Santa Severa di Santa Marinella (Roma). Nell’area archeologica di Pyrgi la conferenza-spettacolo su un evento storico ben noto anche dalle ricerche archeologiche nel Santuario: “Il grande saccheggio: Dionigi tiranno di Siracusa e il santuario di Pyrgi” a cura di Agostino De Angelis, con interventi di Lorenzo Guizzardi e Laura Maria Michetti
Sabato 6 settembre 2025, alle 18.45, apertura straordinaria dell’area archeologica di Pyrgi (Santa Severa di Santa Marinella, Roma) per ospitare la conferenza-spettacolo su un evento storico ben noto anche dalle ricerche archeologiche nel Santuario: “Il grande saccheggio: Dionigi tiranno di Siracusa e il santuario di Pyrgi” a cura di Agostino De Angelis, e organizzata dall’Associazione Culturale ArcheoTheatron. L’evento è promosso dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, nelle persone del soprintendente Margherita Eichberg e della funzionaria archeologa referente di zona, Rossella Zaccagnini, in collaborazione con Sapienza Università di Roma e Comune di Santa Marinella. Patrocinato da Regione Lazio, LazioCrea e Città Metropolitana di Roma Capitale vanta il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia. Il sito è uno dei luoghi più importanti e suggestivi dell’Etruria e con l’area portuale, ha rivestito un ruolo cruciale nella storia del Mediterraneo antico, rappresentando sul mare la grande metropoli Caere (Cerveteri), che traeva le proprie ricchezze dal controllo dei traffici marittimi. Pyrgi, fondata a partire dal VII sec. a.C., in corrispondenza del promontorio oggi occupato dal Castello, e che fu l’espressione della potenza marittima di Caere, tra le maggiori del Mediterraneo sarà lo scenario di questa conferenza-spettacolo dedicata alla storia e al mito.
All’evento interverranno: Lorenzo Guzzardi, archeologo, già dirigente del dipartimento Beni culturali Regione Siciliana e direttore scientifico Ventennale Unesco Siracusa, che parlerà di Dionigi il Vecchio, tiranno di Siracusa, che nel 384 a.C. saccheggiò il celebre sito etrusco portando via con sé un ricchissimo bottino; la professoressa Laura Maria Michetti, ordinaria di Etruscologia università “La Sapienza” di Roma, che da anni conduce campagne di scavo e di ricerca nell’area, che delineerà l’importanza dell’area sacra di Pyrgi e ciò che ha rappresentato per tutta l’Etruria. A corredo degli interventi scientifici la rappresentazione di una pièce teatrale, ideata dal regista De Angelis, incentrata proprio sull’assedio avvenuto in quel luogo da parte dei siracusani contro gli etruschi, interpretata dagli attori Alessandra De Antoniis, Riccardo Frontoni, Riccardo Dominici, Mariapia Gallinari, Catja Cuordileone, Monia Marchi, Aurelia Realgar, Luisa De Antoniis, Nerina Piras, Marta Soracco, Filippo Soracco, i cavalieri Stefano Ercolani, Simona Gennaretti, Massimo Peretti, Riccardo Paglialunga, Mirko Teloni, Samira Ercolani e la danza dell’Antica Danza del Ventre Zakiyyeh nur. Foto di scena Valerio Faccini, riprese video Mauro Zibellini. L’evento è a ingresso libero e gratuito.
Caltanissetta. Alla Fondazione Sicana il convegno “Quali sono le buone pratiche dell’archeologia?” promosso da Italia Nostra: per tre giorni di studio e confronto alcuni tra i massimi archeologi illustreranno le buone pratiche nello scavo, nel restauro, nella manutenzione programmata, nella musealizzazione e nella valorizzazione
“Quali sono le buone pratiche dell’archeologia?” è una domanda ma anche il titolo del convegno promosso da Italia Nostra il 28, 29 e 30 ottobre 2024 nella sede della Fondazione Sicana di SICILBANCA a Caltanissetta, col patrocinio del Comune di Caltanissetta, Fondazione Sicana e Sicilbanca: per tre giorni di studio e confronto alcuni tra i massimi archeologi dell’accademia internazionale e italiana cercheranno di dare una risposta proprio a questa domanda.
A introdurci al convegno con un video di Italia Nostra sono Lorenzo Guzzardi, archeologo e già direttore della Villa del Casale di Piazza Armerina e di molti siti della soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali della Sicilia, e Caterina Greco, archeologa e già direttrice del museo Archeologico regionale ‘A. Salinas” di Palermo. “In un panorama scompaginato da attività tra le più disparate – Telamoni ricostruiti ad Agrigento, festini tra i templi di Selinunte, sfilate di moda nel Parco Archeologico di Nora e concerti rock nel Teatro greco di Siracusa – tutte tese a dare spazio esistenziale ad un turismo guarda e fuggi”, commentano gli organizzatori di Italia Nostra, “vogliamo ragionare oggi intorno alla possibilità per i nostri siti archeologici di essere riconosciuti per quello che sono: un diritto collettivo di godere della bellezza, partecipare della cultura, acquisire competenze e appartenenza a una storia identitaria e condivisa e mitigare le disuguaglianze sociali”. I relatori illustreranno le buone pratiche nello scavo, nel restauro, nella manutenzione programmata, nella musealizzazione e nella valorizzazione, con particolare attenzione ai rapporti tra siti archeologici e territorio.
PROGRAMMA LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2024. Alle 15, saluti istituzionali: sindaco di Caltanissetta, Walter Tesauro; vicesindaco e assessore alla Cultura e Turismo, Giovanna Candura; presidente di SICILBANCA, Giuseppe Di Forti; presidente del consiglio regionale Sicilia di Italia Nostra, Leandro Janni. Introduzione ai lavori: contributo del vicepresidente della Fondazione Sicana, Antonio Piraino. PRIMA SESSIONE: comunicazioni provenienti dalle aree europee. Alle 15.45, introduce e coordina: Michel Gras. Alcuni casi in ambito europeo: Dominique Garcia, “Il nuovo modello francese”; Giorgio Rocco, “Prospettive per una disciplina del restauro dell’antico”; Nikolaos Stampolidis, “Il caso studio di Eleutherna (Creta) dagli scavi al museo e sito UNESCO”.
PROGRAMMA MARTEDÌ 29 OTTOBRE 2024. Alle 10, SECONDA SESSIONE: esempi italiani provenienti da alcune aree gestite direttamente dal MiC ovvero da altre istituzioni. Coordina: Michele Campisi. Carlo Pavolini, “Il caso di Ostia e i Parchi archeologici come possibili esperienze di gestione multidisciplinare”; Silvia Guideri, “Un’esperienza di valorizzazione integrata di un patrimonio archeologico e paesaggistico: il Sistema dei parchi della Val di Cornia in Toscana”; Enrico Rinaldi, “Il Parco archeologico di Sepino: gestione, manutenzione programmata e valorizzazione”; Anna Maria Rotella, “Il caso di Vibo Valentia e il “parco archeologico diffuso”; Fabio Pagano, “Il Parco archeologico dei Campi Flegrei, una memoria relazionale”. Alle 15, TERZA SESSIONE: casi siciliani nelle varie forme delle organizzazioni al fine di identificare i punti di forza e quelli di debolezza. Coordina: Leandro Janni. Caterina Greco, “Musei in Sicilia: analisi, problemi e proposte”; Elisa Bonacini, contributo, “Esperienze, soluzioni e tecniche di comunicazione e valorizzazione per un patrimonio al digitale”; Lorenzo Guzzardi, “La grande esperienza delle istituzioni siciliane soprintendenze/parchi/musei”; Serena Raffiotta, “Archeologia e comunità d’eredità: buone pratiche dall’entroterra della Sicilia”; Simona Modeo, “La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale della Sicilia centrale e il ruolo delle Associazioni di volontariato: i casi di Sabucina, Montagna di Marzo e Monte Scalpello”; Rosa Lanteri, “Il Parco archeologico di Siracusa. Dalla perimetrazione alla gestione”.
PROGRAMMA MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2024. Alle 9.30, QUARTA SESSIONE: gli aspetti teorici e normativi: un problema aperto. Introduce e Coordina: Filippo Coarelli. Rita Paris, contributo, “La figura di Parco archeologico: creazione e funzionamento”; Adriana Laudani, “Il contesto normativo in Sicilia: la sua genesi e il suo tradimento?”; Francesca Valbruzzi, “Luoghi della Cultura in Sicilia: lo Stato dell’Arte”; Massimo Frasca, “Esempi di buone pratiche in archeologia: collaborazione fra le istituzioni”. Tavola rotonda: per l’elaborazione del documento finale delle giornate. Coordina: Massimo Frasca. Intervengono: Michel Gras, Michele Campisi, Massimo Cultraro, Dieter Mertens. I lavori si concluderanno con una relazione del prof. Filippo Coarelli con il compito di trarre le più opportune conclusioni e sullo “stato presente” dell’Archeologia in Sicilia.
Melilli (Sr). Omaggio a Luigi Bernabò Brea, grande archeologo e funzionario della soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale, con il convegno “Luigi Bernabò Brea e la Sicilia. Bilancio e prospettive di ricerca a un quarto di secolo dalla sua scomparsa”: due giorni in presenza e on line
Omaggio a Luigi Bernabò Brea (1910-1999), studioso visionario e innovativo, animato da un rigoroso senso dello Stato e del bene collettivo, capace di trasformare l’archeologia siciliana in un laboratorio permanente di sfide e conquiste scientifiche. Appuntamento a Melilli (Sr), nell’ala consiliare, il 17 e 18 febbraio 2024, per il convegno di archeologia “Luigi Bernabò Brea e la Sicilia. Bilancio e prospettive di ricerca a un quarto di secolo dalla sua scomparsa” organizzato dall’associazione Italia Nostra Melilli, in collaborazione con l’amministrazione comunale, con la partecipazione di funzionari e docenti universitari italiani e stranieri, attivi o in pensione, insieme ad Accademie, Istituti di cultura, Musei e Soprintendenze provenienti da tutta Italia.

L’archeologo Luigi Bernabò Brea (Genova, 27 settembre 1910 – Lipari, 4 febbraio 1999) (foto regione siciliana)
A venticinque anni dalla scomparsa di Luigi Bernabò Brea (Genova, 27 settembre 1910 – Lipari, 4 febbraio 1999), illustre archeologo e funzionario della soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale, noto per la sua influenza rivoluzionaria nei campi degli scavi e delle pubblicazioni archeologiche, è giunto dunque il momento di fare il punto su quanto si è sviluppato in questo quarto di secolo e di mettere in evidenza la sua eredità scientifica. L’anniversario offre l’opportunità di esplorare, con una prospettiva aggiornata, uno dei periodi più entusiasmanti della storia e dell’archeologia recenti, durante il quale l’intera area della Sicilia orientale, sia ionica che tirrenica, è stata protagonista di campagne archeologiche di rilievo nel Mediterraneo. Le indagini condotte da Luigi Bernabò Brea rimangono ancor oggi fondamentali per gli studi sulla storia e l’archeologia dell’occidente greco.

L’archeologo Luigi Bernabò Brea (foto giuseppe e luigi santi agnello)
Il convegno si svolge sabato 17 e domenica 18 febbraio 2024: dalle 9.30 alle 13 e dalle 16.30 alle 19. Per vedere la diretta dell’evento: www.magnetofono.it/streaming/melilli e sulla pagina Facebook di Italia Nostra Melilli (cliccare qui). All’evento saranno presenti l’assessore regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, e il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, oltre ai sindaci dei Comuni limitrofi con competenza su importanti siti archeologici legati a Luigi Bernabò Brea. Parteciperanno Francesco Italia per Siracusa, Giuseppe Di Mare per Augusta e Megara Iblea, Vincenzo Parlato per Sortino e Pantalica, Giuseppe Gianni per Priolo e Thapsos. Tra gli altri partecipanti figurano il direttore del parco archeologico e paesaggistico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e Akrai, Carmelo Bennardo; il soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Siracusa, Salvatore Martinez; il direttore del parco archeologico di Leontinoi e Megara, Carla Mancuso; e il direttore del parco archeologico delle Isole Eolie, museo “Luigi Bernabò Brea”, Rosario Vilardo.
IL PROGRAMMA DI SABATO 18 FEBBRAIO 2024: 9.30-10-30, introduzione di Giuseppe Immè, docente, vicepresidente regionale di Italia Nostra Sicilia e consulente scientifico del Comune di Melilli, e saluti delle autorità. 10.30-13, modera Lorenzo Guzzardi. Intervegono: Maria Bernabò Brea, già soprintendenza archeologica dell’Emilia Romagna, “Ricordo di Luigi Bernabò Brea”; Paola Pelagatti, accademia nazionale dei Lincei, “Luigi e Chiara Bernabò Brea tra Genova e Siracusa: dallo sbarco alleato alla ricostruzione della soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale”; Massimo Cultraro, CNR e università di Palermo, “Luigi Bernabò Brea e la Preistoria siciliana: la coerenza di un percorso scientifico”. Dopo la pausa caffè, modera Massimo Frasca. Intervengono: Rosa Maria Albanese, università di Catania (DISUM), “Il crepuscolo del re Hyblon. Mobilità e dinamiche territoriali nella Sicilia protostorica e arcaica”; Gioconda Lamagna, già direttrice del parco archeologico e paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci, “Luigi Bernabò Brea ad Adrano tra ricerca, tutela e conservazione del patrimonio archeologico”. Dopo la pausa pranzo, dalle 16.30 alle 19, modera Massimo Cultraro. Intervengono: Elvia Giudice e Giada Giudice, università di Catania (DISUM) e Universität München (Germania), “Un cratere a calice frammentario da Leontinoi conservato al Museo “P. Orsi” di Siracusa e il ruolo della colonia calcidese nei commerci attici in Occidente nella seconda metà del V sec. a.C.”; Massimo Frasca, già direttore della Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’università di Catania, “L’archeologia a Lentini e Luigi Bernabò Brea”. Dopo la pausa caffè, Concetta Ciurcina, già soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Siracusa, “Luigi Bernabò Brea e lo studio delle terrecotte architettoniche di Gela”; Michel Gras, Accademia nazionale dei Lincei, già direttore dell’École française de Rome (Francia), “Passeggiando per Siracusa”.
IL PROGRAMMA DI DOMENICA 18 FEBBRAIO 2024: 9.30-13, modera Michel Gras. Intervengono: Giovanni Di Stefano, università della Calabria e università di Roma Tor Vergata, “Le “altre” archeologie di Luigi Bernabò Brea”; Maria Costanza Lentini, già direttrice del parco archeologico di Naxos e Taormina, “Milazzo e le ricerche di Luigi Bernabò Brea nella Sicilia tirrenica”; Giuseppe Immè, docente, vicepresidente regionale di Italia Nostra Sicilia e consulente scientifico del Comune di Melilli, “Luigi Bernabò Brea e Nino Lamboglia: incontri tra archeologi nella costa tirrenica della Sicilia”; Elena Flavia Castagnino, funzionaria archeologa della soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Siracusa, “Il ruolo-chiave di Luigi Bernabò Brea nella ricerca e nella tutela del patrimonio archeologico sottomarino: una ‘immersione’ inedita nell’archivio storico della Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale”; dopo la pausa caffè, Maria Clara Martinelli, funzionaria archeologa del parco archeologico delle Isole Eolie, museo “Luigi Bernabò Brea”, “Luigi Bernabò Brea nelle Isole Eolie. Dalle prime ricerche all’apertura del Museo di Lipari (1942-1954)”; Umberto Spigo, già direttore del parco archeologico delle Isole Eolie, museo “Luigi Bernabò Brea”, “Luigi Bernabò Brea a Tindari. Capisaldi per la ricerca e per la tutela in parallelo con l’attività della Soprintendenza alle Antichità di Siracusa in altri centri di età ellenistico-romana”; Rosario Vilardo, direttore del parco archeologico delle Isole Eolie, museo “Luigi Bernabò Brea”, “Prospettive di conservazione e valorizzazione del patrimonio nel Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea a Lipari”. Dopo la pausa pranzo, dalle 16.30 alle 19, modera Maria Bernabò Brea. Intervengono: Rosa Lanteri, dirigente U.O.2 del S. 39 parco archeologico e paesaggistico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e Akrai, “Luigi Bernabò Brea e la difficile stagione della tutela”; Alessandra Castorina, funzionaria archeologa della soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Siracusa, “Luigi Bernabò Brea e la tutela dei siti indigeno-ellenizzati della Sicilia centro[1]meridionale. Nuovi dati dall’archivio storico della Soprintendenza di Siracusa”; Giuseppina Monterosso, funzionaria archeologa del parco archeologico e paesaggistico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e Akrai, “Luigi Bernabò Brea e il Museo Archeologico di Siracusa: da Piazza Duomo a Villa Landolina”; Angela Maria Manenti, funzionaria archeologa del parco archeologico e paesaggistico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e Akrai, “Luigi Bernabò Brea e la numismatica: il medagliere e la sua organizzazione”. Dopo la pausa caffè, Agostina Musumeci, funzionaria archeologa del parco archeologico e paesaggistico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e Akrai, “Dal secondo conflitto mondiale alla Commissione Franceschini: Luigi Bernabò Brea e la catalogazione”; Mariella Musumeci, già dirigente della U.O. Beni archeologici della soprintendenza BB.CC.AA., “L’attività di Luigi Bernabò Brea tra tutela e valorizzazione: alle origini dei parchi archeologici nella provincia di Siracusa”; Ermelinda Storaci, funzionaria archeologa del parco archeologico e paesaggistico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e Akrai, “Luigi Bernabò Brea e il Giappone”.
Siracusa. Al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” la mostra “Lo regno della morta gente. La necropoli meridionale di Megara Hyblea”: esposti per la prima volta i reperti provenienti dagli scavi dell’École française de Rome, finora conservati nei depositi del museo, illustrando le diverse tipologie di sepolture a Megara Hyblaea

Locandina della mostra “Lo regno della morta gente” al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa dall’8 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023
Una nuova mostra da non perdere al museo “Paolo Orsi” di Siracusa. Sabato 8 ottobre 2022 aperta la mostra “Lo regno della morta gente. La necropoli meridionale di Megara Hyblea” che espone per la prima volta i reperti provenienti dagli scavi dell’École française de Rome, finora conservati nei depositi del museo, illustrando le diverse tipologie di sepolture a Megara Hyblaea, le pratiche funerarie, le sepolture dei bambini, un vero e proprio salto nel tempo per indagare attraverso il mondo dei defunti, la società dei vivi della colonia megarese. La mostra, visitabile (ingresso gratuito) fino all’8 gennaio 2023 (dal martedì al sabato, 9-18; domenica e festivi nella fascia, 9-13), è curata dall’archeologa Anita Crispino, del parco archeologico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai, e da Reine Marie Bérard, ricercatrice CNRS Centre Camille Jullian di Aix-en-Provence, e si propone come una nuova occasione per illustrare la lunga collaborazione tra la missione archeologica francese a Megara Hyblaea e il museo Archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa. La mostra sarà accompagnata da un ricco catalogo curato dalla stessa Bérard. La mostra, divisa in sette sezioni, illustra i risultati di indagini attente a tutti gli aspetti connessi al seppellimento in età greco arcaica: oggetti personali, vasellame, monili, esposti per la prima volta, raccontano ai visitatori un segmento della vita degli abitanti della polis greca di Megara Hyblaea. Un’occasione particolarmente interessante che cerca di mettere in luce alcuni aspetti della vita e della morte degli antichi Greci relativi a questa famosa città siciliana, visti attraverso le testimonianze offerte dall’archeologo che li ha studiati; reperti provenienti dagli scavi della necropoli, custoditi presso il Museo e di cui solo una piccola parte era stata fino ad oggi proposta al pubblico.

Veduta dall’alto del sito archeologico di Megara Hyblaea, 20 chilometri a Nord di Siracusa (foto luigi nifosi / regione siciliana)
L’esposizione interessa la necropoli meridionale di Megara Hyblaea. Il sito di Megara Hyblaea, 20 km a Nord di Siracusa, fu occupato dai Greci a partire della seconda metà dell’VIII secolo a.C. Meno di tre secoli dopo, all’inizio del V secolo a.C., la città fu presa da Gelone, tiranno di Siracusa, che vi trasferì i suoi abitanti. Gli sfollati tornarono successivamente occupando l’area della vecchia agorà ma si trattò della fine politica di una città greca cresciuta in parallelo a Siracusa, fino a contrastarla, e destinata ad essere abbandonata. Tale destino ha offerto agli archeologi che hanno indagato i luoghi, fin dalla fine dell’800, di operare su un sito privo di sovrapposizioni di epoca moderna. Tale è stata l’opportunità che archeologi come Paolo Orsi hanno avuto. Nel 1949, Luigi Bernabò Brea, soprintendente alle Antichità per la Sicilia Orientale, affidò la ricerca all’École française de Rome. Georges Vallet e François Villard, e in seguito i loro collaboratori e successori, hanno portato avanti le indagini sulla città e le necropoli fino ai nostri giorni. Dopo la scoperta fortuita, nel 1940, del famoso kouros di Sombrotidas, esposto in mostra, l’attenzione si spostò sulla necropoli meridionale della città, minacciata dallo sviluppo della zona industriale. Gli interventi di emergenza condotti dalla Soprintendenza archeologica per la Sicilia orientale e l’École française de Rome, in particolare negli anni 1970-1974, permisero lo scavo e lo studio di circa 700 tombe.

L’allestimento della mostra “Lo regno della morta gente” al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” (foto regione siciliana)
“La mostra esprime il valore del potenziamento della ricerca archeologica che abbiamo portato avanti in questi anni”, sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, “e della collaborazione con Università e istituti di tutto il mondo. La collaborazione tra il Parco di Siracusa, l’Istituto Francese e il museo Paolo Orsi ha prodotto un interessante focus sulla dimensione della morte nell’antica Megara, offrendo anche l’opportunità di un approfondimento dei temi affrontati nel percorso espositivo che il prezioso catalogo della mostra, disponibile sin dall’inaugurazione, promette di offrire”. “Grazie a questa esposizione”, afferma Antonello Mamo, direttore del parco archeologico di Siracusa, “sarà possibile comprendere le varie tipologie di sepolture, la funzione degli oggetti deposti, il trattamento funerario riservato ai bambini della colonia megarese, grazie ad uno studio completo di quanto il tempo ha risparmiato. Una collaborazione, quella con l’equipe dell’École française de Rome, rinsaldata grazie a questo lavoro scientifico che di certo otterrà il favore sia degli studiosi di settore che del grande pubblico”. “I mesi di apertura della mostra al pubblico”, dichiara Lorenzo Guzzardi, direttore del parco archeologico di Leontinoi e Megara, “coincidono con l’inizio dei lavori per il nuovo allestimento dell’Antiquarium di Megara Hyblaea, che saranno seguiti con la collaborazione della Missione francese. Le attività di quest’ultima presso l’antica colonia greca e le sue aree funerarie hanno continuato ad assicurare importanti risultati scientifici negli scavi eseguiti in questi ultimi anni”.
Siracusa. Al museo Archeologico “Paolo Orsi” conferenza sul monumento del Mondjo al Plemmirio: “un aggiornamento dopo 125 anni dalla scoperta”
“Il monumento del Mondjo al Plemmirio: un aggiornamento dopo 125 anni dalla scoperta” è il titolo della conferenza in programma venerdì 8 luglio 2022, alle 18, al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa. Dopo i saluti di Antonio Mamo, direttore del parco archeologico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e Akrai; Fabio Granata, assessore alla Cultura di Siracusa; Carlo Castello, presidente Archeoclub di Siracusa; Lorenzo Guzzardi, direttore del parco archeologico di Leontinoi; interviene Paolo Scalora, archeologo e vicepresidente Archeoclub di Siracusa. “Sul promontorio del Plemmirio, che delimita a sud il Porto Grande di Siracusa”, spiega Scalora, “vi sono i resti straordinari di un grande monumento circolare di età greca. Fu studiato e pubblicato da Paolo Orsi a fine Ottocento, il quale giunse alla conclusione che doveva trattarsi del tumulo funerario per i soldati che sacrificarono la propria vita nel difendere Siracusa durante il celebre assedio ateniese. L’intento precipuo della mia conferenza è porre all’attenzione di studiosi e appassionati il pregevole sito, praticamente sconosciuto a molti, alla luce anche di nuove osservazioni e riflessioni, con l’augurio che possa presto essere valorizzato e reso fruibile”.
Augusta (Sr). “Gerico: alle origini della comunità umana”: la conversazione con Lorenzo Nigro e la presentazione del suo libro “Gerico. La rivoluzione della preistoria” inaugura la prima edizione di “Parole e Pietre. Rassegna del libro e della cultura classica”


L’archeologo Lorenzo Nigro
Con la presentazione del libro “Gerico” di Lorenzo Nigro, docente ordinario della Sapienza di Roma e direttore degli scavi a Mozia e a Gerico, si inaugura la prima edizione di “Parole e Pietre. Rassegna del libro e della cultura classica” a cura di Archeoclub d’Italia sede di Augusta, parco archeologico di Leontinoi e Naxoslegge. Appuntamento giovedì 23 giugno 2022, alle 19, alla terrazza del pontile Mare Nostrum della baia di Brucoli ad Augusta (Sr), con “Gerico: alle origini della comunità umana”, conversazione con Lorenzo Nigro e il suo libro “Gerico. La rivoluzione della preistoria” su un tema che non smette di sedurre archeologi di ogni generazione, la matrice vicino-orientale della più importante rivoluzione dell’antichità…il Neolitico. Introduce Mariada Pansera, presidente Archeoclub d’Italia sede di Augusta. Dopo i saluti di Lorenzo Guzzardi, direttore del parco archeologico di Leontinoi, converserà con l’autore Massimo Cultraro dirigente di ricerca del Cnr-ISPC di Catania.

La copertina del libro “Gerico. La rivoluzione della preistoria”
Gerico. La rivoluzione della preistoria. Scoprire come farsi custodi del nostro passato attraverso le avventure della missione archeologica a Gerico. “Non è vero che non è possibile viaggiare indietro nel tempo”, scrive Lorenzo Nigro. “È sufficiente alzare gli occhi e guardare in cielo: lo sguardo ci porta così lontano che le stelle che vediamo sono luce di tanto tempo fa. Ma il passato si può anche toccare – non solo vedere e anche molto da vicino! È esattamente quello che fa l’archeologo quando scava. Nel sito dove lavoro da venti anni, a Gerico in Palestina, gli scavi raggiungono una tale profondità e gli strati coprono così tanti millenni di vita che il susseguirsi di generazioni e conquiste umane divengono tangibili”. Attraverso il racconto di una campagna di scavi archeologica a Gerico, “la più antica città del mondo”, l’autore racconta come i nostri antenati siano riusciti a compiere la più grande rivoluzione della storia dell’uomo: la rivoluzione neolitica. Scritto in modo avvincente, il libro induce a riflettere in modo semplice e quasi spontaneo sulla concezione della vita e della morte, il ruolo della comunità umana, e la riscoperta delle più profonde radici culturali e umane di ognuno a partire dalla descrizione della prima società neolitica.
Siracusa. Al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” si presenta il libro “Ladri di antichità” di Simona Modeo e Serena Raffiotta
L’associazione di volontariato culturale regionale SiciliAntica in collaborazione con il parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, nell’ambito delle giornate Europee dell’Archeologia, presenta il libro “Ladri di antichità” a cura di Simona Modeo e Serena Raffiotta. Appuntamento sabato 18 giugno 2022, alle 17, al museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa. Ingresso libero. Presenta il volume Lorenzo Guzzardi, direttore del parco archeologico di Leontinoi che dialogherà con le curatrici Simona Modeo e Serena Raffiotta. Interverranno il direttore del parco archeologico di Siracusa Carlo Staffile, il magistrato Francesco Augusto Rio, il luogotenente c.s. Carabinieri TPCR di Siracusa Maurizio Cassia. Per SiciliAntica saranno presenti il presidente regionale Tonino Bellomo e la presidente locale Rosalia Giangreco. Il volume (Edizioni Lussografica) raccoglie i contributi di archeologi, studiosi, giornalisti e rappresentanti delle Istituzioni che, a vario titolo, in passato e di recente, hanno operato al fine di contrastare il traffico clandestino di testimonianze culturali, rubate o scavate illecitamente per arricchire musei e collezioni private di tutto il mondo. In questo contesto, si vuole focalizzare l’attenzione sui danni gravi e irreparabili causati dall’azione devastante dei tombaroli e dei trafficanti di antichità. Contrastare questo fenomeno, che da secoli danneggia la nostra ricchissima terra, equivale a salvaguardare in eterno la nostra storia e le nostre radici.
Augusta. Per le giornate europee dell’archeologia, conferenza a cura di Archeoclub e parco archeologico Leontinoi su “Jean Berard: Sicilia e Magna Grecia”, lo storico dell’antichità che ha dato un contributo significativo alla storia della colonizzazione greca in Sicilia
Per il quarto anno di seguito, Archeoclub d’Italia sede di Augusta partecipa alle Giornate Europee dell’Archeologia. Questa volta ricorderà un’altra grande figura legata alla Sicilia ed al mondo della Magna Grecia: Jean Berard. Appuntamento venerdì 17 giugno 2022, nel salone di rappresentanza “Rocco Chinnici” del Comune di Augusta, dalle 18.30 alle 20, per la conferenza “Jean Berard: Sicilia e Magna Grecia”. Evento a ingresso gratuito a cura di Archeoclub sede di Augusta e del parco archeologico Leontinoi. I lavori saranno introdotti da Mariada Pansera, presidente di Archeoclub d’Italia sede di Augusta. Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Di Mare interverranno Lorenzo Guzzardi, direttore del parco archeologico Leontinoi; Massimo Cultraro, dirigente di ricerca Cnr-Ispc Catania e Massimo Frasca dell’università di Catania, già direttore della scuola di specializzazione in beni archeologici. Concluderà Reine Marie Berard, ricercatrice del Centre national de la rercherche scientifique (Cnrs) Aix –en –Provence, co-direttrice della missione francese a Megara Hyblaea (Ecole francaise de Rome). Sarà presente tutta la missione francese. Jean Berard (1908-1957), uno tra i più importanti storici dell’antichità, viene ricordato per il significativo contributo dato alla storia della colonizzazione greca in Sicilia, tracciandone la sua imponente e articolata biografia intellettuale nella quale la documentazione archeologica, non diversamente da una fonte storica, viene considerata parte integrante della medesima ricerca.

Si concluderà giovedì 28 luglio 2022 la prima edizione di “Parole e pietre – Rassegna del libro e della cultura classica”, a cura della locale sede di Archeoclub in collaborazione con il parco archeologico di Leontinoi e con Naxoslegge, festival della narrazione, della cultura e del libro. La rassegna, ospitata ogni giovedì presso due pontili cittadini, è stata inaugurata lo scorso 23 giugno con la presentazione del libro “Gerico. La rivoluzione della preistoria” di Lorenzo Nigro. L’incontro finale “Magnagrecàantico”, alle 19, sulla terrazza del “Club Levante”, è dedicato al mondo della Magna Grecia nell’ambito delle celebrazioni per il cinquantesimo dal ritrovamento dei Bronzi di Riace. La “Metaconferenza – Magnagrecàntico” è uno spettacolo-conferenza che racconta la storia della Magna Grecia, con approfondimenti sulle due statue greche note in tutto il mondo. I testi e le musiche sono di Fulvio Cama, artista reggino, che si autodefinisce “musicantore”; orazione e ricerche di Daniele Castrizio, professore associato di Numismatica medievale all’università di Messina; il videoracconto di Saverio Autellitano, visual designer. Introdotti da Mariada Pansera, presidente di Archeoclub d’Italia sede di Augusta, e da Lorenzo Guzzardi, direttore del parco archeologico di Leontinoi, il musicantore Fulvio Cama, nel ruolo di un aedo contemporaneo, racconterà in musica le tradizioni magnogreche dall’Epitaffio di Sicilo (terzo secolo a.C.) ai nostri giorni. Daniele Castrizio invece ripercorrerà la storia e l’archeologia della statuaria e della numismatica, con un approfondimento sui Bronzi di Riace. Il tutto supportato dalle immagini di Saverio Autellitano in un avvincente e coinvolgente spettacolo pieno di sorprese e curiosità.
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