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Licodia Eubea (Catania): chiude la mostra fotografica “Con l’Africa nel cuore” del regista veneziano Lucio Rosa. Bilancio positivo della rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica. Premio “Antonino Di Vita” a Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva

Lo staff organizzativo insieme agli ospiti della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Catania)

Lo staff organizzativo insieme agli ospiti della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Catania)

Il regista Lucio Rosa e il direttore artistico Lorenzo Daniele

Il regista Lucio Rosa e il direttore artistico Lorenzo Daniele

C’è ancora un altro week end per visitare a Licodia Eubea, nel Catanese, la mostra fotografica “Con l’Africa nel cuore” del regista, fotografo e produttore veneziano Lucio Rosa, inaugurata lo scorso 28 ottobre contestualmente all’apertura della VI edizione della Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea in Sicilia (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2016/10/25/a-licopedia-eubea-ct-al-via-la-vi-rassegna-del-documentario-e-della-comunicazione-archeologica-12-filmati-3-incontri-2-premi-visite-guidate-degustazioni-e-la-mostra-fotografica-con-l/). “Si tratta – ricordano i promotori – della prima nazionale di una personale straordinaria, che raccoglie scatti inediti di etnie e popoli eredi di storie millenarie e di una cultura che li rende unici al mondo”: la mostra si potrà ancora visitare sabato 26 e domenica 27 novembre 2016, dalle 17 alle 21. Lucio Rosa, regista di oltre 200 documentari a tema archeologico ed etnoantropologico, si avvicina all’Africa negli anni ‘80 quando, su incarico delle Agenzie delle Nazioni Unite, visita spesso il Sud del mondo per realizzare reportage cinematografici e fotografici. L’Africa diventa un luogo dell’anima per l’autore, che adopera il suo obiettivo per raccontarne il presente e il passato, ma anche per descrivere i colori dei suoi paesaggi e delle sue genti, eredi di culture uniche, oggi in rischio di estinzione. Attraverso la personale fotografica “Con l’Africa nel cuore” Lucio Rosa immortala, in ventisei scatti selezionati, gruppi etnici come i Babinga, i Pokot, gli Hamer e i Dassenech che, sempre più radi, occupano il Congo, il Kenia e l’Etiopia, dove hanno costruito nei secoli un rapporto di simbiosi con la natura speciale, irripetibile. Etnie raffinate e fragili, che l’Autore osserva con l’occhio del documentarista, adoperando l’immagine fissa come il frame del racconto di una vita.

La consegna del premio "Antonino Di Vita" a Piero Pruneti, direttore della rivista "Archeologia Viva"

La consegna del premio “Antonino Di Vita” a Piero Pruneti, direttore della rivista “Archeologia Viva”

Il manifesto della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea

Il manifesto della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea

Con la chiusura della mostra di Lucio Rosa si archivia definitivamente la sesta edizione della Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica, l’appuntamento con l’Antico attraverso le arti visive di Licodia Eubea che, per la bellezza dei suoi luoghi e della sua gente, costituisce la cornice ideale della manifestazione. Un ulteriore legame tra il piccolo borgo ibleo e la rassegna è costituito dalla figura di Antonino Di Vita, archeologo siciliano di fama internazionale scomparso nel 2011, che in Licodia Eubea ha sempre visto il suo “luogo dell’anima”. Alla memoria dell’illustre studioso, accademico dei Lincei e autore di importanti ricerche archeologiche in Italia e all’estero, il paese ha intitolato il proprio museo civico, ed è sempre a lui che la Rassegna dedica un premio speciale, conferito a chi abbia speso la propria professione nel diffondere la conoscenza del patrimonio culturale attraverso i media, dal cinema al web, dalla televisione alle riviste cartacee. Ed è stato proprio in occasione della serata finale dell’evento, nella suggestiva atmosfera dell’ex chiesa di S. Benedetto e S. Chiara, che il riconoscimento è stato attribuito al giornalista toscano Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, rivista che da 35 anni comunica con il grande pubblico, offrendo notiziari, reportage sulle principali scoperte archeologiche, interviste con i protagonisti, mostre e rubriche tecniche, stimolando i lettori a ricercare nel passato le ragioni del presente. “Il bilancio di questa edizione”, dichiarano i direttori artistici Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio, “è più che positivo. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dall’affluenza del pubblico, numeroso ed eterogeneo, che ha preso parte alla manifestazione. Molta gente si è lasciata coinvolgere dalle conversazioni con i nostri ospiti, dalle visite guidate all’interno del museo civico in occasione dei riuscitissimi “aperitivi al museo” serali e, naturalmente, dalle opere cinematografiche in concorso. Vuol dire che gli ingredienti adoperati nell’organizzazione del festival sono giusti, e che l’impegno profuso nel portare avanti questo ambizioso progetto qui in Sicilia sta dando i suoi frutti, il che rappresenta uno sprone ad andare avanti nel nostro lavoro di divulgazione del mondo antico e delle sue infinite storie”.

Film archeologico. “Tà gynaikeia. Cose di donne” di Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio dopo Rovereto conquista anche Atene: premio miglior sceneggiatura all’Agon Archeological Film Festival

Memi Spiratou, presidente di Agon Archeological Film Festival di Atene, premia il regista Lorenzo Daniele e l'archeologa lAlessandra Cilio

Memi Spiratou, presidente di Agon Archeological Film Festival di Atene, premia il regista Lorenzo Daniele e l’archeologa lAlessandra Cilio

atene_agon_logoLe “Donne” di Alessandra Cilio conquistano Atene. Dopo Rovereto. Proprio a un anno dalla menzione “Archeoblogger” alla XXVI rassegna internazionale del Film archeologico di Rovereto (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2015/10/15/ta-gynaikeia-cose-di-donne-di-alessandra-cilio-vince-il-premio-archeoblogger-vera-novita-della-xxvi-rassegna-internazionale-del-cinema-archeologico-di-rovereto-incarna-il/) il film “Tà gynaikeia. Cose di donne” del regista siciliano Lorenzo Daniele è stato premiato ad Atene all’Agon Archeological Film Festival, una tra le più importanti  competizioni europee di cinema archeologico che si è svolta nella capitale greca dal 17 al 23 ottobre. Oltre ottanta i film in concorso provenienti da tutto il mondo, solo quattro i documentari di produzione italiana selezionati da Memi Spiratou, presidente dell’Agon, e dalla sua equipe che da venti anni porta avanti una manifestazione di alto livello organizzativo e culturale. “Tà gynaikeia” si è aggiudicato il premio per la migliore sceneggiatura, scritta dall’archeologa Alessandra Cilio, da anni impegnata nell’ambito della comunicazione dell’antico attraverso i media. Il documentario, prodotto interamente in Sicilia nel 2015 dalla Fine Art Produzioni,  cofinanziato dalla Filmcommission Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo nell’ambito del progetto “Sensi Contemporanei”, col patrocinio del Comune di Troina dove sono state girate parecchie scene del film e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Catania, ha ottenuto da un anno a questa parte importanti riconoscimenti oltre ad essere stato proiettato in numerosi cinema a livello regionale e nazionale. Tra le nove categorie di premi assegnati all’Agon Film Festival (tra queste anche un premio speciale intitolato al pioniere della documentaristica subacquea Francesco Alliata), quello alla sceneggiatura attribuito al film siciliano, rappresenta dunque un vanto per una terra, la Sicilia,  dove il cinema documentario ha origini lontane e continua ancora a essere protagonista nel panorama cinematografico internazionale. “La vittoria di questo premio”, commenta il regista, “è per noi una grande gioia, ma ciò che ci rende veramente soddisfatti è la presenza a manifestazioni come l’Agon che contribuiscono a divulgare il cinema documentario, che soffre, soprattutto in Italia, di un deficit di distribuzione. Festival e rassegne rappresentano per i produttori di questo genere cinematografico, una grande risorsa e per questo vanno sostenuti con grande impegno”. E sottolinea: “Abbiamo prodotto Cose di donne con l’intenzione di esplorare la storia della Sicilia da un punto di vista femminile, combinando le informazioni sull’antico che provengono dalla ricerca archeologica con le storie di donne siciliane contemporanee. Abbiamo cercato di tradurre i rigorosi dati scientifici in morbido racconto, in storie capaci di veicolare non solo informazioni, ma anche contenuti di importanza universale. È così che presente e passato si intrecciano, formando un’unica storia”.

Un momento delle riprese del film "Tà gynaikeia. Cose di donne" premiato a Rovereto

Un momento delle riprese del film “Tà gynaikeia. Cose di donne” premiato ad Atene

Coppia vincente: l'archeologa Alessandra Cilio e il regista Lorenzo Daniele

Coppia vincente: l’archeologa Alessandra Cilio e il regista Lorenzo Daniele

Il film segue un duplice registro: da una parte ci sono i reperti  (ripresi grazie alla preziosa collaborazione con il museo Archeologico “Paolo Orsi” di Siracusa e il museo Archeologico di Gela), le informazioni storiche, i miti e i culti legati al mondo femminile in Sicilia; dall’altra donne di oggi, donne vere, in carne e ossa, appartenenti a generazioni diverse, diverse anche per provenienza e vissuto: la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, l’attrice Donatella Finocchiaro, la fotografa Letizia Battaglia, l’imprenditrice vinicola Arianna Occhipinti, la ricercatrice Angela Catania, ma anche donne non conosciute che hanno vissuto la seconda guerra mondiale, come Concetta Venezia e Angela Guagliardo. Ciascuna donna ha una storia da raccontare e ognuna di esse trova sempre un collegamento con il mondo antico, mostrando come in fondo presente e passato non siano così distanti. Cosa lega queste figure tra loro? “Il fatto di essere donne. E quello di essere siciliane”, spiega Alessandra Cilio. “Sono storie personali, diverse l’una dall’altra, rivolte ora al passato, ora al futuro. Eppure, questi frammenti insieme, costruiscono un unico racconto, che porta con sé un’eredità comune, quella dell’essere femmine in Sicilia, un luogo che mostra una natura tutta femminile. Lo testimonia la grande varietà di miti, leggende e culti legati all’universo femminile, che nel tempo si sono avvicendati e in parte sovrapposti, divenendo elemento di coesione per tutte quelle popolazioni che hanno occupato la nostra Isola: dalle tribù indigene ai Greci; dai Romani ai Bizantini; dagli Arabi ai Cristiani”.

A Licodia Eubea (Ct) al via la VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica: 12 filmati, 3 incontri, 2 premi; visite guidate, degustazioni e la mostra fotografica “Con l’Africa nel cuore” del regista veneziano Lucio Rosa

Il manifesto della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea

Il manifesto della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea

Dodici filmati in programma, tre incontri con ospiti d’eccezione, due premi, escursioni e visite guidate alla scoperta del territorio, degustazioni, mostre fotografiche e una sezione dedicata ai ragazzi. Questi gli ingredienti principali della VI Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea, in provincia di Catania (28-30 ottobre 2016), organizzata da Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto” e da Fine Art Produzioni srl insieme alla Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’università di Catania, con il sostengo della Direzione generale Cinema del Mibact e del Comune di Licodia Eubea, e il patrocinio della Rassegna internazionale del Cinema archeologico di Rovereto. Può una manifestazione culturale valorizzare un luogo, la sua storia, i suoi paesaggi ma soprattutto la sua identità più autentica?, si sono chiesti Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, direttori artistici della rassegna. “Noi – assicurano – ci abbiamo creduto e continuiamo a farlo con passione e ostinazione, anche per questa nuova edizione, la sesta che organizziamo a Licodia Eubea. Viviamo tempi critici, in cui sembra quasi che il mondo abbia perso le proprie coordinate, dilaniato da guerre, attentati e indifferenza diffusa. Mai come oggi, dunque, è necessario rivolgersi al nostro patrimonio culturale e ai messaggi che esso ci può tramandare per ritrovare noi stessi, per recuperare, in un passato condiviso, la nostra identità di uomini e donne”. E i segnali ci sono: “Abbiamo constatato con piacere che sempre più registi decidono di dedicarsi alla documentaristica archeologica, adottando approcci creativi e linguaggi contemporanei, e di questo abbiamo voluto tener conto nella selezione dei film, privilegiando le piccole produzioni capaci di dar vita a lavori originali, che tuttavia rimangono troppo spesso relegati all’ambito locale. Immancabili poi, come ogni anno, gli incontri con ricercatori, registi e critici cinematografici, ma anche le attività ludico-didattiche dedicate alle scuole e l’organizzazione di visite guidate nel territorio per locali, turisti ed escursionisti. E poi la mostra fotografica che quest’anno avrà come tema l’Africa vista con gli occhi del regista Lucio Rosa. Novità della VI Rassegna, infine, le visite guidate in notturna al museo civico “Antonino Di Vita”, che ogni sera diventerà la location d’eccellenza di suggestivi aperitivi culturali. Gli ingredienti ci sono, dunque, tutti perché anche questa edizione della Rassegna possa essere un punto di riferimento per la riscoperta dell’archeologia attraverso i media”.

Il regista veneziano Lucio Rosa premiato a Licodia Eubea: sua la mostra fotografica "Con l'Africa nel cuore"

Il regista veneziano Lucio Rosa premiato a Licodia Eubea: sua la mostra fotografica “Con l’Africa nel cuore” alla VI Rassegna

I documentari selezionati per Licodia Eubea offrono al pubblico una panoramica di luoghi affascinanti sparsi nel mondo, in cui la mano dell’uomo e quella della natura si stringono in rapporti unici e irripetibili, come nelle siciliane terre di Ispica, Lipari, Selinunte e Catania, Cirene e Bilad Chinquit in Africa, o in luoghi carichi di mistero come il sito pakistano di Mohenjo-daro o l’etrusca Vetulonia. Anche quest’anno, la location d’eccellenza sarà l’ex chiesa di San Benedetto e Santa Chiara, situata in piazza Stefania Noce, nel cuore del borgo licodiano. Si inizia dunque venerdì 28 ottobre 2016. L’apertura ufficiale della rassegna alle 17.30 con gli interventi di Giacomo Caruso, presidente Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea; Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, direttori artistici della rassegna; Giovanni Verga, sindaco di Licodia Eubea; Maria Grazia Patanè, soprintendente Beni culturali e artistici di Catania; Laura Maniscalco, dirigente Sezione Archeologica della soprintendenza di Catania. A seguire, verrà inaugurata la mostra fotografica del regista, fotografo e produttore veneziano Lucio Rosa dal titolo “Con l’Africa nel cuore”. Si tratta della prima nazionale di una personale straordinaria, che raccoglie scatti inediti di etnie quali i Dassenech, gli Ari, i Mursi, i Karo e gli Afar in Etiopia, i Pokot in Kenia e i Babinga in Congo: popoli illustri, eredi di storie millenarie e di una cultura che li rende unici al mondo. Con la proiezione del film “Cirene, Atene d’Africa” (Italia), di Giuseppe Dromedari, apre alle 18 la sezione Cinema e Archeologia. Segue il film “Eis pegàs. Alle sorgenti” (Italia) di Andrea Giannone. E alle 20, il regista Lucio Rosa inaugura gli Incontri di Archeologia, occasione per presentare la mostra fotografica “Con l’Africa nel cuore”.  E alle 20.30, Aperitivo al museo: visita guidata al museo civico “Antonino Di Vita” con degustazione di prodotti enogastronomici.

"La musica perduta degli Etruschi": particolare della tomba dei Leopardi a Tarquinia

“La musica perduta degli Etruschi”: particolare della tomba dei Leopardi a Tarquinia

Sabato 29 ottobre 2016. La mattinata del secondo giorno di Rassegna è pensata per i ragazzi. “A Licodia Eubea tradizione vuole che anche i più piccoli abbiano uno spazio speciale”, spiega Alessandra Cilio. “Così l’ex chiesa di San Benedetto e Santa Chiara e l’antistante piazza verranno letteralmente invasi dagli alunni delle scuole primarie del comprensorio ibleo, che assisteranno alla proiezione di speciali docu-cartoon e parteciperanno a “Giocare nel mondo antico. Storie di sfide e passatempi per grandi e piccini”, laboratorio di archeologia sperimentale sul gioco nel mondo antico, interamente gestito dall’archeologa Elena Piccolo”. Le proiezioni della sezione Ragazzi e Archeologia dedicata a film d’animazione e docu-fiction iniziano alle 10.30 con il corto “Valios e il tesoro di Griko” (Grecia) di Luis Santos, seguito da “Greektoys. La trottola” (Grecia) di  Luis Santos . Chiude “Selinunte, città tra due fiumi” (Italia) di Alessandra Ragusa e Antonino Pirrotta. La sezione Cinema e Archeologia inizia nel pomeriggio alle 17.30  con due corti di Francesco Gabellone: “Il teatro romano di Catania” (Italia) e “L’anfiteatro romano di Catania” (Italia). Segue “Il Carnevale eoliano.  L’Isola delle Maschere” (Italia) di Francesco Cannavà. Alle 19, per Incontri di Archeologia “Fra la scena e la tomba: conversazione sulla maschera greca” interviene Fabio Caruso ricercatore IBAM CNR di Catania.  L’incontro con il ricercatore consentirà di esplorare i molteplici significati simbolici della maschera nel mondo greco, legati tanto alla vita che alla morte. Alle 19.30, riprende la sezione Cinema e Archeologia con il film “Sulle note del mistero. La musica perduta degli Etruschi” (Italia) di Riccardo Bicicchi. Chiude la giornata, alle 20, Aperitivo al Museo con visita guidata del museo civico “Antonino Di Vita” e degustazione di prodotti enogastronomici.

Alessandra Cilio, direttore artistico della Rassegna di Licodia Eubea

Alessandra Cilio, direttore artistico della Rassegna di Licodia Eubea

E così si arriva a domenica 30 ottobre 2016. Al mattino, alle 10.30, possibilità di visite guidate al centro storico di Licodia Eubea e ai suoi principali luoghi di interesse con i volontari dell’Archeoclub d’Italia “Mario Di Benedetto”. Le proiezioni della sezione Cinema e Archeologia iniziano alle 17 con il film “Mohenjo Daro. Le guerre degli Dei” (Italia) di Diego D’Innocenzo, cui segue il film “Bilad Chinquit. Il paese di Chinquetti” di Lucio Rosa. Alle 18.30 chiude gli Incontri di Archeologia “Una finestra sul documentario siciliano” con il regista Antonio Bellia e il direttore della “Rassegna Itinerante del Cinema d’Autore” Beppe Manno che si presteranno a un dibattito sulla storia e lo sviluppo di questo genere cinematografico. La VI Rassegna del Documentario e Comunicazione archeologica chiude, alle 20, con la cerimonia di premiazione. Verrà assegnato il premio “Archeoclub d’Italia” al film che, nel corso della manifestazione,  avrà ottenuto maggiori consensi dal pubblico della Rassegna, invitato ad una partecipazione attiva attraverso la compilazione di apposite schede di gradimento. A consegnare il premio sarò Antonella Stellino , presidente dell’Archeoclub d’Italia di Alcamo. Quindi gran finale con l’assegnazione del premio “Antonino Di Vita”, istituito in onore dell’illustre professore, archeologo di fama internazionale e appassionato comunicatore, fortemente legato al piccolo borgo licodiano. Il premio viene annualmente riconosciuto a quanti abbiano speso la propria vita professionale nella promozione della conoscenza del patrimonio culturale attraverso l’uso di media quali il cinema, la stampa e il web. Il premio sarà consegnato da Maria Antonietta Rizzo Di Vita, professore di Etruscologia e Antichità italiche all’università di Macerata. “Un palinsesto ricchissimo”, conclude Alessandra Cilio, “in una cornice – quella licodiana – caratterizzata da un invidiabile patrimonio storico-artistico, paesaggi incontaminati, una tradizione enogastronomica dalle origini remote e da una popolazione cordiale ed ospitale. Tutte valide ragioni per non perdersi la sesta edizione della Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica”.

A Licodia Eubea, in Sicilia, la quinta Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica con focus sulla musica nel mondo antico: 18 film, 4 incontri, due premi, laboratori, visite guidate

Il manifesto della quinta rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Catania)

Il manifesto della quinta rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea (Catania)

La musica nel mondo antico è il tema della V rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea, in provincia di Catania, dal 22 al 25 ottobre 2015, importante punto di riferimento nel territorio, per gli operatori del settore come documentaristi, case di produzione, studiosi e archeologi, e per il grande pubblico, contribuendo a “comunicare” l’archeologia ed a rendere attraente e “vicino” il lavoro dell’archeologo. “La musica nel mondo antico è un tema tanto complesso quanto affascinante, dal momento che la vita stessa dell’uomo è sempre stata scandita da suoni e vibrazioni musicali, e lo è ancora oggi”, spiegano Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, direttori artistici della rassegna. “Difficile immaginare un passato muto:  sarebbe come immaginare il mondo antico in bianco e nero, quando lo sappiamo denso di colori e sfumature. Simona Rafanelli, direttrice del museo Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia, e Giuseppe Severini, liutaio esperto in storia della musica, ci offriranno una sintesi dei numerosi progressi compiuti dagli studi sulla comprensione e ricostruzione della musica antica negli ultimi anni, incantandoci con il fascino di suoni che credevamo persi negli eoni del tempo”.

L’ex chiesa di S. Benedetto e S. Chiara sede della rassegna di Licodia Eubea

L’ex chiesa di S. Benedetto e S. Chiara sede della rassegna di Licodia Eubea

Il programma della V rassegna di Licodia Eubea si preannuncia molto ricco: diciotto filmati, quattro incontri di archeologia con ospiti d’eccezione (tra cui la regista e conduttrice televisiva Syusy Blady, il direttore della rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto Dario di Blasi, la regista Giovanna Bongiorno e lo storico del cinema Sebastiano Gesù) tutti coordinati dal direttore artistico Alessandra Cilio, due premi, laboratori, visite guidate alla scoperta del territorio ed ancora una mostra fotografica ed una sezione dedicata ai ragazzi. La rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica è organizzata nell’ex chiesa di S. Benedetto e S. Chiara, suggestivo edificio storico nel cuore del paese, da Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto” e da Fine Art Produzioni insieme alla Scuola di Specializzazione in Beni archeologici di Catania con il patrocinio del Mibact, della soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Catania e della Rassegna del Cinema Archeologico di Rovereto. Ma alla rassegna si parlerà anche dei nuovi linguaggi adottati nella comunicazione archeologica e del ruolo del volontariato nell’ambito dei beni culturali, “argomenti solo apparentemente distanti – interviene Cilio – giacché entrambi perseguono un obiettivo comune: un sempre più diretto coinvolgimento della società nella conoscenza della nostra memoria storica”. Davide Tanasi, professore di Studi classici e Archeologia all’Arcadia University di Siracusa, parlerà di computer grafica e digital storytelling e ancora si parlerà del ruolo del volontariato nella valorizzazione e tutela del patrimonio culturale insieme ad Alessandra Mirabella, presidentessa dell’Archeoclub d’Italia di Aidone.

Il logo della Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea

Il logo della Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea

“Il programma di quest’anno”, spiegano ancora Cilio e Daniele, “prevede una prevalenza di film italiani: questo ci fa particolarmente piacere, non per spirito di campanilismo ma perché nel Bel Paese qualcosa finalmente si muove sul fronte della produzione audiovisiva archeologica”. Per esempio, giovedì 22 ottobre 2015 il palinsesto propone “Pompei. Una storia sepolta” di Maria Chiffi; venerdì 23 ottobre, “La città di Posidonia, Paestum” di Franco Viviani; sabato 24 ottobre, “L’alba degli etruschi. Aspetti e testimonianze della cultura villanoviana” di Corrado Re, e “The lost sound. Il suono perduto” di Elena Alessia Negriolli. Anche stavolta ci sarà una finestra sulla documentaristica siciliana in memoria di Francesco Alliata, uno dei grandi pionieri di questo settore a livello internazionale: “Agrigentum. Storia e archeologia della città romana” di Corrieri e Sanfilippo (23 ottobre); “Storie sepolte. Riti, culti e vita quotidiana all’alba del IV millennio a.C.” di Nicolangelo De Bellis (24 ottobre); “Le acque segrete di Palermo” di Stefania Casini (25 ottobre). Nello Correale, regista e direttore del Festival Internazionale Cinema di Frontiera aprirà una “finestra” sul documentario siciliano e presenterà “La voce di Rosa”, proiezione fuori concorso dedicata alla figura della celebre cantante siciliana Rosa Balistreri.  Fuori concorso sarà anche il docufilm  “Un giorno la storia passò dal Parco dell’Etna”, e “Tà gynaikeia. Cose di donne”, appena insignito della menzione speciale Archeoblogger 2015 alla Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2015/10/15/ta-gynaikeia-cose-di-donne-di-alessandra-cilio-vince-il-premio-archeoblogger-vera-novita-della-xxvi-rassegna-internazionale-del-cinema-archeologico-di-rovereto-incarna-il/).

Il regista Lucio Rosa premiato alla carriera nel 2014 alla rassegna di Licodia Eubea

Il regista Lucio Rosa premiato alla carriera nel 2014 alla rassegna di Licodia Eubea

Ritorna anche quest’anno il premio “Antonino Di Vita”, istituito in onore dell’illustre professore, archeologo di fama internazionale e appassionato comunicatore fortemente legato al piccolo borgo licodiano. Il premio viene annualmente riconosciuto a quanti abbiano speso la propria vita professionale nella promozione della conoscenza del patrimonio culturale, in particolare attraverso l’uso del mezzo cinematografico. Durante la serata finale verrà inoltre assegnato il premio “Archeoclub D’Italia”  al film che avrà ottenuto maggiori consensi dal pubblico della Rassegna. Per tutta la durata della manifestazione sarà possibile visitare la mostra fotografica “La pittura romana a Sabratha (Libia)” a cura dell’università di Macerata.

Dai misteri di Petra alle palafitte del Basso Garda ai primi Homo sapiens in Australia: la XXVI rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto ha decretato i film vincitori

La premiazione della regista iraniana Mahvash Sheikholeslami, vincitore del concorso Paolo Orsi del 2011

La premiazione della regista iraniana Mahvash Sheikholeslami, vincitore del concorso Paolo Orsi del 2011 col film “Kool Farah”

Gli organizzatori della XXVI rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto hanno aspettato che si svegliasse, dall’altra parte dell’oceano, per dargli la buona notizia: il suo film “Petra. Lost city of stone” aveva vinto il premio Città di Rovereto – Archeologia Viva del pubblico. E lui, il regista Gary Glassman, visibilmente soddisfatto, da Rhode Island, nell’East coast degli Stati Uniti, ha ringraziato con un videomessaggio la platea roveretana. Anche questo è la Rassegna di Rovereto che si è chiusa sabato 10 ottobre 2015 con le premiazioni dei migliori film in concorso. Secondo e terzo classificato “Australie: l’aventure des premiers hommes. Les grands nomades/Australia: l’avventura dei primi uomini. I grandi nomadi” e “Les génies de la grotte Chauvet/I grandi maestri della grotta Chauvet”. Invece il premio biennale “Paolo Orsi”, assegnato da una qualificata giuria internazionale, è stato assegnato ex aequo ad “Australie: l’aventure des premiers hommes” e a “Carpentieri e falegnami nell’età del bronzo. Tecniche costruttive, strutture abitative di una popolazione vissuta migliaia di anni fa nei Siti Unesco di Bande di Cavriana e Castellaro Lagusello”, dunque alle case di produzione Contact Films e Zefiro Film-Museo Archeologico Alto Mantovano. La menzione speciale Archeoblogger 2015 e la menzione speciale CinemAMoRe 2015, novità di quest’anno, sono andate rispettivamente a “Tà gynaikeia. Cose di donne” di Lorenzo Daniele e a “Mustang – The hidden kingdom/Mustang, il regno nascosto” di Patrice Landes. La presenza, nella giuria internazionale, della regista iraniana Mahvash Sheikholeslami, ha permesso finalmente agli organizzatori – a distanza di quattro anni – di consegnarle il premio “Paolo Orsi” che le era stato assegnato appunto nel 2011 per il film “Kool Farah” ma non aveva mai avuto la possibilità di ricevere.

http://www.dailymotion.com/video/x2jt3gn

Ma vediamo meglio i film premiati. “Petra – Lost city of stone. Petra – perduta città di pietra” di Gary Glassman, prodotto da Providence Pictures nel 2015, descrive la città perduta di Petra al confine di tre grandi deserti e ricca di monumenti tra i più spettacolari e più misteriosi del mondo antico, città che rappresenta un formidabile enigma. Oggi gli studi internazionali avviati da oltre vent’anni cominciano a dare frutti sorprendenti: dalle sabbie e dalle leggende che l’avvolgono emerge un’autentica capitale del deserto. Due i vincitori del XII premio Paolo Orsi. “Australie: l’aventure des premiers hommes” di Martin Butler e Bentley Dean, prodotto nel 2013 da Contact Films. 60mila anni fa, un ostinato gruppo di Homo Sapiens, dopo aver percorso la costa sud dell’Asia, compie la prima grande traversata oceanica e giunge in Australia. Al lago Mungo sono stati scoperti il più vecchio sito di incinerazione, la più vecchia ascia lucidata e la più vecchia mappa del mondo. Mutate condizioni climatiche causano condizioni di vita estremamente dure a cui il gruppo risponde con un’esplosione di arte e di progresso tecnologico. La giuria lo ha premiato per “le qualità tecniche di quest’opera che sommate al forte valore di testimonianza ci consegnano eccellente e toccante film”. Ex aequo il film “Carpentieri e falegnami nell’età del bronzo. Tecniche costruttive, strutture abitative di una popolazione vissuta migliaia di anni fa nei Siti Unesco di Bande di Cavriana e Castellaro Lagusello” di Mario Piavoli, prodotto nel 2015 da Zefiro Film-Museo Archeologico Alto Mantovano. Sulla base di quanto rinvenuto e documentato nel corso degli scavi condotti sulla palafitta di Bande di Cavriana e nell’abitato lacustre di Castellaro Lagusello (di recente inseriti nel patrimonio Unesco), il film illustra le fasi di lavoro, le tecniche costruttive e la fedele ricostruzione di alcuni elementi delle strutture abitative di una popolazione vissuta nell’entroterra meridionale del lago di Garda migliaia di anni fa. La giuria ha apprezzato proprio le immagini di questo film italiano: “Alcuni uomini costruiscono una casa come se non avessero mai fatto altro… e noi gli siamo accanto, migliaia di anni fa”.