“Notte delle Muse” a Locri: al complesso Casino Macrì arriva da Civita Castellana il Sarcofago delle Muse che dialogherà con i sarcofagi romani da Saletta e Salice. Occasione per un incontro tra due diverse civiltà: i Falisci e i Locresi
Sarà la “Notte delle Muse” per la presentazione del cosiddetto Sarcofago delle Muse che approda in Calabria nell’ambito di uno scambio di reperti tra il Polo museale della Calabria e quello del Lazio. Giovedì 25 luglio 2019, alle 21, a Locri (Reggio Calabria), al complesso museale Casino Macrì del parco archeologico nazionale di Locri sarà presentato da Sara De Angelis, direttore del museo archeologico dell’Agro Falisco-Forte Sangallo, il Sarcofago delle Muse. Artefice dell’iniziativa Rossella Agostino, direttore dei musei di Locri. Il sarcofago, di età romana, sarà esposto da luglio a settembre a Locri nell’ambito di uno scambio tra Polo museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli e il Polo museale della Calabria, diretto da Antonella Cucciniello che ha dato in prestito temporaneo, in occasione della mostra “Lessico italiano, volti e storie del nostro paese” allestita al Complesso del Vittoriano a Roma, la Statua del Togato, opera marmorea di valenza artistica databile tra fine I sec. a.C.- inizi I sec. d.C. La scelta di avere in prestito il sarcofago, tra le opere messe a disposizione dal Polo museale del Lazio, è legata alla volontà di ricordare al pubblico che anche nel territorio della Locride, tra le scoperte di età romana, sono stati rinvenuti due sarcofagi in marmo entrambi esposti nel parco archeologico di Locri: il sarcofago da contrada Saletta di Locri, di Caius Octavianus Crescens di II-II secolo d.C., dedicato dalla moglie al marito defunto e il sarcofago da contrada Salice di Ardore del III secolo d.C. con busto panneggiato maschile centrale e figurina di pastore accosciato alle cui spalle si vede un ariete, opera probabilmente importata da Roma su commissione. In occasione della presentazione del Sarcofago delle Muse è in programma la conversazione Rossella Agostino e Sara De Angelis, direttore del museo Archeologico dell’Agro Falisco di Civita Castellana (Vt), una bella occasione d’incontro tra due realtà archeologiche ricche e interessanti, espressioni di due diverse civiltà ugualmente affascinanti: i Falisci la cui capitale era Falerii, odierna Civita Castellana, e la cui storia è narrata dal percorso espositivo del museo di Civita Castellana e i Locresi, significativa testimonianza della cultura magno-greca.
“Timeless – Attualià dell’antico”: ciclo di incontri al museo Archeologico di Crotone e a quello di Capo Colonna per comprendere la contemporaneità dell’antico
“Timeless – Attualità dell’antico” è il titolo delle conversazioni estive organizzate dal Polo museale della Calabria al museo Archeologico nazionale di Crotone (Crotone) e al museo e parco Archeologico nazionale di Capo Colonna (Crotone) dal 16 luglio al 27 agosto 2019 per la rassegna “R…estate al museo 2019” che coinvolgeranno il pubblico su varie dimensioni dell’antico. Gli incontri ci aiuteranno a riflettere, a partire dal primo che si tiene il 16 luglio 2019 con il prof. Francesco Cuteri, che illustrerà aspetti della Grecità ancora connaturati alla Calabria: “Tra Calabria e Monte Athos. Storie di monaci ed eremiti”. Nel secondo incontro (il 23 luglio) con Francesco Scarpino di Blu Ocean e Gregorio Aversa archeologo, saranno giustapposti argilla e plastica nelle loro differenti ma non difformi funzioni e nei risvolti pratici, dall’antichità ad oggi: “Clay vs plastic: terracotta e plastica a confronto”. E grazie alle fotografie del contest a Capo Lacinio (“Le storie del Lacinio”) i diversi scatti costituiranno nuove visioni delle vestigia greche, ma soprattutto del suo contesto legato a natura, paesaggio, antropologia. In calendario il 10 agosto, con “Il Lacinio sotto le stelle”, è l’osservazione dei cieli guidata da due esperti planetaristi, Alberto Vega e Piero Devono, prima al planetario presso l’Istituto Tecnico Nautico poco fuori città e poi a Capo Colonna, mentre martedì 20 ci sarà una gustosa sorpresa presso il museo di via Risorgimento: il prof. Fabrizio Mollo e lo chef Antonio Montesanti su “Dal mare alla tavola. Metodi di pesca e consumo del pesce ieri e oggi”; e, infine, il 27 agosto con l’archeologa Anna Rotella un’importante riflessione sul passaggio dal collezionismo all’istituzione museo: “Dal collezionismo alla storia. L’archeologia, Vito Capialbi e gli altri”.
“Il Polo museale della Calabria, che ha come mission la valorizzazione dei beni culturali attraverso l’interscambio con il territorio”, spiega il direttore Antonella Cucciniello, “in questo periodo estivo propone così di vivere le sedi museali come luogo di approfondimento per capirne meglio il patrimonio materiale, iconografico, archeologico e, soprattutto, culturale che essi custodiscono. Si cercherà di evidenziare l’attualità di alcuni aspetti peculiari che caratterizzano la nostra regione e di attualizzare quel che appare lontano nel tempo, ma è invece vicino nel quotidiano e sempre vero perché, appunto, timeless. Confrontarsi con l’antico significa, infatti, anzitutto fermarci a riflettere sui nostri fondamentali, per arrivare a comprendere che tutto è contemporaneo: ciò che è stato, che era, è ancora oggi. Vi aspettiamo quindi numerosi in questo percorso attraverso l’antico per capire meglio il contemporaneo, nello spazio del territorio crotoniate ma non solo, in una dimensione senza tempo”.
Vibo Valentia. Il museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” festeggia i 50 anni con un ricco programma: giornate di studio, fiera dei musei del territorio, mostra su Scrimbia, fiera dei musei della Magna Grecia

La laminetta aurea di Hipponion, uno dei pezzi più significativi conservati al museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia
Cinquant’anni: una tappa importante per il museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, istituito nel 1969 e dedicato alla memoria del conte Vito Capialbi, erudito del luogo, animato da spirito antiquario, che per primo raccolse e custodì le testimonianze della vita della città ricostruendone la storia dalla fondazione della colonia locrese di Hipponion alla costituzione della colonia romana di Valentia. A questo nucleo si aggiunse la collezione di monsignor Albanese ricca soprattutto di ex voto. I reperti che dal VII sec. a.C. al III sec. d.C., illustrano la civiltà greca, bruzia e romana sono stati in gran parte rinvenuti nell’area della città antica. Particolare rilievo rivestono le terrecotte (VI –V sec. a. C.) alcuni bronzi e la preziosa laminetta aurea, con testo orfico, rinvenuta in una vasta necropoli che interessa l’area urbana della città moderna. Di notevole interesse, inoltre, il ricco monetiere Capialbi che rappresenta un riferimento numismatico tra i più importanti in Calabria.
Proprio per il 50° anniversario dell’istituzione del museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia diretto da Adele Bonofiglio, afferente al Polo museale della Calabria guidato da Antonella Cucciniello, è stato programmato un ricco programma di eventi che si svolgeranno nel corso dell’anno. Si inizia con un importante convegno scientifico “I 50 anni del museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi””, il 6 e 7 luglio 2019, dalle 9.30, in cui si offrirà una importante disamina degli studi fin qui condotti da studiosi nazionali e internazionali sull’area di Hipponion-Valentia. Negli stessi giorni e alla stessa ora, si svolgerà la prima fiera dei Musei del Territorio di Vibo Valentia, per promuovere e valorizzare le prestigiose realtà locali. Infine il 6 luglio 2019, alle 20.30, spettacolo “Frida” a cura di Double C Ballet . Compagnia Valentia Danza. Le celebrazioni continueranno alla fine dell’estate e in autunno. Per metà settembre è in programma la mostra su “Scrimbia”, località vibonese con un deposito votivo che ha fornito materiali di notevole bellezza, e molti elementi del tutto peculiari per la ricostruzione del culto. Si trattava di uno dei santuari più importanti e più frequentati dai fedeli nell’Hipponion del VI e V sec. a.C., come indica l’abbondanza delle offerte, comprese moltissime di tenue valore economico (come vasetti miniaturistici) ma non meno significative come documento del legame dei fedeli con le varie divinità che qui erano oggetto di culto. Infine, sempre nell’ambito delle celebrazioni del 50.mo del museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi”, il 19 e 20 ottobre 2019 si svolgerà la prima fiera dei musei Archeologici della Magna Grecia.
Locri (Rc): incontro “Tra la Cina e la Locride”. Nuove frontiere turistiche per i musei e il parco Archeologico nazionale

La locandina dell’incontro “Tra la Cina e la Locride. Nuove frontiere turistiche negli scambi culturali” a Locri
“Tra la Cina e la Locride. Nuove frontiere turistiche negli scambi culturali” è il titolo dell’incontro in programma al museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu del Rio a Locri (Reggio Calabria), lunedì 1° luglio 2019, alle 18. L’iniziativa è organizzata dai musei e parco Archeologico nazionale di Locri in sinergia con l’associazione HistoriCal per sensibilizzare il territorio a nuove collaborazioni che portino a far conoscere il patrimonio storico archeologico della Locride oltreoceano ed in mercati oggi molto importanti. Un impegno che vede i musei e parco Archeologico di Locri presenti e pronti a collaborare con operatori turistico-culturali e associazioni di categoria a 360°. Interverranno all’incontro locrese: Antonella Cucciniello, direttore Polo museale della Calabria; Rossella Agostino, direttore musei e parco Archeologico nazionale di Locri; Attilio Varacalli, presidente associazione HistoriCal; Giovanni Calabrese, sindaco di Locri; Nicola Irto, presidente consiglio regionale della Calabria; Cosimo Pellegrino, presidente Alb.; Francesco Belligerante, referente per la Cina – associazione HistoriCal; Domenico Creazzo, vicepresidente parco nazionale d’Aspromonte; Gianluca Colaci, Confartigianato e Mario Diano, presidente albergatori della Locride.
Al parco e museo Archeologico nazionale di Scolacium (Cz) la Giornata nazionale della cultura del vino e dell’olio con un convegno e visite guidate al museo, al parco e al frantoio
Visita guidata all’area archeologica del parco archeologico nazionale di Scolacium (Roccelletta di Borgia, Cz), al museo e al frantoio; e un convegno sul tema “Il turismo enogastronomico” con esperti del settore: è l’ambizioso programma della Giornata nazionale della cultura del vino e dell’olio, organizzata dall’associazione nazionale sommelier Calabria sabato 11 maggio 2019, ospitata appunto nel museo e parco Archeologico nazionale di Scolacium, in cui porteranno i saluti Elisa Nisticò, referente museo e parco Archeologico Nazionale di Scolacium; e Maria Rosaria Romano, presidente italiana sommelier Calabria.
Il museo e parco Archeologico nazionale di Scolacium, che ricade nel Polo museale della Calabria guidato da Antonella Cucciniello, illustra, con dovizia di informazioni e approfondimenti, i vari aspetti che vedono la città romana di Minervia Scolacium svilupparsi tra I secolo a.C. e VII secolo d.C. Rifondata nel corso del I secolo d.C. sotto l’imperatore Nerva col nome di Colonia Minervia Nervia Augusta Scolacium, essa acquisì un ruolo centrale nel panorama della presenza romana in Calabria. Il nome di questa città si legò nel VI secolo d.C. ad una delle figure più significative della tarda romanità, Cassiodoro, che al termine di un’importante carriera politica sotto il governo del re ostrogoto Teodorico il Grande, diede vita nella sua città natale al Vivarium, il primo esempio in Occidente di un complesso nel quale praticare in forma sistematica copiatura, conservazione e studio di testi classici e della patristica occidentale. Dopo di allora, Scolacium fu progressivamente abbandonata a causa delle continue scorrerie da parte degli Arabi nel corso del VII secolo d.C., che costrinsero gli abitanti alla fuga verso l’interno. Il museo Archeologico nazionale di Scolacium descrive tutto questo, presentando ceramiche, vetri e oggetti d’uso comune, ma anche i ricchi apparati decorativi dei principali monumenti pubblici trovati nel corso di più di trent’anni di scavi.
Giornata della donna: a Siderno conversazione su “Gli inganni della bellezza”, excursus su gusti, costumi e leggi del tempo sull’uso del trucco attraverso le testimonianze archeologiche del mondo femminile da Locri antica
“Gli inganni della bellezza” è il titolo della conversazione su una tematica suggestiva e di grande fascinazione che Rossella Agostino, direttore musei e parco archeologico statale di Locri, ricadenti nel Polo museale della Calabria, guidato da Antonella Cucciniello, terrà venerdì 8 marzo 2019, alle 17.30, a Siderno (Reggio Calabria), al cinema Teatro Nuovo. L’interessante proposta è parte integrante del progetto “8 Marzo Woman International day”, curato da Aristide Bava e Pasquale Giurleo, che apre il mattino alle 10 con l’inaugurazione di due mostre: quella fotografica di Santino Amedeo, “Il pane delle donne”, sobria narrazione sulla straordinaria dignità e bellezza del lavoro femminile; e quella di sculture lignee di Davide Mina, “Nascosti intendimenti…”, dove la figura femminile è colta “nella iconica narrazione dei sentimenti”. E si chiude alla sera alle 20, con “Donne di gusto”, apericena, spettacolo e musica by Mary Kitchen Supper Club; e due spettacoli: “Bianca”, performance teatrale di Marisa Femia e Anselmo Sorgiovanni con Fabio Mascagnino ospite; e “Zitta… cretina”, monologo teatrale con Giulia Palmisano per la regia di Bernardo Magliaccio Spina. La conversazione della Agostino, dedicata alle testimonianze archeologiche del mondo femminile da Locri antica e dal suo territorio, è un excursus millenario che narra dell’abilità degli artigiani orafi, creatori di monili o dei ceramisti che realizzarono contenitori dalle diverse forme per unguenti e profumi, offrendo l’occasione di riflettere sui gusti, sui costumi e sulle leggi del tempo, sull’uso del trucco così come sugli scambi commerciali o le produzioni locali. La conversazione – occasione per la quale i curatori del progetto hanno voluto la ristampa del piccolo e prezioso volumetto “Gli inganni della bellezza” edito da Rubbettino – dedicherà uno spazio alle testimonianze letterarie antiche come le citazioni di Ovidio, Plinio, Galeno che guidavano all’uso di rimedi naturali per la cura della pelle o all’utilizzo di elementi naturali per il trucco ammonendo saggiamente le fanciulle però a non curare solo aspetto esterno… . Quel trucco che caratterizza spesso i volti femminili delle statuette fittili rinvenute nel territorio locrese e cauloniate ed esposte nei rispettivi musei.
Il museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio a Locri abbatte le barriere sensoriali per i sordi: il progetto presentato con “Un giorno all’anno tutto l’anno”
L’obiettivo è assicurare il più ampio accesso ai luoghi e ai contenuti culturali; insieme all’abbattimento delle barriere sensoriali per i sordi e il percorso accessibile al Museo: parliamo dell’iniziativa “Un giorno all’anno tutto l’anno”, sabato 29 dicembre 2018, alle 17.30, al museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio di Locri (Reggio Calabria) che afferisce al Polo Museale della Calabria guidato da Angela Acordon. Interverranno Rossella Agostino, direttore del Museo; Giovanni Calabrese, sindaco di Locri e Rosanna Pesce, fondatrice della Digi Art. Per arrivare a questo risultato Palazzo Nieddu Del Rio è stato dotato della VideoguidaLIS sviluppata per l’abbattimento delle barriere sensoriali dell’udito tramite la traduzione dall’Italiano alla Lingua dei Segni Italiana (LIS) ed è disponibile gratuitamente come Web-app all’indirizzo http://www.videoguidalis.it tramite i dispositivi mobile e personal computer. Le video traduzioni in LIS sono accompagnate da immagini didascaliche dell’argomento. I video in LIS si possono scegliere dal menu dell’applicazione, ma anche inquadrando i codici QR posizionati lungo il percorso espositivo del Museo.
Il museo Archeologico Nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio ospita al piano terra e al primo piano manufatti dal territorio locrese frutto di recenti campagne di scavo dai risultati scientificamente interessanti e manufatti dal sito protostorico di Canale – Janchina. E’ stata così completata la narrazione della storia e della archeologia locrese. I tre musei locresi, quindi, – due al Parco archeologico dedicati l’uno al periodo greco e l’altro alle testimonianze di età romana – e il Palazzo Nieddu, dedicato al periodo anteriore alla fondazione della colonia e alle scoperte dal territorio, offriranno al pubblico una visione completa della Locride tra IX a.C. fino ad età tardo antica.
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