L’affresco pompeiano della Vittoria Alata dal museo Archeologico nazionale di Napoli alla Corte di Giustizia dell’Ue: è la quarta “ambasciatrice” del Mann in mostra temporanea al Palais lussemburghese, prestigiosa collaborazione internazionale col progetto Obvia dell’università Federico II. Giulierini: “Simbolo di pace e prosperità”

Vittoria Alata, affresco pompeiano (45-79 d.C.), conservata al museo Archeologico nazionale di Napoli: esposta temporaneamente alla Corte europea di Giustizia (foto mann)
La prima opera italiana in assoluto ad arrivare in Lussemburgo era stata l’Erma di Socrate; quindi si erano avvicendate la testa dallo pseudo Seneca e la Doppia Erma di Erodoto/Tucidide. Questa volta la scelta del museo Archeologico nazionale di Napoli è caduta su un affresco pompeiano (inv. 8940, dimensioni cm 65 x 55), datato al 45-79 d.C.: è la Vittoria Alata, simbolo di pace e prosperità, che sarà presente dal 20 aprile 2023, per 18 mesi, al Palazzo della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in Lussemburgo. Si tratta della quarta opera del Mann, unico prestatore italiano all’Istituzione che espone capolavori da tutto il continente, a essere “ambasciatrice” del nostro paese. Il dialogo tra l’arte antica e le radici del diritto era partito nel 2017, per iniziativa del direttore Paolo Giulierini, nell’ambito del progetto “OBVIA – out of boundaries viral art dissemination”, per la promozione internazionale del Mann in rete con l’università di Napoli “Federico II”. La cerimonia si terrà alle 18, al secondo piano del Palazzo della Corte di Giustizia, nella salle des pas perdus. “Per la quarta volta il museo Archeologico nazionale di Napoli si onora di prestare alla Corte di Giustizia un manufatto archeologico dal profondo significato”, sottolinea il direttore del Mann, Paolo Giulierini. “Si tratta infatti di un affresco delle nostre collezioni proveniente dai primi scavi di Pompei. La figura femminile ha un ramoscello di palma nella mano destra e una cornucopia, simbolo dell’abbondanza, in quella sinistra. Questo è il messaggio di pace e prosperità che il Mann e Napoli portano alla Corte in una nuova occasione che rinsalda il nostro dialogo con le istituzioni europee. Ricordiamo che nella culla giudiziaria d’Europa in 27 Stati membri dell’EU sono rappresentati dai giudici e dai funzionari e che migliaia sono le persone che si recano ogni giorno nel palazzo”. La professoressa Lucia Serena Rossi, giudice italiano alla Corte di Giustizia e presidente del Comitato opere d’arte di quest’ultima, dichiara: “Ringrazio vivamente a nome della Corte il direttore Paolo Giulierini e Daniela Savy, referente progetto OBVIA per il Mann, per aver reso possibile il prestito di quest’opera, che la Corte è grata e orgogliosa di ospitare e che rappresenta in maniera eccellente la cultura italiana fra le opere qui esposte, provenienti dai vari Stati membri dell’Unione. Oltre ad essere di incomparabile pregio artistico e culturale, questo affresco ha un valore simbolico estremamente importante per la Corte, in quanto porta un messaggio di pace in un momento così difficile per il continente europeo”. “OBVIA, out of boundaries viral art dissemination è un progetto universitario adottato dal Mann, che nasce da un Protocollo d’intesa tra l’università Federico II e il museo Archeologico, per la promozione dell’immagine del Museo sul piano nazionale ed internazionale, ovvero Arte senza confini”, sottolinea Daniela Savy, ricercatrice di Diritto dell’Unione europea e docente di Diritto europeo dei beni culturali.
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