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Roma. In Curia Iulia, in presenza e on line, presentazione del libro “Seneca e Faust. Dialoghi sulla morale tra origini e decadenza” di Andrea Carandini (Rubettino Editore)

Mercoledì 19 novembre 2025, in Curia Iulia, alle 16.30, il parco archeologico del Colosseo presenta il libro di Andrea Carandini “Seneca e Faust. Dialoghi sulla morale tra origini e decadenza” (Rubettino Editore). Introducono Alfonsina Russo, capo dipartimento per la Valorizzazione del Patrimonio culturale; Simone Quilici, direttore del parco archeologico del Colosseo. Interviene Martin Maria Morales, SJ, professore emerito di Storia moderna alla Pontificia università Gregoriana e direttore dell’archivio storico dell’università, in dialogo con Andrea Carandini, professore emerito di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana alla Sapienza Università di Roma. Diretta streaming sulla pagina Facebook del parco archeologico del Colosseo. Ingresso da largo della Salara Vecchia, libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti al link https://carandini19novembre.eventbrite.it.

Copertina del libro “Seneca e Faust. Dialoghi sulla morale tra origini e decadenza” di Andrea Carandini

Seneca e Faust. Dialoghi sulla morale tra origini e decadenza. “È come se al tuo tempo si sia creata un’inversa proporzione tra un avanzamento esteriore enorme e una maturazione interiore piccolissima”. Andrea Carandini, esploratore della terra e dello spirito umano, ci guida in un viaggio filosofico tra passato e futuro, scavando nei significati profondi della morale. In un dialogo immaginario tra Seneca, saggio dell’antichità, e Faust, simbolo della modernità, l’autore traccia un’archeologia e una futurologia della coscienza morale. Seneca introduce Faust alla saggezza del mondo antico, mentre Faust apre a Seneca le scoperte della modernità, dall’inconscio freudiano alla natura del rossore, l’unica espressione che distingue l’uomo dai primati. Ma nel mondo contemporaneo, il desiderio narcisistico e il culto dell’arbitrio hanno oscurato il senso morale, alimentando un’infelicità profonda persino nelle società più avanzate. Carandini riflette sulla necessità di bilanciare vizi e virtù, acceleratori e freni che guidano l’esistenza umana. Con lucidità, denuncia il crollo della cultura umanistica e invita a riscoprire una saggezza antica e universale, capace di sostenere una nuova speranza per l’uomo del XXI secolo. Un’opera intensa, che sfida il lettore a guardare oltre il moralismo per ritrovare la strada della responsabilità e della consapevolezza.

Novità editoriali. “The Making of the Doric Temple: Architecture, Religion, and Social Change in Archaic Greece” (Cambridge University Press) di Gabriel Zuchtriegel che rivisita l’idea dell’architettura dorica come paradigma dell’evoluzionismo architettonico e artistico

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Copertina del libro “The Making of the Doric Temple: Architecture, Religion, and Social Change in Archaic Greece” di Gabriel Zuchtriegel (Cambridge University Press)

Il testo è in inglese, come inglese è la casa editrice (Cambridge University Press), ma l’autore è Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei, che ha scritto appunto “The Making of the Doric Temple: Architecture, Religion and Social Change in Archaic Greece” (La realizzazione del tempio dorico: architettura, religione e cambiamento sociale nella Grecia arcaica): il libro è stato presentato recentemente da Andrea Carandini nella Scuola di Dottorato in Archeologia di Sapienza università di Roma. In questo volume, Gabriel Zuchtriegel rivisita l’idea dell’architettura dorica come paradigma dell’evoluzionismo architettonico e artistico. Riunendo dati archeologici vecchi e nuovi, alcuni per la prima volta, egli postula che l’architettura dorica ha poco a che fare con l’evoluzione dal legno alla pietra. Piuttosto, sostiene, ha avuto origine in tandem con un cambiamento dirompente nell’urbanistica, nell’uso del territorio e nella colonizzazione nella Grecia arcaica. Zuchtriegel presenta un cambiamento architettonico epocale come parte di una trasformazione più ampia che ha coinvolto religione, politica, economia e filosofia. Mentre le élite greche colonizzavano, esploravano e mappavano il Mediterraneo, cercavano una nuova casa per gli dei nei mutevoli paesaggi del mondo greco del VI secolo a.C. L’architettura dorica fornì una risposta a questa sfida, come risulta evidente dagli sviluppi paralleli nell’architettura, nell’arte, nella divisione del territorio, nell’urbanistica, nell’atletica, nella guerra e nella cosmologia. Basandosi sui recenti sviluppi in geografia, genere e studi postcoloniali, questo volume offre un’interpretazione radicalmente nuova dell’architettura e della società nella Grecia arcaica.

Todi (Pg). Al via Umbria antica Festival, per tre giorni, archeologi e storici raccontano le tante sfumature del mondo antico: dai popoli italici agli Etruschi, dalla Grecia classica a Roma. Inoltre una fiera del libro e visite guidate. Ecco il ricco programma

todi_palazzo-del-capitano_umbria-antica-2024_locandinaUmbria antica festival: tre giornate irrinunciabili per gli amanti dell’antichità. Dal 15 al 17 marzo 2024 Todi ospita alcuni tra i più grandi nomi legati all’archeologia e alla storia antica. Sede dell’evento è la Sala del Consiglio del Palazzo del Capitano in piazza del Popolo. Un nuovo nome, lo stesso obiettivo: divulgare la Storia attraverso le lezioni dei più importanti studiosi del settore. Per tre giorni, archeologi e storici si riuniscono a Todi per raccontare le tante sfumature del mondo antico: dai popoli italici agli Etruschi, dalla Grecia classica a Roma. Giovanni Brizzi, Andrea Carandini, Costantino d’Orazio, Valentino Nizzo, Marcella Frangipane, Livio Zerbini, Arnaldo Marcone, Nicola Mastronardi, Paolo Giulierini sono solo alcuni dei grandi ospiti che si alterneranno nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale di Todi dal 15 al 17 marzo 2024. Umbria Antica Festival è un’idea di associazione di promozione sociale Archè realizzato in collaborazione con la direzione regionale Musei Umbria con il patrocinio dell’università di Perugia, la rivista Archeo, e il Festival del Medioevo.

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Le Cisterne Romane sotto piazza del Popolo a Todi (foto Umbria antica)

Non solo lezioni di storia, ma anche una speciale serata al Teatro Comunale con protagonista Umberto Galimberti e una Fiera del Libro in collaborazione con le principali case editrici di saggistica (Laterza, Il Mulino, Carocci). Inoltre, nel corso delle giornate, saranno organizzate speciali visite guidate alle Cisterne Romane (Todi Cisterne Romane) e al Museo Civico, per valorizzare e far conoscere al pubblico il patrimonio archeologico tuderte. “Il cuore verde d’Italia batte al ritmo della storia” è il tema di quest’anno. Un battito lento e costante, ma mai fuori tempo pur parlando di epoche passate, perché l’umanità ha affrontato da sempre le stesse sfide universali: guerra e pace, progresso e declino, democrazia e tirannide, vita e morte, piacere e dovere. Questa è la sfida culturale che da tre anni porta avanti Umbria Antica: far conoscere l’immenso patrimonio storico e archeologico italiano, spesso considerato scontato, raccontandolo senza un atteggiamento cattedratico e snob per avvicinare un pubblico ampio ed eterogeneo.

“Ci sono tanti motivi per parlare di storia in Umbria”, spiegano gli organizzatori. “Per i suoi borghi incastonati tra monti e colline. Per gli archi etruschi, i teatri romani e millenarie tavole di bronzo. Basta percorrere le antiche strade o seguire il corso dei fiumi per ammirare le silenti tracce lasciate da antiche civiltà. Ma la vera ragione per parlare di storia in Umbria è che di tutti i suoi tesori conserva ancora il più prezioso: il valore del tempo”.

todi_palazzo-del-capitano_umbria-antica-2024_brizzi_locandinaProgramma di venerdì 15 marzo 2024. Alle 17.30, inaugura Umbria antica festival Giovanni Brizzi con la presentazione del suo ultimo lavoro: “Imperium. Il potere a Roma” (Laterza 2024). Con l’occhio critico e abile dello storico, Brizzi ripercorre la vicenda di Roma lungo tutto il suo percorso millenario alla luce di concetto fondamentale, su cui l’Urbe basa la sua stessa esistenza – ed evoluzione – politica: quello espresso dalla parola imperium, densissima e quasi intraducibile in italiano senza tradirne l’essenza. Questo vocabolo traduce infatti il rapporto tra il potere nella sua accezione più alta e la sua responsabilità. Il libro sarà disponibile per l’acquisto presso Fiera del Libro, allestita nella Sala delle Pietre di Palazzo del Capitano ne giorni del Festival dalla Libreria Ubik di Todi.

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Copertina del libro “Imperium. Il potere a Roma” di Giovanni Brizzi

Imperium. Il potere a Roma. Cos’era il potere a Roma antica? Un console, un tribuno, un triumviro, di quale autorità erano provvisti e per quali fini? Come veniva giustificata l’esistenza stessa di un uomo al comando e a chi doveva rendere conto? L’imperium di Cesare era diverso da quello di Augusto o di Giustiniano? Il potere a Roma nello studio originale e innovativo di uno dei più grandi storici dell’antichità. La vicenda di Roma, lungo tutto il suo percorso millenario, è accompagnata da un concetto particolarissimo e originale: quello espresso nel termine imperium. Questo vocabolo traduce il rapporto tra il potere nella sua accezione più alta e la sua responsabilità. Nel gestire questa gravosa incombenza il potere deve confrontarsi con una serie di doveri. Ab origine, la responsabilità verso il popolo romano è subordinata a una serie di valori addirittura anteriori alla nascita stessa dell’Urbe, come quello di fides, il rispetto delle regole. A questo concetto sono costretti a rapportarsi tutti i grandi di Roma. Camillo, cui viene attribuita una prima definizione del diritto naturale, che vieta ogni atto in contrasto con la natura dell’uomo; Scipione, il primo imperator, che proclama la superiorità di un singolo sulle strutture. Muove all’azione Silla, l’idealista in cerca di impossibili ritorni al passato; accende Cicerone nella sua teoresi; lo reclama per sé Cesare senza poter conservare né il potere né la vita; lo struttura mirabilmente Augusto, nel nuovo patto con gli dei (la pax Augusta) da cui nascerà la monarchia. L’intero corso della storia imperiale assiste poi a un costante dibattito, che impegna tanto gli stoici quanto la propaganda di corte, gli imperatori-soldati come il pensiero cristiano. Da quest’ultimo ambito uscirà, infine, la struttura tetragona e proiettata nei secoli a venire dell’impero cristiano.

todi_palazzo-del-capitano_umbria-antica-2024_galimberti_locandinaSerata al Teatro Comunale di Todi. Alle 21, Umberto Galimberti presenta il suo libro “L’uomo nell’Età della tecnica”. Ancora una volta tocchiamo con mano che la tecnica non è più un mezzo a disposizione dell’uomo, ma è l’ambiente, all’interno del quale, anche l’uomo subisce una modificazione, per cui la tecnica può segnare quel punto assolutamente nuovo nella storia, e forse irreversibile, dove la domanda non è più: “che cosa possiamo fare noi con la tecnica?”, ma: “che cosa la tecnica può fare di noi?” (U. Galimberti). Psicanalista e filosofo, Galimberti è professore emerito di Filosofia della storia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove ha insegnato anche Psicologia dinamica, Filosofia morale e Antropologia culturale. Dal 1985 è membro ordinario dell’International Association of Analytical Psychology.

todi_palazzo-del-capitano_umbria-antica-2024_d-orazio_locandinaProgramma di sabato 16 marzo 2024, mattino. Alle 10, Costantino d’Orazio, nuovo direttore della Galleria nazionale dell’Umbria e dei musei nazionali di Perugia – direzione regionale Musei Umbria, con la conferenza “La sottile linea d’Umbria, tra antico e contemporaneo”, ci porterà alla scoperta del patrimonio artistico e archeologico umbro e della sua visione di Museo, all’insegna delle parole chiave di “ricerca”, “accessibilità” e “coinvolgimento”.

todi_palazzo-del-capitano_umbria-antica-2024_frangipane_locandinaAlle 11, Marcella Frangipane, archeologa e docente di Preistoria e Protostoria del Vicino e Medio Oriente all’università “La Sapienza” di Roma, con la conferenza “Un frammento alla volta: gli oggetti che raccontano la Storia”, porterà al Festival la sua esperienza del “far parlare” i frammenti, raccontando come i resti materiali possano raccontare la storia di antiche civiltà – altrimenti senza voce.

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Copertina del libro “Un frammento alla volta. Dieci lezioni dell’archeologia” di Marcella Frangipane

Un frammento alla volta. Dieci lezioni dell’archeologia. Gli oggetti hanno un’anima e una storia che passa attraverso le mani degli artigiani che li hanno forgiati e di coloro che li hanno usati. Ecco il senso dell’archeologia: far parlare il tempo attraverso le cose, per ricostruire l’impossibile fotografia del passato. Frammenti di vita quotidiana, tracce di rituali religiosi, di attività economiche e di relazioni tra persone e con l’ambiente: gli oggetti portano il segno di quanto avvenuto nel tempo in cui furono creati e delle loro funzioni all’interno della comunità. Come schegge di uno specchio ci restituiscono l’immagine di quello che siamo stati e ci aiutano a dar forma al passato. Per riannodare i fili di questi mondi lontani e poco riconoscibili è necessario un lavoro lungo anni. Oltre quaranta sono quelli che Marcella Frangipane ha trascorso sul sito di Arslantepe in Anatolia, dove sorge il palazzo pubblico più antico del mondo: un viaggio nel tempo – che risale al V millennio a.C. e oltre – e nello spazio – esteso a tutto il territorio della Mezzaluna fertile – alla scoperta delle prime civiltà umane e di quei fenomeni politici e sociali che ancora regolano le nostre vite. Dieci lezioni dall’archeologia dei tempi più antichi per capire come siamo arrivati fin qui e come potrebbe essere il nostro domani.

todi_palazzo-del-capitano_umbria-antica-2024_carandini_locandinaA chiudere la mattina, alle 12, Andrea Carandini, archeologo che condusse – tra gli altri – il celebre scavo sul Palatino che riportò alla luce le tracce della cinta muraria della “prima” Roma (quella di Romolo). Carandini, in dialogo con il suo allievo Nicolò Squartini, presenterà il suo ultimo libro: Io, Nerone, edito da Editori Laterza.

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Copertina del libro “Io, Nerone” di Andrea Carandini

Io, Nerone. Chi era Nerone? Andrea Carandini, uno dei più grandi studiosi di Roma antica, ne racconta vita e gesta in prima persona, ricostruendo la figura di uno dei più originali e controversi principi di Roma. “Dovevo fare i conti prima o poi con Nerone. Lo avevo già affrontato di lato, semplificandolo nel male, similmente a come si tende sempre più a fare semplificandolo nel bene”, confessa Andrea Carandini. Chi si è occupato di Roma antica non può evitare di confrontarsi con quell’uragano che è stato Nerone. Per interpretare una personalità del passato romano fuori misura, come quella di Nerone, occorre con una parte di sé entrare nella sua logica, mentre con l’altra avversarla, evitando la soluzione facile e deludente del tiranno democratico e individuando i modelli a cui s’ispirava. Un progetto ambizioso che Andrea Carandini porta a compimento, dopo aver scritto la biografia della madre Agrippina, anch’essa in prima persona.

todi_palazzo-del-capitano_umbria-antica-2024_marcone_locandinaProgramma di sabato 16 marzo 2024, pomeriggio. Il sabato pomeriggio dedicato alla Storia romana e in particolare a due personalità opposte di imperatori. Da un lato Vespasiano, colui che risollevò l’impero dopo la crisi del 69 d.C., raccontato alle 17 da Arnaldo Marcone, autore del nuovissimo saggio dedicato a questa figura storica fondamentale, nella conferenza “Vespasiano. L’inaspettato salvatore dell’Impero”.

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Copertina del libro “Vespasiano” di Arnaldo Marcone

Vespasiano (Salerno editore). Nato in un villaggio dell’Alta Sabina da una famiglia estranea alla vita politica romana, Vespasiano fu imperatore inaspettato. Riuscì a trarre vantaggio dalle competenze militari di cui diede prova nella guerra di Giudea e con un’attenta strategia si assicurò consensi nell’esercito e in politica. Agli eccessi dei Giulio-Claudi contrappose la modestia, chiave del successo del suo principato. Tra le pagine di questo libro riviviamo le tappe della sua ascesa e la determinazione con la quale elaborò il suo progetto dinastico.

todi_palazzo-del-capitano_umbria-antica-2024_zerbini_locandinaDall’altro Commodo, una di quelle figure che segnarono negativamente la storia del principato: prepotente, stravagante, crudele. A parlarcene alle 18 sarà Livio Zerbini in “Commodo. L’imperatore gladiatore”, che presenterà in anteprima assoluta il suo nuovo libro (in uscita prossimamente per Salerno Editrice).

todi_palazzo-del-capitano_umbria-antica-2024_nizzo_locandinaProgramma di domenica 17 marzo 2024. La mattina sarà dedicata alla storia di Todi. Si aprirà alle 10 con la lezione di Valentino Nizzo “Tuder/Tular: città, persone, confini”, dedicata allo stretto legame tra la città di Todi e il concetto di “confine”, insito sin nel nome, a partire da quello che racconta l’archeologia tuderte. “Non era mai accaduto che parlassi della città dove sono nato, nella città in cui sono nato”, confessa Nizzo, etruscologo, già direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, ora docente all’Orientale di Napoli. “La cosa un po’ mi emoziona perché, nonostante le trame della vita non mi abbiano consentito di viverci, nei pochi momenti dell’adolescenza che ho trascorso in questa splendida cittadina, ho avuto modo di appassionarmi alla storia e ai monumenti del suo passato, conoscere persone appassionate come don Pericoli che mi affascinò rivelandomi prima ancora che fosse edito quanto aveva riportato alla luce sotto la chiesa di Santa Maria in Camucia. Mi sono sempre sentito molto legato al Marte di Todi, rinvenuto non molto lontano dalla mia casa paterna e finito anche lui come me a Roma, tra le opere più ammirate del Museo Gregoriano del Vaticano. Per non parlare del meraviglioso “nicchio” di Todi, l’edicola sacra di epoca giulio-claudia ritrovata agli inizi del ‘500 a Pontecuti, non lontano da casa, e finita anch’essa in Vaticano, che mi faceva sognare, perché si favoleggiava della sua connessione con un ipotetico tempio sacro a Tiberino, il dio eponimo del fiume che mi ha sempre incantato per la sinuosità delle sue curve che intravvedevo dalla finestra oltre i campi di girasole”.

todi_palazzo-del-capitano_umbria-antica-2024_zuddas_locandinaA seguire alle 11 Enrico Zuddas che nella conferenza “Il Bellum Perusinum e la colonia di Tuder” parlerà della colonia di Tuder in relazione al Bellum Perusinum (41-40 a.C.). Dottore di ricerca in Storia antica, insegna Lettere al liceo “Properzio” di Assisi. Svolge attività di tutorato per le Cattedre di Epigrafia latina e di Storia romana dell’università di Perugia. È responsabile del Gruppo di Perugia per la schedatura del materiale epigrafico di area umbra nella banca dati EDR (Epigraphic Database Roma). Due sono i suoi principali campi di ricerca: la storia e le istituzioni dell’Umbria romana e l’epoca costantiniana. 

todi_palazzo-del-capitano_umbria-antica-2024_paolucci_locandinaA chiudere alle 12 Nicoletta Paolucci, con una lezione sulle cisterne romane di Todi (protagoniste della visita guidata di sabato pomeriggio). Due grandi cisterne collocate al di sotto della piazza del Popolo, rispettivamente in corrispondenza del lato est e del lato ovest, costituivano il perno del sistema idrico della città antica ed avevano l’altrettanto importante funzione di sostegno del foro sovrastante. Le cisterne presenti sotto il lato est, non visitabili, sono suddivise in 12 ambienti e furono rinvenute nel 1262 in occasione dei lavori di ripavimentazione della piazza, come ricordato in una cronaca locale del XVI secolo. Le cisterne del lato ovest, accessibili al pubblico da via del Monte, sono invece state rintracciate casualmente nel 1996 durante lavori di restauro di un locale commerciale. Sono anch’esse suddivise in 12 vani secondo lo schema delle camere parallele comunicanti a pianta rettangolare. Il duplice complesso, databile nella seconda metà del I sec. a.C., venne eretto contemporaneamente scavando una enorme quantità di terreno ed utilizzando la medesima tecnica costruttiva: entrambi i manufatti poggiano infatti su una piattaforma in opera cementizia resa impermeabile con un composto di materiali fittili e malta grassa. 

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Il glottologo Augusto Ancillotti

Il programma di domenica 17 marzo 2024, pomeriggio, chiude la tre giorni di Umbria antica festival. Apre alle 15.30, Augusto Ancillotti con la conferenza “Il nome di Todi e il nome del Tevere. Implicazioni culturali”. Ancillotti ha insegnato Glottologia e Linguistica Generale in tre università, Milano, Mogadiscio e Perugia, dove è stato anche prorettore e presidente del corso di laurea in Scienze della Comunicazione. Nell’ambito della ricerca scientifica si è occupato di teoria della linguistica genetica e di formazione delle lingue indeuropee (cassitico, trace, umbro). È autore di un centinaio di pubblicazioni accademiche fra cui spiccano la completa traduzione commentata delle Tavole Iguvine (Augusto Ancillotti – Romolo Cerri, “Le tavole di Gubbio e la civiltà degli Umbri”, Edizioni Jama 1996), il saggio “E parlano ancora” (Edizioni Jama 2021) e il manuale universitario “Elogio del variabile. Introduzione alla linguistica storica: l’indeuropeistica” (Guerini e Associati 2005). 

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Paolo Giulierini, già direttore del Mann, nei depositi sotterranei delle Cavaiole (foto graziano tavan)


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Copertina del libro “L’Italia prima di Roma. Sulle tracce degli antichi popoli italici” di Paolo Giulierini

Alle 16.30, Paolo Giulierini, già direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, presenta il suo libro “L’Italia prima di Roma: sulle tracce degli antichi popoli italici” (Rizzoli). Il nostro Paese ci appare il più delle volte come l’erede per eccellenza della civiltà romana. Non c’è nulla di più vero, ma se ci mettessimo in viaggio percorrendo l’Italia da nord a sud scopriremmo che prima ancora che Italiani siamo stati Italici: in ogni regione la toponomastica, i monumenti, i reperti archeologici, le tradizioni etnografiche, persino le abitudini alimentari e culinarie raccontano la storia di popoli antichi che a partire dall’Età del ferro si sono frequentati, confrontati, scontrati. Celti, Veneti, Liguri, Etruschi, Sardi, Latini, Sanniti, Lucani, Piceni, Campani, Punici, Enotri, Siculi e molti altri hanno lasciato ovunque nella penisola tracce profonde, preziose per capire com’era l’Italia prima dell’avvento di Roma. Con la competenza dell’esperto e il passo avvincente del divulgatore, Paolo Giulierini ci accompagna in un viaggio affascinante, ci presenta gli Italici che siamo stati, ne approfondisce il rapporto con il territorio, le modalità insediative, la religione, la lingua e la scrittura, senza tralasciare il fondamentale incontro con i Romani e quello che ne è seguito. Corredato da immagini, questo libro è al tempo stesso un saggio sulla meravigliosa complessità della storia del nostro Paese e una guida per innamorarsi, oltre che di tutte le sue bellezze, anche delle genti che lo hanno abitato in tempi remoti, e che ancora oggi ci parlano: non solo di loro ma anche di noi, da sempre popolo in cammino che a ogni tappa aggiunge un viandante alla carovana.

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Lo studioso Nicola Mastronardi

Chiude Umbria antica Festival, alle 17.30, Nicola Mastronardi con “I Sanniti e la nascita di Italia”. Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze – Indirizzo Storico-Internazionale. Membro dell’Accademia dei Georgofili, è studioso delle civiltà semi nomadi dell’Appennino italiano e del Mediterraneo. Da venti anni alterna la libera professione nel campo dei reportages di turismo escursionistico, agli interessi di storia antica (sannita) e contemporanea. “Viteliú, il nome della libertà” è stato il suo noto romanzo d’esordio cui seguirà una trilogia sulle guerre sannitiche del IV e III secolo avanti Cristo. “I Figli del Toro” è il primo di questi.

 

Firenze. Al Palazzo dei Congressi al via la X edizione di tourismA – Salone Archeologia e Turismo Culturale: decine di incontri, centinaia di relatori, stand, laboratori didattici, lezioni di geroglifico, mostre, cinema, premi internazionali, installazioni multimediali, virtual tour, archeodegustazioni di pietanze etrusco-romane. Pruneti: “Il programma di questa decima edizione è particolarmente ricco ed elaborato”

Tutto pronto per la X edizione di tourismA – Salone Archeologia e Turismo Culturale organizzato al Palazzo dei Congressi di Firenze dal 23 al 25 febbraio 2024 da Archeologia Viva (Giunti Editore). Decine di incontri, centinaia di relatori, stand, laboratori didattici, lezioni di geroglifico, mostre, cinema, premi internazionali, installazioni multimediali, virtual tour, archeodegustazioni di pietanze etrusco-romane.  E il gran finale con Alberto Angela, padrino della kermesse fin dalla prima edizione. Tutto a ingresso libero e gratuito. 

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Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, a TourismA (foto AV)

“Sono trascorsi dieci anni da quando tourismA si è affacciato al panorama fieristico europeo con il prestigio della rivista da cui proviene, la forza comunicazionale dei suoi collaboratori, la capacità di coinvolgere, l’idea di un turismo culturale rispettoso e formativo”, scrive Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, nella presentazione. “Siamo passati indenni attraverso il dramma del Covid senza mollare un anno, tornando ora ai livelli iniziali di partecipazione. Molto faticoso, ma ce l’abbiamo fatta. In tanti anni di paziente lavoro siamo riusciti a portare all’attenzione degli appassionati, esperti, operatori del settore un grande evento nato spontaneo, senza protezioni, libero e quindi rispondente solo alle scelte di chi lo organizza e di chi vi partecipa. La nostra forza sono l’indipendenza e il sostegno convinto di quanti ci seguono”.

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Alberto Angela in un auditorium gremito protagonista in una edizione di TourismA (foto AV)

Sarà una festa in grande quella per il decennale di tourismA. Tre giornate a ingresso libero e gratuito per parlare di archeologia, ambiente e turismo culturale con particolare attenzione a un modo di viaggiare consapevole e sostenibile. La kermesse, punto di riferimento per tutti gli appassionati del mondo antico e operatori del settore, offre anche quest’anno un programma ricchissimo con decine di incontri e centinaia di relatori di primo piano richiamando a Firenze appassionati, viaggiatori e addetti ai lavori. “Il programma di questa decima edizione è particolarmente ricco ed elaborato”, continua Pruneti, “con la nutrita presenza di istituzioni e personalità di primo piano sotto il profilo scientifico e mediatico, ma anche per l’adesione di tante piccole realtà “minori”, preziose nel rappresentare il grande mosaico di storia, tradizioni e popolazioni del Mediterraneo: un immenso patrimonio di diversità che abbiamo il dovere di scoprire e difendere partendo dalla conoscenza. Sempre più “tourismA” si distingue come spazio pubblico senza censure, per avere assunto i connotati di un’affollata ed emozionante agorà”.

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Il giornalista Aldo Cazzullo tra gli ospiti di TourismA 2024 (foto AV)

Grandi nomi. Oltre 200 i relatori nei convegni previsti negli spazi del Palacongressi. Tra i big in programma quest’anno il giornalista Aldo Cazzullo, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, il filologo Luciano Canfora, il geologo Mario Tozzi, il medievista Franco Cardini, il cantautore Francesco Guccini, il paleoantropologo Giorgio Manzi, l’archeologo classico Andrea Carandini, lo storico Aldo Schiavone… e l’attesissimo Alberto Angela (presenza in sala fino a esaurimento posti; non è possibile prenotare; diretta su pagina facebook di tourismA). Il giornalista Massimo Polidoro interverrà per presentare il libro/intervista Piero Angela. La meraviglia del tutto, appena uscito per Mondadori.

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Paolo Giulierini, già direttore del Mann, e Simona Rafanelli, direttore del Muvet, a TourismA 2023 (foto graziano tavan)

Venerdì 23 febbraio 2024. In auditorium, c’è la prima giornata del XX INCONTRO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA VIVA, con la presentazione – tra l’altro – di tre libri: “I custodi della memoria: nel mondo degli scribi” di Louis Godart, “Com’eravamo… L’Italia prima dei Romani” di Paolo Giulierini, e “Maledette! Quando il mito è contro le donne” di Francesca Ghedini. E, dopo la pausa pranzo, la consegna del premio “R. Francovich” COMUNICARE IL MEDIOEVO al museo Archeologico delle Grandi Opere di Pagazzano (Bg) per la valorizzazione del patrimonio medievale, e a Francesco Guccini per aver cantato il mondo medievale accompagnandoci dall’antica Bisanzio fino ai mistici orizzonti di Marco Polo e Cristoforo Colombo. In sala Onice, al mattino, l’edizione 2024 di ITER Archeologia Patrimonio e Ricerca italiana all’estero – L’Archeologia italiana per lo studio, la protezione e la trasmissione del patrimonio culturale dell’umanità a cura di Luca Peyronel dell’università di Milano con focus su alcune missioni archeologiche italiane all’estero. In sala 100, nel pomeriggio, 10 ANNI DI TOURISMA 70 DI IIPP “La Preistoria nella società che cambia”: Workshop a cura di IIPP – Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria col coordinamento Monica Miari, Silvia Florindi.

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Vittorio Sgarbi a TourismA 2020 ricorda Sebastiano Tusa (foto Graziano Tavan)

Sabato 24 febbraio 2024. In auditorium la seconda giornata del XX INCONTRO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA VIVA è al pomeriggio: in programma, tra l’altro, L’UOMO E IL MARE: assegnazione del premio “Fondazione Sebastiano Tusa – Thalassa” per la ricerca scientifica nel Mediterraneo con l’intervento di Valeria Li Vigni presidente Fondazione Sebastiano Tusa; MONT’E PRAMA (1974-2024) – CABRAS / SARDEGNA: focus nel cinquantesimo della scoperta che ha riscritto la storia della Sardegna. In sala Verde STATI GENERALI DELL’ARCHEOLOGIA ITALIANA: archeologia oggi tra nodi aperti e sfide future. Prima parte. A cura di ANA – Associazione Nazionale Archeologi, FCdA – Federazione Consulte universitarie di Archeologia, Archeoimprese, API – Archeologi del Pubblico Impiego, Assotecnici. In sala 100, tutto il giorno, SPAZIO LIBRI a cura di Massimo Cultraro dirigente di ricerca Cnr-Ispc con presentazione della produzione più recente di pubblicazioni a soggetto archeologico. In sala Limonaia, al mattino, VIAGGI DI CULTURA E ARCHEOLOGIA: rassegna di itinerari turistico-culturali a cura di Mark PR di Nadia Pasqual – Comunicazione per il turismo. In sala 9, tutto il giorno, CULTURA COLTURA CULTO: patrimonio italiano e turismo culturale a cura di Agostino De Angelis attore e regista.

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Tiziana D’Angelo, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, nel Tempio di Nettuno a Paestum (foto pa-paeve)

Domenica 25 febbraio 2024. In Auditorium, tutto il giorno, giornata conclusiva del XX INCONTRO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA VIVA con molti interventi aperti da Tiziana D’Angelo, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, e chiusi da Alberto Angela intervistato da Piero Pruneti. In sala Onice, al mattino, CORSICA ETRUSCA: progetto scientifico – Itinerario culturale – Nuovo museo interpretativo del territorio a cura di Jean Castela (università di Corsica, presidente INEACEM – Istituto di Studi applicati sulle Civiltà e gli Spazi del Mediterraneo), e Simona Rafanelli (direttore museo civico Archeologico “I. Falchi” di Vetulonia). In sala Onice, al pomeriggio, ARCHEOLOGIA… CHE PASSIONE! Mille uno modi per “raccogliere l’Antico” a cura di Simona Rafanelli MuVet – museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia. In sala 100, al mattino, SPAZIO LIBRI a cura di Massimo Cultraro dirigente di ricerca Cnr-Ispc. In sala 100, al mattino, Esplorazione, scavo e studio di antiche aree sotterranee artificiali, a cura di Ente del Terzo Settore A.S.S.O. – Archeologia Subacquea Speleologia e Organizzazione. In sala Limonia, al mattino, STATI GENERALI DELL’ARCHEOLOGIA ITALIANA: archeologia oggi tra nodi aperti e sfide future. Seconda parte. A cura di ANA – Associazione Nazionale Archeologi, FCdA – Federazione Consulte universitarie di Archeologia, Archeoimprese, API – Archeologi del Pubblico Impiego, Assotecnici. In sala 9, al mattino, LA ROTTA DEI FENICI: Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa tra innovazione e valorizzazione, a cura di The Phoenicians’ Route – Cultural Route of the Council of Europe.

 

 

Roma. In Curia Iulia presentato il libro “Io, Nerone” di Andrea Carandini (Editori Laterza): “Chi si è occupato di Roma antica non può evitare di confrontarsi con quell’uragano che è stato Nerone”

roma_parco_libro-io-nerone_carandini_locandinaChi era Nerone? Andrea Carandini, uno dei più grandi studiosi di Roma antica, ne racconta vita e gesta in prima persona, ricostruendo la figura di uno dei più originali e controversi principi di Roma, nel libro “Io, Nerone” (Editori Laterza), che è stato presentato venerdì 19 gennaio 2024 in Curia Iulia per iniziativa del parco archeologico del Colosseo con l’intervento di Andrea Giardina, professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa e Accademico dei Lincei (vedi Facebook). “Dovevo fare i conti prima o poi con Nerone. Lo avevo già affrontato di lato, semplificandolo nel male, similmente a come si tende sempre più a fare semplificandolo nel bene”, confessa Andrea Carandini nel presentare il suo libro “Io, Nerone”. Chi si è occupato di Roma antica non può evitare di confrontarsi con quell’uragano che è stato Nerone. Per interpretare una personalità del passato romano fuori misura, come quella di Nerone, occorre con una parte di sé entrare nella sua logica, mentre con l’altra avversarla, evitando la soluzione facile e deludente del tiranno democratico e individuando i modelli a cui s’ispirava. Un progetto ambizioso che Andrea Carandini porta a compimento, dopo aver scritto la biografia della madre Agrippina, anch’essa in prima persona.

Roma. A Palazzo Massimo “Con sobria chiarezza”, due giornate di studio in onore di Giovanni Becatti a cinquant’anni dalla scomparsa: in presenza e on line. Il programma

roma_palazzo-massimo_giornata-di-studio-con-sobria-chiarezza_locandina“Con sobria chiarezza” giornate di studio in onore di Giovanni Becatti. A cinquant’anni dalla scomparsa, il parco archeologico di Ostia antica celebra la figura di Giovanni Becatti con due giornate di convegno a Roma, a Palazzo Massimo alle Terme, il 4 e 5 dicembre 2023: in presenza e on line sul canale YouTube del Parco: https://www.youtube.com/@parcoarcheologicodiostiaan4711. Grazie al contributo di allievi, colleghi e continuatori della sua opera nell’ufficio degli Scavi di Ostia, verrà ripercorsa la carriera di uno studioso che ha lasciato un’impronta profonda nella storia dell’arte antica e nell’archeologia del XX secolo. Di multiformi interessi, Becatti seppe spaziare dall’arte minoica alla paletnologia e dall’arte greca arcaica alla tarda antichità, affrontando con uguale competenza e passione l’arte, la storia e la filologia classica. I vari contributi consentiranno di delineare il profilo di un vero umanista, capace di coniugare l’attività di ricerca sul campo con una conoscenza enciclopedica delle fonti antiche e dell’iconografia, unite a una grande versatilità scrittoria e divulgativa.

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Il leone: dettaglio della sala di rappresentanza in opus sectile di una villa (domus) monumentale fuori Porta Marina a Ostia, conservato al museo dell’Alto Medioevo (foto Muciv)

Del periodo ostiense verranno esaminati i molteplici filoni di ricerca che Becatti seppe dipanare nella sua lunga attività al servizio della Soprintendenza archeologica. Giunto ventiseienne a Ostia, ma già con l’esperienza formativa degli scavi a Lemno con la Scuola Archeologica Italiana di Atene, divenne il principale collaboratore del direttore degli Scavi Guido Calza, che gli affidò la pubblicazione delle sculture trovate negli sterri per l’Esposizione Universale del 1942 e lo studio tipologico di tappeti musivi e mitrei. Nel frattempo coltivava la sua vocazione per l’insegnamento, iniziando a Pisa quella feconda attività didattica che l’avrebbe portato a Milano, Firenze e Roma, coltivando in ogni cattedra una prolifica scuola di allievi ed epigoni. La carriera accademica non gli impedì di continuare la collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Ostia, portando a termine il volume della Topografia Generale – primo della serie di Scavi di Ostia – e pubblicando nella stessa collana l’Edificio con Opus Sectile fuori Porta Marina, esempio eccezionale dell’arte dell’intarsio marmoreo fiorita nella tarda antichità. Le testimonianze dei colleghi e di chi lo conobbe sono concordi nel delineare una figura modesta, laboriosa, collaborativa e disponibile, che fino all’ultimo portò il suo contributo sia in ambito editoriale, con la grandiosa impresa dell’Enciclopedia dell’Arte Antica, sia continuando a stimolare la ricerca sul campo, con l’avvio dello scavo universitario delle Terme del Nuotatore. In occasione del convegno verrà affissa una targa in ricordo dello studioso sulla facciata del Museo Ostiense, dove sono ugualmente onorati i colleghi e i collaboratori dei suoi esordi, quasi a voler ricostituire quell’affiatato gruppo di lavoro e di ricerca che “con sobria chiarezza” seppe avviare gli studi moderni su Ostia.

Programma 4 dicembre 2023: “Giovanni Becatti e Ostia”, modera Alessandro D’Alessio. Alle 9, saluti istituzionali: Stéphane Verger (direttore del museo nazionale Romano), Massimo Osanna (direttore generale Musei); 9.15, introduzione al convegno con Alessandro D’Alessio (direttore del parco archeologico di Ostia antica); 9.30, Fausto Zevi (già Sapienza Università di Roma) “Giovanni Becatti, un ricordo ostiense”; 10, Dario Daffara (parco archeologico di Ostia antica) “Il silenzioso ardore per la ricerca: Giovanni Becatti a Ostia (1938-1954) e a Milano (1954-1957)”; 10.30, Claudia Valeri (Musei Vaticani) “Giovanni Becatti e la scultura ostiense”; pausa caffè; 11.30, Cristina Genovese (parco archeologico di Ostia antica) “Mosaici e pavimenti marmorei di Ostia: attualità dello studio di Giovanni Becatti”; 12, Carlo Pavolini (già università della Tuscia – Viterbo) “Considerazioni sulle Case ostiensi del tardo impero 75 anni dopo”; 12.30, discussione. Pausa pranzo. Alle 14.30, Claudia Tempesta (parco archeologico di Ostia antica), Stella Falzone (università Roma Tre) “Rileggere Becatti alla luce di Gismondi: il contributo della documentazione d’archivio alla ricostruzione del contesto della Domus sotto il Vicolo del Dioniso”; 15, Filippo Marini Recchia (archeologo indipendente), Paola Olivanti (archeologa indipendente) “La basilica forense di Ostia: una revisione dei dati d’archivio a ottant’anni dalla pubblicazione di Giovanni Becatti”; 15.30, Clementina Panella (già Sapienza Università di Roma), Maura Medri (università Roma Tre) “Le Terme del Nuotatore in Ostia Antica. Lo scavo, i contesti, l’architettura”; 16, discussione.

Programma 5 dicembre 2023: “Giovanni Becatti, gli studi e l’insegnamento”, modera Patrizio Pensabene. Alle 9.30, Graziella Becatti (storica dell’arte indipendente) “Chi era Giovanni Becatti”; 10, Carlo De Domenico (università Statale di Milano) “Giovanni Becatti in Grecia (1936-1937)”; 10.30, Gabriella Capecchi (già università di Firenze) “Giovanni Becatti professore di Archeologia Classica nella “tradizione giovane” dell’Ateneo fiorentino”; pausa; 11.30, Maria Grazia Picozzi (già Sapienza Università di Roma) “Giovanni Becatti storico dell’arte antica”; 12, Stefano Tortorella (già Sapienza Università di Roma) “Gli studi di iconografia di Giovanni Becatti”; 12.30, discussione. Pausa pranzo. Alle 14.30, Marco Ruffini (Sapienza Università di Roma) “Giovanni Becatti e la critica d’arte”; 15, Patrizio Pensabene (già Sapienza Università di Roma) “Lo stile è una fiction? Sono da considerare superati i cataloghi tipologici?”; 15.30, Andrea Carandini (già Sapienza Università di Roma) “Giovanni Becatti, un uomo bravo e buono”; 16, discussione e tavola rotonda.

Roma. Per “Dialoghi in Curia”, presentazione, in presenza in Curia Iulia e on line, il libro “Roma. Il racconto di due città” di Daniele Manacorda (Carocci editore). Prenotazione obbligatoria

Roma_curia-iulia_presentazione-libro-roma-il-racconto-di-due-città_di-daniele-manacorda_locandinaPer “Dialoghi in Curia”, giovedì 21 settembre 2023, alle 16.30, la Curia Iulia ospita la presentazione del libro “Roma. Il racconto di due città” di Daniele Manacorda, edito da Carocci editore. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo; intervengono: Andrea Augenti, università di Bologna; Andrea Carandini, professore emerito Sapienza università di Roma; Elisabetta Pallottino, università Roma Tre. Sarà presente l’autore. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti su eventbrite https://21settembre_manacorda.eventbrite.it. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dalla Curia Iulia sulla pagina FB del parco archeologico del Colosseo.

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Copertina del libro “Roma. Il racconto di due città” di Daniele Manacorda

“Roma. Il racconto di due città” di Daniele Manacorda. Nella sterminata produzione di libri su Roma, sulle sue vicende, il suo paesaggio, i suoi abitanti questo volume, che accompagna il lettore lungo tremila anni di storia urbana, inserisce un’ottica finora mai tentata: quella della tridimensionalità. Attraverso una visione archeologica della stratificazione urbana e delle modalità di accrescimento del suolo, l’autore propone una risposta originale a una domanda apparentemente insensata: quante Rome si sono succedute nel corso dei secoli? In quale città viviamo oggi quando percorriamo le vie del centro storico più vasto d’Italia? Roma infatti è certamente una ma al tempo stesso è plurale per la complessità delle sue vicende istituzionali e urbanistiche, che ne hanno via via mutato la dimensione e il volto dal solco di Romolo alla metropoli odierna. La prospettiva aperta in queste pagine individua una cerniera nella sua vita millenaria, una “morte” e una “rinascita”, stimolando riflessioni nuove sul tema antico del rapporto fra passato e presente nella città contemporanea.

Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia al via il ciclo di incontri su “Roma. L’acqua e la città. L’elemento liquido nella cultura urbana dall’antico alla città contemporanea” promosso dal FAI – Delegazione di Roma

roma_villa-giulia_fai_ciclo-incontri-roma-l-acqua-e-la-città_locandina“Roma. L’acqua e la città. L’elemento liquido nella cultura urbana dall’antico alla città contemporanea” è il titolo del ciclo di quattro incontri a cura di Giuseppe Morganti, Rossana Nicolò, Giorgio Ortolani, che dal 16 aprile al 28 giugno 2023 il FAI – Delegazione di Roma in collaborazione con il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia organizza nella Sala della Fortuna di Villa Giulia dalle 11 alle 13. Per le modalità di partecipazione e la prenotazione vedi il link https://fondoambiente.it/…/roma-l-acqua-e-la-citta…  Grazie alla convenzione ETRU/FAI i possessori di tessera FAI hanno diritto a riduzioni sull’acquisto del biglietto e dell’abbonamento al Museo.

roma_villa-giulia_fai_ciclo-incontri-roma-l-acqua-e-la-città_1_locandinaSi inizia domenica 16 aprile 2023 con “Mostrare l’acqua”. Intervengono Andrea Carandini (“Le feste di Nerone sulle acque di Roma: dai monumenti pubblici, alle ville di Anzio e Baia, alla domus Aurea: ultimo set del tiranno); Hubertus Manderscheid “La gestione idrica di Roma, con sguardi particolari agli acquedotti, le terme, i giochi d’acqua e il Palatino”); Simone Quilici (“Gli acquedotti di Roma nell’antichità e oggi”). Secondo incontro domenica 14 maggio 2023 con “Distribuire l’acqua. Perizia e comodità”. Intervengono Paolo Vitti (“Acqua, architettura e propaganda. Il ruolo dell’acqua nell’espansione del dominio di Roma”); Giorgio Ortolani (“Architettura e consenso: le terme imperiali di Roma”); Claudio Impiglia (“La distribuzione delle acque a Roma dall’Unità d’Italia: temi e problemi”). Terzo incontro domenica 21 maggio 2023 con “Vita dall’acqua. Il Tevere e la città”. Intervengono Maria M. Segarra Lagunes (“Roma e le acque del Tevere”); Rosario Pavia (“Lungotevere boulevard”); Luca Zevi (“L’arte contemporanea “abbatte” i muraglioni”). Quarto e ultimo incontro domenica 28 maggio 2023 con “Magnificenza per Roma. Mostre e fontane”. Intervengono Alessandro Cremona (“Aqua Felix”: l’evoluzione delle fontane nei giardini romani dal Quattrocento agli inizi del Seicento); Alberta Campitelli (“Gli “ingegnosi artifizi”: il trionfo della scenografia e dell’invenzione nelle fontane dei giardini barocchi romani”); Francesca Romana Liserre (“Architetture d’acqua a Roma tra ‘500 e ‘600: dalla storia al restauro”); Roberto Civetta (“La Pietra e l’acqua – interventi di restauro conservativo”).

Firenze. Al Palazzo dei congressi al via tourismA – Salone dell’Archeologia e del Turismo culturale: tre giorni con proposte di viaggio sulle orme degli Etruschi, archeologia nelle zone di guerra, i 50 anni dei Bronzi di Riace, il ricordo di Philippe Daverio e un virtual tour nella Cappella Brancacci

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La platea del centro congressi di Firenze gremita per gli incontri di TourismA (foto AV)

firenze_tourismA-2022_locandinaTutto pronto per l’VIII edizione di tourismA – Salone dell’Archeologia e del Turismo culturale organizzato da Archeologia Viva (Giunti editore) al Palazzo dei Congressi di Firenze dal 30 settembre al 2 ottobre 2022 a ingresso libero (orario 8.30-18.30). Decine di incontri, centinaia di relatori, stand, laboratori didattici, ricostruzioni virtuali per viaggiare avanti e indietro sulla linea del tempo con nuovi avvincenti linguaggi e tecnologie. Quest’anno tra i protagonisti indiscussi gli Etruschi, con nuove scoperte e progetti di valorizzazione turistica in Toscana, e l’Egitto a 100 anni esatti dalla straordinaria scoperta della tomba di Tutankhamon. L’inaugurazione ufficiale della kermesse venerdì 30 settembre alle 10.30 alla presenza della autorità. Vediamo i temi più importanti.

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CELESTE AIDA: a “tourismA 2022” nel 150° della prima dell’Aida alla Scala di Milano (foto AV)

Egitto ed Etruschi: tra reale e virtuale. Protagonisti della tre giorni fiorentina l’Egitto con incontri, laboratori e realtà virtuale in occasione del centenario della scoperta della Tomba di Tutankhamon, il bicentenario dalla decifrazione dei geroglifici e il centocinquantesimo della rappresentazione dell’Aida alla Scala, che Verdi considerò la vera e propria “prima”. E poi gli Etruschi con le nuove scoperte in Toscana (Gonfienti) e Umbria (Perugia) e i progetti di promozione turistica che vedono protagonista l’antica civiltà dei Tirreni.

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Il nuovo museo dell’Acropoli ad Arene “dialoga” direttamente con il Partenone (foto AV)

I marmi del Partenone. Le celebri sculture di Fidia sono al centro di un convegno internazionale sulla annosa questione della restituzione alla Grecia. Sarà la stessa ministra greca della Cultura, Lina Mendoni, a lanciare da “tourismA 2022” un accorato appello al governo britannico. Conservare il passato. tourismA sarà occasione anche per presentare importanti restauri di statue e dipinti fra antichità e medioevo (in collaborazione con CNRc).

Missioni di scavo all’estero. Importante la collaborazione col Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionali per la presentazione delle attività delle missioni archeologiche italiane in Iraq, Turchia, Giordania Tunisia, Turkmenistan, Perù…

Archeologia sotto le bombe. L’associazione nazionale archeologi fa il punto sullo stato delle principali aree archeologiche e monumentali in Ucraina.

firenze_tourismA-2022_turismo-in-sardegna_foto-av5° Workshop del turismo culturale. Enti del turismo, enti locali e tour operator incontrano gli agenti di viaggio venerdì 30 settembre a Buy Cultural Tourism, 5° Workshop B2B del turismo culturale, appuntamento riservato agli operatori professionali dedicato all’incontro tra domanda e offerta di viaggi, esperienze e itinerari culturali. Presenti gli enti del turismo di Cipro, Croazia, Fiandre, Israele, Malta, Polonia, Portogallo, Promoturismo FVG, Valle d’Aosta, Visit Romagna, oltre a diversi siti e operatori della Sardegna.
Ricca parte espositiva. L’area espositiva offre una significativa panoramica dell’offerta culturale di regioni italiane, dalla Toscana alla Sardegna, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, dalla Valle d’Aosta alla Romagna, ed estere come Cipro, Croazia, Turchia, Grecia.

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Il direttore del nuovo museo dell’Acropoli, Nikolaos Stampolidis

Appuntamento a Firenze. Molti i big della comunicazione storico-archeologica che danno appuntamento a tourismA tra cui l’archeologo Andrea Carandini, il filologo e archeologo Louis Godart, lo storico e conduttore tv Cristoforo Gorno, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, l’orientalista Paolo Matthiae, il direttore del parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, il direttore del museo dell’Acropoli di Atene Nikolaos Stampolidis, il direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli Paolo Giulierini, il noto medievista Franco Cardini e molti altri.

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Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

Ricco il programma della prima giornata tra storia dell’arte, archeologia e grandi personaggi della comunicazione del passato. Si parte col convegno dedicato alla memoria del noto storico dell’arte Phillippe Daverio dal titolo “Save Art 2022 – Copie, restauri, NFT, falsi, realtà ambigue e mondi alternativi” a cura di Art e Dossier e con la partecipazione di Eike Schmidt direttore delle Gallerie degli Uffizi. “Tra terra e mare: itinerari ed esperienze alla scoperta dell’antico popolo” è il titolo del convegno a cura di Regione Toscana con la partecipazione di Eugenio Giani presidente Regione Toscana. Il Prodotto Turistico Omogeneo Toscana Terra Etrusca sarà al cento del convegno organizzato da Toscana Promozione Turistica. Franco Cardini storico del Medioevo, Cristoforo Gorno scrittore e conduttore televisivo, Carmelo Malacrino direttore Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria sono tra i big della giornata di venerdì 30 settembre 2022.

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Ritorno a Cartagine. Scavi e ricerche della Sapienza Università di Roma a Dermech (Tunisia) (foto AV)

Sempre in apertura di “tourismA” si farà il punto sulla situazione dell’Archeologia italiana all’estero nell’incontro organizzato col ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale: un coinvolgente racconto che dall’Africa dei primi ominidi conduce il pubblico in Giordania a Petra e in Tunisia a Cartagine nel cuore del Mediterraneo fenicio, poi nelle steppe dell’Asia Centrale nella grande capitale dei Parti e, attraversando l’Oceano, a Machu Picchu sulle vette delle Ande peruviane, per chiudere con la nascita dello Stato arcaico ad Arslantepe in Turchia.

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L’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta (foto AV)

La tragica situazione dell’Ucraina e la salvaguardia del patrimonio culturale nel Paese sono i temi di un altro importante focus della giornata di venerdì nel convegno organizzato dall’Associazione Nazionale Archeologi. Mentre, sempre venerdì, si guarda al futuro del turismo che abbatte le barriere con la presentazione delle più sofisticate tecnologie digitali capaci di far viaggiare davvero tutti nello spazio e nel tempo. Per tutta la durata della manifestazione il Palazzo dei congressi si trasforma nella casa del turismo culturale con numerosi stand che propongono una significativa panoramica dell’offerta culturale di regioni italiane, dalla Toscana alla Sardegna, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, dalla Valle d’Aosta alla Romagna, ed estere come Cipro, Croazia, Turchia, Grecia.

firenze_tourismA-2022_virtual-tour-cappella-brancacci_foto-avCome ogni anno tornano infine i laboratori didattici per grandi e piccoli che spaziano dalle tecnologie dell’uomo preistorico (scheggiatura della pietra, accensione del fuoco, prime espressioni artistiche) alle lezioni di geroglifico, alla realizzazione di un mosaico o di una lucerna come facevano i Romani. Quest’anno arricchiscono l’offerta di “tourismA” la visita virtuale alla Cappella Brancacci a cura di CNR – ISPC (presentazione venerdì alle 11,30 nello spazio espositivo BracacciPOV) e un viaggio alle origini dell’alfabeto etrusco.

Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia “RomArché11. Parla l’archeologia!”, il festival dei libri e della storia antica: due giorni con presentazioni di libri, conferenze, incontri, rievocazioni storiche, laboratori didattici, visite guidate, lezione-evento sugli Etruschi e concerto al tramonto

roma_villa-giulia_RomArchè11-parla-l-archeologia_locandinaDue giorni speciali al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia: sabato 18 e domenica 19 giugno 2022 torna “RomArché11. Parla l’archeologia!”, il festival dei libri e della storia antica, in occasione delle Giornate europee dell’archeologia. RomArché offre al suo pubblico un ricco programma fatto di presentazioni di libri, conferenze, incontri, rievocazioni storiche, laboratori didattici, visite guidate, una lezione-evento sugli Etruschi e un concerto al tramonto. Fra le iniziative in programma segnaliamo la presentazione del volume “Storie dai contesti. Dialoghi e riflessioni sul metodo” di Paolo Carafa, sabato 18 giugno 2022, alle 17. Intervengono: Andrea Carandini, professore emerito di archeologia e storia dell’arte greca e romana, già Presidente del FAI; Paolo Carafa, ordinario di Archeologia classica alla Sapienza università di Roma; Valentino Nizzo, direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia. Tutta la manifestazione è curata dalla Fondazione Dià Cultura insieme con il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, sostenuta dall’azienda informatica Siaed S.p.A., in partnership con il Parco Archeologico dell’Appia Antica e con EGA – Entertainment Game Apps. Tutte le attività sono gratuite e comprese nel biglietto del Museo al costo ridotto di 3 euro. A seguito dell’ordinanza del Ministro della salute del 28 aprile 2022, che ha impartito nuove prescrizioni in ordine all’utilizzo dei dispositivi individuali di protezione delle vie respiratorie, con efficacia dal 1° maggio 2022, per i visitatori e fruitori delle attività museali decade l’obbligo di indossare mascherine. Se ne raccomanda tuttavia l’uso, in ossequio alle indicazioni del ministero della Salute.

roma_villa-giulia_RomArchè11-parla-l-archeologia_rinascite-al-tramonto_locandinaEtru in scena. Rinascite al tramonto. L’archeologia canta: sabato 18 giugno 2022, alle 20.30. La prima delle aperture serali straordinarie del museo accoglie l’evento musicale a cura del coro Koob diretto da Francesca La Via. Il coro eseguirà a cappella musiche di Schubert, Rachmaninoff, Attaignant e antichi canti tradizionali. Concerto compreso nel biglietto del Museo al costo eccezionale di 3 euro. Alle 21.45 visita guidata alla mostra temporanea “SEGNATI. Vita e morte dalla cultura etrusca al terzo millennio” a cura di Maria Paola Guidobaldi.

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Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia torna “RomArché11. Parla l’archeologia” (foto etru)

Intenso il programma della mattina di sabato 18 giugno, nella Sala della Fortuna, sul tema “Rinascite. Percorsi di archeologia, antropologia, storia, museologia, arte”. Modera Arnaldo Colasanti (CdA del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia). Alle 10, Valentino Nizzo (direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia), saluti istituzionali; 10.10, Simone Quilici (direttore del parco archeologico dell’Appia Antica) e Simona Sanchirico (direttrice responsabile del periodico Archeologi&. Storia, Antropologia, Museologia, Arte) presentano il primo numero della nuova rivista della Fondazione Dià Cultura dedicato al parco archeologico dell’Appia Antica; 10.40, Mariano Malavolta (già università degli Studi di Roma “Tor Vergata”), Verso una rinascita dell’historìa 11.00 Marcello Nobili (Università di Roma “Tor Vergata”), “Renovatio temporum nell’Impero Romano tra Commodo e Aureliano”; 11.20, Elena Calandra (direttrice ICA – Istituto Centrale per l’Archeologia), “La rinascita dell’archeologia”; 11.40, Luca Attenni (direttore del museo diffuso di Lanuvio), “Il Museo Diffuso di Lanuvio, il museo che visse due volte”; 12, Dario Nanni (presidente della Commissione Giubileo 2025 – Roma Capitale), “2025: il Giubileo dell’archeologia”; 12.20, Roberto Libera (direttore del museo diocesano di Albano), “Peregrinatio: corpi in movimento e rinascite esistenziali”; 12.40, Arnaldo Colasanti (CdA del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia), Conclusioni: leggere per vivere.

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Copertina del libro “Storie dai contesti. Dialoghi e riflessioni sul metodo” di Paolo Carafa

Pomeriggio di sabato 18 maggio 2022. Sala della Fortuna, alle 16, presentazione di “Festa Etrusca! La storia si racconta”, edizione 2022. Intervengono Maurizio Amoroso (EGA – Entertainment Game Apps), Valentino Nizzo (museo nazionale Etrusco di Villa Giulia), Giulio Ranaldi (Associazione Suodales) e Simona Sanchirico (Fondazione Dià Cultura); alle 17, “Storie dai contesti. Dialoghi e riflessioni sul metodo”. Intervengono: Andrea Carandini, professore emerito di archeologia e storia dell’arte greca e romana, già Presidente del FAI, Paolo Carafa (“Sapienza” – Università di Roma) e Valentino Nizzo (Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia); alle 18.30, “Lo strano caso di Francesco Mancinelli Scotti: mercanti e mercato delle antichità nella Roma di fine ’800”. Dialogano Maria Cristina Biella (“Sapienza” università di Roma), Valentino Nizzo (museo nazionale Etrusco di Villa Giulia) e Jacopo Tabolli (università di Siena); alle 19.15, “Passeggiate nella storia”: presentazione del III volume “A piedi nella Roma rinascimentale e barocca” di Maria Antonietta Lozzi Bonaventura Iter Edizioni – Gruppo Lozzi Editori.

roma_villa-giulia_RomArchè11-parla-l-archeologia_libro_archeosocial-2.0_locandinaDomenica 19 giugno 2022. Sala della Fortuna, alle 10, “Studenti al bivio: orientarsi nel mondo dopo le lauree nei Beni Culturali”. Un’ora a colloquio con il direttore del museo, Valentino Nizzo, per dirimere dubbi e soddisfare curiosità sulle criticità e potenzialità del settore; alle 11, presentazione dei libri “Introduzione all’utilizzo dei Droni in Archeologia” di Antonio Pecci e “Balnea, lavacra e thermae. Edifici termali dell’antica Roma – Evidenze archeologiche e fonti classiche” di Ennio D. Augenti. Interviene Elisa Garcìa Barraco (Editore). Editi da Arbor Sapientiae. Alle 12, presentazione del libro “Archeosocial 2.0”, aggiornamento a cura di Antonia Falcone. Oltre alla curatrice intervengono Cinzia Rosati (Editore), Marina Lo Blundo (parco archeologico di Ostia Antica) e Valentino Nizzo (museo nazionale Etrusco di Villa Giulia). Edito da Dielle Editore. Alle 15.30, presentazione del libro “Santa Maria Maggiore a Roma” di Mario Cipollone. Oltre all’autore intervengono Giulio Cipollone (università Gregoriana) e Maria Cristina Martini (Editore). Edito da MMC Edizioni. Alle 16.30, presentazione del libro “Storia e civiltà del pane. Un viaggio tra archeologia e antropologia” con l’autrice Lucia Galasso (Antropologa).