Il Museo Egizio di Torino dedica la sala di Deir el Medina al giovane ricercatore Giulio Regeni, ucciso in Egitto

La sala n° 6 nel nuovo percorso del museo Egizio di Torino con i reperti provenienti da Deir el Medina

La sala n° 6 nel nuovo percorso del museo Egizio di Torino con i reperti provenienti da Deir el Medina

Nel nuovo percorso del museo Egizio di Torino la sala n° 6 al primo piano è dedicata ai reperti provenienti dal villaggio di Deir el Medina, abitato dagli artigiani che realizzarono le tombe della Valle dei Re, reperti che hanno permesso di ricostruire la vita quotidiana del tempo, e che costituiscono uno dei nuclei più importanti dell’istituzione piemontese. Fu proprio Ernesto Schiaparelli, diventato nel 1887 direttore del museo Egizio di Torino, a organizzare e guidare la Missione archeologica italiana in alcune campagne di scavo a Deir el Medina (1905-1906 e 1909), dove fece alcuni tra i più importanti rinvenimenti, tra cui la tomba del pittore Maia (presente oggi nella sala 6) e la sepoltura intatta dell’architetto Kha e di sua moglie Merit, cui è dedicata tutta la sala 7.

Una vetrina con alcuni preziosi ostraka provenienti da Deir el Medina

Una vetrina con alcuni preziosi ostraka provenienti da Deir el Medina

Il ricercatore Giulio Regeni ucciso al Cairo

Il ricercatore Giulio Regeni ucciso al Cairo

Perché oggi si parla proprio di questa sala del museo Egizio? Perché la Fondazione museo delle Antichità egizie di Torino ha deciso di dedicare la sala storica di Deir el Medina a Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto. Una scelta non casuale dal momento che Regeni in Egitto si occupava in particolare dei sindacati del Paese. Tra i 245 reperti che ospita, testimonianza delle professioni artigiane e operaie nell’Egitto dal XVI al XI a.C., c’è infatti anche il papiro relativo al primo sciopero avvenuto nel 29° anno di regno di Ramses III da parte delle maestranze non pagate del villaggio omonimo. “La memoria di Giulio dovrà essere mantenuta viva attraverso lo studio, la tolleranza e la convinzione che solo attraverso la reciproca comprensione tra fedi, culture e ideali diversi si possa produrre un mondo migliore”, spiegano al museo Egizio di Torino. Che esprime alla famiglia del giovane studioso italiano “le più sincere condoglianze” e “l’affetto di tutti i suoi curatori”, da anni impegnati in “rapporti di studio, collaborazione e scambio culturale coi colleghi egiziani”.

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2 risposte a “Il Museo Egizio di Torino dedica la sala di Deir el Medina al giovane ricercatore Giulio Regeni, ucciso in Egitto”

  1. Paolo Renier dice :

    questa è una bella cosa, il giovane Giulio è giusto che rimanga SEMPRE nei nostri cuori.

  2. Italina Bacciga dice :

    mi piace

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