di san Francesco a Gerace

I parchi archeologici raccontano la vita di centri coloniali quali Sibari, Capo Colonna di Crotone, Scolacium, Kaulonìa, Locri, i cui resti conservati dall’azione del tempo o portati alla luce con le indagini di scavo sono da sempre protagonisti nei  manuali di archeologia dalla protostoria ad età greca e poi romana. O ancora, il parco Archeoderi di Bova Marina che documenta significativamente anche la presenza ebraica nel versante ionico meridionale calabrese.  Senza dimenticare il museo “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, il museo della Sibaritide, il museo di Crotone, il museo di Scolacium, il museo di Locri e quello dell’antica Kaulonìa che completano la narrazione dei parchi attraverso i percorsi espositivi allestiti nelle sale che illustrano la quotidianità della vita di colonie magno-greche e municipia romani. Questa è la Calabria archeologica che è stata una star a TourismA 2017 con il Polo museale della Calabria presente con uno stand e promotore dell’incontro “Parliamo di Calabria” curato da Angela Acordon, direttore del Polo museale, con gli interventi di Rossella Agostino, direttore dei musei Archeologici nazionali di Locri e di Kaulon; Gregorio Aversa, direttore dei musei Archeologici nazionali di Crotone, Capo Colonna, e Scolacium; e Adele Bonofiglio, direttore dei musei Archeologici nazionali della Sibaritide e di Vibo Valentia: i quali hanno evidenziato il rilevante patrimonio storico, artistico, monumentale e archeologico con un’attenta disamina delle peculiarità delle strutture ricadenti nel Polo. Attenzione anche per i musei Archeologici più piccoli, ma altrettanto ricchi di manufatti e di storia: Amendolara, Lamezia, Gioia Tauro. E se il museo di Mileto presenta al visitatore testimonianze di età medievale-normanna, edifici di culto quale, la Cattolica di Stilo e la chiesa di San Francesco di Gerace sono architettonicamente e storicamente significative testimonianze per l’età bizantina e tardo-medievale. La fortezza di Le Castella a Isola Capo Rizzuto documenta la presenza del controllo costiero dall’antichità all’età moderna. “Infine – conclude Acordon – la Galleria Nazionale di Cosenza, sede centrale del Polo, che ospita testimonianze pittoriche di vari periodi tra i quali, dipinti sei-settecenteschi di scuola napoletana e pittori, anche calabresi, che frequentavano la corte borbonica mantenendo rapporti con ambienti culturali di respiro europeo”.