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Torino. Al museo Egizio la conferenza “Cercando un altro Egitto nell’arte dei Fenici” con l’archeologa Ida Oggiano, in presenza e on line. In collaborazione con ACME e l’università di Torino

Gli apporti dell’immaginario egiziano all’arte fenicia hanno origine nel groviglio di relazioni umane stabilite tra gli abitanti della costa levantina e gli egiziani nel corso di millenni. Ad accompagnare scambi di prodotti e idee, furono oggetti di varia natura che, prodotti nella valle del Nilo, furono acquisiti e/o regalati per essere poi riprodotti fedelmente o riletti e reinterpretati. Si formò così, nel corso dei millenni, un filone artistico “egittizzante levantino” nel quale gli elementi egiziani divennero totalmente locali (un altro Egitto quindi) e nel quale, nel primo millennio, i Fenici furono maestri perché lo arricchirono con innovazioni ispirate dai rinnovati rapporti con la valle del Nilo. Se ne parla martedì 9 dicembre 2025, alle 18.30, in sala conferenze del museo Egizio di Torino, nella conferenza “Cercando un altro Egitto nell’arte dei Fenici” con l’archeologa Ida Oggiano, nuovo appuntamento con le conferenze organizzate con l’associazione ACME, Amici e Collaboratori del museo Egizio. Nella conferenza saranno illustrate alcuni aspetti di queste relazioni con un riferimento al tormentato presente della regione e alle attività di diplomazia culturale svolte del sud del Libano dal Kharayeb Archaeological Project (missione congiunta CNR-ISPC e università Libanese). Ingresso libero con accesso da via Maria Vittoria 3M, con prenotazione obbligatoria su Eventbrite al link: https://www.eventbrite.it/…/cercando-un-altro-egitto…. La conferenza sarà trasmessa anche in streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio di Torino. Il programma di incontri è realizzato in collaborazione con il dipartimento di Studi storici dell’università di Torino.

L’archeologa Ida Oggiano (cnr-ispc)

Ida Oggiano è archeologa specializzata nello studio del Levante meridionale del primo millennio a.C. e della Sardegna fenicia e punica. Dirige il Kharayeb Archaeological Project – luogo di culto di Kharayeb, sito rurale di Jemjim e porto di Tell Qasmiye – Libano. Direttore scientifico della Rivista di Studi Fenici e professore di Geografia e Archeologia del Vicino Oriente al Pontificio Istituto Biblico, Roma.

Torino. Al museo Egizio, in presenza e on line, la conferenza “Yellow coffins: linee guida per la conservazione e casi studio” con le restauratrici Giovanna Prestipino (Vatican Coffin Project) e Paola Buscaglia (Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale)

Il Vatican Coffin Project è una grande iniziativa internazionale dedicata allo studio e alla conservazione dei sarcofagi lignei policromi dell’antico Egitto. Tra i più affascinanti reperti della civiltà egizia, i sarcofagi raccontano non solo la spiritualità dell’aldilà, ma anche trasformazioni sociali ed economiche. Il museo Egizio di Torino ne conserva più di 600: alcuni presentano una stratigrafia pittorica talmente ricca da porre grandi sfide ai restauratori contemporanei. Se ne parla martedì 18 novembre 2025, alle 18.30, in Sala Conferenze del museo Egizio, con ingresso da via Maria Vittoria 3M, nella conferenza “Yellow coffins: linee guida per la conservazione e casi studio” di Giovanna Prestipino e Paola Buscaglia. Ingresso libero. Prenotazione obbligatoria su Eventbrite. La conferenza sarà trasmessa anche in streaming, nei canali Facebook e YouTube del museo Egizio di Torino. Durante l’incontro verranno presentati approcci, risultati e metodologie del progetto, con un focus su casi emblematici di “sarcofagi gialli”, grazie agli interventi di Giovanna Prestipino (restauratrice ed esperta di manufatti lignei policromi egizi, coordinatrice del Conservation group del Vatican Coffin Project) e Paola Buscaglia (restauratrice senior del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e docente all’università di Torino).

La restauratrice Giovanna Prestipino (da FB)

Giovanna Prestipino. Dopo la tesi all’Istituto superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma incentrata su manufatti lignei policromi egizi, si è specializzata in questo settore lavorando su reperti lignei egizi presso i musei Vaticani, il museo Egizio di Torino e il museo civico Archeologico di Bologna.
Dal 2008 fa parte del Vatican Coffin Project, il progetto internazionale di ricerca sui sarcofagi lignei policromi egizi datati al Terzo Periodo Intermedio come coordinatore del “Conservation group”, il gruppo di lavoro che si occupa degli aspetti legati alla conservazione, allo studio dei materiali costitutivi e delle tecniche di esecuzione, delle vicende conservative e della ricerca di nuovi materiali e metodologie di intervento. Ha da poco ultimato l’intervento conservativo dei sarcofagi esterni di Kha e Merit, in vista del 120° anniversario della scoperta della tomba, previsto per il 2026.

La restauratrice Paola Buscaglia (foto centro restauro la venaria)

Paola Buscaglia lavora al Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale come restauratrice senior e come responsabile dell’area dedicata a dipinti, sculture, arredi lignei e arte contemporanea. Collabora con l’università di Torino come professore a contratto per l’insegnamento di Storia delle Tecniche esecutive III, dedicato alla scultura lignea policroma. La sua attività si orienta verso progetti di studio e di ricerca scientifica, con focus su manufatti di epoca egizia ed orientali. Partecipa ad attività di formazione e cooperazione internazionale per garantire l’accesso alla conoscenza, rompere l’isolamento, rafforzare la consapevolezza sul patrimonio culturale come risorsa per il dialogo interculturale. Recentemente ha concluso un Ph.D. in Metrologia al Politecnico di Torino, con una ricerca focalizzata sulla validazione di sistemi di monitoraggio per la pulitura di superfici policrome.

Torino. Al museo Egizio la conferenza “The international Multaka Network: the evolving role of museums as places of belonging, in a world shaped by migration” con Nicola Jane Nash Bird, in presenza e on line. In collaborazione con ACME e l’università di Torino

Con l’evolversi della società, anche la pratica museale cambia, riflettendo una comprensione più profonda della posizione e della rilevanza delle istituzioni culturali nel mondo contemporaneo. Questa conferenza vuole mostrare come i musei stiano andando oltre i tradizionali ruoli di ricerca, apprendimento e conservazione, assumendo un ruolo proattivo nella creazione di spazi di guarigione, appartenenza e profondo impatto sociale. Se ne parla al museo Egizio di Torino martedì 11 novembre 2025, alle 18.30, in sala conferenze (ingresso da via Maria Vittoria 3M) nell’incontro “The international Multaka Network: the evolving role of museums as places of belonging, in a world shaped by migration”con Nicola Jane Nash Bird. La conferenza è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria al al link: https://www.eventbrite.it/e/the-international-multaka-network-tickets-1952661696699?aff=ebdssbdestsearch&_gl=1*351r3c*_up*MQ..*_ga*MjEzNTI2NjEzNS4xNzYyMjcxNzE4*_ga_TQVES5V6SH*czE3NjIyNzE3MTckbzEkZzAkdDE3NjIyNzE3MTckajYwJGwwJGgw. In lingua inglese con traduzione simultanea in italiano in sala. Live streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio. La conferenza è organizzata in collaborazione con l’associazione ACME e il dipartimento di Studi storici dell’università di Torino. Attraverso il caso studio del progetto pluripremiato Multaka Oxford, Nicola Bird illustrerà come il volontariato nei musei possa generare programmi dinamici che rispecchiano le comunità a cui si rivolgono. La conferenza metterà in luce come approcci basati sull’equità e sul beneficio reciproco possano essere adottati trasversalmente tra i dipartimenti, trasformando i musei in strumenti di cambiamento sociale. Sarà anche uno spazio di riflessione su come i musei possano diventare veri e propri “punti d’incontro”, luoghi in cui impariamo a connetterci attraverso la nostra umanità condivisa.

Nicola Jane Nash Bird (foto museo egizio)

Nicola Bird è la project manager del progetto pluripremiato Multaka Oxford, con sede all’History of Science Museum e il Pitt Rivers Museum dell’università di Oxford. Da oltre trent’anni Nicola unisce la sua passione per l’uguaglianza nell’accesso all’istruzione, alla cultura e alle arti ai suoi ruoli professionali di insegnante, formatrice e responsabile di pratiche e progetti di coinvolgimento comunitario, specializzandosi in pratiche eque nei musei e nel patrimonio culturale. Dal 2012 lavora presso la rete Gardens, Libraries and Museums (GLAM) dell’università di Oxford, adottando approcci basati sui valori e incentrati sulla persona per garantire una migliore rappresentazione globale e prospettive più inclusive all’interno delle collezioni e delle attività museali.

Aosta. Al Mega Museo, per “Aostae 2025”, RICORDI DI SCAVO, giornata di studio in ricordo degli archeologi che hanno trasformato la loro passione in eredità culturale: Antonina Maria Cavallaro, Patrizia Framarin, Rosanna Mollo e Franco Mezzena. Ecco il programma

Per la rassegna Aostae 2025, che celebra i 2050 anni della fondazione di Augusta Praetoria, sabato 8 novembre 2025, dalle 9.30 alle 17, al Mega Museo – Area megalitica, RICORDI DI SCAVO, giornata di studio in ricordo degli archeologi che hanno trasformato la loro passione in eredità culturale. Attraverso la presentazione di studi scientifici e ricordi personali, verranno omaggiati Antonina Maria Cavallaro, Patrizia Framarin, Rosanna Mollo e Franco Mezzena, gli archeologi scomparsi che hanno fatto la storia della soprintendenza regionale e della ricerca archeologica non solo valdostana. I colleghi di una vita, che con loro hanno condiviso scavi, esperienze, studi, fatiche e successi, si riuniranno nel loro ricordo in una giornata di emozioni e memoria.

Quando non c’erano i droni: Franco Mezzena sulla scala per le foto sull’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta all’inizio degli anni Ottanta del Novecento (foto graziano tavan)

Programma. Alle 9.30, caffè di benvenuto; 10, saluti istituzionali; 10.30, L’ARCHEOLOGIA VALDOSTANA TRA PASSATO E FUTURO (sala Civica): tavola rotonda moderata da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Interventi: “Percorrendo la via delle Gallie: gli studi sulla strada e i ponti romani di Bard” di Maria Clara Conti (già università di Torino) e Alessandra Armirotti (soprintendenza Regione Autonoma Valle d’Aosta); “Quattro interpreti dell’archeologia valdostana, tra impegno scientifico e civile” di Andrea Vanni Desideri (università di Firenze); “Une collaboration exemplaire de part et d’autre des Alpes” di François Wiblé (ancien archéologue cantonal du Valais – Suisse); “Incontri ravvicinati: maestri e compagne di viaggio” di Maria Cristina Ronc (già soprintendenza RAVA); “Rosanna Mollo e il grande progetto stratigrafico del foro” di Sandro Caranzano (Centro Studi Archeologici Herakles); “In ricordo di Rosanna Mollo, Antonina Maria Cavallaro, Patrizia Framarin e Franco Mezzena. I pionieri e i paladini dell’archeologia valdostana” di Gaetano De Gattis (già soprintendenza RAVA); “Dalla pietra all’acqua. Viaggio nella preistoria della Sardegna” di Giorgio Murru (Museo di Laconi – Or); “Un magistero in levare” di Stefano Mammini, (archeologo e giornalista); “Quarant’anni di archeologia, scienza, passione e persone” di Lorenzo Appolonia, (già soprintendenza RAVA); “La fotografia per la promozione della conoscenza dei beni archeologici” di Nicola Castangia (fotografo e libero professionista); “Non citra nec ultra: un’archeologia di frontiera” di Paolo Güll (università del Salento); “Francesco Zorzi e Franco Mezzena tra scavi e scoperte al servizio del Museo di Storia Naturale di Verona” di Massimo Saracino (Musei civici di Verona); 13.30, pausa pranzo; 15, IN RICORDO DEGLI ARCHEOLOGI: dialogo condotto da Alessandra Armirotti, Gianfranco Zidda e Marcello Mezzena. Intervengono i colleghi di una vita: Lorenzo Appolonia, Giorgio Avati, Laura Berriat, Laura Caserta, Elisabetta Corni, Alda Dal Santo, Luciano David, Battista De Gattis, Gaetano De Gattis, Cristina De La Pierre, Roberto Domaine, Nathalie Dufour, Luciano Finessi, Enrichetta Jorioz, Dante Marquet, Francesca Martinet, René Monjoie, Sandra Moschella, Corrado Pedelì, Renato Perinetti, Enrico Peyrot, Sara Pinacoli, Tonino Sergi, Chantal Trèves, Massimo Vantini; 17, momento conviviale.

Borgosesia (Vc). Al Teatro Pro Loco (tutto esaurito) la giornata di studi “La Valsesia in età medievale – Stato dell’arte e nuove linee di ricerca” a cura di Alessandro D’Alfonso e Simone Caldano. Diretta FB. Ecco il programma

Non ci sono più posti disponibili al Teatro Pro Loco di Borgosesia (Vc) per la giornata di studi “La Valsesia in età medievale – Stato dell’arte e nuove linee di ricerca” a cura di Alessandro D’Alfonso e Simone Caldano, in programma sabato 18 ottobre 2025, organizzata con il patrocinio della Città di Borgosesia, della Società Storica Vercellese, dell’Associazione di Storia della Chiesa Novarese e dell’Associazione Piemonte Medievale. Visto il grande numero di prenotazioni e il fatto che non tutti sono riusciti a riservare un posto la giornata di studi sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook “Comune Borgosesia Informa”. Successivamente, il video sarà disponibile sul sito del Comune di Borgosesia, nella sezione “Cultura e tempo libero”. La giornata è dedicata alla storia medievale della Valsesia con studiosi e accademici di primo piano. Gli interventi approfondiranno i rapporti con le realtà confinanti (Valle d’Aosta, Biellese), l’incastellamento, le dinamiche insediative, le fonti scritte, le scoperte archeologiche, i borghi franchi, l’arte tra Tardogotico e Rinascimento e l’architettura religiosa del territorio.

Programma. Alle 9.30, Alessandro Barbero (già università del Piemonte Orientale) “I patti di alleanza fra i comuni della Valsesia e i nobili della Valle d’Aosta (metà XIII-inizio XIV secolo)”; Franco Dessilani (Associazione di Storia della Chiesa Novarese) “Le fonti scritte per la storia dell’insediamento medievale in Valsesia (secoli XI-XIII)”; Antonio Olivieri (università di Torino) “Forma documentaria e tradizione testuale dei giuramenti degli uomini della Valsesia del 1217”; Alessandro D’Alfonso (Sap-Società archeologica srl) “L’incastellamento in Valsesia (XI-XII secolo)”. Alle 13, pausa pranzo. Alle 15, riprendono gli interventi: Flavia Negro (università di Torino) “Questioni di confine: Valsesia e Biellese nel basso Medioevo”; Francesco Garanzini (soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Bi, No, Vco e Vc) “Nuovi dati e riflessioni sulla bassa Valsesia fra Tardoantico e alto Medioevo alla luce dell’archeologia”; Angelo Marzi (architetto, ricercatore) “Borghi nuovi di Vercelli in Valsesia: Gattinara, Seso, Serravalle”; Simone Riccardi (Società Storica Vercellese) “Il momento di passaggio tra il Tardogotico e il Rinascimento in Valsesia”; Simone Caldano (università del Piemonte Orientale) “Architettura religiosa in età medievale”.

Torino. Al museo Egizio la conferenza “From 3D to carpentry techniques in Ancient Egypt” con Paul Bouchard, in presenza e on line. In collaborazione con ACME e l’università di Torino

Martedì 7 ottobre 2025, alle 18.30, in sala conferenze del museo Egizio di Torino l’incontro “From 3D to carpentry techniques in Ancient Egypt” con Paul Bouchard. L’evento è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria al link https://www.eventbrite.it/…/from-3d-to-carpentry… Live streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio. La conferenza è organizzata in collaborazione con l’associazione ACME e il dipartimento di Studi storici dell’università di Torino. In lingua inglese con traduzione simultanea in italiano in sala. Attraverso illustrazioni, modelli 3D e fotografie del banco di lavoro, la conferenza illustra le fasi di progettazione ed esecuzione di diversi tipi di sgabelli e suppellettili dell’antico Egitto, con particolare riferimento alla collezione del museo Egizio. Le tecniche di falegnameria vengono spiegate in rapporto ai pezzi analizzati, offrendo al pubblico gli strumenti per comprendere e immaginare le giunzioni nascoste sotto la superficie degli oggetti lignei antichi.

Paul Bouchard, artigiano del legno e story artist canadese attivo nel campo dell’animazione, realizza fedeli repliche di mobili egizi utilizzando semplici utensili manuali e modelli digitali ottenuti da scansioni 3D e fotogrammetria. Laureato all’Ontario College of Art and Design (OCAD), porta avanti questo progetto come ricerca indipendente.

Roma. A Palazzo Altemps per “Al centro di Roma”, la rassegna del museo nazionale Romano con il VIVE, l’incontro “Un altro Achille. L’eroe di Omero a Roma” con Federica Bessone (università di Torino)

Per “Al centro di Roma”, la rassegna del museo nazionale Romano, organizzata in collaborazione con il VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, che accende il dibattito culturale con incontri aperti a tutti nello splendido Palazzo Altemps, martedì 16 settembre 2025, alle 18, a Palazzo Altemps, a Roma, l’incontro “Un altro Achille. L’eroe di Omero a Roma” con Federica Bessone. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Prenotazioni al link: https://www.eventbrite.it/…/biglietti-un-altro-achille…. L’ira funesta del Pelìde Achille è l’inizio dell’Iliade e della letteratura occidentale. Ma Omero è riletto, reinterpretato, rielaborato da tutta la cultura successiva e il suo protagonista con lui. Che cosa diventa, a Roma, il migliore degli Achei’? La letteratura latina si appropria dell’eroe omerico, lo ripensa attraverso le rappresentazioni che ne hanno offerto in Grecia generi alternativi all’epica, dalla lirica alla tragedia, lo guarda attraverso la lente della critica letteraria e del discorso filosofico, lo trasforma in un personaggio nuovo – anzi, in tanti personaggi quanti sono i generi, le opere o persino i singoli componimenti che ridisegnano il protagonista dell’Iliade per il pubblico romano. Alle origini di una ricezione che giunge fino a noi, la poesia di età imperiale (da Virgilio a Orazio, da Properzio a Ovidio, da Seneca a Stazio) esplora la complessità dell’eroe più grande, ne indaga passioni e contraddizioni, ne racconta i diversi amori, e reinventa – ogni volta – un altro Achille.

La prof.ssa Federica Bessone (università di Torino)

A raccontarcelo è Federica Bessone, professoressa ordinaria di Lingua e letteratura latina all’università di Torino. Ha studiato alla Scuola Normale di Pisa, è stata Visiting Fellow a Cambridge, è membro dell’Academia Europaea. È autrice di un commento alla dodicesima Eroide di Ovidio (l’epistola di Medea a Giasone), di una monografia sulla Tebaide di Stazio (La Tebaide di Stazio. Epica e potere) e di numerosi studi soprattutto su poesia augustea e flavia, generi letterari, memoria poetica e ricezione.

Torino. Al museo Egizio, in presenza e on line, presentazione del libro “La scienza nascosta nei luoghi d’Italia”, a cura di Elisabetta Tola, Daniele Mont D’Arpizio ed edito da Il Bo Live: un percorso attraverso 33 luoghi – tra cui il museo Egizio – dove il sapere ha lasciato un’impronta indelebile, trasformando paesaggi e comunità

Ogni angolo d’Italia custodisce storie di ricerca, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Giovedì 4 settembre 2025, alle 18.30, appuntamento in Sala Conferenze del museo Egizio di Torino, con accesso da via Maria Vittoria 3M, per la presentazione del libro “La scienza nascosta nei luoghi d’Italia”, a cura di Elisabetta Tola, Daniele Mont D’Arpizio ed edito da Il Bo Live. Prefazione di Beatrice Mautino. Postfazione di Telmo Pievani. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria al link https://www.eventbrite.it/…/la-scienza-nascosta-nei…. L’evento è disponibile anche in streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio. Interverranno Daniele Mont D’Arpizio, scrittore e redattore de il Bo Live, giornale on line dell’università di Padova; Stefania Pizzimenti, professoressa associata di Patologia generale, dipartimento di Scienze cliniche e biologiche dell’università di Torino; Beatrice Mautino, divulgatrice scientifica. In questo volume hanno scritto: Sofia Belardinelli, Francesca Boccaletto, Marco Boscolo, Francesca Buoninconti, Anna Cortelazzo, Federica D’Auria, Maria Esposito, Francesca Forzan, Andrea Gaiardoni, Elena Sophia Ilari, Antonio Massariolo, Chiara Mezzalira, Daniele Mont D’Arpizio, Monica Panetto, Mattia Sopelsa, Francesco Suman, Elisabetta Tola, Sara Urbani. La scienza nascosta nei luoghi d’Italia fa parte della serie I libri de Il Bo Live, la collana ideata da Pietro Greco e diretta da Elisabetta Tola per approfondire, in maniera agile ma autorevole, le grandi tematiche della scienza, della storia e della cultura. Tutti i libri sono curati dalla redazione de Il Bo Live.

Copertina del libro “La scienza nascosta nei luoghi d’Italia”, a cura di Elisabetta Tola, Daniele Mont D’Arpizio

Questo libro è un percorso attraverso 33 luoghi – tra cui il museo Egizio – dove il sapere ha lasciato un’impronta indelebile, trasformando paesaggi e comunità. Dalla Siracusa di Archimede, dove la scienza si intreccia alla filosofia, ai laboratori del Gran Sasso, in cui oggi si svelano i misteri dell’universo; dalla Padova di Vesalio, culla della medicina moderna, alla Milano di Leonardo, fino alla dorsale quantistica che percorre l’Italia da Sud a Nord, scopriremo come la scienza non sia confinata nei laboratori ma viva nelle strade, nei palazzi, nelle tradizioni e nelle innovazioni che plasmano il nostro Paese. Ogni capitolo è un viaggio: si parte da un luogo fisico per poi raccontare una storia fatta di protagonisti di esperimenti e ricerche, fallimenti, idee geniali, scoperte che hanno cambiato la storia del nostro Paese e che sono tutt’ora cruciali per le nuove frontiere della ricerca. “Conoscere queste storie e visitare questi luoghi, a volte defilati dai circuiti turistici tradizionali”, scrive nella prefazione di Beatrice Mautino, “offre una prospettiva inedita sul nostro Paese che consente di apprezzare la continuità tra passato e presente e di guardare al nostro patrimonio con occhi più consapevoli e curiosi, comprendendo come la scienza sia stata e continui a essere una componente vitale della nostra identità”.

La scienza nascosta nei luoghi d’Italia è suddivisa in quattro sezioni corrispondenti a Sud, Centro, Nord Est e Nord Ovest della Penisola, ciascuna composta di otto siti. Ogni capitolo si apre con un’introduzione e una mappa, i testi sono arricchiti da schede e box di approfondimento e da immagini a colori. Alcuni luoghi presenti nel libro: Favignana e la rivoluzione siciliana del cibo; Castel del Monte, Federico II e la rinascita della scienza; Isernia, dove la scienza è un ponte verso il passato; Gola del Bottaccione: Gubbio e i dinosauri; Pisa, patria della misurazione matematica del mondo; A Trieste la scienza al servizio della pace; Padova, culla della medicina moderna; Risorgere dalle macerie: il Palazzo delle Esposizioni di Nervi; Pavia e la rivoluzione del parto cesareo; Cascina Cuccagna: un ponte tra passato e futuro. “Che vi sia qualcosa di unico nella diversità bioculturale italiana e che lo si possa valorizzare anche in termini turistici è ben noto”, scrive nella postfazione di Telmo Pievani. “Meno intuitivo è che un simile esercizio si possa applicare anche alla scienza italiana. Del resto, la scienza alimenta il mondo delle idee, ma nasce e fiorisce sempre in un luogo fisico situato, in un contesto sociale, demografico ed economico, in uno spazio apposito e accogliente”.

Lutto nel mondo accademico, dell’archeologia e della storia antica. Si è spento all’età di 84 anni il prof. Lorenzo Braccesi, docente di Storia Antica delle università di Torino, Venezia e Padova, scrittore e saggista. Il ricordo di allievi, colleghi e dell’editoria

Il prof. Lorenzo Braccesi, grecista, scrittore e saggista, è morto all’età di 84 anni (foto archeologia viva)

Lutto nel mondo accademico, dell’archeologia e della storia antica. Il 25 agosto 2025, si è spento nell’ospedale di Fano (PU) all’età di 84 anni il prof. Lorenzo Braccesi, docente di Storia Antica delle Università di Torino, Venezia e Padova, scrittore e saggista di sempre più raffinato acume. Era nato a Pesaro nel 1941, e viveva da tempo a Montegrotto Terme (Pd) visino a quell’università, quella di Padova, dove aveva concluso la sua docenza. Già docente ordinario di Storia greca, i suoi campi di studio sono la seconda colonizzazione greca in Italia e la cultura classica antica. Lorenzo Braccesi ha fondato la rivista Hespería, Studi sulla grecità di occidente (1990). Copiosa la sua produzione scientifica. La sua ultima opera nel 2024, Druso. Un condottiero oscurato (Problemi e ricerche di storia antica n. 38, Rome, L’Erma di Bretschneider). Il cordoglio per la scomparsa del prof. Braccesi si è diffuso rapidamente, seguendo due filone principali: quello degli allievi (tanti) e colleghi che lo ricordano, e quello dell’editoria. Anch’io ho avuto la fortuna di conoscerlo, e l’onore della sua stima quando nella seconda metà degli anni ‘90 ero cronista al Gazzettino di Venezia: “Sanguigno e diretto, ma straordinario nelle sue esposizioni sempre accattivanti e originali, una manna per un giornalista. Con lui avevi sempre la “notizia” per le pagine di Cultura e un titolo d’effetto.

Riccardo Mortandello, sindaco di Montegrotto Terme con il prof. Braccesi e la moglie (foto da FB)

Il primo ricordo è quello del sindaco di Montegrotto Terme, Riccardo Mortandello, che scrive una lettera aperta “Alla moglie Graziella, ai figli, nipoti e a tutti i familiari del Professor Lorenzo Braccesi”: “È con profondo dolore che apprendo della scomparsa del Professor Lorenzo Braccesi, nostro stimato concittadino che, seppur non da tantissimi anni, aveva saputo conquistare il cuore della nostra comunità. Il professor Braccesi rappresentava una vera e propria istituzione nel mondo accademico italiano e internazionale per i suoi studi sulla cultura greca. La sua straordinaria competenza, unita a una rara capacità narrativa, gli permetteva di rendere accessibili a un pubblico ampio concetti molto complessi legati alla storia greca antica. Come Sindaco, desidero ringraziarlo per la generosità con cui fin da subito si è messo a disposizione della città di Montegrotto Terme. Il ciclo di conferenze “Montegrotto Terme 2500 anni prima” al museo del Termalismo Antico e del Territorio nel 2023 ha catturato l’attenzione di centinaia di persone, dimostrando la sua straordinaria capacità di coinvolgere e appassionare il pubblico. È stato un privilegio ricevere le sue pubblicazioni, che leggevo tutto d’un fiato, e potermi confrontare con lui sui grandi temi politici. Ricordo ancora il suo stupore quando, in una comunicazione, avevo citato un messaggio dei fratelli Rosselli: mi confidò il suo grande legame con il Partito d’Azione e con l’ideale del socialismo liberale che rappresentava. Se ne va una grande persona che, come tutte le grandi persone, aveva tantissimi amici ma anche qualche detrattore – per via di quel carattere schietto che aveva, la grande qualità di dire sempre quello che pensava, senza remore né compromessi di convenienza. Lo piangeremo in tanti, e soprattutto la città di Montegrotto Terme andrà sempre fiera di averlo avuto come cittadino. Grazie, Professore, per tutto quello che hai fatto. È stato per me un grandissimo onore averti potuto incontrare nel percorso della mia vita. Alla famiglia va il nostro più sentito cordoglio e la vicinanza di tutta la comunità di Montegrotto Terme. Con affetto e profonda riconoscenza, Ζωή σε εσάς vita a te Lorenzo”.

La storia e scrittrice Mariangela Galatea Vaglio con il prof. Braccesi e la moglie (foto da FB)

E poi gli allievi e i colleghi. A cominciare da Mariangela Galatea Vaglio, insegnante, storica antica, saggista: “È sempre difficile parlare delle persone a cui hai voluto bene. Lorenzo Braccesi è stato un grande della Storia greca, ma per me è stato un maestro, un punto di riferimento e soprattutto la persona senza la quale, nel bene e nel male, non sarei diventata quella che sono. Non aveva di certo un carattere facile, ma, come diceva Pertini che di caratteri difficili se ne intendeva, chi ha un carattere ha un brutto carattere. Che poi più che altro era un romagnolo sanguigno, passionale, a volte melanconico, sempre diretto e poco portato per i compromessi e le mezze misure, di quelli che o ti piacciono o li detesti. Mi ha insegnato molto, sulla storia greca, e anche sulla Accademia, questo luogo dove spesso l’intelligenza più viva si mischia con i comportamenti più sordidi. Ecco, Lorenzo, gli va riconosciuto, i comportamenti sordidi non li ha avuti mai: piuttosto rovesciava il tavolo, ma non avrebbe mai piantato un coltello nella schiena. A suo modo è sempre stato un gran signore. Ti sia lieve la terra, e, se un aldilà esiste, spero che tu possa incontrare lì quei Greci che tanto hai amato. Vi ci vedo a raccontarvi le reciproche avventure a tavola, mentre guardate un tramonto infinito e soprattutto vi scambiate gli ultimi pettegolezzi, perché la storia è storia, ma l’umana curiosità è sempre la forza della natura più potente dell’universo”.

Michela Fregona, insegnate e scrittrice, con il prof. Braccesi (foto da FB)

“C’è questa parte della memoria, nella quale gli insegnanti – quelli importanti, quelli che hanno partecipato alla nostra fondazione – durano per sempre”, scrive Michela Fregona, insegnante e scrittrice. “Li pensi, e loro sono lì, uguali al tempo in cui sono stati, nella tua vita di apprendente, gesto, presente, quotidianità, ragionamento, attesa. A Lorenzo Braccesi devo il mio primo scavo, il mio primo esame, il mio primo esperimento di ricerca e lezione, il mio ritorno dagli Inferi di una facoltà che non avevo scelto – e che mi stava distruggendo. Devo la certezza che non si insegna nulla, se non c’è passione – e che solo la passione permette di ristabilire connessioni, tracce, legami, di dare ascolto al passato, di vederlo nella geografia che abitiamo. Di non perdere la memoria del tempo. Di quelle lezioni, di cui conservo chilometri di appunti, restano l’intensità, la dovizia, il lampo dell’intuizione, l’impegno. È qui, preciso, dentro la mia testa, il tuonare della voce che cresceva allo spasimo e poi si faceva all’improvviso fioca, il modo in cui si aggiustava la giacca e occupava lo spazio (TUTTO lo spazio dell’aula). Erano lezioni muscolari, quelle di Lorenzo Braccesi: ci tirava tutti in barca a remare per l’Adriatico, dietro a Ulisse, agli Eubei, all’amatissimo Alessandro. Era una magnificente fatica, essere dentro l’aula di San Sebastiano e contemporaneamente ad ascoltare Ellanico, Strabone, e tutto quell’infinito sussurrare che gli storici rimandavano al nostro presente. Ma per fortuna che, in qualche parte della memoria, gli insegnanti continuano sempre. Così oggi questo congedo, pieno di gratitudine, è un poco meno amaro. Grazie di cuore, professore”.

Il prof. Lorenzo Braccesi morto a 84 anni (foto da FB)

L’archeologo Massimo Cultraro: “Scompare una delle voci più autorevoli della storia antica in ambito italiano ed internazionale, perdo personalmente un amico caro con cui abbiamo condiviso percorsi scientifici e di grande diletto. Adesso Lorenzo caro viaggi sul Nilo come gli antichi protagonisti del tuo ultimo libro”. E l’archeologo Mario Grimaldi: “… un altro grandissimo che ci lascia … una pietra miliare per gli aspetti sociali dell’Archeologia della Magna Grecia e non solo … ne ho un ricordo personale bellissimo di quando lo conobbi a Taranto, un tocco di grande umanità …”. Federica Guidi, archeologa del museo Archeologico di Bologna: “Amico di casa fin da ben prima della mia nascita, non posso che ricordare col sorriso quando al primo anno di dottorato mi intercettò nella biblioteca del Liviano e – con la sua erre – informò a gran voce gli astanti che mi conosceva fin dalla pancia di mia madre! Allora avrei gradito che la terra mi inghiottisse per l’imbarazzo, oggi ci ripenso con dolcezza. Alla fine, conoscere uomini di così lucido pensiero è davvero un regalo del fato. Che la terra ti sia lieve e che le tue parole durino nel tempo”. Monica Santangelo, docente del dipartimento di Studi umanistici dell’università Federico II di Napoli: “Leggo che è morto Lorenzo Braccesi (1941) ed è un giorno triste non solo per gli storici del mondo antico, ma in generale per tutta la cultura italiana. La sua produzione scientifica è sterminata e la sua capacita di divulgazione esemplare. Grazie a lui si sono affinati e ampliati i nostri schemi di percezione delle ‘periferie’ greche e della colonizzazione greca in Occidente, in particolare della grecità adriatica e siciliana, come del resto la nostra interpretazione della cultura classica, del rapporto tra potere e propaganda, e dell’Antico nelle letterature moderne. Era uscito proprio quest’anno per la Laterza un volume sul Grande Nilo. Un altro gigante che se ne va”.

L’editore Roberto Marcucci e tutta la Casa Editrice L’Erma di Bretschneider esprimono il loro profondo cordoglio per la scomparsa del caro amico Lorenzo Braccesi, professore ordinario di Storia Greca presso le Università di Torino, Venezia e Padova. Studioso di straordinaria statura, ha dedicato la sua vita a tre grandi aree di ricerca: la colonizzazione greca e le sue regioni periferiche, l’ideologia e la propaganda nel mondo antico, e l’eredità della cultura classica nella letteratura moderna. Autore di numerosi volumi pubblicati con noi, nel 1990 ha fondato Hesperìa. Studi sulla grecità di Occidente, rivista scientifica di riferimento per lo studio dei Greci d’Occidente. Tra le sue ultime opere ricordiamo la rivisitazione critica de “I Persiani di Eschilo”, “Gli Inni di Callimaco” e l’importante volume “Druso. Un condottiero oscurato”. Ci stringiamo con affetto alla famiglia, ai suoi collaboratori, ai suoi allievi e a quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo”. E la rivista Archeologia Viva (Giunti Editore): “Il noto storico e scrittore, classe 1941, collaboratore di Archeologia Viva, è venuto a mancare stanotte. Braccessi era stato ordinario di storia greca con una particolare attenzione alla seconda colonizzazione greca in Italia (VIII-V sec. a.C.) e alla storia classica. Lascia una produzione scientifica e divulgativa impressionante”. L’archeologo Massimiliano Valenti: “Condivido con grande dispiacere questa triste notizia. Non ho avuto il piacere di conoscerlo direttamente, ma ho letteralmente divorato alcuni suoi libri. Bellissimo, a mio avviso, quello dedicato a Iulia, la figlia di Augusto”. Cinzia Tagliaferro, archeologa: “Non sei stato un mio Prof. ma uno squisito compagno di viaggi di studio organizzati dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di Padova. Ricordo una nostra foto di gruppo con l’Olimpo sullo sfondo… se la trovo la pubblico. Fai buon viaggio e che la terra ti sia lieve, caro Prof”. E Giuseppe Di Leva: “Grecista e storico di fama internazionale, il professor Braccesi si era occupato prevalentemente di studi relativi alla colonizzazione greca, ai temi di propaganda nel mondo antico e a quelli della diffusione della cultura classica nella letteratura moderna. Numerose le sue pubblicazioni sia di carattere scientifico che di alta divulgazione. Si ricordano, tra le altre, “Tyrrhēnikòs kólpos. Spina, il problema storico”, “Druso. Un condottiero oscurato”, “Potere e follia. Gli eredi di Augusto, le loro madri, sorelle e consorti”, “Sopravvivere al Principe. Ovidio e Livio tra integrazione e contestazione”, “Gli Inni di Callimaco. Rivisitati da Lorenzo Braccesi”, “Marco Livio Druso Claudiano. Per la storia di Pesaro romana”, “L’Alessandro Occidentale. Il macedone e Roma”, “Roma bimillenaria. Pietro e Cesare”, la curatela degli Atti del convegno internazionale di Urbino del 1999 dedicato a “I Greci in Adriatico”, insieme alla rivista scientifica “Hesperìa. Studi sulla grecità di Occidente”, tutte opere edite da L’Erma di Bretschneider. Si ricordano pubblicazioni anche di più ampia diffusione come “Olimpiade, regina di Macedonia” (Salerno Editrice), “Sulle rotte di Ulisse”,”Giulia, la figlia di Augusto”, “Agrippina, la sposa di in mito” e l’ultimo volume dedicato alla Terra dei faraoni dal titolo “Il Grande Nilo. Esploratori, turisti e conquistatori nell’antico Egitto”, tutti editi da Laterza”.

Il prof. Lorenzo Braccesi a Pesaro (foto da profilo FB di vimini)

Daniele Vimini, vicesindaco del Comune di Pesaro: “Pesaro piange la scomparsa del professor Lorenzo Braccesi. Figura di riferimento internazionale per il mondo della cultura classica, docente e profondo conoscitore e divulgatore della storia e delle società greca e romana, ha mantenuto fino agli ultimi anni un forte legame con la città. Protagonista di numerose pubblicazioni e conferenze non mancava mai di presentare a volte in anteprima i suoi lavori a Pesaro, come è stato con ‘Livia’ e ‘Marco Livio Druso Claudiano’. Abbiamo percepito il suo sostegno, manifestato in consigli preziosi e incoraggiamenti per la musealizzazione della Domus di via dell’Abbondanza, naturalmente per il Museo Oliveriano cui era particolarmente affezionato e financo a Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura per la quale tanto si spese, fuori dai riflettori. Ci mancheranno le sue riflessioni, il suo sguardo ‘al femminile’ della storia, e naturalmente la sua ironia spesso pungente e mai banale. Terrò sempre con me i suoi consigli, ma anche le risate e gli aneddoti nelle cene più rilassate che inevitabilmente seguivano i momenti ufficiali, in un suo particolare gusto per il convivio e l’incontro tra gli ospiti. Alla moglie, ai figli, ai nipoti e tutti quanti gli sono stati più prossimi vanno le più sentite e affettuose condoglianze”. Società pesarese di studi storici: “Si è spento il prof. Lorenzo Braccesi (1941-2025), già ordinario di Storia greca, grande studioso della cultura classica, fondatore della rivista “Hespería. Studi sulla grecità di occidente”. La Società pesarese di studi storici porge ai familiari le più sentite condoglianze”. Centro studi vitruviani: “Partecipiamo commossi al lutto del mondo della cultura per la scomparsa del prof. Lorenzo BRACCESI, grecista illustre e raffinato studioso della cultura classica, amico del Centro Studi Vitruviani. Lo ricordiamo con affetto, ripubblicando questo post di cinque anni fa quando, nell’affollata chiesa di San Francesco, a Fano, tenne una conversazione su un noto cittadino fanese, chiamato Vitruvio.  Grazie, Lorenzo. Ci mancherai. Sentite condoglianze alla famiglia”.

Il prof. Lorenzo Braccesi ai musei Oliveriani (foto musei oliveriani)

“L’Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani e la sopritendenza Abap Ancona Pesaro e Urbino si uniscono al cordoglio per la scomparsa del Professor Lorenzo Braccesi, studioso della cultura classica di fama internazionale. Fondatore della rivista Hesperia, il prof. Braccesi ha insegnato storia Greca in numerosi atenei italiani, senza mai dimenticare il suo legame con Pesaro: instancabile e prolifica la sua opera divulgativa, imprescindibili i suoi contributi nell’ambito della storia sociale greco- romana, contraddistinti, oltre che da estrema competenza, da sagace acume e sferzante ironia. Non omnis moriar; il suo ricordo rimarrà imperituro nelle sue pubblicazioni e nella memoria di tutti coloro che lo hanno conosciuto, seguito e ammirato, nonché delle generazioni successive che avranno modo di apprezzare la sua opera”. Anche l’istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia esprime profondo cordoglio per la scomparsa del professore Lorenzo Braccesi, ordinario di Storia greca nelle Università di Torino, Venezia e Padova, socio di questo Istituto e protagonista di tante edizioni del Convegno di Taranto. Centro studi torcellani: “Il direttore del Centro Studi Torcellani Marco Molin e i collaboratori tutti si uniscono al dolore dei familiari e degli amici per la scomparsa del prof. Lorenzo Braccesi, uomo di profonda cultura e amico di straordinaria umanità. Si deve alla direzione scientifica del prof. Braccesi il decennale ciclo delle “Conferenze Marciane” tenutosi presso le sale monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia che ha portato temi veneziani e lagunari all’attenzione del grande pubblico e sempre a lui si deve la creazione della collana “Venetia/Venezia” edita proprio dalla prestigiosa casa editrice L’Erma di Bretschneider. Il Centro Studi Torcellani è e rimarrà sempre fortemente riconoscente per come e per quanto è cresciuto grazie proprio alla collaborazione instauratasi con il prof. Lorenzo Braccesi”.

Il prof. Lorenzo Braccesi in una conferenza (foto da profilo FB gentile)

Lo scultore Raffaele Gentile di Vieste: “Oggi mi giunge la triste notizia della scomparsa del Professore Lorenzo Braccesi, ordinario di Storia Greca presso le Università di Torino, Venezia e Padova e fondatore della rivista Hesperìa Studi sulla grecità d’Occidente. Per me è stato un secondo padre, ha sempre creduto in me e nelle mie idee. A lui devo la realizzazione dei miei sogni. Ci eravamo sentiti solo qualche giorno fa e mi aveva rinnovato la stima nei miei confronti. Gli avevo spedito il mio primo libro di poesie, pubblicato poche settimane fa e di cui era stato lettore in anteprima della silloge poetica, spingendomi alla pubblicazione. Esattamente quattro anni fa mi volle per un Convegno a Cattolica sulle stele daunie (insieme a Cristina Ravara Montebelli) e da lì nacque l’idea sulla monografia “I Maestri delle stele daunie” pubblicato proprio sulla rivista Hesperìa. Un anno fa l’ultimo nostro incontro all’Università di Venezia dove presentai il libro. In questo momento mi sento solo avendo perso, a meno di un anno di distanza dalla scomparsa di mio padre, un altro punto di riferimento della mia vita. Lo voglio ricordare con alcuni scatti di eventi che ci hanno visto insieme. Alla famiglia, ai suoi cari vanno le mie più sentite condoglianze”. E Fulvia Toscano, assessore di Giardini Naxos (Me): “Nel 2010 inauguravo, nell’ambito di Extramoenia, il progetto “Nea apoikia”, con cui la Città di Giardini Naxos conferiva la cittadinanza onoraria a Lorenzo Braccesi. Già da prima mi legava a questo grande maestro degli studi storici una Philia profonda. Ha regalato a me, ai miei alunni che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, momenti di autentica convivialità, di vera xenia. Giorni solari, fatti di intelligenti conversazioni. Noi ci siamo abbeverati alla fonte delle sue immense conoscenze, come accade solo coi veri maestri. La sua profondità di sapere si coniugava ad una giovanile leggerezza che ci rendeva pari, sebbene noi sempre sapessimo onorare la sua dottrina. L’ amore per il mare greco, per questa Grecia d’ occidente lo riconduceva sempre a noi con fraterna amicizia. Il tempo trascorso insieme è stato poco ma il lascito del suo sapere con noi generosamente condiviso è inossidabile. Lorenzo caro, la tua Naxos ti saluta col sorriso di sempre”.

Torino. Al museo Egizio la conferenza “Il viaggio nell’Aldilà. Il libro delle porte” con il direttore Christian Greco, in presenza e on line. In collaborazione con ACME e l’università di Torino

Il Libro delle porte è uno dei principali testi funerari dell’antico Egitto. Compare verso la fine della XVIII dinastia e viene iscritto normalmente nella camera funeraria, o nella prima camera colonnata, di molte tombe. Se ne parla al museo Egizio di Torino mercoledì 9 luglio 2025, alle 18.30, in sala conferenze (ingresso da via Maria Vittoria 3M) nell’incontro “Il viaggio nell’Aldilà. Il libro delle porte” con il direttore Christian Greco. La conferenza è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria al link https://www.eventbrite.it/…/il-viaggio-nellaldila-il…. Live streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio. La conferenza è organizzata in collaborazione con l’associazione ACME e il dipartimento di Studi storici dell’università di Torino.