Ercolano. Primo appuntamento con “Magma”, la nuova serie video del parco archeologico: con il direttore Sirano e l’archeologo Camardo scopriamo i lavori di scavo e pulizia sull’antica spiaggia

Il direttore Francesco Sirano discute con l’archeologo Domenico Camardo sull’antica spiaggia (foto paerco)

Prima puntata della nuova serie video “Magma” del parco archeologico di Ercolano che torna a raccontare il fermento di attività in corso nell’area archeologica. Insieme al direttore Francesco Sirano e all’archeologo dell’Herculaneum Conservation Project Domenico Camardo entriamo nel cantiere dell’antica spiaggia per scoprire il “dietro le quinte” che ha recentemente portato alla scoperta dell’ultimo fuggiasco di Herculaneum (vedi Ercolano. Ritrovati sull’antica spiaggia i resti di un fuggiasco, sotto un muro pietrificato alto 26 metri: morto travolto da una tempesta di fuoco e cenere ardente. “Eccezionale scoperta. Porterà nuova luce sugli ultimi momenti di vita della cittadina sepolta dall’eruzione del Vesuvio” | archeologiavocidalpassato).

Sull’antica spiaggia di Ercolano sono in corso nuovi scavi archeologici che riprendono quelli iniziati nel 1980 e andati avanti fino alla fine degli anni Novanta del secolo scorso. “Ora stiamo ripulendo l’area”, annuncia Sirano, “soffermandoci su quelle parti che allora non furono scavate completamente. E in questo contesto sono emersi dei segni di cava”. Lo spiega Camardo: “Questa è una conferma importante di una fase di vita della città. Siamo sopra un bancone di tufo preistorico creato da un’eruzione del Vesuvio di 8mila anni fa, che costituisce la base, la piattaforma su cui si sviluppa sia la spiaggia ma anche quello che troviamo sotto le case della città di Ercolano. E su questo bancone si possono notare tutta una serie di tagli, orizzontali paralleli  ma in alcuni casi anche più articolati, che non sono altro che i resti dei tagli realizzati probabilmente nel I sec. a.C. per estrarre blocchi di tufo, usati poi dai romani in città per costruire le abitazioni ma anche, per esempio, i bordi di tutti i marciapiedi della città”. Quindi in un certo momento, nell’antichità, questo “bancone” emerse dal mare. “Questa è una tra le più importanti acquisizioni fatte negli ultimi anni, grazie anche all’apporto dei geologi”, continua Camardo. “Abbiamo capito che negli anni precedenti l’eruzione tutta la zona antistante la città è sottoposta a un fenomeno di bradisismo locale: la terra si alza e si abbassa gradualmente. E questo comporta che nel momento in cui si abbassa il mare si avvicina al fronte della città, danneggia anche le facciate degli edifici, dove noi troviamo molti interventi di restauro realizzati in antico. E depone delle sabbie su questo banco di tufo. Quindi quando la terra è più bassa, la cava non può essere utilizzata. Si depongono queste sabbie che nascondono parzialmente queste tracce”. E la sabbia era nera, come quella vulcanica. “È esattamente uguale a quella che si ha oggi sul litorale davanti a Ercolano, davanti a Portici. È una sabbia vulcanica scura, caratterizzata dalla presenza di tanti cristalli”.

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, vicino ai fornici dell’antica spiaggia di Ercolano dove sono stati trovati i resti dei fuggiaschi (foto Paerco)

È in questo tratto di spiaggia che negli anni ’80 furono trovati molti scheletri, in particolare di fronte all’ultimo fornice. E poi altri sparsi un po’ sulla spiaggia, fino alla zona davanti alle terme dove è stata trovata la famosa barca di Ercolano. E poi ci sono i calchi degli altri fuggiaschi che stavano aspettando probabilmente il loro turno per la partenza. Interessante è anche la presenza di una fogna, che dalla prospettiva dell’antica spiaggia si vede molto bene. “Questo dimostra come era articolato il sistema di scarico delle acque di Ercolano. Questa è una fogna che raccoglie tutte le acque del quarto cardo e le porta, passando sotto la terrazza dell’area sacra, direttamente sulla spiaggia. I romani avevano una fruizione della spiaggia diversa da quella che noi facciamo oggi. Quindi per loro non era strano scaricare direttamente le immondizie o gli scarichi fognari sulla spiaggia, e poi chiaramente il mare provvedeva a ripulire tutto”.

L’antica spiaggia di Ercolano è interessata da lavori di scavo e pulizia per essere aperta al pubblico (foto paerco)

Alla fine degli scavi e delle ricerche, la spiaggia sarà aperta al pubblico. “Il fine ultimo del progetto è ripotare il livello di sabbia vulcanica esattamente come era al momento dell’eruzione. E questo permetterà una circolazione libera sull’area della spiaggia, e quindi di eliminare le passerelle che oggi ancora esistono, perché appunto c’è il problema dell’acqua che sorge. Invece l’acqua sarà messa tutta quanta sotto controllo con un tipo di intervento ingegneristico. E quindi si riporterà esattamente il livello che c’era, permettendo di visitare i fornici e l’area della spiaggia liberamente”. E andare poi verso la Villa dei Papiri. E vedere il fronte a mare della città che è una cosa unica. Ercolano è l’unica città del mondo antico romano che ha conservato direttamente l’intero fronte a mare. Addirittura ora si vede una rampa, riportata in luce benissimo dagli scavi. “Questa rampa permetteva di scendere dal terzo cardo sulla spiaggia – continua Camardo. “È stata ripulita dalla vegetazione che la sommergeva, che nemmeno noi avevamo mai potuto osservare in tutti i suoi dettagli. Alla fine il pubblico avrà un’immagine doppia – si può dire: guardando verso il Vesuvio si vede il fronte della città, guardando invece alle spalle c’è l’impressionante sezione di tutti gli oltre venti metri di materiale piroclastico che nel corso dell’eruzione hanno seppellito e a sigillato completamente la città”.

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Una risposta a “Ercolano. Primo appuntamento con “Magma”, la nuova serie video del parco archeologico: con il direttore Sirano e l’archeologo Camardo scopriamo i lavori di scavo e pulizia sull’antica spiaggia”

  1. Italina Bacciga dice :

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