Archivio tag | “Pomeriggi dell’Archeologico” al MAF

Firenze. Per “I pomeriggi dell’Archeologico” al MAF presentazione del libro “L’apicoltura nel Mediterraneo antico. Archeologia del rapporto tra uomo e api dal neolitico alla tarda antichità” di Giorgio Franchetti (Edizioni Efesto). Interviene l’egittologa Valentina Santini

Alcuni milioni di anni fa i primi esemplari della specie homo fecero un incontro incredibile, che avrebbe per sempre segnato la vita dei futuri Sapiens. In un giorno qualunque, che sarebbe poi passato alla storia, per la prima volta i nostri antenati videro un organismo molto piccolo, che già da più di 90 milioni di anni popolava la Terra: l’ape. Nel libro “L’apicoltura nel Mediterraneo antico. Archeologia del rapporto tra uomo e api dal neolitico alla tarda antichità” di Giorgio Franchetti (Edizioni Efesto): l’autore ripercorre la storia, e in parte la preistoria, del rapporto uomo-ape andando alla ricerca di evidenze archeologiche confrontandole con le fonti scritte, con l’intento di raccontare un lato meno conosciuto delle pratiche in uso nel Mondo Antico e con l’accesa speranza di sensibilizzare le coscienze verso la tutela di questo nostro antichissimo alleato. Il libro sarà presentato giovedì 27 novembre 2025, alle 17, al museo Archeologico nazionale di Firenze, nell’ambito de “I pomeriggi dell’Archeologico” con gli interventi dell’autore Giorgio Franchetti e dell’archeologa Valentina Santini. Un viaggio nel tempo e nello spazio, tra archeologia e storia, ma anche entomologia, etnografia, paleobotanica, paleontologia, antropologia, reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di professionisti ed esperti dei vari settori. Ingresso libero, prenotazione obbligatoria: man-fi@cultura.gov.it.

Copertina del libro “L’apicoltura nel Mediterraneo antico. Archeologia del rapporto tra uomo e api dal neolitico alla tarda antichità” di Giorgio Franchetti

L’apicoltura nel Mediterraneo antico. Archeologia del rapporto tra uomo e api dal neolitico alla tarda antichità. L’uomo ha sempre avuto, per lungo tempo inconsapevolmente, il migliore degli alleati in natura: l’ape. Dalla sua comparsa sulla terra, quasi 100 milioni di anni fa, è stata lei principalmente, insieme ad altri agenti pronubi, a permettere lo sviluppo, la diversificazione e la sopravvivenza di un complesso e meraviglioso apparato di reciproche biodipendenze che oggi chiamiamo semplicemente Natura. L’ape ha accompagnato l’umanità per l’intera durata del suo percorso evolutivo e infatti, seguendo le tracce di questo rapporto, possiamo risalire per millenni fino agli albori della Storia. Ma non solo. Possiamo spingerci più indietro ancora, con certezza al Neolitico e, secondo alcuni studiosi, anche alle fasi finali del Paleolitico. Testimonianze di come il miele abbia costituito per moltissimo tempo un elemento fondamentale di apporto calorico nella dieta umana sono rintracciabili nelle pitture rupestri di culture lontanissime anche a livello geografico, segno evidente di come universalmente l’uomo si fosse reso conto dell’importanza di questo insetto e dei suoi prodotti. Dall’inizio dei tempi storici troviamo non solo raffigurazioni di api e della lavorazione del miele legate al fabbisogno alimentare ma, da subito, anche miti e culti legati a questa piccola e operosa creatura.

Firenze. Per “I pomeriggi all’Archeologico” al MAF la conferenza “Presentazione dellaSocietà delle Belle arti. Circolo degli artisti Casa di Dante Firenze. Punto d’incontro di artisti dal 1843”

Al museo Archeologico nazionale di Firenze per la rassegna dei “Pomeriggi dell’Archeologico” conferenza della Società delle Belle arti. Circolo degli artisti “Casa di Dante” di Firenze “Presentazione della Società delle Belle arti. Circolo degli artisti Casa di Dante Firenze. Punto d’incontro di artisti dal 1843” per ricordare i grandi artisti dell’Associazione dalla fondazione a oggi. Interverranno Franco Margari, presidente dell’Associazione; Giuseppe Baldassarre, vicepresidente e critico letterario; Silvia Ranzi, storico dell’Arte; Giuseppe Venturini, artista e archeologo. Ingresso gratuito solo su prenotazione obbligatoria scrivendo all’indirizzo: man-fi@cultura.gov.it.

Firenze. Per “I pomeriggi all’Archeologico” al MAF la conferenza “Vini e vitigni del mondo romano: la classificazione di Plinio il Vecchio” con Eva Falaschi (Humboldt Fellow, Universität Tübingen)

Al museo Archeologico nazionale di Firenze ricomincia la rassegna dei “Pomeriggi dell’Archeologico” con la conferenza di Eva Falaschi (Humboldt Fellow, Universität Tübingen) “Vini e vitigni del mondo romano: la classificazione di Plinio il Vecchio”: appuntamento al MAF giovedì 2 ottobre 2025, alle 17; ingresso gratuito solo su prenotazione obbligatoria scrivendo all’indirizzo: man-fi@cultura.gov.it. La Naturalis Historia di Plinio il Vecchio è uno dei testi principali per conoscere la viticoltura, la vinificazione e il consumo di vino in epoca romana. Plinio restituisce due lunghe liste di vitigni e di vini, che rappresentano un unicum nella letteratura latina e il più antico tentativo di classificazione sopravvissuto nella storia europea. Ma quali criteri lo guidano nel costruire la sua descrizione di un fenomeno che ha plasmato la società e la cultura romane, e non solo?

Firenze. Al museo Archeologico nazionale per “I pomeriggi dell’Archeologico” la conferenza “Tell el-Maskhuta, una città al confine dell’Egitto, lungo il Canale dei faraoni” con Giuseppina Capriotti Vittozzi (Cnr-Ispc)

Al museo Archeologico nazionale di Firenze per gli incontri della rassegna “I pomeriggi dell’Archeologico” appuntamento giovedì 12 giugno 2025, alle 17, con Giuseppina Capriotti Vittozzi, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, che presenta “Tell el-Maskhuta, una città al confine dell’Egitto lungo il Canale dei faraoni”. L’Egitto faraonico si dotò di notevoli infrastrutture civili, tra le quali un canale navigabile che connetteva il Mediterraneo con il Mar Rosso, come oggi il Canale di Suez. La missione archeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, scava a Tell el-Maskhuta, non lontano dal Canale di Suez, per riportare alla luce una grande città antica dal profilo internazionale, in una valle che costituiva una delle maggiori strade tra il cuore dell’Egitto e la Palestina, e lungo la quale fu scavato il cosiddetto Canale dei due mari o Canale dei faraoni. Gli scavi recenti hanno portato alla luce una struttura colossale pertinente al porto cittadino sul canale. L’ingresso gratuito sarà consentito esclusivamente su prenotazione obbligatoria scrivendo all’indirizzo man-fi@cultura.gov.it.

Firenze. Giornata speciale al museo Archeologico nazionale a chiusura del “Mese degli Etruschi”: apertura straordinaria pomeridiana, viste al laboratorio di restauro (dove c’è la Chimera) e incontro con Valentino Nizzo su “Un secolo prima dell’anno degli Etruschi. Questioni di identità tra Etruschi, Italici e Italiani” per i “Pomeriggi dell’Archeologico”

La Chimera di Arezzo esposta al museo Archeologico nazionale di Firenze prima del restauro in corso (foto maf)

Venerdì 30 maggio 2025 si conclude la rassegna il “Mese degli Etruschi” con una giornata speciale al museo Archeologico nazionale di Firenze: dalle visite guidate al laboratorio di restauro all’incontro con il prof. Valentino Nizzo. Apertura straordinaria pomeridiana dalle 15 alle 19 con visite guidate con la restauratrice Giulia Basilissi, alle 15.15 e alle 18.15, al laboratorio di restauro “Erminia Caudana”, dove è attualmente in corso un intervento di manutenzione della Chimera di Arezzo, in attesa dell’inaugurazione della nuova sala espositiva. Per motivi di tutela, l’ingresso esclusivamente con prenotazione obbligatoria a man-fi@cultura.gov.it sarà consentito a un numero massimo di 15 visitatori per ciascun turno.

Il laboratorio di restauro “Erminia Caudano” del museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

Da quest’anno, infatti, il museo Archeologico nazionale di Firenze si è arricchito di un nuovo laboratorio di restauro. Era dagli anni ’70 che il museo non disponeva di uno spazio interno dedicato alla conservazione, come dimostrano alcune fotografie di archivio. Il nuovo laboratorio, destinato al restauro, alla manutenzione e allo studio della collezione del Museo, è stato realizzato anche grazie a fondi provenienti dal Consiglio Federale Svizzero. Il laboratorio è intitolato a Erminia Caudana (1896-1974), una delle prime restauratrici italiane, che operò sulla collezione dei papiri del museo a partire dal 1935 su incarico di Giuseppe Botti.

Quindi, alle 16, per “I pomeriggi dell’Archeologico” la conferenza del prof. Valentino Nizzo, professore associato di Etruscologia all’università di Napoli L’Orientale su “Un secolo prima dell’anno degli Etruschi. Questioni di identità tra Etruschi Italici e Italiani”. L’ingresso gratuito sarà consentito esclusivamente su prenotazione obbligatoria scrivendo all’indirizzo man-fi@cultura.gov.it. “L’Italia è fatta ora bisogna fare gli Italiani”: questa celebre frase del patriota risorgimentale Massimo d’Azeglio esprime molto efficacemente il clima culturale che si respirava nella Penisola appena unificata. Alla pari della politica e della diplomazia anche l’archeologia dette un contributo fondamentale alla costruzione dell’identità nazionale offrendo spunti fondamentali non solo per riconoscerci tutti come italiani a partire dalle fasi più antiche della formazione del nostro ethnos, ma anche per districare la trama spesso confusa e contradditoria di miti e fantasie più o meno spinte che ruotavano intorno alla protostoria e all’etnogenesi dei popoli dell’Italia preromana. La conferenza cercherà di ripercorrere il clima ideologico, culturale e politico di quegli anni a partire dalle scoperte più significative e dalla fondamentale opera di musealizzazione che le accompagnò, con esiti straordinari quali il museo Archeologico di Firenze e il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Firenze. Al museo Archeologico nazionale per “Pomeriggi all’Archeologico” incontro con Claudia Noferi su “Un museo all’aperto per viaggiare in Etruria nel cuore di Firenze: il giardino del museo Archeologico nazionale e i suoi monumenti etruschi”, ottavo appuntamento di “Maggio 2025: mese degli Etruschi”

Al museo Archeologico nazionale di Firenze ottavo appuntamento con la rassegna “Maggio 2025: mese degli Etruschi”. Giovedì 29 maggio 2025, alle 17, Claudia Noferi, curatrice della sezione etrusca del MAF, presenta “Un museo all’aperto per viaggiare in Etruria nel cuore di Firenze: il giardino del museo Archeologico nazionale e i suoi monumenti etruschi”. Un’occasione davvero speciale per i “Pomeriggi dell’Archeologico”: sfogliando un album composto con le immagini dell’immenso patrimonio dell’Archivio Fotografico, si ripercorrerà la storia della costruzione e dell’esposizione dei monumenti etruschi, che ancora oggi rendono il giardino del Museo un’opera unica e originale, meta di visitatori e teatro di eventi da più di un secolo. L’ingresso gratuito è consentito esclusivamente su prenotazione obbligatoria scrivendo all’indirizzo man-fi@cultura.gov.it

Firenze. Al museo Archeologico nazionale per “Pomeriggi all’Archeologico” incontro con Barbara Arbeid su “Serpenti d’Etruria: il fascino delle profonde forze della natura”, secondo appuntamento di “Maggio 2025: mese degli Etruschi”

Al museo Archeologico nazionale di Firenze secondo appuntamento con la rassegna “Maggio 2025: mese degli Etruschi”. Giovedì 8 maggio 2025, alle 17, Barbara Arbeid, co-curatrice della sezione etrusca del MAF, presenta “Serpenti d’Etruria: il fascino delle profonde forze della natura”. Un’occasione davvero speciale per i “Pomeriggi dell’Archeologico”, per incontrare gli Etruschi da un punto di vista insolito, attraverso il loro rapporto con l’ambiente e con i simboli di un misticismo naturalistico. L’ingresso gratuito è consentito esclusivamente su prenotazione obbligatoria, entro le 15 di mercoledì 7 maggio 2025, scrivendo all’indirizzo man-fi@cultura.gov.it (fino a un massimo di 50 posti)

Firenze. Al museo Archeologico nazionale al via la rassegna “Pomeriggi dell’Archeologico” con Barbara Barbaro (Sabap Etruria meridionale) su “L’insediamento sommerso del Gran Carro di Bolsena: memoria di una comunità perilacustre della prima Età del Ferro”

Giovedì 3 aprile 2025, alle 17, il museo Archeologico nazionale di Firenze inaugura la nuova rassegna dei “Pomeriggi dell’Archeologico” con una conferenza di Barbara Barbaro, funzionaria archeologa della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale, su “L’insediamento sommerso del Gran Carro di Bolsena: memoria di una comunità perilacustre della prima Età del Ferro”. L’ingresso gratuito è consentito solo su PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA all’indirizzo: man-fi@cultura.gov.it. Vengono presentati i dati delle ultime campagne di scavo dirette dalla soprintendenza per l’Etruria meridionale nel complesso protostorico del Gran Carro, un insediamento villanoviano oggi sommerso e che ha conservato le tracce della vita quotidiana di una comunità della prima Età del Ferro. Il sito, importante laboratorio sperimentale dell’archeologia subacquea in Italia, oggi oggetto di investimenti per la creazione di un percorso subacqueo accessibile al pubblico, è stato scoperto oltre sessant’anni fa, ma è stato indagato a più riprese solo recentemente. Grazie allo scavo stratigrafico, è stato possibile comprendere le dinamiche di formazione del deposito archeologico, unico per lo stato di conservazione, fondamentale per la comprensione di aspetti mai registrati in altri contesti coevi e all’asciutto.