Alcuni milioni di anni fa i primi esemplari della specie homo fecero un incontro incredibile, che avrebbe per sempre segnato la vita dei futuri Sapiens. In un giorno qualunque, che sarebbe poi passato alla storia, per la prima volta i nostri antenati videro un organismo molto piccolo, che già da più di 90 milioni di anni popolava la Terra: l’ape. Nel libro “L’apicoltura nel Mediterraneo antico. Archeologia del rapporto tra uomo e api dal neolitico alla tarda antichità” di Giorgio Franchetti (Edizioni Efesto): l’autore ripercorre la storia, e in parte la preistoria, del rapporto uomo-ape andando alla ricerca di evidenze archeologiche confrontandole con le fonti scritte, con l’intento di raccontare un lato meno conosciuto delle pratiche in uso nel Mondo Antico e con l’accesa speranza di sensibilizzare le coscienze verso la tutela di questo nostro antichissimo alleato. Il libro sarà presentato giovedì 27 novembre 2025, alle 17, al museo Archeologico nazionale di Firenze, nell’ambito de “I pomeriggi dell’Archeologico” con gli interventi dell’autore Giorgio Franchetti e dell’archeologa Valentina Santini. Un viaggio nel tempo e nello spazio, tra archeologia e storia, ma anche entomologia, etnografia, paleobotanica, paleontologia, antropologia, reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di professionisti ed esperti dei vari settori. Ingresso libero, prenotazione obbligatoria: man-fi@cultura.gov.it.
Copertina del libro “L’apicoltura nel Mediterraneo antico. Archeologia del rapporto tra uomo e api dal neolitico alla tarda antichità” di Giorgio Franchetti
L’apicoltura nel Mediterraneo antico. Archeologia del rapporto tra uomo e api dal neolitico alla tarda antichità. L’uomo ha sempre avuto, per lungo tempo inconsapevolmente, il migliore degli alleati in natura: l’ape. Dalla sua comparsa sulla terra, quasi 100 milioni di anni fa, è stata lei principalmente, insieme ad altri agenti pronubi, a permettere lo sviluppo, la diversificazione e la sopravvivenza di un complesso e meraviglioso apparato di reciproche biodipendenze che oggi chiamiamo semplicemente Natura. L’ape ha accompagnato l’umanità per l’intera durata del suo percorso evolutivo e infatti, seguendo le tracce di questo rapporto, possiamo risalire per millenni fino agli albori della Storia. Ma non solo. Possiamo spingerci più indietro ancora, con certezza al Neolitico e, secondo alcuni studiosi, anche alle fasi finali del Paleolitico. Testimonianze di come il miele abbia costituito per moltissimo tempo un elemento fondamentale di apporto calorico nella dieta umana sono rintracciabili nelle pitture rupestri di culture lontanissime anche a livello geografico, segno evidente di come universalmente l’uomo si fosse reso conto dell’importanza di questo insetto e dei suoi prodotti. Dall’inizio dei tempi storici troviamo non solo raffigurazioni di api e della lavorazione del miele legate al fabbisogno alimentare ma, da subito, anche miti e culti legati a questa piccola e operosa creatura.
Chiusi celebra la Giornata degli Etruschi con teatro, archeologia e degustazioni. Mercoledì 27 agosto 2025, la città di Chiusi (Si) sarà protagonista della Giornata degli Etruschi, ricorrenza istituita dal Consiglio regionale della Toscana in memoria della nomina di Cosimo I de’ Medici a Granduca di Toscana (1569). Per l’occasione sono in programma due appuntamenti di grande valore culturale che permetteranno di riscoprire la civiltà Etrusca attraverso il teatro, la musica, la storia e il cibo. Una giornata intensa, che unisce linguaggi diversi – dal teatro alla ricerca scientifica, dalla musica al gusto – per rendere omaggio alla straordinaria eredità del mondo etrusco e alla sua attualità culturale.
Il Labirinto di Porsenna a Chiusi (Si) (foto mic)
Alle 17.30, visita guidata al Labirinto di Porsenna (ingresso a pagamento). Prenotazione consigliata. Posti limitati. Telefonare alla Cooperativa Il Labirinto 0578226975. Alle 18.45, all’Orto Vescovile, spettacolo teatrale “Il nonno del nonno di mio nonno era etrusco”, drammaturgia e regia di Gabriele Valentini, con gli allievi dei Teatri di Stagione e l’accompagnamento musicale dal vivo di Luca Burocchi (Scuola di Musica Aulos). Ingresso libero. L’evento è stato realizzato grazie al contributo che il Consiglio regionale della Toscana ha concesso alla Fondazione Orizzonti d’Arte.
Alle 21, al museo nazionale Etrusco di Chiusi, presentazione del libro “A tavola con gli Etruschi. Viaggio alla scoperta dei Rasenna attraverso il loro rapporto con il cibo” dell’archeologo e divulgatore Giorgio Franchetti. Dopo i saluti dell’assessore alla Cultura Mattia Bischeri e l’introduzione del direttore del museo Fabrizio Vallelonga, la serata sarà arricchita dalle performance del gruppo di musici antichi Phonomachoi – Musiche e danze dall’antichità con Gabriele Imperatori (auloi) e Francesca Rossetti (lira). A seguire, degustazione di pietanze “all’etrusca” a cura dell’archeocuoca Cristina Conte, collaboratrice del volume, e assaggio di vino invecchiato in anfora sotterrata offerto dal viticoltore Francesco Mondini.
Sabato 31 maggio 2025, alle 11, all’interno della Tomba dei Valeri, nella splendida cornice delle Tombe della Via Latina nel parco archeologico dell’Appia Antica, a Roma, presentazione del libro “A tavola con gli antichi romani” dell’archeologo e divulgatore storico Giorgio Franchetti, accompagnata dalla degustazione storica di cibi ricostruiti. Non è necessaria la prenotazione. Il saggio di Giorgio Franchetti è un viaggio nel passato che permetterà ai lettori di sedere a tavola con i romani, scoprire le abitudini e ritualità legate al consumo del cibo e rispondere a una serie di domande riguardo le usanze enogastronomiche. Apre l’incontro l’introduzione del direttore del parco archeologico dell’Appia Antica, Simone Quilici, cui seguirà l’intervento del funzionario archeologo responsabile del sito, Santino Alessandro Cugno. Successivamente l’autore illustrerà il tema e Idamaria Marini, medico specializzato in nutrizione, proporrà un focus sugli aspetti dell’alimentazione antica giunti fino a noi. Al termine ci sarà la possibilità di visitare la Tomba Barberini e assaggiare gratuitamente alcune pietanze ricostruite in cucina dall’abile archeocuoca Cristina Conte, che ha collaborato al volume nella parte riservata alle ricette, basate sugli scritti di Catone, Varrone, Apicio e Columella. Si potrà assaggiare la patina apiciana, il libum di Catone, l’epityrum su una fetta di panis cibarius, il savillum e bere un bicchierino di mulsum, il vino speziato al miele.
Copertina del libro “A tavola con gli antichi romani” dell’archeologo Giorgio Franchetti
A tavola con gli antichi romani (edizioni Efesto). Come mangiavano gli antichi romani? Quanto spendevano per mangiare fuori casa? Cosa avremmo trovato nelle locande dell’epoca? Esistevano già le diete? E i sommelier? A queste, e ad altre domande, prova a rispondere l’autore, che prende il lettore per mano e lo conduce in un incredibile e coloratissimo viaggio nel tempo alla scoperta delle abitudini alimentari dei romani. Fino a stupire gli amici con una cena particolare, di quelle con cui il famoso Apicio si divertiva a sorprendere i propri invitati con piatti incredibili. All’interno ci sono 124 gustosissime ricette ricostruite dall’archeo-cuoca Cristina Conte ma anche 10 schede di approfondimento su alcuni importanti argomenti, come il garum, il mulsum, il myrtatum, cioè l’antica mortadella, e tanti aneddoti riguardo personaggi famosi dell’antica Roma. “È sempre una grande emozione – commenta Franchetti – mettermi al comando di questa macchina del tempo virtuale e spostare le lancette dell’orologio indietro di più di 27 secoli. Come facciamo ormai da 8 anni prenderemo per mano idealmente il pubblico e lo condurremo a ritroso nel tempo, partendo dall’inizio della storia di Roma. Entreremo nelle case dei Romani e scopriremo la loro ritualità quotidiana legata al cibo. Come sempre ci divertiremo, perché il cibo, oggi come 27 secoli fa, è un piacere della vita”.
L’archeologo Giorgio Franchetti
Giorgio Franchetti si è formato all’università della Tuscia di Viterbo e all’università Roma Tre, si è laureato con lode in Archeologia e Storia dell’arte e si è poi specializzato con lode in Archeologia. È membro della Society for the Promotion of Roman Studies (The Roman Society) di Londra e della Società Italiana di Storia della Medicina, oltre ad essere “ambassador” della FEISCT – Federazione Europea Itinerari Storici, Culturali e Turistici per i territori di Cerveteri e Tarquinia. Ha collaborato, negli ultimi 20 anni, a numerosi documentari per tv del settore storico come History Channel, National Geographic Channel e Discovery Channel, oltre a quelli per Ulisse di Alberto Angela e di Alessandro Barbero. È esperto di medicina antica e ha tenuto lezioni all’università Roma Tre, La Sapienza e l’università di Salerno.
Cristina Conte è una bravissima cuoca, inventrice degli anni ’80 della figura del “cuoco a casa”, ha partecipato a numerose trasmissioni tv, come Geo su Raitre e Cortesie per gli ospiti, e ha passato gli ultimi 15 anni a studiare e sperimentare la cucina antica.
Giovedì 8 maggio 2025, alle 17, al MUV – museo della Civiltà villanoviana, in via Tosarelli 191 a Villanova di Castenaso (Bo), presentazione del libro “L’apicoltura nel Mediterraneo antico” dell’archeologo e divulgatore storico Giorgio Franchetti (Edizioni Efesto). L’autore condurrà i partecipanti in un affascinante viaggio nel mondo antico alla scoperta di come l’ape ed il miele abbiano accompagnato da sempre l’uomo nel suo percorso evolutivo, cercando di sensibilizzare le coscienze ad una maggior tutela di questo antichissimo alleato. Interverranno con Giorgio Franchetti, Paola Poli conservatrice archeologa del MUV, e Ambra Grossi apicultrice. Al termine della presentazione si terrà una degustazione di miele del territorio a cura dell’azienda agricola Zarri di Ambra Grossi. Ingresso gratuito.
Copertina del libro “L’apicoltura nel Mediterraneo antico. Archeologia del rapporto tra uomo e api dalla preistoria alla tarda antichità” di Giorgio Franchetti
L’apicoltura nel Mediterraneo antico. Archeologia del rapporto tra uomo e api dalla preistoria alla tarda antichità. L’uomo ha sempre avuto, per lungo tempo inconsapevolmente, il migliore degli alleati in natura: l’ape. Dalla sua comparsa sulla terra, quasi 100 milioni di anni fa, è stata lei principalmente, insieme ad altri agenti pronubi, a permettere lo sviluppo, la diversificazione e la sopravvivenza di un complesso e meraviglioso apparato di reciproche biodipendenze che oggi chiamiamo semplicemente Natura. L’ape ha accompagnato l’umanità per l’intera durata del suo percorso evolutivo e infatti, seguendo le tracce di questo rapporto, possiamo risalire per millenni fino agli albori della Storia. Ma non solo. Possiamo spingerci più indietro ancora, con certezza al Neolitico e, secondo alcuni studiosi, anche alle fasi finali del Paleolitico. Testimonianze di come il miele abbia costituito per moltissimo tempo un elemento fondamentale di apporto calorico nella dieta umana sono rintracciabili nelle pitture rupestri di culture lontanissime anche a livello geografico, segno evidente di come universalmente l’uomo si fosse reso conto dell’importanza di questo insetto e dei suoi prodotti. Dall’inizio dei tempi storici troviamo non solo raffigurazioni di api e della lavorazione del miele legate al fabbisogno alimentare ma, da subito, anche miti e culti legati a questa piccola e operosa creatura. Questo volume ripercorre la storia, e in parte la preistoria, del rapporto uomo-ape andando alla ricerca di evidenze archeologiche confrontandole con le fonti scritte, con l’intento di raccontare un lato meno conosciuto delle pratiche in uso nel Mondo Antico e con l’accesa speranza di sensibilizzare le coscienze verso la tutela di questo nostro antichissimo alleato.
Nuovo appuntamento con gli “Incontri di Archeologia” alle Tombe della Via Latina, occasioni uniche proposte dal parco archeologico dell’Appia antica per incontrare gli esperti del settore e scoprire le loro ultime ricerche e pubblicazioni nella suggestiva cornice della sala superiore della Tomba dei Valeri. Sabato 19 ottobre 2024, alle 10, Giorgio Franchetti sarà ospite del parco archeologico dell’Appia antica per parlare del suo libro “L’apicoltura nel Mediterraneo antico. Archeologia del rapporto tra uomo e api dalla preistoria alla tarda antichità” (Edizioni Efesto, 2024). Dopo i saluti del direttore Simone Quilici e del responsabile del sito Santino Alessandro Cugno, ci sarà l’introduzione del prof. Daniele Manacorda e l’intervento dell’autore dott. Giorgio Franchetti. Nel corso dell’evento, i partecipanti potranno visitare la Tomba dei Valeri. Appuntamento in via dell’Arco di Travertino 151, Roma. Attività gratuita. Il biglietto può essere scaricato selezionando “Incontri di Archeologia” sull’App Musei Italiani, il giorno stesso presso il totem all’ingresso del sito, oppure online al link nel primo commento.
Copertina del libro “L’apicoltura nel Mediterraneo antico. Archeologia del rapporto tra uomo e api dalla preistoria alla tarda antichità” di Giorgio Franchetti (Edizioni Efesto)
L’apicoltura nel Mediterraneo antico. L’uomo ha sempre avuto, per lungo tempo inconsapevolmente, il migliore degli alleati in natura: l’ape. Dalla sua comparsa sulla terra, quasi 100 milioni di anni fa, è stata lei principalmente, insieme ad altri agenti pronubi, a permettere lo sviluppo, la diversificazione e la sopravvivenza di un complesso e meraviglioso apparato di reciproche biodipendenze che oggi chiamiamo semplicemente Natura. L’ape ha accompagnato l’umanità per l’intera durata del suo percorso evolutivo e infatti, seguendo le tracce di questo rapporto, possiamo risalire per millenni fino agli albori della Storia. Ma non solo. Possiamo spingerci più indietro ancora, con certezza al Neolitico e, secondo alcuni studiosi, anche alle fasi finali del Paleolitico. Testimonianze di come il miele abbia costituito per moltissimo tempo un elemento fondamentale di apporto calorico nella dieta umana sono rintracciabili nelle pitture rupestri di culture lontanissime anche a livello geografico, segno evidente di come universalmente l’uomo si fosse reso conto dell’importanza di questo insetto e dei suoi prodotti.
L’archeologia incontra il palato. Pomeriggio speciale al Muv – museo della Civiltà villanoviana di Villanova di Castenaso (Bo). Domenica 5 maggio 2024, alle 16.30, appuntamento con “A tavola con gli Etruschi”: presentazione libro e degustazione gratuita di cibi “all’etrusca”. L’evento sarà introdotto dalla direttrice del museo Rita Rimondini e a seguire dall’intervento della conservatrice archeologa Paola Poli. Quindi presentazione del libro “A tavola con gli Etruschi. Viaggio alla scoperta dei Rasna attraverso il loro rapporto con il cibo” (edizioni Efesto) dell’archeologo e divulgatore storico Giorgio Franchetti. Ingresso gratuito. La presentazione sarà arricchita dal gruppo di rievocazione etrusca Antichi Popoli che ricostruirà una coppia a banchetto e il gioco del kottabos. Al termine della presentazione si terrà una degustazione di pietanze “all’etrusca” elaborate dall’abile archeocuoca Cristina Conte.
Copertina del libro “A tavola con gli Etruschi” (edizioni Efesto) di Giorgio Franchetti
A tavola con gli Etruschi. Questo libro si propone di far conoscere meglio la cultura etrusca seguendo un filo particolare: quello del cibo. Le fonti romane fanno menzione di cibi e prodotti dell’agricoltura quanto dell’allevamento etrusco, così come dei cereali e dei formaggi, ma certamente questi autori vissero e scrissero quando praticamente gli Etruschi erano un popolo ormai da tempo assimilato nel tessuto sociale romano. Il cibo etrusco è giunto a noi in due versioni: quella dipinta, presente nell’iconografia funeraria, e i resti concreti rinvenuti in contesti di vario genere e studiati in archeobotanica. Quanto si è voluto rappresentare il vero e quanto invece va interpretato come un’immagine carica di simbolismo “altro”, lontano dal reale e posta nell’immaginario dell’oltremondo? L’autore propone una rilettura dell’evoluzione dell’immagine del banchetto, partendo dalle tombe più antiche e arrivando fino alla dominazione romana. Nel libro vengono anche proposte delle ricette per mangiare “all’etrusca”.
Come mangiavano gli Etruschi? In mancanza di una letteratura etrusca, è possibile ricostruire le loro abitudini a tavola partendo dalle fonti latine e greche, dai pochissimi reperti, dalle immagini dell’iconografia funeraria e dai servizi da tavola a corredo delle sepolture? Quanto possiamo affidarci alle pitture funerarie? Illustrano eventi reali o sono una rappresentazione simbolica dell’oltremondo? Se vogliamo saperne di più non si può perdere la presentazione del saggio “A tavola con gli Etruschi” a cura del divulgatore storico Giorgio Franchetti. Un viaggio nel passato per conoscere gli antichissimi Rasenna osservandoli da un punto di vista inedito: quello del rapporto che ebbero con il cibo. Appuntamento domenica 21 agosto 2022, alle 21.30, alla necropoli etrusca di Crocifisso del Tufo di Orvieto. Con l’autore interverranno Lara Anniboletti, direttrice del museo Archeologico nazionale di Orvieto e della necropoli etrusca di Crociffiso del Tufo e Cristina Conte, archeocuoca.
L’archeocuoca Cristina Conte
“È sempre una grande emozione”, dichiara Franchetti, “mettermi al comando di questa macchina del tempo virtuale e mettere le lancette dell’orologio indietro quasi 30 secoli. Prenderemo per mano idealmente il pubblico e lo condurremo a ritroso nel tempo, entrando nella vita quotidiana degli Etruschi per comprendere il rapporto che ebbero con il cibo”. Ma attenzione, se si ha tempo, non è proprio da perdere l’anteprima alla presentazione del libro. Un’ora prima, infatti, alle 20.30, sarà allestita una degustazione di pietanze “all’etrusca” elaborate proprio da Cristina Conte, che ha collaborato al libro curando la sezione delle ricette.
Francesco Mondini produce il “Nerum” etrusco
Sarà anche possibile degustare il vino “etrusco” prodotto da Francesco Mondini, in anfora sotterrata, processo che gli è valso un premio dell’UNESCO. “Coinvolgendo storici, archeologi, dottori in agraria, geologi, mastri cocciai”, spiega Mondini, “siamo arrivati nel 2014 ad avere un prodotto di eccellente qualità, perfetto nei suoi equilibri e soprattutto totalmente naturale senza aggiunta di sostanze chimiche, una autentica spremuta di uva, naturale come la terra ci dona. Oggi abbiamo l’onore di presentarvi il primo vino al mondo biologico vinificato in orci di terracotta, completamente interrati, con il metodo Mondini”. Ingresso libero e degustazioni gratuite con prenotazioni al numero: 0763 341039. Mail: drm-umb.necropoliorvieto@cultura.gov.it.
Copertina del libro “A tavola con gli Etruschi” di Giorgio Franchetti (Edizioni Efesto)
A tavola con gli etruschi (2022, edizioni Efesto). Questo libro si propone di far conoscere meglio la cultura etrusca seguendo un filo particolare: quello del cibo. Le fonti romane fanno menzione di cibi e prodotti dell’agricoltura quanto dell’allevamento etrusco, così come dei cereali e dei formaggi, ma certamente questi autori vissero e scrissero quando praticamente gli Etruschi erano un popolo ormai da tempo assimilato nel tessuto sociale romano. Il cibo etrusco è giunto a noi in due versioni: quella dipinta, presente nell’iconografia funeraria, e i resti concreti rinvenuti in contesti di vario genere e studiati in archeobotanica. Quanto si è voluto rappresentare il vero e quanto invece va interpretato come un’immagine carica di simbolismo “altro”, lontano dal reale e posta nell’immaginario dell’oltremondo? L’autore propone una rilettura dell’evoluzione dell’immagine del banchetto, partendo dalle tombe più antiche e arrivando fino alla dominazione romana. Nel libro vengono anche proposte delle ricette per mangiare “all’etrusca”.
Attestato Unesco del premio “La fabbrica del paesaggio” all’azienda agricola Tarazona Miriam di Arezzo
“Francesco Mondini ha inseguito per più di vent’anni un sogno: ricreare nella sua terra, la terra degli Etruschi nell’Aretino, il modo in cui i nostri illustri progenitori producevano il vino”, scrive Luigina Besi, presidente Unesco Arezzo che ne ha sostenuto la candidatura. “Con l’aiuto di archeologi e basandosi sulle conoscenze della viticoltura tramandate dal padre e dal nonno ha abbellito le sue colline riprendendo l’uso atavico di alternare filari di viti e filari di ulivi scavando dolcemente il suolo per interrare gli orci artigianali, di terracotta. Chi vede la sua opera se ne innamora. Il riconoscimento dell’Unesco premia la tutela, anzi il miglioramento del paesaggio naturale e culturale, nel rispetto delle vocazioni territoriali, dimostrando la capacità di costruire un modo colto e al tempo stesso produttivo il proprio luogo di lavoro, un paesaggio al tempo stesso poetico e ricco di memoria”.
Sono più di 200 le adesioni dei luoghi della cultura statali in Italia alla “Notte europea dei Musei” che sabato 14 maggio 2022 si terrà in contemporanea in tutta Europa, con l’apertura serale straordinaria dei principali musei, complessi monumentali, parchi e siti archeologici statali al costo simbolico di un euro. Per accedere ai luoghi culturali statali non è più richiesto il possesso del green pass rafforzato, né di quello base, mentre l’utilizzo di mascherine chirurgiche è fortemente raccomandato. Il ministero della Cultura, guidato dal ministro Dario Franceschini, consiglia inoltre di consultare i siti dei musei e dei parchi archeologici prima di programmare la visita. Ecco qualche idea da Nord a Sud dell’Italia.
Cominciamo da Cividale (Ud). Al museo Archeologico nazionale di Cividale del Friuli sabato 14 maggio 2022 è un giorno speciale con laboratori rivolti a bambini e famiglie sul riuso di materiali per guardare ad un futuro sostenibile nel quale “anche i musei hanno il potere di fare la loro parte” (RIUSO 2.0 ore 16.00, a cura di AnthropoiXXI – Per prenotazioni: 335 1067518). E poi… il Museo sarà aperto al pubblico con orario prolungato fino alle 22. Biglietteria e bookshop chiuderanno alle 21.30. Alle 20.30 percorso guidato alla collezione longobarda: Cividale del Friuli. I luoghi del potere. Spunti per osservare la città con altri occhi (visita compresa nel biglietto di ingresso al prezzo simbolico di 1 euro). Prenotazione: MAN Cividale 0432 700700; museoarcheocividale@beniculturali.it
Passeggiate serali al sepolcreto romano do Aquileia con l’archeologo Cristiano Tiussi (foto fondazione Aquileia)
Aquileia (Ud), dove sono previste “Passeggiate serali al Sepolcreto di Aquileia”, alle 21 (si ripeterà anche il 10 giugno 2022). Il direttore della Fondazione Aquileia, l’archeologo Cristiano Tiussi, accompagna alla scoperta dell’unico tratto di necropoli attualmente visitabile ad Aquileia risalente al I sec. d.C.. Max 25 posti disponibili, prenotazione obbligatoria su Eventbrite https://www.eventbrite.it/…/biglietti-passeggiata-con… L’unico tratto di necropoli attualmente visitabile ad Aquileia è costituito da cinque recinti funerari, che si disponevano su una strada secondaria in uscita dalla città. Di dimensioni variabili in lunghezza ma di eguale profondità, essi appartenevano ad altrettante famiglie aquileiesi (Stazia, anonima, Giulia, Trebia, Cestia). Sulla base dei monumenti ancor oggi visibili e delle tombe che vi sono state scavate (1940-1941), i recinti vennero utilizzati a partire dal I secolo d.C. Nel caso della quarta area funeraria, l’uso si protrasse almeno fino al IV-V secolo, come testimoniano svariati sarcofagi tardo-antichi, taluni collocati su pilastrini in mattoni per rendere l’idea della quota originaria di ritrovamento.
Portogruaro (Ve). Sabato 14 maggio 2022 il museo nazionale Concordiese sarà straordinariamente aperto con orario prolungato fino alle 22.30 (ultimo ingresso ore 22), con biglietto simbolico di 1 euro. Alle 20.45 conferenza “Sotto scacco”- Dati archeologici e curiosità sugli scacchi più antichi d’Europa, a cura del direttore Federico Bonfanti.
Tramonto al museo Archeologico nazionale di Altino (foto drm-veneto)
Altino (Ve). Il 14 maggio 2022, al museo Archeologico nazionale di Altino, dalle 19.30 alle 22.30, con un’apertura straordinaria e biglietto di ingresso a 1 euro. “Scopri il fascino della storia di Altino… anche al tramonto!”.
Este (Pd). Apertura straordinaria del museo nazionale Atestino dalle 19 alle 22.30, ingresso al Museo con biglietto simbolico di 1 euro. La biglietteria chiude alle 22. Alle 20.30, “ILIOUPERSIS. ARCHETIPI EPICI LETTURE EPICHE AL MUSEO. LA MORTE DI ACHILLE. Parole, gesti, oggetti, ovvero i segni della memoria” a cura di Alberto Camerotto, Giovanna Gambacurta, Luigi Sperti, Angela Ruta Serafini, Benedetta Prosdocimi. Si consiglia la prenotazione allo 0429.2085.
L’ingresso al percorso espositivo “Argilla. Storie di vasi” alle Gallerie d’Italia di Vicenza (foto intesa sanpaolo)
Vicenza. Palazzo Leoni Montanari – Gallerie d’Italia di Intesa San Paolo propone l’ultimo fine settimana di visita alla mostra “Come saremo. L’Italia che ricostruisce”, con immagini fotografiche di positività della seconda metà del secolo scorso, dall’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo. All’interno del percorso espositivo anche un itinerario musicale ispirato alle immagini in mostra. Sarà visitabile fino al 22 maggio, la mostra dedicata alla rivoluzionaria mappa a volo d’uccello del ‘500, Venezia, che impresa! La grande veduta prospettica di Jacopo de’ Barbari, accompagnata anche da un percorso di “paesaggi sonori” elaborato dagli studenti di musica elettronica e nuove tecnologie del Conservatorio Pedrollo di Vicenza. A disposizione anche l’itinerario espositivo “Argilla. Storie di vasi”, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Padova e “Vedere l’invisibile. Icone russe” dalla collezione di Intesa Sanpaolo, in dialogo con l’artista Valery Koshlyakov. In occasione della Notte dei Musei viene proposta l’originale iniziativa “Sul tetto dell’Olimpo”, un affascinante itinerario notturno dall’Ade al Monte degli Dei per scoprire le figure mitologiche che vegliano sul Palazzo (visita evento, ore 22 e ore 23). Durante la serata viene proposto alle famiglie il family lab “Tutti gli indizi in un vaso”: un invito a diventare detective per una notte per risolvere il mistero che avvolge la collezione di ceramiche antiche, andando a caccia di dettagli per scoprire tutte le verità nascoste in un vaso! (età consigliata 5-12 anni, ore 20.30 e ore 21).
Verona. Sabato 14 maggio 2022 il museo Archeologico nazionale di Verona aderisce con un’apertura straordinaria serale dalle 19.30 alle 22.30 al prezzo simbolico di 1 euro. Vengono proposte al pubblico visite guidate gratuite, a cura dello staff del museo, alle ore 19.30 e alle ore 21.00. Negli stessi orari vi sarà inoltre “Caccia all’oggetto”, attività didattica dedicata ai bambini a cura di SAP società archeologica srl. È gradita la prenotazione (tel. 346 5033652)
Un rilievo egizio esposto al museo Egizio che fa parte del museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
Firenze. Sabato 14 maggio 2022 il museo Archeologico nazionale di Firenze sarà aperto dalle 20 alle 23, con ingresso al costo simbolico di 1 euro. Direttore e curatori saranno presenti per rispondere a tutte le vostre domande e curiosità. All’ingresso sarà distribuito un libro game, con una storia a bivi di cui i visitatori saranno protagonisti.
Arezzo. Sabato 14 maggio 2022 il museo Archeologico nazionale e anfiteatro romano di Arezzo sarà visitabile in via straordinaria dalle 20 alle 23 al costo simbolico di 1 euro. Nell’arco della serata sarà inoltre possibile partecipare a due iniziative speciali: alle 20.15 e alle 21.30 visite al cantiere di restauro degli affreschi con le storie di San Benedetto distaccati dalle pareti del chiostro durante la Seconda Guerra Mondiale a cura del direttore dei lavori, Paola Ilaria Mariotti, funzionario restauratore. Da pochi giorni sono infatti stati consegnati al museo Archeologico nazionale di Arezzo alcuni frammenti del ciclo pittorico che decorava un’ala del chiostro dell’antico monastero di Santa Maria di Monte Oliveto, che oggi è l’ingresso del Museo. Gli affreschi, secondo la testimonianza fondamentale di Giorgio Vasari, furono iniziati dal fiorentino Lorenzo di Bicci e terminati da Marco da Montepulciano, che firmò l’opera datandola al 24 aprile 1448. Il ciclo, raffigurante le Storie di San Benedetto, già seriamente danneggiato, fu quasi completamente distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale: dalla parete semi crollata del lato meridionale del chiostro adiacente alla Chiesa di San Bernardo, nel 1943 furono strappati alcuni frammenti, in parte chiaramente riconducibili a scene della vita del Santo, come la Tentazione di Benedetto, anche grazie al confronto con testimonianze fotografiche precedenti alla guerra. Restaurati immediatamente dopo il recupero, i frammenti furono brevemente esposti al museo d’Arte Medievale e Moderna, per poi essere collocati nei depositi della Soprintendenza locale. Dopo essere stati rintracciati in seguito ad un approfondimento degli studi sulla straordinaria storia dell’edificio del Museo archeologico, monastero medievale edificato sui resti dell’anfiteatro romano di Arezzo, gli affreschi sono stati consegnati dalla Soprintendenza alla Direzione regionale musei della Toscana con l’obiettivo di ricollocarli nel luogo di origine e di raccontarli al grande pubblico. Alle 21, presentazione del saggio dello storico Giorgio Franchetti “A tavola con gli Etruschi. Viaggio alla scoperta dei Rasenna attraverso il loro rapporto con il cibo”, con le musiche dal vivo e le danze del gruppo Phonomachoi, le ricostruzioni del gruppo storico Antichi popoli – Rievocazione etrusca, celtica, medievale e la degustazione gratuita di alcune pietanze elaborate dall’abile archeo-cuoca Cristina Conte, che ha collaborato al volume nella parte riservata alle ricette “all’etrusca”, accompagnate dal vino “etrusco” prodotto da Francesco Mondini in anfora sotterrata, processo che gli è valso un premio dell’UNESCO. Il volume è un viaggio nel passato alla scoperta degli antichissimi Rasenna osservandoli da un punto di vista inedito: quello del rapporto che ebbero con il cibo. Cosa mangiavano gli Etruschi? Come cucinavano gli alimenti? Quanto possiamo affidarci alle opere di autori greci e romani per ricostruire, anche solo parzialmente, abitudini e vita quotidiana di un popolo che non ha lasciato alcuno scritto su questo argomento? Per cercare di rispondere a queste e altre domande, l’autore ha messo a sistema le raffigurazioni dell’arte, specialmente quella pittorica funeraria, le fonti antiche che descrivono cibi e paesaggi, gli oggetti deposti nei corredi all’interno delle tombe e i reperti organici rinvenuti in contesti abitativi e funerari. Il tutto per cercare di fare luce su un aspetto sconosciuto di questa antica città e formulare delle ipotesi. Un viaggio davvero incredibile indietro nel tempo, per comprendere meccanismi sociali, antropologico-culturali e cultuali e riuscire a conoscere meglio questo affascinante e antichissimo popolo. L’ingresso al Museo per le visite autonome così come la partecipazione alle iniziative in programma sono consentiti fino a esaurimento posti. Prenotazione consigliata al 0575 21421 o a museoarcheologicoarezzo@gruppomosaico.com
Il museo Archeologico nazionale e Teatro romano di Spoleto nella locandina con foto di Domenico Lanoce
Spoleto (Pg). Apertura straordinaria del museo Archeologico nazionale e Teatro romano di Spoleto dalle 20 alle 23 al costo simbolico di 1 euro (ultimo ingresso alle 22). Sabato 14 maggio 2022 il Museo ospiterà il 2° itinerario di SPOLIA 5. “Bestiario post/atomico” un progetto che vede coinvolti vari musei, chiese ed istituti culturali del territorio spoletino, a cura di Franco Troiani. Partirà alle 19.30 l’itinerario dedicato ed ispirato ad animali dipinti e/o scolpiti presenti nelle opere e nei reperti della Rocca Albornoz, Casa Romana, palazzo Mauri e Museo archeologico e teatro romano, affiancati da opere di artisti contemporanei ispirate alle varie simbologie di bestiari antichi, medioevali e moderni all’interno di vetrine e percorsi espositivi. Visita guidata alle 21.30 “Animali fantastici nei reperti di Piazza d’Armi” a cura della direttrice Silvia Casciarri. A conclusione un drink offerto da “Amici in Arte” Installazioni di Bruno Ceccobelli, Emanuele De Donno, Stefano Di Stasio, Myriam Laplante, Luca Pucci. Tre sculture di Anonimo contemporaneo. “Artisti, artieri, libri, bestiari e documenti in via di definizione…”, letture di Elisa Cappelli. Video di Matteo Pompili “Viaggiatori sulla Flaminia in FrecciaBianca Ravenna-Spoleto-Roma” 2021. Video di Roberto De Simone “Premio Yves Klein” Ippodromo di Capannelle Roma 2010 (Fotofinish della corsa. Una corsa di galoppo “immateriale” in omaggio a Yves Klein, commentata dallo storico cronista Piero Celli).
RomaCapitale aderisce all’iniziativa aprendo straordinariamente al pubblico in orario serale, dalle 20 alle 2 (ultimo ingresso all’una), gli spazi del Sistema Musei di Roma Capitale. Con ingresso a 1 euro (salvo che non sia diversamente indicato) si può assistere a un ricco programma di eventi e spettacoli dal vivo selezionati tramite l’apposito avviso concorrenziale “Notte dei Musei 2022”. Tra i musei civici coinvolti: musei Capitolini, Centrale Montemartini, Mercati di Traiano – museo dei Fori imperiali, museo dell’Ara Pacis, museo di Scultura antica “Giovanni Barracco”, museo di Casal de’ Pazzi. In questi musei l’accesso è completamente gratuito per i possessori della MIC card. Ma la Notte dei Musei a Roma, è anche l’occasione per visitare moltissimi altri spazi della città che hanno deciso di aderire all’iniziativa come università, accademie italiane e straniere, ambasciate, Istituti di alta formazione, istituzioni e tanti luoghi della cultura e dell’intrattenimento eccezionalmente aperti in orario serale. Sono circa 80 spazi, diffusi sul territorio al cui interno prendono vita oltre 100 eventi, con più di 60 mostre pronte ad accogliere i visitatori.
Allestimento con videomapping del dipinto murale con veduta di Gerusalemme sopra la Porta Triumphalis del Colosseo (foto PArCo)
Roma. Il parco archeologico del Colosseo aderisce con un’apertura straordinaria del Colosseo. Al costo simbolico di 1 euro si potrà visitare in anteprima il nuovo allestimento con videomapping del dipinto murale con veduta di Gerusalemme. Si inaugura infatti la nuova installazione multimediale che, di giorno e in occasione di visite serali, offrirà al pubblico un’esperienza multisensoriale che restituisce la visione e il racconto del dipinto di Gerusalemme, un’importante testimonianza di una fase di vita del Colosseo meno nota, ma più duratura rispetto a quella di epoca romana. Durante l’Impero dalla Porta Triumphalis dell’Anfiteatro Flavio entrava in scena il corteo di gladiatori e animali che in occasioni di giochi e spettacoli si esibivano sul piano dell’arena. Secoli dopo, e precisamente nel corso del XVII secolo, sull’arco di fondo di questa porta veniva realizzato uno straordinario dipinto murale raffigurante una veduta della città di Gerusalemme, collegandola idealmente a Roma. La visita prevede l’ingresso dal varco consueto, l’esperienza con il videomapping, breve passeggiata con affaccio sul belvedere occidentale e uscita. Il biglietto, non prenotabile, potrà essere acquistato in ordine di arrivo presso la biglietteria in piazza del Colosseo. L’accesso avverrà dall’ingresso riservato allo staff e il percorso di visita sarà limitato all’accesso all’ambiente del dipinto (durata della visita 20 minuti circa). Orario: dalle 20 alle 23 con ultimo ingresso alle 22.30 (slot orari di 50 ingressi ogni 15 minuti). Apertura biglietteria alle 19.45.
Roma. La Soprintendenza Speciale di Roma sabato 14 maggio 2022 apre al pubblico alcuni dei siti archeologici più suggestivi: Terme di Caracalla, Villa di Livia, Arco di Malborghetto, Mitreo Barberini, Area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme, Area archeologica Nuovo Mercato di Testaccio. Tutte le modalità di prenotazione a questo link https://bit.ly/3Lcf5t6. “Con queste aperture straordinarie confermiamo la volontà della Soprintendenza di impegnarsi a rendere il più possibile aperti al pubblico e fruibili i suoi gioielli archeologici”, ha dichiarato Daniela Porro soprintendente speciale di Roma. Il programma è articolato e offre diverse opportunità di visita dal centro alle periferie.
Veduta aerea del complesso delle Terme di Caracalla a Roma (foto Mibact)
Una passeggiata alle Terme di Caracalla. Tra le opere pubbliche che egli lasciò a Roma, vi furono le magnifiche Terme che portano il suo nome, la cui sala per i bagni caldi è costruita, secondo gli architetti, con una tecnica che non si può riprodurre con nessun tipo di imitazione. Così nella Historia Augusta si descrivono le magnifiche Terme di Caracalla. Queste sono uno dei complessi termali più grandi e meglio conservati dell’antichità, realizzate nella parte meridionale della città e inaugurate per iniziativa di Caracalla nel 216 d.C. La pianta rettangolare è tipica delle grandi terme imperiali e le imponenti strutture, articolate nei diversi ambienti, riescono ancora ad evocare la vita e le attività degli antichi frequentatori e suggeriscono il lusso che le caratterizzava. Le terme, infatti, non erano solo un edificio per il bagno, lo sport e la cura del corpo, ma anche un luogo per il passeggio e lo studio. Si entrava nel corpo centrale dell’edificio da quattro porte sulla facciata nord-orientale. Sull’asse centrale si possono osservare in sequenza il calidarium, il tepidarium, il frigidarium e la natatio. Ai lati di questo asse sono disposti simmetricamente altri ambienti attorno alle due palestre. Ancora oggi le distese dei mosaici, i resti delle vasche e della decorazione architettonica, conservata negli estesi sotterranei, suggeriscono chiaramente il programma decorativo originario che le rende uno dei gioielli di Roma antica. Per l’approvvigionamento idrico fu creato un ramo speciale dell’Aqua Marcia, l’Aqua Antoniniana. Nella serata del 14 maggio 2022 sarà possibile accedere, senza prenotazione, dalle 19.30 alle 22.30, con quattro momenti di “orientamento alla visita” curati da Coopculture.
Il modellino dell’Arco quadrifronte inglobato nel Medioevo in una chiesa fortificata, esposto nell’Antiquarium dell’Arco di Malborghetto (foto ssabap-roma)
Il sogno prima della battaglia. L’Arco di Malborghetto è legato all’imperatore Costantino in ricordo del suo sogno premonitore alla vigilia della battaglia contro Massenzio del 28 ottobre 312. Intorno ad esso, nei secoli, sorse un piccolo borgo e si perse la memoria dell’imperatore, poi ritrovata grazie a studi recenti della Soprintendenza. Nell’Arco è situato un piccolo Museo contenente materiali provenienti dagli scavi nell’area di Roma Nord che sarà possibile vedere con visite libere sabato 14 maggio 2022 dalle 19.30 alle 22.30, ingresso gratuito senza prenotazione.
Una stanza della Villa di Livia, sulla via Flaminia, riportata in luce dagli scavi della soprintendenza (foto ssabap-roma)
La prima villa imperiale. Sabato 14 maggio 2022 sarà aperta al pubblico dalle 18 alle 21 la Villa di Livia, l’elegante residenza suburbana realizzata nel 38 a. C. dall’imperatore Augusto e da sua moglie Livia Drusilla costituendo il primo esempio di villa imperiale. Eretta su un poderoso terrazzamento all’incrocio tra la Via Flaminia e la via Tiberina, è ricordata dagli autori antichi come ad Gallinas Albas. La villa si contraddistingue per l’alternarsi di numerose zone destinate al verde, predilette dalla coppia imperiale, e blocchi edilizi articolati in settori funzionali collegati tra loro da lunghi corridoi: il giardino grande con il boschetto di allori, il giardino piccolo di fronte alle stanze da letto (cubicula) di Augusto e Livia, il quartiere privato articolato attorno a un atrio, quello di rappresentanza prospiciente un peristilio, il quartiere degli ospiti, il complesso termale di età flavia ristrutturato in età severiana. Di particolare rilievo è il triclinio semipogeo affrescato con una pittura continua di giardino dalla valenza simbolica. Le numerose ristrutturazioni dimostrano che la villa visse almeno fino al V-VI secolo d. C. Dopo l’abbandono a partire dal Seicento l’area fu soggetta a spoliazioni per la ricerca di antichità. Il rinvenimento nel 1863 della statua di Augusto e della sala semipogea le diedero notorietà ma non le garantirono protezione. Soltanto dal 1982, con l’acquisizione statale della sommità della collina, la Villa è stata sottoposta a tutela e ad indagini archeologiche proseguite fino al 2010 che hanno restituito numerosi reperti conservati nel suo Antiquarium. Oggi Villa di Livia rappresenta uno degli esempi più importanti di villa imperiale, caratterizzata da pregevoli pitture e pavimenti in mosaico e opus sectile, costituendo un’oasi archeologica in una zona di Roma ormai urbanizzata e deteriorata. Le visite sono libere, gratuite e senza prenotazione.
Mosaici pavimentali visibili nell’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma (foto ssabap-roma)
Una serata all’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme. Sabato 14 maggio 2022 dalle 19 alle 22 sarà aperta al pubblico l’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme che si attesta sul palazzo imperiale (“Ad Spem veterem”) di età severiana poi ampliato e da Costantino (“Sessorium”) e abitato soprattutto dalla madre Elena, di cui comprende al suo interno o appena oltre i suoi confini resti consistenti: aule monumentali, anche inglobate nella chiesa di S. Croce, il Circo Variano e l’Anfiteatro Castrense (edifici da spettacolo ad uso della famiglia imperiale e della corte), la basilica civile (per l’amministrazione della giustizia), le domus dei funzionari di corte. A far da sfondo l’Acquedotto Claudio e le Mura Aureliane. Le visite, due turni alle 19 e alle 20.30, a cura della responsabile dell’area, l’archeologa Simona Morretta, sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo – Posti esauriti.
L’affresco con il dio Mitra all’interno del Mitreo Barberini a Roma (foto ssabap-roma)
Notte dei Musei al Mitreo Barberini. Nell’ambiente seminterrato della Palazzina Savorgnan di Brazzà, sede del Circolo Ufficiali delle Forze Armate d’Italia, si cela un luogo di culto sotterraneo, conosciuto come Mitreo Barberini. Tutto della sala sotterranea, con volta a botte e banchine laterali dove si distendevano i fedeli, richiama il culto mitraico particolarmente diffuso tra le legioni romane soprattutto nel medio e tardo impero. Il Mitreo è stato rinvenuto casualmente nel 1936 e presenta una complessa e rara decorazione ad affresco (sono solo tre gli affreschi mitraici nel mondo!) in cui si possono ammirare i segni dello zodiaco nella volta celeste, dieci quadretti che raccontano la nascita di Mitra nella caverna e le sue imprese e la scena centrale dell’uccisione rituale del toro. Il ciclo di affreschi è stato sottoposto a un accurato intervento di restauro seguito dalla Soprintendenza Speciale di Roma ed è tenuto costantemente sotto controllo. Le visite guidate a cura dell’archeologa Antonella Bonini sono con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo. Sono tre i turni di visita previsti alle 19, alle 20 e alle 21 – Posti esauriti.
Anfore nell’area archeologica sotto il Nuovo Mercato Testaccio (foto ssabap-roma)
Notte al mercato. Apertura straordinaria in occasione della Notte dei Musei dell’area archeologica sottostante il Nuovo Mercato di Testaccio. Il sito archeologico scavato per la realizzazione del Nuovo Mercato Testaccio, ha restituito una sequenza continua di livelli di occupazione umana dall’inizio dell’era volgare ad oggi. In particolare sono stati individuati strati databili tra il I e il V secolo d.C. con i resti di strutture utilitarie (magazzini, discariche organizzate) che raccontano il paesaggio legato all’economia di Roma antica, l’area logistica della città alle spalle del porto fluviale. Il sito archeologico è stato scavato e conservato sotto il complesso del nuovo mercato del rione. Nella parte visitabile del sito archeologico si vedono i resti, risalenti alla prima età imperiale, di un sistema di ambienti coperti e cortili scoperti, con una viabilità di servizio che risultano peculiari per il materiale da costruzione utilizzato. Tutti i “muri” del sistema sono infatti realizzati con anfore svuotate e reimpiegate impilate le une sulle altre. Allo stato attuale questo sistema di ambienti è stato identificato, nel settore nordorientale come un’ampia area di discariche per materiale edilizio di reimpiego, costituito per la maggior parte da frammenti di anfore e materiale laterizio. Il percorso permette di visitare parte degli scavi che saranno a breve interessati da lavori di restauro e di allestimento espositivo. Le visite, a cura del responsabile del sito Renato Sebastiani, sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo. Tre i turni di visita previsti per un massimo di 25 partecipanti per turno alle 19, alle 20 e alle 21.
Affresco con il dio Mitra all’interno del Mitreo di Marino (foto ssabap-roma)
Marino (Rm). Sabato 14 maggio 2022 sarà possibile visitare il Mitreo di Marino (Rm) di sera, dalle 19 alle 22, grazie alle visite guidate gratuite dei funzionari della Soprintendenza (visite guidate: ore 19.15 e 21.15, max 15 persone per volta. Posti esuriti). Le pitture del Mitreo di Marino, individuato casualmente nel corso di lavori edilizi nel Secondo Dopoguerra, rappresentano sicuramente uno degli episodi più rilevanti e suggestivi della pittura romana di epoca imperiale. L’ottimo stato di conservazione, miracoloso date le condizioni ambientali dell’edificio, ricavato in una cisterna scavata nel banco tufaceo al piede del rilievo su cui sorge il paese, consente di apprezzare in tutto il suo sviluppo il ciclo iconografico caratteristico del racconto salvifico della religione di origine persiana incentrata su Mitra, in cui il giovinetto, ispirato dal Sole compie il rito, allusivo alla fecondità, del sacrificio del toro (tauroctonia), alla presenza dei suoi alfieri Cautes e Cautopates e della Luna che pare ritrarsi di fronte alla rivelazione divina, mentre sui lati una serie di quadretti illustranti la teologia del Mitraismo, nonché di apprezzare l’altro livello artistico della pittura antica ancora a fine II secolo d.C., pure in un episodio senza dubbio secondario e marginale sia per dislocazione che per committenza. Proprio questo ultimo aspetto è illustrato dalle iscrizioni con i nomi dei donatori della decorazione e di altre sistemazioni dell’edificio, personaggi di modesta condizione sociale ma evidentemente facoltosi al punto di finanziare i lavori. Sulla pertinenza del monumento sono state avanzate diverse ipotesi, la più suggestiva quella secondo cui si doveva trattare del luogo di culto riservato agli operai e al personale delle vicine cave di peperino (lapis Albanus).
Cagliari. Sabato 14 maggio 2022 il museo Archeologico nazionale di Cagliari si può visitare fino alle 23. Per la serata saranno esposti i giavellotti in ferro dal tempio di Antas (Fluminimaggiore) recentemente restaurati e ora nuovamente visibili al pubblico. I reperti votivi sono relativi alla fase punica del tempio dedicato al dio Sid e sono datati al IV-III sec. a.C. Dalle 20 l’ingresso al Museo avverrà al costo simbolico di 1 euro. La biglietteria chiuderà alle 22.
Campi Flegrei (Na). Anche il Parco archeologico dei Campi Flegrei aderisce alla Notte Europea dei Musei. Sarà possibile, nella serata del 14 maggio 2022, accedere straordinariamente al museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia al costo simbolico di 1 euro. Per l’occasione verrà proiettato il cortometraggio originale “Partenopellade. Avventura da Cuma a Neapolis tra mito e realtà” che ha visto tra le location protagoniste anche il Parco archeologico di Cuma e la Piscina Mirabilis a Bacoli. Il corto è stato realizzato dai ragazzi di Marano di Napoli per il Piano Triennale delle Arti promosso dal ministero della Cultura, in collaborazione con il museo Archeologico di Napoli, il parco archeologico dei Campi Flegrei, l’istituto comprensivo statale ICS “Socrate-Mallardo” di Marano, l’associazione Musicon-l’oro, la proloco Marano Flegrea, e la Scuola Secondaria di primo grado “Massimo D’Azeglio” di Marano.
L’Ermes a riposo, bronzo da Ercolano, conservato nella Collezione della Villa dei Papiri al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto Luigi Spina)
Napoli. Sabato 14 maggio 2022 dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso alle 22), il biglietto del museo Archeologico nazionale di Napoli avrà il costo simbolico di 1 euro. “I nostri tesori vi aspettano”, ricordano alla direzione. E stasera (e anche domenica) sarà possibile ammirare l’installazione “Mosaici di carta” di Caroline Peyron nella sala dell’Ercole Farnese.
Ercolano (Na). Il parco archeologico di Ercolano partecipa all’evento europeo con l’apertura straordinaria serale del percorso sotterraneo del Teatro Antico con tre turni di visita – alle 20.00, 21 e 22 – aperti per gruppi di massimo 10 persone per ciascun turno; la durata della visita sarà di circa 50 minuti. Il costo del biglietto sarà di 1 euro, salvo le gratuità previste dalla normativa. L’acquisto dei biglietti potrà avvenire on line al sito www.ticketone.it (prevendita 1,50 euro) e in biglietteria. La vendita per la visita al Teatro terminerà, sia on line, sia in biglietteria, alle 18 del 14 maggio 2022. I visitatori sono invitati a presentarsi all’ingresso del teatro, in corso Resina n. 187, con 10 minuti di anticipo rispetto all’orario di inizio della visita. Si ricorda che il percorso è dedicato solo a chi ha compiuto 18 anni. A causa del numero dei posti limitati si consiglia di programmare in anticipo l’acquisto del biglietto. Si ricorda inoltre che il costo del biglietto di accesso al Teatro Antico per le visite diurne rispetterà le consuete tariffe e che in occasione della Notte Europea dei Musei l’area archeologica non sarà visitabile.
Visione notturna del tempio di Giove nel Foro di Pompei (foto parco archeologico di pompei)
Parco archeologico di Pompei. Sabato 14 maggio 2022, il sito di Pompei, la villa di Poppea ad Oplontis, il museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” presso la Reggia di Quisisana e la Villa Regina a Boscoreale, saranno aperti in via straordinaria dalle 20 alle 23 (chiusura biglietterie ore 22) con ingresso a 1 euro (gratuito a Boscoreale e per i minori di 18 anni in tutti i siti, come da normativa vigente).
Pompei. A Pompei, entrando da Porta Marina si potrà visitare l’area monumentale del Foro Civile – illuminata a cura di Enel Sole e con un accompagnamento sonoro di sottofondo – dove si affacciano tutti i principali edifici pubblici per l’amministrazione della città e della giustizia, per la gestione degli affari, per le attività commerciali, come i mercati, oltre ai principali luoghi di culto cittadino. Il percorso si conclude con la visita all’Antiquarium, edificio dell’’800 che ospita uno spazio museale dedicato all’esposizione permanente di reperti che illustrano la storia di Pompei. Uscita da Piazza Esedra.
La villa di Poppea a Boscoreale, illuminata per le visite serali (foto cesare abbate)
Villa Regina a Boscoreale. Alla Villa Regina a Boscoreale sono previste 2 visite guidate (alle 20.30 e alle 21.30) a cura degli archeologi di Coopculture. La visita condurrà alla scoperta degli ambienti della Villa Regina, che costituisce un esempio tra i meglio conservati di fattoria rustica adibita alla produzione del vino, con i numerosi dolia interrati, usati per la conservazione del vino.
Visite serali anche al museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” nella Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia (foto Francesco Squeglia)
Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi – Reggia di Quisisana. Passeggiata libera alla Reggia di Quisisana che ospita il Museo Archeologico “Libero D’Orsi” di Castellammare di Stabia, nuovo spazio museale dedicato all’esposizione di numerosi e prestigiosi reperti del territorio stabiano.
Villa di Poppea a Oplontis/Torre Annunziata. Ad Oplontis è prevista l’apertura della Villa di Poppea, tra i più splendidi esempi di villa dell’aristocrazia romana, attribuita a Poppea Sabina, moglie dell’imperatore Nerone. L’Archeoclub d’Italia APS – sede di Torre Annunziata “Mario Prosperi”, organizza per l’occasione “Musica e strumenti musicali presso gli antichi”, itinerario guidato nella villa con intermezzi musicali a cura degli studenti del Liceo Musicale Pitagora. Prenotazione consigliata all’indirizzo mirella.azzurro@gmail.com. Biglietti acquistabili presso i singoli siti (Pompei- Porta Marina, Oplontis e Museo D’Orsi) e/o on line sul sito www.ticketone.it (con prevendita di 1,50 euro).
Paestum e Velia (Sa). Per l’occasione il parco archeologico di Paestum e Velia organizza due visite guidate tematiche. A Paestum, il direttore Tiziana D’Angelo accompagnerà il pubblico in una visita nel Santuario meridionale sulle orme del Grand Tour, il viaggio di istruzione dei giovani benestanti di tutta Europa in Italia, intrapreso dalla fine del XVI secolo e per tutto il Settecento. Paestum fu una tappa obbligata nell’itinerario per approfondire gli studi classici: con i suoi tre templi dorici ancora ben conservati era possibile, infatti, ammirare la cultura greca, ma senza recarsi in Grecia. A Paestum e al Grand Tour si legano importanti nomi come Winkelmann che elaborò proprio qui la sua teoria sull’arte greca; Giovanni Battista Piranesi che fece dell’area archeologica il soggetto di superbe incisioni e Johann Wolfgang Goethe che credette di riconoscere nei templi dorici pestani la perfezione dell’arte classica. Per calarsi meglio nell’atmosfera settecentesca, le visite avverranno alla luce di piccole lanterne date ai visitatori per seguire il percorso di visita. A Velia, il vero protagonista delle visite tematiche sarà il porto antico e, in particolare, il rapporto che da sempre ha legato la città con il mare: dal mare arrivarono i Focei che fondarono la colonia di Elea; nel mare si sono concentrati gli interessi economici della comunità; grazie al mare si strinsero importanti relazioni e scambi di saperi. La visita tematica si concentrerà nella città bassa, ovvero nel quartiere a ridosso della spiaggia antica, e sarà a cura dell’archeologo Francesco Uliano Scelza. Anche qui la visita tematica avverrà con le lanterne per ripercorrere le tappe più importanti di questo binomio città- mare dalle origini fino all’età romana.
Matera. Sabato 14 maggio 2022 il museo nazionale di Matera apre dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso 22) con ingresso a 1 euro per tutti. A partire dalle 21, in collaborazione con l’associazione culturale ‘R. D’Ambrosio’, al museo Archeologico nazionale ‘Domenico Ridola’, nella sala dedicata alla sezione magnogreca e classica al primo piano, si esibirà il Quintetto di fiati Lucus. Un’occasione imperdibile per ripercorrere la storia del territorio e delle nostre radici, in cui l’eco del passato risuonerà in armonia con la musica, fondendosi in un’esperienza sensoriale davvero unica.
Taranto. Sabato 14 maggio 2022 l’ingresso al museo Archeologico nazionale di Taranto costa 1 euro. Apertura serale straordinaria, dalle 20 alle 23 (con ultimo accesso alle 22.30). In programma numerose attività. Oltre alle visite in autonomia, sarà possibile ammirare da vicino i “Tesori mai visti dai depositi del MArTA” nella sala incontri del museo tarantino. Sarà l’archeologa Serena D’Alfonso dell’università di Bari ad accompagnare i visitatori alla scoperta delle “Storie di terracotta. Dall’archeologia della produzione al restauro archeologico”. L’operatore tecnico del laboratorio di restauro del MArTA, Mario Pazzano, invece condurrà i visitatori dietro le quinte del Museo svelando le tecniche che servono ad arrestare il degrado e a valorizzare le testimonianze provenienti dal passato. Nel Chiostro nel frattempo si potrà assistere al Workshop a cura degli operatori del mare tarantini. All’interno del progetto FISH&C.H.I.P.S. e in concomitanza con la mostra figitale su “Taras e i doni del mare”, al MArTA la Cooperativa dei mitilicoltori aderenti alla ConfCommercio di Taranto, presieduta da Luciano Carriero, terrà laboratori sulle attività di pesca e mitilicoltura di Taranto. Sarà anche possibile visitare le tre mostre temporanee in corso: quella di arte contemporanea dell’artista Federico Gori, dal titolo “L’Età dell’Oro”, la mostra fi-gitale “Taras e i doni del mare”, e la mostra “Taras e Vatl”.
Reggio Calabria. Per l’occasione il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria ha previsto una serie di iniziative culturali per rendere più suggestiva la visita dopo il tramonto, un primo assaggio delle attese Notti d’Estate al MArRC. A partire dai percorsi guidati di visita museale “Nottetempo. Aree sacre e rituali nel mondo greco”, programmati alle 21 e alle 21.30, e offerti gratuitamente al pubblico. “Sarà un viaggio emozionante, volto alla scoperta di antichi santuari atipici“, spiega il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “Si tratta degli spazi sacri entro cui si svolgevano alcuni riti notturni, che saranno presentati attraverso una accurata selezione di straordinari reperti: dall’area sacra di Griso Laboccetta a Reggio Calabria, fino al santuario locrese della Mannella e a quello di loc. Calderazzo a Rosarno. Ringrazio le dott.sse Roberta Eliodoro e Cristiana La Serra, collaboratrici ai Servizi Educativi del Museo, e il funzionario archeologo Daniela Costanzo che coordina l’iniziativa”. I percorsi, di circa 1 ora (inclusa una visita finale ai Bronzi di Riace e di Porticello), saranno aperti a un massimo di 20 partecipanti, con ritrovo in piazza Paolo Orsi, atrio del MArRC. Per partecipare è necessario inviare una mail a man-rc.didattica@beniculturali.it. “Alle 20.30 apriremo eccezionalmente al pubblico la magnifica terrazza affacciata sullo Stretto”, spiega ancora Malacrino. “Grazie alla preziosa collaborazione con il Planetario “Pythagoras”, guidato dalla prof.ssa Angela Misiano, sarà possibile ammirare la volta celeste con i telescopi e gli strumenti astronomici”. Per la professoressa Misiano: “Condizioni luminose permettendo, data la presenza della Luna in fase quasi piena, si potranno vedere l’ammasso globulare M13 nella costellazione dell’Ercole e la stella doppia Algieba, della costellazione del Leone”. E poi la magnifica collezione di circa 50 capolavori vascolari, giunti appositamente dal bellissimo museo nazionale Jatta di Ruvo di Puglia, per la mostra “Il vaso sui vasi”, inaugurata il 12 maggio 2022 al Livello E del MArRC. Al museo si accede senza prenotazione ed è fortemente raccomandato l’uso della mascherina chirurgica.
Sicilia. Sabato 14 maggio 2022 nuova straordinaria opportunità di visitare i beni culturali siciliani con il biglietto d’ingresso al prezzo simbolico di 1 euro. A partire dalle 19 e fino alle 23 (in alcuni siti alle 24) sarà possibile visitare, quindi, i principali musei regionali della Sicilia, molti dei quali, per l’occasione, proporranno visite guidate e allestimenti particolari. Per celebrare la serata, molti dei musei siciliani hanno programmato iniziative speciali. In particolare si segnalano:
Agrigento. Il museo Archeologico Griffo di Agrigento sarà aperto dalle 19 alle 22 con il seguente programma: alle 19, nel giardino del Museo concerto della U.S. Naval Forces Europe and Africa Band; alle 20 e alle 20.45, visita guidata all’itinerario tematico “L’etica della guerra nel mondo greco antico, alle 20.30 e alle 21.45, nella Sala Zeus, Gaetano Aronica legge “Omero, Iliade” di Alessandro Baricco.
Catania. In provincia di Catania aperti dalle 20 alle 22: il museo di Adrano e le Mura Dionigiane. Il museo della Ceramica di Caltagirone sarà visitabile dalle 18.30 alle 21.
Enna. Il parco archeologico di Piazza Armerina e della Villa Romana del Casale propone la visita della Villa Romana, del museo di Palazzo Trigona ad Aidone e del museo regionale di Aidone. Inoltre, alle Terme della Villa del Casale alle 21 si terrà una conversazione per illustrare il mosaico pavimentale del Tepidarium con resti di scena di ludi, tra cui la corsa con le fiaccole. La conversazione sarà tenuta dal prof. Paolo Barresi dell’università Kore di Enna e dal dott. Rosario Patanè, responsabile delle attività di valorizzazione del Parco archeologico.
Messina. Al MuMe – Museo Interdisciplinare di Messina (apertura dalle 20 alle 24) sarà allestita una piccola sezione espositiva e didascalica del culto mariano della Lettera, patrona di Messina, la cui festività ricorre il 3 giugno. Alle opere già esposte nel circuito museale del primo piano si aggiungerà una trascrizione in cinese del XVII secolo della lettera della Madonna ai messinesi (42 d.C.) e alcune opere artistiche tra cui due Cartagloria del XVII secolo in argento bulinato e sbalzato. Durante la serata le guide turistiche della provincia di Messina effettueranno visite guidate approfondite con gratuità per i giovani fino a 18 anni di età. Sempre in provincia di Messina aperto (dalle 20 alle 24) il parco archeologico di Tindari dove sarà possibile visitare: l’Antiquarium di Milazzo, a Tusa l’area archeologica di Halaesa Arconidea limitatamente all’Antiquarium, al Lapidarium e alla Chiesa di Santa Maria delle Palate. A Patti negli stessi orari aperta l’area archeologica e l’Antiquarium di Tindari e la Villa romana. A Capo d’Orlando ingresso libero dalle 20 alle 24 per l’area archeologica di Bagnoli. A Taormina, dalle 20 alle 23 sarà aperto il Teatro Antico e a Giardini Naxos apertura, sempre dalle 20 alle 23, per il museo Archeologico. Nell’Isola di Lipari il museo Archeologico Eoliano Bernabò Brea resterà aperto alle visite dalle 20 alle 23.
Palermo. Al museo Archeologico regionale A. Salinas apertura fino a mezzanotte. Con un sovrapprezzo è possibile prenotare la visita guidata alla collezione del Museo e alla statua di Athena, proveniente dal museo dell’Acropoli di Atene, e gustare un calice di vino. Richieste dirette al personale di Coopculture. Al museo regionale di Palazzo Abatellis apertura dalle 20 alle 24: Notturno a Palazzo Abatellis “Umanità del MedioEvo nel Trionfo della Morte” e “Umanità del Rinascimento in Laurana e Gagini”. Palazzo Mirto resterà aperto, sempre dalle 20 alle 24, con “L’arte di ricevere nei saloni di primo piano” e “L’arte di vivere il quotidiano negli ambienti del secondo piano.
Ragusa. Aperto dalle19 alle 22 il Convento della Croce a Scicli.
Siracusa. Alla Galleria regionale di Palazzo Bellomo in mostra “Le figure del presepe” in collaborazione con il Liceo artistico Gagini di Siracusa. Aperti anche l’Ipogeo di Piazza Duomo (dalle 20 alle 24) e il museo Archeologico Paolo Orsi (dalle 19 alle 23). Aperto anche il Castello Maniace (dalle 20 alle 24) dove, nella Sala Ipostila, si potrà ammirare la mostra “Passi” di Alfredo Pirri. A Palazzolo Acreide dalle 19 alle 23 si può visitare Palazzo Cappellani. A Lentini, dalle 16 alle 22, visitabile con un euro l’area archeologica di Monte San Basilio – San Mauro e il parco archeologico di Leontinoi che resterà aperto fino alle 22.00
Trapani. L’area monumentale del parco archeologico di Selinunte resta aperta dalle 19 alle 24. Stesso orario per il Museo del Satiro che si trova nella chiesa di S. Egidio a Mazara del Vallo. Al parco archeologico di Segesta apertura straordinaria dalle 20 alle 24. A Marsala restano aperti 19.30 alle 22.30 il parco archeologico Lilibeo e il museo Archeologico di Baglio Anselmi.
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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