Archivio tag | villa di LIvia a Prima Porta

Capodanno a Roma con l’archeologia: aperture straordinarie delle Terme di caracalla, villa di Livia, Arco di Malborghetto e santuario Siriaco

roma_ssabap_capodanno_aperture-straordinarie-1-gennaio_locandina

Capodanno a Roma con l’archeologia. Apertura straordinaria di alcuni siti della soprintendenza speciale Archeologia Belle arti e Paesaggio di Roma che aderiscono all’iniziativa del ministero della Cultura “Buone feste al Museo”.

Alle Terme di Caracalla sarà possibile visitare la mostra “Narciso. Fotografia allo Specchio”. Il 1° gennaio 2025 è attivo, con le sue fontane e le sue nebulizzazioni, lo Specchio d’acqua. Ingresso con biglietto ordinario. Orario: 9 – 16.30, ultimo ingresso 15.30

I siti archeologici della via Flaminia sono il simbolo di due momenti fondamentali della storia romana: la Villa di Livia era il rifugio dove Augusto e sua moglie Livia Drusilla trovavano riposo dagli impegni pubblici del fondatore dell’impero. Ingresso libero, via Villa di Livia 187 (all’interno del parco comunale di Prima Porta). Orario: 9 – 16.30, ultimo ingresso 15.30

L’Arco di Malborghetto, immerso nel verde e nella natura, è il luogo dove Costantino passò la notte prima della battaglia di Ponte Milvio. Ingresso libero, via Barlassina 1. Orario 9 – 16.30, ultimo ingresso 15.30

Alle pendici di Villa Sciarra, sul Gianicolo, il Santuario Siriaco è la testimonianza dei culti misterici di origine orientale dell’epoca tardo antica, un luogo pieno di fascino da poco riaperto dopo un restauro conservativo. Ingresso libero, via Dandolo 47. Orario 9.30 – 13, ultimo ingresso 12.15

Roma. Per GEP 2024 la Soprintendenza Speciale di Roma promuove un ricco programma di appuntamenti dal centro alla periferia: visite guidate, laboratori, convegni, aperture straordinarie ed eventi legati al patrimonio immateriale

roma_ssabap_gep-2024_locandinaVisite guidate, eventi, laboratori e incontri: tutto pronto per le GEP 2024. La Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, promuove un ricco programma di eventi e di iniziative in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. Siti archeologici, palazzi, basiliche, un viaggio emozionante dal centro alla periferia per conoscere i tesori meno noti della città di Roma in una luce diversa. Il 28 e il 29 settembre 2024, sono tantissimi gli appuntamenti da mettere in agenda per conoscere le attività e i luoghi della cultura più ‘preziosi’ della Soprintendenza Speciale di Roma.

GLI APPUNTAMENTI DI SABATO 28 SETTEMBRE 2024 

roma_fonte-di-anna-perenna_sito_foto-ssabap-roma

Il sito della Fonte di Anna Perenna (foto ssabap-roma)

La Fonte di Anna Perenna, il nuovo allestimento del sito. La fonte di Anna Perenna è stata rinvenuta nel 1999 durante gli scavi per un parcheggio interrato all’angolo tra piazza Euclide e via G. Dal Monte, nel quartiere Parioli a nord di Roma. Lo scavo ha portato alla luce i resti di una fontana con iscrizioni che riportano il nome di Anna Perenna, un’antica divinità festeggiata nel primitivo Capodanno romano, a marzo, così come racconta Ovidio nei Fasti. Nella cisterna retrostante la fontana sono stati trovati nel fango rappreso diversi oggetti utilizzati per pratiche magiche e riti religiosi: laminette in piombo con maledizioni, contenitori di piombo contenenti figurine antropomorfe, un pentolone di rame e diverse monete e lucerne. Questi ed altri oggetti sono oggi conservati presso il MNR – Terme di Diocleziano. La scoperta dei rituali magici praticati alla fontana di Anna Perenna, con la presenza di contenitori sigillati ermeticamente con vere e proprie “bambole voodoo” al loro interno, ha completamente cambiato la prospettiva e le conoscenze sul rapporto degli antichi con la sfera magico-religiosa. Il sito riapre dopo la pausa imposta dal Covid19, successivamente ai lavori realizzati nel sito nel corso del 2023 e del 2024 che hanno previsto il restauro dei resti archeologici, un nuovo impianto illuminotecnico dal carattere evocativo e la realizzazione di un breve filmato esplicativo. Le visite si terranno sabato 28 settembre alle 9.40 -10.40 -11.40 -12.40, sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo.

roma_testaccio_spazio-sottosopra_foto-ssabap-roma

Lo Spazio Sottosopra nell’area archeologica del Testaccio a Roma (foto ssabap-roma)

Apertura dell’area archeologica di Testaccio e dello spazio di Sottosopra. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, che quest’anno coincide con la Giornata Mondiale delle Persone Sorde, sabato 28 settembre l’area archeologica del Mercato di Testaccio diventerà la sede di “NewpoLIS – Piccoli mercanti d’arte”, un evento speciale rivolto ai più piccoli e alle famiglie curato dal Servizio educativo della Soprintendenza Speciale di Roma con la cooperativa Il treno.  L’appuntamento è alle ore 9.45 presso l’ingresso dell’area di Sottosopra. L’attività è rivolta ai bambini nella fascia di età compresa tra i 7 e gli 11 anni e prevede laboratori ludico-didattici e una visita guidata speciale alla scoperta degli scavi di Sottosopra. La volontà è quella di coinvolgere contemporaneamente persone sorde e udenti e trovare all’interno di questa giornata una interazione facilitata dal personale che condurrà le attività. NewpoLis è un progetto che in futuro verrà proposto anche alle scuole, nel segno dell’inclusività e della contaminazione di linguaggi diversi.  L’iniziativa del 28 settembre è con prenotazione obbligatoria scrivendo a segreteria@iltreno33.it.

roma_ssabap_tor-san-michele_foto-ssabap-roma

Tor San Michele alla foce del Tevere (foto ssabap-roma)

Tor San Michele, Un patrimonio in cammino alla foce del Tevere. La giornata prevede alle ore 10.30 una visita guidata a cura dell’associazione culturale Quattro Sassi a Tor San Michele all’Idroscalo di Ostia (X Municipio di Roma): si tratta di una torre michelangiolesca posizionata alla foce del Tevere voluta da papa Pio V nel 1568 per la difesa del litorale laziale. Un intervento iniziale a cura della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma racconterà dei progetti di restauro e di valorizzazione futuri che interesseranno la Torre. Successivamente, i visitatori saranno accompagnati a visitare gli interni della torre fin sopra la piazza d’armi (la visita è su prenotazione). Negli spazi esterni della Torre, dalle ore 10.30 alle ore 12.30, tutti i bambini potranno partecipare al laboratorio didattico dal titolo “Introduzione al birdwatching” a cura della Lipu Ostia. Nel pomeriggio, alle 16, è prevista una visita guidata a Tor Boacciana a circa 4 km da Tor San Michele, a cura del Parco Archeologico di Ostia Antica (su prenotazione).

roma_palazzo-della-sapienza_i-disegni-di-Plautilla-Bricci_locandinaUn viaggio nel Palazzo della Sapienza attraverso i disegni di Plautilla Bricci. Visite guidate gratuite in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio al Palazzo della Sapienza in corso Rinascimento per un evento speciale ispirato alla figura di Plautilla Bricci. “L’architettrice nella Roma di Borromini”, è il titolo dell’iniziativa realizzata dalla soprintendenza Speciale di Roma e dall’Archivio di Stato di Roma. Attraverso i disegni di Plautilla Bricci si snoderà il viaggio nel Palazzo della Sapienza. La storia del Palazzo della Sapienza ha inizio nel 1431 quando il pontefice Eugenio IV con bolla papale conferisce allo studium urbis le entrate della gabella del vino con l’impegno di costruire un collegio per studenti, una struttura che in circa due secoli avrebbe monumentalizzato un isolato del rione Sant’Eustachio, oggi sito tra l’omonima piazza, via del Teatro Valle, via degli Staderari, via dei Sediari, corso Rinascimento. Con i proventi della gabella l’Università romana nel 1433 acquista alcune case su via dei sediari in cui trasferisce la sede. certamente non si trattava ancora di edifici organizzati per l’insegnamento ma, all’uso medievale, di abitazioni per docenti nelle quali si tenevano le lezioni. tra il 1492 e il 1570 queste abitazioni/scuole sul versante sud vennero trasformate con l’aggiunta di portici sul cortile centrale, mentre il resto dell’isolato era ancora occupato da abitazioni private. nel 1579, grazie anche all’acquisto delle altre case dell’isolato. Inizia la costruzione dell’ala nord, verso via degli Staderari, e il complesso acquista uno schema planimetrico preciso: due ali con due scaloni simmetrici, unite da un corridoio sul lato di facciata intorno ad un cortile centrale. un impianto architettonico elaborato dalla metà del XIV secolo per le sedi universitarie e che ha nel Collegio di Spagna di Bologna, voluto dal cardinale Albornoz nel 1365, un preciso riferimento tipologico ma che si ritrova reinterpretato in varie parti d’Italia, come a esempio nel Palazzo della Sapienza a Pisa. A Roma tuttavia a condurre i lavori dal 1595 al 1602 è Giacomo Della Porta, allievo di Michelangelo e del Vignola, che prosegue con la costruzione dell’esedra su lato est, che diventerà poi la facciata della chiesa di Sant’Ivo, con il completamento delle nuove aule sul lato nord e del portico fino all’esedra. nel 1602 alla morte di Giacomo Della Porta i lavori vengono affidati a Giovanni Paolo Maggi che nel lato est sistema l’ingresso su via del Teatro Valle attraverso il proseguimento del loggiato sud. Nel 1632 Francesco Borromini viene nominato architetto della Fabbrica della Sapienza e, dopo la demolizione di un albergo esistente dietro l’esedra di inizia la costruzione della chiesa di Sant’Ivo e poi, nel 1665, la realizzazione della Biblioteca Alessandrina e delle quattro sale poligonali ai lati della chiesa. tra il 1659 e il 1664, realizza infine il prospetto nord con la costruzione del portico che definisce il nuovo ingresso su piazza Sant’Eustachio. Le visite si terranno sabato 28 settembre alle 16 e alle 17 e saranno a cura della responsabile Maria Cristina Lapenna. Le visite sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo.

GLI APPUNTAMENTI SERALI DI SABATO 28 SETTEMBRE

roma_basilica-sant-agostino_altare-maggiore_foto-ssabap-roma

L’altare maggiore della basilica di Sant’Agostino a Roma (foto ssabap-roma)

La basilica di Sant’Agostino: tra Rinascimento e Età Moderna. La chiesa di Sant’Agostino, situata nell’omonima piazza, venne eretta a partire dal XIV secolo, quando gli agostiniani, che già officiavano nella piccola chiesa di San Trifone in Posterula, decisero di costruire una nuova struttura per il loro convento e di dedicarla al santo ispiratore dell’ordine. Il nuovo edificio, ultimato soltanto nel 1420, risultò però di dimensioni troppo contenute per le esigenze della comunità religiosa ed era inoltre soggetto a continue piene del Tevere. Per questo motivo, tra il 1479 ed il 1483, per volontà del cardinale francese Guillaume d’Estouteville, la chiesa venne riedificata e rialzata dal piano stradale tramite una scalinata. Soltanto nel 1484 gli agostiniani vi si trasferirono, lasciando la chiesa di San Trifone alla Confraternita del Ss. Sacramento. Tra il 1746 e il 1750 Luigi Vanvitelli ingrandì il convento e trasformò radicalmente anche l’interno della chiesa, modificando la cupola emisferica con una volta a catino, aggiungendo le volute laterali della facciata e trasformando il campanile cuspidato quattrocentesco in una torre quadrata. All’interno della basilica si conservano importanti opere d’arte risalenti a varie epoche; tra queste si ricordano la Madonna del Parto di Jacopo Tatti detto “il Sansovino”, l’affresco raffigurante il Profeta Isaia di Raffaello, la Madonna dei Pellegrini di Caravaggio, le tele di Guercino e di Lanfranco che ornano cappella di Sant’Agostino e il grandioso altare maggiore marmoreo, progettato da Bernini e realizzato da Orazio Torriani. Le pareti e la volta della navata centrale, oggetto di un accurato restauro curato dalla SSABAP da poco concluso, ospitano un monumentale ciclo di affreschi con Storie della vita della Vergine e Storie e figure del Vecchio Testamento, realizzato fra il 1858 ed il 1868 dal Pietro Gagliardi. In occasione delle Giornate europee del Patrimonio 2024 la Soprintendenza Speciale ha promosso un’apertura straordinaria serale con visite guidate gratuite alle 19.30, alle 20.30 e alle 21.30 con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo 

roma_ssabap_mausoleo-s-elena_catacombe-marcellino-e-pietro_esterno-mausoleo_foto-ssabap-roma

Il mausoleo di Sant’Elena a Roma (foto ssabap roma)

Mausoleo di Sant’Elena apertura straordinaria serale. Maestoso e monumentale. In origine era arricchito da decorazioni e sovrastato da un’imponente cupola alla base della quale, forse per alleggerire il peso della struttura, furono inserite delle anfore vuote, dette pignatte, oggi restaurate e ancora visibili. Da questa caratteristica la zona avrebbe preso la denominazione di “Torre Pignattara” attestata a partire dal 1547 dando il nome al quartiere moderno. Il Mausoleo di Sant’Elena e il suo Antiquarium saranno eccezionalmente aperti di sera in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. Sabato 28 settembre il monumento in via Casilina 641 sarà aperto con visite libere dalle 19 alle 22, ultimo ingresso alle 21.30. L’evento è curato dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, in accordo con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra che ha in gestione il monumento insieme alle adiacenti Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro.

roma_caracalla_terme-serali_foto-fabio-caricchia

Il fascino delle Terme di Caracalla illuminate per le aperture serali (foto fabio caricchia)

Terme di Caracalla apertura serale straordinaria, ingresso con biglietto simbolico di 1 euro. Tra le opere pubbliche che egli lasciò a Roma, vi furono le magnifiche Terme che portano il suo nome, la cui sala per i bagni caldi è costruita, secondo gli architetti, con una tecnica che non si può riprodurre con nessun tipo di imitazione”. Così nella Historia Augusta si descrivono le magnifiche Terme di Caracalla. Queste sono uno dei complessi termali più grandi e conservati dell’antichità, realizzate nella parte meridionale della città ed inaugurate per iniziativa di Caracalla nel 216 d.C. La pianta rettangolare è tipica delle grandi terme imperiali e le imponenti strutture, articolate nei diversi ambienti, riescono ancora ad evocare la vita e le attività degli antichi frequentatori e suggeriscono il lusso che le caratterizzava. Le terme, infatti, non erano solo un edificio per il bagno, lo sport e la cura del corpo, ma anche un luogo per il passeggio e lo studio. Si entrava nel corpo centrale dell’edificio da quattro porte sulla facciata nord-orientale. Sull’asse centrale si possono osservare in sequenza il calidarium, il tepidarium, il frigidarium e la natatio. Ai lati di questo asse sono disposti simmetricamente altri ambienti attorno alle due palestre. Ancora oggi le distese dei mosaici, i resti delle vasche e della decorazione architettonica, conservata negli estesi sotterranei, suggeriscono chiaramente il programma decorativo originario che le rende uno dei gioielli di Roma antica. Per l’approvvigionamento idrico fu creato un ramo speciale dell’Aqua Marcia, l’Aqua Antoniniana. Un recente intervento ha riportato l’acqua nelle Terme di Caracalla mediante l’installazione permanente di uno specchio d’acqua davanti al calidarium arricchita con suggestivi giochi d’acqua e di luce evocativi dell’antica atmosfera. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, la Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, promuove l’apertura serale straordinaria delle Terme di Caracalla con visite guidate al costo simbolico di 1 euro. I biglietti sono disponibili presso la biglietteria on line di Musei italiani e. Si specifica che le visite sono previste alle 20.15, alle 20.25, alle 21, alle 21.15 e alle 21.50 e sono della durata di 40 minuti, l’orario di fine visita inserita nello slot orario della biglietteria è puramente indicativo. Ad accompagnare i gruppi di massimo 40 partecipanti per turno ci saranno due guide specializzate.

GLI APPUNTAMENTI DIURNI DI SABATO 28 E DOMENICA 29 SETTEMBRE

roma_prima-porta_villa-di-livia_3_foto-fabio-caricchia

Un prezioso pavimento a marmi colorati nella Villa di Livia a Prima Porta (Roma) (foto fabio caricchia)

Villa di Livia – A casa della prima imperatrice di Roma. La Villa di Livia è un incantevole luogo di otium dove l’imperatore Augusto e la moglie Livia solevano trascorrere il tempo libero lontani dagli affanni di Roma. Ricca di vegetazione e famosa per il suo lauretum, è stata riscoperta nel 1863, quando è tornata alla luce la celebre statua di Augusto, ora ai Musei Vaticani e la stanza sotterranea con l’affresco di giardino poi staccata ed ora uno dei gioielli di Palazzo Massimo. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024 il sito sarà aperto al pubblico sabato 28 e domenica 29 settembre dalle 10.30 alle 18.30, ultimo ingresso alle 17.30. Le visite sono libere e gratuite.

roma_ssabap_arco-malborghetto_antiquarium_modellino-tetrapilon_foto-ssabap

Il modellino dell’Arco quadrifronte inglobato nel Medioevo in una chiesa fortificata, esposto nell’Antiquarium dell’Arco di Malborghetto (foto ssabap-roma)

Arco di Costantino – Il sogno prima della battaglia. L’Arco di Malborghetto fu costruito dall’imperatore Costantino in ricordo del suo sogno premonitore prima della battaglia contro Costantino del 28 ottobre 312. Intorno ad esso nei secoli sorse un piccolo borgo e si perse la memoria dell’imperatore, poi ritrovata con studi recenti della Soprintendenza.  Nell’Arco è situato un piccolo Museo contenente materiali provenienti dagli scavi nell’area di Roma Nord. In occasione delle Giornate europee del Patrimonio la Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, promuove l’apertura straordinaria del complesso archeologico con visite libere, gratuite, senza prenotazione. Apertura sabato 28 settembre dalle 10.30 alle 21.30, ultimo ingresso alle 20.30 e domenica 29 settembre dalle 10.30 alle 18.30, ultimo ingresso alle 17.30.

roma_basilica-sotterranea-di-porta-maggiore_foto-ssabap-roma

La basilica sotterranea di Porta Maggiore (foto ssabap-roma)

I misteri della Basilica sotterranea di Porta Maggiore. La Basilica di Porta Maggiore non ha confronti: è unica nel suo genere. Un edificio sotterraneo, situato a 9 metri di profondità, a forma di basilica – prima attestazione a Roma, con vestibolo, atrio e aula basilicale, coperte di stucchi. Le scene rappresentate nei raffinati stucchi sono scene con divinità, oggetti rituali, ma anche scene di genere con giochi di bambini o giocolieri. Datata al I secolo d.C., ne è incerta la funzione: forse sede di Neopitagorici o funeraria. O forse entrambe. I segreti della Basilica sotterranea di Porta Maggiore si svelano sabato 28 e domenica 29 settembre in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio con visite guidate gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo

roma_verso-l-ecomuseo-di-roma-ovest_locandinaPatrimonio in cammino, verso l’Ecomuseo di Roma Ovest. La Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024 promuove un evento speciale dedicato al progetto dell’Ecomuseo di Roma Ovest. Patrimonio in Cammino è il tema delle GEP che si terranno in tutta Europa il 28 e il 29 settembre e in cammino è il processo di realizzazione dell’Ecomuseo, inserito tra i progetti del PNRR. Una pratica museale nata in Francia negli anni ’70 del secolo scorso che si è diffusa in ogni parte del mondo e che mette al centro le esperienze di chi vive in un determinato territorio. Il progetto ideato dal Responsabile dell’Area funzionale Patrimonio DEA e Immateriale, Alessio De Cristofaro, ha iniziato a muovere i primi passi in primavera coinvolgendo associazioni, gruppi informali, cittadini, residenti nei territori dei Municipi XII, XIII e XIV che sono inseriti nella mappa del costituendo Ecomuseo di Roma Ovest. Le Giornate Europee del Patrimonio saranno l’occasione per incontrarsi e mettersi in dialogo con antropologi, attivisti, istituzioni e rappresentanti di esperienze ecomuseali già realizzate. Due giorni per fare rete, costruire insieme, valorizzare e promuovere le anime del progetto, imparare e scambiare competenze in un clima di festa.

roma_verso-l-ecomuseo-di-roma-ovest_28-settembre_locandinaSabato 28 settembre la sede della manifestazione è la Cascina di Sotto, in via di Boccea 922. La mattinata sarà dedicata all’incontro “Ecomusei e Patrimonio immateriale”. La manifestazione sarà inaugurata dal saluto del Soprintendente Speciale Daniela Porro, con l’introduzione del responsabile del progetto Alessio De Cristofaro e gli interventi di Roberta Pardi, funzionario archeologo responsabile Municipio XIV su Ricostruire l’Ipogeo degli Ottavi: il progetto di valorizzazione digitale e di Alessia Argento, funzionario archeologo responsabile Municipio XII, su La Villa di Colonnacce: un progetto di riqualificazione. Seguiranno l’intervento del Dirigente dell’Area Comunicazione e Promozione dei Servizi Culturali della Regione Lazio, Roberto Ottaviani, e un focus su Ecomuseo Parco di Centocelle a cura di Giovanni Figà Talamanca. Ecomusei, patrimonio e cultura è il tema affrontato dallo storico e docente, già presidente ICOM, Daniele Jalla, seguirà un approfondimento sulle esperienze dell’Ecomuseo della via Latina con Vito Lattanzi in dialogo con Marco Vigliotti e dell’Ecomuseo del Litorale romano con Alessandro Portelli in dialogo con Paolo Isaja. La mattinata si concluderà con una tavola rotonda Il costituendo Ecomuseo di Roma Ovest, coordinata da Francesco Aliberti e Marcello Tagliente, con gli interventi del Presidente del Municipio XIV Marco Della Porta e dell’assessore alla Rigenerazione urbana e periferie, Giuseppe Strazzera, del Presidente del Municipio XIII, Sabrina Giuseppetti e dell’assessore allo sviluppo locale Cinzia Giardini, del Presidente del Municipio XII, Elio Tomassetti e dell’assessore alle Politiche dei lavori pubblici Francesco Geraci. La seconda parte della giornata sarà dedicata al patrimonio immateriale dell’Ecomuseo di Roma Ovest con una introduzione a cura di Alessandra Broccolini dal titolo Le rievocazioni storiche tra festa, storia e patrimonio culturale immateriale. Si terranno la Rievocazione storica del Palio dei fontanili, a cura della Proloco Testa di Lepre, un’esibizione di Danze medievali, a cura della Compagnia dei Virelai e per chiudere i Balli popolari, a cura dell’associazione culturale Lucchina-Ottavia. Per tutta la giornata ci sarà un info point delle Associazioni aderenti al progetto.

roma_verso-l-ecomuseo-di-roma-ovest_29-settembre_locandinaDomenica 29 settembre la carovana del costituendo Ecomuseo si sposterà al Museo pleistocenico La Polledrara di Cecanibbio dove dalle 10 alle 18, si terranno quattro visite guidate con prenotazione obbligatoria, compilando l’apposito modulo, al Museo a cura della Soprintendenza Speciale di Roma con Federica Marano. Dalle 10 alle 18 nell’area esterna al Museo sarà allestito il villaggio delle associazioni che hanno aderito al percorso dell’Ecomuseo di Roma Ovest che presenteranno le loro attività come il Laboratorio di uncinetto e riciclo creativo, a cura dell’associazione Ilfilocheciunisce ODV, il Laboratorio ambientale, a cura dell’associazione Amici degli alberi Ottavia, il Laboratorio di archeologia sperimentale La scheggiatura della pietra nel Paleolitico, a cura della Soprintendenza Speciale di Roma con la cooperativa Matrix 96, il Laboratorio didattico-rievocativo, a cura di Protectores Domini Nostri, un percorso di tutela attiva del territorio Casal Selce: passato e presente, a cura del Comitato DIfendiamo San Selce, un’esperienza di Archeotrekking alla Villa romana di Valle Santa, a cura di Soprintendenza Speciale in collaborazione con l’associazione Cornelia Antiqua, un laboratorio di tecniche di Survival dalla sussistenza primitiva all’età moderna, a cura di Endas con l’associazione Monolitik survival e un’attività di visual thinking strategies a cura dell’associazione Vtsitalia. Tutte le attività sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

Ischia (Na). Ai Giardini La Mortella la conferenza “Le piante nell’immaginario del mondo antico e loro riflessi nella rappresentazione del giardino” di Giulia Caneva (università Roma Tre) secondo appuntamento del progetto Kepos 2024

ischia_kepos_2024_conferenza-le-piante-nell-immaginario-del-mondo-antico_giulia-caneva_locandina

Giulia-Caneva_uni-roma-tre

Giulia Caneva, botanica, dell’università Roma Tre

Giovedì 13 giugno 2024, alle 19, nella Sala Recital Hall dei Giardini la Mortella a Ischia (Na) secondo appuntamento del progetto Kepos 2024, ma con un cambio di programma (vedi Ischia. Al via il progetto Kepos 2024, ai Giardini La Mortella, con la conferenza “Maternità, nascita e infanzia a Pithekoussai” di Valentino Nizzo (università L’Orientale Napoli). In presenza e on line | archeologiavocidalpassato): la prevista conferenza “I giardini delle grandi dinastie dai Medici ai Borbone” a cura di Alberta Campitelli si svolgerà il 10 ottobre 2024. Ci sarà invece la prof.ssa Giulia Caneva del dipartimento di Scienze dell’università̀ Roma Tre, con la conferenza “Le piante nell’immaginario del mondo antico e loro riflessi nella rappresentazione del giardino” dedicata al tema della Natura nel mondo antico. Dopo i saluti di Alessandra Vinciguerra, presidente della Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella, la conferenza di Giulia Caneva moderata da Mariangela Catuogno, direttore scientifico del progetto Kepos. Ingresso libero dalle 18.30.

roma_palazzo-massimo_casa-di-livia-a-prima-porta_pittura-di-giardino_foto-mnr

Villa di Livia a Prima Porta, ambiente ipogeo (ora al museo nazionale Romano, Palazzo Massimo alle Terme). Un particolare della pittura di giardino: al centro si riconosce un oleandro, affiancato a destra da un albero di agrumi; alla sinistra i rami e le bacche di un lauro ceraso (foto mnr-palazzo massimo)

Nel mondo antico, la natura era carica di significati trascendenti che investivano la sfera magico-religiosa e pertanto la sua rappresentazione nelle diverse forme artistiche era uno strumento di rappresentazione e manifestazione degli dèi e del loro volere. Sia la scelta delle specie (elementi arborei o arborescenti come palme, cipressi, allori, mirti, pini e querce o piante utilizzate primariamente per le vistose fioriture o fruttificazioni), sia la loro disposizione ordinata all’interno di un giardino aveva un preciso significato simbolico che oggi abbiamo dimenticato. Al di là del loro valore decorativo, le piante, come altre forme naturali, e la loro combinazione in schemi precisi venivano utilizzate per esprimere idee, veicolare messaggi augurali o rappresentavano l’espressione di una visione del mondo. Esse facevano parte di codici di linguaggio non verbale che erano ben compresi anche dal popolo analfabeta. Tramite esemplificazioni che partono dal mondo preistorico, a quello assiro-babilonese, egiziano, persiano, etrusco e soprattutto greco-romano, si mostrerà il significato, oggi criptico, delle rappresentazioni della natura. Un approfondimento particolare sarà dato all’interpretazione del giardino dipinto della Villa di Livia a Prima Porta e del “giardino di pietra” che allude alla pace e alla futura grandezza di Roma, dell’Ara Pacis di Augusto.

Roma. Per le GEP 2023 la soprintendenza speciale propone aperture straordinarie a Tempio di Portunus, Tempio Rotondo, Terme di Caracalla, Palazzo della Sapienza, Area archeologica di Gabii, Piramide, museo la Polledrara di Cecanibbio, mitreo Barberini, Tempio di Minerva Medica, Villa di Lavia, Arco di Malborghetto

GEP 2023In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2023, la soprintendenza speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, offre per questa edizione, che ha come tema principale Patrimonio InVita, aperture straordinarie e visite guidate che si svolgeranno non solo in orari diurni, ma anche nella fascia serale e su tutto il territorio di Roma. Ecco gli appuntamenti da non perdere nelle giornate del 23 e 24 settembre 2023.

roma_tempio portunus_esterno_foto-ssabap-roma

L’esterno del Tempio di Portunus a Roma (foto ssabap-roma)

TEMPIO DI PORTUNUS. Uno dei monumenti di Roma antica meglio conservati è il Tempio di Portunus. In passato il tempio era stato attribuito alla Fortuna virile, successivamente è stata possibile la corretta intitolazione alla divinità fluviale. L’edificio attuale sorge sul grande terrapieno realizzato a partire dal II secolo a.C. per regolarizzare gli argini del Tevere, in connessione con l’antico porto fluviale della città. L’edificio si presenta di ordine ionico, con quattro colonne in facciata e semicolonne in prosecuzione addossate all’esterno del muro della cella. Le colonne del pronao e quelle collocate agli angoli della cella sono in travertino, le altre in tufo dell’Aniene. Sabato 23 settembre 2023, il tempio sarà aperto con visite serali libere gratuite senza prenotazione dalle 19 alle 22, ultimo ingresso 21.30.

roma_foro-boario_tempio-rotondo_foto-ssabap-roma

Il Tempio Rotondo di Hercules Olivarius al Foro boario a Roma (foto ssabap-roma)

TEMPIO DI HERCULES OLIVARIUS (ROTONDO). Tra quelli ancora oggi esistenti, il Tempio Rotondo è considerato il più antico edificio in marmo di Roma. A lungo è stato identificato con il tempio di Vesta per la sua forma circolare. Il corretto riconoscimento della divinità titolare è stato possibile grazie al rinvenimento di un’iscrizione, che nomina Hercules Olivarius, oltre all’autore della statua di culto, l’artista greco Scopas minore. Il tempio fu fatto costruire da Marcus Octavius Herennus, un mercante romano di olio che, verso la fine del II secolo a.C., dedicò la decima a Ercole in quanto eroe-dio patrono della corporazione degli olearii. Sabato 23 settembre 2023, il tempio sarà aperto con visite serali libere gratuite senza prenotazione dalle 19 alle 22, ultimo ingresso 21.30.

roma_caracalla_terme-serali_foto-fabio-caricchia

Il fascino delle Terme di Caracalla illuminate per le aperture serali (foto fabio caricchia)

TERME DI CARACALLA. Architetture maestose, rovine suggestive, mosaici elaborati: uno straordinario patrimonio storico nel cuore di Roma. Le Terme di Caracalla sono pronte ad accogliere il pubblico in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio con una apertura straordinaria serale al costo simbolico di due euro, compresa la quota di un euro da devolvere alle zone alluvionate dell’Emilia Romagna. I visitatori potranno immergersi nelle ambientazioni di uno dei più grandi complessi termali dell’antichità conservato fino ai nostri giorni con visite libere. I biglietti saranno acquistabili on line sul sito di Coopculture oppure direttamente in biglietteria. L’apertura è prevista per sabato 23 settembre 2023, dalle 20 alle 23, con ultimo ingresso alle 22. Si specifica che non sarà consentito l’ingresso oltre le 22 nemmeno ai possessori di biglietti acquistati telematicamente.

roma_palazzo-della-sapienza_archivio-di-Stato_foto-mic

Lo storico Palazzo della Sapienza nel cuore di Roma (foto mic)

PALAZZO DELLA SAPIENZA. La prima università di Roma, una lanterna tra i capolavori del Borromini e un restauro che ha permesso di ritrovare il corridoio originario ideato dal celebre architetto. Tutto questo è concentrato nello spazio del Palazzo della Sapienza in corso Rinascimento, 40 che in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio sarà aperto al pubblico con visite guidate gratuite. L’iniziativa è promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, ed è curata dall’architetto Maria Cristina Lapenna che accompagnerà i visitatori non solo alla scoperta della storia dell’edificio e della celebre chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza ma anche dei segreti dei recenti restauri. Le visite sono in calendario per domenica 24 settembre 2023, dalle 16 alle 19, ad intervalli di un’ora con prenotazione obbligatoria EVENTO SOLD OUT.

roma_via-prenestina_area-archeologica-di-gabii_foto-ssabap-roma

L’area archeologica di Gabii al XII miglio della via Prenestina antica alle porte di Roma (foto ssabap-roma)

AREA ARCHEOLOGICA DI GABII. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio non poteva mancare l’apertura straordinaria dell’area archeologica di Gabii. L’iniziativa, a cura dei responsabili del sito Chiara Andreotti e Rocco Bochicchio, si terrà domenica 24 settembre 2023, dalle 9.30 alle 13.30, con ultimo ingresso alle 12.30. L’apertura con visite libere senza prenotazione consentirà di accedere alla vasta area dell’antico abitato di Gabii. Il percorso è dotato di pannelli esplicativi e didattici e per i più piccoli c’è una guida speciale: Romina La Volpina, la mascotte del Servizio Educativo. Il video realizzato anche in LIS potrà essere scaricato tramite l’apposito QRCode all’ingresso.

roma_ssabap_piramide-caio-cestio_32_foto-ssabap-roma

La piramide di Caio Cestio fu inglobata nelle mura Aureliane realizzate tra il 272 e il 279 (foto ssabap-roma)

PIRAMIDE DI CAIO CESTIO. In occasione delle Giornate europee del Patrimonio 2023, la soprintendenza speciale di Roma apre al pubblico la Piramide di Caio Cestio. Tutto contribuisce a rendere unica la Piramide, a cominciare dalla sua storia, in cui si intrecciano le vicende di Gaio Cestio, un influente uomo politico appartenente al collegio sacerdotale degli Epuloni, il suo testamento e Agrippa, genero di Augusto. Gaio Cestio dispose che le sue spoglie mortali fossero custodite in un monumento funebre a forma di Piramide. Per essere certo che le sue volontà fossero rispettate affidò il compito di far erigere la tomba ai beneficiari del suo testamento, tra cui Agrippa, ma solo a patto che i tempi di esecuzione dei lavori non superassero i 330 giorni. Il monumento funebre di Gaio Cestio sfida il tempo e continua a farsi ammirare con un pizzico di stupore: un frammento della moda egizia che imperversò a Roma dopo la battaglia di Azio giunto fino ai giorni nostri. L’apertura straordinaria, a cura della responsabile del sito Barbara Rossi, si terrà sabato 23 e domenica 24 settembre 2023 con sei turni di visita per massimo 25 partecipanti per gruppo. Le visite guidate sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo.

roma_museo-paleontologico-la-polledrara_cimitero-elefanti-antichi_foto-ssabap-roma

Museo Paleontologico – La Polledrara: il deposito di migliaia di ossa fossili di grandi mammiferi: elefante antico, bufalo d’acqua, lupo, avifauna (foto ssabap-roma)

MUSEO LA POLLEDRARA DI CECANIBBIO – MUSEO PALEONTOLOGICO. Nella campagna romana a nord-ovest di Roma, tra le vie Aurelia e Boccea, si trova il Museo La Polledrara di Cecanibbio, uno dei più ricchi depositi paleontologici d’Europa per quantità di elefanti. Un giacimento che racconta l’ambiente e le faune del Pleistocene, che sarà aperto al pubblico in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. Domenica 24 settembre 2023, la soprintendenza speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, promuove una serie di visite guidate al museo, unico nel suo genere, a cominciare dalla sua nascita conseguente al ritrovamento di un giacimento di fossili avvenuto nei primi anni ’80 e la scelta di musealizzare il deposito nel luogo del suo rinvenimento. Al suo interno sono stati identificati un antico corso d’acqua e migliaia di resti di animali, soprattutto grandi mammiferi, in particolare elefante antico, bue primigenio e cervo elafo oltre a resti di cavallo, cinghiale, bufalo d’acqua, lupo e volpe. Le prime campagne di scavo hanno consentito il ritrovamento dello scheletro di almeno due esemplari di elefante antico con le ossa ancora in connessione. In totale sono state ritrovate ossa appartenenti ad almeno 30 esemplari adulti. Le visite di domenica 24 settembre 2023 sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo.

roma_mitreo-barberini_interno_affresco-con-dio-mitra_foto-ssabap-roma

L’affresco con il dio Mitra all’interno del Mitreo Barberini a Roma (foto ssabap-roma)

MITREO BARBERINI. Scoperto casualmente nel 1936 durante la costruzione della Palazzina Savorgnan di Brazzà, il Mitreo Barberini conserva un fascino straordinario. Il luogo di culto dedicato al dio Mitra si inserisce nel III secolo d.C. in un edificio precedente ed è uno dei meglio conservati di Roma. Si compone di un ampio ambiente allungato con banchine laterali sulla quali si sdraiavano i fedeli, per il culto e per partecipare al banchetto sacro di pane e vino. Sul fondo, dietro l’altare, è ben conservato uno splendido affresco con Mitra che uccide il toro, affiancato dai dadofori, i portatori della fiaccola, Cautes e Cautopates. Sui lati della scena centrale sono raffigurati in quadretti i vari momenti della vita del dio, dalla nascita nella grotta fino ad una scena di iniziazione. Le visite in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio sono gratuite e si terranno nella serata di sabato 23 settembre con gruppi di visita per massimo 15 partecipanti per turno alle 21, alle 22 e alle 23. Le visite sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo .

roma_esquilino_Minerva Medica-cielo_foto-ssabap-roma

Il cielo dall’interno del Tempio di Minerva Medica a un passo dalla Stazione Termini a Roma (foto ssabap-roma)

TEMPIO DI MINERVA MEDICA. Le Giornate Europee del Patrimonio rappresentano l’occasione per aprire al pubblico luogo della cultura straordinari come il Tempio di Minerva Medica in via Giolitti. L’edificio monumentale eretto nei primi decenni del IV secolo d.C. presenta una pianta centrale decagonale polilobata con una cupola di 25 metri di diametro. Si tratta di un’aula con funzione di rappresentanza, probabilmente di età imperiale, che doveva appartenere a un grande complesso architettonico residenziale tardoantico. L’arditezza architettonica, la peculiare forma e le imponenti dimensioni ne hanno fatto l’oggetto di studi e disegni da parte di artisti e architetti fin dal Rinascimento. Domenica 24 settembre sarà possibile visitare gratuitamente il Tempio di Minerva Medica. Le visite guidate della durata di circa 40 minuti sono previste alle 9.30, alle 10.30, alle 11.30 e alle 12.30 per un massimo di 25 partecipanti per turno. La prenotazione è obbligatoria compilando l’apposito modulo.

roma_ssabap_villa-di-livia_pavimenti-con-mosaici_foto-ssabap

Una stanza della Villa di Livia, sulla via Flaminia, riportata in luce dagli scavi della soprintendenza (foto ssabap-roma)

VILLA DI LIVIA. La Villa dimora privata della prima imperatrice d’occidente Livia Drusilla, sposa di Augusto, si contraddistingue per l’alternarsi di numerose zone destinate al verde e blocchi edilizi articolati in settori funzionali collegati tra loro da lunghi corridoi: il giardino grande con il boschetto di allori, il giardino piccolo di fronte alle stanze da letto (cubicula) di Augusto e Livia, il quartiere privato articolato attorno a un atrio, quello di rappresentanza prospiciente un peristilio, il quartiere degli ospiti, il complesso termale di età Flavia ristrutturato in età severiana. Di particolare rilievo, è il triclinio semipogeo, in origine affrescato con le celebri pitture di giardino oggi esposte al Museo Nazionale Romano. Le numerose ristrutturazioni dimostrano che la villa visse almeno fino al V-VI secolo d.C. Dopo l’abbandono, a partire dal Seicento l’area fu soggetta a spoliazioni per la ricerca di antichità. Il sito sarà aperto domenica 24 settembre 2023 con visite libere senza prenotazione dalle 9.30 alle 13.30, ultimo ingresso alle 12.30.

roma_ssabap_arco-malborghetto_antiquarium_modellino-tetrapilon_foto-ssabap

Il modellino dell’Arco quadrifronte inglobato nel Medioevo in una chiesa fortificata, esposto nell’Antiquarium dell’Arco di Malborghetto (foto ssabap-roma)

ARCO DI MALBORGHETTO. Costruito dall’imperatore Costantino, secondo la tradizione in ricordo del suo sogno premonitore prima della battaglia contro Massenzio del 28 ottobre del 312, l’Arco di Malborghetto ha subito nel corso dei secoli diverse trasformazioni. Intorno all’arco onorario quadrifronte, nei secoli, sorse un piccolo borgo e si perse memoria dell’imperatore, poi ritrovata grazie a studi recenti della Soprintendenza. All’interno del casale è stato realizzato un piccolo museo contenente materiali provenienti dagli scavi condotti nell’area di Roma Nord. Il sito sarà aperto domenica 24 settembre 2023 in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio con visite libere senza prenotazione dalle 9.30 alle 13.30, ultimo ingresso alle 12.30.

Roma. Due appuntamenti al Drugstore Museum: presentazione del libro “Roma. Villa di Livia a Prima Porta. Dieci anni di indagini (2002-2012)” e visita di tre ipogei sepolcrali “privati”

roma_drugstore-museum_necropoli-portuense_interno_foto-ssabap-roma

Ambienti della Necropoli Portuense al Drugstore Museum a Roma (foto ssabap-roma)

Il Drugstore Museum di via Portuense 317 sta per riaprire le porte con una nuova stagione di iniziative all’insegna della cultura e della condivisione. In cantiere una nuova grande mostra che prosegue il percorso inaugurato con l’arte contemporanea del Virus Group, con l’archeologia con Tre Storie dalla via Campana e che proseguirà in autunno con un progetto legato alla Poesia come Patrimonio immateriale. In attesa della riapertura ufficiale del Drugstore Museum, si terranno venerdì 15 e sabato 16 settembre 2023 due eventi da non perdere. Tutti gli appuntamenti sono come sempre gratuiti a ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per contribuire alle attività del Circuito Necropoli Portuense – Drugstore Museum è possibile fare una donazione liberale tramite Art Bonus https://bit.ly/33Tac4N.

libro_roma-villa-di-livia-a-prima-porta_dieci-anni-di-indagini_copertina-locandinaVenerdì 15 settembre 2023, alle 17.30, appuntamento con la presentazione del volume di Matilde Carrara, “Roma. Villa di Livia a Prima Porta. Dieci anni di indagini (2002-2012)” che raccoglie i contributi di Alessandro Bozzetti, Allan Klynne, Ivan Di Stefano Manzella, Gemma Jansen, Hubertus Manderscheid, Alberto Mazzoleni, Cristiano Russo e con la prefazione di Adriano La Regina. Il volume affronta le ricerche archeologiche nella Villa di Livia a Prima Porta condotte dalla soprintendenza speciale di Roma tra il 2000 e il 2012 e ne parleranno insieme all’autrice Margherita Corrado e Angelina De Laurenzi.

roma_drugstore-museum_roma-sotterranea_ipogei-sepolcrali_locandinaSabato 16 settembre 2023, alle 11, tornano gli appuntamenti con Roma sotterranea a cura di Carlo Pavia che condurrà il pubblico alla scoperta degli ipogei sepolcrali. La Roma sotterranea è ricchissima di ambienti sepolcrali praticamente sconosciuti. Si tratta di perle artistiche rarissime ma il loro accesso può andare da un tombino su marciapiede a una botola su strada se non addirittura una porticina in cantina. Stavolta Carlo Pavia porterà alla scoperta di tre ipogei privati straordinari.

Teatri di Pietra: 130 spettacoli in 23 siti archeologici tra Lazio, Toscana, Sicilia, Campania e Basilicata. Si inizia da Roma (Villa di Livia e Malborghetto)

roma_malborghetto-villa-di-livia_teatri-di-pieta_locandinaTorna la Rete dei Teatri di Pietra, l’iniziativa che da oltre vent’anni porta lo spettacolo dal vivo in alcuni dei più suggestivi siti archeologici e monumentali italiani. La stagione 2023, che coinvolge Lazio, Toscana, Sicilia, Campania e Basilicata, ha inizio dalla Capitale, grazie alla collaborazione con la soprintendenza speciale di Roma, con un ricco programma di danza, musica, teatro e scritture drammaturgiche inedite che raccontano il presente in luoghi dalla storia straordinaria, attraverso opere classiche e contemporanee. 130 le manifestazioni in cui Teatri di Pietra porterà 38 diversi opere originali che andranno in scena in 23 siti archeologici; danza, musica, teatro e scritture drammaturgiche inedite compongono il programma, pensato per raccontare il presente in luoghi ricchi di storia – noti e meno noti – attraverso opere classiche e contemporanee. La lunga stagione inizia dunque nel Lazio, a Roma nella Villa di Livia (26-29 giugno 2023), per poi proseguire nel sito di Malborghetto (6-13 luglio 203) e nell’anfiteatro di Sutri (8 luglio – 5 agosto 2033). In contemporanea partono gli spettacoli in diversi siti della Sicilia – tra i primi Solunto, Himera, l’Acropoli di Selinunte (14 luglio) – e in Toscana (teatro romano di Volterra, 7 luglio). A seguire il tour toccherà la Campania e la Basilicata, fino alla fine dell’estate.

roma_villa-di-livia_teatri-di-pietra_locandinaIl tour parte il 26 giugno 2023, alle 18, nella Villa di Livia con Opra prima, la rassegna di inediti per il teatro, che si apre con “Sulle ginocchia di Ananke”, storie di donne reali e contemporanee, di Evelina Barone; adattamento e drammaturgia Isabella Moroni e Argillateatri, regia di Ivan Vincenzo Cozzi; con Brunella Petrini, Manuela Boccanera, Ileana de Gregorio, Susanna Lauletta. Segue il 27 giugno 2023 “Guerriere in nome di…”, dialogo tra Eris, dea della guerra, e tre figure femminili, una madre, una figlia e Giovanna D’Arco: testo Luisa Stagni, con Michele Belsanti, Giorgia Palmucci, Virginia Veludo, Luisa Stagni; regia Luisa Stagni. Il 28 giugno 2023 va in scena Kairos, spettacolo con cui l’attore racconta i momenti in cui la vita ci concede di cogliere un’occasione o di perderla per un soffio: di Gipeto con Gipeto e Cecilia Casini, danza Elisa Carta Carosi. Si chiude il 29 giugno 2023 con “L’aquila e l’alabastro”, dialogo tra l’imperatore Tiberio e Maria di Màgdala, di Cinzia Giorgio, regia di Filippo Carrozzo, con Veronica Cinque e Massimo Napoli. Ingresso con prenotazione online obbligatoria: online www.liveticket.it, whatsapp 351 907 2781, www.teatridipietra.it / fb teatridipietra.

roma_arco-di-malborghetto_teatri-di-pietra_locandinaA partire dal 6 luglio 2023, alle 21, l’evento prosegue nel sito di Malborghetto con “Erathostenes”, il primo appuntamento che fonde danza, teatro e canto e invita alla riflessione sui concetti di comunità, convivenza, libertà e confronto: contributo letterario e ricerca storico-scientifica della prof.ssa Michela Costanzi e del prof. Fabio Pallotta, drammaturgia Sebastiano Tringali, regia e coreografia Aurelio Gatti, costumi Marina Sciarelli Genovese; con Carlotta Bruni, Lucia Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, Matteo Gentiluomo, Rosa Merlino, Paola Saribas e Gipeto, Chiara Meschini, Sebastiano Tringali. Il 7 luglio 2023, “Acarnesi” di Aristofane vede in scena quattro attori che, in un alternarsi di giochi di identità e ruoli, celebrano la commedia classica: adattamento Anton Giulio Calenda e Alessandro Di Murro, regia Alessandro Di Murro; con Matteo Baronchelli, Alessio Esposito, Amedeo Monda, Laura Pannia. Il 12 luglio 2023, debutto per “Gaius Plinius Secundus – L’ultimo viaggio di Plinio il Vecchio”, un viaggio immaginario, attraverso le allucinazioni, le speranze, le proiezioni e gli ultimi respiri dello scrittore e filosofo in occasione del bimillenario della sua nascita: drammaturgia Diego Sommaripa e Noemi Giulia Fabiano, musica Marco Schiavoni, danza Luca Piomponi, Lucia Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, con Rino Di Martino. La rassegna si chiude il 13 luglio 2023 con “Dante, Sommo Poeta”, la creazione coreografica originale della compagnia Astra Roma Ballet: un suggestivo viaggio in danza attraverso i sonetti giovanili della Vita Nova e le celebri terzine della Divina Commedia. Direzione artistica Diana Ferrara, coreografie G. Primiano, F. Paparozzi, musica Marco Schiavoni; con Giada Primiano, Giorgia Montepaone, Federica Bisceglia, Alex Provinciali, Alessandro Scavello, Fausto Paparozzi e la partecipazione dell’attore Graziano Sirci​. Prenotazione obbligatoria online www.liveticket.it; info www.teatridipietra.it; whatsapp 351 907 2781.

sutri_anfiteatro_teatri-di-pietra_locandina“Teatri di Pietra” si sposta poi nell’anfiteatro romano di Sutri (Vt), dall’8 luglio al 5 agosto 2023, alle 21; ingresso posto unico 12 euro / ridotto 10; concerto del 29 e 30 luglio : 15 euro. Prenotazioni online: www.archeoares.it, www.liveticket.it; info&prenotazioni: info www.teatridipietra.it whatsapp 351 907 2781. Si inizia sabato 8 luglio 2023, con “La lupa” da Giovanni Verga, coreografia Carlotta Bruni, musica Marco Schiavoni, narrazione Sebastiano Tringali; con Lucia Cinquegrana, Paola Saribas, Matteo Gentiluomo. Quindi, domenica 9 luglio 2023, in scena “Menecmi” da Tito Maccio Plauto, regia Collettivo VAN; con Andrea Pacelli, Ivan Graziano, Gabriele Manfredi, Andrea Palermo, Federica Cinque, Riccardo Rizzo, Gabriele Rametta e Andrea Di Falco; musiche Andrea di Falco e Gabriele Rametta. Terzo appuntamento giovedì 13 luglio 2023, con “Caruso”, regia e coreografie Mvula Sungani; musiche Lucio Dalla, Enrico Caruso, Autori Vari; costumi Giuseppe Tramontano; con Emanuela Bianchini e i solisti della compagnia Mvula Sungani Physical Dance. Segue sabato 15 luglio 2023 con “Ifigenia in Aulide” di Euripide, adattamento Fabrizio Sinisi, regia di Alessandro Machìa; con Andrea Tidona, Alessandra Fallucchi, Roberto Turchetta, Carolina Vecchia e con Lorenza Molina, Irene Mori; con la partecipazione di Paolo Lorimer nel ruolo di Menelao. Il giorno dopo, domenica 16 luglio 2023, va in scena “Gaius Plinius Secundus – L’ultimo viaggio di Plinio il Vecchio”, drammaturgia Diego Sommaripa e Noemi Giulia Fabiano; musica Marco Schiavoni; danza Lucia Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, Luca Piomponi; con Rino Di Martino. Sesto appuntamento martedì 18 luglio 2023: “Kairos”, ideazione e drammaturgia Gipeto; musiche a cura di Marco Schiavoni; con Gipeto e Cecilia Casini. Due giorni dopo, giovedì 20 luglio 2023, ecco “Elena o della passione amorosa” di e regia Salvo Bitonti; musiche a cura di Dario Arcidiacono; scena Scuola Scenografia Accademia Albertina di Torino; con Mita Medici. Ottavo appuntamento venerdì 21 luglio 2023, con “Castalia. Le Nuvole” di Aristofane, adattamento e regia Vincenzo Zingaro; musiche: Giovanni Zappalorto; con Fabrizio Passerini, Piero Sarpa, Riccardo Graziosi, Rocco Militano, Laura De Angelis, Sina Sebastiani, Valeria Spada. Quindi sabato 22 luglio 2023, c’è “Devī viaggio nel tempio della Dea. The Divine Feminine through Odissi Dance”, danza indiana diretta da Ganga Sheth e interpretata da Revital Carroll, Vidisha Mishra, Ganga Sheth. Decimo spettacolo in cartellone, giovedì 27 luglio 2023, “Grandi processi dell’antichità” da Cicerone a cura di Gian Mesturino e Elia Tedesco, con la Compagnia Torino Spettacoli. Il week end si apre venerdì 28 luglio 2023, con “Ulisse racconta Ulisse” di Beatrice Monroy e Sergio Vespertino, musiche dal vivo Pierpaolo Petta; con Sergio Vespertino. Continua sabato 29 luglio 2023, con “Prog Symphony”, concerto per coro, soli, quintetto di ottoni, quartetto di sax, 2 chitarre elettriche, sintetizzatore basso e batteria; direzione e composizione M° Vincenzo De Filippo. E domenica 30 luglio 2023, “Mare Nostrum”, concerto per Voci, pianoforte, violoncello, clarinetto e canto a cappella, direzione e composizione M° Vincenzo De Filippo. Ultimi due spettacoli la settimana successiva: venerdì 4 agosto 2023, in scena “Parola di donne” da Omero, adattamento Stefano Sarra e Ornella Marcucci, regia Stefano Sarra; con Daniela Babini, Katia Francescon, Stefania Grano, Ornella Marcucci, Melania Mastrangelo, Cristina Palma, Liliana Scaffa, Donatella Vinotti, Francesca Zamparelli. Chiude la stagione, sabato 5 agosto 2023, “Carmen”, coreografie Luigi Martelletta musiche Bizet, autori vari; con i solisti della Compagnia Almatanz.

Isola della Scala (Vr). Al museo Archeologico apre l’esposizione “Livia e la villa ad gallinas albas”: modellini della villa di Livia di Prima Porta realizzati dagli studenti del liceo scientifico “A. Messedaglia”

isola-della-scala_archeologico_mostra-livia-e-la-villa-ad-gallinas-albas_locandina“Livia e la villa ad gallinas albas”: il 20 maggio 2023, alle 10.30, al museo Archeologico di Isola della Scala (Verona), in via Roma 35, si presenta l’esposizione di modellini della villa di Livia di Prima Porta realizzati dagli studenti della classe 2.E del liceo scientifico “A. Messedaglia” di Verona che si potrà visitare fino al 18 giugno 2023. La presentazione sarà curata dagli stessi studenti che non solo illustreranno gli aspetti architettonici della villa e i suoi straordinari affreschi ma anche le vicende dei suoi famosi abitanti: Augusto, primo imperatore di Roma, e Livia, prima first lady. Alla presentazione seguirà un aperitivo “romano” con la placinta, tradizionale focaccia della Romania di origine romana.

Roma. Aperture speciali a gennaio della Villa di Livia a Prima Porta “ad gallinas albas”: visite libere, gratuite e senza prenotazione

roma_prima-porta_villa-di-livia_1_foto-fabio-caricchia

Il sito archeologico della Villa di Livia a Prima Porta (Roma) (foto fabio caricchia)

“a Livia Drusilla…” narra Plinio in nat. XV, 136-137, “un’aquila lasciò cadere dall’alto in grembo…una gallina di straordinario candore che teneva nel becco un ramo di alloro con le sue bacche. Gli aruspici ingiunsero di allevare il volatile e la sua prole, di piantare il ramo e custodirlo religiosamente. Questo fu fatto nella villa dei Cesari che domina il fiume Tevere presso il IX miglio della Via Flaminia, che perciò è chiamata alle Galline; e ne nacque prodigiosamente un boschetto”. Per questo la Villa di Livia a Prima Porta è ricordata anche “ad gallinas albas”.

roma_prima-porta_villa-di-livia_2_foto-fabio-caricchia

Pavimento musivo a tessere bianche e nere nella Villa di Livia a Prima Porta (Roma) (foto fabio caricchia)

Il sito archeologico della Villa di Livia a Prima Porta è aperto domenica 15 gennaio 2023, dalle 9.30 alle 16.30 (ultimo ingresso alle 15.30), e da giovedì 19 a sabato 21 gennaio 2023, dalle 9.30 alle 13.30 (ultimo ingresso alle 12.30). Le visite sono libere, gratuite e senza prenotazione.

Un prezioso pavimento a marmi colorati nella Villa di Livia a Prima Porta (Roma) (foto fabio caricchia)

Roma. La soprintendenza speciale annuncia l’apertura a febbraio di due luoghi unici dove archeologia e paesaggio si armonizzano, entrambi lungo l’antica via Flaminia: la Villa di Livia, moglie di Augusto, e l’Arco di Malborghetto, un tetrapylon inglobato in un antico casale. Niente prenotazione, ma solo il Green Pass

Archeologia e paesaggio si intrecciano nei siti di Villa di Livia e Arco di Malborghetto a Roma: luoghi della cultura unici dove archeologia e paesaggio si armonizzano creando contesti fuori dall’ordinario. Si potranno visitare tra il 3 e il 20 febbraio 2022 secondo un calendario predisposte dalla soprintendenza speciale di Roma. Arco di Malborghetto (via Barlassina 1, tel. 0633625595): giovedì 3, venerdì 4, sabato 5 dalle 9.30 alle 13.30; domenica 6 dalle 9.30 alle 16.30; giovedì 17, venerdì 18, sabato 19 dalle 9.30 alle 13.30; domenica 20 dalle 9.30 alle 16.30. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Per garantire una migliore gestione del flusso di visitatori, nel caso di gruppi superiori alle 10 persone si consiglia di scrivere preventivamente all’indirizzo: ss-abap-rm.malborghetto@beniculturali.it. Villa di Livia (via di Villa di Livia 187 con ingresso all’interno del parco comunale di Prima Porta, tel. 0633626826): giovedì 3, venerdì 4, sabato 5 dalle 9.30 alle 13.30; domenica 6 dalle 9.30 alle 16.30; giovedì 17, venerdì 18, sabato 19 dalle 9.30 alle 13.30; domenica 20 dalle 9.30 alle 16.30. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Per garantire una migliore gestione del flusso di visitatori, nel caso di gruppi superiori alle 10 persone si consiglia di scrivere preventivamente al responsabile del sito: angelina.delaurenzi@beniculturali.it. Si ricorda che per effetto del Decreto Legge 221 del 24 dicembre 2021 per accedere è necessario esibire all’ingresso il Green Pass e indossare la mascherina. Per far fronte ad eventuali problemi tecnici si consiglia di portare con sé il documento cartaceo. L’ingresso è gratuito senza prenotazione. 

Gli alzati della villa di Livia, sulla via Flaminia, con le pareti affrescate (foto ssabap-roma)

Villa di Livia a Prima Porta. In un angolo incontaminato lungo l’antica via Flaminia, emergono i significativi resti della Villa di Livia, moglie di Augusto. Denominata dalle fonti antiche ad gallinas albas, in ricordo di uno straordinario evento occorso a Livia mentre si recava nei suoi possedimenti, narrato da Plinio con queste parole: “…a Livia Drusilla…un’aquila lasciò cadere dall’alto in grembo…una gallina di straordinario candore che teneva nel becco un ramo di alloro con le sue bacche. Gli aruspici ingiunsero di allevare il volatile e la sua prole, di piantare il ramo e custodirlo religiosamente. Questo fu fatto nella villa dei Cesari che domina il fiume Tevere presso il IX miglio della Via Flaminia, che perciò è chiamata alle Galline; e ne nacque prodigiosamente un boschetto”. (Plin. nat. XV, 136-137). La precisa collocazione topografica e gli imponenti muri di sostruzione della basis villae, da sempre in vista, hanno esposto il complesso a ripetute spoliazione dalla fine dell’Impero in poi. Nel 1863, alcune fortunate ma non adeguatamente documentate esplorazioni, hanno portato al rinvenimento, dapprima della famosa statua di Augusto loricato, ora ai Musei Vaticani, e subito dopo della stanza seminterrata con le pareti affrescate dalle note pitture di giardino, staccate nel 1951 a scopo conservativo e trasferite al Museo Nazionale Romano e ora esposte a Palazzo Massimo alle Terme.

Una stanza della Villa di Livia, sulla via Flaminia, riportata in luce dagli scavi della soprintendenza (foto ssabap-roma)
roma_ssabap_villa-di-livia_dettaglio-affreschi_foto-ssabap

Un dettaglio delle pareti affrescate della Villa di Livia sulla via Flaminia (foto ssabap-roma)

Grazie alle ricerche archeologiche della Soprintendenza Speciale di Roma, è stato possibile scoprire buona parte delle strutture antiche. Varcare la soglia della Villa immette negli ambienti privati dove sono ancora visibili le camere da letto, cubicula, di Livia e dell’imperatore, l’atrio e un piccolo giardino interno, e la zona di rappresentanza, costituita da grandi ambienti che si affacciano sul peristilio. Tutto il complesso aveva le pareti affrescate e i pavimenti a mosaico e in opus sectile. Una grande terrazza porticata con giardino, probabilmente il lauretum ricordato dalle fonti, ornava il lato orientale della residenza imperiale, da cui si poteva ammirare il Tevere. Recenti indagini hanno rivelato diverse fasi dopo quella di epoca giulio-claudia: una degli inizi dell’età flavia, testimoniata dalla presenza di ben due piscinæ calidæ e una natatio, e una successiva, del periodo severiano, caratterizzata da una radicale ristrutturazione. Dalla fine dell’Impero il complesso è stato oggetto di ripetute spoliazioni. Nell’Antiquarium, posto presso l’attuale ingresso dell’area archeologica, sono esposti i reperti più significativi rinvenuti nel sito.

L’Arco di Malborghetto, oggi un casale, immerso nel verde della campagna romana (foto ssabap-roma)

Arco di Malborghetto. Poco oltre il XIII miglio della Flaminia antica si trova il Casale di Malborghetto. L’edificio ha inglobato un Arco quadrifronte del IV secolo d.C. posto a segnacolo dell’incrocio tra la via Flaminia e la strada di collegamento tra Veio e la Tiberina. Il tetrapylon, a pianta rettangolare, su quattro pilastri in laterizio, era coronato da un attico a copertura piana. La presenza di un arco onorario sulla via Flaminia, databile al IV sec. d.C., è stato messo in relazione alla discesa delle truppe di Costantino da settentrione proprio lungo questa strada per opporsi a quelle dell’imperatore Massenzio. La tradizione cristiana vuole che Costantino, accampatosi in questo luogo, abbia visto al tramonto nel cielo il segno della croce e che “durante il sonno viene avvertito di far segnare sugli scudi il celeste segno di Dio e di dar battaglia”. Il giorno dopo, il 28 ottobre del 312, Costantino sbaragliava ai Saxa Rubra l’esercito del rivale e lo stesso Massenzio periva nelle acque del Tevere. A seguito di questa vittoria, nel 315, il Senato Romano fece erigere nell’Urbe l’arco bifronte presso il Colosseo e forse nel Suburbium quello di Malborghetto.

Il modellino dell’Arco quadrifronte inglobato nel Medioevo in una chiesa fortificata, esposto nell’Antiquarium dell’Arco di Malborghetto (foto ssabap-roma)

Nel corso del tempo l’arco ha subìto numerose trasformazioni sia strutturali che funzionali. Nell’ XI sec. diventa chiesa fortificata dedicata alla Vergine e nel XIII viene inserito nella cinta muraria di un castrum, denominato dalle fonti Burgus S. Nicolai de arcu Virginis. Parte delle difese dello Stato Pontificio sino al XV, fu distrutto durante le lotte tra gli Orsini e i Sacrofanesi. Trasformato in casale e circondato dalle rovine del Borgo, prese da allora il nome di Malborghetto o Borghettaccio. Nel 1567 l’edificio venne restaurato dallo speziale (aromatarius) milanese Costantino Petrasanta e poi nel XVIII secolo adattato a Stazione di Mezza Posta. Mantenne questa funzione sino a quando Pio VI, collegando Civita Castellana alla via Cassia, soppresse il servizio postale lungo il tratto suburbano della via Flaminia. Tornato ad essere un semplice casale, solo nel 1982 entrò a far parte dei Beni del Demanio. Dopo un’attenta opera di restauro ospita un Antiquarium con i ritrovamenti pertinenti alla Via Flaminia.

Roma, Percorsi fuori dal PArCo. Nel terzo appuntamento, il viaggio parte ancora una volta dal Palatino per arrivare virtualmente a Prima Porta alla scoperta delle proprietà di Livia Drusilla: la casa di città e la villa in campagna

La Casa di Livia sul Palatino (foto PArCo)

Terzo appuntamento col progetto “Percorsi fuori dal PArCo – Distanti ma uniti dalla storia” che vuole portare i cittadini romani e tutti i visitatori a scoprire i legami profondi e ricchi di interesse, ma non sempre valorizzati, tra i monumenti del Parco e quelli del territorio circostante, raccontando, con testi e immagini, il nesso antico che unisce la storia di un monumento o di un reperto del parco archeologico del Colosseo con un suo “gemello”, situato nel Lazio. Dopo aver raggiunto il Comune di Cori (tempio dei Dioscuri) e il parco archeologico di Ostia Antica (tempio della Magna Mater) il viaggio virtuale – ma ricco di spunti per organizzare visite reali – promosso dal parco archeologico del Colosseo riparte ancora una volta dal Palatino, precisamente dalla Casa (di città) di Livia Drusilla, terza e ultima carismatica moglie di Augusto, e seguendo la via Flaminia si arriva idealmente a Prima Porta, dove sorgeva la sua villa in campagna.

Palatino, Casa di Livia: la fistula (tubatura in piombo) di adduzione dell’acqua su cui si legge la scritta IVLIAE AVG(ustae), rinvenuta nel corso degli scavi ottocenteschi ed ora esposta nel tablino della casa (foto PArCo)

La Casa di Livia sul Palatino. Iuliae Augustae: queste parole scritte su una tubatura di piombo rinvenuta durante gli scavi ottocenteschi hanno permesso di attribuire a Livia, terza e ultima moglie di Augusto, una ricca domus situata sulla sommità Palatino. “Costruita all’inizio del I sec a.C., quando il colle era disseminato di abitazioni private dell’aristocrazia senatoria”, spiegano gli archeologi del PArCo, “la casa fu ristrutturata intorno al 30 a.C. e decorata con gli affreschi ancora oggi in parte conservati; in quell’occasione fu probabilmente trasformata in un appartamento riservato a Livia all’interno del complesso abitativo augusteo”.

Palatino, Casa di Livia: un particolare della pittura del tablino. Tra architetture fantastiche ed elaborate (notare il calice di foglie che decora la colonna scanalata in primo piano) si apre un quadretto con una scena domestica, due donne ed un amorino in un interno; sfingi, candelabri e figure alate arricchiscono le ulteriormente la scena (foto PArCo)

“A colpirci, oltre alle semplici e raffinate pavimentazioni a mosaico bianco-nero, è la decorazione dipinta di secondo stile pompeiano: nel tablino, ambiente di ricevimento che si affaccia sull’atrio, ammiriamo un podio sormontato da colonne, tra cui si aprono vedute immaginarie. Tra le scene mitologiche si riconoscono Polifemo e Galatea e la ninfa Io sorvegliata da Argo. Ai lati dei quadri centrali aperture spaziano su paesaggi immaginari e architetture fantastiche, arricchite da sfingi, figure alate e candelabri”.

Palatino, Casa di Livia: le pitture dell’ala destra. Le colonne del portico sorreggono una ricca ghirlanda vegetale, ornata con frutta e nastri rossi. Sopra le ghirlande si nota il “fregio giallo” con scenette di carattere “egittizzante”, come voleva la moda dell’epoca (foto PArCo)

“Nell’ala destra la decorazione – continuano – invece è organizzata intorno a un portico aggettante: tra le colonne sono dipinti festoni vegetali ornati con bende e oggetti di culto. In alto corre un singolare fregio monocromo su fondo giallo, con rappresentazioni di vita reale alternate a scene di ambiente egizio, rese in modo “impressionistico” con rapide pennellate”.

Villa di Livia a Prima Porta. Una delle pareti lunghe dell’ambiente, in cui si riconoscono bene la staccionata in vimini e la balaustra in marmo che ripartiscono il giardino. Tra le due è piantato un albero di pino, mentre tutti gli altri arbusti si dispongono in secondo piano (foto PArCo)

La Villa di Livia a Prima Porta. “Ma Livia, discendente di una delle più note famiglie della Roma repubblicana”, ricordano ancora gli archeologi del PArCo, “famiglia che vantava tra i suoi membri consoli e generali, ed ex moglie di un esponente dell’illustre gens Claudia, aveva certamente molte altre proprietà. Tra queste c’era, come sappiamo dagli storici antichi, una villa sulla Via Flaminia, detta ad gallinas albas (alle galline bianche) a causa di un prodigio che vi si era verificato: un’aquila aveva lasciato cadere in grembo a Livia una gallina bianca che aveva nel becco un ramo di alloro. Su consiglio degli aruspici la gallina venne allevata, e intorno alla villa fu piantato un bosco di allori, da cui si coglievano i rami utilizzati nei trionfi”.

Villa di Livia a Prima Porta, ambiente ipogeo (ora al museo nazionale Romano Palazzo Massimo alle Terme): in questo particolare possiamo ammirare una rosa canina, con i fiori rosa e rossi che occhieggiano al di sopra di una staccionata di legno (foto mnr-palazzo massimo)

“Questa villa è stata identificata, grazie a numerosi indizi, con un complesso antico scavato presso Prima Porta, che conservava un ambiente sotterraneo con straordinarie pitture di giardino, oggi al museo nazionale Romano a Palazzo Massimo. Tale è il realismo di queste pitture – assicurano al PArCo -, che abbiamo l’illusione di trovarci davvero in un giardino disseminato di fiori e di arbusti: riconosciamo allori, rose, margherite, papaveri, cespi di camomilla, cotogni, melograni, mirti, oleandri, pini domestici, abeti, querce, lecci; tra gli uccelli lo zimbello ed il merlo. La raffigurazione degli elementi in scale diverse e le cime degli alberi piegate dal vento rendono ancora più realistica la rappresentazione”.

Villa di Livia a Prima Porta, ambiente ipogeo (ora al museo nazionale Romano, Palazzo Massimo alle Terme). Un particolare della pittura di giardino: al centro si riconosce un oleandro, affiancato a destra da un albero di agrumi; alla sinistra i rami e le bacche di un lauro ceraso (foto mnr-palazzo massimo)

“Questa straordinaria decorazione, realizzata più o meno negli stessi anni delle pitture del Palatino, è il primo esempio noto di pittura di giardino, un genere che avrà grande fortuna nel mondo romano, non solo nelle abitazioni ma anche, in forme diverse, nella pittura funeraria: in essa il giardino – concludono – diventa infatti simbolo del piacere di vivere, che neanche nella morte i romani rinunciano a celebrare”. Orari di ingresso e informazioni sulla visita nelle quattro sedi del museo nazionale Romano sono disponibili sul sito ufficiale https://museonazionaleromano.beniculturali.it/.