Vieste (Fg). Il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo ha vinto il premio Venere Sosandra, assegnato dal pubblico della V edizione del Vieste Archeofilm

Frame del film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo
Nuovo riconoscimento per il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo, prodotto da Rai Cultura. È arrivato dalla V edizione del Vieste Archeofilm 2025, festival internazionale del cinema di archeologia, arte e ambiente, che si è tenuto al Castello Svevo di Vieste (Fg), dal 24 al 26 giugno 2025, organizzato da Città di Vieste, Polo Culturale Vieste, ArcheoLogica srl, Archeologia Viva, Firenze Archeofilm. Il film più gradito dal pubblico è stato appunto “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo, cui è andato il premio Venere Sosandra 2025. Il film (Italia 2023, 56’) è il racconto degli scavi del santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni (Si), premiati come la scoperta archeologica dell’anno. Dal 2020 al 2022, la vasca sacra, cuore del santuario, ha restituito oltre 200 manufatti in bronzo e più di 5000 monete, ma soprattutto ci ha consegnato il racconto fedele di un passato solo apparentemente lontano dal nostro presente, che ci parla ancora di salute e fede.
San Casciano dei Bagni (Si). Prima Tv (anche a teatro) del film “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” di Brigida Gullo, seconda puntata sugli scavi al Santuario termale etrusco e romano che racconta le nuove scoperte e i nuovi filoni della ricerca, sempre più interdisciplinare

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: vasca sacra, recupero del serpente agatodemone in bronzo (foto ludovico salerno / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)

Ci siamo. La nuova puntata del programma “Italia, viaggio nella Bellezza”, dedicata al Santuario termale etrusco e romano di San Casciano dei Bagni (Si) è pronta per la messa in onda. Era prevista per febbraio 2025. È slittata di un mese: in prima visione su RAI Storia lunedì 24 marzo 2025, alle 21.10; martedì 25, alle 9.45; mercoledì 26, alle 6.30; giovedì 27, alle 23; venerdì 28, alle 15. Con un titolo nuovo rispetto al trailer di dicembre 2024: non più “Oltre il bronzo, lo scavo di San Casciano dei Bagni” ma “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” di Brigida Gullo, un programma di Eugenio Farioli Vecchioli a cura di Paola Principato, produttore esecutivo Sabrina Destito. E per gli abitanti (e gli interessati) di San Casciano dei Bagni il sindaco Agnese Carletti ha organizzato la proiezione del documentario alle 21.10, al teatro dei Georgofili Accalorati di San Casciano dei Bagni.

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: Emanuele Mariotti, Jacopo Tabolli e Ada Salvi con orante (foto claudia petrini / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)

Il presidente Giovanni Laezza consegna aalla regista Brigida Gullo il premio Cinema archeologico RAM film festival 2024 per il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” (foto graziano tavan)
Il film “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” (Italia 2025), che segue quello del 2023 “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” che alla 35.ma edizione del RAM film festival di Rovereto, nell’ottobre 2024, ha fatto il pieno di consensi, racconta le nuove scoperte e i nuovi filoni della ricerca, sempre più interdisciplinare, che sta ricostruendo con sempre maggiori dettagli il passato sacro di questo meraviglioso paesaggio termale, a partire dalle nuove statue in bronzo: dai corpi femminili e maschili, tra cui una bellissima figura in preghiera, alcuni lasciati come dono nella loro metà esatta, fusa con la precisione di un taglio chirurgico, agli animali, come una serie di serpenti bronzei di forme e dimensioni diverse, come un serpente barbuto e crestato, lungo quasi un metro. È quello che gli antichi chiamavano agatodèmone, lo spirito buono e profetico della sorgente incarnato in un corpo di rettile. Non solo oggetti in bronzo, ma anche dei preziosissimi materiali organici perfettamente conservati. Centinaia di uova deposte nell’acqua. E ritrovate nel fango. Alcune intatte. Ciò che di più raro possa emergere da uno scavo, segno tangibile di un dono che forse allude anch’esso alle capacità generatrici della vasca sacra (vedi San Casciano dei Bagni (Si). Rai Cultura presenta in anteprima il trailer del film “Oltre il bronzo, lo scavo di San Casciano dei Bagni” di Brigida Gullo ed Eugenio Farioli Vecchioli, seconda puntata di “Italia, Viaggio nella Bellezza” con gli eccezionali risultati della campagna 2024: dal serpente agatodemone in bronzo alle uova di gallina, dagli ex voto in foglia d’oro alle statue in bronzo, dalle monete alle iscrizioni etrusche e latine | archeologiavocidalpassato).

Veduta zenitale sull’area di scavo archeologico del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (Si) (foto sabap-si)

La regista Brigida Gullo segue le riprese della nuova puntata di “Italia nella Bellezza” dal titolo “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” (foto sabap-si/unistrasi/comune-san-casciano)

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: bimbo augure, con iscrizione in etrusco sulla gamba destra, e nella mano sinistra una palla (foto claudia petrini / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)
Cosa succede quando l’emozione della scoperta archeologica, immediata e contagiosa, cede il passo all’emozione del produrre conoscenza? È la domanda alla quale tenta di rispondere la nuova puntata di “Italia. Viaggio nella bellezza” dal titolo “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni”, di Brigida Gullo con la regia di Eugenio Farioli Vecchioli, in onda in prima visione lunedì 24 marzo 2025 alle 21.10 su Rai Storia. L’ultima campagna di scavo nel sito archeologico del Bagno Grande, finita a ottobre del 2024, ha rivelato scoperte eccezionali. Ma la ricerca archeologica non è una caccia al tesoro. L’aspirazione più alta per uno studioso è infatti quella di produrre conoscenza: ovvero interrogare i reperti e restituire al pubblico la loro storia. Il santuario etrusco e romano di San Casciano dei Bagni è una delle più importanti scoperte archeologiche degli ultimi decenni. La vasca sacra del Bagno Grande è il cuore centrale di un santuario dapprima etrusco e poi romano che ha accolto devoti per quasi 800 anni, dal III secolo a.C. al V d.C. Dal 2020 a oggi gli scavi hanno riportato alla luce uno straordinario deposito votivo intatto che l’acqua e il fango hanno conservato per più di duemila anni. Anche l’ultima campagna di scavo, nell’estate de 2024 ha colpito gli archeologi e l’opinione pubblica, per numero, varietà e stato di conservazione dei reperti. Una bellissima statua di bambino, che nasconde il suo segreto in una manina, un busto tagliato a metà con una posa regale, un serpente alato, il demone della vasca sacra e ancora monete, tante: sono solo alcune delle testimonianze fuse nel bronzo, che hanno chiamato a raccolta un gruppo di esperti.

Una fase dei controlli dei bronzi di San Casciano alla fine della mostra “Gli dei ritornano” al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)
La ricerca archeologica, oggi, si avvale delle più svariate discipline. Il bronzo è un materiale misterioso che pone molte domande: quanto corre veloce la corrosione? Qual è il modo migliore per fermarla? E ancora: quando è stata fusa e dove una statua? Tutte le scienze applicate ai beni culturali mettono a disposizione i propri strumenti per offrire risposte a queste domande. Così fisici, chimici, geologi, storici dell’arte antica, numismatici, epigrafisti e restauratori si riuniscono tutti intorno ai reperti nel tentativo di tracciarne la storia. Ma il popolo dei bronzi non è l’unico oggetto di studio: l’approccio portato avanti dal gruppo di ricerca ha preso in considerazione anche il popolo dei vivi. L’archeologia, a San Casciano bussa così alla porta dell’antropologia, per compiere un’opera di scavo sul terreno della memoria. Ed ecco che insieme ai bronzi vengono a galla anche i ricordi di una comunità.

Lo studio dei reperti da San Casciano dei Bagni ripreso nella nuova puntata di “Italia nella Bellezza” dal titolo “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” (foto sabap-si/unistrasi/comune-san-casciano)

Il Palazzo dell’Arcipretura a San Casciano dei Bagni (Si) futura sede del museo dei bronzi di San Casciano (foto mic)
Diffondere il prima possibile i risultati della ricerca multidisciplinare alla comunità scientifica, e al pubblico più ampio possibile, è il primo obiettivo del team. A San Casciano dei Bagni l’archeologia è un viaggio nel passato che dà nuova vita al presente: è proprio grazie alla ricerca e al suo racconto che la comunità dei vivi entra in contatto con la comunità dei bronzi. Il futuro dei reperti di San Casciano è ora nelle mani dei restauratori. Nei laboratori della Soprintendenza di Grosseto sta iniziando un lavoro certosino che riporterà i bronzi al loro antico splendore, pronti per essere esposti, probabilmente già nel 2026, nel nuovo museo di San Casciano, al palazzo dell’Arcipretura. Un edificio storico che grazie all’acquisto e all’intervento del ministero della Cultura, si prepara a diventare la nuova casa dei bronzi.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale presentata la prima edizione del RIFF – Rhegion International Film Festival, organizzato dall’associazione culturale ArcheoVisiva ETS, in partenariato con il MArRC. Le anticipazioni ad “archeologiavocidalpassato.com” dei direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele
Reggio Calabria chiama, Licodia Eubea risponde. Così, quando non si sono ancora spenti gli echi del successo del XIV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct), ecco che l’archeologa Alessandra Cilio e il regista Lorenzo Daniele, dinamici direttori artistici quanto inesauribili fonti di idee, li ritroviamo a Reggio Calabria a organizzare un nuovo festival, il RIFF – Rhegion International Film Festival che si tiene al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria dal 25 al 27 ottobre 2024, organizzato dall’associazione culturale ArcheoVisiva ETS, in partenariato con il MArRC, con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission e la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, e il Circolo del Cinema “Cesare Zavattini” di Reggio Calabria. La prima edizione del RIFF – Rhegion International Film Festival è stata presentata giovedì 17 ottobre 2024 al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria con i direttori artistici e il direttore del MArRC, Fabrizio Sudano.
“Il RIFF Rhegion International Film Festival – spiega Lorenzo Daniele ad archeologiavocidalpassato.com – è una rassegna cinematografica che nasce con la sinergia tra l’associazione ArcheoVisiva e il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. L’associazione ArcheoVisiva ha una quasi ventennale esperienza nell’ambito della promozione cinematografica e in modo particolare della promozione del cinema archeologico storico-artistico ed etnoantropologico a Licodia Eubea, il festival che da 15 anni portiamo avanti. E abbiamo deciso, in accordo con il museo di Reggio Calabria di portare questo cinema, raccontare il patrimonio culturale italiano e non solo attraverso il cinema.
“Ovviamente – continua – sarà un’esperienza bellissima anche per gli eventi collaterali che abbiamo creato e che in qualche modo vanno a condire le proiezioni cinematografiche. Voglio ricordare – ad esempio – la masterclass di Diego D’Innocenzo sulla Storia in Tv, la Storia raccontata attraverso il piccolo schermo, ma anche momenti dedicati al cinema calabrese. Avremo un importantissimo cine-circolo calabrese, “Cesare Zavattini”, uno dei più antichi circoli del cinema italiani, addirittura fondato negli anni ’40, che dedicherà uno spazio nel racconto del cinema appunto della Calabria.
“E poi – conclude – avremo anche momenti conviviali come l’Aperitivo in terrazza MArRC. Il museo Archeologico infatti possiede una delle più belle terrazze della città da cui è possibile vedere un panorama unico da cui vedere tutta la città, osservare l mare e lo stretto di Messina. E lì sarà possibile al pubblico incontrare le delegazioni artistiche e in qualche modo partecipare a un momento conviviale”.
Dai Bronzi di Riace a quelli di San Casciano. “Per noi – riprende Lorenzo Daniele – è un grande onore iniziare questo percorso che speriamo possa proseguire nei prossimi anni all’interno di una location d’eccezione come il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria che ospita – lo sappiamo tutti – i magnifici Bronzi di Riace. E in questo momento ospita altri bronzi, quelli di San Casciano, attraverso una mostra che sarà al museo fino al 12 gennaio 2025. E proprio sui Bronzi di San Casciano ospiteremo un film prodotto dalla Rai per la regia di Eugenio Farioli Vecchioli che racconterà la scoperta archeologica di questi importantissimi manufatti”.
Alla prima edizione del RIFF in programma 17 film: ne parla Alessandra Cilio ad archeologiavocidalpassato.com: “Il RIFF Rhegion International Film Festival verrà inaugurato il 25 ottobre nel prestigioso museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, il MArRC. E per questa prima edizione abbiamo pensato a una selezione di film. In realtà non si tratta ancora di un festival, si tratta più di una rassegna, e i film sono alcune delle pellicole meglio riuscite e più apprezzate del Festival della comunicazione e del cinema archeologico di Licodia Eubea. Ma sono anche film attinti dal patrimonio cinematografico della regione che ci ospita, cioè la Calabria. Il focus infatti sarà legato all’antropologia culturale, all’archeologia di questo straordinario territorio. Naturalmente assieme alle produzioni italiane e straniere, tutte di recente edizione, avremo il piacere di ospitare anche degli incontri con specialisti del mondo dell’archeologia. Ad esempio, uno dei film in concorso per il premio “Città di Reggio Calabria” sarà il film “Come un filmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano”. E nell’occasione ospiteremo il prof. Jacopo Tabolli che ci parlerà proprio di questa sensazionale scoperta, assieme ad altri protagonisti della comunicazione filmica del patrimonio culturale e della società del mondo antico e di quello contemporaneo”.
Grosseto. Il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano” di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo conquista anche il pubblico del Maremma Archeofilm

La proiezione del film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano” di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo al Maremma Archeofilm (foto firenze archeofilm – AV)

Il premio Maremma Archeofilm per il film più gradito al pubblico (foto firenze archeofilm – AV)
Dopo il premio Naxos Archeofilm ricevuto pochi giorni fa (vedi Naxos Archeofilm 2024. Al regista Eugenio Farioli Vecchioli il Premio Sebastiano Tusa per l’impegno nella divulgazione scientifica e al film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni”, di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo il Premio Naxos Archeofilm assegnato dal pubblico | archeologiavocidalpassato), il docufilm “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano” per la regia di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo (produzione Rai Cultura) si è aggiudicato anche il premio “Maremma Archeofilm”, assegnato sabato 20 luglio 2024 a Grosseto nell’ambito di Maremma Archeofilm il Festival di archeologia, arte e ambiente organizzato da “Firenze Archeofilm – Archeologia Viva”. Il racconto degli scavi del santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni (Si), premiati come la scoperta archeologica dell’anno nel 2022. Dal 2020 al 2022, la vasca sacra, cuore del santuario, ha restituito oltre 200 manufatti in bronzo e più di 5000 monete, ma soprattutto ci ha consegnato il racconto fedele di un passato solo apparentemente lontano dal nostro presente, che ci parla ancora di salute e fede. “Eugenio e Brigida sono entrati nella nostra comunità con rispetto e sensibilità”, commenta Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni (Si), “non scontate riuscendo a raccontarci con estrema attenzione. I premi che stanno via via ricevendo se li meritano tutti”.
Naxos Archeofilm 2024. Al regista Eugenio Farioli Vecchioli il Premio Sebastiano Tusa per l’impegno nella divulgazione scientifica e al film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni”, di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo il Premio Naxos Archeofilm assegnato dal pubblico

Il regista Eugenio Farioli Vecchioli tra Gabriella Tigano (a sinistra) e Valeria Li Vigni con i due premi – Naxos Archeofestival e Sebastiano Tusa – presi al Naxos Archeofestival 2024 (foto naxos archeofestival)
Il regista Eugenio Farioli Vecchioli e il suo film sui bronzi di San Casciano fanno l’asso pigliatutto al Naxos Archeofilm 2024: Premio Naxos Archeofilm come documentario più gradito al pubblico e Premio Sebastiano Tusa al regista e coautore Eugenio Farioli Vecchioli per l’impegno nella divulgazione scientifica. Doppia vittoria dunque a Naxos Archeofilm 2024 per “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni”, diretto da Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo. Il docufilm – prodotto dalla Rai e dedicato ai fortunati scavi del santuario etrusco romano in provincia di Siena con il racconto corale e condiviso del team della campagna di scavi e della comunità dei residenti – si aggiudica il Premio Naxos Archeofilm 2024, festival internazionale del cinema archeologico raccogliendo il massimo punteggio del pubblico fra le cinque pellicole in gara al parco archeologico di Naxos dal 12 al 14 luglio 2024. La serata finale del Naxos Archeofilm la direttrice del Parco Naxos Taormina, Gabriella Tigano, ha raccontato le attività in corso nei vari siti anticipando per il pubblico del festival alcune notizie e immagini in anteprima della grande mostra archeologica in corso di allestimento a Palazzo Ciampoli e dedicata alla storia più antica di Taormina.

Premio Sebastiano Tusa 2024: da sinistra, Gabriella Tigano, Eugenio Farioli Vecchioli, Valeria Li Vigni, Piero Pruneti e Giulia Pruneti (foto naxos archeofilm)
Doppia vittoria – si diceva – perché, nel corso della stessa serata conclusiva del festival – prodotto dal parco archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, e organizzato con la Fondazione Sebastiano Tusa, presieduta da Valeria Li Vigni, e Firenze Archeofilm/Archeologia Viva (Giunti Editore) direzione Piero Pruneti e la collaborazione della locale sezione Archeoclub – il regista Farioli Vecchioli aveva appena ricevuto il Premio Sebastiano Tusa 2024, dedicato alla memoria del grande archeologo. Con la seguente motivazione: “Autore e regista di programmi dal forte impatto didattico, ha saputo coinvolgere un vasto pubblico diffondendo la conoscenza, l’esigenza di tutela e l’amore per i beni culturali e ambientali. Ha formato professionalità nell’ambito della comunicazione archeologica e come Sebastiano Tusa ha operato con le comunità locali per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico, archeologico e culturale”.

Frame del film “Au temps des dinosaures / Al tempo dei dinosauri” di Pascal Cuissot
Secondo in classifica “Al tempo dei dinosauri”, produzione franco-nipponica del 2020 che sabato sera aveva catturato e incollato alle sedie il pubblico dei più piccoli affascinato anche dai racconti del paleontologo Dawid Adam Iurino ospite della serata e intervistato da Piero Pruneti; terzo posto per “Mesopotamia, la riscoperta dei tesori dell’Iraq”, (Francia, 2023) dedicato alla faticosa ripresa delle missioni archeologiche in Medioriente dopo decenni di guerra, film che venerdì sera, aveva introdotto l’intervento dell’archeologo Nicola Laneri reduce da un importante ritrovamento in Azerbaijan. La serata, condotta dalla giornalista Giulia Pruneti, si è conclusa con il docufilm omaggio alla Sicilia “La nave romana di Ustica”, diretto da Riccardo Cingillo, sulla scoperta di un relitto romano a 80 metri di profondità rintracciato grazie a una spedizione subacquea nei fondali dell’isola al largo di Palermo.




Il titolo del focus scelto per questa edizione è “Sguardi sulle migrazioni” che, analizzando i flussi del passato, propone approfondimenti sulle influenze, le problematiche e le opportunità legate alle migrazioni del presente. Quattro le sezioni principali in cui e articolato il festival: “Cinema archeologico”, giuria presieduta dall’archeologa Barbara Maurina; “L’Italia si racconta”, presieduta dalla scrittrice e giornalista Isabella Bossi Fedrigotti; “Sguardi dal mondo”, presidente l’antropologo Duccio Canestrini; “Cultura animata”, presieduta da Andrea Artusi, fumettista e autore. Il festival, che è il più longevo in Italia, è organizzato dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto e diretto per il settimo anno da Alessandra Cattoi. E allora vediamo meglio i 5 premi, e le 7 menzioni speciali assegnate.
PREMIO CINEMA ARCHEOLOGICO. Assegnato dalla giuria al film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” regia di Brigida Gullo, Eugenio Farioli Vecchioli (Italia, 2023, 57’). Motivazione: un film ben strutturato e di buon ritmo, che ripercorre vividamente la vicenda di un ritrovamento archeologico eccezionale, quello dei bronzi di San Casciano ai Bagni in Toscana, e lo contestualizza mettendolo in relazione con il tessuto storico, geografico e sociale del territorio. La narrazione procede chiara e fluida, comunicando al pubblico con genuina empatia lo stupito entusiasmo di chi, con le mani nel fango, riporta alla luce tesori di inestimabile valore, in grado di raccontare la storia, lunga otto secoli, di un antico santuario, della fede e della spiritualità di chi lo frequentava e di un territorio plasmato dal profondo legame fra il sacro, le acque e la natura.















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