Il museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia aderisce alla campagna #iorestoacasa: chiuso al pubblico, ma non all’attività. Rientrato dopo 8 anni dal Princeton University Art Museum il busto femminile in basanite di età Claudia proveniente da una villa suburbana scoperta alla fine dell’800 a Vibo

Busto femminile in basanite di età Claudia proveniente da una villa suburbana scoperta alla fine dell’800 a Vibo e restituito dal Princeton University Art Museum (foto polo museale di Calabria)
In questo momento così difficile per il nostro paese anche il museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, aderisce alla campagna #iorestoacasa. Il museo è chiuso al pubblico ma l’attività degli uffici, continua! È ritornato, dopo otto anni di assenza, a Vibo, nella prestigiosa sede del museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, afferente al Polo museale della Calabria, l’atteso busto femminile in basanite, importante testimonianza del passato romano della Calabria. Lo annunciano Adele Bonofiglio, direttore del museo dell’antica Hipponion, e Antonella Cucciniello, direttore del Polo museale della Calabria. Si tratta del busto femminile in basanite, risalente all’età Claudia (41-54 d.C.), rinvenuto nelle vicinanze di Vibo Valentia Marina durante la realizzazione della ferrovia e la costruzione di limitrofe abitazioni di campagna. Il contesto di rinvenimento è da riferire ad un’importante villa suburbana e lo scavo, che ha permesso di definirne meglio le caratteristiche, è avvenuto a più riprese fra il 1894 e la prima metà del ‘900. L’opera è di ottima fattura, caratterizzata da una raffinata tecnica di esecuzione e da una perfetta resa della capigliatura, acconciata come prevedeva la moda dell’epoca, che ha consentito di datare la statua al principato di Claudio, imperatore dal 41 al 54 d.C. Al momento del ritrovamento si propose l’identificazione con Messalina, moglie dell’imperatore Claudio, tuttavia tale ipotesi venne accantonata nei decenni successivi per la mancanza di confronti iconografici convincenti. La scultura era stata concessa con prestito di lunga durata nel 2012 al Princeton University Art Museum e a seguito dell’impegno della Direzione Generale Musei e del Segretariato Generale del Ministero per i Beni Culturali e il Turismo, è rientrata al museo “Vito Capialbi” dove sarà esposta nella sezione romana. L’emergenza sanitaria attuale, dovuta al contenimento della diffusione del COVID-19 che ha portato alla chiusura dei musei, non consente nell’immediato, una adeguata valorizzazione dell’importante reperto; l’esposizione è pertanto rinviata alla riapertura del Museo e sarà occasione di riflessione scientifica attraverso l’organizzazione di una tavola rotonda sul tema della scultura romana, con l’augurio di poterne consentire in seguito, una migliore fruizione grazie anche al supporto delle nuove tecnologie con applicativo digitale.
Alla scoperta del santuario di Hera alla Vigna Nuova nella conversazione al museo Archeologico nazionale di Crotone a corollario della mostra “Il cavallo, compagno di viaggio

La locandina della conversazione “Il santuario della dea Hera a Vigna Nuova di Crotone” al museo Archeologico nazionale di Crotone
“Il santuario della dea Hera a Vigna Nuova di Crotone” è il titolo della conversazione che verrà tenuta da Roberto Spadea, già direttore del museo Archeologico nazionale di Crotone, martedì 3 marzo 2020, alle 17, a Crotone, al museo Archeologico nazionale di Crotone, diretto da Gregorio Aversa, afferente al Polo museale della Calabria, guidato da Antonella Cucciniello, nell’ambito della mostra “Il cavallo, compagno di viaggio. Equipaggiamento equino e arte della cavalleria presso gli antichi greci” che espone una pregiata museruola in bronzo: “Una vera e propria rarità, non solo per il tipo di oggetto, ma anche per la sua decorazione”, spiega Aversa. “Nobile ornamento per cavalli, esso costituiva certamente una significativa offerta votiva da parte di un membro della cavalleria crotoniate per il santuario di Hera nella località Vigna Nuova” (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2019/12/20/crotone-il-progetto-vide-fa-tappa-al-museo-archeologico-con-la-mostra-il-cavallo-compagno-di-viaggio-che-espone-una-museruola-equina-trafugata-dai-tombaroli-e-recuperata-dal-nucle/). Sebbene poco noto, il santuario di Vigna Nuova risale a età greca ed era dedicato al culto della principale divinità degli Achei, Hera. Da qui proviene la museruola in bronzo esposta lo scorso dicembre nel museo archeologico nazionale di Crotone che l’ha ricevuta in consegna dal Comando del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale dopo un rocambolesco recupero. Del santuario di Vigna Nuova, dell’eccezionale contesto e dei suoi rinvenimenti parlerà, assieme al direttore Aversa, Roberto Spadea che negli anni ’90 effettuò una campagna di indagine a Vigna Nuova ed ebbe l’opportunità di discutere dell’eccezionale reperto (che ha recentemente arricchito il museo archeologico nazionale di Crotone) con la grande archeologa francese Juliette de La Géniere, allora professore ordinario all’università di Lille. Sarà un modo interessante per sentire dalla viva voce di uno dei protagonisti, quanto sia importante preservare e indagare con scrupolo e sistematicità contesti di assoluta rilevanza quali appunto il santuario greco di Vigna Nuova, uno dei principali della grecità d’Occidente.
Crotone. Il progetto Vide fa tappa al museo Archeologico con la mostra “Il cavallo, compagno di viaggio” che espone una museruola equina trafugata dai tombaroli e recuperata dal nucleo dei carabinieri

La locandina della mostra “Il cavallo, compagno di viaggio. Equipaggiamento equino e arte della cavalleria presso gli antichi greci”
Il progetto VIDE (VIaggio Dell’Emozione) fa tappa a Crotone: al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Il cavallo, compagno di viaggio. Equipaggiamento equino e arte della cavalleria presso gli antichi greci” con l’esposizione di una museruola in bronzo per cavallo del IV secolo a.C. recuperata dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico, e che, secondo gli archeologi, proverrebbe da scavi clandestini nel territorio del crotonese. Il prezioso reperto andrà ad arricchire le già ricche collezioni del museo crotonese. Appuntamento per l’inauguarzioni sabato 21 dicembre 2019, alle 17. “Si tratta di una pregiata museruola in bronzo che rappresenta una vera e propria rarità, non solo per il tipo di oggetto, ma anche per la sua decorazione”, spiega Gregorio Aversa, direttore del museo Archeologico nazionale di Crotone. “Nobile ornamento per cavalli, esso costituiva certamente una significativa offerta votiva da parte di un membro della cavalleria crotoniate per il santuario di Hera nella località Vigna Nuova. Simbolo di prestigio sociale e di disponibilità economica, nel mondo antico il cavallo è sempre stato oggetto di grande attenzione da parte dell’uomo, che molto presto ha dovuto ideare strumenti di imbrigliamento per controllarlo e guidarlo. Per questo – conclude Aversa – nell’ambito del progetto VIDE (VIaggio Dell’Emozione) che lega in un affascinante percorso i vari siti appartenenti al Polo museale della Calabria, si è pensato di approfondire la tematica del cavallo come mezzo di trasporto e compagno nella guerra, nel lavoro, nel gioco anche grazie ad altri reperti riferibili al mondo equino”.
Alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico c’è la Magna Grecia con tre incontri del Polo museale della Calabria su archeologia e paesaggio, sistemi multisensoriali al museo di Locri e al parco Archeoderi, e sulla nuova guida “Kroton e Scolacium”

La XXII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo archeologico si tiene a Paestum dal 14 al 17 novembre 2019
Tre occasioni per conoscere il patrimonio archeologico della Magna Grecia: li propone il Polo museale della Calabria, guidato da Antonella Cucciniello, alla XXII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico: Giovedì 14 e venerdì 15, sono, infatti, previste nella prestigiosa rassegna iniziative che vedranno relatori, fra gli altri, Rossella Agostino, Gregorio Aversa e Laura Delfino, direttori di importanti Sedi afferenti al Polo museale della Calabria.
Giovedì 14 novembre 2019, dalle 17.10 alle 18.40, “Lungo le coste della Calabria. Templi, fari e torri costiere tra archeologia e paesaggio”. Intervengono Rossella Agostino, direttore del museo e parco archeologico nazionale dell’antica Kaulon; Gregorio Aversa, direttore del museo e parco archeologico nazionale di Capo Colonna; Ivan Comi, autore fotobook e docufilm. L’incontro si propone di illustrare la singolare presenza di fari, realizzati nella seconda metà dell’Ottocento sui promontori di Punta Stilo e di Capo Colonna, entrambi oggi parte di parchi archeologici: quello di Capo Colonna e quello dell’antica Kaulon. Realtà di estremo interesse nel panorama archeologico della Magna Grecia, il primo custodisce i ruderi del santuario della dea greca Hera Lacinia, uno fra i principali del Sud Italia, mentre al secondo appartengono le vestigia di una insigne città appartenente al novero delle poleis di origine achea. Il tema è trattato all’interno di un’opera curata da un fotografo professionista che, su concessione della Marina Militare, racconta tutti i fari presenti in Calabria attraverso un book fotografico ed un docufilm.
Venerdì 15 novembre 2019, dalle 17 alle 17.20, “Abbattimento barriere sensoriali. Un percorso archeologico tra area magno-greca e area grecanica”. Intervengono Rossella Agostino, direttore dei musei e parco archeologico nazionale di Locri e dell’antica Kaulon; Laura Delfino, direttore del museo e parco archeologico nazionale Archeoderi di Bova marina; Rosanna Pesce, responsabile DigiArt. L’incontro presenterà i progetti dei musei archeologici di Locri “Museo del Territorio” e del parco archeologico “Archeoderi” di Bova Marina, che si sono dotati di supporti multimediali quali Videoguida Lis e pianta Braille per rendere accessibile il percorso espositivo di entrambi ai non vedenti e ai sordi. Tali progetti hanno visto la collaborazione della società Digi Art di Reggio Calabria con la quale si è elaborato un percorso illustrativo anche di taglio didattico/ludico per i visitatori in età scolare.

La guida “Kroton e Scolacium. Musei e parchi archeologici: da giacimento culturale a patrimonio da valorizzare”
Venerdì 15 novembre 2019, dalle 17.30 alle 18.30, “Kroton e Scolacium. Musei e parchi archeologici: da giacimento culturale a patrimonio da valorizzare”. Intervengono Maurizio Paoletti, professore di Archeologia classica all’università della Calabria; Gregorio Aversa, direttore del museo Archeologico nazionale di Crotone e museo e parco archeologico nazionale di Capo Colonna. L’ultimo incontro vedrà la presentazione della guida “Kroton e Scolacium”. L’agile volume sintetizza le problematiche storiche e fornisce brevi approfondimenti per la visita del museo Archeologico nazionale di Crotone e dei musei e parchi archeologici di Capo Colonna e Scolacium, che costituiscono tre realtà storicamente interrelate tra loro: dall’antica polis di Kroton, famosa per i suoi atleti e medici oltre che per la presenza della scuola pitagorica, alla città romana erede della colonia crotoniate di Skylletion, da sempre centro nodale di collegamento tra le sponde del mar Jonio e del mar Tirreno.
“Fuga dal museo”. Al museo Archeologico nazionale di Scolacium (Cz) gioco a tema mitologico “quando halloween non era ancora di moda”: enigmi, indovinelli e incontri magici
“Fuga dal museo” è il gioco a tema mitologico di notevole interesse didattico proposto il 2 novembre 2019, un sabato speciale, dal museo e parco archeologico nazionale di Scolacium a Roccelletta di Borgia (Catanzaro). Lo ha predisposto Elisa Nisticò, funzionario in forza al Polo museale della Calabria che lo spiega così: “Gioco a tema… mitologico! Il Museo si trasformerà per l’occasione in un mondo fantastico e pieno di insidie. Vieni a trascorrere questo giorno di festa in compagnia di personaggi mitici, ma bada, non saranno benevoli anzi, ti metteranno alla prova per testare le tue capacità. Troverai enigmi, indovinelli e incontri magici che dovrai superare per poter ritornare nel presente! Varcata la soglia la porta si chiuderà alle tue spalle e sarai catapultato migliaia di anni nel passato. Sarai in grado di superare gli ostacoli e uscire indenne dal Museo? Tieni d’occhio questi orari, saranno fondamentali per iniziare a giocare: 10; 12 e 14.30”.
L’arte di farsi belle, la tessitura, riti femminili cultuali e mitici: il museo Archeologico Lametino di Lamezia Terme propone in tre martedì un viaggio nel mondo femminile greco antico con il Progetto Vide presentando l’Hydria di Cerzeto, simbolo del Lametino

L’Hydria di Cerzeto conservata al museo Archeologico Lametino di Lamezia Terme: una scena di toeletta (foto museo Lametino)
Viaggio nel mondo femminile greco antico in tre martedì attraverso le raffigurazioni del pezzo simbolo del museo Archeologico Lametino, l’Hydria di Cerzeto, rinvenuta casualmente nella contrada “Cerzeto” ο “Celsito” (Cz) alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, parte del corredo di una tomba in tegoloni di terracotta, di fabbrica campana, decorata sulla spalla e sul ventre con scene di gineceo e databile al primo quarto del IV sec. a.C. Qualità e dimensioni fanno pensare appartenere alla sepoltura di un personaggio di rango. Una ricca decorazione sulle spalle e sul lato principale rappresenta una scena di toilette con Eroti, personaggi femminili e maschili tra il luccichio di gioielli e il contorno di girali floreali e trofei di palmette. Proprio l’Hydria di Cerzeto, che oggi spicca nella seconda sezione del museo Lametino, quella dedicata all’età classica, sarà la protagonista di un Viaggio dell’Emozione, cioè di quel Progetto Vide, ideato dal Polo museale della Calabria, guidato da Antonella Cucciniello, e realizzato col sostegno della Regione Calabria, per promuovere e mettere in rete i 16 istituti culturali afferenti al Polo con una mostra virtuale realizzata a Cosenza a Palazzo Arnone, dove una camera immersiva, sviluppata con moderne tecnologie di animazione grafica computerizzata, permette ai visitatori di intraprendere un viaggio alla scoperta del ricco patrimonio culturale calabrese e delle innumerevoli storie che può raccontare.
Il Progetto Vide – Viaggio dell’Emozione stavolta fa tappa al museo Archeologico Lametino con un ricco programma di eventi previsti per le giornate del 15, 22 e 29 ottobre 2019 dal titolo “L’Hydrìa di Cerzeto. Viaggio nel mondo femminile tra realtà e mito”. Per l’occasione il museo Lametino ha scelto di esporre virtualmente l’Hydrìa di Cerzeto, pezzo iconico della collezione. Le scene a carattere erotico-nuziale, riprodotte con una grande esuberanza decorativa sul vaso, alludono alla sfera matrimoniale e alla preparazione per il primo incontro d’amore. Esse rappresentano un’occasione per intraprendere un viaggio nel viaggio, alla scoperta dell’affascinante mondo femminile greco, di cui, in una serie di incontri organizzati al Museo, si intende esplorare i più diversi ambiti: da quelli legati alla vita reale (si pensi alla cosmetichè techne, l’arte di farsi belle attraverso un’attenta scelta di abiti, acconciature, gioielli e l’uso di unguenti dal sensuale profumo, alle attività domestiche di filatura e tessitura (appannaggio esclusivo delle donne) a quelli rituali (cerimonie e culti legati ai passaggi di status femminili) e mitici (intriganti figure divine del pantheon terineo legate alla sfera afrodisia e ctonia).

La locandina degli eventi del Progetto Vide al museo Archeologico Lametino: “L’Hydrìa di Cerzeto. Viaggio nel mondo femminile tra realtà e mito”
Ecco il programma delle iniziative curate da Rosanna Calabrese, funzionario archeologo del Polo museale della Calabria. Martedì 15 ottobre 2019. Dalle 17 alle 21, apertura straordinaria pomeridiana del museo Archeologico Lametino (ingresso gratuito); alle 17.30, presentazione del Progetto VIDE – Viaggio dell’Emozione con “L’Hydrìa di Cerzeto. Viaggio nel mondo femminile tra realtà e mito”. Intervengono: Antonella Cucciniello, direttore Polo museale della Calabria; Rosanna Calabrese, funzionario archeologo Polo museale della Calabria; Giovanna De Sensi Sestito, ordinario di Storia Greca dell’università della Calabria; alle 19.30, Hydrìa di Cerzeto in scena e visita animata alla sezione Classica del Museo. Martedì 22 ottobre 2019. Dalle 17 alle 21, apertura straordinaria pomeridiana del museo Archeologico Lametino (ingresso gratuito); alle 18, I Ciclo di incontri intorno all’Hydrìa. Introduce Rosanna Calabrese; intervengono: Giovanni Vasta, Archeologo: “Il mondo femminile e la cosmetichè techne: il maquillage”; Francesca Morabito, storica dell’arte: “Il mondo femminile e la cosmetichè techne: l’arte di acconciarsi”; Felicia Villella, diagnosta dei Beni culturali: “Il mondo femminile e la cosmetichè techne: l’arte di abbigliarsi”; Samuele Maria Anastasio, archeologo: “Il mondo femminile e le attività dell’oikos: la tessitura e la filatura”. Martedì 29 ottobre 2019. Dalle 17 alle 21, apertura straordinaria pomeridiana del museo Archeologico Lametino (ingresso gratuito); alle 18, II Ciclo di incontri intorno all’Hydrìa. Introduce Rosanna Calabrese. Intervengono: Angela Astorino, conservatore Beni archeologici e artistici: “Il mondo femminile e la cosmetichè techne: la scelta dei gioielli”. Daniela Emanuele, storica dell’arte: “Il mondo femminile e il pantheon terineo”; Angela Bosco, archeologo: “Il mondo femminile e i rituali di passaggio alla vita di adulta: il matrimonio”.
Commenti recenti