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Pompei. Consegnato al parco archeologico dal Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale un mosaico con una coppia di amanti, depredato durante la seconda Guerra mondiale da un Capitano della Wehrmacht che donò a un cittadino tedesco i cui eredi hanno deciso di restituirlo allo Stato Italiano

Il mosaico con scena erotica, trafugato durante la Seconda guerra mondiale, restituito all’Italia e dato in consegna al parco archeologio di Pompei (fotoparco archeologico pompei)

Un pannello a mosaico, probabilmente proveniente da area vesuviana, con una scena erotica, che potrebbe aver decorato la pavimentazione di una camera da letto di una domus o villa, è stato restituito martedì 15 luglio 2025 al parco archeologico di Pompei dal Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale un mosaico raffigurante una coppia di amanti, rimpatriato dalla Germania a mezzo di spedizione diplomatica, predisposta dal Consolato Generale d’Italia a Stoccarda (Germania). Il mosaico era stato donato a un cittadino tedesco da un Capitano della Wehrmacht, addetto alla catena dei rifornimenti militari in Italia durante la Seconda guerra mondiale e restituito dagli eredi al Nucleo TPC di Roma. La consegna al parco archeologico di Pompei, a cui il ministero della Cultura ha assegnato il prezioso reperto, è avvenuta in presenza del Comandante dei Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, Generale di Divisione Francesco Gargaro. Nelle more di ulteriori analisi e studi, il pannello sarà esposto temporaneamente all’Antiquarium di Pompei al fine di consentirne, oltre che la conservazione e tutela, anche la pubblica fruizione.

Il Comandante dei Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, Generale di Divisione Francesco Gargaro, consegna a Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei, il mosaico restituito all’Italia (foto parco archeologico pompei)

Gli eredi dell’ultimo possessore del mosaico erano riusciti a mettersi in contatto con i Carabinieri del Nucleo TPC di Roma, chiedendo indicazioni sulle modalità di restituzione del mosaico allo Stato Italiano. I militari del Comando specializzato, resisi conto di trovarsi di fronte a un’opera riconducibile alle vicende di depredazione bellica delle opere d’arte appartenenti al patrimonio dello Stato italiano, dopo aver svolto una serie di accertamenti riguardo il manufatto e la sua provenienza si sono adoperati per il rimpatrio del mosaico avvenuto il 16 settembre 2023. Grazie alla collaborazione dell’Ufficio Tutela beni archeologici del parco archeologico di Pompei, è stato possibile ricondurre il reperto al territorio vesuviano, seppure in modo ipotetico data l’assenza di dati certi sull’originario contesto di rinvenimento.

Il Comandante dei Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, Generale di Divisione Francesco Gargaro, firma la consegna a Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei, del mosaico restituito all’Italia (foto parco archeologico pompei)

“La riconsegna odierna conferma ancora una volta il grande impegno che il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale profonde nella riacquisizione del patrimonio culturale nazionale impropriamente presente all’estero”, dichiara il Generale Gargaro. “Questo lavoro viene quotidianamente svolto grazie ad una fitta rete di relazioni internazionali, consolidate negli anni, che ci consentono di poter operare con precisione e rapidità”.

Il mosaico con coppia di amanti, restituito all’Italia, è esposto nell’Antiquarium di Pompei (foto parco archeologico pompei)

“Ogni reperto depredato che rientra è una ferita che si chiude, per cui esprimiamo la nostra gratitudine al Nucleo tutela per il lavoro svolto”, spiega il direttore del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. “La ferita non consiste tanto nel valore materiale dell’opera, quanto nel suo valore storico; valore che viene fortemente compromesso dal traffico illecito di antichità. Non conosciamo l’esatta provenienza del reperto e probabilmente non la conosceremo mai; faremo ulteriori studi e analisi archeometriche per accertarne l’autenticità, per ricostruire la sua storia fin dove possibile. Lo studio, la conoscenza e la fruizione pubblica del patrimonio sono i fiori di loto che crescono sul fango dei trafugamenti mossi dalla brama del possesso e dell’egoismo di chi sottrae reperti archeologici alla comunità”.

Berlino. All’Isola dei Musei approdano “I Bronzi di San Casciano”, in mostra per la prima volta fuori dall’Italia: esposti bronzi anche della campagna di scavo 2024. Un viaggio tra passato e presente, tra scavi Ottocenteschi e i contesti attuali. Le reazioni del ministro Giuli, i dg Osanna e La Rocca, il direttore scientifico Tabolli, il sindaco Agnese Carletti

Il grande manifesto che alla James-Simon Galerie di Berlino annuncia la mostra “I Bronzi di San Casciano” (foto agnese sbaffi / mic)

La delegazione italiana in posa davanti all’Altare di Pergamo a Berlino: al centro, il ministro Alessandro Giuli, il sindaco Agnese Carletti e Martin Maischberger, il neo-direttore dell’Antikensammlung – Staatliche Museen zu Berlin (foto mic)

Il direttore scientifico di San Casciano Jacopo Tabolli, il sindaco Agnese Tabolli e il ministro Alessandro Giuli a Berlino (foto mic)

Dal cuore della Toscana all’Isola dei Musei di Berlino: dopo il successo al Palazzo del Quirinale, e le due tappe al museo Archeologico nazionale di Napoli (Mann) e al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, i Bronzi di San Casciano approdano per la prima volta fuori dall’Italia, alla James-Simon-Galerie di Berlino, dal 5 luglio al 12 ottobre 2025. La mostra “I Bronzi di San Casciano” di Berlino, a cura del ministero della Cultura italiano e dell’Antikensammlung – Staatliche Museen zu Berlin, è stata realizzata nell’ambito delle attività di scavo, ricerca e valorizzazione dei rinvenimenti archeologici di San Casciano dei Bagni, coordinate dal ministero della Cultura italiano, attraverso la direzione generale Musei, la direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le Province di Siena Grosseto e Arezzo, con l’università per Stranieri di Siena e il Comune di San Casciano dei Bagni. La mostra sarà accompagnata da un ampio programma di mediazione culturale, visite guidate, laboratori e da una pubblicazione bilingue (tedesco-inglese) edita da Schnell & Steiner. Il progetto è sostenuto dal Kuratorium Preußischer Kulturbesitz, con il supporto della società per eventi dei Musei Statali di Berlino “Museum & Location” e dell’associazione “Freunde der Antike auf der Museumsinsel Berlin e.V.”

La mostra “I Bronzi di San Casciano” allestita alla James-Simon-Galerie di Berlino (foto mic)

Frutto degli scavi condotti tra il 2022 e il 2024 nel santuario termale del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (SI), il rinvenimento è stato definito dagli esperti come uno dei più significativi degli ultimi decenni. Statue e teste in bronzo di eccezionale stato di conservazione, accompagnate da migliaia di monete, ex voto anatomici e iscrizioni in etrusco e latino e bilingui, restituiscono un vivido spaccato della religiosità e delle pratiche votive in un luogo sacro dell’Antichità, che è rimasto attivo per dieci secoli, e che ha avuto un suo ruolo particolarmente significativo nel periodo di passaggio fra la cultura etrusca e quella romana. In un paesaggio collinare caratterizzato dalla presenza dell’acqua, e in cui ancora oggi sono presenti sorgenti termali, il culto si intrecciava alla medicina, e la devozione si esprimeva attraverso il dono, il gesto, la materia. Qui le statue rappresentanti divinità, offerenti e supplici, venivano deposte all’interno delle acque calde come offerte propiziatorie o votive.

Campagna di scavo 2025 al Santuario ritrovato di San Casciano dei Bagni: gruppo di lavoro con al centro Tabollli e Mariotti (foto unistrasi)

Le ricerche archeologiche condotte a San Casciano dei Bagni dall’università per Stranieri di Siena, in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Siena Arezzo e Grosseto hanno consentito di comprendere la storia e il funzionamento di un santuario termale tra IV secolo a.C. e V secolo d.C., anche grazie alla straordinaria presenza delle iscrizioni bilingui e di reperti sempre nuovi e di particolare rilevanza.

In mostra a Berlino Statua in bronzo di infante che tiene nella mano sinistra una palla (scavi 2024). La palla è un attributo che in ambito funebre e sacro veniva donato come segno di transizione verso un differente periodo della vita. Sulla coscia destra un’iscrizione in etrusco con il nome della città di Cleusi (Chiusi). II secolo a.C. (foto mic)

Fra i bronzi in mostra, rinvenuti nel corso della campagna del 2024, è possibile ammirare una statua di bambina con sfera in mano, un torso maschile, una testa maschile, una statua femminile di orante, una trachea e anche un serpente lungo 90 cm, oltre a gemme e gioielli, fra cui una tenia in oro, testimonianze tangibili della fede e delle speranze dei pellegrini. Inoltre, sono esposte per la prima volta in assoluto anche due teste maschili in bronzo provenienti dallo scavo del 2022. Il percorso espositivo è completato con opere della collezione di antichità classiche dei Musei di Berlino e con votivi moderni provenienti dal Museum Europäischer Kulturen di Dahlem, a creare un dialogo tra antico e contemporaneo. Fra questi oggetti, si distinguono i votivi metallici otto- novecenteschi provenienti dalla Baviera, dall’Austria e dall’Alsazia: essi illustrano che il fenomeno di chiedere guarigione a divinità, oppure di offrire piccoli doni per “grazia ricevuta”, si è perpetuato, in alcune confessioni religiose, dall’antichità fino ai giorni nostri.

All’inagurazione della mostra “I Bronzi di San Casciano”, da sinistra, il sindaco Agnese Carletti, il capo dipartimento Luigi La Rocca, il porf. Jacopo Tabolli e il ministro Alessandro Giuli (foto mic)

Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli: “Portare i Bronzi di San Casciano dei Bagni a Berlino rappresenta un grande orgoglio per il nostro Paese e un’opportunità per condividere con il mondo uno dei più rilevanti ritrovamenti archeologici degli ultimi decenni. Straordinariamente conservati, questi reperti testimoniano l’incontro tra civiltà etrusca e romana e raccontano storie di fede, cura e comunità. Sono patrimonio culturale non soltanto italiano, ma dell’umanità intera, e questa mostra ne è la dimostrazione plastica: Berlino è la prima tappa di una serie di esposizioni internazionali. Oggi omaggiamo la grande scuola archeologica tedesca, con cui l’Italia condivide una lunga tradizione di studio e tutela. Insieme offriamo un modello di cooperazione anche nella lotta al traffico illecito e nelle politiche di restituzione. Abbiamo la responsabilità di proteggere e valorizzare lo straordinario patrimonio culturale che condividiamo, fondamento della nostra identità di cittadini europei, ricordando che ogni investimento nella cultura non è mai fine a se stesso. È un investimento strategico per rafforzare il senso di identità plurale dei popoli, per educare i giovani, per creare sviluppo e progresso civile.”

La mostra “I Bronzi di San Casciano” allestita alla James-Simon-Galerie di Berlino (foto mic)

Per il ministro di Stato per la Cultura e i Media tedesco, Wolfram Weimer, “i Bronzi di San Casciano dei Bagni testimoniano l’elevata capacità artistica di un’epoca di cui ci sono rimasti ben pochi reperti. Il loro ritrovamento costituisce un inestimabile arricchimento del patrimonio culturale italiano e pertanto del nostro patrimonio europeo comune. A tutti gli appassionati di arte in Italia che curano e tutelano questo tesoro spetta perciò la nostra massima gratitudine, come anche ai curatori della mostra alla James-Simon-Galerie che con la loro dedizione dimostrano ancora una volta: che arte e cultura, pur avendo una loro particolare origine, appartengono in fondo a tutti gli esseri umani, nello spirito e nel cuore”.

Il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale, Luigi La Rocca, a Berlino (foto agnese sbaffi / mic)

“Esibire a Berlino, in questo magnifico edificio progettato da David Chipperfield e intitolato a James Simon (1851-1932), all’interno di un complesso di musei in cui si conservano alcune delle collezioni di antichità più importanti al mondo i bronzi di San Casciano, un piccolo paese adagiato su un colle alle pendici del Monte Cetona, in Toscana, è motivo di grande orgoglio perché esalta, laddove ce ne fosse bisogno, la profondità della storia delle radici storiche dell’Italia, la ricchezza e la diffusione capillare del nostro patrimonio archeologico e la capacità delle strutture tecniche del Ministero della cultura di orientare la ricerca e quindi di tutelare non solo i singoli siti, ma il patrimonio culturale e paesaggistico di interi, ampi, comparti territoriali. Io credo”, dichiara il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale, Luigi La Rocca, “che esporre i reperti rinvenuti del Bagno Grande di San Casciano, in seguito agli scavi condotti dall’università per Stranieri di Siena in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Siena Arezzo e Grosseto, grazie agli interventi conservativi eseguiti dall’Istituto Centrale per il Restauro e con il contributo del Comune di San Casciano dei Bagni, in mostre temporanee quasi in corso d’opera, oltre che offrire al pubblico la possibilità di ammirare oggetti straordinari e sempre nuovi sia anche un modo per rendere conto dei risultati della ricerca, un work in progress di cui ringrazio tutti coloro che con il loro lavoro lo rendono possibile”.

Il direttore generale Musei Massimo Osanna a Berlino (foto agnese sbaffi / mic)

“Questa mostra”, dichiara il direttore generale Musei, Massimo Osanna, “rappresenta una tappa significativa nel percorso di valorizzazione dei bronzi di San Casciano, uno dei ritrovamenti archeologici più straordinari degli ultimi decenni. Fin dall’inizio, l’obiettivo del ministero della Cultura è stato quello di trasformare questa scoperta in un progetto culturale ampio, capace di restituire ai pubblici la bellezza dei bronzi e la complessità delle storie, delle relazioni e dei significati che essi portano con sé. Dopo le tappe in Italia, questa nuova esposizione, arricchita da ritrovamenti eccezionali dell’ultima campagna di scavo, mette in dialogo i reperti rinvenuti a San Casciano con quelli conservati nei Musei di Berlino e con testimonianze votive di epoche diverse, generando una narrazione che attraversa il tempo e i luoghi. Iniziative come questa sono fondamentali per accompagnare idealmente la progettazione del futuro Museo Archeologico Nazionale di San Casciano dei Bagni: un luogo aperto e coinvolgente, in cui il patrimonio si intreccia con i temi della cura, della memoria e dell’esperienza rituale, in dialogo con le comunità e il territorio”.

Il sindaco Agnese Carletti con il dg Massimo Osanna a Berlino (foto mic)

“Accompagnare i Bronzi di San Casciano in mostra è sempre una grande emozione”, afferma il sindaco del Comune di San Casciano dei Bagni e presidente della Provincia di Siena, Agnese Carletti. “Per la prima volta fuori dall’Italia ancora di più. Con loro portiamo a Berlino San Casciano dei Bagni e tutto il territorio della provincia di Siena. Questa mostra sarà infatti innanzitutto una immensa occasione di valorizzazione del nostro scavo archeologico, ma anche un’opportunità di visibilità grazie in particolare al lavoro congiunto con Toscana Promozione, che ha predisposto campagne promozionali mirate. In attesa che possano avere la loro casa a San Casciano quindi, spero prima possibile, siamo felici che anche una capitale europea conosca il nostro progetto e io sarò lì presente a raccontarlo e ad invitare tutti a visitare il Santuario Ritrovato”.

Il coordinatore scientifico a San Casciano Jacopo Tabolli a Berlino (foto agnese sbaffi / mic)

Per il coordinatore scientifico dello scavo, Jacopo Tabolli, “la mostra alla James-Simon Galerie di Berlino aggiunge un tassello fondamentale per la comprensione del potenziale archeologico di un santuario termale in età etrusca e romana. ‘Dietro le quinte’ della mostra si è mosso in questi mesi un team multidisciplinare di ricerca. I restauri sono stati occasione di entrare all’interno della ‘materia’ dei bronzi, con risultati eccezionali ed innovativi, che aprono la strada a nuove frontiere nelle scienze dell’antichità. La mostra è concepita così come un viaggio tra passato e presente: per la prima volta si ricuciono la traccia di scavi ottocenteschi a San Casciano dei Bagni, testimoniati da uno splendido cippo conservato proprio a Berlino, con i contesti provenienti dallo scavo del 2024. E mentre si inaugura questo percorso espositivo, studenti e studentesse di università da tutto il mondo, con il coordinamento del centro CADMO dell’università per Stranieri di Siena, stanno proseguendo nello scavo, che si amplia sempre di più, rivelando anche in questi minuti sorprese eccezionali. Saperi antichi, nuove tecnologie, formazione di giovani archeologhe e archeologi si confondono in un’esperienza unica di educazione al patrimonio culturale internazionale”.

#domenicalmuseo. Nella prima domenica di luglio il Colosseo con 14.784 ingressi torna al primo posto della classifica assoluta, seguito dal Pantheon (12.343 ingressi) e da Pompei (11.530)

Centinaia di migliaia di cittadini e turisti hanno visitato musei e parchi archeologici statali aperti gratuitamente per la #domenicalmuseo di luglio, godendo liberamente del patrimonio culturale nazionale. Una opportunità che ha permesso di ammirare, oltre alle collezioni permanenti, i nuovi spazi e le opere presenti nelle diverse mostre in corso nei luoghi della cultura statali: dalla mostra “Magna Mater” al Parco archeologico del Colosseo a “Corpi moderni” alle Gallerie dell’Accademia di Venezia con l’esposizione, tra l’altro, del celebre disegno dell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, alla mostra “Firenze e l’Europa” alle Gallerie degli Uffizi a Firenze. Il Colosseo con 14.784 ingressi torna al primo posto della classifica assoluta, seguito dal Pantheon (12.343 ingressi) e da Pompei (11.530).

Al museo Archeologico nazionale di Napoli in viista nel nuovo allestimento “Domus. Gli arredi di Pompei” (foto sergio siano)

Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Colosseo. Anfiteatro Flavio 14.784; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 12.343; area archeologica di Pompei 11.530; Foro Romano e Palatino 8.918; museo Archeologico nazionale di Napoli 3.000; Terme di Diocleziano 1.877; museo e area archeologica di Paestum 1.856; parco archeologico di Ercolano    1.796; museo Archeologico di Venezia 1.180; Palazzo Massimo 1.063; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.057; area archeologica di Ostia antica 972; Palazzo Altemps 857; Villa Adriana 788.

#domenicalmuseo: il 6 luglio ingresso gratuito a musei e parchi archeologici statali

Domenica 6 luglio 2025 si rinnova l’appuntamento con la #domenicalmuseo, l’iniziativa del ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito nei luoghi della cultura statali ogni prima domenica del mese. Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso con prenotazione consigliata o obbligatoria, dove richiesta. La scorsa #domenicalmuseo, il 1° giugno 2025, ha registrato 319.301 ingressi. Info e biglietti sull’app “Musei Italiani”.

Roma. Aperta la mostra “Magna Mater tra Roma e Zama”, un progetto espositivo internazionale che intreccia archeologia, mito e cooperazione culturale tra Italia e Tunisia, articolata tra Foro romano e Palatino, in sei sedi, per un viaggio immersivo nella storia e nella diffusione del culto della Magna Mater

La figura della Magna Mater – la Grande Madre è al centro della mostra “Magna Mater tra Roma e Zama” articolata tra Foro romano e Palatino (foto PArCo)

I ministri della Cultura Amina Srarfi e Alessandro Giuli all’inaugurazione della mostra “Magna Mater tra Roma e Zama” al Foro romano e Palatino (foto emanuele antonio minerva / mic)

Dal 6 giugno al 5 novembre 2025, il parco archeologico del Colosseo ospita la mostra “Magna Mater tra Roma e Zama”, un progetto espositivo internazionale che intreccia archeologia, mito e cooperazione culturale tra Italia e Tunisia. Promossa dal parco archeologico del Colosseo in collaborazione con l’Institut National du Patrimoine Tunisien, la mostra, inaugurata alla presenza del ministro della Cultura Alessandro Giuli e di M.me Amina Srarfi, titolare del Ministère des affaires culturelles -Tunisie وزارة الشؤون الثقافية – تونسè curata da Alfonsina Russo, Tarek Baccouche, Roberta Alteri, Alessio De Cristofaro e Sondès Douggui-Roux con Patrizio Pensabene, Aura Picchione e Angelica Pujia. Al centro dell’esposizione è la figura della Magna Mater – la Grande Madre – antica divinità dalle molteplici identità (Kubaba, Cibele, Kybele, Meter Theon), venerata per oltre un millennio in Anatolia, Grecia e Roma. La mostra ne ripercorre origini e trasformazioni, dal culto frigio all’adozione ufficiale a Roma nel 204 a.C., quando – secondo il responso dei Libri Sibillini – la sua immagine aniconica fu trasferita da Pessinunte al Palatino, divenendo simbolo di salvezza e rigenerazione per l’Urbe. La mostra riannoda, attraverso il filo rosso della memoria, le strette relazioni culturali esistenti nel mondo antico tra le due sponde del Mediterraneo. Zama, celebre per la battaglia decisiva della Seconda guerra punica (202 a.C.) fu anche un importante centro numidico e successivamente romano. E, al centro di questa esposizione, è il legame simbolico e religioso tra il santuario africano e quello romano del Palatino, cuore del culto della Magna Mater nell’Impero.

La Magna Mater del Palatino (foto PArCo)

L’allestimento nel Tempio di Romolo della mostra “Magna Mater tra Roma e Zama” (foto PArCo)

Il percorso espositivo si snoda attraverso sei sedi all’interno del Parco, offrendo un viaggio immersivo nella storia e nella diffusione del culto della Magna Mater. Particolarmente significativa è la sezione allestita nel Tempio di Romolo, che presenta per la prima volta al pubblico le opere provenienti dagli scavi di Zama Regia: straordinarie evidenze archeologiche della presenza del culto della Magna Mater nel Nord Africa romano. La Curia Iulia amplia la prospettiva alle province dell’Impero – dall’Egitto alle Gallie, dalla Tracia alla Britannia – con una riflessione sulla diffusione e trasformazione del culto in epoca tardoantica. Sul Palatino, alle Uccelliere Farnesiane, i visitatori possono esplorare le radici orientali della dea e la loro trasmissione nel mondo greco ed ellenistico, con un focus particolare sul carattere misterico del culto. Il Tempio della Magna Mater ospita una sezione dedicata all’introduzione del culto a Roma durante la Seconda guerra punica, che mette in evidenza i significati politici e storici dell’evento. Il Ninfeo della Pioggia propone un’installazione emozionale che restituisce suoni, gesti e simboli della ritualità romana legata al culto. Infine, al Museo del Foro Romano, la mostra si chiude con una selezione di opere d’arte che illustrano la fortuna iconografica, letteraria e filosofica della dea tra Rinascimento e Seicento.

I ministri Amina Srarfi e Alessandro Giuli alla mostra “Magna Mater tra Roma e Zama” (foto emanuele antonio minerva / mic)

L’allestimento nelle Uccelliere farnesiane della mostra “Magna Mater tra Roma e Zama” (foto PArCo)

“La mostra Magna Mater tra Roma e Zama”, dichiara Alessandro Giuli, ministro della Cultura, “è un esempio concreto di diplomazia culturale tra Italia e Tunisia, realizzato nell’ambito del Piano Mattei. Frutto della cooperazione tra studiosi, istituzioni e restauratori dei due Paesi, dimostra come la valorizzazione del patrimonio condiviso possa diventare un efficace strumento di dialogo, ricerca e sviluppo sostenibile. Valorizzare la figura della Magna Mater grazie ai rinvenimenti tunisini e a questa mostra consente al nostro Ministero di dare vita a una manifestazione culturale la cui importanza travalica la sola archeologia, promuovendo lo studio storico di un’esperienza religiosa i cui valori e significati conservano una forte attualità, per tutte le culture che vivono affacciate sul grande Mare nostrum”. E Amina Srarfi, Ministre des affaires culturelles: “La mostra Magna Mater da Zama a Roma ricorda a tutti noi i valori cari alla Tunisia, dove la storia non riguarda solo Cartagine, ma anche tutte le altre regioni del Paese. Come capitale del mondo numidico, Zama era molto aperta alla storia del Mediterraneo e molto influenzata dalla romanizzazione. Come Cartagine, Hadrumète e Utique, era un luogo di fermento politico, economico e sociale. Questa mostra, i cui pezzi provengono da Zama Regia, riflette lo scambio culturale e religioso tra il mondo numidico e Roma al tempo dell’Africa romana”.

L’allestimento al ninfeo della Pioggia della mostra “Magna Mater tra Roma e Zama” (foto PArCo)

“La concezione di questa esposizione”, dichiara Tarek Baccouche, direttore dell’Istituto nazionale del Patrimonio di Tunisi, “è il frutto di un lavoro collettivo di ricercatori, conservatori e restauratori delle due Istituzioni, italiana e tunisina. Essa offre ai lettori un mosaico di dati scientifici, tecnici, geografici, economici e patrimoniali sul sito di Zama e, attraverso di esso, sull’intera regione. Questa mostra e gli accordi istituzionali stipulati creano, da un lato, un legame tra i nostri Paesi, dall’altro un ponte che farà viaggiare ogni lettore nel tempo attraverso una visita virtuale a Zama”. E Alfonsina Russo, capo dipartimento per la valorizzazione del Patrimonio culturale e direttore del parco archeologico del Colosseo, commenta: “Questa esposizione rappresenta un ponte prezioso tra culture e memorie antiche. Attraverso un percorso che si articola in più sedi del Parco, la mostra racconta le origini del culto, la sua diffusione nel mondo greco e romano e in tutto il Mediterraneo antico. Questo legame ha costituito la base per sviluppare un progetto di valorizzazione e di rilettura complessiva della storia e dell’archeologia attraverso la figura della Magna Mater”.

Monselice (Pd). “Scavi aperti” sulla Rocca: visite guidate con gli archeologi dell’università di Padova

L’appuntamento è per tutti i mercoledì di giugno 2025 sulla Rocca di Monselice (Pd) per “Scavi aperti”. Tornano infatti le visite guidate agli scavi archeologici sul Colle della Rocca di Monselice dove l’università di Padova opera su concessione del ministero della Cultura e grazie a un accordo con la Regione Veneto e Veneto Edifici Monumentali. Appuntamento quindi mercoledì 4, 11, 18 e 25 giugno 2025 alle 16. Prenotazioni e info: info@castellodimonselice.it, tel. 0429 72931.

Due giorni a ingresso gratuito nei musei e nei parchi archeologici statali: il 1° giugno (#domenicalmuseo) e 2 giugno (Festa della Repubblica)

Il ponte del 2 giugno quest’anno riserva per gli appassionati di arte e cultura una due giorni speciale all’insegna della gratuità. Il 1° giugno 2025 si rinnova l’appuntamento con la #domenicalmuseo, l’iniziativa del ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali. Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso con prenotazione consigliata e obbligatoria, dove richiesta. La scorsa #domenicalmuseo, il 4 maggio, ha registrato 323.329 ingressi (vedi #domenicalmuseo. Nella prima domenica di maggio Pompei torna al primo posto con 20.000 ingressi, seguita dalla Reggia di Caserta (16.956 ingressi) e dal Foro Romano e Palatino (16.694). Sul grande afflusso a Pompei (raggiunto il tetto massimo) interviene il direttore Zuchtriegel | archeologiavocidalpassato).

Ma anche il giorno successivo, lunedì 2 giugno 2025, Festa della Repubblica, molti dei musei e dei parchi archeologici statali osserveranno un giorno di apertura straordinaria gratuita, facendo slittare il giorno di chiusura settimanale.

Roma. Alla Biblioteca Nazionale Centrale il workshop “Archeologia e Paesaggi Culturali. Programmi e strategie di ricerca e tutela sul territorio nazionale”: due giorni di confronto sui principali temi relativi alla tutela del patrimonio archeologico, trasversali sia rispetto alla tipologia che alla cronologia dei beni coinvolti. Ecco il programma

Ogni giorno gli uffici del ministero della Cultura preposti alla tutela si prendono cura del patrimonio culturale italiano. Per l’archeologia, la presenza e l’incidenza sui territori è quanto mai rilevante. Gli scavi per conoscere sempre meglio il nostro passato, l’archeologia preventiva in occasione di opere pubbliche, il contrasto alle attività illecite, la conservazione di quanto già in luce, ecc., sono impegni quotidiani a favore del patrimonio e delle comunità che nei territori vivono. Così, nel 2024 la direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio ha ritenuto di impiegare una considerevole parte (poco più di 2 mln di euro) dei propri fondi per finanziare un ampio numero di progetti di ricerca e conservazione dei beni archeologici che incidessero concretamente sulla tutela dei territori presidiati dalle Soprintendenze. Al termine delle attività di indagine, si apre ora la possibilità di valorizzare i risultati ottenuti, sia sul piano della conoscenza scientifica e dei modelli metodologici applicati, sia dal punto di vista delle strategie di tutela e del superamento delle criticità incontrate. Ecco dunque il workshop “Archeologia e Paesaggi Culturali. Programmi e strategie di ricerca e tutela sul territorio nazionale”, in programma alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma in viale di Castro Pretorio 105, il 22 e 23 maggio 2025, prendendo spunto dalle presentazioni dei risultati dei singoli progetti, porterà all’attenzione generale – e soprattutto alla discussione – quelli che nel panorama attuale possono essere considerati i principali temi relativi alla tutela del patrimonio archeologico, trasversali sia rispetto alla tipologia che alla cronologia dei beni coinvolti. L’incontro coinvolgerà principalmente funzionari archeologi e dirigenti del Ministero impegnati nelle attività di tutela e si svolgerà a porte aperte, nell’auspicio che il confronto possa giovarsi anche del contributo dei rappresentanti del mondo accademico e professionale. Il programma dell’evento, dopo i saluti istituzionali, sarà articolato in cinque sessioni tematiche dedicate ai diversi aspetti metodologici sottesi, ciascuna delle quali coordinata e condotta da un moderatore e conclusa da un ampio dibattito sui temi trattati. A conclusione del workshop è prevista una tavola rotonda che focalizzerà le principali criticità rilevate riguardo all’esercizio della tutela degli Uffici del Ministero, raccogliendo idee e proposte per rendere le azioni di conoscenza e tutela del patrimonio archeologico significative anche nei confronti delle comunità di riferimento.

PROGRAMMA GIOVEDÌ 22 MAGGIO 2025. Alle 9.30, saluti istituzionali. LE INDAGINI NON INVASIVE COME RISORSA SPEDITIVA PER LA TUTELA DEL TERRITORIO modera LUIGINA TOMAY, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Basilicata: 10.30, C. RESCIGNO, M.L. TARDUGNO, “Cronache da un santuario di Hera a Cuma Progetto della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Napoli”; 10.50, A. AVERNA, L. PULCINELLI, E. ROSCINI, G. SABATINI, G. POSTRIOTI, L. CERRI, “Campagna di indagini geofisiche in diversi siti archeologici dell’Umbria Progetto della Soprintendenza ABAP dell’Umbria”; 11.10, M.G. CARPENTIERO, M. FIRMATI, A. VIOLETTI, “Il sistema insediativo e produttivo dell’ager saenensis e la villa romana di Monti in Chianti (Gaiole, SI) Progetto della Soprintendenza ABAP per le province di Siena, Arezzo e Grosseto”; 11.30, Pausa caffè; 11.50, M. MALLEMACE, M.S. SCARAVILLI, S. ACCARDO, “Palmi (RC). Parco Archeologico dei Tauriani. Primi dati dalla campagna scavi 2024 Progetto della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia”; 12.10, D. ROCCHIETTI, A. QUERCIA, L. MAFFEIS, M. SEMERARO, “Progetto “Ri-scoprire Malano”: primi dati dalla ripresa delle indagini archeologiche nell’area della statio ad fines Progetto della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Torino”; 12.30, Discussione; 13, Pausa pranzo. METODOLOGIE E STRUMENTI DIGITALI PER NUOVI MODELLI DI TUTELA, VALORIZZAZIONE E FRUIZIONE modera IRMA DELLA GIOVANPAOLA, direttore dell’Istituto centrale per l’archeologia: 14, G. CACUDI, C. ANNESE, E. DELLÙ, “Altamura (BA), Loc. Cava Pontrelli. Dalle orme dei dinosauri alla tutela paleontologica Progetto della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Bari”; 14.20, L. ACCURTI, G.B. GARBARINO, F. RUBAT BOREL, A. ARCÀ, D. VARRONE, “Incisioni rupestri e iscrizioni di età romana su una parete di roccia nelle Alpi Occidentali (Bernezzo, CN – loc. Costa Nebbiera). Campagna di documentazione grafica e fotografica Progetto della Soprintendenza ABAP per le province di Alessandria, Asti e Cuneo”; 14,40, Discussione. RICERCA, CONSERVAZIONE E FRUIZIONE IN SITI PLURISTRATIFICATI. CONTRIBUTI ALLE STRATEGIE DI RIGENERAZIONE URBANA E MODELLI DI COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE modera VINCENZO TINÉ, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso: 15.10, C. BARTOLINI, S.L. TRIGONA, E. TORRE, “Le origini del cristianesimo a Genova. Scavi, restauri e valorizzazione della Cripta dei Santi Nazario e Celsio al Molo Progetto della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia”; 15.30, F. BARELLO, S. GAVAGNIN, F. GELTRUDINI, “Parco Archeologico Naturalistico di San Pietro in Carpignana. Nuovi dati su un contesto pluristratificato Progetto della Soprintendenza ABAP per le province di Imperia e Savona”; 15.50, M.L. LADDAGO, F. MICHELOTTI, C. MOINE, M. PEPE, C. ANGHINETTI, G. INCAMMISA, “Le indagini archeologiche della “piazza svelata” di Fidenza (PR) Progetto della Soprintendenza ABAP per le province di Parma e Piacenza”; 16.10, A. MARTELLONE, F.R. DEL FATTORE, E. IACOBUCCI, S. MARINO, A. VANZETTI, “Il sito archeologico di Campo Dragone (Scontrone, AQ). Tutela, ricerca e valorizzazione Progetto della Soprintendenza ABAP per le province di L’Aquila e Teramo”; 16.30, S. ARGENTI, A. RUGA, V. FALBO, “L’area archeologica di Petelia: dalla scoperta alla rinascita urbana a Strongoli Progetto della Soprintendenza ABAP per le province di Catanzaro e Crotone”; 16.50, P. AURINO, M. BARBATO, D. PISARRA, “Nuove ricerche nell’abitato arcaico di San Nicola di Amendolara Progetto della Soprintendenza ABAP per la provincia di Cosenza”; 17.10, Discussione.

PROGRAMMA VENERDÌ 23 MAGGIO 2025. PROGETTI DI VERIFICA PREVENTIVA DELL’INTERESSE ARCHEOLOGICO COME IMPULSO AD ATTIVITÀ DI RICERCA E AZIONI DI TUTELA. OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO E MODELLI DI LEALE COLLABORAZIONE PUBBLICO-PRIVATO modera TERESA ELENA CINQUANTAQUATTRO, segretario regionale del ministero della Cultura per la Campania: 9.30, F. MAGANI, S. BINI, F. UGOLINI, F. PERICCI, “Archeologia preventiva e tutela del territorio. Il caso di Musile di Piave (VE)” Progetto della Soprintendenza ABAP per il Comune di Venezia e Laguna; 9.50, C. LONGHI, E. GARATTI, P. RONDINI, “Il sito di Prato Pieve di Casazza (BG): presupposti ed esiti di uno scavo di tutela” Progetto della Soprintendenza ABAP per le province di Bergamo e Brescia; 10.30, F. TOMBA, V. DI STEFANO, M. DELLI PIZZI, L. CERRI, “Il complesso produttivo romano nell’area del c.d. Casone del Partigiano a San Pietro in Casale (BO)” Progetto della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara; 10.50, F. GONZATO, R. PIRRAGLIA, L. URBINI, “Archeologia della produzione a Forlimpopoli (FC)” Progetto della Soprintendenza ABAP per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; 11.10, M. NUZZO, S. FORMOLA, “Dagli Ittiocentauri alle fatiche di Ercole. Apparato decorativo e contesto funerario della Tomba del Cerbero nel comprensorio di Liternum. Inquadramento preliminare” Progetto della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Napoli; 11.30, Discussione. SCAVI CLANDESTINI E RINVENIMENTI FORTUITI. TRA RIAFFERMAZIONE DELLA LEGALITÀ E RICERCA DI UN MODELLO DI TUTELA CONDIVISO CON LE COMUNITÀ LOCALI modera LAURA MORO, Dirigente del Servizio II – Scavi e tutela del patrimonio archeologico, Direzione generale Archeologia belle arti e paesaggio: 12, C. PIRAZZINI, C. BOVOLATO, L. RINALDI, A. MARINETTI, F. LUCIANI, “Pieve Del Grappa (TV), loc. Crespano – Rifugio Ardosetta. Scavo di un contesto a carattere votivo” Progetto della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso; 12.20, I. BENETTI, M. BALDASSARRE, F. BURCHIANTI, “La tutela archeologica dalla segnalazione al progetto di valorizzazione. Il caso della necropoli Scornabecchi a Montescudaio (PI)” Progetto della Soprintendenza ABAP per le province di Pisa e Livorno; 12.40, F. RICCIO, A. ZUNNO, S. STRAFELLA, I. TIBERI, “Penisola di Punta dell’Aspide (Nardò, LE). Interventi urgenti di scavo e messa in sicurezza dei reperti mobili” Progetto della Soprintendenza ABAP per le province di Brindisi e Lecce; 13, Discussione; 13.30, Pausa pranzo. TAVOLA ROTONDA modera LUIGI LA ROCCA, Capo del Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale. Alle 14.30, partecipano: FEDERICO BARELLO, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona; JULIAN BOGDANI, professore associato di Metodologie della ricerca archeologica presso la Sapienza Università di Roma; PAOLO CARAFA, professore ordinario di Archeologia classica presso la Sapienza Università di Roma, consigliere del ministro per l’Antichità; TERESA ELENA CINQUANTAQUATTRO, segretario regionale del MiC per la Campania; ALESSANDRO D’ALESSIO, direttore del parco archeologico di Ostia antica.

San Casciano dei Bagni (Si). Annunciata la 10.ma campagna di scavo al Santuario etrusco-romano: sarà in quattro turni di 3 settimane ciascuno. Aperte le iscrizioni

Annunciata la 10.ma campagna di scavo al Santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni (Si): aperte le iscrizioni. La campagna partirà lunedì 23 giugno 2025, si concluderà il 4 ottobre e sarà suddivisa in 4 turni di 3 settimane ciascuno: 1° turno: 23 giugno – 12 luglio, 2° turno: 14 luglio – 2 agosto, 3° turno: 25 agosto – 13 settembre, 4° turno: 15 settembre – 4 ottobre. Gli scavi sono in concessione al Comune di San Casciano dei Bagni dalla direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del ministero della Cultura con la tutela della soprintendenza ABAP per le Province di Siena Grosseto e Arezzo. La direzione scientifica è del prof. Jacopo Tabolli, università per Stranieri di Siena, CADMO. La direzione sul campo è di Emanuele Mariotti. Per partecipare è necessaria una copertura assicurativa e il certificato di vaccinazione antitetanica. Per maggiori informazioni e per inviare la propria candidatura scrivere a santuarioritrovato.scb@gmail.com indicando: università di appartenenza, corso di laurea, turno (minimo uno), se automunito/a, eventuali allergie. Scadenza candidature 25 maggio 2025.

Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia si rinnova la sinergia con la banda musicale della Marina Militare ogni prima domenica del mese: si inizia con il concerto “La banda in… marcia. Avanti tutta: inni e marce della Marina Militare”

Tornano anche quest’anno, ogni prima domenica del mese, gli appuntamenti musicali con la Banda Musicale della Marina Militare al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia. Cinque concerti tematici ideati con l’obiettivo di valorizzare l’eccellenza italiana nelle sue varie espressioni e, in particolar modo, una delle più importanti realtà museali italiane, il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, in una sinergia pluriennale sviluppatasi tra il ministero della Cultura e la Marina Militare.

La stagione si apre il 4 maggio 2025, alle 11.30, con “La banda in….marcia. Avanti tutta: inni e marce della Marina Militare”: un programma tutto dedicato ai brani che, nella tradizione della Marina Italiana, identificano la Forza Armata e i suoi reparti. L’evento sarà impreziosito dalla partecipazione del tenore Francesco Grollo e dalla presenza di un grande complesso vocale che riunisce quattro realtà musicali: Coro Arké, Incanto vivo, Coro Claudio Monteverdi e Coro Polifonico Santarosa. Prenderanno parte alla manifestazione anche l’associazione A.PRO.T.I.ON. e 34 studenti di istituti scolastici superiori che hanno svolto, all’interno della Banda Musicale della Marina Militare, un Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (P.C.T.O.) giunto alla sua conclusione. Ingresso gratuito per la prima domenica del mese. Non è necessaria la prenotazione.

Il programma 2025 continua domenica 6 luglio, alle 17.30, con “La Banda in… Concert – Anniversari 2025”; domenica 7 settembre, alle 11.30, con “La Banda in… Band – Pop & Rock, Jazz & Blues”; domenica 5 ottobre, alle 11.30, con “La Band in… Folk – Musica “Popolare” d’autore”; domenica 2 novembre, alle 11.30, con “La Banda in “Tricolore” – Amarcord italiano”.