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Da Nord a Sud: omaggio a Khaled Asaad, l’archeologo siriano custode di Palmira trucidato dall’Isis. Palermo gli intitola la nuova sala del museo archeologico Salinas. Milano un cippo nel Giardino dei Giusti. Videoclip del Gruppo archeologico Bolognese

All'archeologo Khaled Asaad, decapitato dall'Isis, è dedicata la nuova sala del museo archeologico Salinas di Palermo

All’archeologo Khaled Asaad, decapitato dall’Isis, è dedicata la nuova sala del museo archeologico Salinas di Palermo

5 febbraio 2016: per il museo archeologico “Antonino Salinas” di Palermo è una data da ricordare (vedi https://www.youtube.com/watch?v=qHdyhUusisI). Alla presenza dell’assessore regionale ai Beni culturali, Carlo Vermiglio, e del direttore del museo Salinas, Francesca Spatafora, è stata intitolata la nuova saletta dei sarcofagi fenici della Cannita a Khaled al-Asaad, archeologo e curatore del sito archeologico di Palmira (Siria), barbaramente trucidato dai terroristi dell’Isis il 18 agosto del 2015.

La nuova saletta dei sarcofagi fenici al museo archeologico Salinas di Palermo dedicata all'archeologo siriano Khaled Asaad

La nuova saletta dei sarcofagi fenici al museo archeologico Salinas di Palermo dedicata all’archeologo siriano Khaled Asaad

palermo_museo-salinas-khaled-asaad“È la prima volta che in Italia un prestigioso museo archeologico onora così la memoria di quest’uomo giusto, ucciso per essersi impegnato strenuamente per la salvezza dei reperti che custodiva e per essersi rifiutato di rivelare ai miliziani dove fossero conservate le opere più preziose”, affermano i promotori dell’iniziativa. “Per questa coraggiosa resistenza e per avere dedicato buona parte della sua vita alla ricerca e alla difesa di uno dei più importanti siti archeologici al mondo, Palmira, oggi patrimonio dell’Unesco”, l’assessorato regionale ai Beni culturali e il museo Salinas hanno deciso di onorare Khaled al-Asaad “con un segno che rimanga perenne all’interno del nuovo allestimento della più antica Istituzione pubblica della Sicilia, fondata nel 1814”. “La dedica – osserva Spatafora – vuole anche essere di auspicio per un futuro di pace nel nome del dialogo tra culture, in un luogo dove sono rappresentate le memorie delle tante civiltà mediterranee che hanno contribuito a costruire l’identità complessa del nostro presente”.

Francesca Spatafora, direttore del museo archeologico Salinas di Palermo

Francesca Spatafora, direttore del museo archeologico Salinas di Palermo

Il museo Archeologico di Palermo, già museo nazionale dedicato oggi ad Antonino Salinas, – come si diceva – è la più importante e antica istituzione museale dell’Isola. Formatosi nel 1814 come museo dell’Università e divenuto museo nazionale nel 1860, vi confluirono, nel tempo, importantissime collezioni e materiali provenienti da vari siti, tra cui le famose metope del tempio C di Selinunte, scoperte nel 1823 dagli architetti inglesi Angell e Harris, che ne avevano tentato il trafugamento. I sovrani Borboni donarono all’Istituto diversi reperti di grande pregio provenienti da Pompei e da Torre del Greco, mentre scavi e acquisti contribuirono ad accrescere le collezioni. Nel 1865, ad esempio, fu acquistata la prestigiosa raccolta di antichità etrusche costituita da Pietro Bonci Casuccini grazie ai ritrovamenti nei suoi terreni in territorio di Chiusi. Tra le più importanti acquisizioni ricordiamo quella della cosiddetta Pietra di Palermo, con iscrizioni geroglifiche di importanza capitale per la ricostruzione della storia egiziana. Dopo l’unità d’Italia, anche i Savoia donarono al museo diverse opere, tra cui il magnifico ariete in bronzo da Siracusa. Ma fu soprattutto l’afflusso di reperti provenienti da scavi e acquisti effettuati in gran parte della Sicilia che determinò la rilevanza e il ruolo centrale del museo, in particolare sotto la direzione di Antonino Salinas (1873-1914), fermamente convinto che l’Istituto dovesse illustrare la storia siciliana dalla preistoria all’età contemporanea.

Il cippo in memoria e onore di Khaled Asaad al Giardino dei Giusti del Monte Stella di Milano

Il cippo in memoria e onore di Khaled Asaad al Giardino dei Giusti del Monte Stella di Milano

Dal sud al nord: da Palermo a Milano, sempre nel nome di Khaled Asaad. Nel capoluogo lombardo lo scorso novembre, qualche giorno dopo l’attentato di Parigi, il Comune ha posto nel Giardino dei Giusti al Monte Stella un cippo e un albero in memoria dell’archeologo siriano ucciso dall’Isis. “In questi giorni difficili ci vuole coraggio come quello di Khaled, ci vuole saggezza, per guardare avanti”, aveva affermato alla cerimonia di posa il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, citando gli attentati di Parigi del 13 novembre: “Abbiamo voluto una città aperta, ma chiusa a chi porta messaggi di odio, violenza e morte. Dico grazie a Khaled, per quello che ci insegna e per essere qui giusto tra i Giusti”. Per Pisapia, Khaled Al Asaad è stato “un uomo libero che ha dato la vita per la difesa della storia, della cultura e della società. Ed era arabo e musulmano”. Nei giorni scorsi il vicepresidente del Gruppo archeologico Bolognese, Giuseppe Mantovani, è andato a Milano a rendere omaggio a Khaled Asaad al Giardino dei Giusti. E ha realizzato un breve videoclip in omaggio al coraggioso archeologo che qui proproniamo.

Il Centro polesano di studi storici archeologici ed etnografici (Cpssae) compie 50 anni: un film, una giornata di studi e una mostra tra ricordi, scoperte, impegno

Il film "Cinquant'anni di novità" di Giuseppe Mantovani con consulenza di Raffaele Peretto, presidente del Cpssae

Il film “Cinquant’anni di novità” di Giuseppe Mantovani con consulenza di Raffaele Peretto, presidente del Cpssae

Il logo del Centro polesano di studi storici archeologici ed etnografici

Il logo del Centro polesano di studi storici archeologici ed etnografici

“Cinquant’anni di scoperte, divulgazione, valorizzazione dell’identità dell’antico Polesine. Dai primi passi nelle campagne arate alla ricerca di antiche testimonianze del territorio, il Cpssae ha saputo con entusiasmo passione e impegno farsi conoscere e apprezzare dall’ambiente scientifico. Oggi è considerato un prestigioso centro di ricerca del settore in ambito nazionale”. Inizia così il racconto di mezzo secolo di vita del Centro polesano di studi storici archeologici ed etnografici nel film “Cinquant’anni di novità dal nostro passato. Cpssae 1964-2014” di Giuseppe Mantovani, con la consulenza di Raffaele Peretto, presentato alla 13.ma edizione di “Imagines: obiettivo sul passato”, rassegna del documentario archeologico promosso dal Gruppo archeologico bolognese. Mezz’ora di immagini e ricordi, testimonianze e ricerche, scoperte e collaborazioni: così poco a poco dalle campagne polesane dal fascino antico ecco riemergere il passato lontano: ceramiche medievali, abitati protostorici, necropoli dell’età del bronzo, tracce di centuriazione romana, abitati palafitticoli… Epoi ricerche che si concretizzano in mostre, cataloghi, e una rivista, Padusa, che quest’anno ha raggiunto il prestigioso traguardo dei 50 numeri.

Un numero della rivista del Cpssae, Padusa: nel 2015 è uscito il numero n° 50

Un numero della rivista del Cpssae, Padusa: nel 2015 è uscito il numero n° 50

L'archeologo polesano Gherardo Ghirardini: a lui è dedicata una borsa di studio

L’archeologo polesano Gherardo Ghirardini: a lui è dedicata una borsa di studio

Quel filmato dedicato al mezzo secolo del Cpssae, che tanto successo ha riscosso alla proiezione bolognese, sembra propedeutico alla giornata di studi “Cinquant’anni di novità dal nostro passato”, venerdì 11 dicembre 2015, alle 9.30, al museo dei Grandi fiumi di Rovigo, in piazzale San Bartolomeo. Cui segue sabato 12 dicembre 2015, alle 10, al museo archeologico nazionale di Fratta Polesine l’inaugurazione della mostra fotografica “Frattesina: affiorano anche i ricordi. Il contributo del Cpssae”. Il Centro polesano di studi storici archeologici ed etnografici fu fondato il 17 dicembre 1964. “Gian Battista Siviero e Gianfranco Bellintani, che sono stati i primi due soci dell’associazione”, ricorda Raffaele Peretto, che del Cpssae oggi è il presidente, “si incontravano già nel 1965 nella libreria di Lino Vanzan in piazza Vittorio Emanuele a Rovigo per parlare di ceramica graffita, quando nessuno sapeva cosa fosse e già dal primo numero di Padusa, dell’agosto 1965, si parlò di Xanto Avelli. A loro si unì Nino Suriani, mecenate della cultura e presidente del Cpssae, che mise a disposizione dei collaboratori le prime vetrine del nascente museo archeologico di Rovigo nel fabbricato dell’ex Val di Susa e partecipò agli scavi di Frattesina impegnandosi molto per la ricerca”. I ricordi si rincorrono. “Nelle prime ricerche di scavo, come ad esempio “Campagna numero 1” si dormiva nelle tende piantate sui confini delle proprietà vicino a Fratta: gli archeologi ed i volontari erano presenti assiduamente durante le fasi di aratura, pronti ad intervenire prima che passasse l’erpice. Anche per questo si è potuto ritrovare il “tesoretto di Frattesina” quasi intero. E nel 1968 il Cpssae pubblica sulla rivista Padusa la prima fotografia aerea nella quale sono visibili le tracce di centuriazione nella zona di Villadose. Le scoperte archeologiche polesane stimolano affascinanti ipotesi delle quali si parla nel primo convegno realizzato all’Accademia dei Concordi”. Gli anni passano, ma non vengono meno entusiasmo ed impegno. “Nel 2006 – continua Peretto – a Rovigo si costituisce il gruppo “Amici dei Musei” come affiliazione del Cpssae, inoltre si svolgono a cura della rivista Padusa incontri e corsi di formazione. Quest’anno si è giunti alla quinta edizione della borsa di studio “Gherardo Ghirardini. Progetti di ricerca a carattere archeologico”, grazie al contributo della Fondazione Banca del Monte; inoltre, nel tempo, è da sottolineare l’importante collaborazione con il Comune di Rovigo ed il notevole contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo”. Gherardo Ghirardini è stato un grande archeologo nato a Badia Polesine nel 1854. Fu professore nelle università di Pisa, Padova e Bologna, dove fu anche direttore del museo archeologico e dove morì nel 1920. È noto per i suoi studi sulla civiltà villanoviana e sugli antichi insediamenti archeologici in Veneto, in particolare nel territorio di Este. Per i suoi meriti scientifici, fu nominato socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, presidente della Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna, membro ordinario dell’Istituto Archeologico Germanico, membro effettivo dell’Accademia delle Scienze.

Il vaso-cavallino ritrovato nel sito protostorico di Frattesina, simbolo del Cpssae

Il vaso-cavallino ritrovato nel sito protostorico di Frattesina, simbolo del Cpssae

cpssae50La giornata di studi di Rovigo di venerdì 11 dicembre 2015 si apre alle 10 con i saluti delle autorità; quindi Raffaele Peretto introduce la giornata. Seguono gli interventi di Maria Cristina Vallicelli (soprintendenza Archeologia del Veneto) e Federica Gonzato (museo Archeologico nazionale di Fratta Polesine – Polo museale del Veneto) su “Territorio e Museo fra tutela e valorizzazione”. Dopo la pausa caffè, “La ripresa delle ricerche a Frattesina: campagna 2015” con chairman Simonetta Bonomi, soprintendente Archeologia del Veneto. Intervengono Paolo Bellintani (ufficio Beni archeologici della Provincia Autonoma di Trento), Michele Baldo (Cpssae) e Claudio Balista (Geoarcheologi associati Sas) su “Frattesina – campagna 2015. Sondaggi e ricognizioni di superficie”; quindi Claudio Balista su “L’abitato e il fiume: conoscenze precedenti e nuovi indicatori di ricerca sulla base dei risultati preliminari dei carotaggi meccanici 2015”. Nel pomeriggio, dalle 14.30, “L’ambra di Campestrin di Grignano Polesine” con chairman Anna Maria Bietti Sestieri (università del Salento – socio dell’Accademia Nazionale dei Lince). Intervengono Ursula Thun, Marco Bertolini (università di Ferrara) e Paolo Bellintani (Cpssae) su “La lavorazione dell’ambra: il caso di Campestrin di Grignano Polesine”; quindi Mauro Cesaretto (Archeo Faber), Francesco Pavan (4Nove-Laboratorio orafo) e Sara Garbellini (Archeo Faber) su “Ambra: laboratorio sperimentale”. Dopo la pausa, chiudono la giornata Ivana Angelini (università di Padova) su “L’ambra protostorica italiana: i risultati degli studi di provenienza”; Paolo Bellintani (Cpssae) su “Rame alpino, ambra baltica e vetro polesano”.

Dai gladiatori all’arena di Verona, dai villanoviani agli etruschi di Marzabotto, dalla Palmira di Khaled Asaad all’Isis: al via a Bologna la 13.ma edizione di “Imagines: obiettivo sul passato”, rassegna del documentario archeologico del Gabo

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d'Italia

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d’Italia

Dai giochi gladiatori nell’arena alla scoperta di Verona romana, dal mezzo secolo del centro polesano di studi storici archeologici ed etnografici al secolo di cinema e archeologia, dagli etruschi villanoviani agli etruschi di Marzabotto, per finire con la testimonianza drammatica di Khaled Asaad, il coraggioso “custode” di Palmira decapitato dall’Isis, e gli effetti dello stato islamico sulla città di Zenobia, patrimonio dell’Unesco: è un programma particolarmente ricco quello che offre la tredicesima edizione di “Imagines: obiettivo sul passato”, rassegna del documentario archeologico promosso dal gruppo archeologico bolognese il 20, 21 e 22 novembre 2015 alla mediateca di San Lazzaro di Savena, in via Caselle 22, a San Lazzaro (Bologna).  “Nata nel 2003”, ricorda Giuseppe Mantovani, curatore della rassegna, “Imagines vuole creare un’occasione per i soci del gruppo e il pubblico appassionato di Archeologia e Storia per godere della proiezione di documentari e filmati introdotti da esperti del settore, autori, registi o archeologi, cui va il mio grazie per averci dato l’autorizzazione alla proiezione delle loro opere”.

Mosaico romano con raffigurati i giochi gladiatori nell'anfiteatro

Mosaico romano con raffigurati i giochi gladiatori nell’anfiteatro

Si inizia venerdì 20 Novembre 2015, alle 15.15. L’apertura della rassegna è affidata a Gabriele Nenzioni, direttore del museo della Preistoria “L. Donini” di San Lazzaro e a Giuseppe Mantovani, vicedirettore del Gruppo Archeologico Bolognese e curatore della rassegna. Quindi c’è la proiezione del documentario “Gladiatori e bestiari. I giochi nell’arena”, per la regia di Douglas Brooks (90’), introdotto da Federica Guidi, archeologa del museo civico Archeologico di Bologna. Il filmato presenta, attraverso ricostruzioni, ambientazioni ed effetti speciali, le vicende a volte gloriose, ma più spesso drammatiche, dei gladiatori, che combattevano fra loro nell’arena, e dei bestiarii, che affrontavano belve feroci, per il divertimento del popolo e per l’ambizione politica di coloro che organizzavano I giochi. Segue un buffet offerto dal Gruppo Archeologico Bolognese.

Dal museo nazionale Etrusco di Marzabotto parte lo spettacolo itinerante "Marzabotto 1889"

Il documentario “Kainua” ripercorre le tappe della città etrusca di Marzabotto

Sabato 21 Novembre 2015, seconda giornata: alle 15.15 proiezione del documentario “Cinquant’anni di novità dal nostro passato. CPSSAE 1964 – 2014”, regia di Giuseppe Mantovani (32’), introdotto da  Raffaele Peretto, presidente CPSSAE. Il filmato celebra il cinquantesimo anno della fondazione del Centro Polesano di Studi Storici Archeologici ed Etnografici (CPSSAE). Cinquant’ anni di scoperte, divulgazione, valorizzazione dell’identità dell’antico Polesine. Segue alle 16.15, proiezione del documentario “L’alba degli Etruschi. Aspetti e testimonianze della cultura villanoviana”, regia di Corrado Re (26’), introdotto da Fiamma Lenzi, archeologa dell’istituto Beni culturali dell’Emilia-Romagna. “Per far conoscere la cultura materiale legata agli esordi della civiltà etrusca”, spiega Mantovani, “l’Istituto Beni Culturali ha curato la realizzazione di questo docu-film che, alla presentazione di oggetti conservati nei musei dell’Emilia-Romagna, unisce la rievocazione storica e l’archeologia ricostruttiva per rivisitare alcuni aspetti della quotidianità nei secoli fra il IX e il VII a.C., avvalendosi anche di musiche realizzate nell’ambito dell’archeologia sonora sperimentale”. Dopo l’intervallo, si riprende alle 18 con la proiezione del documentario “Kainua”, per la regia di Ada Carpentieri (52’), introdotto da Giuseppe Sassatelli, docente di Etruscologia e Antichità Italiche dell’università di Bologna. Quello che rende unica la città di Kainua, l’odierna Marzabotto, è l’assenza di frequentazione dopo il suo abbandono, ciò che ha consentito la conservazione dell’impianto urbano rimasto perfettamente riconoscibile. Il filmato ripercorre le tappe della storia della città, che, insieme a Spina, Mantova e, naturalmente, Felsina, la princeps etruriae, fu un importante centro dell’Etruria Padana.

All'archeologo Khaled Asaad, decapitato dall'Isis, è dedicata la XXVI rassegna internazionale del cinema archeologico

All’archeologo Khaled Asaad, decapitato dall’Isis, è dedicato il film omaggio di Alberto Castellani

L’ultima giornata, domenica 22 novembre 2015, si apre alle 15.15 con la proiezione del documentario “Un secolo di cinema e archeologia. Da Howard Carter a Indiana Jones”, per la regia di Massimo Becattini (30’) che cura anche l’introduzione: l’avventura archeologica del Novecento attraverso I documenti cinematografici (spesso inediti) delle scoperte più importanti e l’influenza sui generi del cinema di finzione. Partendo dal filmato originale della scoperta della tomba di Tutankhamon ad opera di Carter nel 1922, e dai suoi epigoni di finzione, vengono esplorati i primi documenti archeologici di quegli anni, dall’Egitto all’Estremo Oriente. Segue alle 16.15 il documentario “Verona città aperta” di Marcello Peres (40’), introdotto da Erika Vecchietti,  archeologa dell’università di Bologna. Utilizzando un linguaggio più tecnico che televisivo, riprese aeree ed animazioni a mano libera, il documentario abbraccia le evidenze monumentali romane più universalmente riconosciute (l’Arena di Verona, il Teatro Romano, il Ponte Pietra, l’Arco dei Gavi e le porte monumentali) completando la comprensione organica di questa fase storica con uno sguardo inedito alla Verona sotterranea. Dopo l’intervallo, alle 18, il giornalista Graziano Tavan con una conversazione dal titolo “Palmira, da Zenobia all’Isis” introduce l’eccezionale instant movie del regosta veneziano Alberto Castellani “Khaled Asaad: quel giorno a Palmira. Memoria di un viaggio e un incontro” (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2015/10/06/aperta-la-xxvi-rassegna-internazionale-del-cinema-archeologico-di-rovereto-nel-nome-di-khaled-asaad-larcheologo-di-palmira-decapitato-dallisis-e-sabato-instant-movie/) documento-omaggio all’ex direttore del sito archeologico di Palmira, patrimonio dell’UNESCO, trucidato dall’Isis.

“…comunicare l’archeologia…”: dallo Sri Lanka all’antica Persia, attraverso i personaggi famosi del mondo antico. Al via il ciclo di conferenze del Gruppo archeologico bolognese

Il sito archeologico di Yapahuwa, capitale dello Sri Lanka nel XIII secolo

Il sito archeologico di Yapahuwa, capitale dello Sri Lanka nel XIII secolo

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d'Italia

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d’Italia

Saranno i tesori archeologici dello Sri Lanka ad aprire il nuovo anno sociale del Gruppo archeologico bolognese, che aderisce ai Gruppi Archeologici d’Italia. Il ciclo di conferenze “…comunicare l’archeologia…”, fiore all’occhiello del Gabo, si terrà sempre a ingresso libero al martedì sera alle 21 al Centro Sociale G.Costa, in via Azzo Gardino 48, a Bologna. Il primo incontro martedì 13 ottobre 2015: dopo la presentazione dell’attività sociale del Gruppo archeologico bolognese, con incontri, iniziative e viaggi, l’archeologa Silvia Romagnoli presenta “Un itinerario archeologico in Estremo Oriente: Sri Lanka, la lacrima dell’India”. In chiusura un brindisi di buon augurio per l’anno sociale.

Il ritratto di Alessandro Magno conservato al museo del Louvre di Parigi

Il ritratto di Alessandro Magno conservato al museo del Louvre di Parigi

Quindi apre un ciclo di quattro martedì dedicati ai “Personaggi famosi del mondo antico”. Martedì 20 ottobre 2015, la prof.ssa Lucia Criscuolo, ordinario di Storia e Epigrafia Greca all’università di Bologna focalizza la figura di Alessandro Magno. Una settimana dopo, martedì 27 ottobre, il prof. Giovanni Brizzi, ordinario di Storia Romana all’università di Bologna, farà rivivere Annibale. Alla prof.ssa Francesca Cenerini, associato di Epigrafia e Istituzioni Romane all’università di Bologna, martedì 3 novembre toccherà approfondire l’imperatore Augusto. Infine martedì 10 novembre il prof. Giuseppe Zecchini, ordinario di Storia Romana all’università Cattolica di Milano, chiuderà la serie con Attila.

Howard Carter davanti al sarcofago con la mummia del faraone Tutankhamon

Howard Carter davanti al sarcofago con la mummia del faraone Tutankhamon

Martedì 17 novembre 2015, per le “Interviste impossibili”, Giuseppe Mantovani intervista “Howard Carter”. Testo di Giuseppe Mantovani: Giulio Tamburini impersona Howard Carter, e Davide Giovannini è l’intervistatore. Introduce l’intervista l’archeologa Barbara Faenza. Dopo la sosta per “Imagines: obiettivo sul passato”, tredicesima edizione della rassegna del documentario archeologico, in programma il 20, 21 e 22 novembre 2015 alla mediateca del Comune di San Lazzaro di Savena (Bo), in via Caselle 22, il ciclo “… comunicare l’archeologia …” riprende martedì 1° dicembre 2015 l’archeologa Silvia Romagnoli parla de “Gli Etruschi in Appennino”. Ultimo incontro martedi 15 dicembre 2015 quando l’archeologa Maria Longhena presenta “Viaggio nell’antica Persia”.

“…comunicare l’archeologia…”: il Gruppo archeologico bolognese nel ciclo del secondo trimestre dedica un focus alla distruzione del patrimonio archeologico nel Vicino Oriente

Il museo archeologico di Mosul, in Iraq, prima della distruzione da parte dell'Is

Il museo archeologico di Mosul, in Iraq, prima della distruzione da parte dell’Is

A colpi di martello contro un lamassu (toro alato androcefalo) da Nimrud al museo di Mosul

A colpi di martello contro un lamassu (toro alato androcefalo) da Nimrud al museo di Mosul

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d'Italia

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d’Italia

La distruzione del patrimonio archeologico del Vicino Oriente sotto i colpi dei miliziani dello Stato Islamico sarà tra i temi forti affrontati nel ciclo di conferenze del secondo trimestre 2015, “…comunicare l’archeologia…”, fiore all’occhiello del Gruppo archeologico bolognese. L’appuntamento è alle 16.30 di giovedì 16 aprile nell’aula cesare Gnudi della Pinacoteca Nazionale di Bologna, in viale delle Belle Arti, per l’incontro con il prof. Paolo Brusasco, docente di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico alla Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università di Genova, su “Futuro senza passato: l’estinzione del patrimonio culturale in Siria e Iraq”. L’ingresso all’Aula Gnudi per partecipare esclusivamente alla conferenza è gratuito. Si emetterà comunque biglietto gratuito per le persone che intendono accedere alla conferenza, solo a partire dalle 16. Continua così l’impegno dei soci del Gabo, tra cui insegnanti di scuole medie superiori, studenti universitari, archeologi ed appassionati di vario tipo, accomunati dal medesimo interesse per la storia della cultura e dell’arte antica, di organizzare cicli di lezioni, incontri e visite guidate “col fine di supportare la conoscenza e la tutela del patrimonio archeologico, storico ed artistico, locale e non solo”.

La stele funeraria di Vel Kaikna raffigura una grande nave etrusca da guerra che naviga in mare

La stele funeraria di Vel Kaikna raffigura una grande nave etrusca da guerra che naviga in mare

Ma vediamo meglio nel dettaglio il programma del ciclo di incontri del secondo trimestre. Si inizia martedì 14 aprile, alle 21, al centro sociale G.Costa, via Azzo Gardino 48, con Gianni Garzaroli, archeologo dell’università di Bologna, impegnato nella missione “Samaipata” in Bolivia, il quale parlerà proprio de “La roca esculpida di Samaipata (Bolivia)”. Due giorni dopo, giovedì 16, come anticipato, alle 16.30, ma alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, il prof. Paolo Brusasco, docente di Archeologia e Arte del Vicino Oriente Antico all’Università di Genova, affronta un tema di drammatica attualità: “Futuro senza passato: l’estinzione del patrimonio culturale in Siria e Iraq”. Domenica 26 aprile ci si sposta al museo nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto dove, alle 17, dove si ripropone l’intervista impossibile a Vel Kaikna di Giuseppe Mantovani con Marco Mengoli nei panni di Vel Kaikna e Davide Giovannini in quelli dell’intervistatore. L’etrusco Vel Kaikna, membro di un’importante famiglia di Felsina, era probabilmente un ammiraglio o un navarca: lo fa capire la sua stele funeraria, esposta nel museo civico Archeologico di Bologna, su cui si staglia una nave da guerra etrusca. Si potrà conoscere Vel Kaikna proprio grazie all’intervista “Impossibile” scritta da Giuseppe Mantovani e realizzata in collaborazione con il Gruppo Archeologico Bolognese.

"Didone, per esempio. Nuove storie dal passato" di Mariangela Galatea Vaglio

“Didone, per esempio. Nuove storie dal passato” di Mariangela Galatea Vaglio

Da martedì 5 maggio gli appuntamenti tornano al centro sociale G.Costa dove alle 21ci sarà una serata a disposizione dei soci (relazioni di viaggio, esperienze archeologiche, tutto quanto fa storia), in attesa dell’incontro di martedì 12, sempre al Costa, sempre alle 21, con la prof.ssa Mariangela Vaglio, dottore in Storia Antica alla Sapienza di Roma, giornalista e scrittrice, che – dopo il successo del libro-saggio “Didone, per esempio. Nuove storie dal passato“, biografie non convenzionali dei grandi personaggi – mitici o storici – del mondo greco-romano, a Bologna anticiperà il nuovissimo secondo volume “Socrate, per esempio”, che dovrebbe essere in libreria per la fine di maggio, soffermandosi su “I filosofi presocratici tra divulgazione e fonti antiche”. Martedì 19 maggio, ancora al Costa alle 21, con Valentina Manzelli, archeologa della soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, si avrà la presentazione della mostra “Brixia, Roma e le genti del Po”, prevista a Brescia, al museo di Santa Giulia e area archeologica, dal 9 maggio 2015 al 17 gennaio 2016. Il progetto scientifico della mostra è di Luigi Malnati, già soprintendente per l’Archeologia dell’Emilia Romagna, e Filli Rossi.

Tumuli etruschi nella necropoli della Banditaccia a Cerveteri

Tumuli etruschi nella necropoli della Banditaccia a Cerveteri

Alla fine di maggio l’appuntamento è il 28, un giovedì, alle 21, alla Mediateca di San Lazzaro, in via Caselle 22, a S. Lazzaro, vicino Bologna, per un’altra “Intervista impossibile”, questa volta ad Attilio Regolo, a cura di Umberto Eco. Introduce la serata Erika Vecchietti, assegnista di ricerca al dipartimento di Storia culture e civiltà dell’università di Bologna, con Marco Mengoli nella parte di Attilio Regolo e Davide Giovannini in quella dell’intervistatore. Questo secondo ciclo di “…comunicare l’archeologia…” chiude martedì 9 giugno, alle 21, al Costa, con “Principi etruschi a Cerveteri. Le tombe orientalizzanti in località S. Paolo” illustrati dalla prof.ssa Maria Antonietta Rizzo, docente di Etruscologia e Antichità Italiche all’università di Macerata.

“Imagines”, weekend a Bologna col cinema archeologico di qualità: da Nefertiti a Cleopatra, dal fascino delle tombe di Tarquinia ai misteri di Gobekli Tepe in Turchia, dalla figura di Francesco Orsoni a quella di Antonino Di Vita

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d'Italia

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d’Italia

Il Gabo propone il film "Alla ricerca di Nefertiti" (qui il famoso busto di Berlino)

Il Gabo propone il film “Alla ricerca di Nefertiti” (qui il famoso busto di Berlino)

Weekend all’insegna del cinema archeologico di qualità: da Nefertiti a Cleopatra, dal fascino delle tombe di Tarquinia ai misteri di Gobekli Tepe in Turchia, dalla figura di Francesco Orsoni a quella di Antonino Di Vita. Come tradizione, l’ultimo fine settimana di novembre il Gruppo archeologico bolognese organizza “Imagines: obiettivo sul passato”, rassegna del documentario archeologico giunto alla dodicesima edizione. Alla Mediateca di San Lazzaro di Savena (Bologna) si inizia venerdì 28 Novembre 2014, alle 15.15, con la presentazione della rassegna con Gabriele Nenzioni, direttore del museo della Preistoria “L. Donini” di San Lazzaro (Bologna) e Giuseppe Mantovani, vicedirettore del Gruppo Archeologico Bolognese e curatore della rassegna “Imagines”. Segue la proiezione del documentario “Alla ricerca di Nefertiti”, regia di Brando Quilici (60’). Introduce la proiezione: Barbara Faenza. Oltre 3000 anni fa, una regina dalla leggendaria bellezza, Nefertiti, e suo marito, il faraone eretico Akhenaton, scossero le fondamenta dell’antico Egitto: la sua cultura, la sua capitale, perfino i suoi dei. Poi scomparvero, e della loro sorte, e di quella dei loro resti, per secoli non si seppe più nulla. Un famoso egittologo egiziano è ritornato nella Valle dei Re con le più avanzate tecnologie sulle tracce della bellissima regina, per scoprire cosa è stato di lei e della sua famiglia, una famiglia resa ancora più celebre dal giovane che si presume figlio di Akhenaton, e che a sua volta regnerà sull’Egitto col nome di Tutankamon. Dopo l’intervallo, proiezione del documentario “Al di là della Morte. Le tombe di Tarquinia si animano”, regia di Franco Viviani (25’). Introduce la proiezione: Silvia Romagnoli. Il filmato è lo sforzo di proporre in modo nuovo le tombe dipinte di Tarquinia, patrimonio UNESCO, dando cioè movimento ad alcune celebri scene della pittura etrusca, allo scopo di rendere il più possibile comprensibile ad un pubblico di non specialisti il celebre ciclo pittorico.

I fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni, qui in una loro missione nel deserto nubiano, propongono il film "Il viaggio alla miniera di smeraldi di Cleopatra”

I fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni, qui in una loro missione nel deserto nubiano, alla rassegna “Imagines” di  Bologna sono presenti con il film “Il viaggio alla miniera di smeraldi di Cleopatra”

La seconda giornata, sabato 29 novembre 2014, inizia alle 15.15, proiezione del documentario “Il viaggio alla miniera di smeraldi di Cleopatra”, regia di Alfredo e Angelo Castiglioni (27’). Introducono la proiezione: Alfredo e Angelo Castiglioni. Il documentario è la cronaca di una missione archeologica condotta nel 1985 dai fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni alla ricerca delle dimenticate miniere di smeraldi di Cleopatra. La missione, seguendo un vecchio itinerario, ritrovò le antiche miniere, i villaggi dei minatori e I templi scavati nella roccia. Alle 16.15, proiezione del documentario “La culla degli dei”, regia di Tim Conrad (53’). Introduce la proiezione: Gabriele Nenzioni. Il primo tempio conosciuto al mondo, un luogo in cui si professava una misteriosa religione organizzata già oltre 11000 anni fa, si trova sulla sommità di una collina nel sud della Turchia. Gobekli Tepe è un luogo enigmatico, eretto da un popolo sconosciuto di cacciatori-raccoglitori con blocchi di pietra monumentali per celebrare un culto di cui sappiamo ben poco. Un’équipe di National Geographic passa al vaglio tutti I dati disponibili per saper qualcosa di più su questa culla della religione e della civiltà umana. Dopo l’intervallo, alle 18.15, proiezione del documentario “Francesco Orsoni. Storia di un pioniere dell’archeologia preistorica”, regia di Claudio Busi e Giuseppe Rivalta (50’). Introduce la proiezione: Claudio Busi. Negli ambienti della ricerca scientifica bolognese dell’800 emerge, fra personalità di grande rilievo, la figura di Francesco Orsoni, singolare figura di autodidatta. Ebbe fin da ragazzo un forte interesse per le scienze naturali, che lo portò a scoprire nel 1871 la grotta del Farneto nella fascia collinare nei pressi di S. Lazzaro.

Il film “Storie dalla sabbia. La Libia di Antonino Di Vita" ricostruisce la figura del grande archeologo

Il film “Storie dalla sabbia. La Libia di Antonino Di Vita” ricostruisce la figura del grande archeologo

“Imagines” si chiude domenica 30 novembre 2014 con una giornata piena. Alle 10.30, mattinata per i ragazzi. Proiezione del documentario “Le dodici fatiche di Ercole”, regia di Franco Viviani (30’). Introduce la proiezione: Elena Tonini. Alle 15.15, proiezione del documentario “Storie dalla sabbia. La Libia di Antonino Di Vita”, regia di Lorenzo Daniele (28’). Introduce la proiezione: Maria Antonietta Rizzo. “Anni sessanta. La Libia cambiava pelle in quegli anni. Modernità e tradizione si misuravano, si scontravano. Un mondo si trasformava e io avevo il privilegio di esserne testimone. Ogni giorno mi regalava un tassello nuovo su cui riflettere. Imparai a guardare la realtà in cui mi muovevo senza giudicare, senza pormi sul terreno di una diversità dichiarata. Appresi molto dalle persone più disparate”. La Libia di ieri, quella di oggi, filtrata attraverso I ricordi di uno dei più grandi protagonisti dell’archeologia mediterranea, il professore Antonino Di Vita. Alle 16.30, proiezione del documentario “La via Amerina”, regia di Raniero Pedica e Marcello Avoledo (40’). Introduce la proiezione: Marco Mengoli. Il Video è un viaggio archeologico-naturalistico sull’asse viario della via Amerina, tra boschi di lecci e le acque del Rio Maggiore, territorio ancora incontaminato. Il tratto della via preso in esame è stato a lungo luogo di sepoltura per gli abitanti di Falerii Novi, antica città romana del III secolo a.C. Dopo l’intervallo, alle 18, proiezione del documentario “Monumenti nella roccia”, regia di Giuseppe Mantovani (38’). Introduce la proiezione: Giuseppe Mantovani. Un viaggio nella splendida Tuscia Viterbese alla ricerca di antichi e poco conosciuti monumenti rupestri etrusco-romani e medievali che sorgono in questa zona d’Italia, nascosti tra boschi e foreste.

 

“Una notte con l’ammiraglio etrusco Vel Kaikna al museo di Marzabotto”: visita guidata all’area archeologica e spettacolo sulla stele felsinea col Gruppo Archeologico Bolognese e i rievocatori di Methlum Kainual

Al museo nazionale etrusco di Marzabotto appuntamento con l'ammiraglio Vel Kaikna

Al museo nazionale etrusco di Marzabotto appuntamento con l’ammiraglio Vel Kaikna

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d'Italia

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d’Italia

Vi siete mai chiesti – indagano gli amici del Gruppo archeologico bolognese (Gabo) attirando la nostra curiosità – vi siete mai chiesti come mai in una stele funeraria etrusca conservata al museo civico Archeologico di Bologna, un tale Vel Kaikna, etrusco padano, fece scolpire a Felsina, molti secoli fa, una nave da guerra completamente equipaggiata che solcava il mare? La risposta la darà personalmente l’interessato, Vel Kaikna, intervistato da Giuseppe Mantovani per la serie “Le interviste impossibili. Incontri con i personaggi della storia”. L’appuntamento è al museo nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto, sabato 19 luglio 2014 alle 18 per “Una notte con l’ammiraglio etrusco Vel Kaikna al museo di Marzabotto: le interviste impossibili”. Testi di Giuseppe Mantovani. Interpreti: Piergiorgio Iacobelli (ammiraglio Vel Kaikna) intervistato da Davide Giovannini (presidente Gruppo Archeologico Bolognese). Saranno presenti i rievocatori di Methlum Kainual. L’ “intervista impossibile” all’ammiraglio etrusco sarà preceduta alle 17 da una visita guidata al museo e alla fonte sacra a cura del direttore Paola Desantis sul tema “Le merci e le idee venute d’oltremare”.Visita guidata e spettacolo sono gratuiti.Ingresso al museo e area archeologica 3 euro, ridotto 1,50 euro; ingresso gratuito per under 18, studenti e docenti di facoltà umanistiche, di architettura e delle Accademie di Belle Arti, previa esibizione del tesserino; giornalisti; soci GABO.

La stele funeraria di Vel Kaikna raffigura una grande nave etrusca da guerra che naviga in mare

La stele funeraria di Vel Kaikna raffigura una grande nave etrusca da guerra che naviga in mare

Una grafica della stele di Vel Kaikna con la nave etrusca

Una grafica della stele di Vel Kaikna con la nave etrusca

“La stele funeraria di Vel Kaikna”, spiega Paola Desantis, “è eccezionale sia per le dimensioni (è alta m. 2,42) che per la raffigurazione che presenta sul lato principale. Vi è infatti scolpita l’immagine di una grande nave etrusca da guerra che naviga in mare. A poppa il timoniere regge il timone, seguono due guerrieri con corazza ed una figura con mantello; dalla chiglia della nave sbucano sette remi, anche se sono solo tre i rematori di cui si vedono le teste. Probabilmente la scena si riferisce all’attività esercitata dal defunto, di cui si conosce il nome grazie all’iscrizione incisa sull’altro lato della stele: (io sono) la tomba di Vel Kaikna”. È stato ipotizzato che questo personaggio bolognese rivestisse la carica di comandante di una flotta etrusca sull’Adriatico, preposta alla difesa delle rotte commerciali da e per la Grecia che facevano capo al porto di Spina. “L’altro lato della stele è diviso in quattro fasce da listelli, che comprendono, in alto, il viaggio su carro del defunto nell’aldilà, e più sotto scene di solenni giochi sportivi celebrati in onore del defunto stesso, alla presenza di personaggi pubblici eminenti”. La stele, in arenaria, risale alla seconda metà del V secolo a.C. ed è stata rinvenuta nella necropoli dei giardini Margherita a Bologna.

I rievocatori di Methlum Kainual che saranno presenti all'intervista impossibile con l'ammiraglio etrusco Vel Kaikna

I rievocatori di Methlum Kainual che saranno presenti all’intervista impossibile con l’ammiraglio etrusco Vel Kaikna

Il programma.Ore 17, visita guidata al Museo e al santuario fontile dell’antica città di Marzabotto a cura di Paola Desantis sul tema “Le merci e le idee venute d’Oltremare nella città etrusca”; ore 18, inizio dello spettacolo con una breve introduzione di Giuseppe Mantovani sulle interviste impossibili, un inquadramento storico-archeologico del personaggio Vel Kaikna e del suo tempo a cura di Paola Desantis. “Membro di un’importante famiglia di Felsina”, interviene Giuseppe Mantovani, “Vel Kaikna era probabilmente un ammiraglio o un navarca: lo indizia la sua stele funeraria, esposta nel Museo Civico Archeologico di Bologna, su cui si staglia una nave da guerra etrusca”. Grazie alla collaborazione con il Gruppo Archeologico Bolognese, di cui fanno parte sia l’autore che l’intervistatore, viene “messa in scena” l’intervista impossibile a Vel Kaikna che la raffigurazione funebre collega a Spina e al suo porto. Evocati dall’ammiraglio felsineo, lo assisteranno nell’intervista anche alcuni abitanti dell’antica Kainua (interpretati da Gianni Passini e Luca Pontoni), espressamente arrivati per ricongiungersi allo spirito etrusco che in questa serata rivivrà fra le vestigia della vetusta Marzabotto. La serata è realizzata dalla soprintendenza ai Beni archeologici dell’Emilia Romagna in collaborazione con il Gruppo Archeologico Bolognese e i rievocatori di Methlum Kainual che saranno presenti all’intervista impossibile con l’ammiraglio etrusco Vel Kaikna e accompagneranno il pubblico per l’intera serata. Termine previsto per le 19.30.

A Bologna “…comunicare l’archeologia…” Ciclo di conferenze del primo semestre 2014

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d'Italia

Il Gruppo archeologico bolognese iscritto ai Gruppi archeologici d’Italia

Il Gruppo Archeologico Bolognese, affiliato ai Gruppi Archeologici d’Italia, ha organizzato anche per questo primo semestre 2014 un ricco programma di incontri, alle 21 del martedì (salvo poche eccezioni) al  Centro sociale G.Costa in via Azzo Gardino 48 a Bologna. L’ingresso è libero. Si inizia martedì 11 febbraio,  con Marco Mengoli che si sofferma su “Socrate tra storia e filosofia”. Questa prima serata del Gabo sarà anche l’occasione per brindare al nuovo anno. Martedì 18 febbraio si entra maggiormente nei temi archeologici con Paola Desantis in “Nuove testimonianze etrusche da Bologna: la tomba con stele dal sepolcreto di via Saffi”. Martedì 25 febbraio il focus di Silvia Romagnoli sarà su “Culti e miti nel Caput Adriae”.

Gilgamesh: ne parla Vidale

Gilgamesh: ne parla Vidale

Il quarto incontro cambia orari, giorno e luogo: si tiene di giovedì 27 febbraio, alle 16, nell’aula Cesare Gnudi della Pinacoteca Nazionale di Bologna, in via Belle Arti 56. L’incontro In collaborazione con la Pinacoteca Nazionale di Bologna sarà con l’archeologo Massimo Vidale che ci introdurrà nei grandi miti del Vicino Oriente: “Diluvio Universale, Gilgamesh, Paradiso Perduto: miti o racconti del nostro antico passato?”. La settimana successiva si torna alla normalità:  martedì 4 marzo alle 21 al Centro Sociale G.Costa, via Azzo Gardino 48, Maurizio Cattani illustra “Gli scavi dell’Alma Mater in Sardegna”. Martedì 11 marzo, “La domus del settore 11 di Claterna e la “casa del fabbro”: una nuova tappa per la valorizzazione dell’antica città” con interventi di Paola Desantis, Maurizio Molinari, Claudio Negrelli e Antonella Pomicetti.

Tavoletta votiva da Penteskouphia

Tavoletta votiva da Penteskouphia

Per il terzo appuntamento di marzo, si torna nell’aula Cesare Gnudi: giovedì 13 marzo, alle 16, In collaborazione con la Pinacoteca Nazionale di Bologna, per il quarto anniversario della scomparsa di Elena Rossi, il Gruppo Archeologico Bolognese incontra la Scuola Archeologica Italiana di Atene e il suo direttore Emanuele Greco con i suoi allievi che presentano i loro lavori. Mariagrazia Palmieri: “Tavolette votive dipinte arcaiche da Penteskouphia nel territorio di Corinto. Problemi di interpretazione religiosa”; e Giuseppe Mazzili: “Le fortificazioni della tarda antichità ad Atene nel contesto della Grecia tra la fine dell’Evo Antico e l’Alto Medioevo”. E anche il quarto incontro di marzo si tiene di giovedì (il 20 marzo), ma alle 21, e in una nuova location: alla mediateca di S. Lazzaro, via Caselle 22, in collaborazione con il Museo “L.Donini” di S.Lazzaro, incontro con i personaggi della storia:le interviste impossibili: “Vel Kaikna” di Giuseppe Mantovani. Vel Kaikna è Marco Mengoli con Davide Giovannini intervistatore e introduzione di Silvia Romagnoli.

Sfinge da Susa oggi al Louvre

Sfinge da Susa oggi al Louvre

Martedì 25 marzo si torna alle 21 al Centro Sociale G.Costa, con “Il teatro nell’antico Egitto tra miti e quotidianità ”. Una selezione di testi dell’antico Egitto presentati da Maria Giovanna Caneschi e recitati da Davide Giovannini. Martedì 1. aprile presentazione del libro “Lettere perdute di Amarna” a cura dell’autrice Barbara Faenza. Seguirà martedì 8 aprile “Resoconti di viaggio: il Guatemala dei Maya” con Maria Longhena. Martedì 15 aprile, il giornalista Graziano Tavan con “La Persia in vetrina” ci accompagnerà in viaggio di settemila anni nei musei europei alla scoperta dei tesori dell’antica Persia. Il mondo dei Camuni interesserà due martedì curati da Daniela Ferrari. Martedì  29 aprile “Alle origini dei Camuni: dal Paleolitico all’età del Bronzo”, e martedì 6 maggio “I Camuni: dall’età del Ferro all’epoca romana”.

Il semestre si avvia alla conclusione. Martedì 13 maggio in occasione di ARCHEOLOGITE 2014, alle 21 al Centro Sociale G.Costa, “Famiglia e società nella cultura delle terramare” con Pierangelo Pancaldi. E sabato 17 maggio, alle 16, al Museo della Preistoria “L.Donini” a S. Lazzaro (Bo), le interviste impossibili “L’Uomo di Neanderthal” di Italo Calvino. L’Uomo di Neanderthal è Marco Mengoli. L’intervistatore Davide Giovannini, introduzione di Gabriele Nenzioni. Gran finale martedì 20 maggio: alle 20, al Centro Sociale G.Costa, cena di fine periodo RISERVATA AI SOCI.