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Paestum (Sa). Al museo Archeologico nazionale torna “Kéramos”, il laboratorio di ceramica con l’associazione “Pandora Artiste Ceramiste”, questo mese dedicato a “Scrittura e Simboli Antichi”

Domenica 23 novembre 2025 torna al museo Archeologico nazionale di Paestum un nuovo appuntamento con Kéramos, il laboratorio di ceramica organizzato dai Parchi archeologici di Paestum e Velia in collaborazione con l’Associazione Pandora Artiste Ceramiste. Il tema di questo mese sarà “Scrittura e Simboli Antichi”: il laboratorio permetterà a grandi e piccoli di scoprire l’uso della scrittura e dei simboli nella ceramica antica, con un focus particolare sulla cultura greca e lucana. I partecipanti avranno l’opportunità di decorare tavolette di argilla incidendo alfabeti e simboli antichi, lasciandosi ispirare dalle iscrizioni e dalle storie che da secoli popolano l’immaginario dell’antichità. L’appuntamento è alle 11 al museo Archeologico nazionale di Paestum: Un’occasione unica per unire creatività, apprendimento e divertimento, scoprendo da vicino tecniche artistiche e simboliche della ceramica antica in un contesto storico straordinario. La partecipazione è compresa nel biglietto d’ingresso ai Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia. La prenotazione è obbligatoria: https://parchipaestumvelia.cultura.gov.it/scrittura-e-simboli-antichi-keramos-laboratorio-di-ceramica-a-paestum/

Comacchio (Fe). Al museo Delta Antico il reading teatrale “ELEKTRON – Il mito dell’ambra” di Shamira Benetti con Giorgio Testoni al pianoforte

Sabato 22 novembre 2025, alle 20, al museo Delta Antico, in via Agatopisto 2 a Comacchio (Fe), va in scena “ELEKTRON – Il mito dell’ambra”, reading teatrale di Shamira Benetti e accompagnamento musicale di Giorgio Testoni (pianoforte). Ingresso libero, prenotazione obbligatoria: 0533/311316 – info@museodeltaantico.com. Il progetto artistico ELEKTRON nasce dal desiderio di riscoprire la memoria dei luoghi e il legame profondo tra l’essere umano, la Natura e il mito. Attraverso la leggenda di Fetonte e delle sue sorelle Eliadi, dalle cui lacrime nacque l’ambra (élektron in greco), prende forma un viaggio poetico e musicale che unisce voce e violino in un racconto di luce, caduta e rinascita. L’attrice e regista Shamira Benetti, insieme al pianista Giorgio Testoni, porteranno in scena una performance suggestiva all’interno del Museo Delta Antico, dove il mito tornerà a vivere tra suono e memoria.

“Archeologia del femminicidio”: tre incontri promossi dai parchi archeologici di Crotone e Sibari e ai musei nazionali di Matera per preparare e celebrare, tra Sibari (Cs) e Matera, la Giornata contro la violenza sulle donne. Ecco il programma

“Archeologia del femminicidio”: tre incontri promossi dai parchi archeologici di Crotone e Sibari e ai musei nazionali di Matera, tre tappe di avvicinamento per arrivare preparati al 25 novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. “Celebriamo la Giornata contro la violenza sulle donne – spiega Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari – con una serie di appuntamenti tra Calabria e Basilicata, uniti da un unico filo conduttore: riflettere, attraverso l’archeologia e la storia dell’arte, sul ruolo e sulla rappresentazione della donna nel passato per comprendere meglio il presente. Tre luoghi, un dialogo comune fatto di cultura, memoria e consapevolezza.

Il 20 novembre 2025, per i Giovedì del Direttore, al punto ristoro del parco archeologico di Sibari, alle 17, il direttore Filippo Demma ed Elisa Mancini, archeologa responsabile del museo Archeologico nazionale “D. Ridola” di Matera, terranno un talk sul tema: “Archeologia del femminicidio: l’Antica Roma”. Il talk “L’archeologia del femminicidio: l’antica Roma” verrà ripreso il 21 novembre 2025 dai musei nazionali di Matera in Sala conferenze di Palazzo Lanfranchi, alle 20:30. A seguire, tra le sale di Palazzo Lanfranchi, ci saranno visite guidate a cura del personale dei Musei sul tema “Soggetti al femminile”, sorprendenti biografie di sante martiri, per scoprire quanto il tema sia presente nella storia dell’arte e come sia stato trattato nei secoli scorsi dagli artisti, quasi sempre uomini”.

Il 25 novembre 2025, dalle 17alle 19, gli archeologi dei parchi di Crotone e Sibari, insieme agli archeologi dei musei nazionali di Matera, accompagneranno il pubblico in un percorso corale tra archeologia e memoria: dalle collezioni della Magna Grecia, che raccontano il ruolo e la rappresentazione della donna nel mondo antico, fino ai reperti archeologici ed etnografici esposti nella sede temporanea del Museo Ridola di Matera, dove il racconto si estende alla condizione femminile nella prima metà del Novecento.

Si comincia dunque il 20 novembre 2025 al punto ristoro Catasta del parco archeologico di Sibari (Cs), alle 17, con l’appuntamento “il Giovedì del Direttore”, un momento di incontro e riflessione che questa volta – e non a caso – sarà dedicato a un tema forte: “Il femminicidio nella Roma antica”. Partendo dai racconti degli antichi storici, dalle iscrizioni e dalle testimonianze archeologiche, si getterà uno sguardo sulle radici lontane della violenza di genere, raccontando storie e situazioni che, pur appartenendo al passato, parlano ancora al presente. Apronia, Ponzia, Annia Regilla, Messalina, ma anche le altre, meno in vista, delle quali ignoriamo i nomi, ma conosciamo le condizioni di vita, spesso esposte al rischio di violenza e di silenzio. A guidare i partecipanti in questo viaggio nel tempo saranno Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, ed Elisa Mancini, funzionaria archeologa dei musei nazionali di Matera, insieme ad Antonio Gioiello, presidente dell’associazione Mondiversi ETS. Un incontro per capire come conoscere il passato possa aiutarci a capire il presente e a costruire un futuro davvero libero dalla violenza. Ad accogliere gli ospiti sarà Catasta, cuore pulsante dell’ospitalità del Parco, con un aperitivo speciale che celebra i sapori del territorio per un momento di condivisione autentica.

Lentini-Augusta-Carlentini (Sr). “Leontinoi, Megara Hyblaea e il territorio calcidese”: tre giornate di studio in memoria di Dario Palermo organizzate dal parco archeologico di Leontinoi e Megara Hyblaea. Ecco il programma

Dal 19 al 21 novembre 2025, “Leontinoi, Megara Hyblaea e il territorio calcidese”: tre giornate di studio in memoria di Dario Palermo organizzate dal parco archeologico di Leontinoi e Megara Hyblaea, in collaborazione con la Regione Siciliana – assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, i Comuni di Lentini, Augusta e Carlentini, e la soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Siracusa. Tre giornate, tre sedi. A Lentini, al cine teatro Odeon “Carlo Lo Presti” in via Cristoforo Colombo 12, mercoledì 19 novembre 2025, alle 9.30. Ad Augusta, al salone di rappresentanza “Rocco Chinnici” del Palazzo di Città in via Principe Umberto 89, giovedì 20 novembre 2025, alle 9.30. A Carlentini, al complesso “Gabriele Aicardi”, ex convento del Carmine, in via Nino Bixio 6, venerdì 21 novembre 2025, alle 9.30. Le giornate di studio rappresentano un momento di confronto e riflessione dedicato alla memoria del professore Dario Palermo, figura di grande rilievo nel panorama degli studi archeologici siciliani, venuto a mancare nel febbraio 2023 (vedi Archeologia in lutto. Febbraio si porta via due grandi archeologi: Marcello Piperno, innovatore degli studi preistorici, e Dario Palermo, esperto di archeologia siciliana ed egeo-cretese. Il ricordo di colleghi e amici | archeologiavocidalpassato)e costituiscono un’importante occasione per approfondire le conoscenze relative al territorio calcidese e alle sue antiche colonie greche.

PROGRAMMA DI MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2025 A LENTINI Alle 9.30, saluti istituzionali: Francesco Paolo Scarpinato (assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana), Mario La Rocca (dirigente generale assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana), Agostino Messana (direttore parco archeologico di Leontinoi e Megara Hyblaea) e Rosario Lo Faro (sindaco di Lentini). Introduzione al convegno di Massimo Frasca. Interventi, moderati da Luca Marino. Alle 10,20, Alessandra Molinari, “Vecchie e nuove indagini al Castellaccio di Lentini: un’area chiave della città nel corso dei secoli”; 10.40, Antonio Alfano e Alessandra Castorina, “Un butto di età rinascimentale dal Castellaccio”; 11, pausa caffè; 11.20, Marcella Pisani, “Nuove indagini sul colle San Mauro”; 11.40, Giusy Stagnitti, “Carlentini, contrada Pozzanghera. Tre tombe dell’età del bronzo finale”; 12, Francesco M. Galassi e Elena Varotto, “Indagini paleopatologiche nell’antica Leontinoi in memoria di Dario Palermo”; 12.20, Michela Ursino, “Gli scavi nel santuario di contrada Alaimo”; 12.40, Fabrizio Sudano, “Sacro e periferia: il santuario periurbano di Scala-Portazza a Leontini. Contesti e materiali”; discussione; 13.30, pausa pranzo; 15, Maria Musumeci, “Il Museo Archeologico di Lentini: le tappe della sua formazione”; 15.20, Umberto Spigo, “Il pittore di Hekate e la sua “scuola”. Un altro contributo lentinese alla conoscenza di un maestro della pittura vascolare siceliota dallo scavo del complesso rupestre del Crocifisso”; 15.40, Sebastiano Barresi, Alessandra Castorina, Italo Giordano e Luana Tesoro, “La memoria dell’assente e l’hydria delle dee. Saggi archeologici in contrada Carrubbazza-Bottigliere a Lentini”; 16, Fabio Caruso, “La nascita di Atena in un’anfora del Museo di Lentini”; 16.20, pausa caffè; 16.40, Giuseppe Guzzetta, “Rinvenimenti monetali a Lentini agli inizi degli anni ’90”; 17, Francesco Valenti, “Leontini, “misera in civitate atque inani”?”; 17.20, Saverio Scerra, “Le attività e gli scavi della Soprintendenza di Siracusa a Leontinoi negli anni Novanta: breve storia di un apprendistato”. Le associazioni: 17.40, Filadelfio Inserra, presidente archeoclub di Lentini “Alfio Sgalambro”; 18, Carlo Maci, gruppo archeologico leontino; 18.20, Cristina Stuto, presidente SiciliAntica Lentini Carlentini “Maurizio Introna”.

PROGRAMMA DI GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2025 AD AUGUSTA Alle 9.30, saluti istituzionali: Agostino Messana (direttore parco archeologico di Leontinoi e Megara Hyblaea) e Giuseppe Di Mare (sindaco di Augusta). Interventi moderati da Alessandra Cilio. Alle 10, Jean-Christophe Sourisseau e Reine-Marie Bérard, “Megara Hyblaea 2017-2025: bilancio sulla ripresa dei lavori sul sito”; 10.20, Massimo Cultraro, “Il CNR e le ricerche a Megara Hyblaea nell’ultimo decennio”; 10.40, Kristian Göransson, “Recenti scavi a Francavilla”; 11, pausa caffè; 11.20, Maria Giovanna Bacci, “La produzione ceramica di Zancle: affinità e divergenze con quella delle altre fondazioni calcidesi della Sicilia orientale: Naxos e Leontini”; 11.40, Maria Costanza Lentini, “Leontinoi e Naxos attraverso la produzione e circolazione della ceramica proto-arcaica”; 12, Rosa Maria Albanese, “La comunità di Villasmundo tra protostoria e arcaismo: rapporti con Leontinoi”; 12.20, Maria Teresa Magro, Michael Bratell, Niklas Kärrman, “Dinamiche insediative e viabilità tra Katane e Leontinoi”; 12.40, Giovanni Di Stefano, “Leontinoi e Camarina nella guerra del 427-424 a.C. e le chorai dopo la pace di Gela”; discussione; 13.30, pausa pranzo; 15, Lorenzo Guzzardi, “La chora di Leontinoi nell’età di Panezio alla luce della documentazione archeologica”; 15.20, Laura Maniscalco, Brian McConnell, “Un incidente per la Via del Grand Tour a Lentini”; 15.40, Orazio Palio, Maria Turco, “Strutture di recinzione e organizzazione degli insediamenti dell’età del bronzo nella piana di Catania”; 16, Grazia Calandra, Francesca Cannizzaro, Carla Cirino, Valeria Grasso, Milena Gusmano, Laura Sapuppo, “Insediamenti dell’antico bronzo nel territorio di Ramacca: aggiornamenti”; 16.40, pausa caffè; 17, Giuseppe Cacciaguerra, Alessandra Castorina, Rosa Lanteri, “Il territorio megarese dalla preistoria al medioevo”; 17.20, Rosario Patanè, “«Superata la pianura di Lentini, ammirò la bellezza del territorio». Contatti tra i Calcidesi e i nativi dell’interno”; 17.40, Francesco Tomasello, Zaira Raimondo, “Rileggere le tholoi in Sicilia: tra archeologia, interpretazione e memoria”. Le associazioni. Alle 18, Mariada Pansera, presidente archeoclub di Augusta; Ilario Saccomanno, presidente Hangar Team Augusta; 18.40, Giuseppe Tringali, presidente Rotary Club Megara Augusta. Discussione.

PROGRAMMA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2025 A CARLENTINI Alle 9.30, saluti istituzionali: Agostino Messana (direttore parco archeologico di Leontinoi e Megara Hyblaea) e Giuseppe Stefio (sindaco di Carlentini). Interventi moderati da Silvio Breci. Alle 10, Massimo Frasca e Marcella Pisani, “I recenti scavi archeologici dell’Università di Tor Vergata nella valle San Mauro”; 10.20, Giuseppina Monterosso, “Il kouros di Lentini. Storie note e meno note di un torso e della sua testa”; 10.40, Agostina Musumeci, “Abitazioni rupestri a Leontinoi: dalla rilettura di vecchi scavi una nuova riflessione”; 11, pausa caffè; 11.20, Angela Maria Manenti, “Un anello per… legare”; 11.40, Giacomo Biondi, “Cinture nel Museo di Lentini”; 12, Andrea Patanè, “Ricerche nel quartiere ellenistico nel Parco archeologico di Occhiolà-Grammichele”; 12.20, Annalisa Montironi e Zaira Raimondo, “Ipotesi di lavoro sull’insediamento di Colle San Basilio”. Le associazioni. Alle 12.40, Amedeo Sequenzia, presidente pro loco Carlentini; discussione; 13.30, pausa pranzo; 15-18, tavola rotonda “Dario Palermo: l’uomo, l’archeologo, l’accademico”. Interventi: Zaira Raimondo, “Itinerari di ricerca e memorie di Dario Palermo”; Irene Berlingò, “Ricordando Dario Palermo: tra Magna Grecia e Sicili”); Gioconda Lamagna, “Dario Palermo e gli ori di Sant’Angelo Muxaro: “incontri ravvicinati” al Museo Paolo Orsi”; Ignazio Alessi, “Dario Palermo a Sant’Angelo Muxaro”; Giuseppe Castellana, “Indagini nella necropoli di Sant’Angelo Muxaro”; Antonio Cucuzza, “Dario Palermo e il Museo di Ramacca”; Antonella Pautasso, “L’altra isola. Ricerche e scavi di Dario Palermo a Creta”; Eleonora Pappalardo, “L’attività di ricerca di Dario Palermo sulla Patela di Priniàs e a Polizzello”; Katia Perna, “Dario Palermo a Priniàs: uno sguardo appassionato sulle origini dell’abitato sulla Patela”; Fabrizio Sudano, “Dario Palermo e la sinergia istituzionale del sistema museale”; Flavia Zisa, “Dario Palermo e l’archeologia classica”; discussione generale e chiusura lavori.

Carsulae (Tr). Festa della Spremitura con rievocazioni storiche, banchi didattici e il convegno “Olio. Dall’antichità al contemporaneo: storie di produzione”. E presentazione del libro “Oleum. Storia e Archeologia dell’olio e dell’ulivo” di Martina Tapinassi

“Festa della spremitura” all’area archeologica di Carsulae (Tr), domenica 16 novembre 2025, dalle 10.30 alle 16.30, per una giornata ricca di eventi tra rievocazioni storiche, banchi didattici e il convegno “Olio. Dall’antichità al contemporaneo: storie di produzione” presso la chiesa dei Santi Cosma e Damiano dalle 10.30 alle 13. L’iniziativa è a cura dell’associazione culturale Ocriculum, con il contributo di Fondazione Carit e in collaborazione con i Musei nazionali di Perugia – direzione regionale Musei nazionali Umbria, il Comune di Terni e la Cooperativa L’Orologio. Evento gratuito con ingresso all’area archeologica a pagamento secondo la tariffazione ordinaria. Programma del convegno: alle 10.30, i saluti istituzionali; 11, Giuseppe Nocca, “La tecnologia olearia ieri e oggi, tra sentimentalismo e nutrizione”; 11.40, Fabrizio Frezza, “Le moderne tecniche di raccolta, molitura ed estrazione dell’olio”; 12.20, presentazione del libro “Oleum. Storia e Archeologia dell’olio e dell’ulivo” di Martina Tapinassi, a cura di Giuseppe Nocca, coautore. Modera Silvia Casciarri, direttore dell’area archeologica di Carsulae.

Copertina del libro “Oleum. Storia e Archeologia dell’olio e dell’ulivo” di Martina Tapinassi

OLEUM. Storia e Archeologia dell’olio e dell’ulivo (Arbor Sapientiae editore). La lunga storia dell’olio d’oliva raccontata attraverso le fonti scritte e le testimonianze materiali. L’autrice ricostruisce il ruolo fondamentale dell’olio nella vita quotidiana, nella cucina, nei commerci, nella medicina e nella sfera rituale delle grandi civiltà del Mediterraneo. La storia e l’archeologia del cibo si intrecciano restituendo un’immagine complessa e affascinante di quello che per millenni è stato molto più di un semplice condimento: un vero protagonista della cultura materiale e dell’identità mediterranea. Un saggio pensato per chi voglia capire come il passato lasci ancora tracce tangibili nei gesti quotidiani della nostra tavola.

Taranto. Al museo Archeologico nazionale “Gran can can”, concerto con Liubov Gromoglasova al pianoforte e gli artisti dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”: undicesimo appuntamento di “Un anno di concerti al MArTa – Domeniche in concerto musica e aperitivo” con visita guidata alla mostra “Archè. Il principio e l’acqua”

Domenica 16 novembre 2025 undicesimo appuntamento del 2025 con “Un anno di concerti al MArTa – Domeniche in concerto musica e aperitivo”: le matinée di Musica e Archeologia organizzata dal museo Archeologico nazionale di Taranto, l’associazione le Corti Taras e L.A. Chorus. In programma “Gran can can”, concerto con Liubov Gromoglasova al pianoforte e gli artisti dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”. Visita guidata con una funzionaria archeologa alla mostra “Archè. Il principio e l’acqua”. Ingresso al museo da corso Umberto al costo di 10 euro. L’accesso sarà consentito dalle 10 per la visita guidata, con inizio visita alle 10.30. L’accesso per il concerto dalle 11, con inizio concerto alle 11.15. Per concludere l’aperitivo nella suggestiva cornice del chiostro del museo a partire dalle 12.15. Biglietti acquistabili alle Corti di Taras (via Giovinazzi, 28 – Taranto). Oppure su VIVATICKET qui https://www.vivaticket.com/it/ticket/gran-can-can/259757.

Capo Colonna (Kr). “Dentro agli scavi. Open day al parco archeologico nazionale di Capo Colonna”: Filippo Demma e Carlo Rescigno illustreranno i risultati delle recenti indagini archeologiche

Al Santuario di Hera Lacinia a Capo Colonna (Kr) la storia continua a svelarsi, strato dopo strato. I parchi archeologici di Crotone e Sibari sono pronti a raccontare i primi risultati emersi dalle campagne di scavo condotte in queste settimane con “Dentro agli scavi. Open day al parco archeologico nazionale di Capo Colonna”. Sabato 15 novembre 2025, dalle 15.30 alle 17, Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, e Carlo Rescigno, professore della Scuola superiore meridionale di Napoli, illustreranno i risultati delle recenti indagini archeologiche e i progetti futuri che coinvolgeranno il Parco archeologico. Un’occasione unica per avvicinarsi al cuore della ricerca archeologica e conoscere da vicino la storia di questo incredibile sito.

Roma. Palazzo Nuovo dei Musei Capitolini, ospita per la prima volta una mostra: “Cartier e il Mito ai Musei Capitolini”, alcune delle creazioni più prestigiose della Maison Cartier in un dialogo evocativo con le sculture antiche della collezione del card. Albani

Dal 14 novembre 2025 al 15 marzo 2026, il Palazzo Nuovo dei musei Capitolini a Roma ospiterà la mostra “Cartier e il Mito ai Musei Capitolini”. Questa è la prima volta che il Palazzo Nuovo ospita una mostra temporanea. Le creazioni della Maison Cartier, per lo più provenienti dall’heritage Cartier Collection, saranno in dialogo con le sculture in marmo della collezione del cardinale Alessandro Albani – nucleo originario della collezione museale di Palazzo Nuovo – e con una selezione di preziosi reperti antichi provenienti dalla sovrintendenza Capitolina, da prestigiose istituzioni italiane e internazionali e da collezioni private. La mostra, curata dalla storica del gioiello Bianca Cappello, dall’archeologo Stéphane Verger, dal sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce e promossa da Roma Capitale, assessorato alla Cultura, sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, in collaborazione con la Maison Cartier e con il supporto di Zètema Progetto Cultura. Il progetto di allestimento è a cura di Sylvain Roca, con uno straordinario contributo creativo del Maestro Dante Ferretti.

Diadema, Cartier Paris, in platino, diamanti, perle naturali, eseguito su ordinazione (1907) per il matrimonio di Marie Bonaparte con il Principe Giorgio di Grecia e Danimarca (foto Nils Herrmann, Collection Cartier / Cartier)

Dalla metà del XIX secolo ad oggi, Cartier ha studiato, tratto ispirazione e reinterpretato il repertorio estetico e simbolico dell’antica Grecia e di Roma, trasformando motivi millenari in gioielli dal carattere unico e moderno. “Cartier e il mito ai Musei Capitolini” è un viaggio affascinante alla scoperta dell’universo estetico e formale della Maison Cartier, in continuo dialogo con l’eccezionale collezione di sculture antiche dei Musei Capitolini. La mostra esplora il modo in cui l’antichità classica ha mutevolmente ispirato le sue creazioni più iconiche ricostruendo atmosfere intellettuali e culturali, ed evocando l’evoluzione dell’immaginario legato alla Grecia e a Roma nel corso dell’Ottocento e del Novecento. Particolare attenzione è posta sul profondo legame tra Cartier e l’Italia, specialmente Roma.

Statua seduta di Elena della collezione del card. Alessandro Albani conservata a Palazzo Nuovo dei musei Capitolini (foto sovrintendenza capitolina)

Le collezioni permanenti del Palazzo Nuovo in Campidoglio – l’originario Museo Capitolino istituito nel dicembre del 1733 da Clemente XII Corsini – si compongono in modo quasi esclusivo di sculture in marmo, in gran parte acquisite dalla collezione del cardinale Alessandro Albani. Molte di queste sculture antiche hanno costituito modelli imprescindibili per la formazione del linguaggio artistico europeo. La mostra offre una prospettiva originale su un aspetto particolare e importante di questo tema: dell’uso del repertorio antico in gioielleria, dai “pastiches” dei grandi collezionisti e orafi del XIX secolo, come i Castellani a Roma, stile Neoclassico Garland, fino alle opere successive ispirate a Jean Cocteau nel secondo dopoguerra, arrivando infine alle creazioni odierne e a un nuovo approccio all’Antichità.

Statua di Afrodite, Venere Capitolina, della collezione del card. Alessandro Albani conservata a Palazzo Nuovo dei musei Capitolini (foto sovrintendenza capitolina)

L’esposizione mette in luce l’uso del repertorio classico greco-romano nelle creazioni Cartier e le trasformazioni della prima metà del Novecento, quando maturò una nuova concezione dell’antichità classica. Una sezione è dedicata alle tecniche e ai processi di lavorazione dei gioielli, con riferimenti all’età romana. La mostra esplora inoltre le ispirazioni mitologiche che hanno nutrito l’immaginario Cartier dall’inizio del XX secolo, confrontando le creazioni della Maison con le antiche divinità di Palazzo Nuovo – Afrodite e Dioniso, Apollo ed Eracle, Zeus e Demetra – e invitando i visitatori a riscoprire all’interno della collezione permanente i modelli antichi che le hanno ispirate.

Pendente, Cartier Londra, 1920, in platino, diamanti, zaffiri, cristallo di rocca, pietra di luna, onice (foto Vincent Wulveryck, Collection Cartier / Cartier)

Cartier ha tratto ispirazione dall’Arte Classica in vari modi, sia in modo diretto che attraverso il filtro di periodi storici evocativi profondamente influenzati dall’antichità, come il Rinascimento, la corte di Versailles e il Neoclassicismo.  La storia di Cartier si sviluppa attraverso epoche in cui l’estetica classica funge da grammatica stilistica: dai revival storicisti della metà del XIX secolo allo stile a ghirlanda svolazzante della Belle Époque; dalla reinterpretazione delle forme antiche nello stile moderno dei primi del XX secolo, al ritorno dell’oro giallo negli anni Quaranta insieme alla libertà d’espressione femminile; dalla giocosa rivisitazione dei miti negli anni Settanta fino a un approccio contemporaneo all’antichità. I canoni classici rimangono una pietra angolare dell’eccellenza estetica grazie al loro vocabolario formale universalmente riconosciuto.

Mosaico delle Colombe che si abbeverano a un vaso (fine I sec. a.C.) da villa Adriana a Tivoli, consevato a Palazzo Nuovo dei musei Capitolini (foto sovrintendenza capitolina)

Ad introdurre la mostra “Cartier e il Mito ai Musei Capitolini”, una spettacolare scalinata cinematografica opera del Maestro Dante Ferretti, scenografo premio Oscar. Dal labirinto verticale de Il nome della Rosa (1986) alle rovine nostalgiche del Grand Tour nella scenografia di Cenerentola (2015), il suo lavoro ci eleva verso un mondo di Antichi, eroi e dei, che permea il nostro modo di vedere e di vivere l’universo. Riferimenti malinconici all’antichità classica costellano l’atmosfera onirica e burlesca di Le avventure del barone di Munchausen di Terry Gilliam (1988). Con Pasolini, Ferretti fa rivivere la maga Medea sotto le sembianze di Maria Callas (1968), una delle donne più moderne della mitologia antica, che ci appare con un’imponente parure d’oro e ambra, degna della sua discendenza dal Sole. Una mitologia costantemente rivisitata, gioiosa e piena di sorprese, che parla al mondo di oggi: questo è ciò che Dante Ferretti riesce a creare nelle sue opere. È anche ciò che la Maison Cartier è riuscita a fare fin dalle sue origini attraverso il mito, reinterpretando costantemente un’antichità classica vivente, sempre rinnovata e pronta a fondersi con la modernità.

Spilla Stomacher, Cartier Parigi, in platino, diamanti, zaffiri, , eseguita su ordinazione, 1907 (foto Vincent Wulveryck, Collection Cartier / Cartier)

La mostra, concepita come un’esperienza immersiva arricchita da elementi audiovisivi, si caratterizza per le installazioni olfattive create dalla profumiera della Maison Cartier, Mathilde Laurent, e per l’esposizione di pietre dure provenienti dall’atelier di glittica di Cartier che incarnano le divinità e i miti esposti. Fin dall’inizio del XX secolo, i disegnatori di Cartier si sono progressivamente allontanati dai riferimenti diretti all’antichità classica, che seguivano i fondamenti della geometria e della matematica dei filosofi greci, basandosi sul principio della sezione aurea. I miti greci compaiono in modo più indiretto e, al tempo stesso, più fedele allo spirito dell’ornamento antico, così come presentato dagli studiosi della religione greca. I gioielli fanno parte di ciò che i Greci chiamano kosmos, una parola che indica sia la disposizione corretta degli abiti e dei gioielli, sia l’ordine imperscrutabile dell’universo. Nelle creazioni di Cartier, come nei miti antichi, i gioielli si presentano come riproduzioni in miniatura dell’universo e delle sue forze primordiali: la terra e i suoi minerali, l’oceano e le sue creature marine, il cielo stellato e il fuoco del sole. Efesto, il dio artigiano, riunisce questi elementi attraverso l’arte, proprio come fanno gli artigiani della Maison Cartier nei loro atelier, ispirati dal potere evocativo delle gemme. Il gioiello diventa così un discorso metafisico, oltre che un ornamento di prestigio.

Licodia Eubea (Ct). Ecco le date della XV edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico con una novità: tre giorni a Catania e tre giorni a Licodia Eubea. E il tema di quest’anno sarà l’ombra

“Ma quindi sto festival quando comincia?”, si chiede Giuseppe Galluzzo, social media manager del Festival. “Manca pochissimo, manca veramente poco al ritorno del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct)”. La XV edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea si terrà dal 2 al 7 dicembre 2025, con tappa anche a Catania. È questa la prima novità. “Ci sono veramente tantissime novità”, continua Galluzzo: “i primi tre giorni si svolgerà a Catania e i restanti tre giorni, ovvero per la finale, saremo a Licodia Eubea. Anche quest’anno tantissimi ospiti e il tema principale del festival quest’anno sarà l’ombra”.

Policoro (Mt). Al parco archeologico di Herakleia si inaugura il progetto artistico Siris per la valorizzazione delle aree sacre del sito e la creazione di un Ecomuseo archeologico. Ecco il programma

“Rovina Inversa” di Gijs Van Vaerenbergh nel luogo dell’antico Tempio Arcaico nel parco archeologico di Herakleia a Policoro (foto roberto conte)

“Rovina Inversa” di Gijs Van Vaerenbergh nel luogo dell’antico Tempio Arcaico nel parco archeologico di Herakleia a Policoro (foto roberto conte)

Lunedì 10 novembre 2025, alle 15, al parco archeologico di Herakleia, in via Colombo a Policoro (Mt), si inaugura il progetto artistico Siris, che si inserisce nell’ambito dell’attività del ministero della Cultura volta a valorizzazione le aree sacre del sito e alla creazione di un Ecomuseo archeologico. Saranno presenti il direttore generale Musei Massimo Osanna e il direttore dei musei nazionali di Matera – direzione regionale Musei nazionale della Basilicata Filippo Demma. Il progetto è a cura di @studiostudiostudio.art di @edoardotresoldiofficial, con la direzione artistica di Antonio Oriente. Alle 15, apertura del Parco con ingresso gratuito; 16.15, live performance di Claudia Fabris e Max Magaldi; 18.30 e 21.15, visite guidate. Un’occasione per riscoprire il sito in una forma estetica nuova e immersiva con un percorso che si snoda attraverso le opere del duo belga Gijs Van Vaerenbergh (con una “Rovina Inversa” nel luogo dell’antico Tempio Arcaico), Selva Aparicio (sette sculture nel Bosco Sacro in forma di edicole votive) e Max Magaldi, che introduce un paesaggio sonoro esperienziale grazie ai contributi della poetessa Claudia Fabris e della musicista Daniela Pes. Il tutto restituito in un documentario del regista Giovanni Troilo.