Rovereto presenta ufficialmente il libro “Nella terra di Pakhet. Carnet de voyage nelle province centrali dell’Alto Egitto. Appunti di trent’anni di esplorazioni” di Maurizio Zulian e Graziano Tavan, prefazione di Edda Bresciani (Marsilio Arte): un viaggio, emozionale e scientifico al contempo, alla scoperta dell’Egitto centrale, lontano dai percorsi turistici, perché sostanzialmente chiuso ai visitatori – e spesso anche agli stessi studiosi

Maurizio Zulian con la prof.ssa Edda Bresciani in un incontro a Rovereto (foto graziano tavan)
L’appuntamento è per martedì 28 giugno 2022 alla Cantina Vivallis di Nogaredo (Tn) a un passo da Rovereto. Qui, alle 18.30, la Fondazione museo civico di Rovereto e il Comune di Rovereto organizzano la prima presentazione ufficiale del libro “Nella terra di Pakhet. Carnet de voyage nelle province centrali dell’Alto Egitto. Appunti di trent’anni di esplorazioni” di Maurizio Zulian e Graziano Tavan, prefazione di Edda Bresciani (Marsilio Arte). Il libro è già disponibile, da qualche giorno, nelle Librerie Feltrinelli e on line sulle piattaforme di e-commerce di Amazon, Marsilio, Feltrinelli, Ibs, Hoepli. “Nella terra di Pakhet”, spiegano gli autori, “non è una guida archeologica tout court né un libro fotografico sull’Egitto, ma è un viaggio, emozionale e scientifico al contempo, alla scoperta di un Egitto “nascosto”, lontano dai percorsi turistici, perché sostanzialmente chiuso ai visitatori – e spesso anche agli stessi studiosi -, in quello che gli egittologi chiamano Medio Egitto, ma che più correttamente è l’Egitto Centrale, dal governatorato di Beni Suef, appena a Sud del Cairo, a quello di Sohag, che finisce ad Abydos: “Un’ampia regione che trova la sua espressione “mitologica” nel titolo principale del libro Nella terra di Pakhet; Pakhet era una dea leonessa, un felino potente “grande di magia”, con caratteri che l’avvicinavano sia a Bastet-la-gatta sia a Sekhmet-la-leonessa, e la cui area di culto era appunto nel Medio Egitto”, scrive nella prefazione la compianta professoressa Edda Bresciani, tra i più grandi egittologi del Novecento, che ha seguito passo-passo la realizzazione di questo libro – praticamente uno dei suoi ultimi lavori, che purtroppo non ha fatto in tempo a vedere stampato -, intervenendo anche con proprie ricerche inedite”.

Akhenaten, Nefertiti e le figlie: una delle più belle rappresentazioni della famiglia reale rimaste ad Amarna: è conservata nella Tomba 10 di Ipy (foto maurizio zulian)

Maurizio Zulian “sbuca” da un pozzo funerario durante una delle sue missioni in Egitto (foto Mohsen Edward Fadel)
Ad accompagnarci in questo viaggio di scoperta ed esplorazione è Maurizio Zulian che in trent’anni, come un novello Flaubert, ha girato in lungo e in largo l’Egitto Centrale, visitando personalmente anche più volte tutti i siti, raccogliendo sui suoi taccuini una messe di informazioni, archiviando decine di migliaia di fotografie (oggi parte dell’Archivio on line della Fondazione Museo Civico di Rovereto), incontrando direttori di missioni archeologiche da ogni parte del mondo e confrontandosi con loro. Con più di 800 foto inedite e il racconto in prima persona sui 31 siti archeologici più importanti dell’Egitto Centrale, il lettore si immedesima esploratore al fianco di Zulian, entra nelle tombe precluse al pubblico, ammira i vasti paesaggi della valle del Nilo, conosce riti millenari e usi e costumi moderni. Ma il libro “Nella terra di Pakhet” di 576 pagine (Marsilio Arte) è anche occasione di ricerca e approfondimento, grazie al ricco apparato bibliografico, curato da Graziano Tavan: bibliografia (con oltre 400 titoli specifici su questi siti, pubblicati tra la fine del Settecento e il 2021), indici analitici (con quasi 1200 lemmi, tra luoghi e nomi citati nel libro), glossario (30 termini tecnici che aiutano meglio il lettore meno specialistico a capire) e tavole cronologiche (un confronto diacronico e sincronico dei 31 siti illustrati nel libro).

Maurizio Zulian
Maurizio Zulian, conservatore onorario per la sezione Scienze naturali e Archeologia in immagini della Fondazione Museo Civico di Rovereto, è sempre stato mosso da una passione per una grande civiltà del passato, quella dei Faraoni, e un amore per un grande Paese, l’Egitto, che è diventata nel tempo un impegno scientifico ed esempio unico di collaborazione culturale ed istituzionale a livello internazionale. Nella prima metà degli anni ’90 del secolo scorso ha visitato le aree archeologiche dell’Egitto Centrale per procurarsi di persona, a fini di studio, le immagini di siti, tombe e templi. Viaggio dopo viaggio ha raccolto oltre 100mila immagini che alla fine degli anni ’90 ha donato al Museo Civico di Rovereto, ora Fondazione.

Graziano Tavan
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de “Il Gazzettino” di Venezia, per il quale ha curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ha collaborato con le principali riviste di archeologia italiane. Cura l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (archeologiavocidalpassato.com, con testi in italiano). Al suo attivo, oltre a molti libri di storia locale, il contributo nel progetto “Abydos” di Paolo Renier (2004-segg.), e la prima guida archeologica in italiano “Iran. Tesori di Persia” (1999).
Lo acquisteremo, io e Anna, lo faremo abbracciare a molti altri nostri libri che raccontano storie d’EgittoCosi che possano intrattenersi e parlarsi sul loro Egitto. Una montagna di storie, personaggi,migliaia di immagini sublimi che io stesso ho colto con la delicatezza che meritano, e la mia opera non è ancora ultimata…tanta ne è la grandezza, la vastità…”gli uomini non inciampano nelle montagne, ma nei riporti di terra delle talpe” Confucio …Sara bellissimo, giudicheremo!Inviato dal mio Galaxy
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Miei carissimi Graziano e Maurizio, sono contento di questo vostro prezioso lavoro “Nella terra di Pakhet”, era ora che voi due assieme per la vostra autentica amicizia avete creato una cosa così bella con le vostre innumerevoli esperienze. Peccato che non c’era Edda alla fine dell’opera, ma sono sicuro che il suo straordinario ricordo rimarrà impresso sempre nel vostro cuore. Tra poco vi cercherò per un convegno di studi che sto cercando di organizzare a fine settembre/ottobre a Vittorio Veneto, servirà per capire come sviluppare le tre mostre-evento per Abydos nel 2023 a Firenze nel Museo Egizio, a Roma in Accademia d’Egitto e a Venezia nella Fondazione Cini. Sto aspettando la risposta di un caro amico che quest’anno è diventato Direttore di un territorio UNESCO e che sarebbe molto interessato ad aiutarci per poter valorizzare con “l’Arte” il suo prodotto esportato già in tutto il mondo. Speriamo ! Un grande abbraccio, a presto, vostro Paolo
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