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“Le civiltà e il Mediterraneo”: in un eccezionale convegno internazionale i grandi musei si confrontano a Cagliari sul Mediterraneo, per secoli crocevia di culture culla delle più significative civiltà antiche. Così la Sardegna riafferma il suo ruolo centrale nella storia del Mediterraneo e la ricchezza della civiltà nuragica

La reggia nuragica di Barumini, il più famoso complesso della Sardegna

Il tema è di quelli che meritano approfondimenti ai massimi livelli: “Le civiltà e il Mediterraneo”. I protagonisti rappresentano vere eccellenze. Sono il Polo museale della Sardegna, il Provincial Archeology Museum of Alicante, il Museum for Pre and Early History-National Museums di Berlino, l’università di Cagliari, il museo Archeologico nazionale di Napoli, l’Archeological Museum of Thassaloniki di Salonicco, The State Hermitage Museum di San Pietroburgo, il segretariato regionale per la Lombardia, il Museum of Croatian Archeological Monuments di Spalato, il Georgian National Museum of Tbilisi, il Bardo National Museum and National Heritage Institute di Tunisi. E il luogo scelto per mettere i grandi musei a confronto, Cagliari, non è casuale. Venerdì 1° dicembre 2017 la Regione Sardegna chiama a raccolta nel capoluogo sardo i grandi musei in un eccezionale convegno internazionale, per confrontarsi sul Mediterraneo, per secoli crocevia di culture ove sono fiorite le più significative civiltà antiche. Parte di una strategia che mira alla creazione di relazioni e  collaborazioni internazionali,  il convegno – momento di confronto tra esperti e studiosi – riafferma il ruolo centrale della Sardegna nella storia del Mediterraneo e la pregnanza della Civiltà nuragica. E non è tutto. L’appuntamento di venerdì 1° dicembre è il punto di partenza per iniziative a lungo termine che coinvolgeranno Cagliari e più in generale tutta la Regione e che permetterà anche di promuovere di fronte a un parterre internazionale alcune meraviglie della Sardegna. Il relatori infatti il giorno dopo, sabato 2 dicembre, saranno accompagnati dall’assessore regionale al Turismo Barbara Argiolas in visita ad una delle aree archeologiche più interessanti e significative di tutta l’isola: il sito riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità di Su Nuraxi a Barumini, che ospita il più rappresentativo tra i nuraghi complessi e che presenta una stratificazione cultuale di oltre 2000 anni, per un periodo che va dal 1500 a.C. al VII sec. d.C.

La locandina del convegno internazionale “Le civiltà e il Mediterraneo” a Cagliari il 1° dicembre 2017

Appuntamento negli spazi della Manifattura Tabacchi di Cagliari per il convegno internazionale “Le Civiltà e il Mediterraneo” promosso dalla Regione Sardegna – Assessorato Regionale al Turismo, nell’ambito degli interventi legati al turismo sostenibile e allo sviluppo dell’heritage tourism, in collaborazione con il museo statale Ermitage, il Mibact-Polo Museale della Sardegna, la Fondazione Sardegna, il Comune, con il supporto di Ermitage Italia e l’organizzazione di Villaggio Globale International. Chiamati a raccolta nel capoluogo sardo, i direttori o i conservatori del museo statale Ermitage, museo di Preistoria e Storia antica di Berlino, museo del Bardo di Tunisi, museo nazionale Georgiano di Tbilisi, Marq di Alicante, museo dei Monumenti archeologici croati di Spalato, museo Archeologico di Salonicco, Mann di Napoli, museo Archeologico nazionale di Cagliari e l’università di Cagliari, insieme per la prima volta, si misureranno su inedite e suggestive letture dei rapporti che si sono sviluppati nel Mediterraneo in senso centripeto e centrifugo verso il Nord dell’Africa, la penisola iberica e l’Italia, verso l’Illiria e la Grecia, nel Medio Oriente fino al Caucaso e oltre. Momento di approfondimento scientifico e di dialogo multiculturale, il convegno intende essere una piattaforma di discussione capace di generare nuove visioni storiche del e nel Mediterraneo, restituendo alla Sardegna un ruolo di primo piano nel sistema di relazioni e rapporti che hanno disegnato le geografie di ieri e che oggi possono fare dell’Isola un punto di riferimento per la ricerca scientifica e la produzione culturale.

Il museo statale dell’Ermitage di San Pietroburgo

Il convegno nasce dalla collaborazione con il museo statale Ermitage di San Pietroburgo avviata in occasione della candidatura di Cagliari al programma Capitale Europea della Cultura. Una proficua collaborazione che oggi allarga la riflessione sui temi delle civiltà del Mediterraneo attraverso la creazione di una rete di rapporti tra prestigiose istituzioni museali, nell’ambito di un percorso di cui il convegno rappresenta solamente il primo step.  Col coordinamento scientifico di Yury Piotrovsky vice direttore del dipartimento di Archeologia dell’Europa Orientale e della Siberia del museo statale Ermitage, l’obiettivo è di dare pieno risalto alla cultura nuragica, indagando relazioni e rapporti nel periodo 1800-800 a.C. e contribuendo ad affermare una nuova immagine della Sardegna quale destinazione ideale per il turismo culturale e per la ricerca scientifica. Intenso e impegnativo il programma del convegno. Si inizia alle 9.30 con i saluti dei rappresentanti della Regione Sardegna, che ha promosso l’evento – rispettivamente gli assessori al Turismo e alla Cultura Barbara Argiolas e Giuseppe Dessena – e delle istituzioni che hanno dato la loro adesione nel collaborare al progetto: il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il direttore del Polo museale regionale della Sardegna Giovanna Damiani e il Presidente della Fondazione di Sardegna Antonello Cabras. I lavori si articolano in due sessioni (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17.30), moderati da Maurizio Cecconi amministratore delegato di Villaggio Globale International e segretario generale di Ermitage Italia, con gli interventi degli studiosi: Yuri Piotrovsky del museo Ermitage, Marco Minoja segretario regionale MIBACT per la Lombardia, Manfred Nawroth del Museum for Pre and Early History-National Museums di Berlino, Paolo Giulierini del Mann di Napoli, Domna Terzopoulou dell’Archaeological Museum of Thessaloniki, Deni Tojčić del Museum of Croatian Archeological Monuments, Roberto  Concas  del  museo Archeologico nazionale di Cagliari, Zurab Makharadze del Georgian National Museum, Josep Albert Cortes i Garrido Fondation del Marq di Alicante, Carlo Luglié dell’università di Cagliari e Fatma Nait-Yghil dell’istituto nazionale del Patrimonio e Musée Bardo di Tunisi.  Le conclusioni, al termine delle sessioni, saranno affidate a Barbara Argiolas e Yuri Piotrovsky.

Oggetti d’oro, gioielli in pietre dure e denti di animali, terrecotte e manufatti in pietra e bronzo: fate ancora in tempo a visitare a Cagliari la grande mostra “Eurasia, fino alle soglie della storia”, prorogata al 29 maggio

"Eurasia, , fino alle soglie della Storia. Capolavori dal Museo Ermitage e dai Musei della Sardegna”: la mostra è in corso a Cagliari

“Eurasia, , fino alle soglie della Storia. Capolavori dal Museo Ermitage e dai Musei della Sardegna”: la mostra in corso a Cagliari prorogata al 29 maggio

Ne avete sentito parlare bene, avete anche letto dei capolavori esposti, e avevate pure programmato un week end a Cagliari per poter visitare la grande mostra “Eurasia, fino alle soglie della storia” e poi per imprevisti non ce l’avete fatta? Bene, siete fortunati. Fate ancora in tempo, perché la mostra “Eurasia, fino alle soglie della storia”, aperta a Cagliari a Palazzo di Città – che avrebbe dovuto chiudere domenica 10 aprile – è stata prorogata fino al 29 maggio prossimo grazie all’ok di tutti i musei prestatori e soprattutto del museo statale Ermitage e del ministero russo che hanno acconsentito a far permanere a Cagliari le 377 preziosissime opere delle collezioni del museo di San Pietroburgo, testimonianza delle civiltà del Caucaso tra il V e il I millennio a. C., prestate per questo evento (https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2015/12/15/dai-popoli-del-caucaso-alla-civilta-nuragica-leurasia-protagonista-nella-mostra-di-cagliari-con-eccezionali-reperti-dal-museo-dellermitage-di-san-pietroburgo-in-dialogo-con-i-manufa/). La proroga, attesa soprattutto dalle scuole, che numerose hanno chiesto di visitare l’esposizione soprattutto in questi mesi, darà modo anche ai turisti – affascinati da un città che si rivela in questi anni completamente trasformata e rivitalizzata – di godere di un’esposizione anche cui la stampa nazionale (oltre che il pubblico) ha decretato il successo: riconoscendone l’eccezionalità, con opere in gran parte mai esposte in Italia, contributi scientifici trasversali e multidisciplinari ben espressi nei saggi in catalogo (Silvana editoriale: https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2016/03/21/eurasia-fino-alle-soglie-della-storia-capolavori-dal-museo-ermitage-e-dai-musei-di-sardegna-a-milano-la-presentazione-del-catalogo-della-grande-mostra-in-corso-a-cagliari/) e un taglio contemporaneo e assolutamente innovativo nell’allestimento – curato dal creativo Angelo Figus – che avvicinano l’archeologia al sentire moderno. Dunque si attendono nuovi afflussi straordinari a Palazzo di Città, considerando anche l’appuntamento del 1° maggio con la grande festa di Sant’Efisio, la processione religiosa più importante di Cagliari, dove si svolge interrottamente dal 1657, che porterà fiumi di partecipanti e di turisti.

L'allestimento della mostra "Eurasia, fino alle soglie della storia" è stato curato da Angelo Figus

L’allestimento della mostra “Eurasia, fino alle soglie della storia” è stato curato da Angelo Figus

“Eurasia, fino alle soglie della storia” è una mostra eccezionale – promossa dal Comune di Cagliari e dal museo statale Ermitage con il Mibact-soprintendenza Archeologia Sardegna e Polo Museale della Sardegna, con la Regione Sardegna e la fondazione di Sardegna in collaborazione con Ermitage Italia, curata da Yuri Piotrovsky, Marco Edoardo Minoja e Anna Maria Montaldo. Un’operazione imponente che, nata dalla collaborazione con il Museo russo, ha chiuso con successo l’avventura di Cagliari Capitale Italiana della Cultura 2015, dando l’avvio ad altri importanti progetti che si svilupperanno nei prossimi anni nel quadro del protocollo d’intesa con l’Ermitage. La mostra, che ha visto file di visitatori in attesa di ammirare i circa 500 reperti esposti – con straordinari oggetti d’oro, gioielli in pietre dure e denti di animali, terrecotte e manufatti in pietra e bronzo, espressione della grande rivoluzione del Neolitico e del flusso e dell’intreccio di culture ed esperienze – conduce i visitatori a ripercorrere, dai popoli del Caucaso alla civiltà nuragica, un’epoca cruciale, attraverso le testimonianze di ricchissime civiltà. Queste società costituirono l’avanguardia nelle trasformazioni culturali, presentando aspetti di eccezionale novità in quella fase di grande evoluzione del pensiero, delle capacità, delle tecniche e , ciascuna per il proprio specifico comparto geografico, seppe costruire ponti e forme di contatto, a livello continentale e a livello mediterraneo, tali da assicurare una posizione preminente nelle dinamiche di scambio e circolazione delle idee, dei saperi, delle innovazioni culturali e tecnologiche.

“Eurasia, fino alle soglie della Storia. Capolavori dal Museo Ermitage e dai Musei di Sardegna”: a Milano la presentazione del catalogo della grande mostra in corso a Cagliari

"Eurasia, , fino alle soglie della Storia. Capolavori dal Museo Ermitage e dai Musei della Sardegna”: la mostra è in corso a Cagliari

“Eurasia, , fino alle soglie della Storia. Capolavori dal Museo Ermitage e dai Musei della Sardegna”: la mostra è in corso a Cagliari

Per chi non ha ancora avuto la possibilità di una gita speciale a Cagliari, il tempo stringe: per poter ammirare i tesori raccolti nella grande mostra “Eurasia, fino alle soglie della Storia. Capolavori dal Museo Ermitage e dai Musei della Sardegna” al Palazzo di Città a Cagliari c’è tempo fino al 10 aprile (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2015/12/15/dai-popoli-del-caucaso-alla-civilta-nuragica-leurasia-protagonista-nella-mostra-di-cagliari-con-eccezionali-reperti-dal-museo-dellermitage-di-san-pietroburgo-in-dialogo-con-i-manufa/). Intanto martedì 22 marzo 2016 alle 17 a Palazzo Arese-Litta, in corso Magenta 24 a Milano, c’è un’occasione speciale per conoscere da vicino alcuni protagonisti della mostra e approfondire i temi e i tesori esposti a Cagliari: la presentazione del catalogo della mostra “Eurasia, fino alle soglie della storia. Capolavori dal museo Ermitage e dai musei della Sardegna” (Silvana Editoriale).

Placca in oro che raffigura un leone: uno degli eccezionali reperti dall'Ermitage di San Pietroburgo

Placca in oro che raffigura un leone: uno degli eccezionali reperti dall’Ermitage di San Pietroburgo

Eurasia è un importante progetto nato nell’ambito delle attività di Cagliari Capitale Italiana della cultura 2015. La mostra organizzata dai musei Civici di Cagliari e dal museo statale Ermitage di San Pietroburgo, con il Mibact-soprintendenza Archeologia Sardegna e Polo museale della Sardegna e la collaborazione di Ermitage Italia è il primo atto di un protocollo di collaborazione triennale tra la Città e il museo Ermitage, volto a intrecciare rapporti internazionali e a riaffermare la centralità di Cagliari e della Sardegna nelle relazioni e negli scambi culturali tra l’Europa e le sponde del Mediterraneo. 377 eccezionali pezzi delle collezioni del museo Ermitage, dal V al I millennio a.C. – oggetti d’uso comune e straordinari corredi funerari, importanti manufatti in oro e pietre preziose, in argilla e pietra, in bronzo e in rame – affiancati a più di 100 reperti provenienti dai musei sardi e a significativi prestiti italiani, raccontano il progresso delle civiltà antiche, i flussi culturali tra l’Asia e l’Europa, dal Neolitico fino al I millennio a.C. tra relazioni, parallelismi e differenze, in un allestimento di grande suggestione firmato da Angelo Figus. Mai prima d’ora il museo Ermitage aveva prestato ed esposto in una mostra un nucleo così vasto e importante di opere preistoriche, fondamentali testimonianze del progresso della civiltà. Dai popoli del Caucaso alla civiltà nuragica, la mostra conduce dunque i visitatori a ripercorrere un’epoca cruciale attraverso le testimonianze di ricchissime civiltà; società che costituirono l’avanguardia nelle trasformazioni culturali, presentando aspetti di eccezionale novità in quella fase di grande evoluzione del pensiero, delle capacità, delle tecniche. Società che, ciascuna per il proprio specifico comparto geografico, seppero costruire ponti e forme di contatto, a livello continentale e a livello mediterraneo, tali da assicurare una posizione preminente nelle dinamiche di scambio e circolazione delle idee, dei saperi, delle innovazioni culturali e tecnologiche. Pur nel rispetto dei contesti di provenienza e della loro complessità, i materiali esposti, risultato dalle ricerche archeologiche di oltre cento anni tanto in Russia quanto in Sardegna e in Italia, vengono presentati al pubblico facendo riferimento a quattro grandi aree tematiche, in grado di dispiegare e di spiegare alcuni dei principali contenuti culturali oggetto di rapida e inarrestabile affermazione: il nuovo quotidiano e gli strumenti del vivere in “tuttigiorni”, “rivoluzionemetalli”, le forme del lusso e del potere nella sezione “poterevanitas”, l’uomo, il cavallo e altri animali in “bovemachina”.

Anna Maria Montaldo, direttore dei musei di Cagliari e curatore della mostra

Anna Maria Montaldo, direttore dei musei di Cagliari e curatore della mostra

Temi approfonditi dai saggi contenuti nel catalogo della mostra. Alla presentazione di Milano interverranno Marco Edoardo Minoja, segretario regionale per la Lombardia del Mibact e curatore della mostra; Enrica Puggioni, assessore alla Cultura del Comune di Cagliari; Anna Maria Montaldo, direttore musei Civici di Cagliari e curatore della mostra; Carlo Bertelli, storico dell’arte; Franco Marzatico, soprintendente per i Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento. Il catalogo edito da Silvana Editoriale in doppia lingua, italiano e inglese, contiene contributi dei curatori della mostra Yuri Piotrovsky, Marco Minoja e Anna Maria Montaldo e di Yekaterina Vasilyeva, Maria Bernabò Brea, Gianfranca Salis, Franco Marzatico, Carlo Bertelli, Pietro Clemente, Tatiana Cossu, Paolo Leon e Angelo Figus.

Dai popoli del Caucaso alla civiltà nuragica: l’Eurasia protagonista nella mostra di Cagliari con eccezionali reperti dal museo dell’Ermitage di San Pietroburgo in dialogo con i manufatti sardi

Placca in oro che raffigura un leone: uno degli eccezionali reperti dall'Ermitage di San Pietroburgo

Placca in oro che raffigura un leone: uno degli eccezionali reperti dall’Ermitage di San Pietroburgo in mostra a Cagliari

Dai popoli del Caucaso alla civiltà nuragica, oltre 250 eccezionali opere dal V al I millennio a. C. nella mostra “Eurasia, fino alle soglie della Storia. Capolavori dal Museo Ermitage e dai Musei della Sardegna”, aperta fino al 10 aprile 2016 nel Palazzo della Città di Cagliari: gli straordinari materiali dall’Ermitage di San Pietroburgo dialogano con manufatti sardi e italiani, assolutamente sorprendenti, selezionati per l’evento. La mostra nasce nell’ambito di Cagliari Capitale Italiana della Cultura 2015 ed è il primo atto di un Protocollo di collaborazione triennale tra la città – che ha da tempo avviato un importante processo di rigenerazione urbana su base culturale, esemplare a livello nazionale – e il museo dell’Ermitage, con l’obiettivo di sviluppare studi, ricerche, sinergie e relazioni anche nei prossimi anni. Curata da Yuri Piotrovsky, Marco Edoardo Minoja e Anna Maria Montaldo, la mostra offre una straordinaria selezione, “capace di ricostruire il processo preistorico che cambiò il volto dell’Eurasia, un intero continente, dove, sul finire dell’età della pietra, prese corpo, inarrestabile, una rivoluzione culturale nata nel Vicino Oriente e diffusa nel giro di pochi millenni su un territorio vastissimo. L’era neolitica aveva infatti portato con sé, con l’affermarsi di un’economia di produzione, un cambiamento radicale spazzando via in poche decine di secoli pratiche e consuetudini esistenti da circa un milione di anni”.

Capotribù raffigurato in un bronzetto nuragico in mostra a Cagliari

Capotribù raffigurato in un bronzetto nuragico in mostra a Cagliari

“Eurasia, fino alle soglie della Storia” conduce i visitatori a ripercorrere un’epoca cruciale attraverso le testimonianze di ricchissime civiltà che costituirono l’avanguardia nelle trasformazioni culturali, presentando aspetti di eccezionale novità in quella fase di grande evoluzione del pensiero, delle capacità, delle tecniche. Società che, ciascuna per il proprio specifico comparto geografico, seppero costruire ponti e forme di contatto, a livello continentale e a livello mediterraneo, tali da assicurare una posizione preminente nelle dinamiche di scambio e circolazione delle idee, dei saperi, delle innovazioni culturali e tecnologiche. Dal grande museo russo sono giunti oggetti d’uso comune e straordinari corredi funerari, importanti manufatti in oro e pietre preziose, in argilla e pietra, in bronzo e in rame mentre dai musei della Sardegna sono state selezionate oltre cento opere che insieme ad alcuni reperti prestati da musei italiani contribuiscono a indicare i collegamenti e le vie di penetrazione delle diverse culture. “Siamo di fronte a un evento scientifico e di collaborazione internazionale di grandissima valenza”, spiegano i curatori. “Mai prima d’ora, infatti, il museo Ermitage aveva infatti prestato ed esposto in una mostra un nucleo così vasto e importante di opere preistoriche, fondamentali testimonianze del progresso della civiltà”.

Dall'Ermitage sono giunti in mostra oggetti di uso comune e ricchi corredi funerari

Dall’Ermitage sono giunti in mostra oggetti di uso comune e ricchi corredi funerari

“Nulla fu più come prima”, continuano i curatori. “Popolazioni nomadi divennero progressivamente stanziali, la natura diventò paesaggio all’interno del quale l’uomo lavorò, trasformò, costruì, coltivò campi ed allevò animali. Nacquero i villaggi, le distanze, la ruota e nacquero i mezzi di trasporto, gli scambi e, con essi, il commercio. Con la ricchezza si diffusero le guerre e gli strumenti per combatterle e dunque furono necessari nuovi mezzi e nuovi materiali per produrli. Nel giro di pochi millenni l’uso dei metalli determinò cambiamenti epocali, tanto negli utensili e nelle loro fogge, quanto nei sistemi per realizzarle”.

Statuetta di toro in oro proveniente dall'area caucasica e conservata all'Ermitage

Statuetta di toro in oro proveniente dall’area caucasica e conservata all’Ermitage

Dal grande museo di San Pietroburgo – che oltre a raccogliere le collezioni imperiali ha sempre svolto un ruolo di primo piano nella ricerca archeologica e nelle campagne di scavi – sono giunti anche materiali Neolitici risalenti al V millennio a.C., rinvenuti principalmente nel complesso della tomba di Nalchik, con gioielli realizzati con zanne di cinghiale, collane fatte con i denti incisivi del cervo, braccialetti in pietra e utensili in pietra e corno, punte di freccia in selce. Sono però due i principali gruppi di oggetti provenienti dalla Russia esposti in mostra. Il primo s’incentra su due straordinari corredi funerari appartenenti alla “cultura di Maikop” nota per i suoi eccezionali “kurgan”, tombe a tumulo che hanno restituito parure funerarie prestigiose e ricchissime, dove gli strumenti della vita quotidiana si affiancano a vasellame di prestigio e a gioielli in oro e pietre preziose. Proprio alla cultura di Maikop appartiene la sepoltura di un adolescente dal villaggio Ulskogo (Ulyap), dove sono state rinvenute figurine di argilla e pietra, che consentono di ipotizzare legami con le culture del Mediterraneo. Il secondo gruppo di materiali offre un’ampia esemplificazione della cultura di Koban (II-I millennio a.C.), che ci presenta i tratti caratterizzanti di una civiltà della più evoluta età dei metalli, a cavallo tra le fasi recenti dell’età del bronzo e la piena età del ferro.

Il mondo dei nuraghi rivive con “L’isola delle Torri”: mostra a Cagliari nel centenario della nascita di Lilliu

"L'isola delle Torri": a Cagliari una grande mostra sulla civiltà dei nuraghi

“L’isola delle Torri”: a Cagliari una grande mostra sulla civiltà dei nuraghi

L'archeologo Giovanni Lilliu, il "sardus pater"

L’archeologo Giovanni Lilliu, il “sardus pater”

La Sardegna e i nuraghi: un binomio indissolubile. Ma lo è altrettanto nuraghi e Lilliu, il professore che più di ogni altro ha fatto conoscere al mondo l’antica affascinante civiltà della Sardegna. Il “sardus pater” Giovanni Lilliu, accademico dei Lincei, che il 13 marzo avrebbe festeggiato i cento anni, con i suoi studi e le sue scoperte, è infatti lo studioso che più di ogni altro ha consentito di approfondire le conoscenze sulla civiltà nuragica. Ed è proprio partendo dai suoi lavori che Cagliari ha voluto rendere omaggio al professore nel centenario della sua nascita con la mostra “L’isola delle torri. Giovanni Lilliu e la Sardegna”, inaugurata nella Cittadella dei Musei di Cagliari, alla presenza fra gli altri del sottosegretario ai Beni culturali e al Turismo, Francesca Barracciu (“Una grande mostra – ha detto – che vuole far conoscere le meraviglie e i misteri dei Nuraghi, orgoglio archeologico della Sardegna e dell’Italia”), il soprintendente dei beni culturali, Marco Minoja, e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.

La reggia nuragica di Barumini, il più famoso complesso della Sardegna

La reggia nuragica di Barumini, il più famoso complesso della Sardegna

Bronzetto della civiltà dei nuraghi in mostra a Cagliari

Bronzetto della civiltà dei nuraghi in mostra a Cagliari

“L’isola delle Torri” vuole raccontare, con un linguaggio nuovo, la Sardegna nuragica, utilizzando anche la comunicazione sul web, attraverso un sito dedicato, e sui social network. Il racconto dell’Isola – come spiega il soprintendente Marco Minoja – viene scandito da elementi che caratterizzano il periodo nuragico: la pietra, il metallo, l’acqua. È quindi un’occasione straordinaria per conoscere i risultati di un’intensa attività di ricerca e di un interesse sempre crescente da parte della comunità scientifica internazionale, che negli ultimi cinquant’anni hanno ampliato il patrimonio di conoscenze sulla archeologia nuragica. L’esposizione guarda indietro fra il secondo e il primo millennio avanti Cristo. Attraverso i tre temi individuati come filo conduttore (il metallo, l’acqua e la pietra), il percorso espositivo porta all’attenzione del visitatore gli aspetti fondamentali della civiltà nuragica: l’architettura, il mondo del sacro e quello funerario, le tecnologie costruttive, in particolare quelle idrauliche, la società, l’economia, il territorio, la metallotecnica, l’arte.

La mostra "L'isola delle Torri" a novembre sarà allestita al museo Pigorini di Roma

La mostra “L’isola delle Torri” a novembre sarà allestita al museo Pigorini di Roma

A quasi trent’anni dall’ultima grande esposizione dedicata alla civiltà nuragica a livello nazionale (Nuraghi a Milano, giugno-ottobre 1985) la mostra si qualifica dunque come un evento di estrema risonanza: nel collegamento ideale e costante con l’opera e la figura di Giovanni Lilliu, l’esposizione propone nuovi percorsi conoscitivi e ritrovamenti inediti, che guidano il grande pubblico all’interno del lungo arco cronologico, quasi mille anni (Età del Bronzo e del Ferro), in cui si dipana la storia della civiltà nuragica. I repertiesposti, talvolta ineditio comunque poco noti, provengono da tutta l’isola, ma anche da rinvenimenti effettuati in Italia e all’estero (Cipro, Spagna, Portogallo), all’interno di una fitta rete di contatti e scambi attraverso il Mediterraneo, che evidentemente a quei tempi non rappresentava una barriera, ma un potente veicolo di comunicazione. Alcuni importanti reperti provengono invece da sequestri effettuati nella penisola, usciti dalla Sardegna attraverso il mercato clandestino, e recuperati grazie all’attività di tutela svolta dal ministero per i Beni e le attività culturali tramite le soprintendenze e il Nucleo dei Carabinieri per la tutela del patrimonio. L’allestimento della mostra “L’isola delle Torri” sarà collegato a un ricco apparato didattico, supportato da tecnologie multimediali e impreziosito da ricostruzioni e filmati dei principali monumenti della civiltà nuragica. La mostra rimarrà aperta nel complesso di San Pancrazio di Cagliari fino al 30 settembre. A novembre la mostra attraverserà il mare e, fino a marzo 2015, sarà ospitata nelle sale del Museo Preistorico Nazionale Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma, per la prima esposizione totalmente dedicata alla civiltà nuragica allestita fuori dalla Sardegna.